Movimento dei Focolari
In Nigeria una scuola diventa una Mariapoli

In Nigeria una scuola diventa una Mariapoli

20170224-03Il St Joseph’s College si è trasformato, per tre giorni, in un piccolo laboratorio di fraternità: i giovani studenti (dai 9 ai 18 anni) hanno vissuto fianco a fianco con i professori, le loro famiglie, ma anche con tanti, giovani, adulti, anziani, provenienti da altre città. La Mariapoli è stata animata dai membri della comunità locale di Jos, ma anche da altre comunità come quelle di Abuja (viaggiando per 4 ore) e Onitsa (12 ore). C’erano anche alcuni giovani dei Focolari di Lagos. Nella Nigeria, Paese dalle distese sconfinate, i lunghi viaggi, a volte irti di pericoli, sono spesso un ostacolo. Ma per sostenere la Mariapoli nel St Joseph’s College, nessuno si è fermato. E la scuola ha aperto i suoi cancelli per accogliere giovani e meno giovani, studenti, insegnanti, operai. Tra i “mariapoliti” c’è anche John Maigari, ex docente ed ex allievo della scuola, oggi in pensione, che era stato anche uno dei responsabili del dipartimento dell’educazione della Diocesi. John Maigari aveva sperimentato egli stesso, molti anni prima, la vita di una Mariapoli, dove ognuno guarda all’altro come fratello e cerca di amare e di servire. Ora, dopo tanti anni, ormai in pensione, il professor Maigari voleva far sperimentare quella stessa vita agli alunni della sua scuola. E la proposta è stata accolta. 20170224-01Così, per tre giorni, la scuola ha cambiato pelle. I momenti di riflessione e di approfondimento si sono saldati con l’esperienza concreta. Divisi in gruppi, gli studenti di varie età hanno vissuto fianco a fianco con gli insegnanti e con tutti gli altri ed hanno condiviso i vari momenti della giornata: insieme hanno cucinato, lavato i piatti, sistemato la sala che ospitava il convegno, pulito i bagni ed il parco della scuola. Per qualcuno era la prima volta: non avevano mai fatto nulla di simile. Anche il preside del collegio ha lavato i piatti! Un grande libro, preparato per gli studenti, ha accolto le loro parole ed i loro commenti. “Racconta” tre giorni di vita vera! Quel ritiro ha cambiato la loro vita, dicono. “L’unità vissuta in quei giorni ci ha colpiti fin dal primo momento che avete messo piede nella nostra scuola”. Unità che le parole di Chiara Lubich e la testimonianza dei membri dei Focolari ha loro trasmesso. 20170224-02“Mi  sento molto felice ed entusiasta – scrive Nipps –, perché questi giorni sono stati meravigliosi. Ho fatto tante esperienze e sono stato colpito in modo speciale dall’amore e dall’unità che il team delle persone che animavano il programma avevano fra loro”. “Prima la mia vita non era completa – racconta Keivin –  perché non sentivo per niente che Dio è vivo ed esiste davvero. Ora credo veramente in Dio. “Questo ritiro non è come gli altri – aggiunge Daong –. Voi avete mangiato con noi, dormito nel nostro collegio”. In questa regione della Nigeria, per anni, si sono verificati molti episodi di violenza tra cristiani e musulmani: semi di odio hanno attraversato il Paese. I giovani studenti avevano alle spalle anche tutto questo. Nella Mariapoli di Jos, hanno potuto sperimentare un’ “altra via”: la potenza dell’arma dell’amore di Dio e dell’unità. (altro…)

In the Ray of God’s Love

In the Ray of God’s Love

In-the-Ray-of-Gods-LoveEach of us has a ray that burst forth from the Father’s heart when he spoke our name with the word Love. If we follow this ray, which is his will for us, what he lovingly desired, and continues in each moment to desire for us, we will become what we are in the mind of God from all eternity. It’s a matter of corresponding to his will, adhering to it, moment by moment, until the day when it will literally lead us back to the sun, to the Father…. Chiara notes how the rays draw nearer and nearer to each other until they become one in the sun. As we do the will of God, we will become closer and closer to each other, until we are all one in the sun, in God. (From the introduction) Published by New City Press – Philippines Enquiries and orders

Philippines: Course on Interreligious Dialogue entitled “Harmony among Peoples and Religions Today”

Philippines: Course on Interreligious Dialogue entitled “Harmony among Peoples and Religions Today”

