Movimento dei Focolari
Economía del don

Economía del don

economia_deldonAutoresOctavio Groppa; Carlos Hoevel (eds.) La economía del don constituye una corriente de pensamiento y praxis dentro de la economía que estudia fenómenos no siempre considerados por la teoría neoclásica convencional. Empresas civiles o sociales que buscan beneficios pero apuntan a la vez a un desarrollo sustentable, grupos de consumidores asociados para lograr un consumo social o ambientalmente responsable, formas nuevas de intercambio de bienes y servicios, monedas alternativas, son algunas de las prácticas que se han venido dando en las últimas décadas, cuyo reconocimiento constituye la base para esta nueva teoría. Lejos de la creencia extendida sobre la neutralidad valorativa o el egoísmo como actitudes dominantes en la economía, la economía del don considera a la reciprocidad, el don y el compromiso ético como elementos que pueden formar parte del núcleo de las actividades económicas. Superando la dialéctica entre un consumismo ilimitado y un proceso de creciente desigualdad, que parece imponerse en la época del tardo-capitalismo, la economía del don aporta un punto de vista teórico y práctico renovado al descubrimiento de un nuevo horizonte de sentido y de un nuevo tipo de praxis que oriente el proceso de la globalización para alcanzar una vida buena para nuestras sociedades. Los trabajos de este volumen reflejan que la economía del don es el abordaje interpretativo central para entender lo que está ocurriendo actualmente en la sociedad en general y en las sociedades latinoamericanas en particular. Al mismo tiempo, intentan aportar orientaciones que iluminen la praxis tanto en el nivel de la sociedad y de la economía, como en el de las organizaciones y las empresas. La obra pretende, finalmente, ofrecer un aporte plural a la reflexión sobre un tema del cual existen en nuestra región numerosas investigaciones sociológicas o antropológicas, pero con un desarrollo aun incipiente en el campo de la economía. Datos de los autores:  Carlos Hoevel es Doctor en Filosofía (UCA) y Master of Arts in the Social Sciences (University of Chicago). Es Profesor de Ética y Filosofía de la economía, Director e Investigador del Centro de Estudios en Economía y Cultura y de la Revista Cultura Económica (Escuela de Economía “Francisco Valsecchi” – UCA). Ha sido Fulbright, Archibald Fund, Templeton Foundation y University of Chicago Fellow. Investigador visitante en el Centro Trentino di Cultura y en el Centro Internazionale di Studi Rosminiani. Es miembro de los consejos académicos de la Serie Studies in Economic Ethics and Philosophy de la Editorial Springer, de la revista Católica Internacional Communio y de la AsociaciónSpirituality in Economy and Society (SPES). Recientemente ha publicado el libro The Economy of Recognition. Person, Market and Society in Antonio Rosmini. (Springer, 2013) Octavio Groppa es Licenciado en Economía (UCA), Bachiller en Teología (ISET), Licenciado en Teología (USAL) y candidato a Doctor en Economía (UCA). Es Investigador principal del proyecto UCARUEF: “Economía, don y reciprocidad,” con sede en el Centro de Estudios en Economía y Cultura. Allí investiga sobre experiencias de economía social, civil y solidaria. Además, es Profesor de Economía y Teología (Universidad del Salvador, área San Miguel) En el campo del pensamiento se ha especializado en la obra del filósofo y teólogo Bernard Lonergan, con énfasis en su método interdisciplinario y su teoría económica. Recientemente ha publicado “Complementary currency and its impact on the economy”, en International Journal of Community Currencies (2013). Sumario:  Parte 1. Don, reciprocidad y bien común como horizonte de sentido en la sociedad global  Bienes comunes y bien común (Stefano Zamagni) Tanto el don como el contrato: Un marco para relacionar la caridad y la justicia en el mercado (Daniel K. Finn) El don: de la fenomenología a la teología trinitaria (Juan Carlos Scannone S.I.) La economía del don: modelos y realidades (Carlos Hoevel) Parte 2. La economía del don y la ciencia económica ¿En qué sentido puede ser la reciprocidad una categoría económica?  (Octavio Groppa) Teoría de juegos, cooperación y don (Paolo Vanin) El don y las antropologías básicas de la Economía (Luis Zemborain) Parte 3. Experiencias y praxis de la economía del don en América Latina y la Argentina Economía del don: Una perspectiva desde la necesidad de conciliación de la vida familiar y laboral (Paola Delbosco) Finanzas solidarias y democratización del dinero. Abundancia (Nicolás Meyer) ¿Es posible conjugar mercado y reciprocidad? (Octavio Groppa) Grupo Editorial Ciudad Nueva – Buenos Aires

