Movimento dei Focolari
80° del Movimento dei Focolari: il carisma come dono

80° del Movimento dei Focolari: il carisma come dono

Rimanere “nei crocevia dell’oggi” con lo stesso atteggiamento fiducioso e generoso di Maria. È quanto ha augurato il Card. Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, nell’omelia pronunciata nella Basilica di Santa Maria Maggiore (Roma) durante la Santa Messa di ringraziamento del 7 dicembre 2023, in occasione dell’ottantesimo anniversario della nascita del Movimento dei Focolari. “Carissimi, nel giorno in cui 80 anni fa ha avuto inizio il carisma focolarino, qui, nella casa di Maria, vicini alla mangiatoia e al mistero della sua maternità divina, ringraziamo il Signore per il dono di Chiara Lubich e della grande famiglia che attorno a lei ha preso vita. Ripeto a voi le parole dell’Angelo Gabriele a Maria: “Non temete!”. Anche voi “avete trovato grazia presso Dio!”. Con queste parole S.E. il Card. Kevin Joseph Farrel, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, ha incoraggiato il Movimento dei Focolari, presiedendo la S. Messa che si è svolta, presso la Basilica di Santa Maria Maggiore, in Roma, il 7 dicembre 2023. A 80 anni dal “Sì” di Chiara Lubich a Dio, il Card. Farrell, durante la liturgia con cui la Chiesa celebra la solennità dell’Immacolata Concezione, ha invitato i presenti a fare memoria dell’incontro con il carisma, “certo- dice- che tutti voi avete abbracciato l’ideale focolarino come un grande dono di grazia, come favore di Dio”, spronando ciascuno continuare con fedeltà a portarlo nel mondo. Per leggere l’omelia integrale è possibile visitare la seguente pagina sul sito ufficiale del Dicastero.  

a cura di Maria Grazia Berretta

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Papa Francesco ai Focolari: maturità ecclesiale, fedeltà al carisma e impegno per la pace

Papa Francesco ai Focolari: maturità ecclesiale, fedeltà al carisma e impegno per la pace