SOR2017On March 2-5, 2017,the School of Dialogue with Oriental Religions (SOR) will hold another important Pan-Asian formation course at the Mariapolis Center, Tagaytay City. The theme of the said course is “Harmony among Peoples and Religions Today” with Cardinal Luis Antonio Tagle as the main speaker. It will coincide with the conclusion of the 50th anniversary of the arrival of the Focolare Movement in Asia. The course will highlight the inter-religious experience of the Focolare with some major religions of Asia: Hinduism, Buddhism and Islam. You may email sortagaytay@gmail.com for more information. For registration online: https://docs.google.com/forms/d/1J_pnKb_gRa5_ilw7-1H7wBc6jbmoRrs3zm_sC319P18/edit?usp=drive_web  

Prima Mariapoli a Dubai

Prima Mariapoli a Dubai

Mariapolis Dubai_02 «Ci troviamo in questi paesi degli Emirati arabi per motivi di lavoro – racconta Claudia –. I nostri  ambienti di lavoro sono spesso caratterizzati da una forte competitività, accompagnata da difficoltà di integrazione e spesso con mancanza di tempo per  rapporti interpersonali semplici e autentici. La Chiesa cattolica a Dubai è viva, giovane, gioiosa, e senza complessi. La messa quotidiana, con più di 2000 fedeli – in maggioranza filippini, pakistani e indiani – è molto partecipata e seguita con grande raccoglimento. Anche nella nostra comunità locale siamo tutti stranieri e cerchiamo di dare una testimonianza evangelica nei vari ambienti dove ci muoviamo, portando l’amore e l’unità intorno a noi. Siamo in tanti a conoscere e vivere la Spiritualità dell’unità che abbiamo incontrato nei nostri paesi di origine. E cerchiamo di proporla a chi ci rimane vicino proprio come rimedio alla vita frenetica e individualista che qui si vive. Di fondamentale importanza è per noi l’incontro mensile della Parola di Vita. La leggiamo insieme, cerchiamo di approfondirla e condividiamo le esperienze che nascono dal metterla in pratica. Il passaggio di Maria Voce e Jesús Morán, nel gennaio 2016 mentre si recavano in India, ha dato un nuovo impulso a questa nostra esigenza di portare a tanti l’ideale dell’unità, rimanendo in rete fra tutti». «Così è stato naturale coinvolgere tutte le persone con le quali siamo in contatto a partecipare e vivere l’esperienza della Mariapoli che abbiamo preparato con tanta cura – spiega Amjad –. Il 27 e 28 gennaio scorso, 65 persone provenienti da 12 Paesi (4 del Medio Oriente, Pakistan, Filippine, Brasile, Giappone, Italia e Camerun) ci siamo dati appuntamento a Ras Al Khaimah, un Emirato vicino a Dubai, per vivere la nostra prima Mariapoli in queste terre. L’emozione era grande! Per alcuni sembrava un vero sogno  ritrovarsi finalmente insieme dopo tanto tempo, accolti nella parrocchia di Padre Willy, originario dalle Filippine. Il titolo scelto, “Unity in diversity”, rifletteva molto bene le realtà e le sfide che tutti viviamo». «Mi ha tanto colpito – scrive un giovane dell’India – quanto abbiamo sentito da Chiara Lubich sulla “tecnica” per costruire l’unità. Ora voglio metterla in pratica». E una donna filippina: «Scoprire che Gesù, nel momento in cui si sente come abbandonato dal Padre, può diventare “chiave di unita” nella misura in cui cerco di imitarlo, mi ha riempito di speranza». In un clima di grande gioia si sono condivise gioie e difficoltà, sia negli incontri di gruppo che in sala, e l’esigenza di una vita condivisa con altri. Ci sono stati momenti  di gioco, di preghiera, una  serata “interculturale” con un programma ricreativo: canzoni, video, rappresentazioni, danze … che coinvolgevano tutti.  «Una particolare attenzione è stata data  anche ad un programma dedicato ai bambini, diversi dei quali non volevano più tornare a casa…», racconta Claudia. «È stata come un “oasi” spiega Amjaddove ciascuno ha ritrovato una famiglia con la presenza spirituale di “Gesù vivo”.»  «In questi giorni mi si è risvegliata la fiamma di questo ideale che ho conosciuto tanti anni faconfida un brasiliano –; ora voglio donare questo “fuoco” ad altri». «Ci sembrava alla conclusione – scrivono Mia e Michel – che chi tornava nei loro Paesi o Emirati come Oman, Qatar, Bahrain, portasse con sé un “pezzo di fraternità” vissuta nella Mariapoli. Era evidente  il desiderio in ognuno di continuare a vivere così nei propri ambienti, portando a tutti la speranza. Ora, attraverso i social media, ci manteniamo collegati in una rete viva, cercando di aiutarci a vivere gli uni per gli altri, aperti a tutti» (altro…)

