31 Ago 2013 | Cultura, Focolari nel Mondo
Il Burkina Faso, “la terra degli uomini integri”, stato dell’Africa Occidentale, è uno dei Paesi più poveri del mondo. La popolazione è concentrata nel centro-sud del Paese ma, a causa del forte tasso di disoccupazione, in molti migrano stagionalmente nei Paesi confinanti. Gran parte della sua economia è finanziata da aiuti internazionali. Bobo-Dioulasso è una città multietnica e multiculturale per via del suo storico ruolo di crocevia delle rotte commerciali trans-sahariane. In uno dei suoi quartieri più popolati e poveri, Sarfalao, dal 2005 l’Associazione Teens4Unity promuove il progetto Seme di Fraternità, rivolto ai ragazzi. L’iniziativa, inserita nel progetto di partenariato tra ragazzi del Nord e Sud del mondo Schoolmates, offre un doposcuola e borse di studio a chi non ha la possibilità di frequentare la scuola a causa della situazione economica e delle condizioni di povertà. Nel corso degli anni, il progetto si è poi ampliato offrendo ad un numero sempre più grande di ragazzi lezioni di sostegno scolastico e formazione umana e sociale, organizzate secondo i vari livelli scolastici: c’è chi ha bisogno di essere aiutato in inglese, chi in matematica, chi in francese…. Lo scopo: aiutarli a superare gli esami finali. Grazie alla borsa di studio due ragazze hanno frequentato un corso di formazione professionale: una sta prendendo lezioni di cucito ed un’altra sta studiando per diventare parrucchiera.
Ai ragazzi e anche alle famiglie dei più poveri viene fornito un pasto che spesso, per molti di loro, è l’unico della giornata. Nell’area riservata allo sport, con l’aiuto della Cancelleria dello sport dell’Austria, si sono potuti realizzare una tettoia, un recinto ed un deposito materiali. Attraverso il progetto gli insegnanti possono acquistare il costoso materiale scolastico che poi, rivendono alle famiglie a prezzo ridotto rendendone possibile l’acquisto. Questo consente ai genitori di sentirsi parte attiva nell’educazione dei proprio figli. Si cerca di fare tutto, sempre, con una profonda attenzione alla dignità della persona, in uno scambio reciproco basato sul dare e cercando di far crescere il rapporto fra insegnati, ragazzi e genitori. Alcune mamme, ad esempio, vanno, con gioia, a cucinare per tutti. Ad esse, di tanto in tanto, si dà una piccola ricompensa in denaro che permette loro di provvedere alle necessità della famiglia. Un ragazzo che riceve l’aiuto dal progetto, volendo a sua volta aiutare gli altri, ha fabbricato un’altalena per i più piccoli. Non mancano momenti di gioco e di vita insieme durante i quali si cucina, si imparano a fare i fiori di carta, caramelle, torte, marmellate, ecc… e ci si diverte con canti e allegria! In un momento di incontro con i ragazzi si è parlato di diritti e doveri dei bambini e dei ragazzi. Ne è nato un dialogo. Alla domanda se qualcuno poteva citare un diritto dei ragazzi, uno ha risposto: “Amare”! Fonte: www.school-mates.org (altro…)
22 Ago 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Mumbai è il centro economico dell’India ed una delle più grandi e popolose città del Paese. Ma gran parte dei suo venti milioni di abitanti vive per strada o negli slums, le baraccopoli che costellano il panorama urbano. In alcuni di essi, situati a quaranta minuti di treno dal centro città nell’area nord ovest, abitano in condizioni di estrema povertà circa quattrocentomila persone. Proprio qui nel 1997 dal desiderio di aiutare alcune famiglie dello slum è nato un progetto sociale in collaborazione con il “Sostegno a distanza” di Azione per Famiglie Nuove (AFN). Nel 2001, durante la sua prima visita in India, Chiara Lubich incoraggiò a proseguire e sviluppare questa attività come “risposta concreta alla povertà che ci circonda”. Da allora il progetto è cresciuto: oggi i bambini ed i ragazzi che vi partecipano sono 115, dai 4 ai 22 anni. Le attività mirano a sostenere la formazione scolastica, curare la nutrizione e la salute, migliorare la qualità della vita dei ragazzi e delle famiglie. Nel 2004 il progetto ha preso il nome di “Udisha” che significa “Il raggio di sole che annuncia una nuova alba”. Oggi Udisha partecipa anche al progetto Schoolmates, progetto del movimento ragazzi per l’unità, ideato per promuovere una rete tra classi e gruppi di ragazzi di vari Paesi e sostenere micro-progetti di solidarietà. Il team che co
ordina il progetto è formato da alcuni focolarini affiancati da insegnanti e collaboratori. Tra loro una psicologa e un medico che mette dispo sizione il suo ospedale pediatrico lavorando anche gratuitamente. Il Cardinale ed i vescovi della città più volte hanno espresso appre zzamento per la testimonianza data da Udisha dove si concretizza la linea di azione in favore dei poveri emersa nel sinodo diocesano. Anche a livello parrocchiale si è creata una intensa collaborazione con le diverse associazioni presenti. Grazie ad alcuni gen 2 Udisha è riconosciuta dall’università come centro nel quale poter svolgere le ore di “servizio sociale” richieste dal programma scolastico. Principali attività:
- Formazione scolastica. In India le scuole hanno 70 – 80 alunni per classe. Questo rende difficile seguire i ragazzi individualmente e tu tti, per superare gli esami, sono costretti a frequentare costose ripetizioni private. I ragazzi più poveri, non potendo permetters i queste spese, sono costretti ad abbandonare gli studi. Per questo ad Udisha si offrono gratuitamente ripetizioni delle diverse materie. Inoltre si provvede a coprire le spese per le tasse scolastiche, l’acquisto di materiale didattico e divise per i ragazzi. Periodicamente si organizzano attività extra/scolastiche a scopo culturale e ricreativo.
