Mag 31, 2014 | Cultura, Dialogo Interreligioso
“Al termine dell’anno accademico, è particolarmente significativo che l’Istituo Universitario Sophia (IUS) accolga per le ‘Cattedre di Sophia’ il prof. Donald Mitchell, professore emerito di Filosofia asiatica e comparata della Purdue University (Indiana – USA)”. Così ha introdotto la serata del 16 maggio Paolo Frizzi, primo dottore di ricerca a concludere la Scuola di Dottorato di Sophia proprio con uno studio sul dialogo interreligioso. “È un anno speciale – ha continuato – per le prospettive che si sono aperte in questo settore di studi. Da pochi mesi abbiamo avviato un nuovo corso a più voci sulla Teologia delle religioni e del dialogo interreligioso, aprendo una originale proposta interdisciplinare di ricerca. E non più di due mesi fa lo IUS ha accolto due delegazioni buddhiste dalla Thailandia e dal Giappone. Eccoci, dunque e proseguire l’esplorazione di un orizzonte di grande attualità”. Presenti il 16 maggio, più di 150 persone interessate e coinvolte, non sono bastate poche battute per descrivere l’intenso percorso di vita e gli impegni di alto profilo del prof. Mitchell: dalla scoperta della meditazione zen all’avvicinamento alla Chiesa cattolica, fino all’incontro con la spiritualità dei Focolari e con Chiara Lubich, proprio a Loppiano (dove ha sede lo IUS).
Specializzatosi già negli anni ’70 su buddhismo, cristianesimo e sul dialogo buddhista-cristiano, in un momento storico in cui il dialogo si configurava sempre di più come metodo privilegiato di incontro interreligioso, da quel momento ha posto esperienza e competenza a servizio di numerose realtà che operano in questo ambito. Negli anni, la sua attività lo ha condotto a qualificarsi ai massimi livelli, come consulente tra i più stimati, e a promuovere importanti Colloqui internazionali Cristiano-Buddisti, stringendo relazioni con autorevoli esponenti della diverse aree del buddismo. Tra questi: Gishin Tokiwa, professore di buddhismo Zen in Giappone e presidente della F.A.S. Society, fondata da Shin’ichi Hisamatsu, nella cui storia e pensiero trovò profonde consonanze col percorso e lo spirito della Lubich e dei Focolari. E di vive sintonie sono stati caratterizzati anche gli incontri e i dialoghi con Keiji Nishitani, uno dei più famosi filosofi giapponesi del XX secolo, e con tanti altri, fino al Dalai Lama. Il sapiente equilibrio che caratterizza la produzione scientifica del prof. Mitchell, tra sfida teologica ed esperienza sul campo, è apparso un aspetto originale: ciò che tante volte manca, infatti, nella letteratura e nel dibattito sulle relazioni interreligiose è proprio tale equilibrio, essenziale per chi voglia comprendere cosa significhi incontrare realmente l’altro.
In questa luce, nella sua relazione è apparso evidente come il dialogo interreligioso, a cui spesso, nell’attualità, fanno eco gravi situazioni conflittuali, porti con sé grandi potenzialità di pace e di progresso sociale e spirituale, purché – come ha affermato tempo fa il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso – “diventi patrimonio di tutti e non di un’élite”. “La mia speranza – ha concluso il professore – è che i movimenti religiosi laici di oggi, di tutte le religioni, che hanno tanti valori condivisi, possano collaborare a costruire un’unica famiglia umana, prendendosi cura anche dei bambini e della natura. Chiara Lubich ha scritto ‘Siate una famiglia’. Penso che abbiamo bisogno di vedere in ciò una chiamata profetica”. Fonte: Istituto Universitario Sophia Foto su Flickr: sif_loppiano/14044562228 (altro…)