Taiwan – 1° Simposio buddhista-cristiano

Il convegno è promosso dalla Providence University in collaborazione con il Dharma Drum Arts, l’ Istituto Universitario Sophia dell’italia, Fu Jen Catholic University di Taiwan e altre istituzioni accademiche in Taiwan e all’estero. Tra i partecipanti figurano, il professor del Dharma Drum delle Arti e Scienze, così come docenti di Sophia dall’Italia, professori e studiosi delle università degli Stati Uniti, monaci e studiosi provenienti da Thailandia, Giappone, Corea del Sud e altri gruppi religiosi. Dal 2004, il Movimento dei Focolari tiene un simposio buddhista-cristiano ogni due anni in diverse città. I Simposii tra Buddhisti (Mahayana e Theravada) e cristiani sono stati tappe importanti per rafforzare la reciproca fiducia sulla base del rispetto per l’altro e lavorare insieme per realizzare  questo primo incontro a Taiwan. (altro…)

Italia: Fermo è in moto

Italia: Fermo è in moto

20170221-01Un concentrato di città e borghi medievali tra i più belli del Paese, di tradizioni antiche, di tesori naturalistici e d’arte e dei segni di una cultura millenaria che ha intrecciato la Storia con le storie di una popolazione laboriosa, legata alle proprie origini. Questo è il centro Italia, su cui si è abbattuta la triste sequela di terremoti che dall’estate scorsa continua a scuotere la terra. La sola provincia di Fermo, nelle Marche, raggruppa ben quaranta Comuni, dalla catena dei Monti Sibillini fino alle spiagge di sabbia e ghiaia della costa, bagnata dal Mare Adriatico. Nelle notti limpide, dal duecentesco Duomo di Fermo (300 metri sul livello del mare, 10 km dalla costa) si possono vedere addirittura le luci della dirimpettaia Croazia. Anche l’Arcidiocesi ha origini antiche: costituita alla fine del 1500, ma risalente al III secolo, è la più popolosa delle diocesi marchigiane e riunisce oltre 120 parrocchie, appartenenti a 58 comuni delle tre Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Proprio in questo contesto ha mosso i suoi primi passi, nel 1973, il Movimento diocesano, diramazione del Movimento dei Focolari, che opera a servizio della Chiesa locale, proponendosi di irradiare il carisma dell’unità, per concorrere a realizzare, insieme alle altre realtà ecclesiali, una “Chiesa comunione”. In tutto il fermano, il terremoto ha causato crolli, evacuazioni e tanta paura. Anche 200 chiese sono state chiuse per inagibilità. Loredana, del movimento diocesano, racconta l’esperienza fianco a fianco con le persone terremotate. «Sulla costa, numerosi campeggi e villaggi turistici ospitano circa 25 mila persone. In un campeggio di Porto S. Elpidio si è insediato il centro operativo della Protezione civile per questa zona. La cittadina ha accolto oltre mille persone, famiglie intere con bambini e anziani, ma diverse migliaia sono transitate di qui prima di essere indirizzate in altre strutture della costa. Per acquistare i beni di prima necessità abbiamo fatto una colletta tra noi animatori, quindi abbiamo organizzato un piccolo bar a disposizione degli sfollati e dei volontari. Superata questa fase di emergenza, il sindaco e l’assessore alla cultura hanno convocato i rappresentanti degli istituti scolastici per chiedere un supporto all’organizzazione di attività ludiche e laboratoriali. Del movimento diocesano eravamo presenti in tre, ma sapevamo di poter contare sull’aiuto di tanti. Con loro abbiamo organizzato attività per i bambini e lezioni per i ragazzi, trovando ogni giorno le educatrici e portando i dolci preparati dalle nostre mamme e nonne. Durante questo periodo, abbiamo stretto relazioni molto forti con gli insegnanti, i bambini, i ragazzi e le loro famiglie. Molti sfollati sono persone anziane. A Monte san Giusto, ad esempio, erano stati accolti circa 120 sfollati, e tra questi 42 anziani di una casa di riposo, di cui 30 in carrozzina. Due di noi (una assistente sociale e una guardia municipale) si sono prodigate, mettendosi in ascolto profondo delle loro esigenze. Molte le iniziative personali. I giovani di Porto S. Elpidio, per esempio, hanno realizzato a Natale tanti piccoli alberelli che hanno regalato alle famiglie ospitate in un campeggio. Infine, abbiamo raccolto un contributo di 1200 euro per il progetto “RImPRESA”, per sostenere piccole attività produttive dell’entroterra». (altro…)

[:de] Schweiz – Ökumene-Kongress Rom[:]

[:de]Zum ökumenischen Kongress „Christen auf dem Weg zur Einheit“ in Castelgandolfo bietet die Fokolar-Bewegung Schweiz eine Busreise vom 6. bis 13. Mai ab Zürich an. Zum Programm gehören Besuche römischer Katakomben, der Ökumenischen Gemeinschaft Bose und der Siedlung Loppiano. Fokolar Zürich, 044 3626783, zuerich.f@fokolar.ch[:]

