Giu 18, 2015 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Tra le tematiche che saranno discusse e sperimentate con i giovani partecipanti, i ricercatori e gli imprenditori dell’EdC, durante la Summer School:
- Un’economia di comunione è possibile? Esperienze di imprenditori da diverse parti del mondo.
- L’uomo è davvero homo oeconomicus? Se non lo è, cosa cambia nelle pratiche economiche e aziendali?
- Creatività e generatività: chiave per costruire una economia nuova.
- Esperienze di aziende che hanno inventato nuovi modi di fare business.
- Il coraggio di cambiare convinzioni e pratiche dominanti.
- Cosa possiamo fare per essere il cambiamento che vogliamo?
Sono previsti interventi di docenti di varie università europee e dell’Istituto Universitario Sophia (Loppiano – FI), così come di imprenditori EdC da tutto il mondo; workshop di imprenditoria, ricerca, comunicazione, innovazione sociale. Per saperne di più (altro…)
Giu 18, 2015 | Famiglie, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Raimundo fa il parrucchiere. Edilena è estetista ed impiegata pubblica. Interessarsi di ambiente non appartiene esattamente alle loro specifiche competenze. Ma di fronte all’invasione ambientale e culturale che stavano subendo, insieme ad altre famiglie, con le quali condividono gli ideali cristiani, hanno cominciato a porsi qualche domanda. Quale eredità vogliamo lasciare ai nostri figli? Come far presente la nostra visione ad una società che sembra non percepire i pericoli di questo degrado? Come andare controcorrente? Sposati da 29 anni, con tre figli e tre nipoti, abitano ad Abaetetuba (Parà- Brasile), un’«isola» che comprende Igarapé-Miri, Moju e Barcarena, tre città famose dagli anni ’80 per l’insediarsi di industrie e di miniere. Molte famiglie hanno lasciato i campi per lavorare per le multinazionali, sistemandosi senza criterio nelle periferie e alimentando, nell’illusione di un benessere mai raggiunto, nuove sacche di povertà. L’impatto di queste industrie sull’ambiente è stato a dir poco devastante. È iniziato dal taglio indiscriminato di açaizeiros (pianta nativa regionale), per l’estrazione del palmito da destinare all’esportazione, privando le famiglie di un nutrimento per loro essenziale. I residui industriali scaricati nei fiumi hanno causato una visibile riduzione di pesci e di gamberi, mentre l’inquinamento atmosferico ha notevolmente ridotto la produzione di frutta. Questo su scala locale. Ma gli effetti della deforestazione si ripercuotono anche a livello mondiale. L’Amazzonia, infatti, è una regione in cui tutto è mega: mega la sua estensione (occupa oltre il 50% dell’intero Brasile), mega la sua biodiversità, mega è la foresta e il suo volume d’acqua dolce. Ma con la deforestazione in atto, tutte queste preziose risorse rischiano di perdere tutta la loro efficacia. Non è facile capire cosa fare. Ma Raimundo ed Edilena, contava su un elemento che può fare la differenza: l’unità con le altre famiglie, e la forza che deriva dal lasciarsi guidare da Dio anche nelle loro scelte. Insieme prendono una decisione: trasformare, con risorse proprie, un’area di pascolo di 34 ettari in un frutteto. Nella scelta degli alberi cercano le varietà tipiche della regione più a rischio di estinzione, alcune ormai non più conosciute dai giovani. Lavorano sodo, ma con grande entusiasmo, creando così in Abaetetuba un’area per preservare la biodiversità locale. Ora il frutteto produce frutti commestibili di 166 specie native e di due specie africane, componendo una collezione unica nel suo genere: una ricchezza forestale che si pone come alternativa alla futura sostenibilità della regione. L’area, denominata Radini, in omaggio ai loro figli Raisa, Radi e Raoni, è spesso visitata da ricercatori e ambientalisti di fama mondiale, da attori, cantanti e anche da vescovi e gente comune, soprattutto giovani. Nel sito infatti ci sono spazi per lezioni teorico/pratiche con distribuzione di materiale divulgativo sulla biodiversità e conservazione dell’ambiente. Anche a seguito di premi e riconoscimenti ottenuti – significativo quello del 2012 da parte del Museo Goeldi del Parà – il sito comincia ad essere divulgato nei giornali e riviste della regione. Edilena e Raimundo sono sempre molto sorpresi nel vedere l’interessamento di così tante persone, alcune delle quali si sentono spronate a seguire il loro esempio di diventare, come loro stessi si definiscono ‘ambientalisti di cuore’.
