Movimento dei Focolari
“Il dire è dare”

“Il dire è dare”

Il dire è dareQuando Chiara Lubich, in uno scritto del ’49, afferma che il «dire è dare» apre nuove prospettive nel campo delle scienze del linguaggio. Questa sua intuizione, scaturita, prima di tutto, da una profonda esperienza di vita, si è dimostrata infatti particolarmente feconda per temtare nuovi itinerari di indagine in ambito linguistico e letterario. Ne sono un esempio i contributi qui raccolti, presentati in occasione del primo Convegno internazionale del Gruppo di studio e di ricerca dell’area linguistico-letteraria della Scuola Abbà. Gli autori, di varie provenienze geografiche e disciplinari, si sono lasciati interpellare dalle molteplici implicazioni che la “parola”  – intesa come dono e relazione – suscita all’interno delle dscipline che li vedono impegnati come docenti, studenti o cultori appassionati. Ne nasce un percorso vario che apre ad ulteriori approfondimenti. Contributi di : I. A. Latorre – M.C. Atzori – E.M. Brito de Faria – A. Calabrese – C. Cianfaglioni – V. Crupi – D. Falmi – M.C. Ferro – A. Gòmez Olmos – P.K. – T.Hu – M.P. Marìn Ferrer – A. Nichilo – M. Pantalone – R.C. Pereira da Silva – S. Perniola – A.P. Pinheiro da Silveira –  H. Rebelo – A.M. Rossi – J.W. Somogyi – K- Wasiutynska. Città Nuova Editrice

Famiglie Nuove compie 50 anni

Famiglie Nuove compie 50 anni

Chiara Lubich con A e D Zanzucchi e G Fumagalli

Chiara Lubich con Anna Maria e Danilo Zanzucchi, e Gianna Fumagalli. Foto CSC Audiovisivi

Mentre si svolgeva la prima Scuola dei focolarini sposati, Chiara Lubich, parafrasando un’espressione che il giorno prima, all’udienza generale, Paolo VI aveva rivolto ai giovani dei Focolari, annunciò che in quella data (19 luglio 1967) in seno ai Focolari sarebbe nato “un Movimento esplosivo, apostolico e diffusivo” per il mondo della famiglia. A distanza di 50 anni si può ben dire che quelle parole, con la loro vita, le Famiglie Nuove le hanno davvero portate a concretezza. In questi anni infatti, coppie di sposi, fidanzati, e quanti hanno a che fare col mondo della famiglia, a contatto con il carisma dell’unità hanno visto rinvigorire il loro amore reciproco da quell’amore che attinge al Vangelo, trasformandolo in testimonianza dell’amore di Dio per l’umanità. Un amore che ha generato, come conseguenza, la diffusione del Movimento nella maggior parte dei Paesi del mondo, fino alle isole Fiji (Oceano Pacifico). Nel video-collage che qui proponiamo, realizzato nel 2007 (a 40 anni dall’inizio di Famiglie Nuove), le parole di Chiara risuonano più che mai un’attuale, luminosa risposta alle necessità della famiglia di oggi, in linea profetica con l’esortazione “Amoris Laetitia”. Non sono solo parole le sue. Sono il frutto della vita di una moltitudine di famiglie che nella loro quotidiana testimonianza di unità e nell’attuazione di un centinaio di progetti di cooperazione internazionale e di sostegno a distanza, contribuiscono al rinnovamento della società e alla realizzazione del testamento di Gesù: “Che tutti siano una cosa sola”.   https://vimeo.com/225160629   (altro…)

Giordani: era l’estate 1949

Giordani: era l’estate 1949

con-Chiara-5a«Tra giochi, all’ombra delle conifere, sotto rocce, Chiara [Lubich], ai suoi parlava sempre di Dio, della vergine, della vita soprannaturale: la soprannatura era la sua natura. Conviveva sempre con il Signore: effetto della carità, di cui era, molecola su molecola, edificata. E allora quando s’andava in campagna quelle foreste alpine si trasfiguravano in cattedrali, quelle cime parevano picchi di città sante, fiori ed erbe si coloravano della presenza di angeli e di santi: tutto s’animava in Dio. Cadevano le barrire della materia. Era anche questa una forma di quella riconciliazione di sacro e di profano, per cui, eliminato il brutto, il male, il deforme, si ricuperavano d’ogni parte i valori di bellezza e di vita della natura, in tutti i suoi aspetti. I discorsi di lei, come le opere, risultavano un assiduo sgombero di detriti mortuari per ristabilire la comunicazione, per sé così semplice, della natura con la soprannatura, della materia con lo spirito, della terra col cielo. Una duplicazione dei valori dell’esistenza in terra; un aprire il valico al paradiso. Era l’estate del 1949. Quel godimento fu agevolato dall’eredità di una baita a Tonadico di Primiero, avuta da Lia [Brunet]. A farvi una villeggiatura vi salirono, nel luglio Chiara [Lubich], Foco [Igino Giordani]e le focolarine per stare un po’ sole a riposare fisicamente, dopo i lavori, per i poveri e per sé, durante l’anno. La baita era composta d’un fienile superiore, a cui s’accedeva con una scala a pioli dal piano terra, composto di una stanza con piccola cucina. Sopra si sistemarono alcune brande e un armadio tirato su con una carrucola: e fu il loro dormitorio. Foco andò all’albergo Orsinger ed ebbe occasione di parlare alla sala dei Cappuccini. Nella loro chiesa egli desiderò legarsi “corto” con un voto d’obbedienza il quale però a Chiara non apparve conforme agli usi del focolare. Propose piuttosto un patto di unità, nel senso che alla prossima Comunione eucaristica, sul nulla delle anime, Gesù in lei patteggiasse con Gesù in lui. La mattina alla messa nel comunicarsi i due fecero patteggiare Gesù con Gesù. Fu per lei l’inizio d’una serie di illuminazioni».   Igino Giordani, Storia del Movimento dei Focolari, scritto inedito. (altro…)