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Prima tappa del Cantiere “Uomo Mondo”

DSC_0046Lo scorso sabato 19 luglio si è conclusa con grande entusiasmo la prima tappa del Cantiere “Uomo Mondo”, svoltasi nella Mariapoli Lia, la cittadella argentina del Movimento dei Focolari. Papa Francesco ha fatto arrivare un saluto nel quale assicura la sua preghiera: “perché tutti i partecipanti a questo evento siano fermenti di una vita cristiana più impegnata e coerente”. _MG_7732Il momento centrale della giornata conclusiva è stata la trasmissione mondiale via streaming, durante la quale, per un ora, si è illustrato sintetizzandolo questo progetto. Alcuni simpatici scienziati hanno spiegato che stavano cercando di scoprire quali erano le molecole che compongono l’Uomo Mondo, dimostrando che ciò si può realizzare vivendo la “Regola d’oro”, cioè fare agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te, nella vita personale, nelle proprie città e in tutto il mondo. Questo è stato quello che i 530 adolescenti, di 27 nazioni, hanno cercato di mettere in pratica durante la settimana e che volevano mostrare agli altri 500 che si erano aggiunti quel giorno ed a tutti coloro che erano collegati in diretta in più di 10.000 punti in tutto il mondo e che potevano dare il loro feedback grazie ai social network. Uno dei primi messaggi è arrivato dalla Siria, da una città vicina ad Aleppo: “carissimi Ragazzi per l’Unità, nelle nostre città stiamo raccogliendo dei fondi per aiutare i ragazzi che sono rimasti orfani a causa della guerra. A molti manca tutto, persino l’essenziale, e anche a noi manca l’acqua, l’elettricità e molte altre cose, ma abbiamo sperimentato che interessandoci dei bisogni degli altri, mettendoci al loro servizio, i nostri pesi e le nostre difficoltà sono più facili da portare. Abbiamo potuto sperimentare una grande allegria”. Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, ha mandato il suo saluto ricordando che la proposta dei Ragazzi per l’Unità compie 30 anni: “andate avanti con decisione nell’amore e nel dialogo a 360 gradi per essere attori, in prima fila, di una rivoluzione divina che ha come obbiettivo la fraternità universale. Perché il mondo ha bisogno di uomini e donne “nuovi”, che vivano la Regola d’oro, che credano nella potenza dell’amore reciproco”. Nei giorni precedenti, oltre ai temi specifici del congresso, i ragazzi, provenienti da tutto il mondo, si erano proposti una “sfida” per ogni giornata: “superare la barriera del idioma”, “cercare chi non conosco”, “dare qualcosa che mi costa”, “chiedere perdono e perdonare”, “amare fino ad arrivare alla reciprocità”. Nel momento di mettere in comune i risultati, in tutti era enorme il desiderio di comunicare le esperienze vissute. La trasmissione si è conclusa con la lettura di un manifesto in cui i ragazzi hanno dichiarato come vogliono “cambiare il mondo”: costruendo in tutti i modi possibili e in ogni luogo la fraternità. Alla fine della giornata, si è svolta una fiera internazionale dove ogni paese ha esposto elementi caratteristici della propria cultura. Per i partecipanti era difficile alla fine lasciarsi perché le relazioni costruite durante tutta la settimana erano state profonde, ma adesso è già iniziata la seconda parte del progetto che li vede impegnati in diverse città argentine e sudamericane, dove i ragazzi vanno verso “le periferie”, integrandosi e partecipando delle attività sociali che il Movimento dei Focolari porta avanti in questi luoghi. Altre informazioni: su Facebook Cantiere Uomo Mondo from Mariapolis Lia on Vimeo. (altro…)

