Movimento dei Focolari
Da Aleppo riparte la speranza

Da Aleppo riparte la speranza

20180322-01bQuella di Jean e Vivian è una storia che parla di amore, coraggio, speranza. Si conoscono ad Aleppo, in Siria, nel 2000, frequentando entrambi il Movimento dei Focolari. Vivian è vedova e ha un figlio di quattro anni nato con una sordità acuta. Jean è falegname, attivo nel sociale. Il comune impegno nel vivere il Vangelo e portare l’ideale del mondo unito all’umanità li avvicina: si sposeranno nel 2003 e avranno quattro figli. Marc, il primo figlio di Vivian, è il motore da cui parte la loro avventura: la necessità di cure specialistiche vede Vivian recarsi in Libano dove Marc sarà seguito in un centro fondato dai Focolari: “È un vero paradiso anticipato – racconta – La vita di Vangelo vissuto nel quotidiano accompagna tutto il processo educativo. I bambini crescono in quest’oasi di pace, e sviluppano i loro talenti superando il loro handicap. Nasce dentro di me un sogno: poter fondare anch’io un istituto tale nella mia città Aleppo”. Jean la sostiene in questo progetto e nel 2005 nasce il loro piccolo Centro. Ne seguiranno di più grandi capaci di accogliere decine di bambini, tutti figli di famiglie povere che non possono pagare alcuna retta. Per questo il Centro era sempre in deficit: “Per ogni necessità – ricorda Jean – andavamo davanti ad un crocifisso per consegnargli i nostri bisogni. La provvidenza arrivava puntualmente”. 1395739130-720x0-c-defaultLo scoppio della guerra, nel 2011, porta morte e distruzione. Jean perde la falegnameria, il centro non ha più nessuna entrata economica, e in molti vivono solo di aiuti dalla Chiesa e da organizzazioni umanitarie. Tanti lasciano il Paese e anche Jean e Vivian, pur tormentati, acquistano i biglietti per partire. Ma un’esigenza si fa chiara nel cuore: non possono lasciare i “loro” bambini sordi, distruggere quel sogno realizzato con fatica.“La vigilia della partenza entro in chiesa – racconta Jean – e lì faccio un colloquio profondo con Gesù, a tu per tu, da uomo a uomo. Lui mi parla al cuore e mi chiede di non partire: cosa faranno quei bambini? Mi sento rivolgere questa domanda tragica. Metto i miei bambini nelle Sue mani. Torno a casa, e con Vivian decidiamo di strappare i biglietti e rimanere per sempre nella nostra città, per essere un dono a quelli che hanno bisogno di noi”. “Eravamo fiduciosi che Dio ci avrebbe accompagnato e sostenuto in tutti i nostri futuri progetti e soprattutto nella vita della nostra famiglia – gli fa eco Vivian – e così è stato”. Oggi il Centro è diventato la loro seconda casa, anche i loro figli partecipano alla vita del gruppo e Jean vi si dedica a tempo pieno. “Questa convivenza ci ha allargato il cuore. Non c’è più né ragazzo né ragazza, né studente né insegnante, né sano né handicappato, né musulmano né cristiano. Tutti noi viviamo dell’unico amore e sotto lo sguardo di un Dio Amore, incarnato, vivo in mezzo a noi”. Chiara Favotti (altro…)

La festa del “nuovo giorno”

La festa del “nuovo giorno”

b6dc1756de Per celebrare il Capodanno persiano, che coincide con l’equinozio e quindi con l’arrivo della primavera, il 21 marzo, in molti paesi dell’Asia e dell’Europa orientale, si celebra la festa di Nawrūz (che significa “nuovo giorno”), proclamata Giornata internazionale dalle Nazioni Unite e iscritta dal 2009 nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Nawrūz è una festa antichissima, allegra e gioiosa, celebrata, si calcola, da circa 300 milioni di persone. Collegata all’idea della rinascita della natura, è pervasa da un ricco simbolismo e promuove valori di pace, riconciliazione, solidarietà tra generazioni, amicizia tra famiglie, popoli e comunità. (altro…)

Un mondo senza pregiudizi

Esistono ancora i pregiudizi basati sul colore della pelle, dopo le grandi conquiste del secolo scorso? Molti passi sono stati fatti, ma ancora si deve lavorare per abbattere completamente ogni forma di disparità. Ce lo ricorda, il 21 marzo, la Giornata Internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, istituita nel 1966 dalle Nazioni Unite, in ricordo del massacro di Sharpeville, in Sudafrica, avvenuto lo stesso giorno del 1960. Quel giorno, forse il più sanguinoso dell’apartheid, la polizia aprì il fuoco su una folla di cittadini neri che protestavano contro una misura di segregazione razziale loro imposta. Circa 70 rimasero a terra privi di vita. In questi giorni, in varie parti del mondo vengono organizzate campagne a favore dell’integrazione e contro ogni forma di discriminazione, odio e violenza perpetrata per motivi razziali. Grandi protagonisti in queste iniziative, come sempre, i giovani. (altro…)

Bilancio economico iniziative gen 4

Bilancio economico iniziative gen 4

MontaggioArticoloHSG3EnCon una lettera di ringraziamento indirizzata ai gen4 di tutto il mondo è stato pubblicato il bilancio di “Hanno sloggiato Gesù”, l’iniziativa che vede impegnati ogni anno i bambini del Movimento dei Focolari durante il periodo natalizio. Grazie alle offerte raccolte dalla presentazione dei “bambinelli” in gesso raffiguranti Gesù, durante lo scorso periodo di Natale i gen4, aiutati dagli adulti e in alcuni casi anche dalle istituzioni cittadine, hanno raccolto 3.627,60 euro, che sono stati destinati a otto progetti in Brasile, Messico, Colombia, Venezuela, Perù, Argentina, Burundi, Uganda e Siria. A questa cifra è stata aggiunta una donazione destinata a cure mediche, alimentazione e materiale scolastico per quattro progetti in Repubblica Centro Africana, Cameroun, Egitto e Iraq. Al di là delle cifre, è da evidenziare la “cultura del dare” della quale i gen4 si nutrono. (altro…)

El primer amor

El primer amor

cubierta (Page 1)

