Movimento dei Focolari

L’omaggio di migliaia di persone a Chiara Lubich

Mar 15, 2008

La testimonianza del medico sugli ultimi giorni.Tra le personalità venute a rendere omaggio a Chiara, il Card. Rylko del Pontificio Consiglio per i Laici e alcuni responsabili di movimenti e comunità ecclesiali. I messaggi del Presidente Napolitano e della Cei.

In un clima denso di serenità, commozione e preghiera, continuo è il flusso delle migliaia di persone di ogni età, che viene a rendere omaggio a Chiara Lubich. Nella camera ardente, allestita nella sala incontri del Centro Internazionale dei Focolari a Rocca di Papa, Chiara è adagiata al centro della sala, attorniata da moltissimi fiori. Dietro di lei una icona di Maria con Gesù Bambino, dono di Papa Giovanni Paolo II. Tra le personalità: un testimone degli ultimi 30-40 giorni della sua vita al Policlinico Gemelli, il Prof. Salvatore Valente, titolare della cattedra di Pneumologia che  ha prestato le cure: “In questo tempo Chiara ha sopportato, ha tollerato tutte le sofferenze con una serenità, con una partecipazione costruttiva, veramente commovente. Tante volte la sofferenza è soltanto un peso doloroso. Invece lei ha mantenuto uno sguardo sereno che mi ha colpito moltissimo. Sino al momento del ‘passaggio'”. Il card. Stanislao Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici ha voluto salire a Rocca di Papa: “Ho avuto vari incontri con Chiara: l’ultimo in occasione delle feste natalizie. Ma ogni incontro con lei è stato nella mia vita un avvenimento che lasciava tracce molto profonde. Era una persona che contagiava ogni interlocutore con il suo entusiasmo per le cose di Dio”. Il cardinale ha lasciato un messaggio ai suoi figli spirituali: “portate avanti questa fiamma del carisma con grande coraggio: è una storia, nella Chiesa, che non si chiude, ma si apre”. Anche il Sottosegretario del Pontificio Consiglio, Guzmán Carriquiry, è venuto personalmente. Andrea Riccardi, Comunità di Sant’Egidio esprime, come fondatore, un’impressione personale: “Chiara mi ha insegnato la dignità del carisma, il suo valore, che è la cosa più preziosa che abbiamo” e soggiunge “Chiara è di tutti: è della Chiesa, è anche della gente di altre religioni, Chiara è del mondo, perché è stata di Gesù. Ora che è in silenzio dobbiamo imparare ad ascoltarla meglio e la potremo ascoltare solo se faremo unità tra di noi”. Salvatore Martinez, coordinatore nazionale del Rinnovamento dello Spirito ha affermato: “L’eredità di Chiara è un’eredità di amore all’insegna di una maternità spirituale di cui tutti noi laici siamo grati”. Si è soffermato sulla testimonianza di questa donna “che non si arresta dinanzi alle sfide della secolarizzazione e delle contrapposizioni culturali, ideologiche e religiose”. Si sono soffermati in preghiera davanti a Chiara anche Frère Alois, il priore della Comunità di Taizé, successore di Frer Roger, insieme a due confratelli.  “Noi a Taizé – ha detto fr. Alois – rendiamo grazie a Dio per la vita di Chiara. E’ una luce per noi. E’ questa luce rimane tra noi”. Ed ha ricordato “la grande stima e  grande amore che Fr. Roger aveva per lei”. Intanto continuano a giungere da tutto il mondo messaggi da personalità politiche, religiose: Il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano definisce Chiara Lubich “una delle figure  più rappresentative del dialogo interreligioso e interculturale, una voce rigorosa e limpida nel dibattito contemporaneo. Ha saputo fondare – si legge –  un movimento tra i più estesi del mondo, in grado di confrontarsi con spirito aperto, con il mondo laico sulla base della supremazia degli ideali umani della solidarietà, giustizia e pace fra popoli e nazioni”. Il telegramma della Cei firmato dal Presidente Card. Bagnasco e dal Segretario generale mons. Betori, parla dell’esperienza di Chiara, come di  “un’esperienza di comunione che arricchisce la vita della Chiesa in Italia e nel mondo”. E ricorda “con particolare riconoscenza la forza della sua testimonianza che ha proposto un cammino di fede fondato sul principio di unità, sorgente nella Chiesa e nel mondo di itinerari di vita nel segno della pienezza della gioia”. Molte le testimonianze di fondatori e presidenti di Movimenti e nuove comunità con cui Chiara aveva un rapporto molto profondo, in particolare a partire dal 1998 quando Giovanni Paolo II li aveva invitati alla comunione reciproca. Nei citiamo intanto solo due. La comunità di don Benzi nelle parole del successore Paolo Ramonda, esprime la gratitudine “per l’amore agli altri movimenti, associazioni e nuove comunità di cui Chiara è  stata trascinatrice instancabile di comunione”. Don Julian Carron, successore di don Giussani alla guida della Fraternità di Comunione e liberazione, in una lettera ricorda i lunghi anni di amicizia con don Giussani. Parla del suo carisma “suscitato per rendere vivo l’avvenimento cristiano come luce che sostiene la speranza”. Selezione di altri messaggi 

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