Mag 13, 2017 | Focolari nel Mondo
“Saluto i partecipanti alla settimana ecumenica promossa dal Movimento dei Focolari e li esorto a proseguire il comune cammino dell’unità, del dialogo e dell’amicizia tra le religioni e i popoli”. Con queste parole Papa Francesco, al termine dell’udienza generale del mercoledì 8 maggio, ha salutato i membri del movimento fondato da Chiara Lubich impegnati nella Settimana Ecumenica conclusasi il 13 maggio a Castel Gandolfo
Mag 13, 2017 | Chiara Lubich, Chiesa, Spiritualità
Mentre il Santo Padre si reca a pregare per la pace a Fatima, pubblichiamo stralci di un articolo di Chiara Lubich apparso sull’Osservatore Romano, nel 1984, in occasione del Giubileo delle Famiglie. L’evento di Fatima, afferma Chiara, richiama alla conversione e alla fedeltà al Vangelo, anche della famiglia. «[…] Quando il Papa (Giovanni Paolo II, ndr) ha letto l’atto di affidamento dell’umanità a Maria, ha esordito con queste parole: “La famiglia è il cuore della Chiesa. Si innalzi oggi da questo cuore un atto di particolare affidamento al Cuore della Genitrice di Gesù”. E così da cuore a Cuore, in quest’intensa comunione, che si era creata con la celebrazione dell’Eucarestia, è salita, quasi un grido dal cuore del Padre universale colmo di sollecitudine per le necessità dell’umanità, la preghiera di consacrazione alla Vergine Maria, affinché si prenda una cura tutta particolare della famiglia umana. Il Papa era lì, inginocchiato davanti alla bianca effigie della Madonna di Fatima. In quel momento il pensiero di molti di noi presenti non poteva non andare al 13 maggio 1981, giorno dell’attentato. […] Ora nella piazza San Pietro, gremita fino all’inverosimile, accanto a lui davanti alla Madonna di Fatima, come un fiore sbocciato dal suo dolore e dal suo sangue, c’erano simbolicamente radunate tutte le famiglie della Chiesa, segno di tutte le famiglie del mondo. Il Santo Padre poteva dunque contare, nel momento di affidare il mondo a Maria, non solo sulla comunione di tutti i pastori della Chiesa, “costituendo un corpo ed un collegio”, ma anche sulla piena adesione dei figli della Chiesa, rappresentati da tante famiglie di tante nazioni. […] E nella preghiera con la quale ha concluso la sua omelia, ha chiesto questa grazia: “Fa che l’amore rafforzato dalla grazia del sacramento del matrimonio, si dimostri più forte di ogni debolezza e di ogni crisi, attraverso le quali, a volte, passano le nostre famiglie”. Tutte queste coincidenze significative e queste espressioni ci permettono veramente di cogliere […] il senso profondo di questa consacrazione (che) non può non portare tutte le famiglie cristiane a vivere – con l’aiuto e l’esempio di Maria – il progetto luminoso ed affascinante di Dio sulla famiglia in tutte le sue espressioni: l’amore coniugale, secondo il piano divino, segno dell’amore di Cristo per la Chiesa fino al totale dono di sé; la paternità e la maternità, come partecipazione all’amore fecondo del Creatore; la pace e l’armonia nel superamento di tutte le tensioni e difficoltà, come frutto di una carità sempre viva ed instancabilmente tesa a mantenere la presenza spirituale di Cristo nella famiglia e, con Lui, l’unità del pensare e dell’agire; una apertura di comunione e di servizio verso altre famiglie. […] Il messaggio di Fatima, che richiama tutti alla conversione e alla fedeltà al Vangelo, diventa così la risposta della consacrazione della famiglia, un impegno di rinnovamento perché più splendente sia il volto della Chiesa che nella famiglia cristiana ha come il segno del suo essere “famiglia di Dio”, dimora accogliente per tutti i figli dispersi, richiamati alla casa del Padre ed invitati ad entrarvi attraverso il Cuore materno della Madre di Gesù».
