5 Mag 2017 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Fidarsi di Dio «Alla notizia che aspettavo due gemelli ci siamo affidati a Dio. Avevamo già sei figli e mio marito guadagnava poco. Un giorno una amica, anche lei incinta, stava passando un momento difficile economicamente. Le ho regalato varie cose dei miei bambini. Qualche giorno dopo, ho ricevuto in dono da una zia due corredi molto belli e di valore. Non solo. Appena nati i gemelli, mio marito ha avuto una promozione, con notevole aumento di stipendio. Questo ci ha incoraggiato a fidarci sempre di più di Dio». A.M. – Brasile Una piccola luce «È un periodo confuso e problematico in casa. Giorni in cui sperimento, a volte, dei momenti di buio, di abbandono. Ma una madre di famiglia come me non deve abbattersi: quello che importa è che io ami i miei così come sono. Non sono sola! Ho costatato che solo il distacco da sé stessi, avendo come modello Maria, porta avanti. Ho cominciato a vivere così e Dio mi ha mandato una piccola luce. Se continuo a muovermi nell’amore, questa luce crescerà e Dio la farà brillare sugli altri». Margrit – Svizzera Dagli scritti di un malato terminale «Sono profondamente persuaso che il Signore ci ami sempre: quando ci consola e quando ci mette alla prova, per fare in breve tempo di ognuno di noi un Suo capolavoro. Con il passare del tempo, nella mia vita sono cadute tante cose inutili, come foglie morte d’autunno. Tra me e Lui, ora, c’è un rapporto più diretto, senza intermediari. Da alcuni anni sono iniziate delle prove di salute. Da poco se n’è presentata un’altra, più seria, per la quale non è stato ancora scoperto un rimedio. Mi sembra che la mia vita stia per imboccare una strettoia. Ma nello stesso tempo sento che Dio mi è più vicino e che i miei giorni sono nelle Sue mani». Filippo – Italia Un anziano religioso paralizzato «Da quando, anni fa, rimasi colpito da paralisi agli arti inferiori, devo combattere con la tentazione di sentirmi collocato su un ”binario morto”. Ora che in tutto dipendo dagli altri e il mondo, per me, è diventato una stanza, devo affidarmi alla fede per dare un senso alla mia vita e scoprirne il valore. È vero, data la mia condizione, non posso più influire sugli avvenimenti vicini e lontani. Mi è data però la meravigliosa avventura di vivere. Tutto può diventare occasione di lode, ringraziamento, preghiera, offerta. Anche Gesù sulla croce non ha fatto più miracoli o annunciato il Regno, ma ha continuato ad amare, anzi ha manifestato l’amore più grande e più puro, dando la vita per noi. Stare fermo non è immobilismo». P. Vittorio – Italia (altro…)
4 Mag 2017 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Un’immagine per tutte, la parola PEACE composta dagli stessi partecipanti, a caratteri cubitali, sul fianco della collina. Un suono per tutti, quel battito di mani, ritmico e inesorabile, simbolo di uno e mille cuori dentro la nave della vita in cui siamo tutti viaggiatori, o migranti. Una canzone per tutte, “la speranza è la voce dell’infinito che ci guida verso la salvezza”. Sotto un’esplosione di cannoni caricati a colore – dal verde al fucsia – si è chiuso, simbolicamente, l’appuntamento tradizionale del 1° maggio a Loppiano, il meeting internazionale dei giovani per un mondo unito, inserito nella Settimana Mondo unito 2017, che quest’anno si è intitolato Pulse: Change your heart, change the world. Dal 1973, anno della prima edizione, nella piccola città del centro Italia si riversa per l’occasione una folla variopinta di migliaia di giovani provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa, ma con rappresentanze da tutto il mondo. Un appuntamento di festa, modello esportabile di convivenza pacifica a partire dai più giovani, generazione interconnessa, per indole e cultura incline più a costruire ponti che ad alzare muri. Una giornata di confronti, testimonianze, musica, danza, coreografie, all’insegna della pace e della costruzione di un mondo unito, che ha visto impegnati i giovani del Movimento dei Focolari in collaborazione con altre associazioni e movimenti, tra cui Nuovi Orizzonti, Comunità di Sant’Egidio, Centro Internazionale La Pira, Living Peace, Rondine, Barbiana, Economia disarmata, Il varco, Non dalla guerra. Significativa la presenza di varie Comunità islamiche d’Italia, con il sostegno degli Imam di Massa Carrara, Teramo, Trieste e del Veneto. Assicurata la qualità artistica grazie ai gruppi musicali Gen Rosso e Gen Verde, all’associazione culturale DanceLab armonia, ai cantautori Amara e Paolo Vallesi (di ritorno dal Festival di Sanremo), a numerose altre band provenienti da diverse