Ago 4, 2016 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
«Sono stati giorni stupendi, ho provato pace e sicurezza. Il dialogo nei gruppi è stato molto ricco, specialmente in quello delle famiglie». «Ringrazio Dio per la grazia che abbiamo ricevuto anche come coppia. Tra noi due eravamo un po’ in discussione, ma qui tante cose sono cambiate. Ora siamo felici e pronti ad impegnarci per qualsiasi attività». « Per la prima volta sono stata ad aiutare con i più piccoli: un’esperienza molto speciale. Da loro ho imparato la semplicità e come vivere l’amore nel quotidiano». «Ho sentito che devo accettare l’altro così com’è. Ho fatto il pieno per andare avanti!» Ecco alcune impressioni, fra le tante, che risuonano in questi mesi un po’ in tutto il mondo dove è in corso la Mariapoli, l’appuntamento estivo tipico dei Focolari. Fin qui, niente di nuovo. Se non fosse che queste impressioni provengono dalla travagliata Terra Santa. «La nostra Mariapoli – scrivono da Gerusalemme – si è svolta dal 30 giugno al 2 luglio, a Jenin, in Palestina. Un luogo molto bello che, facilitando la distensione, ha aiutato ad approfondire il filo d’oro del programma che invitava a sperimentare la misericordia di Dio e con i fratelli. Vi hanno partecipato 230 persone di diverse località; tante di esse erano alla loro prima volta, fra cui molti giovani, ragazzi e bambini. C’erano anche 20 persone della striscia di Gaza che per l’occasione sono riuscite ad ottenere il permesso di uscire ». «Tra le presenze illustri l’arcivescovo melchita della Galilea mons. Georges Bacaouni, le cui parole – ha lasciato scritto un partecipante – sono state di grande luce per aver incoraggiato tutti a vivere in modo che intorno a noi si veda che amiamo Gesù».
«Essendo l’Anno della Misericordia, era previsto anche uno spazio che abbiamo chiamato “a tu per tu con Dio”. Dopo un profondo esame di coscienza davanti a Gesù Eucaristia, ciascuno poteva scrivere i passi che sentiva di dover fare per crescere nell’amore verso Dio e verso gli altri, per poi bruciare il foglio in un grande braciere, simbolo della misericordia di Dio. Dopo questo momento solenne, una signora di Gaza ci ha confidato con tantissima gioia: “Io l’ho fatto, ho perdonato tutti. Ora ricomincio da capo”». “C’era anche chi ritrovava il rapporto con i Focolari dopo tanto tempo: «Ritorno in Mariapoli dopo 15 anni, ma la sto vivendo come se fosse la mia prima volta. Ascoltando i temi di Chiara Lubich ho capito che in ogni momento è possibile rimettersi al passo con gli altri, basta ricominciare ad amare nel presente. Ho di nuovo sperimentato che quando siamo insieme c’è una forza speciale che ci dà l’energia per andare avanti». (altro…)
Ago 3, 2016 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Anthony è di Chicago, è venuto con altri 26 amici alla GMG. Racconta: «Sono abituato che nella mia città ognuno bada a se stesso, senza preoccuparsi dell’altro. Mentre camminavamo per raggiungere il Campus misericordia una persona è uscita di casa e ci ha regalato un vassoio pieno di gelati…. Un’altra persona ci ha dato dell’acqua…. Non potevo credere ai miei occhi!». Invece Antonel è rumeno di origine ungherese: «Anche se abito in Romania, parlo poco rumeno e ho poco contatto con i rumeni. In realtà, noi ci sentiamo ungheresi, non rumeni. Nella GMG eravamo in un gruppo insieme, romeni e ungheresi ed è stata un’esperienza incredibile: ho imparato più la lingua rumena in quei giorni che in tutta la mia vita, ho sentito che siamo fratelli davvero. Sono caduti tanti pregiudizi!». E Anna dell’Italia: «Avevamo valigie molto pesanti, una famiglia ci ha invitato a entrare nella loro casa e si è offerta di tenercele fino al giorno seguente, quando saremmo ritornati dal Campus Misericordiae. Non ci sembrava vero. Poi al ritorno ci hanno fatto entrare per offrici bevande, un po’ di riposo e ristoro. Siamo stati lì con loro per un po’ e poi abbiamo continuato…».