Chiara Lubich
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Mag 12, 2017 | Nuove Generazioni
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Mag 12, 2017 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Senza categoria
Ragazzi del Giappone corrono collegandosi in contemporanea a quelli di Seul, Corea del Sud, immaginando un futuro di pace. Nessuno di loro oggi ricorda le antiche fratture che dividono le due sponde del Mar del Giappone.
A Vienna 300 atleti da Austria, Slovacchia, Ungheria, Germania e Svizzera si incontrano per vivere insieme momenti di sport e fraternità. Tra i giocatori, ci sono anche giovani profughi appartenenti ad una chiesa siro-ortodossa.
Un salto di 10 fusi orari, e da Mexicali (Messico) e Calexico (California, USA) un centinaio di adolescenti convergono verso il muro che li divide. Odio e razzismo, oggi, non hanno paese.
Procede, anzi corre da Oriente verso ovest, attraversa idealmente la superficie della terra e i suoi 24 “spicchi” orari, per passare il testimone della fraternità a ogni latitudine. È Run4Unity, la corsa a staffetta mondiale organizzata, come tutti gli anni ai primi di maggio, dai ragazzi del Movimento dei Focolari.
La corsa ha chiuso la Settimana Mondo Unito, un periodo denso di iniziative e progetti in nome della pace e dell’unità tra i popoli: dall’Ecuador, alle prese con l’emergenza umanitaria del terremoto, a Medan (Indonesia), con un concerto per la pace, fino a Goma, nella Repubblica democratica del Congo, sulle note del festival Amani, una “tre giorni” di musica e danza per la pace.
Run4Unity è un percorso a tappe che attraversa le frontiere più calde del pianeta, a ogni latitudine, dalle 11 alle 12, ora locale. A piedi, in bicicletta, sui roller, in barca o fermi in silenzio, con una preghiera per la pace, anche quest’anno è stata la corsa più contro corrente che ci sia, presaga e anticipatrice di unità. Non conta la velocità dei piedi, ma la prontezza del cuore. Ogni tappa si è arricchita di eventi sportivi, azioni di solidarietà, esperienze di cittadinanza attiva (specie nei luoghi nei quali prevalgono solitudine, povertà, emarginazione), giochi e tutto quanto può servire a testimoniare che il mondo unito è ancora possibile, nonostante le tensioni preoccupanti e i segnali di deriva
A Penang, Stato della Malesia occidentale, Run4Unity è stata una UnityWalk, una camminata di 8 km, che ha consentito la partecipazione a 1200 persone di tutte le età, appartenenti a diversi gruppi etnici, culture e religioni, tra cui hindù, musulmani, sikhs, cristiani, buddisti. In India la corsa esprime il desiderio di pace attraversando il centro di Nuova Delhi, dal Gandhi Smriti, dove il Mahatma Gandhi venne ucciso nel 1948, oggi luogo sacro, fino all’India Gate, monumento nazionale dedicato a tutti i soldati non più tornati dalla guerra. A Dresda (Germania) Run4Unity si è svolta all’interno della manifestazione di iniziativa popolare “Pulse of Europe” sorta per incoraggiare i cittadini ad ascoltare il “battito” d’Europa perché, come dicono gli organizzatori dell’evento, “l’Unione Europea era ed è prima di tutto un’unione per garantire la pace”. A Columbus, capitale dell’Ohio (USA) si è realizzata in un centro per ragazzi di un quartiere a rischio, con giochi, messaggi di pace e la condivisione della “regola d’oro”. Poi, la pulizia delle strade e la condivisione dei panini insieme ai senza tetto. A Santa Lucia Utatlàn (Guatemala) la corsa è stata l’occasione di un programma multiculturale che ha coinvolto un migliaio di persone di diverse etnie, tra cui anche i giovani della comunità maya di Quiché. A Iglesias, in Sardegna (Italia), Run4Unity ha assunto una forma molto particolare, quella della sensibilizzazione al disarmo: Domusnovas e Iglesias, nella zona, ospitano infatti una fabbrica di bombe e di armi. Da qui partono i carichi destinati ad alimentare i bombardamenti nelle zone di guerra. Ragazzi e giovani del mondo immaginano un mondo diverso, senza guerre, muri, odio. Il loro messaggio corre virale anche sul web. Radioimmaginaria, la prima radio in Europa interamente progettata e curata da adolescenti, ha dedicato una diretta agli eventi di Run4Unity nel mondo. Perché, dicono, «a quindici anni si può già immaginare il mondo che verrà».