Nella mattina del 7 dicembre 2023, Papa Francesco ha ricevuto in udienza Margaret Karram e Jesús Morán, Presidente e Copresidente del Movimento dei Focolari, insieme ai membri del Consiglio dei Focolari e i responsabili delle diverse aree geografiche, in occasione dell’80.mo anniversario di fondazione. Ecco il discorso che il Papa ha rivolto loro nel corso dell’udienza. “Cari fratelli e sorelle, benvenuti! Saluto il Cardinale Farrel, la vostra Presidente, Dottoressa Margaret Karram, il Co-presidente, don Jesús Morán, i membri del Consiglio Generale, i delegati delle aree geografiche e tutti voi. Vi sono grato di essere venuti mentre celebrate l’ottantesimo anniversario di fondazione del Movimento dei Focolari, detto anche Opera di Maria. Grazie! Essa coincide col giorno in cui la Serva di Dio Chiara Lubich decise di consacrarsi totalmente al Signore. Da un’ispirazione ricevuta in un contesto di vita assolutamente ordinario – mentre andava a fare la spesa per la sua famiglia – scaturì un atto radicale di donazione a Dio, come risposta alla sua chiamata che aveva sentito dolce e forte nel cuore. Era il 7 dicembre 1943, a Trento, in piena guerra; proprio alla vigilia della Solennità dell’Immacolata, il “sì” di Maria divenne il “sì” di Chiara, generando un’onda di spiritualità che si è propagata in tutto il mondo, per dire a tutti che è bello vivere il Vangelo con una sola semplice parola: unità. Ma unità dice anche armonia: unità armonica. In questi ottant’anni, avete fatto risuonare questo messaggio in mezzo ai giovani, alle comunità, alle famiglie, alle persone di vita consacrata, ai sacerdoti e ai vescovi; e anche in diversi ambienti sociali: dal mondo della scuola a quello dell’economia, da quello dell’arte e della cultura a quello dell’informazione e dei media; e in particolare negli ambiti dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso. Siete stati così strumento attivo di una grande fioritura di opere, di iniziative, di progetti e soprattutto di “rinascite”, di conversioni, di vocazioni, di vite donate a Cristo e ai fratelli. Di tutto questo oggi vogliamo rendere grazie a Dio. Nel febbraio 2021, parlando alla vostra Assemblea Generale, sottolineavo tre atteggiamenti importanti per il vostro cammino: vivere con fedeltà dinamica il vostro carisma, accogliere i momenti di crisi come opportunità per maturare, incarnare con coerenza e realismo la spiritualità (Discorso, 6 febbraio 2021). Vivere la spiritualità. Voglio ricordarli oggi per incoraggiarvi a viverli e promuoverli secondo tre linee: la maturità ecclesiale, la fedeltà al carisma e l’impegno per la pace. La maturità ecclesiale. Vi invito a lavorare perché sempre più si realizzi il sogno di una Chiesa pienamente sinodale e missionaria. Cominciate dalle vostre comunità, favorendo in esse uno stile di partecipazione e corresponsabilità, anche a livello di governo. I “focolari” accrescano al loro interno e diffondano attorno a sé un clima di ascolto reciproco e di calore familiare, in cui ci si rispetta e ci si prende cura gli uni degli altri, con particolare attenzione a chi è più debole e, a chi è più bisognoso di sostegno. Vi sarà utile, a tal fine, percorrere vie di partecipazione e consultazione vicendevole a tutti i livelli, curando in modo speciale la comunicazione e il dialogo sincero. In merito alla seconda linea, la fedeltà al carisma, vi ricordo alcune parole della vostra Fondatrice: «Lascia a chi ti segue solo il Vangelo. Se così farai l’ideale dell’unità rimarrà […]. Ciò che resta e resterà sempre è il Vangelo, che non subisce l’usura del tempo» (C. LUBICH, in La Parola di Dio, Roma 2011, 112-113). Seminate, per favore, unità portando il Vangelo, senza mai perdere di vista l’opera di incarnazione che Dio continua a voler realizzare in noi e attorno a noi per mezzo del suo Spirito, perché Gesù sia buona notizia per tutti, nessuno escluso, e «perché tutti siano una sola cosa» (Gv 17,21). E veniamo così alla terza linea: l’impegno per la pace, oggi tanto importante. Dopo due millenni di cristianesimo, infatti, l’anelito all’unità continua ad assumere, in tante parti del mondo, la forma di un grido straziante che chiede risposta. Chiara l’ha sentito durante la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, e ha deciso di dare tutta la sua vita perché quel “testamento di Gesù” potesse realizzarsi. Oggi, purtroppo, il mondo è ancora dilaniato da molti conflitti e continua ad aver bisogno di artigiani di fraternità e di pace tra gli uomini e tra le nazioni. Chiara diceva: «Essere amore e diffonderlo è lo scopo generale dell’Opera di Maria» (Veglia di Pentecoste, Piazza San Pietro, 30 maggio 1998). Essere amore e diffonderlo: questo è lo scopo principale. E sappiamo che solo dall’amore nasce il frutto della pace. Per questo vi chiedo di essere testimoni e costruttori della pace che Cristo ha realizzato con la sua croce, sconfiggendo l’inimicizia. Pensate che, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino ad adesso, non sono finite le guerre. E noi non siamo consapevoli del dramma della guerra. Vi faccio una confidenza. Quando sono andato nel 2014 a Redipuglia per il centenario della Prima Guerra, e ho visto quel cimitero, ho pianto, ho pianto. Quanta distruzione! E tutti i 2 novembre vado a celebrare in qualche cimitero, anche l’ultima volta nel Cimitero del Commonwealth, e vedo l’età dei soldati: 22, 24, 18, 30… Tutte vite spezzate. Per la guerra. E la guerra non finisce. E nella guerra tutti perdono, tutti. Soltanto guadagnano i fabbricanti di armi. E se per un anno non si facessero armi, potrebbe finire la fame nel mondo. È terribile questo. Dobbiamo pensare a questo dramma. Prima di concludere, vorrei farvi un ultimo invito, appropriato in questo tempo di Avvento: quello alla vigilanza. L’insidia della mondanità spirituale rimane sempre in agguato. Occorre, perciò, che anche voi sappiate reagire con decisione, coerenza e realismo. Ricordiamoci che l’incoerenza tra ciò che diciamo di essere e ciò che siamo realmente è la peggiore anti-testimonianza. L’incoerenza.

Per favore, state attenti. E il rimedio è sempre tornare al Vangelo, radice della nostra fede e della vostra storia: al Vangelo dell’umiltà, del servizio disinteressato, della semplicità. E a me piace ricordare sempre che voi siete molto vicini al segreto di Dio, ai quattro segreti di Dio. Dio quattro cose non riesce a capire: non sa quante congregazioni di suore ci sono; cosa pensano i gesuiti; quanti soldi hanno i salesiani; e di che ridono i focolarini! Cari fratelli e sorelle, come già abbiamo ricordato, voi siete l’Opera di Maria: è Lei che vi ha accompagnato in questi ottant’anni e sapete bene che non smetterà mai di farlo. Sia dunque la Vergine di Nazaret la fonte della vostra consolazione e della vostra forza, perché possiate essere apostoli di unità a servizio della Chiesa e dell’umanità. Grazie per quello che siete e che fate! Continuate con fiducia il vostro cammino. Vi benedico di cuore. E vi raccomando: non dimenticatevi di pregare per me.  Grazie”.

