Lug 13, 2014 | Centro internazionale, Focolari nel Mondo, Spiritualità
L’autore ripercorre i punti essenziali della concezione cristiana di Dio sottolineando il fatto che essa comporta anche una nuova comprensione che l’uomo può avere di sé. Comprensione che si traduce in novità di vita, non solo personale ma anche sociale. Gesù – ricorda Don Foresi – è esplicito su questo punto: l’amore che egli ci chiede riguarda sia Dio sia ogni prossimo. La spiritualità dell’unità, poi, sottolinea e “ripropone” con forza un aspetto essenziale di questo amore: quello della reciprocità, come a dire che se l’amore vuole essere veramente come Dio lo ha pensato, deve essere reciproco. […] «Quando Gesù, ormai prossimo alla morte, volle riassumere l’intero insegnamento che aveva dato durante la sua vita, disse le più semplici parole che mai pensatore poteva formulare: “Amatevi gli uni gli altri” (Gv 15,12). Sono parole che tutti capiscono, la persona meno colta come il più grande scienziato e letterato; sono parole traducibili in ogni lingua, penetrabili in ogni cultura, dell’Oriente come dell’Occidente. Ed è così perché l’amore è il mistero dell’origine della vita tra gli uomini. È, infatti, dall’amore di due persone – marito e moglie – che i figli ricevono la vita e nasce quella cellula fondamentale della società che è la famiglia. È inoltre l’amore vicendevole tra genitori e figli che ne consente lo sviluppo umano, fisico e psicologico. Ed è ancora l’amore che permette la convivenza armonica nel mondo civile. Per tale ragione, quelle parole possono essere subito colte e afferrate da tutti. Molte volte, però, meditandole, non si entra in tutta la loro profondità. Quelle parole racchiudono il segreto profondo del mistero dell’essere. Se, infatti, tutti gli uomini, […] di qualunque condizione, possono capire subito quelle parole, se esse hanno, di fatto, un valore reale nella vita delle famiglie e dei popoli, è perché racchiudono una realtà profonda, che concerne l’essere stesso di Dio. È infatti nell’amore vicendevole che si rivela, per noi cristiani, la realtà intima ed essenziale di Dio, il suo essere Trinità, il suo essere amore reciproco tra Padre, Figlio e Spirito Santo, ciascuno dei quali è l’Unico Dio. Ed è perciò nel comandamento dell’amore reciproco che l’umanità viene chiamata a vivere sul modello della vita della Trinità. Questo è, in sintesi, il significato della parola “agape”». Pasquale Foresi, Luce che si incarna. Commento ai 12 punti della spiritualità dell’unità, Città Nuova editrice, 2014 pp. 46-47 [stralcio dal discorso al Simposio buddhista-cristiano, aprile 2004, Castelgandolfo, Roma] (altro…)
Lug 12, 2014 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Una scia nel cielo. È il titolo della docu-fiction che racconta l’appassionante storia di Vincenzo “Eletto” Folonari, giovane rampollo di una ricca famiglia italiana, che lascia tutto per seguire Gesù. “Ho scelto Dio e nessunissima altra cosa” è una delle sue frasi celebri. http://vimeo.com/100491503 Dalla presentazione:
«Era giovane. Ricco. Bello. Aveva tutto quello che alla sua età si può desiderare. Ma Vincenzo guardava lontano, voleva di più dalla sua vita. Conobbe lo spirito dei Focolari, lasciò ogni cosa per un ideale: la fraternità universale. Sparì in un giorno d’estate, tra le onde del lago di Bracciano. Ma la sua morte non fu vana. Fu la spinta per la nascita del Movimento Gen. Giovani, ragazzi, bambini presenti oggi in 182 Paesi del mondo. Era quello il suo sogno. Si chiamava Vincenzo. Ma per tutti era Eletto». Per l’acquisto del dvd (disponibile in varie lingue): http://editrice.cittanuova.it/s/38125/Una_scia_nel_cielo.html (altro…)
Lug 11, 2014 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Avviare l’attività produttiva non è stato facile. Difficoltà economiche che non permettono di lasciare un reddito sicuro, finché arriva il momento giusto, e Donatella Paolini Baldi ce la fa: «Il numero delle famiglie di api e il quantitativo di miele prodotto è aumentato – racconta – al punto da permettermi di chiedere la partita Iva, fare le varie iscrizioni, costituire una vera e propria aziendina, lasciare l’altro lavoro e avere un piccolo reddito come apicoltrice». “Miele di spiaggia” profumato e aromatico è il prodotto forte della sua piccola impresa, realizzato con l’aiuto dell’Ente di un parco naturale regionale toscano: una qualità particolare che ha anche ricevuto dei premi. Inserita nei Gruppi di acquisto come fornitore di miele, fa parte anche del “distretto di economia solidale”: un patto tra organizzazioni, gruppi di acquisto, produttori e cittadini (consumatori) che mira a rendere sostenibile produzione e consumo. Si tratta di una rete di aziende con finalità simili, che guardano sempre più alle produzioni locali con pochi intermediari, alle energie rinnovabili, alle coltivazioni biologiche, e propone una serie di servizi e prodotti ad alto contenuto sociale ed etico.
