Apr 15, 2012 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
L’Uruguay, terra di frontiera, fra Brasile e Argentina, è uno dei Paesi più sviluppati dell’America Latina, con la più equa distribuzione delle ricchezze. Tuttavia anche qui si trovano aree di povertà estrema, come nel barrio Borro, quartiere della zona nord di Montevideo abitato da circa 4.000 famiglie, quasi 26.000 persone. Negli itinerari turistici internazionali, il barrio Borro è segnalato come un quartiere da evitare, perché molti dei suoi abitanti vivono di espedienti ai margini della legalità. È nato proprio qui il Centro sociale Nueva Vida. Le sue origini risalgono al 1992, grazie all’operato di sr. Eva Aguilar, della congregazione Schiave del Sacro Cuore, con l’aiuto della sua comunità, finché nel 2000 fu chiamata ad altri incarichi. Interpellato allora dal vescovo, il Movimento dei focolari, prendendosi carico delle necessità del barrio, diede l’avvio a Nueva Vida, progetto di vita nuova nato dall’amore per i più poveri e gli esclusi. Nel 2001 il vescovo affidò ufficialmente quest’opera sociale nascente a CODESO (Comunión para el Desarrollo Social), ente civile fondato da membri del Movimento. Obiettivo primario di Nueva Vida è creare un contesto positivo per favorire lo sviluppo dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie, a cominciare da quelle con maggiori difficoltà, promuovendo una formazione “integrale” della persona. Le attività si svolgono in 2 capannoni di 300 mq ciascuno, e sono organizzate per fasce di età: l’asilo per i bambini fino ai 5 anni, il Club dei Niños (6 – 12 anni) e il Centro Jovenes (13 – 18 anni). Oggi il Centro Nueva Vida è una realtà sociale solida nel quartiere, con una struttura ben articolata, dove lavorano quasi 40 persone e il cui valore educativo è riconosciuto dalle autorità locali. Accoglie regolarmente circa 250 fra bambini, ragazzi e giovani, inseriti in attività parascolastiche che comprendono fra l’altro laboratori di psicomotricità per i più piccoli, laboratori artistici, doposcuola, corsi di lingue, attività ricreative, culturali e ambientali e laboratori professionali. Il Centro fornisce inoltre un pasto al giorno, consulenza pediatrica ed un servizio di assistenza legale, grazie anche al contributo economico del Sostegno a Distanza dell’Associazione AFN onlus – Azione per Famiglie Nuove.
Barrio Solidario Natural Dopo alcuni anni di attività con bambini e ragazzi, i responsabili di Nueva Vida si sono resi conto della necessità di lavorare anche con le loro madri. La famiglia tipica del barrio Borro è costituita da una giovane madre con 4-5 bambini; è dunque la donna che ha la responsabilità della cura dei figli e del sostegno economico della famiglia. La precarietà economica e la fragilità familiare (l’80% dei padri è assente) producono effetti negativi ed una forte esclusione sociale. Una risposta è il progetto Barrio Solidario Natural, che propone lo sviluppo dell’imprenditoria femminile attraverso corsi di lavorazione della lana (tintura, filatura, tessitura, confezionamento). Il progetto, sostenuto dall’AMU, è iniziato nel 2007. Ha coinvolto finora alcune decine di donne che hanno imparato un mestiere e acquisito competenze professionali rare da trovare in quel contesto. «L’Uruguay – racconta una responsabile dei corsi professionali – è un Paese di cultura molto laica, in cui non è frequente parlare di aspetti o valori religiosi. Un giorno ci siamo trovate per parlare di un tratto caratteristico del progetto, cioè della comunione che cerchiamo di vivere e della spiritualità da cui si alimenta. Dopo aver ascoltato, tutte hanno condiviso ciò che avevano compreso su come mettere in pratica la reciprocità del dono. Forse la loro situazione economica non sta cambiando così velocemente, ma sicuramente sta cambiando il modo di affrontarla e di vivere in famiglia». (altro…)