Papa Francesco (Source: www.vatican.va – Photo: ©Vatican media)

Un’avventura lunga 80 anni

Il 7 dicembre 1943 a Trento (Italia) Chiara Lubich pronunciava il suo si a Dio. Un sì che, nel tempo, si moltiplica generando una numerosa famiglia, quella del Movimento dei Focolari,  formata da persone di diversi continenti, età, culture, vocazioni. Non fu un voto, fu un “volo”. Un volo ardito come quello di Charles Lindbergh quando, per la prima volta, sorvolò l’Atlantico senza scalo. “Hai trovato la tua vocazione?”, le aveva chiesto il sacerdote vedendola tornare radiosa dal santuario di Loreto che custodisce la casa di Nazareth. “Sì”, le rispose con semplicità. “Ti sposi?”. “No”. “Vai in convento?”. “No”. “Rimani vergine nel mondo?”. “No”. Il sacerdote smarrito non aveva altre alternative da proporre. Allora? Era una quarta strada, quella che Chiara Lubich intravedeva davanti a sé. Quale? Non lo sapeva bene neppure lei, era una via nuova, che bisognava percorrere, con audacia e con coraggio. Passano pochi anni. Sente dentro di sé una voce che le chiede: “Datti tutta a me”. Come? Dove? Non ha importanza, bisogna solo rispondere a quella voce. Il solo pensiero di darsi tutta a Dio la riempie di gioia. “Se vai per questa via non avrai una tua famiglia, insinua il sacerdote, non avrai dei figli, resterai sola nella vita…”. Sola? Finché ci sarà un tabernacolo sulla terra – si dice tra sé Chiara – non sarò mai sola. Gesù non ha promesso cento madri, cento fratelli e sorelle, cento figli a chi tutto abbandona per seguirlo? Ma in quel momento Chiara non pensa né a quello che avrebbe lasciato né a quello che avrebbe ricevuto in cambio. Sa soltanto che vuole sposare Dio. Nientemeno! Il sacerdote si rende conto che, benché quella ragazza abbia soltanto 23 anni, avrebbe potuto spiccare un volo così ardito: è davvero decisa, sa quello che vuole. Le dà appuntamento nella cappella del collegetto. Però, le raccomanda, “passerai la notte in preghiera”, quasi una veglia d’armi, così come allora si usava. Nella sua stanzetta Chiara prende il crocifisso di famiglia, lo bacia e inizia a parlargli. Poco dopo il suo respiro si condensa sull’immagine di Gesù e lei si addormenta… Al mattino presto veste l’abito più bello. I poveri – anche Chiara lo era – hanno sempre un vestito per la festa. Fuori la bufera, quasi qualcuno voglia trattenerla da un passo così temerario. Ella va incontro al vento e alla pioggia, decisa. Nella chiesetta è di nuovo avvolta dal silenzio. La messa, la comunione, il suo sì intero, totale, per sempre. Una lacrima, perché consapevole che un ponte crolla alle sue spalle, non sarebbe più potuta tornare indietro. Ma davanti c’è tutta la vita. Ha sposato Dio e può attendersi tutto da lui. Era il 7 dicembre 1943. Sono passati 80 anni. Chiara Lubich non è rimasta sola. Lo Sposo l’ha fatta viaggiare con sé, spalancandole il Paradiso e rendendola partecipe delle sue bellezze, come lei stessa esclamerà più tardi: «Sposo mio dolcissimo, troppo bello è il Cielo e Tu come un divino Amante, dopo Mistiche Nozze …, mi mostri i tuoi possessi che sono miei! (…) Mio Dio, ma perché? Perché a me tanto? Perché tanta Luce e tanto Amore?». Chiara non è rimasta sola. Attorno a lei è nata una famiglia numerosa, fatta di uomini e donne di tutti i continenti, di tutte le vocazioni, di molte culture e religioni. Un sì fecondo il suo, perché Dio non si lascia mai vincere in generosità. Dopo 80 anni quel “sì” si è moltiplicato e risuona ancora oggi, in mille modi. Infuriano le tempeste, il futuro appare incerto, il “volo” può somigliare a un salto nel buio, la paura paralizza… Eppure quella voce continua a farsi sentire in tanti, ora appena tenue ora forte: “Datti tutta a me, datti tutto a me…”. Come? Ognuno lo scopre lentamente, ma ogni chiamata richiede subito un sì generoso. Può essere un sì titubante e timido o deciso, un sì piccolo piccolo o grande grande… Basta che sia un sì, sincero, autentico…  Così Dio continua a farsi presente nel mondo e a costruire la sua storia che sboccerà nel Regno dei cieli.

Padre Fabio Ciardi, OMI

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Il Movimento dei Focolari celebra 80 anni

Il 7 dicembre prossimo Papa Francesco riceverà in udienza la Presidente Margaret Karram insieme ai responsabili dei Focolari nel mondo. Alle 18.00, seguirà una celebrazione eucaristica presso la Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, presieduta da S.E. il Cardinale Kevin Joseph Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.

