Apr 1, 2014 | Centro internazionale, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Situata in una zona dove sono evidenti i segni della povertà, pur dignitosa e in fase di sviluppo, la Cittadella ha una caratteristica a sfondo sociale che viene in rilievo soprattutto con la scuola per bambini e adolescenti e con il Polo imprenditoriale ispirato all’Economia di Comunione. Sempre più attuale si rivela la funzione delle cittadelle, bozzetti di città, sognati da Chiara Lubich sin dai primi anni Sessanta, per mostrare che un mondo migliore, un mondo unito è possibile. Tra le oltre 20 sorte nel mondo, c’è proprio la Mariapoli Santa Maria, il cui terreno Chiara aveva visto durante il suo terzo viaggio in Brasile, nel 1965. La Scuola, che porta lo stesso nome, Santa Maria, è attiva da quasi 50 anni. Ha formato ormai molte generazioni. Attualmente 10 dei suoi insegnanti e operatori sono ex-allievi. Altri hanno intrapreso le più varie professioni e raggiunto anche posizioni di responsabilità. Ma più di tutto sono restati in loro i valori trasmessi che costituiscono un progetto di vita: la cultura della condivisione, l’arte di amare, i fondamenti dell’educazione alla pace. È quanto il corpo docente presenta a Maria Voce e a Giancarlo Faletti, in visita alla Scuola dopo la festosa accoglienza dei più piccoli che si esibiscono nell’orchestra “Talenti a servizio della pace”.
La maggioranza delle famiglie degli alunni, circa 300 su 500 studenti, ha un reddito basso. Economicamente la scuola si regge sulla solidarietà nazionale e internazionale, attraverso i progetti di Azione per Famiglie Nuove e AMU. Le prime lezioni per imparare a leggere e scrivere sono state offerte agli operai che lavoravano alla costruzione della Mariapoli, poi la richiesta per i loro figli…Ora il metodo pedagogico di questa scuola si sta diffondendo anche in altre scuole della regione e in altri ambiti educativi. A pochi chilometri di distanza, su un ampio terreno, sorge il Polo Imprenditoriale Ginetta. Ad attendere Maria Voce e Giancarlo Faletti il gruppo di gestione del Polo, imprenditori, azionisti, e studiosi dell’Economia di comunione, che si sono avventurati a realizzare i vari aspetti del progetto di Economia di Comunione nel Pernambuco. Presentano successi e sconfitte. Giancarlo Faletti richiama l’ispirazione iniziale di Chiara, avvenuta proprio qui in Brasile nel 1991. Maria Voce esprime gratitudine per l’impegno assunto in spirito di gratuità. Poi la visita ai capannoni dove sorgono due imprese, la prima dedita alla fabbricazione di borse e accessori, l’altra di mobili, nate da poco con tutti i rischi per la grande concorrenza. Storie sorprendenti: la passione per questo progetto a sfondo sociale fa superare ogni difficoltà. Per l’apporto dato dalla Mariapoli e in modo speciale dalla Scuola e dal Polo, il sindaco di Igarassu, che l’aveva definita “un punto di riferimento” per la città, ha voluto recarvisi personalmente per consegnare a Maria Voce e a Giancarlo Faletti le chiavi della città. Esse vogliono essere un segno di riconoscenza da parte della cittadinanza e di un ancor più stretto legame. Leggi gli approfondimenti delle varie tappe del viaggio su Area Riservata – Notiziario Mariapoli Website: www.focolares.org.br/sitenacional (altro…)
Mar 29, 2014 | Centro internazionale, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
“Ciò che più mi ha impressionata è stato vedere quel muro. Ma la povertà è al di là del muro, la ricchezza al di qua. Perché la ricchezza è l’amore, la capacità di donare, di condividere. Mentre al di là c’è interesse, competizione…”. Così Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari in questi giorni in Brasile, al momento di lasciare l’Isola di S.Terezinha, un quartiere di Recife, lo scorso 25 marzo. E il copresidente Giancarlo Faletti: “Oggi siamo stati a scuola, voi siete stati i nostri insegnanti. È stato un dono di Dio che ci spinge a dire: Grazie!”. Il muro a cui Maria Voce si riferisce è stato costruito alcuni anni or sono per non “turbare” con la visione della povertà del quartiere, i clienti dell’imponente shopping costruito dall’altro lato della strada. Quel muro è lì come simbolo della segregazione sociale.

