Movimento dei Focolari

Festa dell’Europa

Il 9 maggio si celebra in Europa la pace e l’unità. La data ricorda la storica “Dichiarazione Schuman”, con la quale, il 9 maggio 1950, l’allora ministro degli esteri francese propose la creazione di un primo nucleo economico, finalizzato alla graduale costruzione di una federazione di Stati europei, indispensabile al mantenimento di pacifiche relazioni. Come prima tappa, Robert Schuman indicava la gestione comune, per Francia e Germania Ovest, del carbone e dell’acciaio, ma nel quadro di un’organizzazione alla quale avrebbero potuto aderire in seguito anche altri Paesi. Si ponevano così le premesse per un’integrazione ben più vasta e comprensiva, al punto che la Dichiarazione è considerata, simbolicamente, la data di nascita del lungo processo di pace e stabilità che ha dato origine all’Unione Europea. La festa è l’occasione per avvicinare le istituzioni ai cittadini e i popoli fra loro, accrescendo la consapevolezza che i valori della pace, dell’integrazione e della solidarietà devono essere posti a base della convivenza umana. (altro…)

Il mal di testa di Simplice

Il mal di testa di Simplice

IMG_3378«Da quando i nostri genitori si sono separati, mia sorella ed io viviamo con nostro padre. È una situazione molto difficile per me, anche per via della salute: soffro d’asma e per due anni ho avuto  anche problemi di cuore. Grazie alla vicinanza di tanti giovani che come me cercano di vivere la spiritualità dell’unità, questi limiti fisici non mi hanno impedito di vivere con entusiasmo il mio impegno cristiano. Come studente, invece, le cose non andavano molto bene. Nella struttura pubblica che frequentavo non c’era molta attenzione per studenti nella mia situazione e quando ho saputo di dover ripetere la prima classe superiore ho cambiato scuola. Qui ho capito meglio l’importanza dell’istruzione e il vantaggio di poter raggiungere la laurea. All’inizio dell’anno i voti erano buoni: evidentemente la nuova motivazione stava funzionando. Una sera mi ha preso un terribile mal di testa. Speravo che durante  la notte passasse perché nei giorni a venire mi aspettava una serie di interrogazioni. Effettivamente al mattino il mal di testa non c’era più, ma quando ho preso in mano i libri è ritornato più forte che mai. La stessa cosa si è verificata ogni volta che provavo a concentrarmi in un lavoro intellettuale. Ho fatto il giro di tanti ospedali ma nessuno riusciva a scoprire che malattia avessi. Intanto la media dei voti precipitava, mentre il mal di testa era diventato permanente. Mio padre non aveva più soldi per pagare i medici; così  ho provato a consultare dei guaritori tradizionali, ma senza risultato. Sopraffatto da questa situazione sono stato assalito da forti dubbi di fede. Mi domandavo: perché su sette miliardi di persone questa situazione capitava proprio a me, ora che avevo deciso di impegnarmi a fondo con la scuola?  Nonostante la mia ribellione ho voluto partecipare con i Gen ad un week-end formativo. Ci sono andato soltanto per vedere i miei amici, non perché ci credessi molto. L’incontro è iniziato con un video-discorso di Chiara Lubich, ma ero così arrabbiato con Dio che non l’ho neppure ascoltato, né ho voluto dare il mio contributo alla comunione che ne è seguita e tanto meno mi sono interessato a ciò che dicevano gli altri. La mia mente vagava altrove. Pensavo che Dio mi aveva dimenticato, che nessuno poteva capirmi, che questi incontri non servono a nulla. Ad un certo punto però sono stato colpito da un ragazzo che diceva che nei momenti difficili possiamo dare speranza agli altri valorizzando la nostra sofferenza personale. Anzi, che è proprio nell’immedesimarsi in Gesù crocifisso e abbandonato che si trova la forza per amare gli altri. Queste parole sono state per me come una sfida. Mi sono detto: se Gesù sulla croce si fosse tirato indietro, cosa faremmo noi adesso? Da quel momento ho trovato la forza di accettare la mia situazione e la certezza che Dio è amore anche quando permette la sofferenza. E anche se continuavo ad avere mal di testa, ho ritrovato la gioia di vivere. Per amore di mia sorella e di tutti cercavo di donare gioia intorno a me. Grazie alle preghiere di tanti, oggi mi sento molto meglio e se non ci saranno nuove sorprese, sembra che la salute sia ritornata». (altro…)

