Nov 9, 2017 | Focolari nel Mondo
Il 9 novembre di 28 anni fa il governo tedesco orientale decretava l’apertura delle frontiere con la Repubblica Federale. A questo annuncio, decine di migliaia di berlinesi dell’Est si precipitarono nelle strade armati di piccone, per demolire una volta per tutte il muro che li divideva dall’ovest. Il crollo del muro fu universalmente interpretato come il segno di una nuova epoca che si apriva. I berlinesi dell’Est furono accolti in maniera festosa dai loro fratelli dell’Ovest, tanto che i bar vicini al muro iniziarono a offrire birra gratis per tutti. Poco meno di un anno più tardi, il 3 ottobre del 1990, la Germania veniva definitivamente riunificata, divenendo Repubblica Federale di Germania. Oggi pochi tratti di quel che resta del muro di Berlino sono diventati il simbolo di un’epoca storica e un memoriale per ricordare le 170 persone che furono uccise, nel tentativo disperato di attraversare il confine. (altro…)
Nov 9, 2017 | Chiara Lubich, Ecumenismo, Focolari nel Mondo

Georges “Yorgo” Lemopoulos
Il ricordo di Georges Lemopoulos, ortodosso del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, ex Vice-Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC). Attualmente è responsabile dei preparativi per i 70 anni del CEC nel 2018. «Durante il “Pellegrinaggio di unità, giustizia e pace” che segna profondamente la natura e il lavoro del Consiglio ecumenico delle Chiese, Chiara Lubich è stata considerata da molti una compagna di strada, affidabile, instancabile, ingegnosa, piena di inventiva e trascinatrice. 
Ginevra ottobre 2002: Chiara Lubich con il segretario generale del CEC, Konrad Raiser
La sua passione per proclamare e vivere il Vangelo nel quotidiano; il suo carisma, la sua spiritualità fondata principalmente sul Cristo crocifisso e abbandonato; la capacità di mobilitare con il suo entusiasmo tanto i responsabili religiosi quanto i giovani, i cattolici e gli altri cristiani, i fedeli di altre religioni; la sua sensibilità verso l’ingiustizia economica e sociale. Tutto questo è stato fonte di ispirazione e di incoraggiamento per coloro che sono impegnati nel cammino del movimento ecumenico. Chiara ha visitato la sede del Consiglio ecumenico delle Chiese due volte (1967 e 2002) ed ha incontrato a più riprese i dirigenti del CEC. Questo rapporto tra il CEC e il Movimento dei Focolari continua anche oggi, sotto varie forme: incontri, collaborazioni, progetti comuni, partecipazione reciproca ad avvenimenti che segnano la vita dei due organismi ecumenici, con la coscienza e la gratitudine che l’impronta di Chiara, la sua preziosa eredità e le sue esortazioni continuano a guidare i loro passi, a incoraggiarli e a sostenerli nel cammino comune». (altro…)
Nov 9, 2017 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Ginevra 1967: Chiara al Consiglio Ecumenico delle Chiese con Philip Potter e Lukas Vischer
«La fotografia mostra uno dei colloqui che Chiara Lubich ha avuto durante la sua prima visita al Consiglio ecumenico delle Chiese a Ginevra, il 9 novembre 1967. In essa si vede Philip Potter sorridente, allora direttore del Dipartimento del Consiglio ecumenico delle Chiese per la Missione, più tardi divenuto Segretario generale. Lukas Vischer che discute animatamente, allora direttore di Fede e Costituzione del CEC. E Chiara Lubich, gioiosa, che ascolta attentamente. Questa visita è stato il risultato di un profondo dialogo che Chiara Lubich ha avuto con il teologo riformato Lukas Vischer durante le diverse sessioni del Concilio Vaticano II (1962 – 1965) a Roma. Ne sono nate fiducia reciproca e amicizia. Lukas Vischer vedeva in Gesù abbandonato, punto centrale della spiritualità di Chiara Lubich, un ponte per il dialogo ecumenico. La loro amicizia è stata importante per tutti e due, e per tutta la vita. Sarà stato un caso che la loro morte (2008) sia avvenuta soltanto a pochi giorni di distanza? L’incontro avvenuto nel 1967 ha portato a ulteriori appuntamenti e a una profonda collaborazione tra il Movimento dei Focolari e il Consiglio ecumenico delle Chiese. Un fatto concreto è stata la presenza per tanti anni di Luzia Wehrle, focolarina presso il CEC – quasi un’ambasciatrice –. Tersa, come è conosciuta nel Movimento dei Focolari. Seguita da Lut van Kersavond e Lurdes Guimaraes Teixeira. 