Lo stile dell’Economia di Comunione permea tutta l’attività della piccola azienda produttrice di miele: autotassandosi quando – nonostante la buona produzione – non è stato possibile pagare entrambi gli stipendi (il proprio e quello di Pietro, un giovane collaboratore). O resistendo al “canto delle sirene” quando alle porte di un bando regionale per i contributi all’apicoltura, le viene proposto un escamotage per ottenere maggiori vantaggi. «Ho molto sofferto pensando al materiale che potevo avere gratis – racconta Donatella – o meglio a spese della comunità e immaginato la derisione dei miei colleghi, ma ho detto un no sofferto, ma no! Parlare di correttezza è facile, ma andare contro-corrente è “duretta”. L’azienda è poi risultata idonea al contributo ed è stata interamente finanziata, contenta che questo mio comportamento abbia reso finanziabili apicoltori (ignari) inseriti dopo di me in graduatoria». Nella “mieleria” di cui si avvale per l’estrazione del miele, l’imprenditrice viene a contatto con G., un operaio che sta finendo di scontare lì la sua pena. «Pur rassicurata dal responsabile della struttura, dall’assistente sociale e dall’avvocato, mi era molto difficile accettare di passare insieme a lui da sola molte ore di lavoro. Prima di conoscerlo mi avevano infatti raccontato con dovizia di particolari i suoi trascorsi di pluriomicida… Quando me lo sono trovato davanti, alto e robusto, gentile e servizievole, questo muro continuava ad essere presente tra me e lui». Finché un giorno G. ascolta una telefonata. «Stavo parlando con un amica che si sfogava con me cercando comprensione e aiuto. Cercando di sostenere in lei alcuni comportamenti: vederci nuovi tutte le mattine, vedere il positivo l’uno nell’altro. G. aveva afferrato bene il senso delle mie parole tanto che mi ha ringraziata. Il suo grazie mi è stato di luce…». E ancora, puntuali interventi provvidenziali, letti come azione del “socio nascosto”, Dio, al quale Donatella e il suo collaboratore Pietro si affidano continuamente. «Un anno particolarmente difficile per il freddo e l’intensa pioggia ha compromesso le fioriture e quindi la produzione di miele. Tra gli apicoltori c’è un tam tam di telefonate. In questo clima, S. apicoltore che con il suo lavoro mantiene la famiglia, mi telefona piangendo. Non sa cosa fare, è disperato. Cerca una fioritura importante come quella del girasole, ma non sa dove poterla trovare. Gli dico di stare tranquillo e di avere fiducia. Sfido la ritrosia, cerco e trovo dei campi che… confinano con 10 ettari di girasole. Possiamo mettere le casette delle api nel suo terreno poi loro voleranno sul girasole del vicino, contento di collaborare. Non so se avremo abbondante produzione di miele, ma il chiedere e il dare hanno proprio la stessa valenza». (altro…)
Lug 10, 2014 | Cultura, Sociale, Spiritualità
Educazione fa rima anche con pace: il prossimo Forum Mondiale organizzato dalla Fondazione Schengen per la Pace si terrà nella primavera del 2015 al Cairo. Merito del progetto Living Peace, che ha proprio al Cairo la sua “centrale operativa”. L’annuncio è stato dato nel corso dell’ultimo Forum, a giugno, contestualmente al conferimento di una medaglia come “Premio della Pace di Lussemburgo 2014” a Carlos Palma, promotore di Living Peace. Si tratta di uno dei progetti presentati, insieme alle “buone pratiche”, nel corso di «Learning Fraternity» (imparare la fraternità), meeting internazionale promosso nel settembre 2013 dalle varie agenzie educative dei Focolari, tra cui AMU, ente accreditato presso il Ministero dell’Istruzione in Italia. Esperti del settore, insegnanti, giovani e famiglie si sono confrontati sul tema della globalizzazione e di come sia quindi necessario pensare l’educazione in una prospettiva planetaria e solidale. Sono poi proseguite e continueranno nell’anno a venire le attività della Nuova Rete Progetto Pace, avviata in Italia nel 1990, e che ad aprile 2013 ha visto la firma del protocollo di cooperazione nazionale con l’AMU. I circa 5000 studenti di classi che aderiscono in maniera continuativa – mentre altrettanti si associano per le singole iniziative – portano avanti attività quali corsi di formazione per genitori, adulti e studenti, concorsi artistici, attività sportive che evidenzino i valori di lealtà e rispetto dell’avversario, gemellaggi con scuole italiane e straniere, visite a comunità di recupero o per disabili; il tutto nell’ottica di creare una rete che non solo sensibilizzi i giovani, gli insegnanti e le famiglie su temi come l’interculturalità e l’integrazione, ma anche promuovere il confronto e valorizzare i loro talenti.