Ascolta la trasmissione di Radioimmaginaria
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Mag 11, 2017 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Malta
, la più grande delle isole che compongono l’omonimo arcipelago, incastonato nel Mediterraneo centrale, tra Sicilia, Tunisia e Libia, nel primo semestre del 2017 è alla testa del Consiglio dell’Unione Europea, avendone assunto la presidenza di turno, prima volta nella sua storia. L’isola, il cui simbolo, dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, è una croce a otto cuspidi, emblema delle otto beatitudini, è il lembo di terra più prossimo alle tragedie che si consumano quotidianamente in quella tomba azzurra in cui si è trasformato il Mediterraneo, crocevia d’acqua tra Africa, Medio Oriente e Europa per chi cerca disperatamente una nuova possibilità di vita. Sulle sue sponde un altro naufrago aveva trovato riparo, dopo quattordici giorni alla deriva. Era San Paolo, di ritorno verso Roma, intorno all’anno 60 d.C. Secondo la tradizione, la nave che trasportava lui e altri 264 passeggeri era affondata dopo una tempesta. Tutte le persone a bordo avevano raggiunto la costa a nuoto. Invitato, dopo qualche tempo, nella residenza di Publio, il governatore romano di stanza sulle isole, ne guarì il padre da una terribile influenza. Il governatore si convertì al cristianesimo e divenne il primo vescovo cristiano a Malta. Di radici cristiane dell’Europa si è parlato a Valletta, capitale di Malta, il 7 e 8 maggio scorso, nell’imminenza della festa dell’Europa, in occasione del Forum sullo Stato dell’Unione Europea, “Towards a Europe of Hope, Healing and Hospitality”, promosso ogni anno dal Parlamento Europeo nella nazione di presidenza. L’obiettivo è quello di promuovere un dialogo ispirato alla visione fondatrice di Robert Schuman. Il primo giorno, dopo l’apertura nella cattedrale anglicana, un momento artistico, la preghiera intitolata alla speranza, un corteo per le vie della Valletta fino alla co-cattedrale cattolica di San Giovanni, l’intervento dell’arcivescovo Scicluna è stato seguito da quello di Maria Voce. La presidente del Movimento dei Focolari ha proposto una riflessione su “Guarigione e Riconciliazione”.

Al co-cattedrale cattolica di San Giovanni, Maria Voce ha proposto una riflessione su “Guarigione e Riconciliazione”
Nei giorni in cui si ricorda la nascita di quella “comunità dei popoli”, di cui Schuman, nel 1950, aveva avuto un’intuizione – proponendo lo storico accordo sulla gestione congiunta di carbone e acciaio, per rendere impossibile ogni forma di guerra tra Francia, Germania e i Paesi che in seguito vi avrebbero aderito – Maria Voce si chiede quale possa essere stata la scintilla ispiratrice di un atto così straordinario, volto a portare riconciliazione tra popoli prostrati dal più terribile conflitto sperimentato fino ad allora, e chi possa avere ispirato Schuman, Adenauer, De Gasperi, gli statisti cristiani considerati padri fondatori dell’Europa. La risposta è chiara: «Noi vogliamo pensare che a suscitare le idee e la forza per costituire l’Europa sia stato Dio. Dio che ha testimoniato il suo amore per gli uomini fino a morire per loro di una morte atroce e infamante, che lo ha identificato con tutti i dolori dell’umanità, compresi quelli derivanti da violenze e guerre».