A Ginevra, Ottobre 2002: Chiara Lubich e Dr. Konrad Raiser, all’epoca Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese.
Altre visite di Chiara al CEC sono seguite nel 1982 e nel 2002. Poco dopo la sua elezione come presidente, anche Maria Voce è venuta a Ginevra. La collaborazione è diventata più intensa. È cresciuta la fiducia. Si sono promossi degli eventi congiunti a Ginevra: l’anno scorso, sui valori che hanno impregnato l’Europa e che le sono caratteristici. Da tempo anche gli studenti/studentesse del Centro del Movimento dei Focolari a Montet (Svizzera) fanno visita annuale al CEC, come parte del loro corso sull’ecumenismo. Lo scorso, oltre alla visita abituale, è stata aggiunta una giornata all’Istituto ecumenico di Bossey: un’esperienza arricchente tra studenti. Mentre scrivo queste righe attendo già con gioia i prossimi studenti che verranno a trovarci il prossimo 7 novembre. Un punto centrale sarà la lezione del prof. Lawrence Iwuamadi , che, come incaricato del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, insegna teologia biblica a Bossey. La giornata inizierà e si concluderà con la preghiera nella cappella, durante la quale chiederemo con fede il dono dell’unità che solo Cristo può donarci». Rev. Dr. Martin Robra Consiglio Ecumenico delle Chiese (Ginevra) (altro…)
Nov 8, 2017 | Chiara Lubich, Cultura

Ce livre est une synthèse de la pensée et de la spiritualité de
Chiara Lubich, désormais reconnue dans le monde entier, par de nombreuses personnalités de toutes les confessions et de toutes les religions, comme l’une des figures spirituelles les plus importantes de notre époque. Les textes les plus significatifs de son œuvre méritaient donc d’être rassemblés dans un volume d’importance. Les douze doctorats honoris causa qui lui ont été attribués au cours de ces dix dernières années le réclamaient également. Les documents ici publiés, dont de nombreux inédits, vont depuis la fondation du mouvement des Focolari en 1943 jusqu’à nos jours. Ce sont aussi bien des lettres que des cours universitaires, ou des manifestes, des maximes, des réponses à des questions à l’occasion d’entretiens personnels, ou des poèmes. Les domaines les plus variés sont envisagés : politique, économie, art, pédagogie, psychologie, les médias, la famille, les jeunes, l’œcuménisme, le dialogue interreligieux, l’athéisme, l’Eglise. Car la caractéristique de la pensée spirituelle de Chiara Lubich est la conviction que l’Evangile engendre une nouveauté dans tous les aspects de la vie des hommes.