Il 7 dicembre 1943 segna la data di nascita ufficiale del Movimento dei Focolari, il giorno, cioè, in cui Chiara Lubich si è consacrata per sempre a Dio. Nasce 80 anni fa una piccola comunità che nella devastazione del secondo conflitto mondiale vuole ricomporre la pace e l’unità tra tutti e che ben presto si diffonderà nel mondo, inserendosi nella corrente dei Nuovi Carismi della Chiesa. Al cuore della spiritualità e dell’azione dei Focolari c’è il Vangelo ed in particolare la preghiera di Gesù: “Che tutti siano una cosa sola” (Gv 17,21). Oggi il Movimento è presente in 182 Paesi, segno dell’universalità e dell’urgenza dell’unità e della fraternità in questi tempi così frammentati e tragici. Ne fanno parte anche Cristiani di varie Chiese, fedeli di numerose Religioni e persone senza un preciso riferimento religioso.

Il 7 dicembre prossimo Papa Francesco riceverà in udienza Margaret Karram, Presidente dei Focolari, Jesús Morán, Copresidente e il gruppo di responsabili del Movimento. “Essere ricevuti dal Santo Padre proprio il 7 dicembre 2023, ad ottant’anni esatti da quel primo “sì” a Dio di Chiara Lubich, è per noi un dono straordinario e sorprendente”, spiega la Presidente. “Vogliamo portare al Papa l’amore e l’affetto delle migliaia di persone che nel mondo vivono il Carisma dell’unità e rinnovare il nostro servizio alla Chiesa in questo cammino sinodale, in collaborazione con tanti altri che vogliono contribuire alla pace e all’amore per lenire le piaghe dell’umanità”.

Alle ore 18.00 dello stesso giorno, presso la Basilica di Santa Maria Maggiore, ci sarà una Santa Messa di ringraziamento per questi 80 anni di vita dei Focolari presieduta dal Card. Kevin Joseph Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, insieme a diversi altri Cardinali, vescovi e presbiteri.

“Questa giornata – spiega ancora Margaret Karram – sarà a conclusione di un pellegrinaggio che abbiamo voluto fare in alcuni luoghi sacri e significativi ad Assisi, Loreto e Roma per ringraziare, chiedere perdono e ripartire con coraggio e speranza. Anche le comunità dei Focolari nel mondo vivranno questa ricorrenza con gli stessi sentimenti ed obiettivi, per essere “testimoni di vicinanza con l’amore fraterno che supera ogni barriera e raggiunge ogni condizione umana”¹.

Stefania Tanesini

1 Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipan2 all’Assemblea Generale del Movimento dei Focolari – 6 febbraio 2021

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Portiamo a tutti la gioia di Gesù

Portiamo a tutti la gioia di Gesù

L’azione mondiale “Hanno sloggiato Gesù” per ricordare il vero significato del Natale. Le novità natalizie dell’azienda Azur: puzzle che raccontano la storia della nascita di Gesù e la gioia a Natale dei bambini nel mondo. Si avvicina Natale e come sempre i e le Gen4 – i bambini e le bambine dei Focolari dai quattro ai dieci anni – sono in prima linea per ricordare a tutti il vero significato di questa festa, riportando Gesù al centro del Natale. In tutte le comunità nel mondo è cominciata la produzione delle piccole statuette di Gesù Bambino che, vicino al Natale, i e le Gen4 offriranno nelle strade, piazze, centri commerciali per ricordare a tutti la nascita di Gesù, il “festeggiato”! Le eventuali offerte ricevute andranno ad aiutare tanti bambini in Paesi dimenticati dai media, ma che affrontano gravi difficoltà come la crisi umanitaria in Venezuela o per luoghi dove i bambini soffrono per le guerre in atto o per altre necessità individuate anche localmente. Questa azione, dal titolo “Hanno Sloggiato Gesù” è nata nel 1997 ed ha un significato ben preciso: non lasciarsi condizionare dal consumismo, ma riportare al centro del Natale i valori positivi, di pace, solidarietà, fraternità universale. L’idea era scaturita da una riflessione di Chiara Lubich che si trovava in Svizzera nel periodo che precede il Natale. Camminando per le strade illuminate di una grande città, era stata colpita dalle luci, dagli addobbi graziosi, dalla tanta ricchezza, ma soprattutto dall’assenza di riferimento al significato primo del Natale. E così scriveva: “Questo mondo ricco si è ‘accalappiato’ il Natale e tutto il suo contorno, e ha sloggiato Gesù! (…) Punta sul Natale per il guadagno migliore dell’anno. Ma a Gesù non pensa”. Così dal 1997 migliaia di Gen4 in tutto il mondo hanno accolto l’invito di Chiara Lubich di riportare Gesù al centro del Natale. Quest’anno l’evento ha come tema “Portiamo a tutti la gioia di Gesù!”:. E accanto a questa consuetudine annuale, il Centro internazionale Gen4 in collaborazione con l’azienda Azur ha prodotto due articoli natalizi per portare un messaggio di bellezza e di pace. Si tratta di due puzzle: “il Natale dei Bambini del mondo” e “la bellissima storia del Natale”. Il primo è il classico puzzle da comporre, formato da 96 tessere. Il secondo invece è formato da sei cartoline puzzle, sei disegni che raccontano la storia della nascita di Gesù dall’arrivo a Betlemme alla venuta dei Magi. Sul retro si possono scrivere gli auguri di Natale, poi si può disfare il puzzle e metterlo nella busta allegata e regalarlo. Ma i sei puzzle possono anche essere usati per raccontare e rivivere insieme ai piccoli questa bellissima storia, aiutati anche da un depliant-libretto col testo del racconto. I puzzle riportano il titolo in 5 lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese, portoghese-brasiliano). Per qualsiasi info sull’azione Hanno sloggiato Gesù si può contattate il Centro Gen4, mentre per i due puzzle si può visitare il sito dell’Azur.