Mag 28, 2014 | Chiesa, Cultura, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Ruth Pfau, un medico che ha profuso il suo impegnato e servizio in Pakistan, con un lavoro per la pace molto al di là dell’assistenza sanitaria. Una cristiana che – a detta del vescovo evangelico Christian Krause – “ha superato gli abissi tra uomini e donne in una società dominata da uomini, tra ricchi e poveri, tra tradizione e modernità, tra culture estranee”. Una suora che ha fatto sperimentare l’Amore di Cristo a persone dalle convinzioni più varie, come ha sottolineato Mons. Joseph Coutts, presidente della Conferenza episcopale pakistana, nel ringraziarla a nome della chiesa pakistana. Con l’aiuto dell’Associazione tedesca per l’aiuto contro la lebbra e tubercolosi (DAHW) Ruth Pfau ha costruito un ospedale nella metropoli pakistana di Karachi. Per il suo programma di controllo della lebbra e della tubercolosi è stata nominata segretaria di stato dal governo del Pakistan. Da oltre 20 anni collabora con la missione di “Christoffel” per aiutare i non vedenti, guadagnandosi una grande stima in una società quasi interamente musulmana. Apprezzamento per questa donna nata nel 1929, anche da parte del vescovo di Aquisgrana Heinrich Mussinghoff e dalla presidente dei Focolari Maria Voce, che la considera una “testimone dell’amore di Dio e artefice di una società più giusta e fraterna”. Che cosa la accomuna con il teologo Klaus Hemmerle, già vescovo di Aquisgrana, un suo coetaneo scomparso nel 1994, di cui il Premio conferito ogni due anni dal Movimento dei Focolari ricorda la figura e il patrimonio spirituale? A sottolinearlo è il giornalista televisivo e professore di teologia Michael Albus, che ha tenuto la laudatio nel duomo di Aachen (Aquisgrana) dove, l’8 maggio scorso, si è svolta la cerimonia di conferimento.
“Avere il coraggio di osare un salto, decisi ad aiutare subito dove c’è bisogno. Senza giustificazioni teoriche, politiche o addirittura teologiche. E senza chiedere – come si usa nel mondo capitalistico – quale sarà la mia ricompensa?”, questo è un tratto comune ai due, come lo è il desiderio di costruire ‘una chiesa che salva Dio nel mondo dalla morte per assideramento’ – come ricordava San Martino –”. Ruth prende la parola: “Possiamo aiutarci vicendevolmente ad essere uomini e rimanere pieni di umanità”, afferma. Un segno di questa umanità per lei significa “perdere del tempo” – è questo che le ha insegnato l’Asia. Negli ospedali e nelle case per anziani in Germania, questo si trova raramente. Per lei è un segno di perdita di umanità. Si congratula che il premio dia onore a questa “perdita di tempo”, anche se nella motivazione si evidenzia la sua capacità di “costruire ponti, artefice di unità attraverso la sua donazione radicale ai poveri, a partire dalla sua fede vissuta con forza e convinzione in un ambiente carico di conflitti”. (altro…)
Mag 27, 2014 | Cultura
If you feel like politics and politicians have sunk into a hopeless pit of divisiveness and insincerity, you need this book. Amy Uelmen identifies some of the burning questions of our times: Does voting the wrong way constitute a sin? Are my misguided friends being inadvertently duped by political machines to make sinful choices? Are my misguided friends being inadvertently duped by political rhetoric that sounds good, but produces no social change in practice? The 5 steps she proposes will help you ask the right questions and establish parameters that can produce actual dialogue rather than simultaneous monologues in your family, church, community, or town hall meeting. The insights are: (1) Believe it is possible to have a positive vision of politics; (2) Practice and refine communication skills based on love; (3) Understand where there is and is not room for compromise; (4) Recognize suffering as a springboard for love; and (5) Build the polis with constructive action. Author: Amy Uelmen Available from New City Press (NY)
Mag 26, 2014 | Cultura
