Movimento dei Focolari

Una via per l’unità d’Europa è possibile

Nov 12, 2011

Rappresentanti di movimenti e comunità cristiane d’Europa riuniti a Roma in preparazione del grande evento europeo del 12 maggio 2012 a Bruxelles. Intervista a Severin Schmid dei Focolari.

Grande entusiasmo, dialogo profondo e una consolidata comunione maturata negli anni, caratterizza il percorso di oltre cento rappresentanti dei movimenti e delle comunità cristiane d’Europa riuniti l’11 e 12 novembre a Sassone (Roma) per elaborare il programma del grande evento europeo del 12 maggio 2012, che vedrà riunite a Bruxelles 1200 persone dell’Europa, di diverse confessioni cristiane e aree culturali. Severin Schmid è uno degli organizzatori dei Focolari. Cosa differenzia l’ appuntamento che avverrà il 12 maggio a Bruxelles dai precedenti? “Potremmo dirlo con una metafora: se finora eravamo fidanzati, ora siamo sposati. Nel senso che c’è una rete di comunione molto solida tra i movimenti. Un altro elemento di novità sarà presentare i frutti della nostra collaborazione dal 2007 ad oggi. L’evento del 12 maggio 2012 si svolgerà nel Parlamento europeo per presentare ai politici la nostra esperienza in una situazione in cui l’Europa si sta frantumando, mentre qui c’è una forza unificatrice che raccoglie persone di tutto il Continente, di tutte le denominazioni cristiane, di tante lingue”. In che modo si può contribuire al superamento della crisi economica? Il messaggio di Bruxelles è solo spirituale o anche di riforma politica e delle strutture della comunità europea? “Non siamo ancora in grado di fare proposte politiche. La proposta più forte è far vedere una via possibile per l’unità. Il messaggio è: se non siamo uniti, non ci saremo più come Europa. Anche paesi forti come la Germania non sono in grado di sopravvivere economicamente senza gli altri paesi europei. Siamo legati gli uni agli altri. O ci uniamo o non esisteremo più. Cerchiamo di fare un servizio gratuito al bene comune. Siamo una minoranza creativa che, lavorando insieme, punta ad elaborare proposte più concrete. L’unità europea non si fa per legge o solo tramite le istituzioni, ma soprattutto cresce dal popolo”. Perché la scelta della sala del Parlamento europeo per l’evento del 12 maggio? “Non vogliamo criticare i politici, casomai sostenerli e incoraggiarli perché da noi trovano gente che lavora per scopi comuni. Noi offriamo un dialogo per poter essere interlocutori credibili perché in tanti movimenti cristiani ci sono risposte concrete per un’economia equa, una convivenza pacifica, buone pratiche sociali. Presentiamo le nostre esperienze e vogliamo ascoltare dai politici le loro esigenze per trovare delle forme di collaborazione” . L’evento si svolgerà anche in altre città europee? “In circa 200 città europee ci sarà un programma in contemporanea e in collegamento con Bruxelles. Non vogliamo una manifestazione per noi, ma fare qualcosa per gli altri. In una grande sala si raccoglie un numero limitato e noi vogliamo raccogliere in queste 200 città il maggior numero di persone possibili”. A cura di Aurelio Molè

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