Apr 17, 2013 | Centro internazionale, Spiritualità
«Ci è offerto un criterio molto semplice per giudicare se noi siamo a posto con Dio. Noi siamo a posto con Dio se siamo a posto con l’uomo. Amiamo l’Uno in cielo se amiamo l’altro in terra. Si può dire che il fratello ci è stato dato perché ci ricordi, per similitudine, Dio. Io non vorrei essere calunniato, affamato, tenuto senza casa, senza lavoro, senza gioie… e così, per quanto è in mio potere, io devo adoperarmi affinché anche gli altri siano onorati, sfamati, alloggiati, impiegati e riempiti di consolazioni. Allora si stabilisce una sorta di eguaglianza, e cioè come io tratto il fratello, Dio tratta me; come il fratello tratta me, Dio tratta lui. Si direbbe che Dio sia il primo a praticare il precetto cardinale del Vangelo: «Ama il prossimo tuo come te stesso», e ci ami da Dio, cioè infinitamente. Difatti spinge tale amore sino a volerci uno con lui, a farci partecipi della sua natura. Non si è fatto per questo egli partecipe della nostra? E questa è un mettersi al nostro rango per consentirci una convivenza con lui. L’individualismo, col richiudere e tumefare il proprio Io nel guscio dell’esclusivismo personale, soffoca l’anima, e mancando la circolazione il calore si estingue. E l’anima patisce il freddo, muore di gelo. Basta però che uno si metta ad amare un fratello, perché nel riscaldar lo spirito di lui riscaldi il proprio. Un monito abituale che ci viene volto, sta nell’esortazione o nel divieto a non frequentar questi o quelli… Tuttavia Gesù parlava proprio con la samaritana, con scandalo dei suoi. E voleva che si lasciassero le 99 pecore docili per ricercare proprio la centesima indocile. Avvicinando il fratello, io contraggo una responsabilità per il suo stesso destino eterno e quindi anche per il mio, data la solidarietà che sottostà ai nostri rapporti. Quante volte il peccato del fratello, in minore o maggiore misura, è anche peccato nostro, frana operata dal nostro mancato amore. Quante volte il criminale è spesso un individuo a cui è mancato l’amore, sì che il Crocifisso, sopra la testa dei giudici in tribunale potrebbe ripetere: «Chi è puro scagli la prima pietra!». Quanti fratelli son perduti perché sono stati da noi abbandonati!». Igino Giordani, Il Fratello, Città Nuova, 2011, ( Figlie della Chiesa, 1954). (altro…)
Apr 16, 2013 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“Abbiamo una chance… possiamo parlare di temi comuni della teologia cristiana”. Esorta così il prof. Stanciu, decano di Teologia Ortodossa dell’Università di Babes-Bolyai, a puntare su ciò che unisce piuttosto che su ciò che divide: “Tutti sappiamo che c’è bisogno di amore e non ci sono elementi di discordia quando si parla dell’amore. Perché non approfittare di questa chance?”. Nella sede della facoltà, in un clima di armonia di pensiero e di vita si è svolto questo secondo incontro il 6 aprile scorso con il titolo: “Chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui” (1Gv 4,16).
Si sono alternati ortodossi e cattolici con discorsi di tenore accademico ed esperienze di vita, in un’atmosfera di fecondità intellettuale e spirituale, frutto dell’intenzione condivisa da tutti di vivere questo momento alla luce delle parole di Gesù: “Dove due o più sono uniti nel mio nome, ivi sono io in mezzo ad essi” (Mt 18,20). “Dai discorsi mi è sembrato che tra i relatori sia stato proprio non solo un dialogo dei concetti, ma anche dei cuori – commenta una professoressa ortodossa – non si è solo parlato, ma si è vissuto”. Il rapporto amichevole e fruttuoso tra alcuni cattolici e ortodossi va avanti, infatti, da parecchi anni.

ll vescovo Vasile
Il convegno, iniziato con il saluto rivolto dal Metropolita di Cluj Andrei ai circa settanta partecipanti, si è concluso con l’intervento del Vescovo Vasile, vicario del Metropolita. Questi ha voluto paragonare la nascita dei Focolari all’attività di San Basilio o al messaggio di Assisi “perché nei momenti difficili che attraversava il mondo – ha affermato – hanno saputo dare testimonianza del tutto eccezionale di Cristo coalizzando le forze con le quali portavano avanti la società, mettendo in moto tutte le energie della Chiesa perché essa rispecchi quel dover essere per il quale Cristo l’ha fondata”. Ha auspicato inoltre che questi incontri di reciproco arricchimento, conoscenza e scambio fruttuoso, possano continuare e ripetersi regolarmente. A sancire l’importanza dell’evento la radio della Metropolia ha dedicato un programma con varie interviste. (altro…)
Apr 15, 2013 | Chiara Lubich, Spiritualità
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Watch video: “The Art of Christian Loving” – Chiara Lubich at Fu Jen University,Taipei, 26 January 1997
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Watch video: “The Art of Christian Loving” – Chiara Lubich at Fu Jen University,Taipei, 26 January 1997
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Apr 15, 2013 | Centro internazionale, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Dietro la crisi della penisola coreana risiedono questioni politiche profonde e rapporti di forza al banco di prova. La crisi tra le due Coree e le minacce di attacco agli Usa con una testata nucleare di produzione nordcoreana hanno generato tensioni nella penisola asiatica e in tutto il mondo. «Come stiamo vivendo questi giorni di tensione per via delle minacce della Corea del Nord?», rispondono Sok In (Alberto) Kim e Won Ju (Maris) Moon responsabili del Movimento dei Focolari in Corea. «Preghiamo in modo speciale per i politici di tutte e due le parti e di tutti i Paesi coinvolti perché abbiano la luce e la forza di agire secondo coscienza. Ed è per noi un’occasione per vivere con più intensità l’amore al fratello». Si dicono «pieni di fiducia, sicuri che il bene trionfa sempre» e con «la speranza che torni la pace stabile al più presto possibile».
