Nov 6, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
“Lo spettacolo è comunicativo, diretto, pieno di gioia, energia, si vedono delle persone felici e che hanno un vero rapporto di amore reciproco tra loro”. “Una performance fresca, spontanea, con notevole qualità di voci e di strumenti. C’è un ritmo e una dinamica che fa tenere il fiato sospeso”. “Lo spettacolo mi ha trasformato senza neanche rendermene conto. Sono arrivato alla fine diverso”. Sono alcune impressioni degli spettatori lasciate a caldo al termine del concerto “di collaudo” dell’ultima nata tra le attività del complesso musicale Gen Verde. START NOW – questo il suo nome – ha spiccato il volo l’11 ottobre scorso, quando, alla presenza di 300 delegati dei Focolari di tutto il mondo, nel “Teatro Stabile del Gen Verde” nella cittadella di Loppiano, la band è salita sul palco insieme a 67 giovani, anche loro provenienti da varie nazioni. Durante la preparazione del concerto con 3 giorni di workshop di canto, danza, teatro e musica, i partecipanti al progetto sono stati incoraggiati a sviluppare i propri talenti ed a scoprirne di nuovi. In un processo creativo in cui il rispetto e la trasparenza sono la norma, le artiste del Gen Verde ed i partecipanti ai workshop hanno lavorato fianco a fianco come componenti di una stessa squadra, concludendo il programma con il concerto caratterizzato da pop-up performance. “Gli obiettivi educativi del progetto – spiegano le artiste del gruppo – sono la promozione delle arti come catalizzatrici dell’educazione alla pace, la valorizzazione delle diversità culturali, del dialogo interculturale, dei diritti e della dignità della persona, di relazioni interpersonali che incentivino lo sviluppo umano”. Il raggiungimento di tali obiettivi si realizza attraverso dei workshop artistici multidisciplinari, appunto. “È questa una metodologia pedagogica basata su un approccio esperienziale in cui i partecipanti ai workshop condividono una crescita di gruppo lavorando non solo come allievi, ma anche come co-protagonisti sul palco accanto noi”, affermano le artiste. Prima credevo che servisse essere egocentrici per recitare – commenta uno dei giovani coinvolti –. Ora ho capito che stare sul palco non è pensare a me, ma all’altro”. “Mentre eravamo sul palco – aggiunge una ragazza – sentivo che non c’era differenza tra noi ed il Gen Verde”. L’iniziativa vuole offrire la possibilità di scoprire l’arte come linguaggio universale, che trascende ogni tipo di barriera, condividendo competenze che possono essere applicate nella vita di tutti i giorni, oltre che nel campo artistico. START NOW è pensato per scuole, università, convegni e gruppi di giovani, capace di adattarsi a seconda dei target di età e di esperienza artistica dei partecipanti. (altro…)
Nov 2, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Senza categoria
Cantare la speranza ed il desiderio vivo nelle nuove generazioni di rimboccarsi le maniche per costruire il futuro, senza scendere a compromessi con i propri ideali di vita: è il pentagramma di MariTè, giovane cantante soul e afro-pop, chitarrista autodidatta italiana di genitori congolesi, vincitrice per la sezione musicale dell’edizione 2013 del premio La Bella e La Voce, assegnato a Saint Vincent. In un’intervista per Africa News risponde ad alcune domande: MariTè, puoi dirci qualcosa della tua musica? Il trio di cui faccio parte predilige un misto tra soul e musiche africane, direi Afro-Soul. Ora mi sto avvicinando al Gospel, infatti dirigo un coro di 30 elementi vocali, ed ho ripreso una mia vecchia passione il Rhythm and blues, ma sempre con influenze africane. C’è qualcosa che ispira particolarmente la tua arte? Traggo ispirazioni da tutto ciò che mi circonda. Sono una cantautrice e i miei testi esprimono, infatti, cose che vivo. Ma traggo ispirazione anche dalla vita quotidiana: un fatto di cronaca che magari mi ha colpito in modo particolare, l’incontro con una persona, ecc. Quali sono gli ostacoli che incontri più spesso nella tua carriera da musicista? Essendo donna non è sempre facile. Si può avere la possibilità di poter fare lavori importanti, di grande visibilità, ma in cambio di qualcosa. Rifiutare per seguire quelli che sono i miei valori è una grande sfida. A volte fa male, ma credo che possa essere anche un punto di forza: dimostrare che è possibile cantare, suonare e ballare, senza scendere a compromomessi.