Sono un fiume in piena…. Sono appena arrivati da Cracovia con più di 10 ore di viaggio per fare 180 km. Stanchi ma felici, pieni di grinta ed entusiasmo. Le parole del Papa sono entrate profondamente nel loro cuore. «La GMG, potremmo dire, comincia oggi e continua domani, a casa, perché è lì che Gesù vuole incontrarti d’ora in poi – aveva detto papa Francesco alla messa al Campus Misericordiae – Il Signore non vuole restare soltanto in questa bella città o nei ricordi cari, ma desidera venire a casa tua, abitare la tua vita di ogni giorno: lo studio e i primi anni di lavoro, le amicizie e gli affetti, i progetti e i sogni». Sono più di 600 e, dopo l’esperienza indimenticabile della GMG, si trovano per 5 giorni a Jasna sui Monti Tatra in Slovacchia. Vogliono fare calare nella loro vita le parole di Papa Francesco e capire insieme come metterle in pratica nella loro vita. Sono giovani del Movimento dei Focolari da 33 Paesi, dall’Australia al Brasile e Argentina, dal Portogallo alla Russia. Oltre le parole del Papa, l’esperienza di accoglienza e fraternità che hanno vissuto non la dimenticheranno mai. Li aspettano giorni pieni. Il titolo dell’incontro è significativo: You Got(d) Me! (mi hai rapito, ma anche Tu, Dio, Io). Nel programma, infatti, oltre l’immersione nella bellissima natura dei monti Tatra, 3 tematiche essenziali per la vita di ogni persona: il rapporto con Dio, il rapporto con se stesso e il rapporto con l’altro. Tutto questo con lo sfondo delle parole del Papa e con il desiderio di non lasciare che nessuno gli “tolga la libertà” di fare delle scelte coraggiose per diventare veri “costruttori del futuro”.
Il primo giorno non smettono di raccontare. Dell’accoglienza, degli aiuti reciproci, dei sorrisi, degli scambi…. E certamente del Papa! Del suo invito a sentire che «Gesù ti chiama a lasciare la tua impronta nella vita, un’impronta che segni la storia, che segni la tua storia e la storia di tanti». A non essere «giovani-divano, ma di giovani con le scarpe, meglio ancora, con gli scarponcini calzati». Domenico del Cameroun riassume in poche parole l’impressione di tanti, quella che «il mondo unito è possibile, che possiamo arrivare alla fratellanza universale». «Come diceva il Papa, dobbiamo costruire i ponti e stringerci le mani. Mi veniva da giudicare tanti Paesi che fanno tante guerre in Africa e mentre parlava il Papa sentivo che dovevo cambiare la mia mentalità e cominciare a costruire questi ponti. Costruendo ponti arriviamo alla fratellanza ma con l’odio li distruggiamo. Cosi Gesù mi ha permesso di raddoppiare la mia fede. Molte volte nella vita mi sono chiesto come mai c’è il dolore nel mondo e ho capito che lì c’era Gesù che si è fatto brutto per poi abbellire. Vorrei essere uno strumento per gli altri, essere protagonista nel costruire ponti. Se noi ci sporcassimo le mani arriveremmo sicuramente a vivere il testamento di Gesù: che tutti siano uno». E Eva della Slovacchia : «Ci ha colpito quando Papa Francesco ha benedetto i nostri sogni e i nostri piedi, avendo cosi significato ogni sforzo che abbiamo fatto». «Ci aspettano giorni intensi – concludono – ma la GMG ci fa vedere che è possibile un mondo nuovo…. A noi costruirlo nei piccoli passi che facciamo ogni giorno!». Omelia di Papa Francesco alla Messa della GMG – Campus Misericordiae 31 luglio 2016 Veglia di preghiera con i giovani – Discorso del Santo Padre 30 luglio 2016 Via Crucis con i giovani – le parole del Papa (altro…)
Ago 2, 2016 | Chiara Lubich, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«È stato per tantissime persone vero testimone della misericordia infinita di Dio – scrive Maria Voce ai membri del Movimento –, che ora certamente sperimenta in pienezza». Nato a Pistoia, l’8 settembre 1926, è venuto a contatto con il Movimento nascente nel dicembre del 1949, in occasione di una visita di Graziella De Luca – anche lei tra le prime focolarine – nella sua città per incontrare Pasquale Foresi. Viene ordinato sacerdote nel 1978, e adempie tanti compiti nel Movimento, ma “una delle grazie più grandi che ho avuto – dirà – è stata quella di condividere l’incarico dell’aspetto dell’Economia e Lavoro per più di 30 anni, con Giosi Guella, una persona eccezionale; e sperimentare l’intervento costante della Provvidenza che mi faceva sentire che siamo nelle mani di Dio”.