città d’Italia. Tutti accomunati da una forte volontà di pace e dal sogno di un mondo inclusivo, equo, fraterno. Con un entusiasmo che nemmeno la pioggia è riuscita a spegnere. Mentre i grandi della terra minacciano nuove e rovinose azioni di guerra, che suscitano sconcerto ai più, sul palco dell’anfiteatro naturale di Loppiano si alternano storie “dal basso”, autentiche, di quelle che se fossero replicate all’infinito cambierebbero il corso della storia. Come quella di Mohamed, raccontata da Luca, arrivato in Italia su un barcone dopo una pericolosa traversata. O come quella di un gruppo di giovani cristiani della Siria, che in un videomessaggio registrato esprimono l’amore per la propria terra martoriata. Non è certo pacifismo di facciata, ma coraggioso sguardo in avanti quello dei ballerini dell’Associazione Dancelab Armonia, che dal 2014 organizzano a Betlemme laboratori artistici per i bambini dei territori palestinesi, grazie alla collaborazione di padre Ibrahim Faltas, della Custodia di Terrasanta.

Presente Giusi Nicolini, sindaca di Lampedusa
Incuranti della pioggia, nel primo pomeriggio, i giovani cominciano a comporre la sagoma di un barcone. O forse la pioggia era il dettaglio mancante, perché di certo il viaggio di tutti i migranti di oggi, che si affidano alle onde, alla ricerca di un futuro, di pace e dignità, non è esente da pericoli e insidie. Quelle che Giusi Nicolini, sindaca di Lampedusa (Italia) e Premio Unesco 2017 per la pace, conosce bene. La sua testimonianza di accoglienza e lotta all’omertà, al timone di un’isola che rappresenta il primo approdo in Europa dopo la traversata, è un incoraggiamento a rimboccarsi le maniche in ogni angolo del mondo. Piove anche sulla collina mentre si forma il messaggio di pace, tema del brano di Amara e Paolo Vallesi, diventato il leitmotiv della giornata. Ma i colori brillanti, esplosi da cannoni non bellicosi, prevalgono infine sulle nubi grigie. Gli stessi colori cui attingono a piene mani, da grandi secchi, i giovani partecipanti, prima della partenza, in un tripudio di festa. È la promessa e l’impegno a “sporcarsi le mani” per progettare, costruire e realizzare ovunque un mondo di pace. (altro…)
29 Apr 2017 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il colle del Pincio è un balcone privilegiato sulla città di Roma. Dal suo celebre terrazzo si gode di una vista mozzafiato, che dalla sottostante Piazza del Popolo abbraccia la città fino alla sagoma rotondeggiante del cupolone. Ma dal 21 al 25 aprile non è stata questa la visione più significativa, sebbene spettacolare, che si apriva dalla terrazza. Un popolo festoso ha rubato la scena allo skyline della città, divenendo protagonista indiscusso: i partecipanti al “Villaggio della Terra”, la manifestazione organizzata da Earth Day e Movimento dei Focolari nella cornice di Villa Borghese, centralissimo polmone verde della capitale. 130mila visitatori, famiglie, bambini, giovani, cittadini di passaggio, ma anche ministri, personalità di spicco della vita economica e culturale, cardinali e responsabili delle diverse religioni. Cinque giorni di eventi, incontri istituzionali, forum a tema, corsi, spettacoli (anche big della musica), un villaggio dei bambini – nel contesto delle celebrazioni dedicate in tutto il mondo ai temi dell’ecologia e al rispetto dell’ambiente – che hanno contagiato anche i turisti o gli ignari cittadini, che a frotte passeggiavano, pattinavano o pedalavano, complici il sole radioso e i giorni di festa. Dentro il Villaggio della Terra, il Movimento dei Focolari ha trovato, già dall’anno scorso, il luogo ideale in cui realizzare una delle sue manifestazioni più significative, la Mariapoli: Nata nel 1949, ora diffusa in più di 180 paesi del mondo, la Mariapoli è una temporanea, ma incisiva città, i cui abitanti si ripropongono di vivere una legge, la Regola d’oro comune a tutte le grandi religioni, che invita a “Fare agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”. «Questa regola è per noi il cuore vivo dell’ecologia integrale» spiegano gli organizzatori all’apertura della manifestazione, che l’anno scorso aveva avuto la visita inaspettata di papa Francesco. Concetto ripreso dal Card. Parolin, Segretario di Stato vaticano, durante una messa celebrata al Villaggio della Terra: «la scintilla d’interesse per le cose di Dio» equivale a una «scintilla di interesse per noi stessi, per la parte più vera, più profonda, più essenziale di noi (…). Un atteggiamento nuovo nei confronti del creato, di promozione di una ecologia integrale vissuta con gioia e autenticità sull’esempio di san Francesco d’Assisi».