Qual è il tuo messaggio ai giovani della seconda generazione, cioè nati in Italia da genitori immigrati? Credo profondamente che le seconde generazioni siano dei ponti tra il loro paese d’origine e quello di nascita. È importante formarsi, studiare, per poter diventare un valido contributo ai nostri paesi d’origine e, allo stesso tempo, aiutare il paese di nascita ad aprirsi sempre di più alle seconde generazioni, che sono parte integrante, viva e pulsante del paese. Quando penso a me ed al fatto che faccio parte anch’io delle seconde generazioni, sono molto fiera. Amo i miei due paesi, e sono felice ed onorata di poter essere porta bandiera delle due culture. E ne aggiungiamo un’altra: Vivere la spiritualità dell’unità influisce sul tuo modo di concepire l’arte e di esprimerla? Conosco Chiara Lubich e il Movimento dei Focolari da quando ero bambina. Quando avevo 20 anni ho partecipato ad un congresso per gli artisti a Castel Gandolfo che per me è stato illuminante. Ho scritto a Chiara per ringraziarla, perché sentivo di aver capito la mia “missione”. La musica, la mia voce, sono un dono che Dio mi ha dato e che voglio mettere a disposizione per portare messaggi di unità. Io canto forte alla speranza che sembra, oggi, nascosta dalla superficialità. I giovani non dobbiamo e non possiamo abbatterci; siamo noi che creiamo il nostro futuro. E per farlo migliore dobbiamo rimboccarci le maniche. Guarda il video http://www.youtube.com/watch?v=ooCiwDvV2ss (altro…)
Set 23, 2013 | Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Sociale
“Togliere centralità alla legge del profitto e della rendita e ricollocare al centro la persona e il bene comune”, ha detto in modo perentorio papa Francesco davanti a migliaia di disoccupati nella sua visita in Sardegna. Sono i “giovani disoccupati, le persone in cassa-integrazione o precarie, gli imprenditori e commercianti che fanno fatica ad andare avanti” quelli che gli stanno più a cuore. In questo contesto di preoccupante precarietà dove il Pontefice non esita ad affermare con forza che “non c’è dignità senza lavoro”, gli vengono presentate alcune testimonianze che vogliono essere già una risposta al suo appello. È il caso della Cooperativa Primavera 83 che nasce su iniziativa dell’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Cagliari, che desiderava utilizzare il finanziamento di una Legge Regionale sull’occupazione per dare lavoro ad un gruppo di ragazzi con problemi sociali, affidando loro la realizzazione dei giardini nelle scuole.

Spazi verdi di Cagliari curati dalla cooperativa “Primavera ’83”.
Maria Grazia Patrizi, a nome degli imprenditori sardi, racconta:«Abbiamo creato una cooperativa che ha mosso i primi passi facendo della coesione e la coerenza il suo vero capitale. Eravamo giovani. Con passione e tenacia abbiamo superato tanti fallimenti, ricominciando ogni volta . Nel 1993, la formazione e la professionalità ci ha permesso di vincere la gara per la manutenzione del verde della nostra città, Cagliari. Nel 1994 “Primavera 83” ha presentato una proposta per valorizzare con un giardino, il quartiere di Sant’Elia, un villaggio di pescatori che era diventato il più degradato della città. Tutti pensavano che un investimento lì fosse denaro sprecato, invece oggi questo giardino è tra i più belli della città. Spesso viene usato con orgoglio degli abitanti, come location per gli album fotografici matrimoniali».