El primer amor

  A las muchas obras de Chiara Lubich (1920-2008) publicadas cuando aún estaba entre nosotros, se añade ahora una selección póstuma de cartas, un género literario especialmente idóneo para desvelar la auténtica personalidad de quien escribe. El libro contiene 60 cartas escritas por Chiara entre los 23 y los 29 años de edad. Cartas que no son un tratado, tampoco son fruto de una elaboración conceptual ni fueron escritas para ser publicadas, pero, por su fuerza profética, se revelan como una de las grandes experiencias espirituales del siglo XX. Pero además, ahora que conocemos el intenso papel que Chiara ha desempeñado en el campo eclesial, ecuménico e interreligioso , cuando uno lee estas cartas, en lugar de sentirse lejos de ella, como si habitase en regiones inaccesibles a la generalidad, la siente muy cerca, «una de nosotros». Resulta convincente en su decidida aserción: «En esta vida que pasa como un relámpago, un sola cosa […] le tenemos que pedir a Dios: amarlo» (C 14). Y la consecuencia lógica es que uno siente hasta qué punto la unidad del mundo es un objetivo perseguible por todos y vocación segura del cristiano. Editorial Ciudad Nueva  

Il segreto per rialzarci

Al cristiano non è consentita la disperazione; non è consentito abbattersi. Possono crollare le sue case, disperdersi le sue ricchezze: egli si risolleva, e riprende a lottare: a lottare contro ogni avversità. Gli spiriti pigri, accovacciati nelle consuetudini facili e comode, si spaventano all’idea della lotta. Ma il cristianesimo ci sarà finché resiste la fede nella resurrezione. La resurrezione di Cristo, che ci inserisce in Lui e della sua vita ci fa partecipi, ci obbliga a non disperare mai. Ci da il segreto per rialzarci da ogni crollo. La quaresima è – e deve essere – anche un esame di coscienza, attraverso cui possiamo contemplare quel che di spento brulica nel fondo della nostra anima e della nostra società, dove si aggancia la miseria d’un cristianesimo fattosi in molti di noi ordinaria amministrazione, senza palpiti e senza impeti, come vela senza vento. Ci prepara alla resurrezione di Cristo, motivo di rinascita della nostra fede, speranza e carità: vittoria delle nostre opere sulle tendenze negative. La Pasqua a noi insegna a sconfiggere le passioni funerarie, per rinascere. Rinascere ciascuno, in unità di affetti, col vicino, e ogni popolo, in concordia di opere, per stabilirci nel regno di Dio. Questo si traduce in una costituzione sociale, mediante un ordinamento che con un’autorità, leggi e sanzioni, agisce per il bene degli uomini e arriva al cielo, ma attraverso la terra. E si modella sull’ordine divino. La sua legge è il Vangelo, e comporta l’unità, la solidarietà, l’eguaglianza, la paternità, il servizio sociale, la giustizia, la razionalità, la verità, con la lotta alla sopraffazione, alle inimicizie, all’errore, alla stupidità … Cercare il regno di Dio è quindi cercare le condizioni più felici per l’espressione della vita individuale e sociale. E si capisce: dove regna Dio, l’uomo sta come un figlio di Dio, un essere d’infinito valore, e tratta gli altri uomini ed è trattato da loro come fratello, e fa agli altri quel che vorrebbe che gli altri facessero a lui. E i beni della terra sono fraternamente messi in comune, e circola l’amore col perdono, e non valgono barriere, che non hanno senso nell’universalità dell’amore. Mettere per primo fine il regno di Dio, dunque, significa innalzare la meta della vita umana. Chi persegue per prima cosa il regno dell’uomo persegue un bene soggetto a rivalità e contestazioni. Invece l’obiettivo divino trae gli uomini più su del piano delle loro risse e li unifica nell’amore. Poi, in quella unificazione, in quella visione superiore delle cose della terra, anche la faccenda del mangiare, vestire e godere riprende le sue proporzioni, si colora d’un senso nuovo e si semplifica nell’amore, e si ha la vita piena. In questo senso anche per noi, Cristo ha vinto il mondo. Igino Giordani, Le feste, S.E.I. (Società Editrice Internazionale), Torino, 1954, pp. 110-125. (altro…)

Roma: convegno di “Comunione e diritto”

Roma: convegno di “Comunione e diritto”

diritto Un ‘patto’ alla radice della reciprocità in famiglia (avv. M. Giovanna Rigatelli) – Il procedimento di separazione e divorzio: “quaestiones selectae” (dott. Giovanni D’Onofrio, magistrato) – La riforma del processo canonico di nullità matrimoniale (avv. rotale Carlo Fusco) Interventi dei partecipanti. Modera: dott.ssa Rossana Brancaccio, magistrato. Invito

Vangelo vissuto: “I tuoi sentieri”

Vangelo vissuto: “I tuoi sentieri”