Apr 12, 2012 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
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Die antike Kultur Südamerikas reicht weit zurück in die Geschichte der Menschheit, sie begann nicht etwa mit der Ankunft der Spanier. Tiefe Traditionen und Kulturen verschiedener Völker, die hier zusammen leben, vermischen sich zu einem der reichsten Kulturgüter der Welt. „Es geht nicht nur darum, wirtschaftliche Ungleichheiten zu beseitigen. Ich denke, dieser Kontinent kann eine Gesellschaft ins Licht rücken, in der sich verschiedene Völker und Kulturen gegenseitig bereichern und der Welt zeigen, dass dieses Zusammenleben die Vergangenheit einholt und zur Erfüllung bringt“. In diesem Satz ist die Botschaft der Präsidentin der Fokolar-.Bewegung an die rund 1000 Mitglieder aus Kolumbien, Costa Rica, Ekuador, Panama, Peru und Venezuela zusammen gefasst, die sich über Ostern in Bogotà getroffen haben unter dem Motto: „Das gelebte Wort macht uns eins“. Der Kopräsident Giancarlo Faletti ist live mit dabei, während Maria Voce sich über eine Videokonferenz aus Guatemala zugeschaltet hat. Die Bevölkerung. Kolumbien, neue Etappe der anstrengenden Reise nach Südamerika. Auch hier gibt es kaum Lücken im intensiven Besuchsprogramm. Im Lauf der Jahre ist es der Fokolar-Bewegung vor Ort gelungen, die Geschichte und das Leben der hier ansässigen Volksgruppen mit zu beeinflussen, indem sie die Herausforderung Chiara Lubichs aus den 70er Jahren aufgegriffen haben: „Das Leben geben für die eigenen Leute“. Giancarlo Faletti, de aus Mexiko kam, durchläuft die Geschichte der Bewegung in Kolumbien in all ihren Phasen. Der erste wichtige Programmpunkt ist das „Sozialzentrum Unidad“ in Los Chircales, einem sozialen Brennpunkt am Rande von Bogotà, in dem die sozial Benachteiligten Bevölkerungsschichten medizinische und zahnmedizinische Versorgung finden, einen Secondhand-Shop, in dem Kleider zu annehmbaren Preisen angeboten werden, und Kindern und Jugendlichen Nachhilfeunterricht erteilt wird.
Die Kultur. „Der Dialog mit der Kultur. Weg der Geschwisterlichkeit” war der Titel eines Symposiums an der Universität Manuela Beltràn in Bogotà, an dem Politiker, Akademiker, Künstler und führende Vertreter verschiedener christlicher Kirchen auch aus Venezuela, Ekuador und Peru teilgenommen haben. Miguel Niño, Koordinator des Symposiums, hat deutlich gemacht, dass nach Chiara Lubich der Dialog eine kulturelle Dimension besitzt und Plattform ist für den Austausch von Denkansätzen und Handlungsmustern auf interpersonaler und interkultureller Ebene in den verschiedenen Wissensbereichen. Jede Form von Dialog öffnet reiche Zukunftschancen, wie sich auch aus dem wachsenden Einfluss des freien Lehrstuhls Chiara Lubich ergibt, der vom Rektor der Katholischen Universität von Maracaibo in Venezuela, Prof. Lombardi, eingerichtet wurde. Die Jugend. Rund 200 Jugendliche sind zu dem Treffen mit Giancarlo Faletti ins Mariapolizentrum von