A proposito della cultura che nasce da una profonda riconciliazione, Maria Voce cita Chiara Lubich: «Ogni persona può portare un contributo in tutti i campi: nella scienza, nell’arte, nella politica, nelle comunicazioni. E maggiore sarà la sua efficacia se lavora insieme con altri uniti nel nome di Cristo. È l’Incarnazione che continua. Nasce così, e si diffonde nel mondo, quella che potremmo chiamare cultura della Risurrezione». Ma, perché ciò avvenga, «è richiesto a noi cristiani un cammino verso la piena e visibile comunione, sapendo che ciò sarà determinante per l’unità dell’Europa e per servire meglio l’umanità». Cammino che in tempi recenti ha visto il compiersi di tappe storiche, come quelle di Lund, in Svezia, Lesbo, in Grecia e Cuba. «In un contesto europeo multiculturale e multireligioso c’è bisogno di una nuova capacità di dialogo, conclude Maria Voce. Dialogo che può poggiare sulla Regola d’oro, comune a tutte le principali religioni della terra». Significativo riaffermarlo proprio a Malta, àncora sicura nel Mediterraneo, nella speranza che questo mare da tomba azzurra ridiventi Mare-Nostro, in cui Europa, Africa e Medio Oriente possano trovare una rotta di pace. (altro…)
Mag 10, 2017 | Cultura
La Parola si fa musica. Nel 2012 l’Associazione musicale In Sincrono ha proposto un’accurata selezione dei successi del Gen Rosso, del Gen Verde e altri artisti (Sandro Crippa, Daniele Ricci, Marco Lunardis, Chiara Grillo) ispirati ad alcune frasi del Vangelo. Quattordici canzoni riarrangiate e reinterpretate dal compositore e musicista Sandro Crippa. .All’interno del CD un libretto con i testi delle canzoni. Ogni testo è preceduto dal pensiero del Vangelo al quale si riferisce. Per meditare la Parola attraverso la musica e la lettura. BRANI MUSICALI PRESENTI NEL CD:
- La casa sulla roccia (Gen Rosso)
- Desolata (Gen Rosso)
- Cosa avremo in cambio (Gen Rosso)
- Servo per amore (Gen Rosso)
- Vieni e seguimi (Gen Rosso)
- La tempesta (Gen Verde)
- Perché molto hai amato (Gen Verde)
- Voi valete molto di più (Daniele Ricci, Gen Verde)
- Rimanete in me (Marco Lunardis)
- Dio dimostra amore per noi (Marco Lunardis)
- Io sono con voi (Marco Lunardis)
- Alla festa del chicco di grano (Chiara Grillo)
- Ricco tu (Daniele Ricci)
- Il buon pastore (Sandro Crippa)
Editrice: CITTÀ NUOVA
Mag 10, 2017 | Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«L’unità fra le Chiese ha bisogno di eroi, eroi nella fede, eroi davanti alla storia, ha bisogno di eroi nella spiritualità che hanno uno spirito umile», sono parole di Papa Tawadros II ad Alessandria (Egitto), durante la prima giornata dell’amicizia fra la Chiesa Copta Ortodossa e la Chiesa Cattolica, nel 2015. E Papa Francesco, nel suo recente viaggio al Cairo, ne fa eco: «Al cospetto del Signore, che ci desidera “perfetti nell’unità” non è più possibile nasconderci dietro i pretesti di divergenze interpretative e nemmeno dietro secoli di storia e di tradizioni che ci hanno reso estranei», e invoca la «comunione già effettiva che cresce ogni giorno», i frutti misteriosi e quanto mai attuali di «un vero e proprio ecumenismo del sangue», l’importanza di «un ecumenismo che si fa in cammino… Non esiste un ecumenismo statico». Questa è anche la convinzione di cristiani di molte Chiese, animati dalla spiritualità dell’unità dei Focolari, sulla base di un’esperienza portata avanti da qualche decennio. E nell’attuale corrente ecumenica, che vede in primo piano gesti, parole e dichiarazioni controfirmate da responsabili di Chiese, ma anche iniziative capillari ad opera dei cristiani in diverse latitudini, s’innesta la 59° Settimana Ecumenica in corso a Castel Gandolfo, Roma, dal 9 al 13 maggio con la partecipazione di circa 700 cristiani di 70 