Maria Voce è accolta da Johnson, uno dei rappresentanti della comunità dell’Isola di Santa Terezinha
Ma quali sono i segni della ricchezza di cui parla Maria Voce? Il nome di questo quartiere era “Isola dell’Inferno”, per il grave degrado in cui viveva la popolazione. «Il messaggio del Vangelo, vissuto da persone dei Focolari che da 50 anni hanno condiviso tutto con noi e insieme hanno cercato per noi i mezzi di sostentamento, è diventato qualcosa che ci ha liberati dentro – ha detto Johnson che ha guidato la visita al quartiere – e ci ha aperto un nuovo orizzonte, ci ha resi “soggetti” della trasformazione del nostro ambiente sociale». Nel 1968 infatti un gruppo di persone del Movimento aveva aderito all’invito dell’Arcivescovo di Recife, Dom Helder Câmara,di cercare di trasformare la realtà locale. All’Isola erano giunti così studenti e professori, avvocati e medici, operai e casalinghe che desideravano partecipare alla vita degli abitanti per trovare insieme una soluzione. Gradualmente si forma una comunità, con una profonda coscienza civile. Si costituisce l’associazione degli abitanti dell’Isola che diventano protagonisti del proprio sviluppo. Con l’apertura democratica del Paese sorgono nuovi sistemi di partecipazione per discutere col Comune l’impiego delle risorse finanziarie pubbliche. Molte le conquiste: l’elettrificazione dell’area, la pavimentazione di molte strade; la scuola e il centro sanitario, sorti in collaborazione con insegnanti, medici e infermieri del Movimento, sono assunti dal comune. Lungo sarebbe l’elenco delle conquiste. Johnson con orgoglio ripete più volte: “Abbiamo tutto ottenuto con la forza del dialogo, con la forza della comunità, senza venderci a nessun politico”. Ultima tappa della visita: il Centro per bambini e adolescenti che li accoglie nelle ore extra scolastiche, togliendoli così dalla strada, a rischio di violenza e droga. Ricevono una solida formazione umana e spirituale, con le più diverse attività musicali, sportive. Il Centro è gestito dall’AACA, associazione sostenuta dalla solidarietà di molti, prima di tutto da famiglie brasiliane dei Focolari, e di altri Paesi. Accoglie i due ospiti un canto dei più piccoli, che ben esprime le ricchezze di questo popolo: “O mio Dio, so che la vita dovrebbe essere ben migliore e lo sarà, ma questo non impedisce che ripeta: è bella, è bella, è bella!”. “In questo posto si vede come il seme del Vangelo ha prodotto molti frutti” – aveva ancora detto Maria Voce rivolgendosi agli operatori del Centro. “Partendo da qui non solo portiamo voi nel nostro cuore, ma come esempio e stimolo per tutto il Movimento nel mondo”. Leggi gli approfondimenti delle varie tappe del viaggio su Area Riservata – Notiziario Mariapoli Website: www.focolares.org.br/sitenacional (altro…)
Mar 23, 2014 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Le tappe del viaggio di Maria Voce Il Brasile è la quinta potenza economica mondiale con 8,5 milioni di km2 e con quasi 200 milioni di abitanti, discendenti dall’immigrazione europea e asiatica, dagli africani arrivati nei secoli scorsi come schiavi e dalle popolazioni originarie, oltre agli immigranti di ogni dove che parlano una sola lingua: il portoghese. Un Paese dalle dimensioni continentali, con condizioni climatiche e geografiche differenti, grandi ricchezze naturali e un forte potenziale di crescita. Un Paese segnato ugualmente da grandi contrasti sociali, che vanno un po’ diminuendo, grazie anche agli sforzi degli ultimi governi. Sono le sfide di una democrazia giovane, di una nazione uscita da una dittatura militare meno di 30 anni fa.

Mariapoli Ginetta
È qui che nel 1991, Chiara Lubich, colpita dai gravi problemi sociali, lancia le basi di una vera rivoluzione nell’ambito economico con l’Economia di Comunione (EdC), progetto oggi conosciuto in tutto il mondo. Ma non è solo nel campo dell’economia che l’esperienza di vita dei Focolari in Brasile si è sviluppata. Essa ha riflessi infatti nel tessuto sociale in vari ambiti: educazione, salute, politica, arte, promozione umana – come testimoniano le esperienze di Santa Teresinha e Magnificat, nel Nordest; e del Bairro do Carmo e del Jardim Margarida, a San Paolo – così come in diverse discipline. Un esempio è il gruppo di ricerca su “Diritto e fraternità”, attivo dal 2009 nel Centro di Scienze giuridiche dell’Università Federale di Santa Catarina.