Vedi pagina 47 della rivista Amazonia Viva http://issuu.com/amazoniaviva/docs/43_av_mar_2015_web_ok/1 (altro…)
Giu 17, 2015 | Cultura, Focolari nel Mondo
Il Convegno intende aprire lo sguardo sul rapporto tra ambiente, persona, diritti, spaziando tra le legislazioni vigenti nei diversi Continenti e le fonti internazionali. La responsabilità del singolo, declinabile altresì nella dimensione collettiva e nell’ambito degli Stati, trova il punto focale nella cura responsabile dell’altro (persona, comunità) anche attraverso la salvaguardia dell’ambiente naturale. Si diventa responsabili del danno perché anzitutto si è responsabili di altri: vuol essere questa una possibile chiave di lettura per aprire lo sguardo a relazioni di fraternità, che prendono vita anche grazie alla partecipazione. È la dimensione giuridica che sottolinea una responsabilità di custodire l’altro nell’impegno condiviso alla tutela dell’ambiente, casa comune per l’umanità. Le tematiche trattano: Diritto dell’ambiente e diritto all’ambiente – Carattere relazionale del diritto ambientale – Principi del diritto ambientale – Tutela pubblicistica dell’ambiente e diritto di partecipazione – Ambiente, città e territorio – Tutela ambientale e responsabilità – Responsabilità d’impresa – Tutela ambientale e legalità Gli argomenti sono stati scelti a seguito dei lavori e degli spunti di riflessione emersi nella preparazione del Congresso e in particolare nel seminario internazionale del marzo 2014 svoltosi a Castelgandolfo (Roma) e nella Summer School di Abrigada (Portogallo) del luglio 2014. PROGRAMMA prenotazioni@comunionediritto.org www.comunionediritto.org comunicato stampa (altro…)
Giu 17, 2015 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
La Parrocchia di San Nicola di Myra a Lecco del Patriarcato di Mosca – Chiesa Ortodossa Russa – è presente ormai da quattro anni a Lecco ed ha intessuto rapporti di conoscenza ed amicizia con la comunità cattolica del territorio di Lecco, Brianza e Valtellina. Direttamente dal vescovo ortodosso della zona Ucraina al confine con la Russia vicino a Donetsk, un appello di solidarietà per il monastero di Sviatogorsk che accoglie i profughi in fuga dalla guerra. La richiesta è di cibo e vestiario con cui sostenere migliaia di rifugiati. Le persone del Movimento dei Focolari, della parrocchia di San Leonardo a Malgrate, con l’Opera di San Francesco per i Poveri di Milano e la comunità ortodossa lecchese hanno raccolto cibo e vestiario, raggiungendo una forte adesione grazie alla sensibilità di tante strutture presenti sul territorio. Un aiuto è stato dato (anche) da Silea S.p.A., di Valmadrera, che ha fornito il necessario apporto logistico, mettendo a disposizione gli spazi necessari ad accogliere la merce che si accumulava via via: con mercatini dell’usato, donazioni da alcune ditte e contributi di famiglie che davano del proprio, sono state raccolte in breve oltre 20 tonnellate.