Chiese e Comunità ecclesiali, di 40 Paesi. Giorni di condivisione, spiritualità, riflessione, vita insieme: una “Mariapoli ecumenica”, come molti amano chiamare tale convivenza, che si presenta come un nuovo passo nel «dialogo della vita» e nell’«ecumenismo di popolo». È infatti nel «dialogo della vita» che Chiara Lubich vedeva il contributo tipico della spiritualità dell’unità alla piena e visibile comunione tra le Chiese: occorre «un popolo ecumenicamente preparato». Nella consapevolezza dei molti passi ancora da fare e nel rispetto fra tutte le Chiese, si cerca di approfondire il patrimonio comune che già tutti unisce. Il titolo: “Camminando Insieme. Cristiani sulla via verso l’unità”. Si snoda intorno ad un tema centrale della spiritualità dell’unità: Gesù crocifisso e abbandonato: il Dio del nostro tempo, fondamento per una spiritualità di comunione. Si alternano momenti di riflessione, di dialogo e testimonianze di diverse aree del mondo. Sull’attuale cammino in atto, a 500 anni dalla Riforma luterana, intervengono tra gli altri il vescovo Christian Krause, già presidente della Federazione Luterana mondiale, il rev. Dr. Martin Robra, del Consiglio ecumenico delle Chiese di Ginevra, il vescovo Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari.
Un momento particolare sarà affidato a S.E. Gennadios Zervos, Metropolita d’Italia e di Malta, del Patriarcato di Costantinopoli, sul tema: “50 anni dal primo incontro di due protagonisti del dialogo: Patriarca ecumenico Athenagoras I e Chiara Lubich”. Il programma prevede oltre la partecipazione all’udienza generale con Papa Francesco in Piazza San Pietro, la visita alle Basiliche di San Pietro e di San Paolo fuori le Mura, e la preghiera comune nelle catacombe di S. Domitilla e S. Sebastiano. Questa 59° Settimana Ecumenica vuole essere anche espressione del rinnovato impegno ecumenico dei Focolari espresso nella recente Dichiarazione di Ottmaring, che esplicita anche una promessa: fare tutto il possibile «affinché le nostre attività, iniziative e riunioni, a livello internazionale e specialmente locale, siano sostanziate di questo atteggiamento aperto e fraterno tra i cristiani… affidando a Dio il cammino delle nostre Chiese affinché si accelerino i passi verso la celebrazione comune nell’unico calice». Leggi: Comunicato stampa (altro…)
Mag 10, 2017 | Focolari nel Mondo
Il 10 maggio 2013, Tawadros II, Patriarca della Chiesa ortodossa copta, fece visita per la prima volta a Papa Francesco in Vaticano. In ricordo di quello storico incontro, a suo rientro in Egitto indisse la “Giornata dell’amicizia copto-cattolica” che, da allora, si ripete ogni anno il 10 maggio. Recentemente, il Santo Padre restituì la visita recandosi al Cairo. (altro…)
Mag 9, 2017 | Focolari nel Mondo
«Marco Tecilla, il primo focolarino, è la perla che si è aggiunta questo pomeriggio alla corona di Maria. Siamo tutti intorno a lui in un abbraccio che unisce cielo e terra, con infinita gratitudine». Così Maria Voce, la presidente dei Focolari, ha annunciato ieri la scomparsa, avvenuta nel pomeriggio, di Marco Tecilla, primo giovane a seguire Chiara Lubich nella strada del focolare. I funerali saranno domani mercoledì 10 maggio, alle ore 11:00 a Castel Gandolfo (Roma). Leggi anche: Marco Tecilla, una vita con Chiara (altro…)
Mag 9, 2017 | Centro internazionale, Chiesa, Cultura, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
