Mar 15, 2011 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Cosa ha significato per il Movimento dei Focolari in Terra Santa la visita di Maria Voce? Un grande incoraggiamento per tutti. Si sono aperte nuove prospettive e nuovi contatti, in particolare nel mondo civile ed accademico. Si sono raccolti i frutti del lavoro di questi 33 anni di vita del Movimento qui. L’aspetto più importante, però, è stata la speranza che Maria Voce ha donato a tutti coloro che ha incontrato. Una speranza corroborata dallo spirito di amore e di unità tipici dei Focolari. Le sue parole rimangono sigillate nel cuore di ognuno di noi: «Voi siete qui anche per tutto il resto del Movimento dei Focolari. Avete un compito, una missione da svolgere qui che gli altri non possono svolgere. Nel grande mosaico che è il nostro Movimento, io credo che voi siate le piastrelle più preziose. Nessuno vi può sostituire, siete voi che avete questa fortuna e questa grazia». Sono emerse novità nella linea del Movimento in un contesto così complesso?
Senza dubbio un chiaro impegno sui diversi fronti del dialogo. Prima di tutto si tratta di lavorare per promuovere sempre più l’unità fra tutti i movimenti ecclesiali presenti in Terra Santa. Vari vescovi, poi, hanno incoraggiato un impegno del nostro Movimento nell’ambito della pastorale sia giovanile che della famiglia. Inoltre, è emersa l’esigenza di rispondere concretamente alla richiesta, espressa da diverse organizzazioni interreligiose, di una collaborazione concreta per diffondere lo spirito della fratellanza universale e cooperare al bene comune e alla pace fra persone di fedi diverse. Non possiamo dimenticare, infine, i contatti stabiliti sia con il comune di Gerusalemme che con altri comuni dell’Autorità Palestinese. Insomma, si evidenzia sempre più la linea di costruire ponti a tutti i livelli. Maria Voce ha incontrato esponenti della Chiesa cattolica, ma anche di altre chiese cristiane e di altre religioni. Quale il significato di questi contatti? Queste visite sono state molto apprezzate sia da Patriarchi che da Vescovi di altre Chiese. Tutti hanno sottolineato l’importanza del carisma dell’unità, della necessità di una spiritualità solida e profonda anche nel campo dell’ecumenismo. Così ci hanno chiesto di collaborare in vari progetti sia all’interno delle Chiese, sia con organizzazioni interreligiose. C’è una priorità specifica che si può dire sia emersa al termine della visita della presidente?
E’ difficile dire che sia emersa una priorità specifica perchè tutto è stato importante. Maria Voce ha visto la necessità di rinforzare la presenza del focolare, secondo la richiesta rivoltale da varie personalità. Ha, poi, valorizzato il progetto “Sui passi di Gesù”, per l’accoglienza e l’animazione di gruppi di pellegrini, incoraggiando ad andare avanti col contributo di tutto il Movimento in Terra Santa. Infine, un cenno riguardo al nostro terreno presso la chiesa di San Pietro in Gallicantu, adiacente alla ‘scaletta’, dove, secondo la tradizione, Gesù pregò il Padre chiedendo l’unità di tutti gli uomini e che Chiara Lubich aveva sognato potesse un giorno ospitare un focolare. Maria Voce ci ha confidato: «Nonostante le difficoltà, non rinunciamo; e non rinunciamo perché fa parte della nostra spiritualità in un certo senso, del nostro carisma». Per ora, si è vista la possibilità di proporre lo sviluppo di un ampio parco che potrebbe essere utilizzato per raduni all’aperto o per altre circostanze. A cura di Roberto Catalano [Terra Santa] (altro…)
Feb 28, 2011 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Una settimana intensa, con la coscienza di aver vissuto insieme una forte esperienza spirituale in piena comunione con la locale comunità dei Focolari, che ha rinnovato l’impegno con la sua presenza in questa terra, a costruire ponti di dialogo fra tutti nello spirito della fratellanza universale, all’edificazione della quale tutto il Movimento è impegnato. 25 febbraio – Dopo la visita al Monte delle Beatitudini e al Tabor,