[:de] Schweiz – Vergebung[:]

[:de]Reginamaria Eder, Fachärztin für Aids und Public Health mit langjähriger Afrika-Erfahrung, hält am 31. März um 19.30 Uhr in Baar einen Vortrag über „Vergebung als Befreiung“. www.zentrum-eckstein.ch[:]

[:de] Schweiz – Benefiz-Volleyball[:]

[:de]Am 18. März ist Volley Day in Zürich4: Wenn du mindestens 17 bist, melde dich als Einzelspieler oder mit kompletter Mannschaft zum Turnier an. Jede/r Spieler/in sucht sich Sponsoren, die pro Punkt der Mannschaft einen Beitrag spenden für Projekte in Kairo.

www.youth4unity.ch

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[:de]Deutschland – Luthers Erben[:]

[:de]Wie die Kirchen heute die Reformation weiterführen können: Darum dreht sich ein ökumenischer Gesprächsabend mit der Solinger Superintendentin Ilka Werner und Wilfried Hagemann vom Ottmaringer  Zentrum  für  Spiritualität  am 17. März um 19 Uhr in Solingen. Fokolar Solingen, 0212 12510, FokolarF.Sg@t-online.de

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Vaticano

Vaticano

Vaticano«Ecclesia semper reformanda est». È tuttavia inconfutabile che vi siano delle stagioni particolari nel corso delle quali si assiste a un’accelerazione e al tempo stesso a una concentrazione delle riforme sotto la spinta dei tempi ma anche e soprattutto dello Spirito. Oggi ci troviamo a vivere una di queste stagioni. Francesco è un papa riformatore poiché è stato eletto sotto la spinta della richiesta di un profondo rinnovamento della Chiesa

Collana DOSSIER Editrice Città Nuova

Leopolda Blasi: comunione tra religiose

Leopolda Blasi: comunione tra religiose

SrLeopoldaBlasi-01Nata in una prestigiosa famiglia di Roma, per la sua educazione viene scelto l’Istituto Spirito Santo retto dalle Figlie dell’Immacolata Concezione. Qui conosce personalmente la fondatrice, ora beata, e ben presto nel suo cuore si accende il desiderio di donarsi totalmente a Dio. La sua famiglia non accetta la sua scelta e per due volte, dopo essere scappata di casa per raggiungere il noviziato, la riportano indietro. Grazie poi, alla  sua ferma decisione, riesce a convincere i genitori a realizzare il suo sogno. Conclusa la formazione nel nord Italia, torna a Roma per insegnare nella scuola che l’aveva vista bambina e ragazza. Gioviale e scherzosa, suor Leopolda sa conquistare la simpatia delle allieve e con le sue battute di spirito riesce a sdrammatizzare anche le situazioni più complicate. Negli anni ‘70 si imbatte nella spiritualità dei Focolari e vi scopre un segno dei tempi per la Chiesa. Affascinata dalla visione di Chiara Lubich che considera ogni carisma come un dono d’amore per gli altri, si sente spinta a far nascere una corrente di comunione fra consacrate di famiglie religiose differenti. Per le sue doti morali e spirituali, la vasta cultura ed una grande capacità di valorizzare le persone, nel 1983 le viene chiesto di guidare la Congregazione per 12 anni. Conosce personalmente la fondatrice dei Focolari che, nel 1989, le chiede di seguire le attività a livello internazionale del Movimento delle Religiose e di promuovere la comunione fra le Madri Generali che apprezzano la spiritualità dell’unità. Madre Leopolda accoglie l’invito di Chiara con gioia e responsabilità, tessendo una rete sempre più fitta di religiose legate dallo spirito di comunione. Indice e prepara incontri annuali per consacrate e per madri generali. Concluso l’incarico di guidare la sua congregazione, torna ad impegnarsi nel campo educativo.I genitori dei suoi alunni la considerano “la Direttrice più dolce e simpatica di tutte le scuole del mondo”. Il sopraggiungere della malattia la trova pronta a ridire il suo sì a quel Dio che aveva seguito fin dalla giovinezza. E si lascia prendere per mano da Lui, offrendo tutto per la Chiesa, per la sua congregazione, per tutte le consacrate che ha incontrato nella vita. Nei momenti più difficili le è di conforto immergersi negli scritti spirituali di Chiara, attorniata dalle sue consorelle e dalle focolarine che l’accompagnano fino alla fine. I medici e il personale dove è ricoverata sono colpiti dalla sua testimonianza di serenità e di totale abbandono in Dio. Suor Leopolda si spegne il 1° gennaio 2017, all’età di 87 anni. Il Movimento dei Focolari la ricorda con immensa gratitudine per la sua vita, tutta spesa per diffondere tra le religiose, lo spirito di comunione che nasce dal Carisma dell’unità. (altro…)