20180316-01

Foto: Pixabay

Ogni preoccupazione in Dio Abbiamo imparato a gettare in Dio ogni preoccupazione. Quando sono stata ricoverata, è stata l’occasione per rafforzare i rapporti d’amore in famiglia e per crearli anche con persone sconosciute. L’ospedale e la terapia sono costati molto, non sapevamo come fare per comprare la legna per il riscaldamento e pagare le tasse scolastiche. Dopo alcuni giorni di sospensione, qualcuno si è fatto tramite della provvidenza di Dio facendoci pervenire la somma necessaria. R. – Serbia Il “signor nessuno” Quale direttore generale di una azienda sanitaria, ero stato sospettato di avere pagato delle tangenti a fronte di un importante incarico di consulenza. Senza alcuna richiesta di chiarimenti dalla Procura, sono stato costretto ad abbandonare ogni attività lavorativa di carattere pubblico e privato e in un baleno sono diventato il “signor nessuno”. Tutto attorno a me si muoveva come se fossi colpevole. Ho sentito la morte dentro di me, e l’ho anche fortemente desiderata. Dio stesso sembrava scomparso. Unico sostegno la vicinanza di una persona cara: «Gesù abbandonato ti ha voluto un po’ simile a sé. La prova passerà, ma resterà nella tua anima la ricchezza del tuo amore a lui». Dopo otto anni di deserto e angoscia ho visto riconosciuta la mia innocenza. Quei momenti d’inferno si sono rivelati la più fantastica e ricca esperienza della mia vita. M.B. – Italia Credere fortemente Ho sperimentato cosa significhi la frase di Gesù: «Sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo». Mio marito, l’unico che guadagna in famiglia, è rimasto senza lavoro, con i figli che studiano ancora. Uno di loro non poteva sostenere l’esame perché non avevamo il denaro necessario. Ho creduto fortemente che Dio ci avrebbe pensato. Lo stesso giorno ho ricevuto in dono quanto ci serviva. Y. – Croazia Ci sento! Nostro figlio da tanti anni ha problemi di udito e per curarlo ci siamo trasferiti in un altro Paese. Mi sono messo a cercare un lavoro e a dedicarmi al prossimo, e il peso è diventato più leggero. Servivano esami specialistici. Provvidenzialmente, invece della prevista attesa di mesi, è bastata una settimana! Così mio figlio ha potuto iniziare le cure. In seguito un’azienda di logistica e trasporto mi ha chiamato per un impiego. Dopo una settimana di cure, mentre gli mettevo le gocce, mio figlio ha detto: “Papà, da questo orecchio ci sento!”. S. – Italia Occhi tristi Ero appena uscito di casa. Un uomo mi si avvicina, sporco, con occhi immensamente tristi. Sono quei momenti in cui pensi che non puoi cambiare il mondo e assumerti tutti i problemi. Ma quegli occhi guardano solo me. “Sono tre giorni che non mangio”, mi dice. Gli chiedo di aspettare e corro a casa a scaldare qualcosa di pronto. Poi torno da lui, che divora tutto in un attimo. Quindi lo invito al bar all’angolo. La gente mi guarda un po’ sorpresa, ordino un caffè e quattro croissant, tre per lui e uno per me. Ma il mio amico li divora tutti. Mi racconta la sua storia di dolore e sofferenza. A un certo momento mi viene il dubbio che sia tutto vero, ma la cosa importante è ascoltarlo. È un fiume in piena. Un altro caffè, altro latte, esaurisco i pochi soldi. Gli do l’indirizzo di un centro per persone senza fissa dimora. «È la prima volta che qualcuno si interessa a me, ci andrò. Svegliarsi ha avuto un senso stamattina». (Tratto da Urs Kerber, “La vida se hace camino” – nostra traduzione) (altro…)

Van Thuan – libero tra le sbarre

Van Thuan – libero tra le sbarre

Van ThuanSi fece un silenzio denso, interrotto solo dal volo di un moscone che solcava lo spazio soffocante dell’ufficio. «Nguyen Van Thuan ti abbiamo fatto portare qui perché sei colpevole di causare problemi al Governo del popolo sovrano del Vietnam. Sei accusato di propaganda imperialista e di essere un infiltrato delle potenze straniere». È il 1975. Con queste parole François Xavier Nguyen van Thuan, da poche settimane nominato arcivescovo coadiutore di Saigon (Hochiminhville, Vietnam), viene accusato di tradimento e arrestato. Trascorrerà in prigione 13 anni di cui 9 in isolamento. Una vita spesa nell’adesione coerente ed eroica alla propria vocazione, come dirà di lui Papa Giovanni Paolo II. Una storia che merita di essere raccontata.

Collana: Biografie grandi santi

  Editrice Città Nuova

È possibile un “giornalismo dialogico”?

È possibile un “giornalismo dialogico”?

comuniazioneFondamenti, contesti e dimensione comunicativa nell’infosfera Laboratorio di comunicazione È IPOTIZZABILE UN GIORNALISMO DIALOGICO? (modera P.Toth) Analisi delle diverse tappe del percorso “Giornalismo e migrazioni” attraverso la presentazione del Quaderno di NetOne: Il giornalista e le migrazioni (G.Meazzini) L’idea sorgiva di un “giornalismo dialogico” (M.Zanzucchi) Analisi comparata di esperienze di giornalismo (S.Tanesini) Dialogo BASI TEORICHE DEL GIORNALISMO DIALOGICO (modera G.Meazzini) Il ruolo dei giornalisti nell’infosfera: marionette, provocatori o mediatori? Vedi invito

La profezia sociale di Chiara Lubich

La profezia sociale di Chiara Lubich

JesusMoran_3.3.18-02«Il tuo giorno, mio Dio, io verrò verso di Te… Verrò verso di Te, mio Dio, (…) e con il mio sogno più folle: portarti il mondo fra le braccia». Inizia con questa citazione del teologo Jacques Leclercq l’intervento di Jesús Morán, copresidente del Movimento dei Focolari, in occasione dell’evento “La grande attrattiva del tempo presente”: «Siamo ancora oggi stupiti dalla profezia sociale di questa donna straordinaria che, con il suo ideale dell’“ut omnes” (Gv 17,21), dalla sua Trento è arrivata in tutto il mondo». A partire dalla storia del protagonista di una favola, che convive con altri personaggi pensati ma poi scartati dagli autori dei racconti, destinati ad abitare in un altro pianeta, Morán riflette sul ruolo dei profeti: «Essi sono grandi tanto quanto sono piccoli o si fanno tali agli occhi degli uomini. Scartati da essi, derisi, spesso uccisi, sono prediletti da Dio per compiere ciò che nessun altro è capace di fare. I profeti sono infatti i piccoli di Dio: ecco la loro grandezza, anche se spesso sembrano vivere “in un altro pianeta”. Come si sa, la parola “profeta” viene dal greco e indica non tanto colui che predice il futuro ma il portavoce, il messaggero di Dio. Nella Bibbia troviamo anche delle profetesse. I profeti d’Israele parlano al popolo in nome di Dio; e tutto può essere oggetto della loro parola, perché la parola di Dio non ha limiti. […] La vita di Chiara Lubich sa anche di profezia. Ma non si può comprendere il carattere profetico della sua persona a prescindere dal contesto storico in cui è nata e vissuta e dalla sua partecipazione ai destini dell’umanità: la nascita nel Trentino, allora una periferia esistenziale di grande significato storico e sociale, l’esperienza della povertà, il dramma delle guerre mondiali. In mezzo alle vicende del suo tempo – che evocano, appunto, la storia dei profeti, ma anche la sapienza biblica e l’apocalittica – ecco il manifestarsi, in lei, di un carisma particolare, quello dell’unità, che l’ha portata a puntare chiaramente e decisamente alla fratellanza universale». In alcuni suoi appunti del dicembre 1946, sottolinea Morán, «si possono cogliere i capisaldi della profezia sociale di Chiara. Lei, infatti, non è stata una riformatrice sociale, come non lo è stato Gesù. Il sogno di Chiara, in effetti, punta più in alto e più in profondità, e cioè al fondamento antropologico e teologico di ogni riforma sociale: la fratellanza universale e l’unità così come l’ha pensata l’uomo-Dio, Gesù». JesusMoran_3.3.18-01«La piccola comunità di Trento che si andava formando attorno alla fondatrice dei Focolari e che di mese in mese cresceva sempre di più vivendo alla lettera quanto era scritto negli Atti degli Apostoli (At 2, 42-48)» è la prima opera sociale messa in atto dal primo gruppo di focolarine. La comunità, spiega Morán, «viveva la comunione radicale dei beni e si prodigava ad accudire i poveri e la moltitudine di sofferenti che il conflitto aveva lasciato alle spalle. Questa radice non si è mai persa, anzi è la fonte ispiratrice di tutte le operazioni e progetti sociali attivati in tutti questi anni da lei e da tutti quelli che al suo seguito hanno fatto proprio l’Ideale dell’unità. In tutto ciò si evidenzia il genio umano ed ecclesiale di Chiara». Anche noi, continua Morán, «abbiamo davanti una storia. Chiara è quell’autrice che ci ha riscattati dall’anonimato per farci protagonisti di un sogno; tutti protagonisti, nessuno escluso». Citando Guislain Lafont, il grande teologo domenicano che, riassumendo la filosofia pratica di papa Francesco, parla del “principio della piccolezza” (“la salvezza viene piuttosto dal basso che dall’alto”) Jesús Morán conclude: «Chiara ha saputo declinare magistralmente questo “principio della piccolezza” nell’impegno di un vero rinnovamento sociale che è stato da lei scatenato col e dal paradigma dell’unità. Questa è la sua grandezza». (altro…)