Anche il percorso iniziato con «Learning fraternity» prosegue: in quest’ambito l’Amu organizza per il prossimo anno scolastico in Italia dei percorsi di cittadinanza attiva suddivisi in quattro filoni (Globalizzazione e fraternità, Intercultura, Economie e cultura del dare, Ambiente e consumi responsabili). Globalizzazione e fraternità è anche la tematica centrale del Campus di Cittadinanza planetaria che si terrà all’interno di una giornata nel periodo aprile-maggio 2015 alla cittadella internazionale di Loppiano (Firenze), destinato a studenti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado e ai loro insegnanti. A questi si aggiungono la prosecuzione di progetti già avviati, sia in Italia che all’estero, o altri di nuovi lanciati sulla scia dei precedenti. Come il gemellaggio «Una scuola sulle Ande» per sostenere il centro educativo di Bolìvar in Perù, o il progetto «Schoolmates», in cui i ragazzi partecipano ad una rete mondiale tra le classi, per scambiarsi reciproche ricchezze, condividendo culture, lingue, tradizioni e iniziative già in atto. I progetti e le iniziative sono comunque numerosi: vi invitiamo a continuare a seguirci durante l’estate, per poterli conoscere più in dettaglio e a consultarli nell’area “Educazione allo sviluppo” del sito AMU. (altro…)
Lug 8, 2014 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«La solitudine, nel silenzio, non spaventi: essa è fatta per proteggere, non per spaurire. Comunque, si sfrutti anche un tal soffrire. La grandezza massima del Cristo è la croce. Mai fu tanto vicino al Padre e tanto vicino ai fratelli come quando nudo, ferito, gridò dal patibolo: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Con quella sofferenza redense: in quella frattura ricongiunse gli uomini con Dio. Quindi non si pensi che le sofferenze, immancabili anche in questa fase di sosta, siano d’intralcio: sono di stimolo. Quindi […] ascolta quella Voce, per avviarti a colloquiare: una Voce che sale dal profondo della tua anima e cala dall’altezza dei cieli. Non sei assuefatto ad ascoltarla e perciò, nei primi incontri, ti parrà che sfugga, quasi vi s’interponga una parete spessa o una lontananza cosmica. Ed è che viene dall’intimo tuo e tu sei abituato ai rumori che vengono dal di fuori. Viene dai pianeti, dal sole, dalla natura […] e trasporta una voce profonda: quella dell’autore del cielo e della terra. […] Mettiti ad ascoltare. Mettiti a contemplare, dentro il silenzio nel quale Dio parla. È questa, nella giornata della vita, l’ora serale della contemplazione, quando le creature si raccolgono a fare il bilancio del lavoro compiuto e predispongono l’azione del domani: un domani affondato nell’eternità. […] Distacco dal mondo, dunque, e attacco a Dio: non separazione perciò dagli uomini, in quanto fratelli, componenti della stessa famiglia divina e umana. Ad essi giova il tesoro d’esperienze di chi ha passato l’esame della vita: ma sopra tutto giova quella saggezza, che in religione si chiama santità. Il mistico immette per le arterie del Corpo mistico le virtù della contemplazione: germi di divino, che si espandono per il corpo sociale. Questo ne ha bisogno come non mai. […] Allora ci […] si distacca dalle creature per ritrovarle in Dio, dove non si separano più. Messo il Signore – la Trinità – a vivere in te, col suo amore ami le creature: e amarle è unirsi a loro. […] E siccome Dio è nella quiete, questa si raggiunge più facilmente nella distensione di spirito e possibilmente di corpo di questo periodo, cercando la distensione nello stabilir pace con tutte le creature, perdonando e dimenticando, sì che il pensiero su nessuna si fermi turbandosi, ma tutte aduni nella casa del Signore comunicandosi. […] In questa stazione ci s’incontra con animosi compagni di viaggio, i quali, messi di fronte al dilemma: l’Eterno o il mondo?, scelsero, con sbalordimento di parenti e scandalo di conoscenti, l’Eterno. Essi fecero dell’opera assegnata loro nel tempo una marcia d’appressamento – quasi d’assalto – all’Eterno e strapparono brani di cielo: così diedero alle generazioni una idea dell’Infinito. Paolo, Agostino, Bernardo, Francesco. Tommaso, Dante, Caterina… E poi Giovanni della Croce e Teresa e Pascal e Newman e Manzoni…[…] La meditazione dei loro scritti – sino all’assimilazione – avvia l’anima alla divinità. Si scala la vetta con loro, che sanno la strada, e forniscono strumenti. E la vetta è il soggiorno della pace e anche della gioia, perché sfiora il paradiso». (Stralci da “Città Nuova” XXIII/13 10 luglio 1979, pp.32-33) (altro…)