50 anos da abertura dos Focolares em Belém

50 anos da abertura dos Focolares em Belém

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A união do ontem com o hoje resultou uma rica apresentação de ritmos, cores, poesias, cantos, testemunhos, tudo somado ao clima de família que permeou todo o auditório contendo 600 pessoas. O tema escolhido foi “Os frutos do Teu amor!”. Estavam presentes o Bispo Dom Alberto Taveira, que celebrou a missa em ação de graças, pastores de várias denominações cristãs, religiosas de algumas congregações e representantes de outros Movimentos Eclesiásticos, assim como pessoas que há muito tempo não tinha tido mais contato conosco. image_3Os dois grupos musicais que surgiram nos anos 60, Gen Sinco e As Centelhas, abrilhantaram a tarde com seus talentos, vozes e ritmo, revivendo assim o marco que durou duas décadas de grande testemunho de Deus Amor através da arte. Para a ocasião foram convidados os focolarinos que abriram os Focolares: Lilú MacDowell, Lourdes Soares, José Pereira e Pedro Paulo que enriqueceram a segunda parte do programa com suas experiências. Um momento onde se pode colher os frutos da missão deles realizada 50 anos atrás. Emocionante foi a sucessão de fotos das pessoas da Obra que já estão no Paraíso. A jornada se concluiu com a mensagem onde Chiara Lubich nos confia o seu testamento: “Sejam um família”. Todos partiram felizes e agradecidos pelo momento luminoso vivido naquela tarde de dezembro.   em 16 fevereiro 2017
Voluntários recebem responsáveis mundiais na Mariápolis Ginetta

Voluntários recebem responsáveis mundiais na Mariápolis Ginetta

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Eles dedicam a vida para inserir nesse mundo tão cheio de mazelas os valores mais profundos de amor ao próximo, fraternidade e unidade, seja na família, no ambiente corporativo, com os amigos e pelas ruas da cidade. Eles são os voluntários de Deus, nome dado aos membros adultos do Movimento dos Focolares que entenderam o carisma da unidade como uma verdadeira vocação. Participaram cerca de 750 voluntários de todo o país. O clima foi de intensa alegria, com muitos momentos de diálogo, convivência, comunhão de experiências e reflexões sobre o futuro deste setor do Movimento dos Focolares. O tema de reflexão e aprofundamento foi Jesus Abandonado. Com palavras firmes típicas de uma filha de Chiara Lubich e deixando-se guiar pelo Espírito Santo, Patience respondeu às perguntas das voluntárias em vários momentos de diálogo e comunhão, que foram essenciais para cada uma renovar o próprio “sim” a Deus. DSCN2119-300x225Diante do momento político e econômico do Brasil, os voluntários fizeram a experiência concreta de compartilhar os custos do encontro com aqueles que tinham mais necessidade, fazendo uma comunhão material e espiritual. Esse momento especial do nosso país também surgiu em uma mesa redonda com Paolo e em um diálogo com a socióloga Vera Araújo. Perguntada sobre como compartilhar opiniões políticas colocando em relevo a fraternidade e o diálogo, Vera destacou que as diferenças são enriquecedoras e nunca obstáculos, mas que quando nos dispomos verdadeiramente a dialogar, devemos deixar de lado as nossas paixões e conversar sobre fatos concretos, sobre nossas ideias, explicar ao outro porque pensamos assim e deixar que ele faça o mesmo. Expressando a atualidade do carisma da unidade, também durante o encontro, 16 voluntários em formação foram acolhidos no setor, semeando em todos um sentimento esperançoso de continuidade da vocação. voluntarios01-300x201 Os encontros terminaram em um clima de muita alegria e gratidão a Deus por aqueles dias históricos, de festa e de graça pela intensa comunhão construída para além das diferenças sociais, políticas e culturais.     em 08 fevereiro 2017
Na Cidadela Arco-Íris, Portugal – encontro de namorados e noivos.

Na Cidadela Arco-Íris, Portugal – encontro de namorados e noivos.

Namorados_2017Cidadela Arco-Íris, 18 e 19 de fevereiro de 2017 Acolhimento: 10h00 sábado Conclusão: 17h00 domingo Em 2017, o encontro de namorados e noivos em preparação para o casamento realiza-se nos fins de semana 18/19 de fevereiro e 1/2 de abril, sendo abordadas temáticas diferentes em cada um. Para todos aqueles que participarem nos quatro dias será emitido um certificado de participação (equivalente a CPM). O encontro destina-se todos os casais de namorados, independentemente do tempo de namoro. A impossibilidade da participação num dos encontros não inviabiliza a participação no outro. Informações e inscrições aqui Mais informações: familiasnovas@focolares.pt