Novo perfil do Facebook

Novo perfil do Facebook

Template - Portada Facebook Nosso novo perfil do Facebook em português está no ar: Facebook em Português | @ focolare.org.pt Tal como acontece com outras línguas, o perfil do Facebook em português também irá propor, todos os dias, o “Passa palavra”, a Palavra de Vida, os artigos publicados no site, mas também informações, notícias e eventos – especialmente aqueles em Portugal e no Brasil – com a possibilidade de interagir com muitas pessoas que acreditam em um mundo mais fraterno e solidário. Convide seus amigos a visitá-lo e segui-lo. Divulgue você também as idéias e os valores que podem contribuir para a construção de um mundo mais unido!

Cinque anni luminosi e fecondi

Cinque anni luminosi e fecondi

MariaVoce_PapaFrancesco_VegliaPentecoste“Cinque anni di pontificato luminosi e fecondi”: è pieno di gioia e di gratitudine profonda l’augurio che Maria Voce rivolge a Papa Francesco, anche a nome delle comunità del Movimento sparse in tutto il mondo. In una dichiarazione assicura il rinnovato impegno di “portare l’annuncio del Vangelo agli uomini e le donne nelle più varie condizioni della vita umana”. “Ci sentiamo privilegiati nel poter vivere questo tempo in cui lo Spirito attraverso di Lui chiama la Chiesa ad una duplice azione – continua la presidente dei Focolari –: il ritorno ad una vita profondamente evangelica e una nuova attenzione ai segni dei tempi, che invitano tutti noi cristiani a raggiungere gli uomini e le donne nelle più varie condizioni della vita umana. E il Papa con i suoi gesti e le sue parole ne è l’esempio più coinvolgente. In questo cammino entusiasmante ci sappia fedelmente al suo fianco nel rinnovato impegno di collaborare con tutte le nostre forze all’annuncio di un Dio che ama il mondo da morire. Gli assicuriamo tutto il nostro affetto e la nostra preghiera”.   (altro…)

Nuovo profilo Facebook

Nuovo profilo Facebook

Screen Shot 2018-03-12 at 15.36.31È attivo il nostro nuovo profilo Facebook in lingua portoghese: Facebook em Português | @focolare.org.pt Come per le altre lingue, anche il profilo Facebook in lingua portoghese proporrà, ogni giorno, il “passaparola”, la Parola di vita, gli articoli pubblicati sul sito, ma anche informazioni, novità editoriali ed eventi – specie quelli in Portogallo e Brasile – con la possibilità di interagire con tante persone che credono a un mondo più fraterno e solidale. Invita i tuoi amici a visitarlo e a seguirlo. Diffondi anche tu le idee e i valori che possono dare un contributo alla costruzione di un mondo più unito! (altro…)

Mar de llama

Mar de llama

Teología

Mar de llama

Los comienzos de la experiencia mística de Chiara Lubich

  Este libro da a conocer el corazón del pensamiento y de las intuiciones místicas originarias de Chiara Lubich, sacadas de sus cartas de juventud escritas entre 1943 y 1949, que fueron publicadas por esta editorial en 2010. Escritas con un lenguaje joven y apasionado, desvelan nuevas perspectivas para la mística y la espiritualidad, sorprendentes en una joven maestra de primaria, con una sólida fe formada en la tradicional sociedad católica de Trento. De enorme actualidad porque el mundo está cambiando a gran velocidad y se necesitan testigos para este mundo posmoderno y globalizado, donde el ansia de vida espiritual no ha desaparecido.  Si bien se ha quedado fuera de las instituciones afortunadamente no ha muerto tal y como podría vaticinar aquella noche de toda una época que fue el conflictivo siglo XX. Ante un mundo occidental ampliamente secularizado, se abre la esperanza de poder unirse a Dios uniéndose al destino de los hombres y “participando de los designios de Dios sobre la humanidad, trazar sobre la multitud estelas de luz y, al mismo tiempo, compartir con el prójimo la injuria, el hambre, los golpes, las breves alegrías” (Chiara Lubich).  Ella, deslumbrada, desvela un rostro de Jesús desconcertante que nos ama hasta el extremo de haber experimentado el alejamiento de Dios-Padre con el cual estaba íntimamente unido: “¡Un Dios abandonado por Dios!”. Para ella la unidad de los hombres en Dios es el fruto de la resurrección de Jesús y desde su experiencia vital nos desvela la experiencia mística de la unidad. “¡Oh, la unidad, qué diviniza belleza!”,  exclamaba extasiada. Ella dilata el «Castillo interior» de Teresa de Ávila al «Castillo exterior» y añade a las noches de Juan de la Cruz la «noche de Dios». La contemplación de Dios en medio del mundo, de sus grandes miserias y sus fascinantes conquistas es posible. El encuentro con Dios se puede realizar no solo en la intimidad de la interioridad sino también entre el ruido ensordecedor de las calles, en las luchas por mejorar la sociedad, en las relaciones con todo hombre, en el sufrimiento compartido. Cada vez más autores están descubriendo a CHIARA LUBICH como una de las grandes místicas católicas del siglo XX. Editorial Ciudad Nueva  