La fattiva collaborazione di Unisped s.r.l., esperta in spedizioni internazionali, e degli Uffici doganali di Lecco ha portato al compimento delle complesse procedure burocratiche; grazie al quale il nostro carico farà dogana direttamente in Arcivescovado a Kiev, evitando le insidie della frontiera ordinaria. Il 17 giugno il TIR, proveniente da Kiev, partirà per raggiungere il Monastero. Padre Vitaly e un sacerdote in rappresentanza della Chiesa Cattolica accompagneranno il carico; previsti incontri e visite al monastero per una visione diretta della situazione e per farne un reportage. Fonte: Resegoneonline.it
Giu 17, 2015 | Centro internazionale, Chiesa, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
https://vimeo.com/130879600 «Per me il dialogo non è un rituale che si ripete ogni anno e poi riponiamo sullo scaffale, ma un contributo essenziale per trovare soluzioni ai maggiori problemi che le società europee affrontano oggi: la paura della diversità, le conseguenze della crisi, la sostenibilità ambientale. Le religioni possono giocare un ruolo tra le comunità, per aiutarci a condurre l’Europa in un luogo migliore rispetto a dove si trova attualmente». Così Frans Timmermans, dopo l’annuale riunione ad alto livello con i leader religiosi, in cui si è discusso sul tema “Vivere insieme e accettare le diversità. Insieme al primo Vicepresidente della Commissione europea c’erano Antonio Tajani, Vicepresidente del Parlamento europeo, e quindici leader religiosi delle comunità cristiana, ebraica, musulmana, indù, buddista e mormone.
La comprensione del ruolo delle religioni è testimoniata dai numerosi appuntamenti che vedono sempre di più riuniti insieme istituzioni politiche e capi religiosi. Questi ultimi vengono chiamati in causa non più separatamente ma a lavorare insieme, per la soluzione dei conflitti e per la ricerca di una strada verso la convivenza pacifica. Vedi il recente dibattito ad alto livello su Tolleranza e riconciliazione alle Nazioni Unite, l’incontro dei leader religiosi in Kazakistan , l’attesa per il discorso di papa Francesco all’ONU il prossimo settembre e, adesso, a livello europeo, questo incontro promosso dalla Commissione Europea. L’appuntamento di oggi ha fatto seguito a quello del 2 giugno con le organizzazioni filosofiche e non confessionali, e si inserisce nel quadro sancito dal Trattato di Lisbona. Alla conferenza stampa sono emerse questioni scottanti – che riguardano le politiche europee sull’immigrazione, la crescita dei foreign fighters (chi parte dall’Europa per combattere nella jihad), la nascita del gruppo di estrema destra nell’europarlamento – alle quali hanno risposto imam, rabbini e vescovi. Il metropolita Joseph, della Chiesa ortodossa rumena, ha chiamato in causa anche il ruolo dei Movimenti ecclesiali, come la Comunità di Sant’Egidio, ricordando il suo impegno per il progresso del dialogo interreligioso.
Mentre Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, uscendo da questo lungo dialogo, ha espresso la sua gioia di aver partecipato ad uno scambio veramente libero, con un autentico ascolto. Ha sottolineato la Regola d’Oro, comune a tutte le religioni. E tra gli esempi che la vedono realizzata ha citato l’esperienza del gruppo interreligioso “Vivre ensemble à Cannes”. A margine dell’incontro confida: «non c’è religione che non voglia il dialogo, non ci sono capi religiosi che non cerchino di fare di tutto per promuoverlo. Questo dà speranza, perché nonostante tutta la situazione che vediamo intorno, la religione può veramente portare un messaggio nuovo ed aiutare in questo processo di dialogo che in certi momenti sembra quasi impossibile». Ribadisce, inoltre, «l’importanza che a questo dialogo partecipino le comunità, non soltanto i leader religiosi, per una sinergia che possa portare ad un laboratorio comune nelle varie città dell’Europa per aiutare questa convivenza pacifica. Essa potrà venire soltanto dal vincere i sentimenti di paura – che pure sono comprensibili di fronte all’ignoto – con sentimenti di accoglienza, rispetto, capacità di accogliere veramente l’altro come un fratello». Le conclusioni del dibattito del 16 giugno confluiranno nel materiale di discussione per il primo convegno annuale sui diritti fondamentali dell’UE che si terrà l’1 e il 2 ottobre 2015 e che sarà incentrato sul tema “Tolleranza e rispetto: prevenire e combattere l’odio antisemita e antimusulmano in Europa“.
