Giu 22, 2018 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Spiritualità
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«Il segreto dell’amore vero è questo, sta in questo: che l’amore di cui noi parliamo è quello colto proprio dal Vangelo. Ora il Vangelo è la buona nuova che Cristo ha portato sulla terra, quindi è un amore così come è concepito in Dio, non sulla terra. Un amore perciò che si vede vivere dalle persone della Santissima Trinità, per esempio; il Padre ama tutti e fa cadere la pioggia e fa sorgere il sole per i buoni e per i cattivi, ama tutti; quindi è un amore che ci mette noi nella disposizione di amare tutti i fratelli, quindi non soltanto i parenti, gli amici o quelli che ci piacciono, ma bisogna amare tutti. Quindi durante il giorno noi dobbiamo prendere di mira, per amarli, ogni persona che incontriamo. Una seconda esigenza di questo amore, che poi non c’è sulla terra perché, appunto, viene dal Cielo, è che bisogna amare per primi, non aspettare di essere amati. In genere si aspetta di essere amati per amare, mentre invece così: bisogna amare per primi e lo dimostra Gesù, la seconda divina Persona fatta uomo, il quale è morto per noi quando noi eravamo ancora peccatori, il che significa che certamente non amavamo. È un amore, poi, concreto come quello di Gesù, appunto, che ha dato la vita, non un amore sentimentale, platonico, ma proprio che arriva alla concretezza, che… un amore che si fa uno con l’altro, con chi soffre e con chi gode e partecipa della sofferenza e porta un aiuto a quella sofferenza o partecipa della gioia. Questo amore se si pratica nel mondo – è il segreto del Movimento – in genere è corrisposto perché le persone si sentono amate e si trovano bene con noi, allora ci chiedono: “Ma perché?” E noi spieghiamo il perché amiamo. E allora ecco che avviene il dialogo fra noi e gli altri, che sono persone non tutte cristiane, non tutte cattoliche, ma tante volte di altre religioni, ma anche non credenti; che però anche i non credenti hanno nel DNA l’idea dell’amare, la forza di amare perché sono creati da Dio che è Amore. Ecco questo un po’ l’amore».
Chiara Lubich
Trascrizione da un’intervista di Erik Hendriks, Sylvester Productions, del 24 maggio 2004, per la TVbelga. www.centrochiaralubich.org (altro…)
Giu 21, 2018 | Centro internazionale, Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Il rapporto tra i giovani e Chiesa vive un momento particolarmente felice. Una nuova occasione di confronto e scambio di esperienze su “giovani, fede e discernimento vocazionale” viene dall’incontro annuale dei movimenti ecclesiali, organizzato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, della Santa Sede. L’incontro coincide con la pubblicazione dello “Strumento di lavoro” su cui i vescovi si confronteranno durante il prossimo Sinodo di ottobre, tutto dedicato ai giovani. Si tratta di un documento articolato e ricco, frutto anche del contributo dei giovani di tutto il mondo.
Introdotta da Kevin Farrell, il cardinale prefetto del Dicastero, la giornata ha visto i contributi di monsignor Carlos Simón Vázquez, delegato per la Famiglia e la Vita, che ha presentato gli aggiornamenti relativi al IX Incontro Mondiale delle Famiglie, che avrà luogo a Dublino dal 21 al 26 agosto, e di p. Alexandre Awi Mello, segretario del Dicastero, che ha aggiornato sugli sviluppi della preparazione al Sinodo di ottobre, mentre Giovanna Guerrieri Nalin, dell’Ufficio Giovani, sulla preparazione della Giornata mondiale della Gioventù, in calendario a gennaio 2019 a Panama. Nel pomeriggio, il segretario generale del Sinodo dei vescovi, cardinale Lorenzo Baldisseri, ha illustrato le finalità, le attese e le prospettive del Sinodo.