L’anima della città

L’anima della città

Maria Voce

Maria Voce. Foto © CSC Audiovisivi

Il modello dei nostri rapporti interpersonali e sociali è l’amore trinitario. Dio, pur essendo Uno, non è solo, ma è una realtà d’amore che dice pluralità, modello di ogni convivenza umana: relazioni sociali a immagine della Trinità. Una espressione di queste relazioni può essere la città che Chiara Lubich ha sempre guardato con un interesse particolare. Ogni città ha una “vocazione”, un disegno specifico che può divenire dono, una nota nella sinfonia dell’insieme. È con questo sguardo che lei, nei suoi molti viaggi, come nell’accogliere le numerose onorificenze e cittadinanze onorarie, ha voluto scoprire e far conoscere l’anima di ogni città. Forse anche per questo ha sempre desiderato vedere realizzate piccole cittadelle, laboratori di convivenza umana, bozzetti di mondo unito, testimonianza di come potrebbe essere la società basata sull’amore reciproco del Vangelo, sulla fraternità vissuta. Venticinque le cittadelle del Movimento presenti in tutti i continenti, nei più svariati contesti sociali e culturali, come negli Stati Uniti, nel Cameroun, nelle Filippine, in Germania, Brasile, Argentina, ecc. Chiara Lubich ne è stata l’ispiratrice, ne ha seguito e illuminato gli sviluppi. Il prototipo di esse, la cittadella internazionale di Loppiano, in Toscana, avrà la gioia e l’onore di ricevere il prossimo 10 maggio la visita di Papa Francesco.
3 marzo 2018

Foto © CSC Audiovisivi

Guardando ad esse, Chiara le indicava come un “piano inclinato” verso chi soffre per dubbi, incertezze, mancanza di futuro. A tutti questo modello di città, diceva, «dà sicurezza e speranza. Una mano tesa verso chi, oggi, cerca la felicità in modo errato, nella droga, nell’erotismo, nella ricchezza… Dice a tutti e dimostra che la vera e perfetta gioia sta nel seguire Gesù. Illumina chi soffre le varie disunità in famiglia o nel proprio ambiente perché offre l’esempio e il segreto dell’unità. Disarma chi è tentato di violenza in tutti i campi perché dimostra, ad esempio, con l’internazionalità dei suoi abitanti, che è con la mitezza, frutto dell’amore, che si può conquistare il mondo». Chi visita queste cittadelle vi trova una casa, una famiglia, una madre: Maria! È lei che forma e informa la socialità di tutto il Movimento dei Focolari. Nel Magnificat Chiara da sempre ci ha indicato un programma di vita e di azione: «la “magna carta” della dottrina sociale cristiana inizia là dove Maria canta: “ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi”. L’abbiamo sperimentato fin dall’inizio del Movimento e continua tutt’ora: c’è chi mette in comune i gioielli, chi terreni, chi beni di ogni tipo, chi i propri bisogni. Scegliendo uno stile di vita sobrio, ci si aiuta tutti ad avere il necessario. Nel Vangelo sta la più alta e travolgente rivoluzione. E forse è nei piani di Dio che anche in quest’epoca, immersa nella soluzione dei problemi sociali, sia la Madonna a dare a noi tutti cristiani una mano per edificare, consolidare, erigere e mostrare al mondo una società nuova in cui riecheggi potente il Magnificat». Vorremmo che la comunione dei beni fra singoli e famiglie si estendesse a città, stati, popoli, continenti, per far strada alla civiltà dell’amore. (altro…)

Roma – Convegno EcoOne 2018

Roma – Convegno EcoOne 2018

b_320_0_16777215_00_images_news_volantino_convegno_2018_v4_LRIl Convegno Internazionale“Nature breaks limits” si svolgerà presso la Sala Conferenze “I Gigli della Montagna” (Via Monte Senario, 81 – Roma, Italia). Rifletteremo insieme su come i limiti – geografici, naturali, tecnologici … – possono diventare trampolini di lancio per un futuro sostenibile del genere umano e dell’ambiente terrestre. Per informazioni: EcoOne online  (altro…)

Giochi Paralimpici Invernali 2018

Al termine dei Giochi Olimpici Invernali si è aperta, a Pyeong Chang, lo scorso 9 marzo, con una grandiosa cerimonia inaugurale, la XII edizione dei Giochi Paralimpici Invernali, che dureranno fino al 18. Come da accordi tra i Comitati Internazionali, i Giochi Paralimpici si svolgono ogni quattro anni, nella stessa città dei Giochi Olimpici Invernali, con la partecipazione di atleti con disabilità fisiche. Come ha evidenziato Papa Francesco, se «lo sport può tendere ponti tra paesi in conflitto e dare un valido contributo a prospettive di pace tra i popoli», i Giochi Paralimpici «attestano ancora di più che attraverso lo sport si possono superare le proprie disabilità» grazie all’«esempio di coraggio, di costanza, di tenacia nel non lasciarsi vincere dai limiti» portato dagli atleti. «Lo sport appare una grande scuola di inclusione, ma anche di ispirazione per la propria vita e di impegno a trasformare la società». Le prime Paralimpiadi Invernali si svolsero in Svezia nel 1976. Come per i Giochi estivi, devono la loro esistenza alla tenacia con cui alcuni medici, specialmente l’inglese Ludwig Guttmann, riuscirono con i propri metodi all’avanguardia ad aiutare i veterani reduci dalla Seconda Guerra Mondiale a trovare nello sport competitivo un’opportunità per riabilitarsi e trovare un posto nella società. (altro…)