Molti gli argomenti affrontati. impossibile citarli tutti. Un tema specifico a cui il “villaggio focolarino” si è dedicato, con un convegno e la presentazione di diversi progetti, è stato quello dell’Economia di Comunione. Nata in Brasile nel 1991 da un’idea di Chiara Lubich, l’EdC si basa su un concetto di mercato inclusivo e sociale, che supera le logiche del capitalismo selvaggio e si prefigge l’obiettivo di rendere l’economia uno strumento di umanizzazione dei rapporti. L’Economia del Villaggio. La Comunità e le Imprese, il 24 aprile, ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’economista Stefano Zamagni. Tappa di un percorso di formazione che ha proposto ai partecipanti – cittadini e operatori economici e culturali – uno spazio di condivisione di idee, esperienze e progetti basati su pace ed economia. Binomio che oggi sembra irrealizzabile, visto che dietro ogni conflitto, ogni “pezzo” dei tanti che compongono la guerra mondiale in atto, dietro ogni ecatombe umana, finanche dietro le migrazioni di migliaia di profughi, si celano sempre enormi interessi finanziari. Eppure ci sono – e al Villaggio li abbiamo visti – economisti e imprenditori che hanno scelto, controcorrente, di costruire imprese che producono utili da destinare, in parte, a sollevare situazioni di povertà. Nel panorama attuale, sono risposte concrete che portano speranza. Altro tema centrale il dialogo interculturale e interreligioso. Significativa la testimonianza proveniente da Fontem, offerta da Maria Bencivenni e Martin Nkafu. Nel piccolo paese nel nord-ovest del Camerun, chiuso tra le colline, stretto dalla foresta pluviale equatoriale, si trova il Mary Health of Africa, ospedale fondato nel 1966 dai Focolarini. A causa di una gravissima epidemia, la malattia del sonno, in quegli anni responsabile di una altissima mortalità infantile, il re del villaggio aveva chiesto aiuto. Il Movimento dei Focolari, in risposta, aveva inviato in Africa medici, infermieri, ingegneri civili e tecnici, dando inizio così a una straordinaria storia di amicizia e convivenza armoniosa tra cristiani e fedeli di altre religioni, neri e bianchi, europei ed africani.