Bruno Venturini (terzo da destra) è stato sempre molto vicino a Chiara Lubich.
È sempre molto vicino a Chiara Lubich, in particolare negli ultimi anni della sua vita, nei quali Bruno celebra ogni mattina la messa nella cappella in casa di Chiara. Un’esperienza che lo porta ad “una nuova intimità con Gesù”, come confida a qualcuno. Bruno aveva un’anima grande, capace di accogliere e di ascoltare fino in fondo chiunque, con un cuore ricco di misericordia; questa sua caratteristica viene anche sottolineata dalla presidente dei Focolari nell’indicare la concomitanza della sua scomparsa con “il giorno del perdono di Assisi”. I funerali si svolgeranno domani 3 agosto alle ore 16,30 al Centro internazionale di Castel Gandolfo. (altro…)
Ago 1, 2016 | Chiara Lubich, Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«I risultati di questo seminario superano di gran lunga le nostre più ampie aspettative». Così Roberto Catalano del Centro per il Dialogo interreligioso dei Focolari, al termine del primo appuntamento del gruppo di ricerca “Wings of Unity” (“Ali di unità”), conclusosi con la sottoscrizione di un’agenda a dir poco impegnativa, se pensiamo alla difficile fase che l’Europa sta attraversando. Co-direttori dell’iniziativa, il preside dell‘Istituto Universitario Sophia (IUS), Piero Coda e il prof. Mohammad Ali Shomali (Direttore del Centro islamico londinese Islamic Centre of England). L’idea di ritrovarsi a Loppiano risale all’aprile scorso, quando il prof. Shomali è stato invitato a svolgere una lezione all’Interdisciplinary Perspectives on Religions in the Contemporary World, un corso che si tiene a Sophia coordinato dal prof. Frizzi. Ma le radici di Wings of Unity affondano ben più lontano, in una storia di amicizia, di solidarietà, di fiducia tra amici musulmani e cristiani dei Focolari, iniziata 19 anni fa e che, intrecciando i luoghi della vita quotidiana a quelli della ricerca accademica, ha condotto ad immaginare una tappa comune di testimonianza e di fraternità. Ed è ciò che è stato per i 14 partecipanti al Seminario, svoltosi a Sophia da venerdì 8 a domenica 10 luglio, di cui cinque musulmani sciiti. Era presente anche la teologa iraniana Sharzad Housmand, docente alla Pontificia Università Gregoriana ed esperta di dialogo islamo-cristiano, che al termine del corso ne ha fortemente sottolineato la novità. Così pure una studentessa pakistana di Sophia, Arooj Javed, cristiana, che, a suo dire, non avrebbe mai potuto immaginare un tale spirito di comunione e allo stesso tempo di apertura e trasparenza tra cristiani e musulmani. I lavori hanno preso avvio con alcuni brani attinti al patrimonio di Chiara Lubich e proposti dai docenti Coda e Catalano, nei quali la fondatrice dei Focolari sottolinea, fra l’altro, coma l’unità sia da ricercare con tutti gli uomini, poiché tutti siamo figli di un unico Padre. Successivamente il prof. Shomali ha presentato contenuti e realtà estratti dal Corano e dalle tradizioni successive, che si sono spesso rivelati in consonanza con quanto fino ad allora esposto. Ed è così che, con sorpresa, man mano che il dialogo si approfondiva, la “durezza” della diversità si affievoliva, lasciando posto alla speranza che un dialogo improntato all’ascolto e alla reciproca comprensione è possibile. Apprezzato anche l’intervento dei professori Callebaut e Ropelato, che nella centralità dell’amore hanno individuato la capacità della persona di unificare, dentro e fuori di sé, i diversi ambiti umani e di intravvedere nuove linee per la vita sociale, economica e politica. Molto validi anche i contributi degli ospiti sciiti che hanno aperto nuovi scenari sull’esperienza dell’unità, un valore che – riprendendo le parole di Coda – diventa “kairos, momento opportuno”. Più che mai convincente è risultato l’auspicio della