Tra i partecipanti, anche il Movimento dei Focolari, nelle persone di un giovane, Nelson Vanegas del Salvador, e della stessa presidente, Maria Voce, che spiega: «Le iniziative apostoliche rivolte ai giovani nei due diversi ambiti dell’annuncio della fede e della vocazione mettono radici nell’esperienza caratteristica che nasce dal carisma dell’unità». Era ai giovani, in particolare, che si rivolgeva Chiara Lubich, fin dagli anni ‘60. Suo l’appello ad un nuovo tipo di rivoluzione, ispirata all’amore evangelico (“Giovani di tutto il mondo unitevi”), che ha dato vita, nel tempo, a strumenti e luoghi di formazione e testimonianza, vissuti insieme ai giovani stessi, lungo tre direzioni: il dono reciproco tra giovani e adulti, il binomio tra vita e pensiero, la fraternità vissuta concretamente per rispondere alle esigenze e problematiche del mondo di oggi. Nelson, già presente alla riunione presinodale di marzo, espone quanto viene portato avanti dai Focolari: «Negli annuali corsi estivi di formazione per giovani – è la sua testimonianza – si aprono percorsi di approfondimento teologico e morale, frutto di un cammino insieme, secondo uno stile di accompagnamento che trova conferma in quello suggerito da Papa Francesco. Una esperienza analoga si ritrova nelle cosiddette “Scuole di discernimento vocazionale”, un vero e proprio percorso di formazione e accompagnamento per giovani dai 23 ai 30 anni, una fascia d’età cruciale per affrontare scelte decisive nel personale progetto di vita». Ma, spiega, ci sono anche le occasioni in cui i giovani sperimentano che la vita e lo studio sono un tutt’uno: «L’Istituto Universitario Sophia, con sede a Loppiano, nasce per favorire l’interazione tra i saperi in un orizzonte sapienziale, con un progetto accademico centrato sull’esperienza di una comunità di studio in cui si condividono ricerca, pensiero e vita, non solo tra studenti di diversa provenienza, ma anche tra studenti e docenti». Non mancano altri spazi, come le scuole gen o i congressi nazionali e internazionali. Infine, i Genfest: «un’esperienza formativa, che si fonda sullo sforzo continuo di inclusione, accoglienza e ascolto dell’altro, che porta al dialogo vero e alla costruzione di rapporti profondi. Sono soprattutto una profonda esperienza spirituale, in cui tanti giovani hanno sentito o maturato la chiamata di Dio, a vivere per qualcosa di grande, a realizzare il sogno di Gesù». Il prossimo è imminente. A Manila, dal 6 all’8 luglio, avrà per titolo “Beyond all borders”. Chiara Favotti Vedi la breve intervista a Maria Voce (altro…)
Giu 21, 2018 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
È un pellegrinaggio ecumenico quello di Papa Francesco, che si sta svolgendo oggi al Centro ecumenico di Ginevra (Svizzera), in occasione del 70° anniversario della fondazione del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Tema di questa giornata: “Camminare, pregare e lavorare insieme”. Il CEC è l’organismo più ampio ed inclusivo tra le diverse organizzazioni ecumeniche. Fondato ad Amsterdam (Paesi Bassi) nel 1948, è formato attualmente da circa 350 chiese di 110 Paesi del mondo e rappresenta circa 500 milioni di cristiani. Con sede a Ginevra, comprende la maggior parte delle chiese ortodosse, numerose chiese protestanti storiche (anglicane, battiste, luterane, metodiste, riformate) e diverse chiese indipendenti. La Chiesa cattolica non è membro del CEC, ma teologi cattolici lavorano in importanti commissioni come membri a pieno titolo. Tra gli appuntamenti previsti, la preghiera comune e l’incontro pomeridiano alla presenza del reverendo Olav Fykse Tveit e della signora Agnes Abuom, rispettivamente Segretario generale e Moderatrice del CEC. Al termine il significativo saluto a otto membri della Corea del Nord e della Corea del Sud. (altro…)
Giu 20, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Si è da poco concluso, a Bodo-Dioulasso, in Burkina Faso, un seminario sul Giornalismo Dialogico (9-13 giugno), con la presenza di giornalisti e professionisti della comunicazione: Michele Zanzucchi (Italia), Guy Roland (Benin) e Armand Djoualeu (Camerun) e la partecipazione di professori, studenti e professionisti, cristiani e musulmani, di Niger, Mali, Costa d’Avorio, Benin e Burkina Faso. Obiettivo del seminario è stato quello di formare i giornalisti al dialogo, ponendo al centro dell’attenzione la persona, con rispetto e senso di responsabilità. All’apertura del seminario si è svolta una tavola rotonda su “giornalismo e migrazione”, alla presenza di autorità del Governo e della Chiesa cattolica. La proposta emersa è stata quella di costituire una rete regionale di giornalisti per formare ed informare correttamente la popolazione sul fenomeno della migrazione, specie verso l’Europa. (altro…)