Iraq: hanno distrutto la mia città

Iraq: hanno distrutto la mia città

2017-02-17-02Fino ai 18 anni ho vissuto una vita normale, tra la mia casa, la scuola, lo sport e qualche attività parrocchiale, scolastica, i miei sogni. Ma un giorno, dopo la ritirata dell’esercito curdo, la resistenza non è durata molto e la mia città, Qaraqosh, ha capitolato. Il cosiddetto stato islamico (ISIS) se n’è impossessato e tutto è crollato. Occupata per due anni dalle bandiere nere dell’Isis, essa è stata nominata capoluogo dell’ISIS per la Piana di Ninive. Qaraqosh, era la città cristiana più importante dell’Iraq, contava allora più di sessantamila abitanti e, anche se è stata liberata nell’ottobre 2016, ora è una città fantasma. Ma torniamo indietro. Il 6 agosto 2014 abbiamo dovuto lasciare la nostra casa senza avere nemmeno il tempo di preparare le valigie, solo con i vestiti che avevamo addosso. Infatti eravamo stati messi davanti a una scelta: diventare musulmani, pagare un riscatto, o avere la testa tagliata. Abbiamo avuto fortuna di restare ancora vivi! Da quel momento è cominciata una dura avventura. E dentro di me si mescolavano diversi sentimenti: rabbia, rassegnazione e disperazione; fino a domandarmi come mai Dio poteva permettere che vivessimo una prova così dura. È stata, però, una lezione di vita importante che mi ha portato, non senza fatica, a fare in seguito una grande scoperta. 20170217-02Prima ci siamo diretti verso il Kurdistan iracheno assieme ad una folla di rifugiati che avanzava a piedi … Rivedo le loro lacrime, i soldati, le persone che dormivano lungo la via… Una strada per arrivare a Erbil che si percorre normalmente in mezz’ora, a causa dei numerosi blocchi e nonostante fossimo fortunati ad avere la macchina, l’abbiamo percorsa in 12 ore. Ci siamo diretti verso Dohuk, dove abbiamo trascorso circa 2 mesi. È stato un periodo doloroso vissuto nella speranza di tornare a casa. In quei momenti difficili, ho capito che se rimanevo chiuso nella mia sofferenza nulla sarebbe cambiato e non sarei andato avanti. Ho deciso, allora, di vivere il momento presente, deciso a cercare di disegnare un sorriso sul volto del fratello vicino, per cambiare qualcosa, nonostante tutto. Accanto, c’erano dei fedeli della religione Yazidi che avevano più bisogno di noi. È un popolo che è stato trucidato dall’Isis perché non ha avuto la possibilità di fuggire: uomini uccisi e donne violentate e pronte ad essere vendute. Quelli che erano riusciti a scappare si trovavano in uno stato penoso. Ho vissuto con loro cercando di dimenticare le mie ferite per consolarli. Dopo i mesi di esilio, i miei genitori hanno deciso di andare in Francia, perché questo paese ci aveva teso la mano. La scelta è stata difficile: restare nel nostro paese nell’incertezza del futuro, o accettare l’asilo e ricominciare la vita in un nuovo paese, con una cultura diversa, ben coscienti delle sfide e delle difficoltà che ci attendevano, a cominciare dalla lingua. Siamo arrivati in Francia il 26 ottobre 2014. All’inizio non è stato facile, ma non ci siamo mai sentiti abbandonati. Qualcuno si è preso cura di noi e ci rischiara il cammino. La Sua mano impercettibile asciuga le nostre lacrime e alleggerisce le nostre sofferenze. Sì, è Gesù che è morto per ciascuno di noi! Come rispondere al Suo amore? Questa dolorosa avventura mi ha fatto scoprire che Dio è amore, che è Lui che dà senso alla mia vita. Voglio perciò essere un costruttore di pace insieme a tanti, cominciando dalle piccole cose. (altro…)

[:de]Luther für Katholiken – 100 Worte[:]

[:de]Luther für Katholiken – 100 Worte[:]

[:de]Lutero ed.tedesca100 kurze Texte und Worte des Reformators, herausgegeben und eingeführt vom Präsidenten des Päpstlichen Rates zur Förderung der Einheit der Christen. Ein beeindruckendes ökumenisches Signal! – Ausgewählte Worte dieses großen Glaubenszeugen, der nicht zuletzt durch sein Wort Geschichte geschrieben hat – Eine Gelegenheit zur (Neu-)Entdeckung des Reformators, dessen Erbe über die Konfessionsgrenzen hinweg bedeutsam ist – Ein Zeugnis, wie sehr sich der katholische Blick auf den »Reformator« gewandelt hat – Ein Buch für Katholiken … und evangelische Christen, die ihren katholischen Freunden Luther näherbringen möchten – Mit ausführlichem Lebenslauf Martin Luthers

AUTOREN-/HERAUSGEBER- Koch, Kurt Kardinal

Geb. 1950 in Luzern, Kurienkardinal, ehemaliger Bischof von Basel, ist seit 2010 als Nachfolger von Walter Kasper Präsident des Rates zur Förderung der Einheit der Christen. Vergal Neue Stadt

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Primo Maggio a Loppiano

Primo Maggio a Loppiano

1 maggio 2017PULSE. CHANGE YOUR HEART. CHANGE THE WORLD.