prof.ssa Mahnaz Heydarpoor, sciita, sull’importanza della formazione delle nuove generazioni al dialogo interreligioso. Tra le iniziative future, infatti, una Summer School interreligiosa per giovani a Sophia, già in calendario per l’estate 2017, con l’obiettivo di dare continuità al “laboratorio” di comunione inaugurato in quei giorni: “Dopo tanti anni spesi a costruire la fiducia tra noi – ha detto in conclusione una delle partecipanti musulmane –, ora le nuove generazioni non devono attendere: vogliamo fare tutto ciò che è possibile perché possano sperimentare l’unità che in questi giorni ci ha colmato cosi intensamente cuore e mente”. Fonte: Sophia online (altro…)
Lug 30, 2016 | Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Cos’è la Mariapoli? Letteralmente “Città di Maria”, è l’appuntamento più caratteristico del Movimento dei Focolari: insieme, grandi e piccoli, persone delle più varie provenienze, si ritrovano per più giorni per vivere un laboratorio di fraternità, alla luce dei valori universali del Vangelo. Questa originale esperienza, che si ripete in numerosi Paesi del mondo, ha come linea guida la “regola d’oro” che invita a fare agli altri quello che si vorrebbe fosse fatto a sé. Sono giorni per sperimentare come sia possibile vivere nella quotidianità ponendo a base di ogni rapporto l’ascolto, la gratuità, il dono. Storia delle Mariapoli Nel difficile dopoguerra, mentre faticano a rimarginarsi tra i popoli europei le ferite inferte dal Secondo conflitto mondiale, ogni estate, sui monti del Trentino, nel nord dell’Italia, al gruppo nascente del Movimento si unisce un numero sempre maggiore di giovani, famiglie, operai, professionisti, politici. Si compone così la Mariapoli, un bozzetto di società rinnovata dall’amore evangelico. Si incontrano sud-tirolesi e italiani, francesi e tedeschi, che vedono sciogliersi odi e rancori. “Tranvier, studenti e medici, speziali e deputati, entrati qui in Mariapoli siam già parificati. A che valgono le cariche se qui fratelli siam?” recitava una vecchia canzone in voga nelle prime Mariapoli, e che ben esprime il senso di fraternità che si respirava e che si respira ancora oggi in tanti Paesi del mondo dove si ripete questa originale esperienza. La nota dell’internazionalità caratterizza ben presto il Movimento in rapida espansione, dapprima in tutta Italia, poi, dal 1952, negli altri paesi d’Europa, e dal 1958 nei continenti extraeuropei. Nel 1959 saranno più di 10.000 le persone che giungeranno a Fiera di Primiero, nel Trentino. Sono rappresentati 27 Paesi dai diversi continenti. In quella Mariapoli – e poi, nel 1960, a Friburgo –, Chiara Lubich, parlando a gruppi di diverse nazioni dell’unità dei popoli, trasferisce al rapporto tra le nazioni la legge evangelica dell’amore e propone di “amare la patria altrui come la propria”. Le Mariapoli si ripetono tutt’oggi nei 5 continenti. Sul loro modello sorgeranno nel mondo le ‘Mariapoli permanenti’, le cittadelle del Movimento, ora una ventina, a vari stadi di sviluppo; la prima nasce nel 1964 in Italia, a Loppiano. (altro…)
Lug 30, 2016 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
“Perché vai alla GMG?” “Perché spero di incontrare Gesù”, ha risposto una ragazza arrivata qui a Colonia insieme a centinaia di migliaia di giovani da tutto il mondo. Penso che non è l’unica ad avere in cuore questo struggente desiderio: incontrare Gesù! Ed è anche il motto di questa GMG: cercare Cristo, trovarlo ed adorarlo. La “Giornata mondiale della gioventù” – questa ispirata invenzione del nostro amatissimo Papa Giovanni Paolo II – è un’occasione privilegiata per incontrare Gesù vivo nella sua Chiesa (…). Incontrare Gesù, adorarlo e poi portarlo agli altri, dovunque andiamo. Carissimi giovani, ma sapete che c’è un segreto per non perderlo più questo