Movimento dei Focolari

Giovani alla sequela di Gesù

Mag 5, 2014

Con un ricco e familiare dialogo con il Card. João Braz de Aviz, si è conclusa la tre giorni dei giovani consacrati incentrata sul motto: Sì! Scegliamo il Vangelo!

Dal 23 al 26 aprile, nella cittadella di Loppiano, un centinaio di giovani consacrate e consacrati, provenienti da 36 nazioni e appartenenti a 56 famiglie religiose, si sono ritrovati attorno al motto: Sì! Scegliamo il Vangelo! Un meeting preparato con entusiasmo da tempo, in vista dell’anno 2015 dedicato alla vita consacrata, ma anche quale tappa di un cammino che, al di là della diversità dei carismi, è condiviso da quanti hanno messo la loro vita alla sequela del Vangelo. Prima giornata: dedicata ad un approfondimento teologico (curato da p. Alessandro Clemenzia, docente di teologia Trinitaria), con momenti di confronto, dialogo, condivisone delle proprie esperienze di vita e incontro con gli abitanti di Loppiano. Visita alla cittadella, Messa nel Santuario, cena nelle comunità-focolari e nelle famiglie. Quattro le sfide affrontate nei workshop del secondo giorno: rapporto tra Vangelo, studio e vita; Vangelo e spirito di povertà; rapporti comunitari; Chiesa povera per i poveri. Visita all’Istituto Universitario Sophia e serata di festa con i giovani della cittadella. L’ultimo giorno: dialogo a tutto campo con il Card. Braz de Avis, prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. “Don João”, come ama farsi chiamare, ha espresso la sua gioia per la presenza numerosa di giovani. “Questa spiritualità di comunione” – ha sottolineato -, “deve entrare in tutti i carismi, essere l’anima di tutti i carismi” e occorre farlo “come esperienza vissuta”. E ha aggiunto: “Dalla gioia vostra e dalla luce che trovate, sentiamo che sta avvenendo” ed è importante ricordare che “un carisma è per la Chiesa, non per un gruppo. Abbiamo bisogno di seguire Gesù insieme…L’altro per me non è solo la mia grande penitenza ma è l’opportunità di sperimentare Dio: posso amare solo se sono vicino a qualcuno…”. E davanti alle difficoltà che questo cammino incontra, occorre – ha aggiunto -, scoprire e capire “il grido di Gesù sulla croce”, perché senza la misura del dare la vita che Gesù ci ha mostrato, “non arriveremo ad amarci”. Incoraggiati dallo stile familiare e diretto del cardinale, è seguito un dialogo partecipato e aperto che ha toccato le tante sfide che le comunità religiose si trovano oggi ad affrontare: “Come continuare l’esperienza sperimentata qui nelle nostre comunità? Come essere veramente liberi pur dentro una struttura e con i voti? Come non vivere da persone ‘ingessate’? Come crescere nello spirito di unità? Come guardare ai dolori delle nostre congregazioni e della Chiesa?, alcune delle domande dei giovani. Dirette anche le risposte Card. Braz de Avis: “Tornando in comunità, non parlare ma amare”; per essere liberi “tornare in Galilea – come dice papa Francesco -, dove Dio ci ha guardati negli occhi la prima volta” e coltivare una “libertà che parte dall’interno… tornando allo stile del Vangelo”. E ancora: “Dove c’è attaccamento al denaro, al potere… non c’è più Chiesa; dobbiamo entrare, come ci invita il Papa, nelle piaghe della Chiesa e dell’umanità… guardare al passato con gratitudine, al futuro con speranza e vivere il presente con passione…”. Dopo aver aperto il cuore sul suo rapporto fraterno con papa Francesco, ha annunciato i vari appuntamenti per il 2015 e, in particolare, il Convegno mondiale per le/i giovani consacrati dal 23 al 26 settembre 2015, affermando che: “Il Papa vi ama e la nostra Congregazione è la vostra casa”. Più di due ore di immersione nella vita di una Chiesa che si interroga senza sconti sulla propria realtà e sulle sfide della quotidianità, una Chiesa che ha in papa Francesco un motore di un profondo e radicale rinnovamento che diventa stimolo e interpella ciascuno in prima persona, ogni comunità, famiglia, cellula sociale. Conclusione a festa insieme agli abitanti della cittadella raccolti nella celebrazione della S. Messa nel Santuario “Theotokos”, presente anche il Vescovo della Diocesi, mons. Mario Meini.

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