A incoraggiamento giunge il messaggio di Maria Voce, che sta seguendo con particolare attenzione l’attuale momento di sospensione nella penisola coreana e Paesi limitrofi. In esso assicura la sua vicinanza spirituale alle comunità dei Focolari: «Vi tengo, assieme al popolo coreano, nelle mie preghiere e nel mio cuore. Insieme rinnoviamo la fede nell’amore del Padre».
Mentre invita ad intensificare, uniti, la preghiera del Time-out per la pace nel mondo e perché si evitino nuovi conflitti, Maria Voce – che ha visitato la comunità dei Focolari in Corea nel 2010 – ricorda il caratteristico impegno delle persone del Movimento a costruire dovunque, attraverso il dialogo, rapporti di fraternità in tutte le situazioni del quotidiano, «contributo alle soluzioni di pace in molti punti caldi della terra». Sok In Kim e Won Ju Moon scrivono che il momento del Time-out è vissuto molto intensamente anche da tutti loro, «affidando a Dio tutti i Paesi in guerra e in particolare la situazione del nostro Paese». I Focolari sono presenti in Corea fin dagli anni ’60, con il primo focolare aperto nel 1969. La comunità del Movimento è composta da persone di tutte le età e vocazioni. Particolarmente significative le iniziative sorte negli ultimi anni in campo politico e economico, e l’impegno per il dialogo interreligioso. Per approfondimenti sulla crisi coreana, leggi su Città Nuova online, l’intervista a Pasquale Ferrara, esperto di relazioni internazionali. (altro…)
Apr 12, 2013 | Chiara Lubich, Spiritualità

Video: “L’arte dell’amore cristiano” – Chiara Lubich a Taipei, gennaio 1997
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Apr 11, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“I mesi a Sophia mi hanno aiutato a “integrare” il vivere e il pensare ciò in cui credo: un mondo più giusto, uguale e diverso allo stesso tempo. Tutto, le discipline economiche e politiche, ma anche la possibilità di conoscere i professori e gli studenti dello IUS di tutto il mondo, mi hanno fatto una persona diversa, anzitutto interiormente, e poi anche sul lavoro, più tollerante, più consapevole dei bisogni di tanti, delle loro sofferenze, delle loro gioie. È un tesoro grande che oggi fa parte di me” . Così Valeria esprime in un’intervista al giornalista brasiliano Valter Hugo Muniz l’esperienza di un anno di approfondimento della sua professione di assistente sociale trascorso a Loppiano.
“Lavorare nel sociale, per me, ha sempre voluto dire integrare la mia professione col desiderio di un mondo più fraterno, in cui i diritti di tutti siano pienamente rispettati – prosegue Valeria – . Prima di arrivare allo IUS ho lavorato come assistente sociale per più di 3 anni nel quartiere Borro, uno dei più poveri di Montevideo (Uruguay) dove vivono bambini, adolescenti e famiglie in condizioni di estrema vulnerabilità sociale. Ho cercato di non perdere di vista l’obiettivo principale: promuovere prima di tutto la dignità degli abitanti del quartiere favorendo la loro partecipazione, la coesione sociale, aprendo spazi comunitari per superare l’isolamento, per affrontare insieme i problemi con il dialogo e l’azione collettiva”.
Lo scorso dicembre Valeria è tornata a Montevideo e da allora collabora ad un progetto rivolto a bambini dai 5 ai 12 anni e alle loro famiglie. “L’anno che ho trascorso allo IUS – conclude – è stato molto intenso, sotto tanti punti di vista. Per me è stata una svolta, mi ha richiesto di cambiare… e non si è ancora conclusa l’assimilazione delle nuove categorie che ho appreso. Vedo la mia attività come un costante “camminare insieme”, in cui è necessario guardarsi reciprocamente con uno sguardo di autentica fraternità: ciò che deve crescere non sono solo gli standard materiali di qualità della vita, ma la consapevolezza della nostra comune cittadinanza”. Fonte: Istituto Universitario Sophia (altro…)