Lorenzo Russo

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Margaret Karram tra i nuovi Membri del Dicastero

Il 25 novembre 2023, Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari, è stata nominata Membro del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Papa Francesco ha nominato ad quinquennium 11 nuovi Membri del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e tra questi anche la Presidente dell’Opera di Maria (Movimento dei Focolari), Margaret Karram.  Con lei e tra coloro che andranno a rappresentare e arricchire il volto universale della Chiesa accanto alle persone già in carica, uomini e donne, celibi e coniugati, impegnati nei diversi campi di attività e provenienti dalle diverse parti del mondo: S. Ecc. Mons. Josep Ángel Saiz Meneses – Arcivescovo di Sevilla (Spagna); Rev. Andrea D’Auria, F.S. C.B – Direttore del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione; Rev. Luis Felipe Navarro Marfá – Rettore Magnifico della Pontificia Università della Santa Croce a Roma (Italia); Sigg. Benoît e Véronique Rabourdin – Responsabili internazionali di Amour et Verité della Communauté de l’Emmanuel;  Sigg. Joseph Teyu Chou e Clare Jiayann Yeh – rispettivamente docente presso il Department of Public Finance della National Chengchi University a Taipei (Taiwan) e Fondatrice e Direttrice del Marriage and Family Pastoral Center della Conferenza Episcopale Regionale Cinese; Prof.ssa Ana María Celis Brunet – Presidente del Consejo Nacional para la Prevención de abusos y acompañamiento de víctimas della Conferenza Episcopale del Cile; Prof.ssa Maria Luisa Di Pietro – Direttore del Centro di Ricerca e Studi sulla Salute Procreativa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma (Italia); Prof.ssa Carmen Peña García – docente di Diritto Matrimoniale presso la Facultad de Derecho Canónico dell’ Universidad Pontificia Comillas a Madrid (Spagna). I nuovi Membri, la cui nomina è stata pubblicata in data 25 novembre 2023 sul Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, si aggiungono a quanti sono già stati nominati in precedenza e a tutti coloro ancora in carica, i cui nominativi aggiornati sono consultabili sul sito del Dicastero i Laici, la Famiglia e la Vita alla pagina Membri e Consultori. (altro…)