Novedad editorial: Señales de alerta

Novedad editorial: Señales de alerta

senalesdealerta-197x300Rino Ventriglia, neurólogo y psicoterapeuta, ha trabajado con muchas parejas y matrimonios que atravesaban momentos duros, y constata que “hoy, como nunca, la pareja y la familia pueden gritar al mundo que el Amor existe, que el ‘para siempre’ es una realidad posible”. Para ello, y en base a su experiencia en terapias de pareja, es clave estar atento a las “señales de alerta”, rasgos que indican que hay un problema de pareja, detectarlas y empezar a trabajar para prevenir e impedir que crezcan más y más. Es necesario reconocerlas en voz alta y nombrarlas y saber que nacen de problemas, y entender que se puede mejorar mucho. Al final, siempre es necesario “hablarlo”: con uno mismo, con la pareja, con el terapeuta… Las personas que se niegan a hablar de estos problemas, que los ocultan, los que ni siquiera lo consideran como “un problema”, o los que no tienen esperanza de que nada cambie ni mejore, y los que dejan que se vaya enquistando y empeorando, se encaminan al fracaso de su relación de pareja, con todo el daño que significará para su vida y la de sus seres queridos. Por el contrario, en el momento en que se empieza a hablar, a verbalizar con serenidad dónde está el problema, empieza la solución. Pero eso implica entender que ambos miembros de la pareja están implicados: ambos son vulnerables, ambos tienen sus heridas, ambos necesitan ser reconocidos, amados y afirmados. Rino Ventriglia enumera estos síntomas en su libro “Señales de Alerta: lo que no hay que hacer en la vida de pareja” (Ciudad Nueva).  1.    “Ya no siento nada… ¿me habré equivocado?” 2.    La familia-empresa: cuando la pareja solo habla de cosas que hay que hacer 3.    Los que van “acumulando puntos”… hasta que estallan 4.    Zonas de sombra, lo que no se habla en pareja: “total, no me va a entender…” 5.    Cuando el deseo sexual disminuye o desaparece… ¿qué hay detrás? 6.    Cuando el esposo y la esposa pasan a ser papá y mamá 7.    “Siempre peleando… ¿cuándo tendremos paz?” 8.    Vidas paralelas: cuando en casa es un infierno pero en lo social parece ir bien 9.    Los que se vuelcan en otras cosas como “escape”: adicciones, redes sociales, trabajo… o terceras personas Detectada la “señal de alerta”, hay que detectar la causa y trabajar para evitar más daño: ese trabajo mejorará la relación.  Entender que el otro también es falible y débil. A menudo, hay que tomar conciencia de que aquella persona maravillosa y fascinante que nos enamoró… es falible y débil, como cualquier ser humano. No tiene sentido enfadarse y pelearse con el cónyuge por no ser el personaje de fantasía que nos habíamos creído. Tampoco tiene sentido abandonarlo pensando que se encontrará en otro lugar un supermán o una superwoman: solo existen los seres humanos sin superpoderes. Los cónyuges deben aprender a apreciarse el uno al otro tal como realmente son, mientras aprenden también herramientas para mejorar en su camino juntos. No contentarse con lo gris: la mejoría, la luz, es posible. A veces, la clave del problema es que ni siquiera se ve que sea un problema. Por ejemplo, muchos piensan que lo que están viviendo, aunque es triste o gris, es “lo que hay”: no poder hablar de sentimientos, por ejemplo, no poder expresar deseos, anhelos, ver convertido lo que empezó como una historia de amor en una serie de “tareas”. Pero los terapeutas -y la experiencia de Ventriglia e infinidad de parejas- es que la mejoría es siempre posible. Ventriglia habla del amor de pareja como un cuadrado de cuatro vértices necesarios: 1. Apreciar al otro: apreciar lo que el otro vive, y lo que siente, y cuidarlo, “como nos recuerda Franco Battiato en su espléndida canción El Cuidado”. 2. Interesarse por el otro: “tener deseos de dialogar, de conocer su perspectiva, su modo de pensar, sus ideas, su visión de las cosas…” 3. El placer y la alegría de estar juntos: es disfrutar juntos, con el sexo, con actividades que se disfrutan, con aficiones, con el comer, el dormir, el estar juntos a gusto… 4. Los valores compartidos: afiliarse juntos por una causa, una militancia, un servicio que ambos creen que es valioso, compartir algunos ideales… Pero la clave está, insiste Ventriglia, en que hay que trabajar los 4 vértices para que el amor sea equlibrado, y no sólo algunos de ellos. Si no hay actividades para disfrutar juntos, por ejemplo, y lo que se comparte son solo actividades de militancia o voluntariado, la pareja se resentirá, habrá un vacío dañino. Señales de alertaes un librito sencillo, de 110 páginas, con numerosos testimonios y casos prácticos, que insisten una y otra vez en mostrar que es posible el amor para toda la vida si se trabaja con inteligencia y realismo en esa línea, que los problemas pueden ser superados y que siempre hay más amor y alegría accesible en el camino compartido del matrimonio.


Reseña de P. J. Ginés para Religión en Libertad.