Varie le attività dei Focolari in tutti gli Stati della Federazione: dalla scuola di formazione politica Civitas a João Pessoa, alle azioni di solidarietà dei Giovani per un Mondo Unito e ai weekend per le famiglie nello Stato di Alagoas; dalle olimpiadi per ragazzi nello Stato del Rio Grande do Sul, al Progetto Unicidade nella Mariapoli Ginetta, che quest’anno celebra il 40° anniversario – solo per nominarne alcune.
Ma da dove nasce questa vita? Facciamo un salto indietro. Correva l’anno 1958. A Recife approdano tre focolarini giunti dall’Italia: Marco Tecilla, Lia Brunet e Ada Ungaro. Comunicano la loro esperienza in scuole, università, parrocchie, associazioni, ospedali, famiglie. Dopo un mese, proseguono il viaggio: Rio de Janeiro, San Paolo, Porto Alegre, e quindi Uruguay, Argentina e Cile. Al ritorno in Italia, l’aereo fa uno scalo di emergenza a Recife a causa di un guasto serio, rimanendovi quattro giorni. Tempo sfruttato dai tre per un’infinità di contatti. Nasce così la comunità dei Focolari nel Nordest brasiliano. Sarà la prima di una lunga serie. Con l’arrivo stabile di altri focolarini, nel 1959 si aprono a Recife i primi centri del Movimento. Avviene una grande diffusione dell’Ideale dell’unità nelle metropoli e nei villaggi, tra giovani e adulti, bianchi e neri, ricchi e poveri… con una caratteristica: l’armonia sociale. Sorgono molte opere sociali come effetto della vita radicata nel Vangelo. Nel 1962 si apre un centro a San Paolo. Nascono l’Editrice Cidade Nova e il giornale Cidade Nova. Sorgono altri centri: Belém, 1965; Porto Alegre, 1973; Brasilia, 1978. Oggi ci sono centri in quasi tutte le 27 capitali degli stati federali e in tante altre città. Nel 1965 nasce vicino a Recife la prima cittadella di testimonianza del Movimento, col nome di Santa Maria, a sottolineare l’amore di questo popolo per Maria. Due anni dopo quella di San Paolo – Araceli, oggi Ginetta, in ricordo di una delle prime focolarine che ha avuto un ruolo preminente nella diffusione e crescita del Movimento in Brasile. Segue la cittadella di Belém, Gloria, mentre a Porto Alegre, il Centro mariapoli Arnold ha un’impronta ecumenica; e la cittadella di Brasilia è intitolata a Maria Madre della Luce.
Chiara Lubich ha sempre dimostrato un grande amore per il Brasile e la sua gente, “un popolo che somiglia molto a quello che ascoltava Gesù: magnifico, magnanimo, buono, povero, che dona tutto: cuore e beni”. La sua prima visita avviene nel 1961, a Recife. Vi ritornerà altre 5 volte. Riceve diversi riconoscimenti pubblici e lauree honoris causa. Nel 1998, la sua ultima visita, inaugura il Polo Spartaco, primo complesso imprenditoriale dell’EdC nel mondo. In questa occasione, uno dei padri del Brasile democratico, il prof. Franco Montoro, rivolgendosi a lei in un discorso tenuto all’Università Statale di San Paolo (USP), ha riconosciuto nel pensiero e nell’opera del Movimento, non solo in Brasile, una “testimonianza coerente che ha trascinato milioni di persone. Ha salvato i diritti dell’uomo nel tempo delle dittature e, nel boom della scienza, ha mostrato che l’etica deve guidarci. Ha promosso l’amore, la fraternità universale”. Valori questi che oggi i membri del Movimento sono impegnati a vivere, insieme a tanti altri, in un momento storico che vede il Brasile emergere nel panorama mondiale ed essere protagonista di eventi come la Giornata Mondiale dei Giovani nel 2013 e il Campionato Mondiale di Calcio nel 2014. Website: www.focolares.org.br/sitenacional
Approfondimenti su Area Riservata – Notiziario Mariapoli