EDU FOR UNITY: un podcast per crescere insieme

Leggere il cuore e i comportamenti dei bambini, dei ragazzi e dei giovani d’oggi e accompagnarli nel loro percorso di formazione e di crescita. È quanto sta alla base del podcast “EDU FOR UNITY” in uscita il 27 novembre 2023 sul canale Spotify del Movimento dei Focolari. Quanto è importante oggi comprendere il modo migliore per avvicinarci all’altro? E se si trattasse di bambini, ragazzi e giovani, come possiamo noi adulti, genitori, insegnanti, educatori essere più presenti e attenti, come sostenerli e accompagnarli nel migliore dei modi nel loro percorso di formazione e di crescita? Sono queste le domande che troveranno spazio per le prossime settimane, a partire dal 27 novembre 2023, in “EDU FOR UNITY”, il podcast nato da un’idea dell’équipe di “EduxEdu, Educarsi per educare”,  il programma internazionale di formazione per educatori promosso dal Movimento dei Focolari, in partnership con l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Italia) e con la Libera Università Maria Santissima Assunta (Lumsa) di Roma (Italia). Pochi giorni dopo la pubblicazione delle Linee Guida in materia di Tutela dei Minori e Persone in situazione di Vulnerabilità elaborate dal Movimento dei Focolari   e alla luce delle tante sfide che il mondo ci pone dinanzi, Edu For Unity si propone, come in un viaggio, di indicare la destinazione attraverso una nuova cultura educativa dell’infanzia e dell’adolescenza nella quale cambia la direzione della bussola: i bambini e i ragazzi d’oggi non rappresentano l’oggetto dell’educazione, ma sono soggetti attivi immersi nella società con la loro specificità, la loro fragilità, la loro forza, le loro doti. Ciascuna tappa di questo percorso indicherà il sentiero da tracciare, con l’aiuto di un team internazionale di esperti in sociologia, psicologia, pedagogia e teologia. Per saperne di più abbiamo intervistato Roberta Formisano, una delle autrici di questo progetto. Come è nata l’idea di questo podcast e a chi si rivolge? Questo podcast nasce dal desiderio di avere uno sguardo un po’ più attento alla fascia giovanile, dei ragazzi, dei bambini e dei giovani che, soprattutto negli ultimi anni, sono stati costretti all’isolamento e alla chiusura a causa del covid. Questo ha aumentato in molti di loro paure e insicurezze e tante di queste paure si leggono proprio nella difficoltà che si ha nel rapportarsi a loro. La situazione ha quindi suscitato ulteriori interrogativi su come entrare in contatto con loro, come educarli,  trovare nuove strategie per avvicinarsi a loro, ma anche per accompagnarli nel loro percorso. Il podcast nasce quindi da un’idea dell’équipe di EduxEdu e si rivolge ai genitori, agli insegnanti, agli educatori, agli animatori di gruppi parrocchiali o movimenti ecclesiali, a tutte quelle figure, insomma, che accompagnano bambini, ragazzi e giovani nella vita, nel loro percorso di formazione, che sia spirituale, culturale o anche sportivo, di qualsiasi genere. Quali le tematiche che avete deciso di affrontare in questo percorso e come saranno strutturate? Il podcast nasce con l’obiettivo di costruire delle pillole relativamente brevi sul tema delle fragilità dei bambini, adolescenti e giovani. Il percorso tematico che è stato scelto parte dall’ascolto, argomento di questa prima stagione, per poi andare ad approfondire l’amicizia, il conflitto, le emozioni, i limiti e la coerenza, cioè le sei parole chiave in cui, secondo l’équipe di esperti coinvolti, è possibile declinare la “fragilità” e che saranno i temi delle sei stagioni di questo podcast. Ogni episodio si apre con un dialogo tra una conduttrice, che per questa  prima  stagione sarà la giornalista argentina Anita Martinez, con un esperto capace di guidarci nel tema. Per ciascun episodio abbiamo cercato di inserire delle esperienze in modo che le varie domande che sorgono nella quotidianità non trovino risposta solo nella parte teorica che può restituire un esperto, ma abbiano un riscontro nella vita di tutti i giorni. Ogni stagione si concludere con un  pensiero di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, sul tema affrontato. Il titolo del podcast mette in rilievo la parola “unity” (unità). Che  significato vuole avere? Il titolo EDU FOR UNITY si può spiegare facendo riferimento alla comunità educante, cioè alla consapevolezza che al di là delle pur indispensabili skills per poter intercettare le fragilità di bambini e adolescenti, ascoltarle e farle nostre, solo insieme, uniti, come comunità che si pone in “ascolto” possiamo sperare di essere efficaci. Nel dar vita a questo progetto quali sono state le sfide maggiori? Tra le  sfide maggiori una è stata tener bene presente a chi ci rivolgevamo e che l’obiettivo alla base di questo era il  “prendersi cura” dei bambini, degli adolescenti e dei giovani. Un’altra sfida è stata cercare di mettere insieme vari aspetti, ciò che contraddistingue le varie persone che hanno collaborato, ciascuna con il proprio background professionale, culturale, accademico. Mettersi in gioco senza accomodarsi nella posizione di chi “insegna”, ma con molta semplicità, provando ad essere sintetici e usando  un linguaggio semplice per potersi rivolgere a tutti. Gli esperti hanno lavorato per tanto tempo tutti insieme per dar vita a questi primi quattro episodi, è stato un lavoro anche tra le varie scuole di pensiero e di studio, sociologico, pedagogico, psicologico sul tema. Anche  a livello tecnico e di registrazione è stata una  bella sfida, perché abbiamo coinvolto persone di vari Paesi del mondo e, al momento, il podcast, è stato registrato e tradotto in italiano e in spagnolo. Inoltre è stato un bel lavoro intergenerazionale che ha convolto varie voci, anche quelle dei più giovani. Cosa sperate giunga a chi ascolterà questo podcast? Ci auguriamo che l’ascolto di questo podcast sia un tempo che ciascuno può prendersi, non solo nell’ottica di esser di aiuto e accompagnare i più giovani,  ma per riflettere e lavorare su se stessi. Che ciascuno possa davvero trovare suggerimenti da concretizzare  nella vita  quotidiana. Ci piacerebbe che ascoltandolo ognuno si chiedesse: “Questa non è solo una lezione. Ma io davvero faccio questo tutti i giorni? E come posso fare per attuarlo?”. Ci auguriamo che possa davvero essere utile per creare una visione di società migliore, non solo concentrata su se stessa, chiusa, diffidente; che aiuti gli adulti ad accogliere la voce dei bambini, ragazzi e giovani e ad accompagnarli nel loro percorso di formazione e di crescita.