Éditions Nouvelle Cité
Nov 8, 2017 | Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
È passato un mese e mezzo dal passaggio devastante dell’uragano Maria, che il 20 settembre scorso, con venti a 250 km orari e piogge torrenziali, ha causato la morte di decine di persone e la distruzione di migliaia di abitazioni. Porto Rico non sperimentava una simile ondata di maltempo dal lontano 1928, quando venne sconvolta da un uragano di categoria 5. Da quel giorno, l’isola, con più di 3 milioni e mezzo di abitanti, risente di un grosso problema di approvvigionamento di acqua potabile, cibo, medicinali, corrente elettrica. Le difficoltà non sono finite, e potrebbero portare a un esodo senza precedenti, riducendo ulteriormente le possibilità di ripresa nel medio periodo. In mezzo a queste enormi difficoltà, anche la comunità dei Focolari contribuisce sul posto con raccolte di cibo e vestiario per risollevare la popolazione intorno. «Alcuni di noi hanno subito danni materiali – scrivono – . In particolare, una famiglia ha perso tutto, riuscendo a salvare solo pochi oggetti dalla furia dell’uragano. Al momento si trovano in un piccolo appartamento messo loro a disposizione, ma tutta la comunità sta facendo una comunione di beni per sostenerli. La ricostruzione del Paese sarà lenta, ma abbiamo fiducia in Dio e ci siamo messi nelle sue mani». Molte le esperienze con i vicini di casa e le persone in difficoltà. «Ieri, per la seconda volta, una signora ben vestita camminava confusa, senza meta, sulla mia strada. Era evidente che si era persa. L’ho seguita, senza perderla di vista, finché è stata raggiunta da un’altra persona che la stava cercando. Mi ha spiegato che soffre di Alzheimer e che era uscita dall’istituto dove vive, perché il portone sul retro era stato divelto dall’uragano e all’interno il gruppo elettrogeno non funzionava e faceva troppo caldo. Tornato a casa, ho parlato con un amico che distribuisce benzina e mi ha promesso che gliel’avrebbe portata. Altre persone, da me contattate, sono andate a riparare il portone. Ora quel posto è diventato di nuovo sicuro». «Ieri mi sono messo in fila molto presto, alle 5 di mattina, per comprare benzina. Dallo specchietto retrovisore della mia macchina ho visto che dietro c’era un autobus. L’attesa era lunga e ho potuto seguire la scena. Seduto al volante, un uomo molto arrabbiato continuava a imprecare. Accanto a lui una donna, forse la moglie. Dal finestrino dell’uomo emanava un fastidioso odore di fumo di sigaretta. La fila si muoveva lentamente, davanti a me c’erano circa 20 macchine. Come se non bastasse, è circolata la notizia che il benzinaio avrebbe aperto solo alle 8, non alle 6, come pensavo. Mentre aspettavo, la donna mi si è avvicinata e mi ha chiesto se potevo aiutarla a spostare il mezzo, che suo marito si era allontanato e lei non arrivava ai pedali. In un primo momento ho rifiutato, con la scusa che non ero in grado di guidare un autobus. Ma il motivo era un altro, non mi piaceva affatto il comportamento di quell’uomo. Ho capito che dovevo cambiare il mio atteggiamento e cogliere quella richiesta come se Gesù stesso me l’avesse fatta. Quando l’autista è tornato, gli ho spiegato che avevo spostato io il suo mezzo, su richiesta della moglie. Ha iniziato a sfogarsi, raccontandomi, nelle tre ore successive di attesa, tutte le sue difficoltà. Quando siamo riusciti a fare il pieno era una persona diversa. Ci siamo stretti la mano. Ero riuscito a superare i miei pregiudizi». «La strada dove vivo era rimasta completamente bloccata dai detriti e dagli alberi divelti. La maggior parte dei miei vicini sono anziani in precarie condizioni di salute. Pensavo a cosa sarebbe accaduto se ci fosse stato bisogno di un’ambulanza. Ho iniziato a segare i tronchi e a spostarli. Vedendomi prendere l’iniziativa, una catena di persone si è unita a me e insieme abbiamo liberato la strada. Alla fine abbiamo condiviso il pranzo con quello che ognuno aveva». «Abbiamo voluto condividere con i vicini tutte le provviste di acqua e cibo. Le riserve sono diminuite, ma i rapporti tra noi si sono intensificati». (altro…)
Nov 7, 2017 | Chiara Lubich, Cultura

La “
Parola di vita” è una creazione di
Chiara Lubich. Più che un commento al Vangelo, ne è una lettura carismatica, un’intuizione, un deciso impulso a metterlo in pratica, a viverlo. Presenta un carattere immediato, incisivo, diretto. Destinata fin dal principio a un vasto pubblico, è sempre apparsa su foglietti modesti, scritti con un linguaggio alla portata delle persone più umili. Nell’ampia produzione letteraria della Lubich costituisce un genere particolare. Pur nella sua semplicità, l’iniziativa ha offerto un notevole contributo alla riscoperta della Parola di Dio nella Chiesa del Novecento, trasmettendo un “metodo” per vivere la Scrittura e condividerne i frutti.
L’edizione curata da: Fabio Ciardi ne raccoglie la quasi totalità, circa 350 Parole di vita, coprendo un arco di anni che va dagli inizi dell’esperienza evangelica della fondatrice del Movimento dei Focolari (il primo commento è del 1943) fino alla sua morte.