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I ragazzi dei Focolari sui luoghi degli sbarchi in Sicilia

2014_07_rpu_sicillia_sbarchiI Ragazzi per l’Unità della Sicilia e Calabria hanno realizzato dal 1 al 6 luglio 2014 il loro meeting annuale dal titolo Big Bang nei comuni di Ispica e Rosolini, estreme periferie delle province di Ragusa e Siracusa. Questo è il quinto appuntamento e anche quest’anno è stato ricco di contenuti, pieno di emozioni, prodigo di impegni. La preparazione è stata realizzata dai ragazzi stessi che hanno deciso non solo i contenuti, ma definito il taglio e le dinamiche da realizzare. Si è ripercorsa la storia di questi cinque anni e nello stesso tempo si è guardato all’oggi. Sono stati i giovani redattori del giornale dei Ragazzi per l’Unità della Calabria e Sicilia “GRAFOTEENS” ad aprire le tematiche scottanti dell’adolescenza e tra questi il rapporto problematico con il proprio corpo, che fa registrare un incremento dei casi di anoressia e bulimia. I ragazzi hanno voluto cambiare l’approccio al problema: lo hanno curato con articoli sul giornale e poi hanno inscenato uno “psicodramma” in stile pirallendiano con finale aperto e lasciato all’elaborazione dei diversi gruppi di lavoro. Altro tema scottante è stato il rapporto tra ragazzi e genitori, raccontato con lo psichiatra e saggista Ezio Aceti che ha puntato alla comunicazione e ai sentimenti più forti di questo tempo acerbo che si declinano in amicizia, amore e faticosamente in educazione. La tragedia di 45 migranti morti nella stiva di una nave irrompe nel cantiere in tutta la sua tragicità. Il peschereccio con i cadaveri approda a Pozzallo, a pochi chilometri dal cantiere e i Ragazzi per l’Unità dei Focolari decidono di annullare la loro festa finale prevista per il sabato e a partecipare ad una Veglia di preghiera per ricordare i defunti e incoraggiare i vivi. Da questa scelta è partito un percorso di approfondimento che li ha portati nel vivo della tragedia dell’immigrazione confrontandosi con operatori della Caritas di Siracusa sul percorso degli immigrati e quali sono i movimenti in atto nel Mediterraneo che costringono migliaia di persone a fuggire dai propri Paesi in cerca di pace e lavoro. La Diocesi di Noto inoltre aveva chiesto ai Ragazzi per l’Unità di portare un contributo all’interno della Veglia. I ragazzi hanno deciso di portare “le loro radici e le loro ali”, raccontando del loro percorso all’interno del Movimento dei Focolari, scegliendo di leggere anche un brano di Igino Giordani del 1926 “Vieni fratello esule, abbracciamoci” che ha spiegato le radici di un impegno verso gli altri e gli ultimi. Le ali, sono state rappresentante invece dalla lettera ai 45 migranti morti, scritta da una ragazza di 14 anni, Enrica, che ha chiesto perdono per l’insensibilità dimostrata. Al termine della veglia, ad accogliere i Ragazzi per l’Unità e a ringraziarli per quanto detto, oltre al vicario del vescovo, c’erano proprio gli immigrati scampati alla morte alcuni giorni prima, insieme ad un gruppo di minori. Subito è nato un dialogo, sulla base di un inglese balbettato e un italiano stentato, dove i Ragazzi dei Focolari hanno concordato con gli immigrati alcuni appuntamenti per aiutarli ad inserirsi nel territorio. Il vero Big Bang finisce così, anzi comincia da questo sbarco e da un riconoscimento: il premio Chiara Luce Badano consegnato alle Comunità di Ispica e Rosolini per l’accoglienza tributata ai giovani e ora anche a questi ultimi in attesa di futuro. fonte: Città Nuova online (altro…)

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Summit in Vaticano, per un’economia «inclusiva»