Spagna: Sport e inclusione sociale

Spagna: Sport e inclusione sociale

Logo-Summer-2017L’inclusione sociale è oggi la sfida di maggiore attualità: le crescenti espressioni del disagio sociale, le migrazioni dei popoli, le diverse forme di disabilità e le fragilità, la mancanza di pari opportunità uomo / donna, lo scontro fra generazioni e tante altre difficili situazioni del nostro tempo sono sfide che ci stanno davanti ogni giorno. In che modo lo sport, linguaggio universale, può contribuire all’inclusione sociale? Su questi temi si confronteranno, per quattro giorni, esperti, testimoni ed operatori sportivi impegnati ed appassionati a comprendere il ruolo che l’attività sportiva può svolgere, ed a quali condizioni, in questa sfida del nostro tempo. L’evento prenderà il via a Barcellona, al Palau Robert, il 13 luglio alle ore 15:00 con un simposio internazionale sul tema “Disabilità, educazione ed inclusione sociale” promosso da Sportmeet in collaborazione con altri partner locali fra i quali la Universitat Autònoma de Barcelona. Nei giorni seguenti, la Summer School proseguirà a Castel d’Aro, distante un centinaio di chilometri, con un programma che prevede per il 14 luglio un giornata di sensibilizzazione allo sport inclusivo e per il 15 e 16 luglio (conclusione a pranzo) comunicazioni, buone pratiche ed attività outdoor. Diversi anche qui i partner dell’evento, fra tutti la municipalità di Castel d’Aro. Il numero di partecipanti è limitato: chi intende prenotarsi lo deve fare entro il 31 maggio con le modalità indicate, assieme ad altre informazioni utili ed ai costi, nel volantino allegato. Summer school 2017 (altro…)

Vangelo vissuto: “Sarò sempre con voi”

Vangelo vissuto: “Sarò sempre con voi”

20170505-01Fidarsi di Dio «Alla notizia che aspettavo due gemelli ci siamo affidati a Dio. Avevamo già sei figli e mio marito guadagnava poco. Un giorno una amica, anche lei incinta, stava passando un momento difficile economicamente. Le ho regalato varie cose dei miei bambini. Qualche giorno dopo, ho ricevuto in dono da una zia due corredi molto belli e di valore. Non solo. Appena nati i gemelli, mio marito ha avuto una promozione, con notevole aumento di stipendio. Questo ci ha incoraggiato a fidarci sempre di più di Dio».  A.M. – Brasile Una piccola luce «È un periodo confuso e problematico in casa. Giorni in cui sperimento, a volte, dei momenti di buio, di abbandono. Ma una madre di famiglia come me non deve abbattersi: quello che importa è che io ami i miei così come sono. Non sono sola! Ho costatato che solo il distacco da sé stessi, avendo come modello Maria, porta avanti. Ho cominciato a vivere così e Dio mi ha mandato una piccola luce. Se continuo a muovermi nell’amore, questa luce crescerà e Dio la farà brillare sugli altri». Margrit –  Svizzera Dagli scritti di un malato terminale «Sono profondamente persuaso che il Signore ci ami sempre: quando ci consola e quando ci mette alla prova, per fare in breve tempo di ognuno di noi un Suo capolavoro. Con il passare del tempo, nella mia vita sono cadute tante cose inutili, come foglie morte d’autunno. Tra me e Lui, ora, c’è un rapporto più diretto, senza intermediari. Da alcuni anni sono iniziate delle prove di salute. Da poco se n’è presentata un’altra, più seria, per la quale non è stato ancora scoperto un rimedio. Mi sembra che la mia vita stia per imboccare una strettoia. Ma nello stesso tempo sento che Dio mi è più vicino e che i miei giorni sono nelle Sue mani».  Filippo – Italia Un anziano religioso paralizzato «Da quando, anni fa, rimasi colpito da paralisi agli arti inferiori, devo combattere con la tentazione di sentirmi collocato su un ”binario morto”. Ora che in tutto dipendo dagli altri e il mondo, per me, è diventato una stanza, devo affidarmi alla fede per dare un senso alla mia vita e scoprirne il valore. È vero, data la mia condizione, non posso più influire sugli avvenimenti vicini e lontani. Mi è data però la meravigliosa avventura di vivere. Tutto può diventare occasione di lode, ringraziamento, preghiera, offerta. Anche Gesù sulla croce non ha fatto più miracoli o annunciato il Regno, ma ha continuato ad amare, anzi ha manifestato l’amore più grande e più puro, dando la vita per noi. Stare fermo non è immobilismo».   P. Vittorio – Italia (altro…)

Al via Run4Unity

La staffetta sportiva mondiale promossa dai Ragazzi per l’Unità del Movimento dei Focolari è al via. Come ogni anno, durante la Settimana Mondo Unito, la prima domenica di maggio, dalle ore 11:00 alle ore 12:00 (nei diversi fusi orari), il testimone attraverserà idealmente il pianeta, con eventi sportivi, azioni di solidarietà ed esperienze di cittadinanza attiva, specie nei luoghi nei quali prevalgono solitudine, povertà, emarginazione. In varie città saranno coinvolte personalità del mondo dello sport e della cultura, autorità civili e religiose. Il sito web raccoglierà in tempo reale i contributi dei social networks. Nelle edizioni precedenti la staffetta  ha visto la partecipazione di oltre 100.000 adolescenti in varie parti del mondo.   (altro…)