Kolumbien nach Tocancipà gekommen. Sie sind eine Abordnung der Jugendlichen der Bewegung aus Kolumbien, Ekuador, Peru, Venezuela, Panama und Costa Rica. Großen Raum nahmen im Programm die vielen sozialen Initiativ en ein, die seit Jahren von den Jugendlichen der Bewegung zugunsten der Ärmsten der Armen durchgeführt werden und viel Leid lindern. Beim abschließenden Gespräch mit Giancarlo und Maria Voce, die über Internet zugeschaltet war, ging es um die Hoffnungen, die Enttäuschungen, die Probleme der jungen Menschen. „Ihr seid das lebendige Wort Chiaras“, ermutigt Faletti sie, „ihr gebt Chiara die Möglichkeit, ihre Botschaft in eure Welt zu tragen. Man sieht, dass Gott in eurer persönlichen Lebensgeschichte die Hauptrolle spielt“. Eine neue Evangelisierung. Am Treffen der Bewegung über die Osterfeiertage hat auch Mons. Octavio Ruiz teilgenommen, Sekretär des Päpstlichen Rates für die neue Evangelisierung, der 2010 von Benedikt XVI. eingerichtet wurde und zu dem auch Maria Voce gehört. „Das typische Merkmal der neuen Evangelisierung“, betonte er in seinem Redebeitrag, ist die frische Lebendigkeit, die aus dem Leben des Wortes entsteht…Aber man braucht dazu neue Menschen mit neuen Herzen, mit neuer Überzeugung, mit innerer Kraft und Begeisterung. Wenn ihr dem Charisma Chiara Lubichs folgt, könnt ihr diese Menschen sein. Ihr alle seid gefragt“.[:es] [:fr]
L’Amérique centro-méridionale, terre à l’histoire riche, ancienne, multiple, fonde ses racines bien avant l’arrivée des Espagnols. Traditions et cultures profondes parcourent et traversent des peuples divers qui cohabitent ici. « Il ne faut pas seulement résoudre les inégalités économiques. Il me semble que ce continent peut devenir une société harmonisée de peuples qui font un don réciproque de leurs racines, de leurs événements historiques et culturels pour montrer au monde le témoignage d’une cohabitation qui récupère tout le passé. » Se concentre dans ces paroles la « consigne » que la présidente du Mouvement des Focolari, Maria Voce, laisse aux membres des communautés de Colombie, Costa Rica, Équateur, Panama, Pérou et Venezuela, réunis durant les jours de Pâques dans le Palais des Sports à Bogotá pour trois jours de rencontre et de fête au titre évocateur : « La Parole vécue nous fait être un ». Il y a un millier de personnes. Le coprésident Giancarlo Faletti est présent. Maria Voce suit le congrès en vidéoconférence depuis le Guatemala. « Il y a du chemin à parcourir – dit-elle – j’ai confiance en chacun de vous. Jésus au milieu de nous nous aidera à avancer pas après pas. » Le peuple. La Colombie. Nouvelle étape du voyage engagé que Giancarlo Faletti et Maria Voce font en Amérique latine. Ici aussi, le programme est chargé de rendez-vous. Au fil des ans, les personnes qui ont suivi la proposition des Focolari ont réussi à entrer dans l’histoire et dans la vie de ces peuples, en s’appropriant le défi osé lancé dans les années 70 par Chiara Lubich : « mourir pour son peuple ». Arrivé du Mexique, Faletti parcourt à nouveau, étape après étape, les fruits de cet engagement : le premier rendez-vous est avec le « Centre social Unidad » qui se trouve à Los Chircales, un quartier de la périphérie sud de Bogotá et qui aujourd’hui peut compter sur un centre médical et un cabinet dentaire, une boutique qui récupère et vend des vêtements à des prix accessibles, des devoirs surveillés pour les enfants du quartier.