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Nov 26, 2013 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Il dialogo come via privilegiata per costruire la pace: è la strada seguita dal Movimento dei Focolari nei suoi 70 anni di vita, come risposta alle numerose e costanti minacce di guerra esistenti in varie parti del mondo e ai grandi mali presenti nella nostra società. Un dialogo capace di raggiungere il cuore di ognuno, che si trasformi in stile di vita, in cultura. Lo ha detto la presidente dei Focolari, Maria Voce di ritorno dalla IX Assemblea mondiale delle religioni per la pace di Vienna, a margine del convegno “Chiara Lubich, donna del dialogo”, che si è svolto il 23 novembre a Santa Maria Capua Vetere, nei pressi di Napoli. Un incontro cui hanno partecipato, tra gli altri, l’Imam del comune di San Marcellino Nasser Hidouri, Alberta Levi Temin, tra i promotori dell’associazione Amicizia ebraico-cristiana, il filosofo Aldo Masullo, Maria Voce, Antonio Casale, direttore del Centro Fernandes di Castel Volturno e l’imprenditore Antonio Diana. Mons. Salvatore Visco, vescovo di Capua, richiamando le dichiarazioni di Chiara Lubich, ha ricordato che la pace non è semplicemente assenza di guerra. È, invece, la costruzione quotidiana della fraternità. Una fraternità a tutti i livelli, vissuta e promossa dalla fondatrice dei Focolari, che proprio per questo motivo nel 2003 venne insignita del premio “Santa Maria Capua Vetere città di pace”. Per Maria Voce – accompagnata dal copresidente dei Focolari Giancarlo Faletti – è quel dialogo che fa incontrare le persone, che fa trovare punti in comune. L’Imam Hidouri, ha sottolineato l’importanza di andare avanti insieme, “per un futuro più sereno”. “Alla base del dialogo, però, deve esserci la veracità”, lo ha affermato il filosofo napoletano Aldo Masullo. “Quando la fiducia vacilla c’è la guerra, perché la pace si basa sulla fiducia”. E Alberta Levi Temin: “Le nostre culture, devono essere conosciute e non l’una contro l’altra armate”. Il dialogo, dunque, come via privilegiata per una pace da costruire quotidianamente, nei luoghi in cui si vive, si studia, si lavora. Come fanno in tanti nelle zone interessate dall’emergenza rifiuti. A Castel Volturno, dove i diecimila immigrati provenienti dai Paesi più poveri dell’Africa sono più numerosi dei residenti, opera con pochi mezzi e tanta buona volontà il Centro Fernandes diretto da Antonio Casale. “Ognuna di queste persone – assicura Casale – è vista e considerata con la sua dignità”. A Gricignano d’Aversa, “Comune noto per l’inquinamento ambientale”, l’imprenditore Antonio Diana opera nel settore dei rifiuti, in cui la malavita organizzata ha lucrato a spese della popolazione. Diana, “senza scendere a compromessi”, segue la strada tracciata da suo padre, ammazzato tanti anni fa proprio perché lavorava onestamente in un settore caratterizzato da interessi economici troppo elevati. Presenti all’incontro tanti giovani, che hanno parlato del Cantiere legalità, svoltosi la scorsa estate, e dell’impegno profuso da tanti nelle scuole di partecipazione politica. Proprio in questa terra dove, nel 1996, Chiara Lubich fondò il Movimento politico per l’Unità, per promuovere la fraternità anche in questo settore così importante per l’intero Paese. «Bisogna andare avanti con coraggio – ha detto Maria Voce ai giovani -. Bisogna cancellare le parole “disperazione”, perché insieme non si è soli, e “scoraggiamento”, perché scoraggiarsi non è degno del popolo napoletano, che anche se è stato soggiogato da altri popoli, è sempre stato capace di mettersi alla pari con loro grazie al suo coraggio». Domenica 24 novembre, Napoli ha poi accolto oltre 2000 persone delle comunità dei Focolari, provenienti da Campania, Puglia, Basilicata, con una rappresentanza dell’Albania. All’inizio il saluto e il ringraziamento del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Poi un dialogo a tutto campo con Maria Voce e il copresidente Giancarlo Faletti. Sul tappeto: impegno e responsabilità civile e politica, scelte da fare in momenti cruciali quando si è giovani, come affrontare dolori e difficoltà della vita, formazione delle nuove generazioni, slancio e prospettive del Movimento al servizio dell’umanità e per contribuire al realizzarsi del “Che tutti siano uno” di Gesù. 25 novembre a Capua, Maria Voce ha tenuto la Lectio Magistralis su “Gesù Abbandonato, luce per la teologia” per l’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Roberto Bellarmino”, alla presenza di Vescovi di diverse diocesi della Campania. Sara Fornaro e Redazione web (altro…)