Gesù che durante gli eventi della GMG ci appare così bello, così vivo, così affascinante? Il segreto è questo: bisogna amare! Per amare Dio, per rimanere in Lui, per essere nella luce sempre, bisogna amare gli altri! Guardate, io vi parlo della mia esperienza di più di 60 anni, ma anche dell’esperienza di un popolo intero, sparso su tutto il pianeta, milioni di uomini, donne e bambini che hanno scelto l’amore come stile di vita! È questo il segreto di una vita felice, piena, interessante, sempre nuova, mai noiosa, sempre sorprendente! Vi dico un piccolo, ma grande esempio: ho saputo recentemente che un gruppo di giovani in un campo profughi in Africa, dove manca più o meno tutto, vuole cambiare con il proprio amore il campo in un paradiso e mi raccontano veramente delle esperienze concrete dove questo si realizza. Capite che vuole dire? Vuol dire che l’amore vince tutto! Si potrebbero dire infinite cose su quest’amore che Gesù ci insegna con la sua vita, con le sue parole, con i suoi santi. Ma per oggi vorrei sottolineare solo due punti, che sono però di fondamentale importanza: Bisogna amare TUTTI, senza eccezioni, senza selezioni, senza preferenze – come fa Dio con noi! –. E qui si tratta di amare l’amico e il nemico, quello simpatico e quello antipatico, l’insegnante e il vicino di casa, il postino e il collega. Amare TUTTI significa anche amare la gente lontana da noi, ma presente tramite i mass media, come le vittime dello Tsunami nel Sudest-Asiatico, o i giovani della GMG venuti dai Paesi poveri, che voi avete aiutato con il Fondo di solidarietà. Il secondo punto: bisogna amare PER PRIMI. Normalmente si ama quando si è amati, si risponde all’amore che ci arriva. E se non arriva? No, è molto meglio prendere noi l’iniziativa, incominciare per primi a dare un segnale di amicizia, di perdono, di volontà a ricominciare da capo. Provate ad amare così, sperimenterete una grande libertà perché siete voi i protagonisti! Carissimi giovani, coraggio! Vale la pena vivere così, non siete fatti per le cose a metà, date il vostro cuore a Colui che lo sa riempire. Dio ha bisogno di giovani così, infuocati, che non si fanno frenare dai propri problemi, questi eterni ostacoli all’amore, persone che hanno bruciato tutto nel fuoco dell’Amore di Dio e che trascinano gli altri. Che Gesù che avete incontrato resti sempre con voi! Nell’Amore vero. (Chiara Lubich, Colonia, 16 agosto 2005) Fonte: Centro Chiara Lubich (altro…)
Lug 28, 2016 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Dalla diocesi di Verona sono 5 i pullman di ragazzi diciasettenni in partenza per la Polonia, accompagnati da sacerdoti, animatori e famiglie. Il campo scuola che li aspetta a Cracovia nel quadro della GMG, è indirizzato esclusivamente a loro. Fra questi ci sono anche dei Gen3, entusiasti di fare anch’essi un’esperienza del genere. «Una tappa del viaggio è prevista il 22 luglio a Monaco – racconta d. Stefano Marcolini dei Focolari, uno dei sacerdoti che accompagna il gruppo –, per visitare l’ex campo di concentramento nazista di Dachau. La sera, ritornati a Monaco, optiamo per un giro turistico nella città, ignari che sarebbe diventata teatro di un attentato terroristico. Grazie a Dio non siamo nelle vicinanze del centro commerciale dove avviene la sparatoria, ma la confusione è tale che tutta la città (metropolitane, bar e luoghi pubblici) è in preda al panico. La paura è tantissima, così pure la difficoltà di ritrovarsi. Meno male che funzionano i cellulari e Google maps. Finalmente, alle 3 del mattino, ci ricongiungiamo tutti, generosamente accolti dalla chiesa locale che ci ospita offrendoci anche un’abbondante colazione. Contattato il Ministero degli Affari Esteri italiano, abbiamo però l’ordine di ritornare in Italia, dato che il gruppo è composto da minorenni».