Giu 20, 2018 | Chiara Lubich, Chiesa, Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Lough Key Forest Park, 800 ettari di silenzio, percorsi naturalistici, imponenti cedri e un lago, sulla costa meridionale di Lough Key, 40 km a sud est di Sligo Town, e 3 km a est di Boyle, è stata la cornice di una giornata per le famiglie organizzata dalla diocesi di Elphin alla fine dello scorso mese di aprile. Tra i promotori, in collaborazione con il Vescovo Kevin Doran, anche il Movimento dei Focolari. «In un’atmosfera di gioco, condivisione e amicizia, tutti sono invitati – avevo detto il vescovo – anche le famiglie di altre convinzioni religiose, i vicini, gli amici». L’obiettivo era quello di prepararsi al grande evento con Papa Francesco, che radunerà nella capitale irlandese, a fine agosto, famiglie di tutto il mondo sul tema “Il Vangelo della famiglia: gioia per il mondo”. Ogni tre anni, questo appuntamento internazionale riporta la famiglia cristiana al centro dell’attenzione, quale pietra angolare della società. Dopo l’apertura il 21 agosto, che si svolgerà simultaneamente in tutte le diocesi dell’Irlanda, a Dublino ci sarà un Congresso internazionale di tre giorni (22-24) con relazioni di esperti di varie parti del mondo, testimonianze, workshop e attività per bambini e ragazzi. Con l’arrivo del Santo Padre il sabato 25 agosto, un grande festival delle Famiglie sarà l’occasione per ascoltare musica e testimonianze dai vari continenti, oltre, naturalmente, alle sue tanto attese parole. La solenne celebrazione eucaristica del 26, da lui presieduta al Phoenix Park di Dublino, chiuderà l’evento. «Non siamo tanti in questa regione dell’Irlanda, ma abbiamo voluto accogliere l’invito del vescovo» scrivono dalla comunità del focolare. Già da un anno, l’Irlanda più attenta alle dinamiche complesse di ogni famiglia e al suo ruolo nella società si sta preparando, insieme a tutte le famiglie della diocesi, con una riflessione comune alla luce dell’esortazione apostolica “Amoris Laetitia”. Evelyn, aiutata dalla comunità del Focolare, fa parte di un comitato impegnato nella preparazione: «Per me, una grande occasione per costruire con tutti dei rapporti di unità. Ogni pensiero, ogni contributo, ogni decisione o azione da intraprendere sono stati il frutto di questo cammino tra noi, insieme al Vescovo. Si è creato un clima di amore reciproco fra tutti».
All’entrata del grande parco pubblico, appese ai rami degli alberi, le sei facce del “dado dell’amore”, con le scritte di Chiara Lubich e di “Amoris Laetitia” sulla famiglia, salutavano, mossi dal vento, il pubblico in arrivo. Lo stesso dado è stato fatto rotolare sul palco, all’inizio del programma, per sintonizzarsi su un unico messaggio: “essere il primo ad amare”. La giornata è stata un susseguirsi festoso di musica e workshop: cura della natura, giochi in famiglia, divertimento, pittura facciale, danza, aiuto ai bisognosi, Particolarmente intenso il momento della preghiera comune, condotto dai vescovi cattolico e anglicano, che poi hanno tagliato la torta, non a caso a forma di “cubo”, momento questo immortalato dalla testata locale “Roscommon Hearld” e da altri siti e newsletter. A conclusione della giornata Andrew, un partecipante, ha cantato un canzone da lui composta, sulle tre parole “Per favore, grazie, scusa” suggerite da Papa Francesco per la vita di famiglia. «Girando tra la gente – è stato il commento di Áine, dei Focolari – pensavo alle parole “la grande attrattiva del tempo moderno”, scritte da Chiara Lubich in una sua meditazione. E le sentivo attuali, in mezzo a una folla composta da persone provenienti da paesi e villaggi remoti, non solo cattolici ma anche di altre denominazioni religiose, e remotissimi, come i tanti nuovi arrivati, rifugiati e richiedenti asilo, giunti dall’Africa e dal Medioriente, in maggioranza musulmani. Una sorpresa, per loro, trovare anche in Irlanda questa attenzione sulla famiglia». Chiara Favotti (altro…)
Giu 19, 2018 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
I ragazzi e i giovani possono diventare la prima generazione che riuscirà a sradicare la fame nel mondo. Lo dicono i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), approvati il 25 settembre del 2015 dai 193 Stati Membri delle Nazioni Unite (ONU), con l’impegno ad attuarli entro quindici anni (2015-2030). Il secondo obiettivo, “Fame Zero”, è al cuore di questo programma. Per poterlo raggiungere l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) punta sulle nuove generazioni. I ragazzi del Movimento dei Focolari hanno scelto di farne un punto centrale del loro congresso di formazione annuale, dal 20 al 24 giugno. 630 ragazze si ritroveranno presso il Centro Mariapoli internazionale di Castel Gandolfo, mentre 250 ragazzi vivranno questo momento di formazione nella cittadella internazionale di Loppiano (Firenze). Provengono da vari paesi d’Europa e sud America. A Loppiano, i 250 adolescenti approfondiranno il tema “Fame Zero” cercando di capire come concretizzarlo nella vita di ogni giorno, riscoprendo valori come il coraggio, il perdono, il servizio, lo sforzo, la spiritualità, la pazienza, la responsabilità, la fedeltà, il riconoscere le capacità dell’altro. Le ragazze, invece, vivranno un giorno speciale il 22 giugno, quando andranno in visita alla sede internazionale della FAO, nel centro di Roma, per partecipare alla discussione intorno all’obiettivo “Fame Zero”. Al termine della mattinata, riceveranno il passaporto di “Cittadine Fame Zero”. Rivedi la diretta streaming del 22 giugno 2018
Lorenzo Russo
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