Custodiar la infancia

Custodiar la infancia

TAPA-CUSTODIAR-FINAL-WEB“En los últimos años ha salido a la luz el triste fenómeno de los abusos sobre niños y adolescentes que involucró a muchas instituciones, incluso figuras eclesiásticas que se mancharon con esta horrible culpa, lo cual impuso que se hiciera un profundo examen de conciencia. Después de haber condenado claramente estos hechos dolorosos, el papa Francisco instituyó, el 22 de marzo de 2014, la “Pontificia Comisión para la Tutela de los Menores”, con el objetivo de proponer las iniciativas más oportunas para la protección de los niños, adolescentes y de los adultos vulnerables, a fin de que estos crímenes no se repitan en la Iglesia. En esta perspectiva, el Movimiento de los Focolares también instituyó una Comisión para la Promoción del Bienestar y la Protección de los Niños y Adolescentes y redactó Líneas Guía a tal efecto. Los principios que derivan de ellas pueden ser aplicados en todas las actividades que los educadores llevan a cabo con niños y adolescentes en los ambientes educativos, en las asociaciones lúdicas y deportivas, en las comunidades parroquiales de todo el mundo. Se trata de una loable iniciativa, fruto de un largo trabajo de preparación con expertos y educadores que trabajan en contacto con las jóvenes generaciones. El presente volumen afronta el argumento con gran claridad y desde varios puntos de vista, considerando los aspectos psicológicos de la violencia, los derechos del niño, las legislaciones en materia de protección de niños y adolescentes, la postura de la Iglesia Católica y sobre todo los aspectos pedagógicos. Considero que se trata de una opción inteligente y constructiva la de proponer programas de formación y sensibilización destinados en particular a los formadores y educadores, que actúan en contextos sociales y culturales muy variados.” (Del “Prólogo” a cargo de A. Vincenzo Zani, Secretario de la Congregación para la Educación Católica) Vídeo de la presentación del libro. Editorial Ciudad Nueva

Signore, dammi tutti i soli

  Signore, dammi tutti i soli … Ho sentito nel mio cuore la passione che invade il Tuo per tutto l’abbandono in cui nuota il mondo intero. Amo ogni essere ammalato e solo: anche le piante sofferenti mi fanno pena … , anche gli animali soli. Chi consola il loro pianto? Chi compiange la loro morte lenta? E chi stringe al proprio cuore il cuore disperato? Dammi, mio Dio, d’essere nel mondo il sacramento tangibile del tuo Amore, del tuo essere Amore: d’esser le braccia tue che stringono a sé e consumano in amore tutta la solitudine del mondo.   Da CHIARA LUBICH MeditazioniCittà Nuova 1959 – pp 19 (altro…)

Tardes teens4unity em Portugal

Tardes teens4unity em Portugal

teens2As tardes teens4unity, (dos 9 aos 17 anos) em Lisboa, Porto e em Cascais, são sempre momentos especiais para descobrir e construir múltiplas via para  paz. Datas para marcar na agenda em 2018: >  Horário: das 15h00 às 17h00 10 março (sábado) – Salesianos do Estoril 14 abril (sábado) – Salesianos do Estoril 12 maio (sábado) – Salesianos do Estoril 9 junho (sábado) – Salesianos do Estoril

“Basta conoscersi”

“Basta conoscersi”

BC_Brochure_Corso_Cattolica_A4_DEF_Pagina_1 L’obiettivo del corso è quello di trasmettere conoscenze e competenze interculturali e metodologiche attraverso una metodologia e-learning, laboratoriale, frontale e sul campo. La durata complessiva della formazione sarà di 25 ore, 7h a distanza tramite il sistema e-learning e 18h di persona nelle due giornate previste. Il corso verrà a breve pubblicato sulla piattaforma SOFIA e sarà pertanto possibile utilizzare il Bonus della “Carta del docente”. Ulteriori informazioni e modalità di iscrizione al corso clicca qui.

Ecumenismo um Estilo de Vida

Ecumenismo um Estilo de Vida

Screen Shot 2018-03-07 at 15.10.06 Ecumenismo Simples Tolerância ou um Estilo de Vida O objetivo da Autora é focalizar o ecumenismo enquanto diálogo para a construção de um Mundo Unido, pode-se afirmar que, apesar de tudo, o mundo experimenta uma onda de comunhão universal que penetra na história do gênero humano. Sandra Ferreira Ribeiro Editora Cidade Nova

Cattedra ecumenica a Sophia

Proseguono le lezioni iniziate presso l’Istituto Universitario Sophia il 14 dicembre 2017 con l’avvio della Cattedra ecumenica internazionale intitolata al Patriarca Athenagoras e a Chiara Lubich. Ospite atteso della settimana dal 5 al 8 marzo è Sua Eminenza Maximos Vgenopulos, Metropolita di Selyvria, co-titolare della Cattedra con il prof. Piero Coda, preside di Sophia. Tema del ciclo di lezioni dell’anno accademico in corso è l’ecclesiologia della Chiesa ortodossa, per studiare il significato culturale, rivisitare le tappe storiche e sviscerare le implicazioni ecclesiali e sociali del cammino ecumenico verso la piena unità della Chiesa, nello scambio delle ricchezze spirituali, teologiche e culturali dell’Oriente e dell’Occidente cristiani. In particolare, il 7 marzo, il Metropolita Maximos ha tenuto una conferenza sull’importante Sinodo pan-ortodosso che si è svolto a Creta nel 2016.

Alle mafie diciamo NOi

Alle mafie diciamo NOi

Alle mafie diciamo noi Un libro non può camminare. Ma le idee che veicola, a volte, sì. Quelle possono pure mettersi in viaggio e farsi strada. Così “La legalità del noi” di Gianni Bianco e Giuseppe Gatti – un giornalista e un magistrato – quattro anni fa raccontava quanto di buono l’Italia può fare contro le mafie, quando non si affida agli eroi solitari, ma al gioco di squadra. Quattro anni dopo, si vedono i passi avanti (piccoli e grandi) fatti grazie a tanti comuni cittadini incontrati da Nord a Sud e che, nella condivisione, hanno trovato il coraggio e la forza per dare risposte nuove all’arroganza dei clan. Una spinta al cambiamento che parte da studenti e insegnanti, a cui queste pagine, in particolare, si rivolgono. I ragazzi e le ragazze del nuovo millennio sono la prima linea di un’antimafia che non delega, ma si impegna in prima persona. Sono l’avamposto del “noi”. Quell’energia vitale che attiva processi di riscatto e di emancipazione prima impensabili. La carta da giocare per sperare – anche in questi tempi di crisi – di costruire un Paese migliore, senza più mafie. Insieme.   Editrice Città Nuova