Ma i ragazzi non si danno per vinti. Incoraggiati dalle parole con le quali papa Francesco aveva invitato i giovani alla GMG: “Non lasciatevi rubare la speranza”, una volta rientrati in Italia vogliono ugualmente prendere parte ad un campo scuola – quello che avrebbero dovuto fare a Cracovia – che il vescovo in tutta velocità fa allestire in un bel posto in montagna. «Il Papa, venuto a sapere della loro avventura, incoraggia i ragazzi a non arrendersi e dice loro che li aspetta tutti a Cracovia. Intanto tre di loro, accompagnati da un sacerdote, vengono invitati a Cracovia per partecipare, al Festival dei giovani dell’Italia. E sono loro che, insieme ad altri giovani, vengono scelti per porre, in un collegamento con papa Francesco, una domanda proprio sui fatti di Monaco». «Rispondendo all’invito personale del Papa – continua d. Stefano –, al termine del campo scuola i pullman ripartiamo per la Polonia, per arrivare giusto in tempo per partecipare – il sabato 30 mattina – ad un’udienza privata con lui, che per loro modifica i suoi programmi precedenti. Ma non solo. Per il grande incontro di sabato sera, al quale sono attesi 2 milioni di giovani, i ragazzi di Verona hanno il pass per sedersi in “prima fila”. E tutto questo perché, come ci dice Riccardo, uno dei Gen3, “non ci siamo fatti rubare la speranza!”». (altro…)
Lug 28, 2016 | Parola di Vita
È ormai da più di 70 anni che si vive la Parola di vita. Questo foglietto arriva tra le nostre mani. Ne leggiamo il commento, ma ciò che vorremmo rimanesse è la frase proposta, una parola della Scrittura, spesso di Gesù. La “Parola di vita” non è una semplice meditazione, ma in essa è Gesù che ci parla, ci invita a vivere, portandoci sempre ad amare, a fare della nostra vita un dono. È una “invenzione” di Chiara Lubich, che così ne ha raccontato l’origine: «Avevo fame di verità, di qui lo studio della filosofia. Anzi di più: come molti altri giovani cercavo la verità e credevo di trovarla nello studio. Ma ecco una delle grandi idee dei primi giorni dell’inizio del Movimento, subito comunicata alle mie compagne: “A che cercare la verità quand’essa vive incarnata in Gesù, uomo-Dio? Se la verità ci attrae, lasciamo tutto, cerchiamo Lui e seguiamo Lui”. Così abbiamo fatto». Presero in mano il Vangelo e iniziarono a leggerlo parola per parola. Lo trovarono tutto nuovo. «Ogni parola di Gesù era un fascio di luce incandescente: tutto divino! (…) Le sue parole sono uniche, eterne (…), affascinanti, scritte con divina scultoreità, (…) erano parole di vita, da tradursi in vita, parole universali nello spazio e nel tempo». Le scoprirono non ferme al passato, non un semplice ricordo, ma parole che Egli continuava a rivolgere a noi, come a ciascun uomo di ogni tempo e latitudine1. Gesù però è veramente il nostro Maestro? Siamo attorniati da tante proposte di vita, da tanti maestri di pensiero, alcuni aberranti, che inducono addirittura alla violenza; altri invece sono retti e illuminati. Eppure le parole di Gesù possiedono una profondità e una capacità di coinvolgerci che altre parole, siano esse di filosofi, di politici, di poeti, non hanno. Sono “parole di vita”, si possono vivere e danno la pienezza della vita, comunicano la vita stessa di Dio. Ogni mese ne prendiamo una in rilievo, così, lentamente il Vangelo penetra nel nostro animo, ci trasforma, ci fa acquistare il pensiero stesso di Gesù, rendendoci capaci di rispondere alle situazioni più diverse. Gesù si fa nostro Maestro. A volte possiamo leggerla insieme. Vorremmo che fosse Gesù stesso, il Risorto, vivo in mezzo a quanti sono riuniti nel suo nome, a spiegarcela, attualizzarla, suggerirci come metterla in pratica. Ma la grande novità della “Parola di vita” sta nel fatto che possiamo condividere le esperienze, le grazie nate dal viverla, così come Chiara spiega riferendosi a quanto accadeva agli inizi, che dura tuttora: «Si sentiva il dovere di comunicare agli altri quanto si sperimentava, anche perché si era consci che donando l’esperienza rimaneva, ad edificazione della nostra vita interiore, mentre non donando lentamente l’anima si impoveriva. La parola era dunque vissuta con intensità durante tutto il giorno e i risultati venivano comunicati non solo fra noi, ma con le persone che si aggiungevano al primo gruppo. (…) Quando la si viveva, non era più l’io o il noi che viveva, ma la parola in me, la parola nel gruppo. E questa era rivoluzione cristiana con tutte le sue conseguenze». Così può essere oggi anche per noi. Fabio Ciardi (altro…)
Lug 27, 2016 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Il progetto in corso da alcuni anni portato avanti dall’AMU (Azione per un mondo unito) nella Repubblica di Kiribati, si rivolge alla popolazione di Buota, uno dei villaggi più poveri dell’isola di Tarawa, nel piccolo stato insulare oceanico. Lo scopo del progetto è quello di migliorare le condizioni di vita della comunità, attraverso iniziative rivolte principalmente a donne e bambini. I bambini che hanno frequentato la scuola materna sono 61, sia cattolici che di altre confessioni e fedi religiose. Quindici bambini hanno concluso il percorso prescolastico e hanno ottenuto dal Ministero della Pubblica Istruzione l’attestato che certifica il livello di conoscenze e competenze acquisite e li qualifica per iniziare la scuola primaria. «La scuola materna è un’attività che contribuisce a rafforzare la collaborazione fra i membri della comunità – ci scrivono i referenti locali -. Ad esempio le madri degli alunni lavorano spesso in gruppo per fornire il supporto necessario. Oltre ad alcune raccolte fondi realizzate con la vendita di pane e di blocchi di ghiaccio, hanno contribuito alla costruzione di una nuova aula intrecciando la paglia per il tetto. Tutta la comunità dei Focolari in Buota, che ha avuto l’idea del progetto, si è fatta carico volontariamente di costruire una nuova aula per rispondere all’aumento di presenze».