- Formazione interculturale. A Udisha convivono diverse religioni, ci sono cristiani, indù e musulmani. Tra gli obiettivi del progetto: contribuire ad una costruttiva integrazione culturale, religiosa e linguistica fra ragazzi, ma anche fra generazioni diverse. Per questo si promuovono scambi di esperienze e attività, collaborando in particolare con lo Shanti Ashram di Coimbatore.
- Assistenza medica. Molti ragazzi sono vittime di malnutrizione. Sono anche soggetti a rischio per epidemie stagionali legate a piogge o alluvioni. Per questo durante l’anno si effettuano visite mediche collettive coinvolgendo medici della zona e collaborando con altre organizzazioni. Si provvede anche ad integrare la dieta domestica con proteine e vitamine mediante la distribuzione di cibo adeguato e medicinali ricostituenti. Da qualche tempo è iniziata un’attività di counseling per ragazzi e genitori.
- Formazione per i genitori. Incontri di approfondimento e confronto su tematiche familiari sono organizzati periodicamente per i genitori. Sono occasioni per un arricchente scambio di esperienze, consigli e punti di vista.
- Microcredito. Da un anno è iniziata a Udisha una piccola esperienza di microcredito che coinvolge sessanta mamme dei ragazzi. Raccolte in tre gruppi attraverso incontri mensili sono state formate sul microcredito in un clima di fiducia reciproca indispensabile per il buon funzionamento dell’attività. Da quest’anno inizierà l’erogazione dei prestiti.
Fonte: www.school-mates.org (altro…)
5 Feb 2012 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Mumbai è il centro economico dell’India ed una delle più grandi e popolose città del Paese. Ma gran parte dei suo venti milioni di abitanti vive per strada o negli slums, le baraccopoli che costellano il panorama urbano. In alcuni di essi, situati a quaranta minuti di treno dal centro città nell’area nord ovest, abitano in condizioni di estrema povertà circa quattrocentomila persone. Proprio qui nel 1997 dal desiderio di aiutare alcune famiglie dello slum è nato un progetto sociale in collaborazione con il “Sostegno a distanza” di Azione per Famiglie Nuove (AFN). Nel 2001, durante la sua prima visita in India, Chiara Lubich incoraggiò a proseguire e sviluppare questa attività come “risposta concreta alla povertà che ci circonda”. Da allora il progetto è cresciuto: oggi i bambini ed i ragazzi che vi partecipano sono 115, dai 4 ai 22 anni. Le attività mirano a sostenere la formazione scolastica, curare la nutrizione e la salute, migliorare la qualità della vita dei ragazzi e delle famiglie. Nel 2004 il progetto ha preso il nome di “Udisha” che significa “Il raggio di sole che annuncia una nuova alba”. Oggi Udisha partecipa anche al progetto Schoolmates, ideato per promuovere una rete tra classi e gruppi di ragazzi di vari Paesi e sostenere micro-progetti di solidarietà. Il team che co
ordina il progetto è formato da alcuni focolarini affiancati da insegnanti e collaboratori. Tra loro una psicologa e un medico che mette dispo sizione il suo ospedale pediatrico lavorando anche gratuitamente. Il Cardinale ed i vescovi della città più volte hanno espresso appre zzamento per la testimonianza data da Udisha dove si concretizza la linea di azione in favore dei poveri emersa nel sinodo diocesano. Anche a livello parrocchiale si è creata una intensa collaborazione con le diverse associazioni presenti. Grazie ad alcuni gen 2 Udisha è riconosciuta dall’università come centro nel quale poter svolgere le ore di “servizio sociale” richieste dal programma scolastico. Principali attività:
- Formazione scolastica. In India le scuole hanno 70 – 80 alunni per classe. Questo rende difficile seguire i ragazzi individualmente e tu tti, per superare gli esami, sono costretti a frequentare costose ripetizioni private. I ragazzi più poveri, non potendo permetters i queste spese, sono costretti ad abbandonare gli studi. Per questo ad Udisha si offrono gratuitamente ripetizioni delle diverse materie. Inoltre si provvede a coprire le spese per le tasse scolastiche, l’acquisto di materiale didattico e divise per i ragazzi. Periodicamente si organizzano attività extra/scolastiche a scopo culturale e ricreativo.