Loppiano – Open Week Sophia

Loppiano – Open Week Sophia

All’Ist. Universitario Sophia a Loppiano si potranno conoscere da vicino i corsi in programma, partecipare alle lezioni, sperimentare in prima persona cosa significa formarsi qui. Sarà possibile fermarsi per un solo giorno o per più giorni. Per ricevere maggiori dettagli basterà compilare il form.   Maria Stella Giannetti Comunicazione – Relazioni Esterne Istituto Universitario Sophia Via san Vito 28, Loppiano – 50064 Figline e Incisa Valdarno (FI) Tel.  +39.055.9051521  –  Cell. +39.349 62 72 045 relazioni.esterne@iu-sophia.org  – www.iu-sophia.org   Destina il tuo “5 per mille” alla Fondazione Per Sophia: è un dono prezioso a costo zero! Per sostenere la Fondazione e, quindi, l’Istituto Sophia bastano due semplici operazioni: 1) firmare nel riquadro “sostegno del volontariato…fondazioni riconosciute” (modelli 730, CUD e UNICO); 2) indicare il codice fiscale della Fondazione Per Sophia: 94177760488. Grazie per il tuo sostegno! www.fondazionepersophia.org OPEN WEEK Sophia

Un “sogno” che si rinnova

Un “sogno” che si rinnova

1E3A9169

Foto © CSC Audiovisivi

È iniziato con un evento all’insegna della musica, della poesia, delle immagini in movimento, della coreografia, del canto, per sottolineare e accompagnare le parole dei testimoni, l’anno dedicato al ricordo della fondatrice dei Focolari, nel decennale della sua morte. Oltre duemila persone provenienti da tutto il mondo (lo rivelano anche i costumi tipici), autorità religiose – in prima fila il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin – e personalità del mondo della cultura, della comunicazione e delle istituzioni hanno partecipato, sabato 3 marzo, al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo, vicino Roma, a quella che da molti è stata definita non una commemorazione, ma una festa della vita. Quella scaturita dal carisma dell’unità di Chiara Lubich in innumerevoli e diversissimi contesti del mondo, spesso in territori ostili, di guerra, di degrado, dando vita ad opere di trasformazione sociale dal timbro evangelico. Adriana è un’artista brasiliana: «Non volevo stare chiusa dentro un atelier. Chiara mi ha detto: scegli Dio, che ti ha fatto artista». Dall’amore per i fratelli e dalla disponibilità a mettersi in gioco in un progetto sociale nella favela di Pedreira, a sud di San Paolo, per dare un tetto a 500 famiglie in situazione di povertà estrema, rinasce per lei la possibilità di mettere a frutto il proprio talento di pittrice. «Sono venuta qui – dice Adriana – per rendere omaggio a Chiara». Roberto e Maurizio, in Italia, hanno inaugurato una pescheria all’insegna dell’economia di comunione, perché «se basiamo la nostra vita sul profitto, a che serve? Nessuno ci ricorderà per i soldi che avevamo, ma per il bene che abbiamo fatto». Maria lavora da 15 anni in una scuola nella difficile periferia di Parigi, da cui solitamente i professori scappano appena possono. «Quei bambini devono poter avere le stesse possibilità di chi frequenta le scuole dei migliori quartieri di Parigi». Letizia e suo marito, imprenditori, hanno rifiutato una importante commessa e rischiato di fallire, pur di non produrre componenti per l’industria della guerra.
PX5A4522-m

Jesús Morán. Foto © CSC Audiovisivi

Ancora. Una coppia siriana offre la propria testimonianza attraverso un videomessaggio: «Non siamo voluti scappare dalla guerra per non chiudere la nostra scuola per bambini sordi. Da chi sarebbero andati?». La storia di una bambina filippina viene affidata alla voce e all’espressione intensa di un’attrice: accolta nel centro sociale Bukas Palad (“a mani aperte” in lingua tagalog), a Manila: «Sono grata, perché da povera sono diventata una persona speciale, amata. Qui è cominciata la mia rinascita». Sono solo alcuni dei frutti dell’“intrinseca socialità” del carisma di Chiara Lubich, come viene definita dal copresidente dei Focolari Jesús Morán: «Chiara non è stata una riformatrice, il suo sogno punta più in alto, al fondamento antropologico e teologico di ogni riforma sociale: la fratellanza universale». L’opzione preferenziale per gli ultimi – “riscattati dall’anonimato e resi protagonisti” – caratterizza fin dagli esordi la storia dei Focolari.
1E3A9262

Foto © CSC Audiovisivi

È Maria Voce a ricordare le premesse di una esperienza che ha raggiunto 182 Paesi nel mondo, con frutti tangibili di fraternità, come le 25 cittadelle, “bozzetti di mondo unito” presenti in tutti i continenti. Racconta: negli anni della Seconda Guerra Mondiale, «le prime focolarine non si risparmiavano nel correre da una parte all’altra di Trento a portare il loro aiuto a chiunque avesse bisogno. Invitavano i poveri a pranzare nella loro casa e, mettendo la tovaglia più bella che avevano, si sedevano a tavola: una focolarina, un povero, una focolarina, un povero; davano da mangiare ma da fratelli, non da benefattori. Il Vangelo, letto insieme a lume di candela nei rifugi antiaerei, riscoperto e vissuto con l’intensità dell’irrompere di questa Luce, si rivelava sorgente della più profonda trasformazione sociale». Sulla grande parete della sala, resa schermo cinematografico, scorrono, come parte integrante del racconto, le immagini in movimento di una lunga storia, partita da un sogno: “la grande attrattiva del tempo moderno: penetrare nella più alta contemplazione e rimanere mescolati tra tutti, uomo accanto a uomo”. In tutti i Paesi del mondo, dove Chiara Lubich verrà ricordata, questo sogno oggi si rinnova. Chiara Favotti (altro…)

I social network non sono un gioco da ragazzi

I social network non sono un gioco da ragazzi

Social Network non giocoI minori sono il bersaglio più ambito dalle piattaforme digitali ma gli strumenti per difenderne la presenza online sono pressoché assenti. Sapere come muoversi è oggi fondamentale. In occasione della presentazione del libro: Nasci cresci e posta. I social network sono pieni di bambini: chi li protegge? di Simone Cosimi e Alberto Rossetti. Appuntamenti di Città Nuova a Tempo di Libri (Milano, 8-12 marzo)