Die KulturLa culture. « Le dialogue avec la culture. Voie de la fraternité » est le titre d’un symposium international qui s’est déroulé à l’Université Manuela Beltràn de Bogotá, auquel ont participé des politiques, des académiciens, des artistes et des représentants de différentes Églises chrétiennes provenant aussi du Venezuela, d’Équateur et du Pérou. Miguel Niño, coordinateur des travaux, a mis en évidence le dialogue comme catégorie culturelle et dimension existentielle qui se réfèrent à Chiara Lubich et comme plateforme de pensée et action à décliner au niveau interpersonnel, multiethnique et interculturel entre les différents savoirs. Qu’il s’agisse d’une frontière riche en futur a aussi émergé de l’influence grandissante qui œuvre en milieu universitaire la Chaire libre Chiara Lubich, introduite par le recteur, prof. Lombardi, à l’université catholique de Maracaibo, au Venezuela. Les jeunes. « Bonjour, Amérique latine ! Nous voulons que ce soit une avant-première du Genfest. » Presque 200 jeunes remplissent la salle du Centre Mariapolis de Tocancipà, près de Bogotá. Ils viennent d’Équateur et du Pérou, du Venezuela et du Costa Rica, du Panama et de la Colombie, pour représenter les jeunes engagés dans le Mouvement des Focolari. Ils se succèdent sur la scène pour parler de leurs expériences : des initiatives, aussi sociales, qu’ils poursuivent pour contribuer à soulager les douleurs, la pauvreté et les marginalisations de leurs concitoyens. Un dialogue profond, qui fait ressortir problèmes, attentes et espérance, naît aussi avec Maria Voce, reliée par Internet. « Vous êtes la parole vivante de Chiara – a déclaré Faletti en prenant la parole – et vous lui permettez de crier son message encore plus fort. On voit que Dieu est le protagoniste de votre vie personnelle et communautaire. Pour cette raison, j’affirme que le Genfest a commencé aujourd’hui. » Une nouvelle évangélisation. À la rencontre des communautés du Mouvement des Focolari de l’Amérique centrale, qui s’est déroulée à Bogotá durant les jours de Pâques, a aussi participé Mgr Octavio Ruiz, secrétaire du Conseil pontifical pour la promotion de la nouvelle évangélisation, l’organisme créé par Benoît XVI en 2010, dont Maria Voce aussi est consultrice. « La caractéristique de la nouvelle évangélisation – a-t-il dit – est dans la fraîcheur qui vient de la Parole. » Mais – a-t-il ajouté – « il faut des hommes nouveaux, avec des cœurs nouveaux, avec une conviction nouvelle, avec force intérieure et ardeur ». « En suivant le charisme de Chiara Lubich, vous pouvez contribuer à réaliser la nouvelle évangélisation. Vous tous êtes des protagonistes. »[:pt]
O sul da América Central, uma história rica, antiga, vária, que afunda suas raízes bem antes da chegada dos espanhóis. Os povos que convivem aqui possuem tradições e culturas profundas. «Não são apenas as desigualdades financeiras que precisam ser resolvidas. Parece-me que este continente pode tornar-se uma sociedade harmonizada de povos que doam-se reciprocamente as próprias raízes, as próprias vicissitudes históricas e culturais, para dar ao mundo o testemunho de uma convivência que recupera todo o passado». Palavras que resumem o “mandato” que a presidente do Movimento dos Focolares, Maria Voce, deixou aos membros das comunidades da Colômbia, Costa Rica, Equador, Panamá, Peru e Venezuela, reunidos durante a Semana Santa em um Ginásio de Esportes de Bogotá, em três dias de encontro e de festa, com um título sugestivo: «A Palavra vivida nos faz ser todos “um”». Cerca de mil pessoas, com a presença do copresidente, Giancarlo Faletti. Maria Voce acompanhou o encontro por meio de uma conexão direta, da Guatemala. «É preciso seguir este caminho – ela disse – eu confio em cada um de vocês. Jesus entre