2014_07_economia_inclusiva_3Un dialogo aperto tra economisti “alternativi”, mondo della finanza e società transnazionali: tra i 50 partecipanti c’erano, infatti, il Nobel per la Pace Yunus (“il banchiere dei poveri”), il segretario generale della Caritas internazionale Michel Roy e Juan Grabois, (l’argentino fondatore del movimento degli esclusi del lavoro), ma anche il segretario generale dell’OCSE José Ángel Gurría e i massimi rappresentati del Fondo Monetario internazionale, della Banca Mondiale, della banca d’affari Goldman Sachs e di aziende multinazionali come Ferrero e Nestlè. E c’erano anche gli economisti Stefano Zamagni, Leonardo Becchetti e Luigino Bruni (coordinatore del progetto di Economia di Comunione), tra i sostenitori dell’evento. Una proposta, quella del convegno «Bene comune globale. Per un’economia sempre più inclusiva» nata all’indomani dell’Evangelii Gaudium, così attenta ai temi sociali, in particolare nei punti in cui stigmatizza l’economia globale come una economia dell’esclusione. E così, sulla scia di queste riflessioni, si sono ritrovati in Vaticano, l’11 e il 12 luglio i 50 esperti sotto l’alveo del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, per approfondire il dialogo che ha portato alla firma di un documento per un’economia con al centro l’uomo, firmato da tutti i partecipanti, e dal titolo “Oltre la globalizzazione dell’indifferenza, per una economia più inclusiva”. In esso si sottolinea l’importanza di riportare oggi il mercato alla sua vocazione inclusiva e di creazione di lavoro e ricchezza. Si invitano perciò i responsabili delle istituzioni ad una più decisa azione contro i paradisi fiscali, di salvaguardia della ‘biodiversità’ nelle forme economiche e finanziarie, minacciata oggi da un pensiero unico che appiattisce le specificità locali e territoriali, di dar spazio in particolare a nuove istituzioni finanziarie che garantiscano l’inclusione dei più poveri, di rifondare la teoria economica su ipotesi antropologiche più umane e realistiche, di “combattere la discriminazione delle donne, il traffico di esseri umani, la criminalità internazionale, la corruzione e il riciclaggio di denaro”. L’evento ha suscitato l’attenzione del noto quotidiano economico Wall Street Journal, che in un articolo sottolinea come “il dibattito interessa oltre la chiesa. I cattolici costituiscono il 17% della popolazione mondiale e una grande parte in America Latina e vaste zone dell’Europa. Quindi gli insegnamenti della Chiesa in campo economico possono influenzare la finanza a livello mondiale”. 2014_07_economia_inclusiva_2«Riflettere senza paura, riflettere con intelligenza» è stato l’invito di Papa Francesco ai partecipanti. E ancora ha puntato l’attenzione al cuore del problema che la crisi ha messo in evidenza: «il riduzionismo antropologico». L’uomo che perde la sua umanità «diventa uno strumento del sistema, sistema sociale, economico, sistema dove spadroneggiano gli squilibri» che conducono all’ «atteggiamento “dello scarto”: si scarta quello che non serve, perché l’uomo non è al centro». «Di Papa Francesco mi hanno colpito molte cose – commenta Luigino Bruni -. Innanzitutto il suo ascolto, come se fosse lì tutto per noi, dimentico anche del pasto. E poi la sua gratitudine: la parola che più ha pronunciato è stata ‘grazie’. “Non ci sono al mondo oggi persone più autorevoli del papa”, mi ha detto Carney, il governatore della Bank of England, seduto accanto a me. È vero, e in questa ‘Davos dei poveri’ il Papa ci ha insegnato a scegliere il punto di osservazione sul mondo. Lui ha scelto quello di Lazzaro, che sta sotto il tavolo con i cagnolini, e da lì guarda verso l’alto, e vede il ricco epulone sopra, ma vede anche il cielo. Il suo invito è a guardare il mondo, e il cielo, insieme ai Lazzari di oggi. Ho proposto al termine di rendere biennale questa “Davos dei poveri”, un invito che ha buone probabilità di essere accolto». Leggi anche Francesco e i dogmi traballanti dei professori (altro…)