- Formazione interculturale. A Udisha convivono diverse religioni, ci sono cristiani, indù e musulmani. Tra gli obiettivi del progetto: contribuire ad una costruttiva integrazione culturale, religiosa e linguistica fra ragazzi, ma anche fra generazioni diverse. Per questo si promuovono scambi di esperienze e attività, collaborando in particolare con lo Shanti Ashram di Coimbatore.
- Assistenza medica. Molti ragazzi sono vittime di malnutrizione. Sono anche soggetti a rischio per epidemie stagionali legate a piogge o alluvioni. Per questo durante l’anno si effettuano visite mediche collettive coinvolgendo medici della zona e collaborando con altre organizzazioni. Si provvede anche ad integrare la dieta domestica con proteine e vitamine mediante la distribuzione di cibo adeguato e medicinali ricostituenti. Da qualche tempo è iniziata un’attività di counseling per ragazzi e genitori.
- Formazione per i genitori. Incontri di approfondimento e confronto su tematiche familiari sono organizzati periodicamente per i genitori. Sono occasioni per un arricchente scambio di esperienze, consigli e punti di vista.
- Microcredito. Da un anno è iniziata a Udisha una piccola esperienza di microcredito che coinvolge sessanta mamme dei ragazzi. Raccolte in tre gruppi attraverso incontri mensili sono state formate sul microcredito in un clima di fiducia reciproca indispensabile per il buon funzionamento dell’attività. Da quest’anno inizierà l’erogazione dei prestiti.
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25 Ago 2011 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Ideato ed attuato dai Ragazzi per l’unità dei Focolari, in collaborazione con l’AMU (Associazione Azione per un Mondo Unito-ONLUS) e Umanità Nuova, Schoolmates è un progetto nato nel 2002 che ha coinvolto, in questi quasi dieci anni, centinaia di scuole. L’obiettivo è permettere a ragazzi di Paesi diversi di entrare in contatto e conoscersi, come suggerisce il nome, da una parte all’altra del mondo. Chi partecipa contribuisce poi, attraverso numerose attività, ad alimentare un fondo di solidarietà che permette di distribuire, ogni anno, varie borse di studio. Negli ultimi 12 mesi ne sono state assegnate 376 in 25 nazioni.
Il restyling del sito www.school-mates.org punta a migliorare la comunicazione, la partecipazione e l’interazione tra le classi ed i gruppi che aderiscono alle tre fasi del progetto.
Si inizia impegnandosi a vivere la “Regola d’oro” che invita a “fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi”, norma presente nei libri sacri di tante religioni.
La seconda fase permette di conoscersi: mettendo in rete via web classi o gruppi di ragazzi di Paesi diversi. Il progetto vuole offrire una possibilità di conoscere altre culture creando un dialogo nel quale le differenze siano fonte di ricchezza le une per le altre. In questa fase troviamo una delle novità del sito: la possibilità di gestire, per chi attuerà tutte e tre le fasi del progetto, un proprio spazio web. In esso i ragazzi potranno presentare la classe o il gruppo, far conoscere il proprio Paese sotto l’aspetto storico, geografico e culturale, e condividere esperienze e testimonianze del loro impegno a vivere la Regola d’oro. Se la classe o il gruppo desiderano mettersi in contatto con altre classi o gruppi, ciò potrà avvenire attraverso un’area riservata.
La terza fase è caratterizzata dal condividere: le classi ed i gruppi che aderiscono al progetto si impegnano infatti a contribuire al fondo di solidarietà per sostenere, ogni anno, alcuni microprogetti di solidarietà. L’obiettivo è permettere, attraverso l’assegnazione di borse di studio, a ragazzi che non avrebbero la possibilità di frequentare la scuola, di completare la formazione scolastica o professionale.
Tra le novità del nuovo sito anche una sezione dedicata ad insegnanti, educatori e tutor, ideata per condividere materiali ed esperienze didattiche realizzate nei vari paesi e nelle scuole di diverso ordine e grado.
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24 Gen 2004 | Nuove Generazioni
Schoolmates propone due possibilità:
CONOSCERSI
Attraverso un sito internet, ragazzi di Paesi diversi possono corrispondere e formare una rete mondiale tra le classi per scambiarsi reciproche ricchezze, condividendo culture, lingue, tradizioni e iniziative già in atto per costruire il mondo unito. AIUTARSI Attraverso un fondo di solidarietà, le classi che lo desiderano possono sostenere borse di studio in favore dei ragazzi dei Paesi più svantaggiati che non hanno la possibilità di frequentare la scuola, vivendo così la ’cultura del dare’. (altro…)