UN RITMO. UN BATTITO. UN RICHIAMO. UN SOLO MONDO.

È l’appuntamento mondiale che inaugura l’edizione 2017 della Settimana Mondo Unito, una giornata che vedrà giovani di oltre 40 Paesi uniti per mostrare a tutti il vero “battito” dell’umanità: le infinite azioni di pace e fraternità che popolano la vita di singoli, gruppi e popoli.  Idee in musica, coreografie, parole, testimonianze e spazi di dialogo su politica, economia, arte, religione, cultura, impegno sociale dalla parte della pace.   PROGRAMMA PRIMO MAGGIO 10.00-15.15Start: accoglienza & animazione  Workshop: Pace e … Religioni Economia Politica Arte Educazione Natura     15.30-16.30 – Molti battiti un solo mondo: storie di pace    16.45 –  Esplode la pace: music4peace Info e prenotazioni: www.primomaggioloppiano.it FB primomaggioloppiano https://www.facebook.com/primomaggioloppiano/videos/1391995820874604/

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Settimana Mondo Unito 2017

Settimana Mondo Unito 2017

Meet1°maggio-600x763Da vent’anni la Settimana Mondo Unito è l’appuntamento che raccoglie giovani di tutto il mondo che s’impegnano, attraverso azioni, manifestazioni, convegni e dibattiti culturali,ad incidere sull’opinione pubblica dei Paesi ospitanti, e testimoniare insieme che un mondo unito è possibile, lasciando un segno tangibile nelle città e istituzioni coinvolte.

Quest’anno parte da Loppiano (FI) con l’evento del Primo Maggio, preceduto dal Meeting internazionale dei Giovani per un Mondo Unito .

Programma del Meeting dei Giovani per un mondo unito (29 e 30 Aprile)

2 giorni per incontrarsi, riflettere, imparare, contaminarsi, progettare un mondo nuovo in cui la Pace sia legge universale; 800 giovani di tutto il mondo, sono i Giovani per un Mondo Unito; 3 Workshop su accoglienza e integrazione; impegno sociale; la pace nell’arte; 4 Forum su: Pace e tradizioni religiose; Economia e Politica; Educazione alla pace; Pace e Natura. Programma del Primo Maggio È l’appuntamento mondiale che inaugura l’edizione 2017 della Settimana Mondo Unito, 10.00-15.15Start: accoglienza & animazione  Workshop: Pace &…

  • Religioni
  • Economia
  • Politica
  • Arte
  • Educazione
  • Natura

    15.30-16.30 – Molti battiti un solo mondo: storie di pace    16.45 –  Esplode la pace: music4peace Info e prenotazioni: www.primomaggioloppiano.it FB primomaggioloppiano

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Settimana Mondo Unito 2017

Loppiano: Meeting Internazionale dei Giovani per un mondo unito

Meet1°maggio-600x763Un viaggio per conoscere e scegliere cosa fare per cambiare il corso della storia, diventando un nodo della rete mondiale che vede i GMU impegnati accanto ad altre associazioni e gruppi. Le azioni dei GMU, i “frammenti di fraternità”, sono raccolte nello United World Project, che dal 2012 mette in rete gente di tutte le latitudini che ha scelto la fraternità universale come stile di vita.

Programma del Meeting che precede la Settimana Mondo Unito (1-10 maggio 2017) che inizierà con l’evento del Primo Maggio

2 giorni per incontrarsi, riflettere, imparare, contaminarsi, progettare un mondo nuovo in cui la Pace sia legge universale; 800giovani di tutto il mondo, sono i Giovani per un Mondo Unito; 3 Workshop su accoglienza e integrazione; impegno sociale; la pace nell’arte; 4 Forum su: Pace e tradizioni religiose; Economia e Politica; Educazione alla pace; Pace e Natura.