Maria Grazia Berretta

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Tutti responsabili di tutti: una formazione in rete

A partire da oggi, 20 novembre 2023, sono disponibili le nuove Linee Guida per la Formazione in materia di Tutela dei Minori e Persone in situazione di Vulnerabilità elaborate dal Movimento dei Focolari. Margarita Gómez ed Étienne Kenfack, Consiglieri del Centro Internazionale del Movimento per l’aspetto Vita fisica e natura, ci offrono alcune delucidazioni. Illustrare le caratteristiche necessarie per impegnarsi concretamente nella tutela della vita e della dignità di ogni persona: è questo ciò che contraddistingue le nuove Linee Guida per la Formazione in materia di Tutela dei Minori e di Persone Vulnerabili (FTMV) nel Movimento dei Focolari, in uscita oggi, 20 novembre 2023, Giornata Internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza. Un lavoro che ha visto la collaborazione diretta di 40 specialisti e persone impegnate in questo campo provenienti da tutti i continenti e che punta esclusivamente a fornire gli elementi necessari affinché in ogni Paese dove opera il Movimento dei Focolari si possa sviluppare un’adeguata strategia formativa orientata alla prevenzione e a estirpare qualsiasi tipo di abuso, sia all’interno del Movimento, sia negli ambienti dove i suoi membri si trovano (lavoro, quartiere, scuola). Già dal 2013 il Movimento si era impegnato nella formazione per la tutela dei minori, con un lavoro capillare in tutti i Paesi dove opera e un corso di sei ore che conteneva i principi fondamentali. Questo sforzo formativo a dicembre del 2022 aveva raggiunto 17.000 persone, e anche se la formazione era aperta a tutti, era realizzata soprattutto per le persone che avevano responsabilità o contatto diretto nelle attività con minorenni. A seguito del report sui gravi casi di abuso sessuale registrati in Francia, pubblicato a un anno dall’indagine della GCPS consulting, è nata la forte esigenza di offrire a tutti gli appartenenti al Movimento dei Focolari di qualsiasi età, vocazione, nazione, ruolo, una formazione mirata. Per questa ragione le Linee Guida rappresentano uno strumento universale, lasciano ampio spazio per un’adeguata inculturazione e un’attuazione specifica nel particolare contesto di provenienza. “La formazione è rivolta a tutti, e per ‘tutti’ intendiamo non solo gli appartenenti al Movimento ma anche alle persone che lavorano nelle nostre strutture – afferma Étienne Kenfack. Le Linee Guida, invece, sono rivolte ai responsabili del Movimento nelle diverse aree geografiche e alle loro equipe che si occuperanno di implementarle”. Le Linee Guida entreranno in vigore il 1º gennaio 2024, per un periodo di 20 mesi ad experimentum. Un periodo di confronto per poter raccogliere tutte le modifiche e le trasformazioni che serviranno per il futuro. “Il documento- continua Margarita Gómez poggia su una risorsa chiave per noi, e cioè la comunione: quindi, si lavorerà in rete, ci sarà una commissione internazionale e delle equipe che localmente porteranno avanti il progetto; ci saranno momenti di scambio, con collegamenti online per aiutarci a risolvere dubbi, per condividere buone pratiche. Non a caso abbiamo deciso di intitolare il nostro programma formativo ‘Tutti responsabili di tutti’. Mi auguro che queste Linee Guida troveranno una grande accoglienza nelle nostre comunità e che in pochi mesi avremmo dato un notevole impulso alla formazione in questa materia”.

Maria Grazia Berretta

 

Un patrimonio da approfondire

Un patrimonio da approfondire

Il 10  e l’11 novembre 2023 a Bologna (Italia) si è svolto il seminario  “Scrivere di Dio. Chiara Lubich e la tradizione mistica femminile dal medioevo al Novecento. Un percorso a più voci”. Padre Gianni Festa, OP, tra i promotori dell’evento ne traccia bilanci e prospettive.

Una polifonia di voci che si snoda attraverso i secoli. Le protagoniste della tradizione mistica femminile ed i loro scritti sono stati al centro dei lavori del seminario che il 10 e l’11 novembre 2023 ha riunito a Bologna (Italia) studiosi di diverse discipline, dai  teologi ai linguisti, dagli storici agli esperti di letteratura e di archivistica.  Il seminario ha offerto approfondimenti e riflessioni a partire dai testi delle mistiche, in particolare  del ‘900. Figure femminili diverse, emerse nella loro singolarità ed originalità, ma anche legate da tratti comuni nel loro “parlare e scrivere di Dio”, tratti che rivelano il cammino dello Spirito Santo e il suo dispiegarsi attraverso una pluralità di voci, diverse ma in profonda armonia. Ne parliamo con Padre Gianni Festa, OP, docente presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna e membro dell’Istituto Storico Domenicano.

