Movimento dei Focolari

Chiara Lubich: amore e misericordia, un nesso inscindibile

Giu 26, 2016

Terza e ultima parte della lettura che Alba Sgariglia (Centro Chiara Lubich) fa della Misericordia negli scritti e nel pensiero di Chiara.

20160625-01Gesù Abbandonato espressione culmine della misericordia del Padre È Gesù Cristo a svelare il vero volto di Dio (cf. MV 1), ad essere per tutti noi immagine del Padre, sua espressione, suo splendore, sua bellezza, bellezza del suo amore (cf. Gv 14,8-9). Ma fin dove è arrivato Gesù nell’amarci? Fino a morire per noi. È la croce, infatti, il più profondo chinarsi della Divinità sull’uomo (cf. DM 8). Nel compimento del mistero pasquale, Gesù vince il dolore, il peccato, la morte, e trasforma tutto in misericordia (cf. Rm 5,20) Dio si è fatto uomo per amare – afferma Chiara Lubich – non solo con l’Amore ma anche col Dolore: ha assunto su di Sé “tutti i dolori del mondo, tutte le disunità dell’universo e le ha fatte: Amore, Dio!” Egli, copertoSi dei nostri peccati, traduce il dolore in amore, traduce la miseria in Misericordia”. In una letterina datata 1945, Chiara confida: “Anch’io cado e spesso e sempre. Ma quando alzo lo sguardo a Lui che vedo incapace di vendicarsi perché è fisso in croce per eccesso di Amore, mi lascio accarezzare dalla Sua Infinita Misericordia e so che quella sola ha da trionfare in me. A che sarebbe Lui infinitamente Misericordioso? A che? Se non fosse per i nostri peccati? E in uno slancio vitale, che rivela la sua scelta originaria e la sua consacrazione a Dio nel suo abbandono, Chiara esclama: “Vorrei testimoniare al mondo che Gesù Abbandonato ha riempito ogni vuoto, ha illuminato ogni tenebra, ha accompagnato ogni solitudine, ha annullato ogni dolore, ha cancellato ogni peccato”. Questi, in sintesi, alcuni punti della spiritualità tracciata da Chiara Lubich, visti nella chiave della misericordia verso la quale l’Anno Santo ci spinge a rivolgere lo sguardo. Non possiamo terminare senza un breve cenno a Maria, madre di misericordia e madre dell’Opera fondata da Chiara e a lei intitolata “Opera di Maria”. “Una madre – afferma Chiara – non cessa di amare il figlio se cattivo, non cessa di aspettarlo se lontano, non desidera altro che ritrovarlo, perdonarlo, riabbracciarlo: perché l’amore di una madre profuma tutto di misericordia. (…) Il suo è un amore che, perché sta sopra a tutto, è desideroso di tutto coprire, nascondere. (…) L’amore di una madre è naturalmente più forte della morte.(…) Ebbene, se è così delle madri normali, si può ben immaginare cos’è di Maria, Madre umano-divina del bimbo che era Dio, e madre spirituale di tutti noi! (…) Ma Dio in Maria deposita il suo disegno per l’umanità (cf. Lc 1,49); in Maria rivela tutta la sua misericordia per gli uomini”. Fonte: Centro Chiara Lubich Prima parte: La misericordia nella spiritualità di Chiara Lubich Seconda parte: Chiara Lubich: l’amore al prossimo e le opere di misericordia Testo integrale di Alba Sgariglia

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

Insieme per rafforzare la speranza

Insieme per rafforzare la speranza

In un mondo lacerato e polarizzato, i Movimenti e le nuove Comunità possono contribuire al cammino di unità nella Chiesa e nel mondo? Il valore del percorso di amicizia e collaborazione raccontato da alcuni dei moderatori di diverse comunità ecclesiali, alla vigilia del grande Giubileo dei Movimenti in piazza San Pietro con la partecipazione di Papa Leone XIV.

Up2Me Bambini: una nuova opportunità di formazione

Up2Me Bambini: una nuova opportunità di formazione

Corso di formazione all’affettività e alla sessualità per i bambini e le famiglie che offre l’opportunità di crescere insieme come nucleo familiare, sviluppando una relazione positiva con sé stessi, con gli altri, arricchendosi di competenze per la vita relazionale intra familiare e comunitaria.

Famiglia: perdonare ed essere perdonati

Famiglia: perdonare ed essere perdonati

Pubblichiamo la testimonianza raccontata da Aureliana e Julián del Paraguay durante il Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani tenutosi a Roma il 31 maggio e il 1 giugno 2025 che ha visto la partecipazione di 50.000 persone e la presenza di papa Leone XIV.