Nel 1999 i soci ed i lavoratori di Primavera 83 impegnati nella manutenzione del verde di Oristano, interpretando in maniera innovativa il contratto dei lavoratori, hanno deciso di regalare parte delle loro ferie per permettere ad un loro collega di assistere il figlio con una malattia cronica, senza perdere giorni di stipendio. Nel 2008, per festeggiare i 25 anni di attività, la cooperativa ha regalato al comune di Cagliari l’arredo a verde della rotonda davanti al cimitero. È dedicata alla memoria dei soci di Primavera 83 che, negli anni ‘90 sono deceduti a causa dell’AIDS. «Oggi, dopo 30 anni di vita – continua Maria Grazia Patrizi –, la cooperativa, che aderisce al progetto dell’Economia di Comunione, dà occupazione a 110 persone e opera per la manutenzione del verde in altri comuni della Provincia, fatturando oltre 3 milioni di Euro. Ci confrontiamo sul mercato con le più importanti imprese regionali del settore. Gli accordi di collaborazione con i servizi sociali territoriali, ci permettono di includere oltre un terzo di lavoratori “vulnerabili”, tra cui invalidi e sofferenti mentali, carcerati e tossicodipendenti. Per noi la cooperativa sociale è un’impresa che, attraverso la solidarietà, risponde ai criteri del mercato: professionalità, efficienza e qualità; valorizza e responsabilizza il potenziale di tutti, soci e lavoratori. In questo momento di crisi – conclude l’imprenditrice – sentiamo che questo allenamento nel cercare di includere persone che non hanno requisiti di efficacia ed efficienza, è diventato un vantaggio per tutta la società, trasformando i finanziamenti per l’assistenza ai disoccupati, in un pilastro per lo sviluppo della Sardegna». Una fra le tante risposte al “coraggio” che il papa ha chiesto ai sardi disoccupati, un “coraggio che venga da dentro e vi spinga a fare di tutto (…) per affrontare con solidarietà (..) e intelligenza questa sfida storica”. (altro…)
Set 20, 2013 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Sono arrivati a Nocera Umbra da tre regioni dell’Italia centrale (Umbria, Marche e Abruzzo) più di 500 persone di tutte le età, laici e sacerdoti, e anche tre vescovi: Mons. Secchia, vescovo di Teramo, Mons. Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila e Mons. De Luca di Termoli. Tutti convocati da un convegno del Movimento Diocesano dei Focolari che si è svolto, dal 29 agosto al 1° settembre, e che ha raccolto partecipanti di sei diocesi italiane per uno scambio di iniziative all’insegna della nuova evangelizzazione: pensare insieme una metodologia di lavoro per affrontare meglio le sfide e le nuove prospettive che si aprono per le chiese locali.
Si ha parlato di chiese aperte, come le pensa papa Francesco, capaci di raccogliere tanti in una unica famiglia al servizio di tutti. Divisi per età, si sono scambiati le esperienze svolte in diversi ambiti per aprirsi al territorio. Educazione integrale a cominciare dai bambini, accompagnando il percorso fino all’età adulta. Azioni di condivisione che coinvolgono un’intera città, a volte anche una diocesi. Come ad Ascoli, dove il vescovo ha mandato gli auguri ai nuovi sindaci eletti: da questo piccolo gesto è nata una collaborazione “effettiva ed affettiva”. In questa città, diverse sono le azioni di solidarietà a favore dei più disagiati in collaborazione o con il sostegno del Comune. O a Pesaro, dove da anni sono in atto scambi col mondo ortodosso, con gruppi di giovani (soprattutto provenienti dalla Romania), che portano una ventata di speranza per l’ecumenismo. A Fermo e Teramo, invece, sono nati dei complessi musicali, Eis e Hope, che propongono a tanti messaggi di pace e di speranza. Girando per i vari laboratori è venuta in evidenza la comunità che incide sul posto ed è nata la domanda: perché non applicare queste esperienze su una scala più vasta? Sarebbe un contributo per accrescere la fraternità in una diocesi.