Foto gallery sito ufficiale Video della Conferenza Stampa Video – accoglienza / saluti Intervista di Radio Vaticana a Maria Voce Comunicato stampa della Commissione europea Comunicato stampa del Movimento dei Focolari (16.06.2015) Comunicato stampa del Movimento dei Focolari (12.06.2015) (altro…)
Giu 17, 2015 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Dopo lo storico incontro fra papa Francesco e Tawadros II (papa della Chiesa ortodossa copta e Patriarca di Alessandria), avvenuto il 10 maggio 2013 in Vaticano, per la prima volta si è vissuto un giorno di festa ad Alessandria tra le due Chiese per commemorare quell’incontro. Infatti, tre mesi dopo l’elezione di Francesco, Tawadros II si era recato a trovarlo nello stesso giorno – a distanza di 40 anni -, della storica visita di Shenouda III a Paolo VI. Il Patriarca copto ortodosso in quell’occasione aveva proposto che si ricordasse ogni anno il 10 maggio come il giorno dell’amicizia fra le due chiese. Il 7 giugno scorso, nel Centro Culturale dei gesuiti ad Alessandria (Egitto) e sotto il patrocinio del Patriarca Copto Cattolico, Ibrahim Ishak, si è ricordato l’evento alla presenza di Tawadros II, accompagnato da 8 vescovi copti ortodossi e 5 sacerdoti. Presenti anche il Nunzio, Bruno Musarò, il vescovo latino, Adel Zaki, e circa 100 religiosi, religiose e sacerdoti cattolici. Tra i promotori, l’attuale direttore del Centro Culturale, ex allievo dell’Istituto Universitario Sophia (IUS), insieme ad un amico della Chiesa ortodossa. Dopo un momento di preghiera, con letture e canti, si sono ripercorse attraverso un documentario le varie tappe dello storico incontro fra le due Chiese. Nel suo messaggio del 10 maggio papa Francesco ha ricordato, tra l’altro, che “ciò che abbiamo in comune è più grande di ciò che ci divide” e che “possiamo noi perseverare nel nostro cammino verso la piena comunione e crescere in amore e comprensione”. Immediata la risposta del Patriarca copto che, nel pomeriggio, ha chiamato al telefono papa Francesco, confermando la “volontà di proseguire nel comune impegno per l’unità dei cristiani”, come ha riferito P. Lombardi, portavoce Vaticano. Tawadros II, nel suo discorso pieno di affetto per vescovo di Roma, ha espresso la sua convinzione che “Il mondo oggi ha fame e sete dell’amore concreto. L’unità tra le Chiese ha bisogno di eroi della fede”, e ha indicato alcuni presupposti necessari per arrivare all’unità, tra cui una mente aperta, pregando ogni giorno: “Dammi, o Dio, una mente aperta come il nostro Signore Gesù si è comportato con la samaritana e con il ladrone alla sua destra”. Ma anche un cuore grande capace di andare “oltre la lettera”. E, infine, un’anima umile che “salvaguardi i doni e le grazie concessi da Dio”. «Eravamo tutti con il cuore pieno di gioia – raccontano Fadia e Philippe dei Focolari in Egitto –. Sua Santità ha voluto salutare ognuno dei partecipanti personalmente e ha ricordato con commozione come è stato toccato dall’umiltà di papa Francesco quando l’ha incontrato. Ha ripetuto ancora che questo giorno dobbiamo festeggiarlo ogni anno!». Infine, è stato ricordato “l’ecumenismo del sangue”, facendo memoria dei martiri egiziani ed etiopici in Libia. (altro…)