Nov 21, 2013 | Centro internazionale, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
IX Assemblea generale di Religioni per la pace (RFP), Vienna dal 20 al 22 novembre. Circa seicento delegati da tutte le parti del mondo, in rappresentanza di culture religiose che esprimono diversamente il loro anelito per l’Assoluto: baha’i, buddhisti, cristiani, ebrei, giainisti, hindù, religioni aborigeni e tradizionali, musulmani, sikh, shintoisti e zoroastriani. L’Assemblea è stata preceduta da una conferenza promossa dal King Abdullah Bin Abdulaziz International Centre for Interreligious and Intercultural Dialogue (KAICIID ). Si tratta del Centro internazionale per il dialogo interreligioso e culturale, fondato per iniziativa di Arabia Saudita, Spagna e Austria che vede anche il ruolo importante della Santa Sede come organismo fondatore, anche se a livello di osservatore. «Welcoming the other» (accogliere l’altro), il motto dell’IX Assemblea, si pone oggi come una sfida in un mondo dove, a causa dei processi migratori e della globalizzazione, ci si trova a confrontarsi con diversi popoli, culture, modi di credere, costumi sociali. Essa si propone, infatti, di contrastare la tendenza crescente di considerare il diverso con ostilità, attraverso la tolleranza e l’accoglienza dell’altro, facendo progredire così la dignità umana. Maria Voce, attuale presidente dei Focolari, è da quest’anno Co-Presidente del Consiglio Mondiale di RfP, insieme ad altri 49 rappresentanti di diverse religioni e culture, tra cui il Rev. Nichiko Niwano (buddista, Presidente della Rissho Kosei-kai, Giappone), il Rabbino David Rosen, (ebreo, Presidente del Comitato Ebraico Internazionale di Consultazione Interreligiosa), Mme. Cissé Hadja Mariama Sow (musulmana, Presidente delle Donne Musulmane della Guinea), Dr. Agnes R. Abuom, (anglicana, Comitato Esecutivo del Consiglio Mondiale delle Chiese, Kenya).
«Accogliere l’altro – una visione multireligiosa di pace… è un argomento di estrema attualità nel mondo d’oggi», ha detto nel suo intervento Maria Voce; ma ha sottolineato che «occorre la conversione del cuore… E qui si situa il ruolo cruciale delle religioni. Esse devono offrire dal profondo di se stesse la forza spirituale per condurre l’umanità alla solidarietà e alla pace; devono realizzare iniziative capaci di rinnovare le relazioni non solo a livello individuale ma anche tra persone diverse per razza, nazionalità, cultura». «Chiara Lubich, che rappresento oggi, – ha continuato la presidente – e che ha molto sostenuto Religions for Peace, ha speso tutta la vita per costruire l’unità della famiglia umana. Lei traeva questa ispirazione dalla preghiera di Gesù: “che tutti siano una cosa sola” (Gv 17,21). Sull’insegnamento e sull’esempio di Chiara, fin dagli inizi del Movimento, vediamo in ogni persona, nell’altro diverso da me, un compagno di viaggio, un fratello, senza il quale non possiamo presentarci a Dio. Chiara ci invita a: “Puntare sempre lo sguardo nell’unico Padre di tanti figli. Poi, guardare le creature tutte, come figli dell’unico Padre. (…) Tendere costantemente (…) alla fratellanza universale in un solo Padre: Dio”». E conclude, prima di offrire due efficaci testimonianze che confermano la convinzione di Chiara Lubich: «L’amore al prossimo affonda perciò la sua radice non in una filantropia qualsiasi, ma nel fatto che siamo tutti figli di un unico Padre. E, se siamo figli dello stesso Padre, siamo fratelli fra di noi». “Chiara Lubich e le religioni” sarà, inoltre, il tema del convegno previsto a marzo 2014 presso l’Università Urbaniana di Roma, in occasione del 6° anniversario della sua nascita al cielo. Religioni per la pace, nata come Conferenza mondiale delle religioni per la pace, opera dal 1970, per favorire processi di pace e trovare risposte alle questioni scottanti dell’umanità.
Ulteriori informazioni nell’Area Stampa: Focus: “Accogliere l’altro” per costruire la pace
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