Editrice Città Nuova
Nov 7, 2017 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Una amica ammalata «Alla nostra amica Lia, con figli ancora adolescenti, era stato diagnosticato un tumore maligno. Tutta la comunità si è stretta intorno a lei in una catena di preghiere e gesti di solidarietà. Una volta alla settimana ci radunavamo in chiesa per un’ora di adorazione e per chiedere per lei il dono della guarigione. Cercavamo di capire come poter alleviare quei giorni di dolore. Abbiamo intrapreso varie iniziative, c’era chi preparava da mangiare, scegliendo con cura gli alimenti più adatti per Lia, chi metteva in comune i soldi per pagare le medicine. Piccoli fatti che le hanno permesso di non sentirsi sola, ma parte di una comunità. Quando la salute glielo permetteva, ha donato anche la sua testimonianza in qualche incontro della comunità. Finito il ciclo di chiemioterapie, era scomparsa ogni traccia di tumore. Per noi è stata la risposta alle nostre preghiere e al nostro impegno di amarla e servirla in maniera privilegiata». (C.V. – Brasile) Nonostante i torti subiti «Dopo la morte di mio marito avevo dovuto sopportare pesanti umiliazioni da parte dei suoi parenti, che volevano portarmi via l’unica stanza dove eravamo sempre vissuti. Un cognato, in particolare, nonostante fosse il padrino di uno dei nostri quattro figli, ha cominciato a crearci non pochi problemi. Improvvisamente questo cognato si è ammalato. Ogni volta che aveva una crisi, correvo a comprargli le medicine per alleviargli i dolori e gliele portavo. I vicini mi chiedevano: «Perché lo fai, dopo tutto il male che hai ricevuto?», e io rispondevo che per me amare voleva dire mettersi al servizio. Dopo alcuni giorni mio cognato è morto e sono rimasta lì, a confortare la moglie, aiutandola nelle faccende a cui prima pensava il marito. In seguito lei mi ha ringraziata pubblicamente. Ora lei vive con noi e siamo veramente una sola famiglia». (R.P. – India) L’esperto di funghi «Mentre giravo nel bosco per raccogliere funghi, ho intravisto un uomo disteso a terra. Mi sono avvicinato e l’ho aiutato a rialzarsi, era tutto tremante. Mi ha indicato il luogo dove abitava, un container tutto arrugginito tra gli alberi. Ho cercato di farlo adagiare su una specie di letto. In seguito sono tornato più volte a trovarlo portandogli cibo e medicine. Lui era un grande esperto di funghi e viveva grazie alla loro vendita. Nel tempo che trascorrevamo insieme, mi ha insegnato dove trovare i migliori e come scoprirli. Poi ha cominciato a raccontarmi la sua vita, i fallimenti economici, l’abbandono. Un giorno l’ho trovato con la febbre alta, l’ho fatto ricoverare, ma le sue condizioni erano gravi. Mi ha detto: «Sai tutto ormai di me, ma la cosa più importante è che ho sempre avuto fede in Dio. Averti incontrato è stato un Suo segno». Quindi mi ha indicato di avere dei soldi nascosti e mi ha incaricato di prenderli per darli a chi è nel bisogno. Adesso, ogni volta che vado in giro per funghi, penso a lui come a un angelo che mi guida». (R.S. – Polonia) (altro…)
Nov 6, 2017 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
https://vimeo.com/233853625 (altro…)
Nov 4, 2017 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
La pace è scienza, è civiltà, è luce: come la guerra è ignoranza, è istinto è buio. Aspettarsi, come s’è fatto, dalla carneficina una civiltà migliore, cioè dal bene il male, dal nero il bianco, è lo stesso che pretendere dalla ghigliottina il miglioramento pedagogico delle teste che recide. La scienza, volta ad escogitare strumenti di eccidio, renderà la prossima guerra di una efferatezza raffinata, metodica, squisitamente stupida. La paura regola i vicendevoli rapporti degli uomini. Sotto gli stimoli della paura paesi stremati tengono in piedi eserciti sproporzionatamente grandi e costosi […]. Ci sarebbe una soluzione: sostituire alla paura vicendevole la fiducia reciproca, alla diffidenza l’amicizia. Ma la soluzione è troppo … facile: perciò così difficile. E getterebbe sul lastrico varie oligarchie. Ai giovinetti impulsivi e saccenti, ai deputati e uomini pubblici, ai giornalisti improvvisati e ai roditori di banca, alle signorine insipide e alle zitelle dei comitati, a tutti gli speculatori alti e bassi, ai generali e ai professori, che sostengono la guerra … io imporrei un rimedio per rinsavire: li caccerei per dieci minuti in una trincea sotto un bombardamento debilitante, ossessionante, in cui la ragione si smarrisca e tutta la natura si ribelli – se uno ne esce sano capirà la guerra e la maledirà. Questa onorata società di ministri, deputati, giornalisti che spiegano a noi che la facemmo il significato della guerra, dovrebbe capire una buona volta che quelle disquisizioni a noi danno il senso della nausea; noi vogliamo dimenticare … Noi vogliamo la pace, la serenità e vogliamo che la violenza a cui si scatenarono si plachi. Si chiede troppo? Igino Giordani, da “Rivolta Cattolica”, Edizioni Gobettiane, 2016, Roma, pp.10-13 Centro Igino Giordani (altro…)
Nov 4, 2017 | Centro internazionale, Chiesa, Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità

Nelson di El Salvador saluta Papa Francesco. Foto: © Osservatore Romano
Raissa (Brasile), Leandro (Argentina), Adela (Perù) e Nelson (El Salvador) hanno interrotto per qualche mese i loro studi e il lavoro per trasferirsi nelle vicinanze di Roma. Collaborano, nei Centri gen, alla preparazione del Genfest 2018. In occasione dell’incontro di Religions for Peace (RfP), a Roma, il 18 e 19 ottobre, si sono messi a disposizione. Ecco il loro racconto a più voci. «Eravamo lì per dare una mano. Si trattava di offrire un caffè, un bicchiere d’acqua o di fare le traduzioni. Per noi era vedere Gesù in ognuno e servirlo. L’incontro di 80 leader di diverse religioni, provenienti da vari paesi, è iniziato con l’accoglienza di Papa Francesco in Vaticano. Un incontro breve ma intenso, a cui abbiamo partecipato anche noi e che ha colpito molto tutti i leader. Ci è stato detto che alla conclusione avremmo potuto salutare brevemente il Papa. Così ci siamo preparati, una frase ciascuno, un messaggio: “Santità, le portiamo il saluto di tutti i gen e i giovani del Movimento dei Focolari”. Ci ha detto: “Adelante!”, che significa “Andate avanti!”. Gli abbiamo risposto: “Grazie per le sue parole”, “Preghiamo sempre per lei”, “Vogliamo invitarla al Genfest 2018 a Manila, nelle Filippine”. Insomma, è stato emozionante!
Abbiamo avuto la possibilità di un rapporto personale con molte delle personalità presenti. Si interessavano e chiedevano di noi. Due di loro ci hanno raccontato dei progetti che vogliono portare avanti. Con Raissa – racconta Nelson – eravamo impegnati nella traduzione in portoghese per un cardinale brasiliano. Abbiamo gioito quando hanno espresso il desiderio che siano presenti anche i giovani nei prossimi incontri, in sintonia con quanto ha detto il Papa in vista del Sinodo sui Giovani, a ottobre 2018. Per noi è stato bello costatare che RfP non è tanto un ambito di confronto delle diverse fedi, ma un luogo in cui cooperare in favore della pace e della salvaguardia dell’ambiente. Lavorare per la pace significa lavorare per il pianeta: spesso le guerre sono causate da diseguaglianze e povertà, e producono disastri ecologici. Nel suo intervento, Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, ha annunciato il Genfest 2018 Beyond all borders a Manila: “Radunerà 10 mila giovani da tutte le latitudini, di diverse etnie, culture, religioni, mossi dall’idea di costruire un mondo unito”. Vedere questi importanti leader religiosi insieme ci è sembrato già di partecipare come osservatori a un “piccolo Genfest” in cui si lavora per la pace e l’unità. Siamo andati per svolgere un servizio, ma non pensavamo di ricevere un regalo così grande: salutare il Papa e ricevere, a nome di tutti i gen e i giovani del Movimento di Focolari, il suo incoraggiamento: Adelante!» (altro…)