Il progetto di Kiribati prevede anche diverse attività di formazione per le donne. «A volte sono state piuttosto difficili da organizzare a causa dello stato in cui versano le strade: le vie di comunicazione per Buota non sono sempre praticabili e raggiungere il villaggio può essere molto impegnativo. Tuttavia anche questo aspetto è stato portato avanti». Lo scorso anno 4 persone del Ministero della Salute hanno condotto un breve workshop sulla nutrizione dei bambini. In quell’occasione si è parlato dell’importanza di un’alimentazione nutriente per lo sviluppo fisico e mentale, di igiene, di pianificazione familiare con metodi naturali e anche di orti biologici. Per incoraggiare l’adozione di stili di vita salutari, l’équipe locale del progetto ha organizzato un workshop di 2 giorni su come coltivare un orto biologico, anche con la collaborazione di personale qualificato del dipartimento di Agricoltura. Si è sottolineata la necessità che molte persone si dedichino a questa attività, in modo da condividere le esperienze e apprendere più facilmente come ottenere un terreno ricco di componenti organiche. Dall’isola hanno riferito che, verso la fine del 2015, si sono cominciati a vedere in diverse abitazioni di Buota i primi orti biologici con cavoli e pomodori! È un aspetto importante in questo contesto, dove il progressivo aumento del livello del mare limita fortemente l’area delle terre che possono essere destinate all’agricoltura. Fonte: AMU online (Associazione per un mondo unito). (altro…)
Lug 26, 2016 | Cultura
IL VOLUME È il racconto denso di emozioni di un uomo quarantenne che diventa padre e affronta – prima, durante e dopo – tutte le trepidazioni che l’evento gli fa provare, a cominciare dalla paura. In una prosa limpida e intensa, di impronta poetica, il testo si compone di settanta frammenti lirici, che vanno a comporre una ideale “lettera aperta” che il padre, divenuto pienamente consapevole del proprio amore, scrive in prima persona alla figlia, ricordandole – dal concepimento ai primi tre anni di vita – tutta la bellezza racchiusa nel “miracolo” di essere nata. Il saggio di Paolo Di Paolo affronta le tematiche legate alla paternità. L’AUTORE Marco Onofrio (Roma, 1971) è poeta, scrittore e saggista. Ha pubblicato una ventina di libri per i quali ha conseguito 33 riconoscimenti letterari, tra cui il Montale (1996) il Carver (2009) il Farina (2011) il Città di Torino (2013) il Viareggio Carnevale (2013) e il Simpatia (2016). Lavora in campo editoriale e collabora con riviste e blog letterari. www.marco-onofrio.it SAGGIO DI Paolo Di Paolo è uno scrittore che ha lavorato anche per la televisione e per il teatro. Nel 2013 con Mandami tanta vita (Feltrinelli), è finalista al Premio Strega 2013 LA COLLANA: Passaparola: storie di vita, ispirate a fatti realmente accaduti, coinvolgenti, emozionanti che riscaldano il cuore. Con il breve saggio di un esperto sulle tematiche affrontate. DATI TECNICI: ISBN 978-88-311-2869-8 – f.to 10,5×18 – pp. 86 – prezzo: € 8,00