La visita (2/7 maggio) è iniziata con la partecipazione, il 2 maggio, al seminario promosso da “Comunione e Diritto”, in una sala del Palazzo Presidenziale, col titolo “Il Diritto come mezzo per l’integrazione in una società multiculturale”. Circa 70 esperti negli ambiti dell’immigrazione, dell’educazione e del lavoro. Tra loro, il Commissario maltese per i rifugiati, rappresentanti dello IOM ed EASO Malta, Arnold Cassola, presidente del partito Alternattiva Demokratika, docenti e studenti di Giurisprudenza. L’avvocato Maria Voce, nel suo intervento, afferma che la legge può diventare strumento d’integrazione nella società “se superiamo una visione esclusivamente formalistica, e puntiamo a guardare al Diritto come mezzo indispensabile per contribuire a creare una realtà di comunione all’interno della società”. Citando l’esperienza di Insieme per l’Europa, nata su ispirazione di Chiara Lubich, ne riferisce le azioni che “appaiono come un segnale profetico di ciò che l’Europa può diventare se i suoi cittadini vorranno condividere maggiormente la comune esperienza, che va al di là delle diverse culture e delle appartenenze ecclesiali”, dando così voce a “un’Europa che, sicura delle proprie radici, si apre senza timori a chi chiede accoglienza e sa che l’amalgama di popoli che l’ha costituita nei secoli può a sua volta amalgamarsi con altri popoli che contribuiranno al suo sviluppo”. Ogni intervento è supportato da iniziative concrete, come il progetto TANDEM – presentato da Apollos Pedro originario dal Biafra, ma residente in Italia – che promuove la pace e il dialogo, dando l’opportunità di vivere insieme a persone di diverse nazionalità e religioni.
Il 4 maggio, l’incontro di Maria Voce con la Presidente della Repubblica di Malta, Marie-Louise Coleiro Preca, alla quale illustra le varie espressioni del Movimento dei Focolari a Malta; in particolare le attività di Umanità Nuova e le iniziative di ragazzi e giovani. La Presidente segue con interesse e a conclusione saluta i giovani con un caloroso abbraccio. «I Focolari sono come una vitamina. L’arte di amare è portatrice di una pace positiva, in un mondo sempre più narcisista ed egocentrico». I ragazzi le consegnano il “Dado dell’amore”. A invitare la Presidente dei Focolari è stata la diocesi di Malta, attraverso la sua Commissione Ecumenica, in occasione del 40° anniversario della fondazione della stessa. In questo contesto, il 5 maggio, Maria Voce viene ricevuta dall’arcivescovo mons. C.J. Scicluna. Subito dopo, alla presenza di 300 partecipanti, interviene alla conferenza su “Dialogo o dialoghi? Uno stile di Vita”. Fra i presenti, l’Arcivescovo, il Presidente della Commissione Ecumenica, il Vicario Generale, il Segretario della Nunziatura di Malta, il Nunzio in Costa d’Avorio (d’origine maltese), un rappresentante della Chiesa Ortodossa Rumena, due del“Robert Schuman Centre for European Studies” e alcuni membri di organi ecclesiali.
Nel tracciare la ricca storia dell’impegno ecumenico del Movimento, Maria Voce spiega che il metodo del dialogo che Chiara Lubich ha promosso è l’amore, “un dialogo tra persone, non tra ideologie o sistemi di pensiero. Che deve necessariamente essere sostenuto e sostanziato dalla misericordia, dalla compassione, dalla carità, sintetizzato nella Regola d’oro, presente in ogni cultura e religione: Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro (Mt 7,12)”. “L’unico modo per spianare la via all’unità nella verità è quello di inchinarci davanti agli altri nell’atteggiamento di lavar loro i piedi (cfr Gv 13) anziché far loro una lavata di testa. Occorrono molta pazienza e umiltà”. Infine viene presentata la Dichiarazione di Ottmaring, pubblicata in Germania lo scorso 21 febbraio, nella quale il Movimento dei Focolari si assume un maggiore impegno ecumenico. A conclusione l’arcivescovo ringrazia Maria Voce per il lavora svolto dal Movimento dei Focolari per “suscitare nelle persone la sete per l’unita”. E ricorda la frase di Paolo VI: “Il mondo ascolta più i testimoni che i maestri”. Leggi i Focolari a Malta (altro…)