L’azzardopatia incentivata per legge rappresenta il culto terminale di un sistema economico che ha provocato il casinò finanziario mondiale. Analisi, storie e numeri per continuare a capire e per agire. Leggi compiacenti hanno favorito la diffusione incontrollata dell’azzardo legalizzato che rovina la vita di intere famiglie. È lo stesso meccanismo della finanza globale che mercifica gli esseri umani, interi territori e i beni comuni. Mentre i prevalenti decisori politici ignorano i costi sociali e si illudono di trovare i soldi per le magre casse dello Stato dal patto di spartizione con le grandi società concessionarie, piccoli esercenti rifiutano l’ingresso delle slotmachine nei loro locali. Dal “voto con il portafoglio”, alla festa comune e spontanea di quartieri e paesi per gli esercenti che rifiutano l’ingresso delle slotmachine nei loro locali: un movimento di idee, portato avanti da giovani e adulti, uomini e donne, professionisti, studenti e lavoratori, ri-mette in gioco le vite in un’altra direzione, contro il gioco che diventa dramma antropologico. Nel volume, giornalisti, economisti, sociologi, giovani impegnati tracciano un quadro completo e dettagliato del fenomeno dell’azzardopatia. Contributi di: Daniele Albanese, Andrea Baranes, Leonardo Becchetti, Luigino Bruni, Matteo Iori, Gabriele Mandolesi e Francesco Naso, Daniele Poto, Giuseppe Riccio, Federico Tonioni, Marco Verani. Il Curatore, Carlo Cefaloni, è laureato in Giurisprudenza all’Università di Roma La Sapienza. Scrive su Città Nuova occupandosi di lavoro, economia, cittadinanza e diritti umani. Convinto assertore della “cultura che nasce dalla vita”, partecipa a diverse reti sociali attive su politiche di pace, ambiente, lavoro e legalità. Tra i promotori di Slot Mob. (altro…)
Mag 18, 2014 | Centro internazionale, Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Igino Giordani «anticipava davvero di almeno un quarto di secolo certi aspetti del processo comunitario messo in cammino dopo la seconda guerra mondiale: vedeva la reale interdipendenza delle economie degli stati europei, vincitori e vinti, e il comune rischio di ridursi, come debitori degli USA, “a protettorato d’America (USA Dominion)”. Scorgeva un crescente moto di solidarietà sociale e di europeizzazione della cultura sollecitato proprio dalle sanguinose esperienze di guerra. Per allontanarsi dall’“orlo del suicidio collettivo” e salvarsi da una nuova “imminente carneficina”, e per evitare la “decadenza” – di cui “si avvantaggeranno razze (gialle e nere) da noi stessi eccitate e continenti da noi stessi vivificati” – egli indicava ai popoli del vecchio continente un dovere storico ineludibile: il superamento dei nazionalismi in una Federazione degli Stati Uniti d’Europa. Riteneva però condizione assolutamente necessaria il passaggio di tutti gli stati alla democrazia; così anche lo vedeva un traguardo che le “diplomazie non sanno ottenere”. Perciò invocava una “forza spirituale” che potesse fungere da “elemento di unificazione” […]». «La chiara distinzione – ma non separazione – tra religione e politica era già allora un punto fermo della sua concezione sulla laicità dello Stato. Nel pieno rispetto di tale distinzione egli esponeva la sua “utopia” europeistica con basi spirituali, “utopia” che si pone oggi in una linea molto meno irreale, finendo con l’apparire – se ben dimensionata – come una vera intuizione. Lo storico non può esagerare e parlare di profetismi; però non può ignorare le già dette premonizioni di Giordani di quel 1925 su rischi, prospettive e problemi della prossima Europa; né può sottovalutare la sua certezza di una funzione europea del cristianesimo e, specialmente, del ruolo unificante dei valori morali e culturali, quali fattori indispensabili, affinché, al di sotto delle cointeressenze economiche e delle necessarie forme istituzionali, si raggiungesse un’armonia di sostanza tra le diverse identità dei popoli per la nascita di una “coscienza” europea». Tommaso Sorgi, Igino Giordani. Storia dell’uomo che divenne Foco, Città Nuova Ed., Roma 2014, pp. 109,111. (altro…)
Mag 17, 2014 | Cultura, Focolari nel Mondo
http://vimeo.com/95298218 A Trento, tranquilla cittadina del Nord Italia, si riacutizza inaspettatamente il fenomeno del razzismo, fino ad arrivare ad episodi di intolleranza estrema. In questa cornice viene in evidenza la vita di una famiglia, di una comunità e di alcuni ragazzi che si trovano coinvolti, loro malgrado, in una realtà più grande di loro. La tolleranza, l’accoglienza, l’ascolto reciproco e la ricerca di un’amicizia vera si rivelano ingredienti utili a sciogliere il nodo della discordia, dell’odio e la paura del diverso. (altro…)