Anna Maria Rossi, Padre Gianni Festa

Padre Festa, la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna è promotrice, insieme al Centro Chiara Lubich e all’Istituto Universitario Sophia, di questo seminario e lei in particolare ha lavorato molto per la sua realizzazione. Quale è la sua impressione alla fine dei lavori? Quali gli aspetti più interessanti emersi? Il primo  aspetto interessante, ed è indiscutibile, è l’aver collocato, nell’ambito di questo convegno, la figura di Chiara Lubich, la sua teologia, la sua spiritualità in un contesto molto più vasto di quello nel quale è stata sempre letta o interpretata. Averla collegata con la tradizione della scrittura femminile, sia medievale sia contemporanea, ha fatto emergere aspetti del magistero teologico e spirituale degli scritti di Chiara Lubich che hanno ricevuto davvero una luce nuova. Il secondo è l’ apertura della ricerca verso la mistica contemporanea femminile, che è un argomento poco studiato, a parte le grandi figure sulle quali poi anche noi siamo intervenuti come Etty Hillesum, Simon Weil, Adrienne von Speyr. Ma  la scrittura mistica del ‘900 delle donne non è così frequentata, così studiata come quella medievale o della prima età moderna, abbiamo avuto difficoltà nel trovare dei relatori proprio perché è un campo ancora così vergine. Il terzo aspetto importante è stata la collaborazione tra istituzioni accademiche che hanno avuto l’opportunità di colloquiare, di dialogare, di ritrovarsi a collaborare intorno a temi di ricerca teologica e questa “comunionalità”  è stata davvero importante e positiva. Dalle relazioni sono emerse caratteristiche peculiari delle figure approfondite, ma anche aspetti comuni che emergono dai loro testi e che uniscono le diverse mistiche: dal rapporto con la scrittura alle caratteristiche del linguaggio, anche se si tratta di donne vissute in epoche e contesti diversissimi. Come secondo lei queste esperienze possono diventare testimonianza di vita e testimonianza di Dio? Come possono parlare ancora all’uomo di oggi? Quello che mi ha sempre colpito studiando, in particolare il Medioevo,  è stata l’assoluta tenacia  della donna nel non retrocedere ad una condizione di minorità o di emarginazione, nonostante i pregiudizi e le preclusioni. Le mistiche hanno sempre voluto affermare il proprio rapporto con Dio, dirlo e manifestarlo. Comunicarlo, “dire Dio”  e il modo che la donna ha di dirlo, ha un effetto molto importante, attualissimo anche, senza scadere nella retorica, all’interno del magistero di Papa Francesco, il magistero femminile che deve respirare con il magistero maschile, non perché siano contrapposti, ma perché sono i due polmoni della Chiesa, quindi questo direi è proprio un aspetto importante. Chiara Lubich: che cosa del suo “scrivere di Dio” e di quanto emerso dai lavori della sua esperienza mistica sono secondo lei più caratteristici e originali nel panorama del pensiero mistico femminile? Conoscevo poco la Lubich, ma due peculiarità, due qualità  della sua scrittura, del suo magistero,  dopo aver ascoltato anche le relazioni, mi sembrano essere oggi  molto chiare, quasi inequivocabili: in primis il profondo radicamento degli scritti di Chiara all’interno di una tradizione robusta. Questo è indubbio. Chiara Lubich non è naif nelle sue affermazioni, nei suoi ragionamenti e nelle sue scritture. Ho colto questa cultura,  spirituale, teologica, che si respira nei suoi scritti. In secondo luogo, e forse perché sono domenicano e sono dunque legato anche a figure come Caterina da Siena, mi ha molto colpito l’aspetto ecclesiologico, di comunione,  della sua spiritualità.  Questo è un elemento che ho riscontrato poi anche nel contatto con il Movimento dei Focolari stesso, la comunione, l’unione, la dimensione ecclesiale; un distacco dalla eccessiva singolarità del soggetto a favore invece  di una condivisione che è presente fin dalle prime esperienze della Lubich. Quali prospettive di studio e di ricerca può aprire questo seminario? Senz’altro è un passo in direzione di una maggiore apertura, un ampliamento degli studi sulla scrittura femminile ottocentesca e novecentesca. Quindi è necessario attrezzarsi anche sul piano della strumentazione linguistica, teologica, per poter studiare queste figure troppo emarginate, troppo dimenticate e poco note. Poi credo anche che, nei confronti del magistero di Chiara Lubich, poter approfondire meglio certi suoi iscritti, sotto il profilo esegetico, teologico e spirituale, come appunto il testo di cui si è parlato continuamente durante il seminario, il “Paradiso ‘49”, sarebbe una cosa importante da fare. Gli interventi del convegno saranno disponibili a breve sul canale youtube della Fter e sul sito del Centro Chiara Lubich.

a  cura di Anna Lisa Innocenti e Maria Grazia Berretta

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