«Partendo da Vienna ho visto le immagini della Piazza Tahrir al Cairo. Arrivando a Dakar un giornale riportava in prima pagina l’appello d’un imam a pregare perché si dimetta il presidente 85enne Abdoulaye Wade. Speriamo che si fermi alla preghiera, pensavo. Il giorno dopo la messa d’apertura del forum sociale mondiale nella chiesa dei martiri d’Uganda. La predica del cardinale Théodore-Adrien Sarr aveva nello stesso tempo un forte timbro spirituale e sociale. Denunciava senza mezzi termini la corruzione, e lo faceva in presenza di un ministro e di altre personalità della vita pubblica. I due eventi facevano subito capire il clima altamente politico all’apertura del 11° forum sociale a Dakar (6-11 febbraio). Alla marcia d’apertura i 70.000 partecipanti si dirigevano, però, in grande ordine verso l’università Cheikh Anta Diop. E per tutta la settimana regnava un clima solidale e fraterno, che non è stato minimamente offuscato dalle difficoltà organizzative causate dalle oltre 400 conferenze e meetings quotidiani. Una delle conferenze è stata sostenuta insieme da transform!europe (rete di cultura della sinistra europea) e dai Focolari. Il titolo, “Crisi della civiltà: interpretazioni e alternative dal punto di vista cristiano, interreligioso e marxista”, voleva evidenziare che il fatto religioso ormai non è soltanto tollerato, ma desiderato. Sono state privilegiate le iniziative “di convergenza”, cioè quelle di collaborazione tra diversi partners, sia in senso geografico, sia come visione del mondo. Sul palco, esponenti dei Focolari arrivati dall’Italia, Austria, Francia, Costa d’Avorio, Guinea-Bissau e Senegal – di religione cattolica e musulmana. Da parte di transform!europe erano presenti Marga Ferré (Spagna) e Walter Baier (Austria), promotore dell’idea di preparare insieme questo evento. La sua costatazione finale, condivisa da Marga Ferré: «Ho imparato [dai progetti dei Focolari] che la solidarietà parte dal concreto, iniziando dai più bisognosi. Quindi nessun comunismo, nessun marxismo senza questo senso di empatia! L’opzione per i poveri è più di un semplice amore per il prossimo; vuol dire vedere il mondo con gli occhi dei più bisognosi.» E continuava: «Abbiamo bisogno di un’etica e morale nuova e di sviluppare nel dialogo il senso della vita. Nessuno ha da imporre un’autorità per portare avanti la sua idea e nessuno può dettare la direzione da prendere. Dobbiamo incrementare il dialogo, unendo le forze per cambiare l’etica. E poi, ci vuole un luogo politico e un cambiamento delle leggi economiche.» E concludeva: «Ci vuole proprio l’amore per essere capaci di fare politica, non soltanto in maniera professionale: cioè sapendo solo manovrare i meccanismi della politica. […] Ci vuole dedizione. Senza l’amore nessun cambiamento di strutture funziona. Chiamiamolo come vogliamo: fratellanza, amore, solidarietà.» Durante il forum a Dakar, si è approfondita la conoscenza tra le ONG presenti con la voglia di continuare a collaborare e camminare insieme sulla via intrapresa. Gli organizzatori si sono auspicati che “Dakar si espanda” sull’Africa intera e su tutto il mondo. Un filo di speranza per i poveri? di Franz Kronreif* * Incaricato dei Focolari, insieme a Claretta Dal Rì, per il dialogo con persone senza un riferimento religioso
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