tappa a Nazareth. Ad attendere il Consiglio Generale c’era una folta rappresentanza della comunità dei Focolari di Haifa, Gerusalemme e Betlemme. Nella Basilica, davanti alla Grotta dell’annunciazione, il Card. Miloslaw Vlk, vescovo emerito di Praga, Mons. Giacinto Marcuzzo, vescovo ausiliare del patriarca latino per la Galilea, insieme ai 17 sacerdoti del Consiglio Generale e due sacerdoti del patriarcato, hanno concelebrato la messa in un clima solenne e semplice allo stesso tempo. Mons. Marcuzzo, nel corso dell’omelia, ha ricordato che, in occasione della visita di Benedetto XVI nel 2009, lo striscione di benvenuto al papa portava un titolo significativo: Benvenuto a Nazareth dove tutto è ricominciato. Il Sì di Maria – ha sottolineato – è stato il primo passo di questo nuovo inizio della storia dell’umanità. Alla conclusione Maria Voce, ringraziando tutti, vescovi e comunità dei Focolari, ha rinnovato l’impegno di tutto il Movimento, come Chiara Lubich aveva voluto fissare negli statuti, di vivere come Maria per esserne “una sua presenza” nel mondo! 26 e 27 febbraio – Due giorni a Gerusalemme. Sabato mattina, appuntamento al Kottel, il muro occidentale, noto come il Muro del Pianto, molto frequentato per via dello Shabbat, che ha offerto l’occasione per una spiegazione su vari aspetti dell’Ebraismo e sul significato dello Shabbat. A piedi, poi, il gruppo si è diretto verso il terreno attiguo alla scala romana che unisce la valle del Cedron alla zona in cui si trovava l’entrata del Tempio. Si tratta del luogo dove, secondo la tradizione, Gesù avrebbe pregato il Padre per l’unità fra tutti gli uomini.
Chiara Lubich, ancora nel 1956, in occasione della sua unica visita alla Terra Santa, aveva espresso il desiderio che un giorno potesse esserci un focolare nei pressi di quella scala. I dirigenti locali del Movimento dei focolari hanno spiegato gli sviluppi che hanno portato all’acquisto del terreno proprio accanto alla scala ed i passi che si stanno facendo per ottenere i vari permessi per poterlo trasformare, intanto, in un giardino-parco adatto a momenti di riflessione ed incontro. Dopo aver letto il passo del Vangelo di Giovanni con la preghiera sacerdotale e quanto la Lubich scrisse nel 1956, una foto di gruppo sulla scaletta ha suggellato un momento di forte intensità spirituale. Domenica 27, giornata conclusiva con la messa celebrata nella piccola Grotta degli Apostoli dal Card. Vlk e da Mons. Antonio Franco, Delegato Apostolico per la terra Santa, che ha rivolto ai presenti una meditazione sul significato di questa visita di Maria Voce e del Consiglio Generale in Terra Santa alla luce della spiritualità di comunione di Chiara Lubich. Al termine della visita ai luoghi della passione e morte di Cristo, un ricevimento presso il Centro di Notre Dame ha raccolto attorno alla presidente, al copresidente e a tutto il consiglio, 150 fra membri di movimenti ecclesiali, personalità di varie Chiese presenti a Gerusalemme, ed ebrei e musulmani vicini al Movimento. Maria Voce ha presentato i membri del Consiglio, ringraziando per quanto era stato fatto per questa visita e per le attività che l’hanno accompagnata. Ha assicurato di portare nel cuore momenti vissuti e persone e di essere certa di restare nel cuore di quanti incontrati in Terra Santa. (altro…)
Feb 26, 2011 | Centro internazionale, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Domenica scorsa sono arrivati in Israele i membri del Consiglio generale dei Focolari per iniziare la prevista settimana di pellegrinaggio con la Presidente Maria Voce ed il Copresidente Giancarlo Faletti, che nel frattempo, avevano concluso la loro visita ufficiale alle comunità del Movimento dei Focolari in Terra Santa. I membri del Consiglio sono stati accolti all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv da una rappresentanza della locale comunità dei Focolari, con il caratteristico calore di questa cultura. Sono, poi, partiti alla volta della Domus Galilaeae sul Lago di Tiberiade, che ha ospitato i primi giorni della loro permanenza in Terra Santa. La struttura, costruita dal Cammino Neo-Catecumenale, a cavallo del nuovo millennio, è stata benedetta da Giovanni Paolo II, durante la sua storica visita dell’anno 2000, quando proprio nella vallata sottostante il Monte delle Beatitudini aveva celebrato la messa per migliaia di pellegrini. Benedicendo la nascente struttura il Papa aveva detto: «Il Signore vi ha aspettato qui su questa montagna!». Parole significative che oggi campeggiano di fronte all’entrata ed accolgono tutti i visitatori che entrano alla Domus Galilaeae.