Lug 7, 2014 | Chiara Lubich, Chiesa, Cultura, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“La Bibbia che il mondo più legge è quella che vede in noi”. Con queste parole, il vincitore del Premio “Luminosa per l’Unità 2014”, il Rev. John Armstrong, ha sfidato il pubblico nel corso di una tavola rotonda il 21 giugno presso la Mariapoli Luminosa (Hyde Park, NY). “Come si può capire la Bibbia quando i cristiani sono divisi tra loro? – ha insistito –. Se la gente potesse leggere in noi cristiani, il messaggio fondamentale del Vangelo, “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 13,34), ne capirebbe la sua essenza”. Il Rev. John Armstrong è il fondatore della ACT3network (Advancing the Christian Tradition in the Third Millennium). Il suo ministero ha avuto inizio con un focus sul rinnovamento spirituale, ma poi si è aperto a ciò che egli chiama “ecumenismo missionario”, soprattutto tra i cristiani evangelici. Nel discorso di accettazione del premio, ha citato la fondatrice dei Focolari, Chiara Lubich: “Nel cristianesimo, l’amore è tutto”. E ha aggiunto che “Se i cristiani credono veramente a questo amore puro, la conseguenza è la presenza di Gesù in mezzo a loro (Mt 18,20)”. Secondo lui è in questa ottica che si può sperare nel rinnovamento non solo della teologia e dell’ecumenismo, ma anche dei vari ambiti dell’attività umana. “Il nostro business – ha affermato – è quello di vivere il Vangelo in comunità; di essere uniti dallo Spirito per mezzo del vincolo della pace”. Nella tavola rotonda, “Come possiamo testimoniare il comandamento nuovo?”, i quattro relatori hanno condiviso le loro storie personali nel campo ecumenico. Padre John Crossin, direttore del Segretariato per gli affari ecumenici e interreligiosi della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, ha invitato a concentrarsi sulla missione che accomuna i cristiani, piuttosto che guardare alle cose che ci dividono. La Rev. Elizabeth Nordbeck, ministro della Chiesa Unita di Cristo e docente della “Andover Newton Theological School” (Massachusetts), ha condiviso quattro storie ecumeniche. Tutti sottolineavano che l’amicizia e la fiducia precedono il dialogo ecumenico e che molto spesso questi rapporti fraterni aiutano a “portare avanti insieme delle iniziative condivise”. “Tendiamo spesso a rifiutare le cose che non conosciamo o ci suscitano paura – ha affermato Nordbeck –. Invece, abbiamo bisogno dell’altro per imparare ad aprire la mente”. Il Rev. Bud Heckman, direttore della Fondazione El Hibri ed ex direttore esecutivo delle Religioni per la Pace degli USA, ha evidenziato la necessità di sapere dialogare con chi non si identifica con una chiesa particolare. I tempi sono cambiati: “Quando sono cresciuto in una piccola cittadina dell’Ohio, eravamo tutti cristiani – ha ricordato -. Un ragazzo dall’altra parte della strada non è venuto alla mia chiesa: ‘Sei cristiano?’, gli chiesi. ‘No, io sono cattolico’, è stata la sua risposta”. Avere un cattolico come amico era un’eccezione. Nel 1990, l’86% della popolazione degli Stati Uniti si diceva cristiana; nel 2001, questo numero è sceso al 76%. Entro il 2050, meno della metà della popolazione sarà cristiana. Il gruppo di chi non ha una fede particolare è, invece, in crescita. “C’è bisogno della testimonianza dell’amore reciproco anche tra le religioni, con i fatti, e non solo a parole – ha incalzato –, perché sono l’esperienze vissute quelle che incidono su di noi”. Ha ricordato, poi, il congresso nel 2004 del Parlamento delle Religioni per la Pace in Spagna, quando la comunità Sikh ha offerto ai presenti dei piatti vegetariani: “Alla fine ognuno ricordava l’ospitalità, la costruzione di relazioni, anziché i discorsi fatti”. Le diversità di opinioni e convinzioni, secondo Armstrong, non dovrebbero impedire il dialogo: “Non pretendo che l’altro sia d’accordo con me, altrimenti non sarebbe dialogo. Si tratta, invece, di tenere le porte aperte all’altro e allo Spirito che lavora”. Con il Premio Luminosa per l’Unità, dal 1988 i Focolari mettono in evidenza persone o associazioni che hanno dato un contributo significativo all’unità tra le chiese cristiane, tra le grandi religioni e con le persone di buona volontà. Fonte: Living City (altro…)