L’invito dei vescovi presenti è stato unanime: per aprirsi alle periferie esistenziali occorre lasciarsi interrogare, confermare dai fratelli, accrescere l’unità fra tutti. E quali le proposte emerse? Lavorare in rete per arricchirsi e aiutarsi, per scambiarsi azioni e idee e per trovare insieme strade nuove, nella consapevolezza che mettendo le forze in sinergia l’incidenza sul territorio sarà maggiore. Il Movimento Diocesano dei Focolari, è nato negli anni ’70, e si è sviluppato soprattutto in alcune diocesi del centro Italia. Insieme a tutto il Movimento, si propone di «cooperare alla realizzazione del testamento di Gesù “che tutti siano una cosa sola” (Gv 17,21) animando, mediante la spiritualità dell’unità, le strutture della Chiesa particolare: parrocchie, organismi e ambiti diocesani». (altro…)
Set 13, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Sociale
Al centro di questa quarta edizione le sfide del lavoro e della legalità affrontate da diversi attori della società civile: giovani, lavoratori, imprenditori e uomini di cultura. Sarà un “laboratorio di laboratori” l’edizione 2013 di LoppianoLab, manifestazione che da quattro anni ospita e mette in dialogo le diverse anime della società civile italiana, con l’obiettivo di dare ossigeno alla rinascita democratica, economica e culturale del Paese. Non solo crisi dunque, ma anche risorse nascoste e innovazioni silenziose che alimentano la crescita economica e civile. Titolo scelto per quest’anno: “Custodire l’Italia, generare insieme il futuro”. Il programma: lavoro e legalità al centro Vasto e articolato, il programma abbraccerà le sfide economiche, sociali e culturali che interpellano l’Italia e l’Europa. Dibattiti, tavole rotonde, workshop interattivi. Il 20 settembre, l’inaugurazione della Scuola di Economia Civile (SEC), con l’intervento del ministro del Lavoro Enrico Giovannini. «La sfida della SEC è coniugare economia e felicità pubblica, mercato e persona, gratuità – spiegano gli economisti Stefano Zamagni e Luigino Bruni, tra gli ideatori del progetto –. Per questo nasce un laboratorio di formazione permanente per imprenditori, dirigenti e per chi opera nelle imprese, nelle organizzazioni a movente civile e sociale, per chi lavora nelle pubbliche amministrazioni e nelle libere professioni». Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali con delega allo Sport, Graziano Delrio, interverrà il 20 settembre all’appuntamento culturale promosso dall’Istituto Universitario Sophia (IUS). Cuore dell’incontro saranno i temi della partecipazione attiva alla gestione della cosa pubblica, con un’attenzione privilegiata ai giovani. Il tema della legalità sarà trasversale a tutti gli appuntamenti di LoppianoLab 2013: dai laboratori su politica e legalità, famiglia, informazione, immigrazione e intercultura, fino al convegno centrale di sabato 21 settembre, che raccoglierà voci, progetti e proposte emerse dai partecipanti in dialogo con vari esperti e con il sottosegretario all’Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta e Giangiacomo Schiavi, vicedirettore del Corriere della Sera. Interverrà anche il sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Giuseppe Gatti, coautore, insieme al giornalista RAI Gianni Bianco, de “La legalità del NOI”: storie di riscatto ed emancipazione dalla logica della violenza, della sopraffazione, del malaffare, dell’omertà. Promotori dell’evento: Polo Lionello Bonfanti – Gruppo Editoriale Città Nuova – Istituto Universitario Sophia – Cittadella di Loppiano Ufficio stampa LoppianoLab: Elena Cardinali – mob: 347/4554043 – ufficiostampa@cittanuova.it Stefania Tanesini- mob: 338/5658244 – sif@loppiano.it Attive le reti sociali: Facebook: www.facebook.com/loppianolab – Twitter: @LoppianoLab Blog: www.loppianolab.blogspot.it (altro…)