L’incontro di Maria Voce e del Consiglio generale dei Focolari con la comunità neo-catecumenale è stato molto caloroso e caratterizzato anche da momenti di conoscenza reciproca. Il 22 febbraio, Festa della Cattedra di Pietro, le due comunità si sono incontrate per la celebrazione eucaristica. Intanto il Consiglio del Movimento ha trascorso tre giorni e mezzo scanditi da momenti di meditazione e comunione di esperienze e di lavoro intorno alle sfide e alle prospettive che le diverse realtà dei Focolari si trovano ad affrontare oggi nelle varie parti del mondo e nei contesti ecclesiali e sociali dove il Movimento è presente ed opera. E’ venuto sempre più in rilievo il mandato di unità e comunione che Chiara Lubich stessa aveva consegnato al futuro del Movimento. (altro…)
Feb 23, 2011 | Chiara Lubich
«Quando dalla costa azzurrissima del Golfo di Beirut contemplavo la città a ridosso di colline e si riprendeva il volo verso il mare, colline, non credevo che Gerusalemme e i luoghi santi avrebbero inciso così sul mio animo». La strada che conduce a Gerusalemme è fiancheggiata da greggi pascolanti. «Ad un tratto ci fu detto di scendere perché le macchine non potevano proseguire, di là bisognava salire a piedi, era una vecchia strada di Gerusalemme, in salita, variata ogni tanto da qualche scaletta di pietra. Quella strada era la via Crucis, quella che Gesù fece allora». Il cortile interno delle torre Antonia, il Litostrotos, è il luogo dove Gesù flagellato, ora il selciato fa da pavimento alla chiesetta detta della Flagellazione, tanti resti dell’epoca incorniciano l’ambiente. «Ecco la scalinata, ancor ben mantenuta, all’aperto sotto il cielo, tra il verde dei prati che la costeggiano e di piante. Qui il Maestro, ormai vicino a morire, con il cuore pieno di tenerezza per i suoi discepoli uscenti dal cielo si, ma ancora fragili e incapaci di comprendere, alzò al Padre la Sua preghiera a nome Suo e di tutti quelli per i quali era venuto, ed era pronto a morire». «Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi. Quand’ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me». «Il Getsemani e l’orto, splendido giardino mi fecero rimanere raccolta e addolorata nella linda chiesa decorata con gusto, illuminata di viola, che chiude nel cuore una pietra, arrossata ora da una luce, un tempo dal sangue di Gesù. Mi sembrava di vederlo Gesù lì, ma non azzardavo immaginarlo. «Vicino alle mura tombe, tombe e tombe, ancora nella valle di Josafat danno l’impressione di una Risurrezione che non ci fu, perché migliaia di lapidi sono lì per terra in qualche modo, rovesciate, diritte o spezzate e questo è frutto di trascorse guerre. I luoghi mi sono impressi profondamente: Betfage, il Gallicantus, il posto dell’Assunzione della Vergine, il luogo dell’Ascensione. Gerusalemme anche sotto il sole orientale è piena quindi di luce. Ti offre tutt’ora la spianata enorme, spaventosamente vuota, dove una volta si ergeva il magnifico Tempio. Vuota, vuota. Solo una moschea, anche robusta sta lì, incapace di cancellare le parole di Cristo «Di te non rimarrà pietra su pietra». Betania la vidi in pieno sole e salendo le straducole che portano alla tomba di Lazzaro, mi sembrava di udire le parole di Gesù a Marta “Una sola cosa è necessaria”». Signore se tu fossi stato qui il mio fratello non sarebbe morto. Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Marta rispose: «So che risusciterà nella risurrezione l’ultimo giorno» Gesù soggiunse: «Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me quando anche fosse morto, vivrà e chi vive e crede in me non morirà in eterno». Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e si imbatté in ladroni i quali spogliatolo e feritolo se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Ora a caso scendeva per la stessa strada un sacerdote, vide quell’uomo e passò oltre. Così pure un Levita, giunto nelle vicinanze, guardò e tirò avanti. Ma un samaritano che era in viaggio, giunto vicino a lui lo vide e si impietosì, gli si accostò, ne fasciò le piaghe versando sopra olio e vino e collocatolo sulla propria cavalcatura lo condusse all’albergo e si prese cura di lui. Il giorno dopo, trasse fuori due denari e disse all’oste «Prenditi cura di lui e quanto spenderai di più, te lo pagherò al mio ritorno». Chi di questi tre, ti pare, sia stato prossimo per quello che si imbatté nei ladroni? Quegli rispose: quello che gli usò misericordia. E Gesù soggiunse: «Va’ e fa’ tu pure lo stesso». «Volti oscuri sotto turbante bianco o sciolto, uomini rasseganti, o poco rassegnati a quella vita di miseria, volti invisibili coperti di un velo nero, di donne». Gesù viene condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. “Se sei tu il figlio di Dio, comanda a queste pietre di trasformarsi in pane. Se tu sei il figlio di Dio, gettati giù di qui. Tutte queste cose ti darò, se tu prostandoti dinanzi a me, mi adorerai”. Ma Gesù gli rispose «Va via Satana perche’ sta scritto, adora il tuo Signore Dio tuo e serve a lui solo». In quei giorni Gesù fu battezzato da Giovanni nel Giordano e mentre usciva dall’acqua vide spalancarsi i cieli e lo Spirito scendere sopra di lui, quasi come colomba e dal cielo una voce si fecce udire: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto». Gesù, entrando in Gerico, attraversava la città. Allora Zaccheo corse avanti e salì su un sicomoro per vederlo. “Zaccheo scendi presto, perché oggi mi devo fermare a casa tua”. “Ecco Signore la metà dei miei beni la do ai poveri e se ho frodato qualcuno gli rendo il quarto”. Gesù gli replicò: “Per questa casa oggi, è venuta la salvezza. Il figliolo dell’uomo è venuto infatti a cercare e salvare ciò che era perduto”. E tu Betlemme, terra di Giuda, non sei la più piccola tra le principali città di Giuda perché da te uscirà il condottiero che deve reggere il mio popolo Israele. «Ed ogni pietra diceva una parola, molto piu’ di una parola, cosi che alla fine l’anima era tutta inondata, tutta piena della presenza di Gesù. Ricordo con evidenza d’essermi al settimo giorno scordata letteralmente della mia patria, dei miei conoscenti, dei miei amici, di tutto. Io mi vedevo là, immobile ed estatica, spiritualmente pietrificata tra quelle pietre, senza altro compito che rimanere e adorare. Adorare fissa con l’anima nell’uomo Dio che quelle pietre mi avevano spiegato, svelato, cantato, esaltato». Nota: stralci del diario di Chiara Lubich, alternati a passi del Vangelo ambientati in quei luoghi. Voci fuori campo: Graziella De Luca, Enzo Fondi (altro…)