Foto: Flora Fotografia
Due donne impegnate nelle istituzioni, Livia Turco, più volte deputata e Ministro della Salute, e Beatrice Lorenzin, attuale Ministro italiano della Salute, insieme a Vittorio Pelligra, docente di Economia all’Università di Cagliari, moderati da Ignazio Ingrao, hanno presentato il 24 aprile il volume Fedeltà creativa. Le sfide dell’attualizzazione di un carisma di Jesús Morán, attuale copresidente del Movimento dei Focolari. Uno scambio su politica e carismi, sul rapporto e le analogie tra due ambiti solo apparentemente lontani, al punto che la stessa Chiara Lubich aveva definito la politica, strumento per eccellenza atto a rispondere ai bisogni e alle sfide dell’oggi, l’“amore degli amori”. Fedeltà creativa: idealità e sua inverazione, ispirazione e concretezza, novità e fedeltà. Una sfida identitaria per tutti, in ogni ambito. «Fedeltà creatrice significa non avere paura di guardare in faccia i cambiamenti, ma al tempo stesso rimanere fermi nei propri princìpi e valori. Non è facile nel mondo della globalizzazione costruire un mondo di equità e giustizia sociale – ha affermato la Turco -. È una grande, difficilissima sfida». Un forte messaggio di pace è stato lanciato l’ultimo giorno (in Italia, giorno dell’anniversario della Liberazione). Mentre i bambini partecipavano al laboratorio Giochiamo insieme per la pace imparando le differenze che intercorrano tra le religioni cattolica, ebraica, musulmana e buddista e i diversi luoghi di culto, costruendo poi un mosaico con delle parole appena imparate, sette donne di cinque fedi diverse davano vita al panel “Madri della Terra”, tavolo di dialogo interreligioso (il primo tutto al femminile) sulla tutela dell’ambiente da un punto di vista delle religioni. «Le donne – ha dichiarato Franca Coen, presidente della comunità ebraica progressista Beth Hillel – per loro natura sanno cosa significa curare e proteggere un seme perché possa svilupparsi in un essere sano ed armonioso. Attraverso il dialogo tra varie culture e credi religiosi possono superare il timore del diverso e operare in sinergia onorando l’opera dell’unico creatore». «Secondo la nostra tradizione – ha aggiunto Lilamaya Devi, membro dell’Unione Induista Italiana – Dio riposa sulle pietre, respira con gli alberi, dorme con gli animali e si risveglia nell’uomo. Le religioni hanno una funzione molto importante, quella di ricordare a tutti l’unione profonda con la Terra». «La natura – Mervat Kelli, siriana, di confessione siro-ortodossa – è un santuario che ci insegna come avere un rapporto reciproco e vivere in profonda sintonia». Il Villaggio per la Terra ha chiuso i battenti e aperto molti cuori. Il popolo del Pincio è tornato a immergersi nella realtà metropolitana, con il proposito di vivere pienamente in comunione con l’ambiente circostante e l’umanità intorno. (altro…)
26 Apr 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale, Spiritualità
Solo tre giorni mancano all’apertura, il 29 aprile, della Settimana Mondo Unito 2017 con l’atteso Meeting internazionale dei Giovani per un Mondo Unito a Loppiano (Italia). Oltre 500 giovani sono ai blocchi di partenza. “United World Project” (progetto mondo unito) è lo slogan che li muove e che declinano in tutte le possibili modalità di comunicazione. Ma in che cosa consiste questo progetto di cui vogliono essere portavoce? Una rete di innumerevoli gesti, contagiosi e coraggiosi, che gettino ponti, aprano strade di dialogo e di solidarietà, indichino percorsi di fraternità. «La crisi finanziaria, economica e soprattutto culturale che attraversa tutti i Paesi – si legge nel documento programmatico “Fraternità universale: chance per il mondo” – pone interrogativi epocali. Come dare un futuro di pace, libertà, giustizia ai popoli della terra? Vogliamo ripartire dall’unità della famiglia umana, indicare l’orizzonte della fraternità universale agli uomini e ai popoli. È questo il progetto della nostra vita». La frontiera che si estende dal Golfo del Messico all’Oceano Pacifico lungo 3.169 chilometri fortemente controllati, rappresenta plasticamente i sogni spezzati di tanti immigrati in cerca di un futuro. Nelle sue vicinanze, a Mexicali (ma lo stesso succede a Calexico, sul versante degli Stati Uniti), da alcuni anni è attivo un gruppo di giovani che, nonostante il muro, a un mondo senza muri ci crede davvero. «Abbiamo cominciato a cantare in un parco della nostra città situato proprio accanto al muro di confine. Un modo per portare un po’ di sollievo a chi transita da quelle parti. Il secondo passo è stato entrare nel carcere di massima sicurezza della città dove convivono 4mila persone, per offrire musica e canzoni. Dopo aver passato molti controlli, ci è stato permesso di condividere alcune ore con 130 detenuti radunati in un salone. Durante il pranzo ci hanno raccontato che la nostra era l’unica visita che avevano ricevuto nel corso di due anni». Nel 2016 una tappa della staffetta mondiale Run4unity si è svolta proprio accanto al muro. «Abbiamo voluto depositare la nostra bandiera lungo il muro come simbolo dell’unità che ci impegniamo a costruire con quanti vivono dall’altra parte». Comunicato stampa (altro…)
22 Apr 2017 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
https://vimeo.com/147830026 (altro…)