nós nos ajudará a prosseguir, passo a passo». O povo. A Colômbia foi a nova etapa da desafiadora viagem que Giancarlo Faletti e Maria Voce estão fazendo à América Latina. Também aqui uma programação repleta de compromissos. As pessoas que seguiram a proposta dos Focolares conseguiram entrar na história e na vida desses povos, assumindo o corajoso desafio lançado por Chiara Lubich nos anos 1970: «morrer pela própria gente». Ao chegar do México, Faletti conheceu as várias etapas deste empenho. O primeiro encontro foi com o «Centro Social Unidade», em Los Chircales, um bairro da periferia sul de Bogotá e que hoje conta com um consultório médico e um odontológico, um bazar que recupera e vende roupas a preços acessíveis, uma escola de reforço para as crianças do bairro. A cultura. «O diálogo com a cultura. Caminho da fraternidade», foi o título do simpósio internacional realizado na Universidade Manuela Beltràn, de Bogotá, do qual participaram políticos, acadêmicos, artistas e expoentes de várias Igrejas cristãs, provenientes também da Venezuela, Equador e Peru. Miguel Niño, coordenador dos trabalhos, salientou o diálogo como categoria cultural e dimensão existencial, segundo Chiara Lubich, e como plataforma de pensamento e ação declinável em nível pessoal, multiétnico e intercultural, entre os vários âmbitos do conhecimento. A crescente influência que a Cátedra livre Chiara Lubich – instituída pelo reitor, prof. Lombardi, na universidade católica de Maracaibo, na Venezuela – está operando no âmbito acadêmico, demonstrou o quanto tal diálogo seja uma fronteira rica de futuro.
Os jovens. «Boa tarde América Latina! Queremos que esta seja uma antecipação do Genfest!». Eram quase 200 os jovens que lotavam o auditório do Centro Mariápolis de Tocancipà, próximo a Bogotá. Provinham do Equador, Peru, Venezuela, Costa Rica, Panamá e Colômbia, representando todos os seus coetâneos envolvidos no Movimento dos Focolares. Subiam ao palco para narrar as suas experiências: iniciativas, também sociais, que realizam para ajudar a aliviar os sofrimentos, a pobreza e a marginalização de seus povos. Um diálogo profundo, que trazia à tona problemas, expectativas e esperanças, foi o que se estabeleceu com Maria Voce, em conexão na Internet. «Vocês são a palavra de Chiara viva – afirmou Giancarlo Faletti, tomando a palavra – e permitem que ela grite a sua mensagem ainda mais alto. É visível que Deus é o protagonista da vida de vocês, pessoal e comunitária, por isso digo que o Genfest começou hoje!». Uma nova evangelização. Do encontro das comunidades do Movimento dos Focolares da América Central, realizado em Bogotá, participou também D. Octavio Ruiz, secretário do Conselho Pontifício para a promoção da nova evangelização, órgão criado por Bento XVI em 2010, e do qual Maria Voce é consultora. «A característica da nova evangelização – disse – está no frescor que vem da Palavra». Mas – acrescentou – «são necessários homens novos, com corações novos, com uma nova convicção, com força interior e ardor». «Seguindo o carisma de Chiara Lubich vocês podem contribuir para realizar a nova evangelização. Todos vocês são protagonistas». [:zh] [:ot] [:]
Apr 5, 2012 | Chiara Lubich, Spiritualità