Social-One: scienze sociali in dialogo

Il Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione dell’Università di Salerno e il research network Social-One, con il patrocinio della Sezione Teorie Sociologiche e Trasformazioni Sociali dell’Associazione Italiana di Sociologia (AIS) e in partenariato con 11 università e enti di ricerca in Italia e nel mondo, promuove  il convegnoSociological Imagination and social promotion: the category of “Love” to read the changes taking place and imagine new future” (“Immaginazione sociologica e promozione sociale: la categoria dell’amore per leggere i cambiamenti in atto e immaginare nuovi futuri”). Obiettivo del convegno è scandagliare tutte le prospettive di analisi e di azione suscitate dalla categoria dell’”agire agapico” nell’ambito delle discipline sociali e umane, nell’ipotesi che tale concetto possa offrire nuove chiavi di lettura e prospettive di intervento per la promozione di una società plurale basata su equità, inclusività e dialogo. Nei vari panel verranno presentati contributi e testimonianze che coniugano teoria, ricerca e azione. Il Comitato Scientifico del Convegno, coordinato da Gennaro Iorio (Università di Salerno), è composto da: – CALLEBAUT BERNHARD – Istituto Universitario Sophia (Italia) – CAMPANINI ANNA MARIA – Università di Milano Bicocca (Italia) – HOCHSCHILD MICHAEL – Time-lab (Francia) – MAGATTI MAURO – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Italia) – MARTINS PAULO HENRIQUE – Universidade Federal de Pernambuco – UFPE (Brasile) – MONGELLI ANGELA – Università di Bari (Italia) – MORA EMANUELA – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Italia) – ORTEGA SANTO PEDRO JOSE – Universidade Autónoma de Santo Domingo – UASD (Repubblica Dominicana) – RAMA RUDINA – University of Tirana (Albania) – REMBIERZ MAREK – University of Silesia in Katowice (Polonia) – SALAS MARCELO – Universidad del Salvador en Buenos Aires (Argentina) – WAGNER IZABELA – University of Warsaw (Polonia) – WIELECKI KRZYSZTOF – Cardinal Stefan Wyszynski University (Polonia) Per informazioni: Social-One online Scarica invito (altro…)

[:es]Asombro y empatía

” width=”283″ height=”447″ />

Con este volumen de Manuel María Bru, Asombro y empatia, la editorial Ciudad Nueva da inicio a una interesante colección: Nueva Evangelización. Coeditada junto a la Delegación Episcopal de Catequesis de la Archidiócesis de Madrid, busca ofrecer una herramienta de formación para catequistas, educadores y toda persona deseosa de vivir la fe de manera consciente, responsable y abierta al diálogo con una sociedad cada vez más plural. ¿Estaremos a la altura de una evangelización que realmente sea nueva en su ardor, en sus métodos y en sus expresiones, como quería san Juan Pablo II?, ¿de una catequesis renovada, más esencial, más mistagógica y más inculturada con el hombre de hoy, sobre todo con las nuevas generaciones? En nuestras manos está el intentarlo, a sabiendas de que, como nos dice Francisco, más vale «una Iglesia accidentada, herida y manchada por salir a la calle, que una Iglesia enferma por el encierro y la comodidad de aferrarse a sus propias seguridades» (Evangelii gaudium, 49). Acceso a las primeras páginas del libro.

  (altro…)

Nosotros creemos en el amor

Nosotros creemos en el amor

Nosotros creemos en el amor Nosotros creemos en el amor es la respuesta que cualquier cristiano puede dar a quien le exige razones de su fe. Este libro lo demuestra de modo ágil y convincente. El texto nació del diálogo que el autor tuvo con centenares de jóvenes en distintos países, en encuentros para profundizar lo esencial de la fe cristiana. Recorriendo el camino que llevó a los primeros discípulos de Jesús a reconocer en él al Hijo del Padre y a entrar en la comprensión de la Trinidad, Vandeleene no elude las innumerables preguntas que la fe en el Amor suscita y responde con la claridad que otorga una rica experiencia de vida evangélica. El autor no se erige en el papel de maestro pero brinda su competencia y experiencia, e instaura un diálogo con los jóvenes en el que intenta adentrarse en un tema como el de la fe, tan decisivo en la vida y para la vida. Dice María Voce –presidente de los Focolares– en el prefacio: “Es mi deseo que las páginas de este libro brinden a los jóvenes el impulso para entrar en diálogo con Jesús. Para conocerlo mejor, por lo tanto para amarlo más y para dejarse amar por él libremente. Una aventura que deseo a muchos”. Editorial Ciudad Nueva (Buenos Aires)

Segnare sulla folla ricami di luce

Segnare sulla folla ricami di luce

ChiaraLubich_3marzo2018 «Ecco la grande attrattiva del tempo moderno; penetrare nella più alta contemplazione e rimanere mescolati fra tutti, uomo accanto a uomo. Vorrei dire di più: perdersi nella folla, per informarla del divino, come s’inzuppa un frusto di pane nel vino. Vorrei dire di più: fatti partecipi dei disegni di Dio sull’umanità, segnare sulla folla ricami di luce e, nel contempo, dividere col prossimo l’onta, la fame, le percosse, le brevi gioie. Perché l’attrattiva del nostro, come di tutti i tempi, è ciò che di più umano e di più divino si possa pensare, Gesù e Maria: il Verbo di Dio, figlio d’un falegname; la Sede della Sapienza, madre di casa». (altro…)

Maria

Maria

Maria-capa-v.1A experiência de Chiara Lubich na relação com Maria é fascinante e de uma riqueza enorme. Suas contribuições revelam aspectos da vida da mãe de Jesus pouco conhecidos até mesmo no âmbito da Igreja Católica. A fé na maternidade divina de Maria – Mãe de Deus, Theotokos – é apresentada no livro a partir da própria vivência da autora na relação vital e filial com Ela, com beleza poética e profundidade teológica, e de forma acessível a toda pessoa interessada no assunto. A concepção de Chiara sobre Maria como cristã autêntica, Aquela que por primeiro põe em prática a Palavra de Deus, é inovadora e impulsiona o diálogo entre cristãos de denominações diferentes. Como cristã autêntica, Ela é modelo para todos os cristãos. Os organizadores desta obra foram muito cuidadosos e perspicazes ao apresentar de forma sistemática a rica contribuição de Chiara Lubich sobre Maria, que, na discrição de sua vida, muitas vezes, é conhecida apenas numa perspectiva devocional. Vê em CIDADE NOVA: https://www.cidadenova.org.br/livraria/produtos/view/1147

10ChiaraLubich – Brasil: São Paulo – Bahia – Rio de Janeiro – Mariápolis Santa Maria

10ChiaraLubich – Brasil: São Paulo – Bahia – Rio de Janeiro – Mariápolis Santa Maria