Giu 17, 2014 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
La festa di Pentecoste è passata, riportando ancora una volta il dono dell’unità che si sperimenta pur fra carismi diversi, come quelli sviluppati nei secoli dalle tante chiese cristiane. È proprio per sottolineare lo spirito di Pentecoste che unisce i cristiani, che le chiese dell’emisfero sud festeggiano in questo periodo dell’anno la Settimana di Preghiera per l’Unità. A Porto Alegre, ad esempio, i convegni hanno ceduto il posto all’arte: una serata musicale, chiamata “Notte Musicale Ecumenica” ha radunato i vari gruppi della città, come pubblico e come attori protagonisti. Una fitta corrispondenza durata due mesi ha fatto sì che ci fossero tutti quelli che negli anni precedenti avevano partecipato alle iniziative ecumeniche. E infine è arrivata la data attesa: il 4 giugno 2014. Circa 300 persone, ad ascoltare un’esibizione di violini, con i bambini delle scuole, il coro di Porto Alegre, con persone di tutta la città, non appartenenti a una chiesa particolare, e altri brani artistici. La recita della preghiera del Padre Nostro è stata un momento importante, a suggellare rapporti veri da fratelli che cercano di testimoniare l’unica fede in Cristo. Come vivere questa testimonianza? Joan Patricia Back (Centro Uno del Movimento dei Focolari), in una riflessione durante la Settimana di Preghiera dell’emisfero nord (gennaio 2014) a Modena, (Italia) così aveva detto: « L’esortazione all’unità è contraddetta dalla situazione: da secoli i cristiani vivono divisi, e le divisioni sono l’anomalia con cui si presentano al mondo che non conosce Cristo. “Gesù però afferma che il mondo lo avrebbe riconosciuto nell’unità di chi lo segue: come possiamo vivere oggi in modo che il mondo veda Cristo in noi? Siamo chiamati a vivere una vita di comunione, in Cristo, che è il fondamento dell’unità: se fondiamo la vita su di Lui, viviamo come ci ha insegnato, siamo il suo popolo, allora saremo uno. E ci invita ad amarci come lui ci ha amati, perché da questo la gente ci riconoscerà come discepoli. E possiamo amarci anche se apparteniamo a Chiese diverse». (altro…)
Gen 30, 2014 | Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità
È un anno speciale per l’ecumenismo il 2014: sono passati infatti 50 anni dalla pubblicazione della Unitatis Redintegratio, il documento del Concilio Vaticano II che promuove l’unità fra tutti i cristiani. In esso si denuncia la divisione, che “non solo si oppone apertamente alla volontà di Cristo, ma è anche di scandalo al mondo e danneggia la più santa delle cause: la predicazione del Vangelo ad ogni creatura”. 50 anni in cui tanti passi sono stati fatti da parte delle Chiese cristiane: nel chiedersi scusa, nel riconoscersi fratelli, nel provare a superare – anche dal punto di vista teologico – le questioni più spinose. 50 anni di dialogo della vita. E così, la Settimana di Preghiera 2014 – preparata dai cristiani del Canada – assume un significato speciale, dove anche le piccole manifestazioni, lette in questo orizzonte più grande, acquistano e danno potenza al cammino comune. “A Cáceres abbiamo vissuto un’ora di preghiera con i fratelli della Chiesa evangelica”, scrivono Paco e Pilar, cattolici, dalla Spagna. “È stato bello pregare in unità il Padre Nostro. Una grande esperienza”. “Anche in Ecuador”, scrive Jackeline Reyes, “abbiamo partecipato ad un ottavario di celebrazioni ecumeniche. Si sente un forte spirito di fraternità e gioia profonda. È un cammino di speranza”. A Pozzuoli (NA), si è vissuto un intenso momento ecumenico tra cattolici ed evangelici della Chiesa battista, con un’inaspettata partecipazione. Maria Clara Tortorelli racconta: “Per la prima volta c’era non solo il Pastore, ma il “popolo”. Eravamo tante “persone della porta accanto”. E ci siamo riconosciuti, poi, nel posto di lavoro, nel proprio rione, al mercato, in ospedale…e tutto è stato più semplice. È scattato un rapporto di fiducia. I canti sono stati animati dai musicisti dei vari gruppi. Un’orchestra improvvisata, ma affiatata perché ognuno aveva imparato i canti dell’altro. Momento suggestivo è stato la presentazione dei doni: la Bibbia come segno della Parola, un fascio di fiori esprimenti la bellezza e l’armonia dell’unità nella diversità, una pergamena con il testamento di Gesù, il TAO e un grembiule come segno del servizio”. E restando in Italia, in Sardegna, nella chiesa greco ortodossa di Quartu Sant’Elena, erano presenti, per l’occasione, contemporaneamente i pastori e i rappresentanti di tutte le chiese di Cagliari: la chiesa luterana, la chiesa battista, la chiesa avventista, e i sacerdoti della chiesa greco ortodossa, della chiesa russa ortodossa e di quella rumena ortodossa. Durante l’ottavario le varie chiese hanno promosso incontri di preghiera secondo il proprio stile: i battisti hanno realizzato uno studio biblico della lettera di Paolo ai Corinzi, gli avventisti un momento di riflessione e canti sui testi suggeriti per la settimana di Preghiera, così pure i seminaristi cattolici del seminario regionale di Cagliari. Gli ortodossi hanno proposto i vespri, mentre domenica 19 si è svolta la celebrazione ecumenica, preparata da una commissione mista delle varie chiese e animata da un coro ecumenico. Una settimana, scrivono Anna e Vittorio, “in cui sono cresciuti moltissimo i rapporti personali con i rappresentanti delle chiese, rapporti che pure vanno avanti fraternamente da tanti anni”. E chissà ancora quanti fatti di (stra)ordinaria fraternità si sono vissuti in tutto il mondo durante la Settimana Ecumenica. Ti invitiamo a raccontare la tua storia di ecumenismo inviando un commento a www.focolare.org! (altro…)