Domanda: “Ci avviciniamo alla Pasqua. Mentre nel mondo si respira un clima di paura per l’incombere del terrorismo, dal mistero del venerdì santo e della Pasqua di resurrezione, quale risposta?” «E’ venerdì santo ogni giorno. Guardando il telegiornale, davanti al susseguirsi di uccisioni e attentati, in quelle immagini di violenza disumane, nel grido di quelle sofferenze, risuona il grido di abbandono che Gesù ha lanciato al Padre sulla croce: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?, la sua prova più alta, la tenebra più oscura. Ma è un grido che non è rimasto senza risposta. Gesù non è rimasto nel baratro di quell’infinita sofferenza, ma, con uno sforzo immane e inimmaginabile si è riabbandonato al Padre, superando quell’immenso dolore ed ha riportato così gli uomini in seno al Padre e nel reciproco abbraccio. Sappiamo quali sono le cause più profonde del terrorismo: il risentimento, l’odio compresso, la voglia di vendetta covati da popoli oppressi da tempo perché i beni non sono condivisi, i diritti non riconosciuti. Ciò che manca è la comunione, la condivisione, la solidarietà. Ma, si sa, i beni non si muovono se non si muovono i cuori. Urge, perciò, suscitare nel mondo, ovunque, spazi di fraternità, quella fraternità riconquistata sulla croce. Da quella croce Gesù ci dà l’altissima, divina, eroica lezione su che cosa sia l’Amore: un amore che non fa distinzione, ma ama tutti; non aspetta il ricambio, ma prende sempre l’iniziativa; che sa farsi uno con l’altro, sa vivere l’altro; che ha una misura senza misura: sa dare la vita. Quest’amore ha una forza divina, può scatenare la più potente rivoluzione cristiana che deve invadere non solo l’ambito spirituale, ma anche quello umano, rinnovandone ogni espressione: cultura, politica, economia, scienza, comunicazione… (…) quel comandamento che Gesù definisce nuovo e suo: “amatevi l’un l’altro come Io ho amato voi”, quando è vissuto con radicalità, genera l’unità e porta con sé una conseguenza straordinaria: Gesù stesso, il Risorto, è presente in mezzo a noi, come da lui promesso “a due o tre riuniti nel suo nome”, cioè nel suo amore, come dicono i Padri. Una pagina degli inizi del Movimento, dice la sorpresa per le prime scoperte: “L’Unità! Si sente, si vede, si gode, ma è ineffabile! Tutti godono della sua presenza, tutti soffrono della sua assenza. E’ pace, gaudio, amore, ardore, clima di eroismo, di somma generosità. E’ Gesù fra noi!” E con Lui, è Pasqua perenne.»
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Apr 4, 2012 | Famiglie, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Nell’anno in cui avrà luogo il VII Incontro Mondiale della Famiglia a Milano, dal 30 maggio al 3 giugno 2012, le riflessioni che accompagnano questo tradizionale appuntamento del Venerdì Santo (6 aprile al Colosseo), fanno riferimento al tema della famiglia. Già consultori del Pontificio consiglio per la Famigliai focolarini sposati Anna Maria e Danilo Zanzucchi – cinque figli e 12 nipoti –, sono originari di Parma. Tra i primi coniugati a seguire la via dell’unità aperta dal carisma di Chiara Lubich, sono stati insieme a Igino Giordani, tra i primi collaboratori e animatori del movimento Famiglie Nuove, cui continuano a dare il loro prezioso contributo. È il “progetto a largo raggio per la famiglia, nato nel 1967 dal desiderio di Chiara di riportare al centro di questa cellula fondamentale della società, oggi così battuta dai venti di crisi, l’impegno ad amarsi a vicenda, con un’attenzione speciale alle famiglie divise, smembrate, ai divorziati, alle vedove, ai ragazzi abbandonati, a tutte le situazioni di marginalità”, scrive Città Nuova. “Ci siamo messi in questa impresa – confessa Anna Maria –… affidandoci a Dio e alla nostra personale unione con Lui per cercare di dare a questi testi il timbro del vissuto, ma anche del pensiero maturato in tanti anni di esperienza a contatto con migliaia di coppie di tutto il mondo”. Per saperne di più: Area Stampa Movimento dei Focolari Testi delle meditazioni per la Via Crucis Scheda Anna Maria e Danilo Zanzucchi Scheda Famiglie Nuove “Una Via Crucis della famiglia” – di Oreste Paliotti su Città Nuova online Scheda libri “Vi conosco” di Anna Maria e Danilo Zanzucchi e “L’arte difficile di essere madre” di Anna Maria Zanzucchi, editi da Città Nuova (altro…)