29 aprile

15.00 – Accoglienza: Pace nel mondo 17.00 – Pace nei nostri Paesi e città 18.45 – Incontri di gruppo 21.15 – Serata 30 aprile 9.15 – Pace interiore 10.45 – Dialogo 12.30 – Preghiera 15.00 – Workshop & forum 18.45 – Incontri di gruppo 21.15 – Serata Organizzazioni partner: Istituto Universitario Sophia, Non Dalla Guerra, Nuovi Orizzonti, Rondine, A.M.U., Italia che cambia, EdC, Living Peace, Eco One, DanceLab, Centro La Pira (Firenze), Giovani Musulmani, Gruppo Assisi, Barbiana. Info e prenotazioni: www.primomaggioloppiano.itFB primomaggioloppiano https://www.facebook.com/primomaggioloppiano/videos/1347355652005288/

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Le cittadelle dei Focolari s’incontrano

Le cittadelle dei Focolari s’incontrano

Mariapoli-Fiore1Cittadelle, piccole città. Bozzetti di società, di scambio tra generazioni, realtà produttive, scuole, uffici, negozi, luoghi d’arte. Ma… c’è un ma. Cittadelle in cui la prima regola a base della convivenza è l’amore scambievole tra tutti i suoi abitanti. Non per niente una di queste cittadelle del movimento dei Focolari, in Thailandia, si chiama Regola d’oro”, quella presente in ogni cultura e credo religioso: fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te. “Città sul monte”, quindi, “città scuola”, “città futuro”, città “ideali”, ma reali, cui guardare come esempi concreti e tangibili di una società sanata da rivalità, competizioni, guerre, illegalità, odio. Incarnazioni di un sogno, dell’ideale di un mondo unito, “sospensioni luminose” di una umanità che guarda a un futuro di pace. Utopistico? Non sembrerebbe, aggirandosi tra i corridoi del Centro internazionale di Castel Gandolfo (Roma), dove per una settimana, dal 5 al 12 febbraio, si è data appuntamento una variopinta rappresentanza degli abitanti (un centinaio tra giovani e adulti) di queste piccole, ma significative realtà “cittadine” per il loro primo incontro internazionale. IMG_1019_cVenticinque cittadelle (verrebbe da dire città-belle) a confronto. Realtà dalla personalità stagliata, ognuna con una propria storia, calata in un contesto sociale, con un numero variabile di abitanti e strutture, con sviluppi e sfide non replicabili da un posto all’altro. Ma accomunate da una medesima scintilla ispiratrice, da un identico filamento di “dna” che ne fa luoghi di testimonianza, in cui poter toccare con mano come diverrebbe il mondo se vivesse il Vangelo, dove “l’invisibile”, la presenza di Dio, diventa realtà agli occhi. Senza dimenticare i temi della governance, dell’organizzazione, della sostenibilità economica, il rapporto con il territorio circostante e il futuro verso cui orientarsi. Le presentazioni suonano come un giro del mondo: dal Messico (El Diamante) alle Filippine (Pace), dal Camerun (Fontem) all’Irlanda (a 40 Km da Dublino), dalla Germania (Ottmaring) alla Croazia (Faro), dagli Stati Uniti (Hyde Park) all’Italia (Loppiano). Insieme formano una rete sul mappamondo. Sottolineano Clara Zanolini e Vit Valtr, riferimento per tutte le cittadelle dei Focolari, a conclusione della settimana: «Un elemento fondamentale è che la strada per portare avanti oggi le Cittadelle è questa forma allargata di responsabilità (…). Non esiste un cliché: ognuna è completa in sé, con la propria fisionomia. E se anche in tante non ci sono chissà quali strutture, o scuole, o aziendine, ciò che dà valore è la presenza di Gesù fra i suoi abitanti». Caratteristica emergente è la crescente osmosi con il territorio circostante, sia professionale (vedi il progetto “Preset-Participation, Resilience and Employability through Sustainability, Entrepreneurship and Training” nella Cittadella Lia Brunet, in Argentina), che umana e spirituale (grande il contributo al dialogo ecumenico e interreligioso). IMG_1019_bDeterminante il ruolo dei giovani, particolarmente in alcune esperienze di management innovativo (come a Marienkron, in Olanda). Quali le prospettive, a conclusione di una settimana intensa e fruttuosa? Sempre Clara e Vit: «Ripartire dal dover essere delle Mariapoli (città di Maria) permanenti, e dare una testimonianza specifica, quella dell’Opera di Maria nella sua unità», attuando il dialogo corrispondente al proprio contesto, ecumenico, interreligioso, con ogni persona di buona volontà. «E c’è l’esigenza unanime di essere in rete: una cittadella in sintonia con le altre e in sinergia con la zona rispettiva. L’esperienza fatta in questi giorni dice quanto sia importante la reciprocità. Quanto l’esperienza di una possa essere di aiuto ad altre, dando spesso spunti importanti per una via di soluzione a una criticità». Non è quindi un’utopia, esiste un luogo. Anzi, almeno venticinque. (altro…)

Essere e rimanere famiglia

Essere e rimanere famiglia

sunset-401541_960_720Nei primi mesi di matrimonio, felice e innamorata, tutto sembrava filare liscio. Ben presto però le tensioni fra me e mio marito sono diventate sempre più frequenti e mi rendevano sempre più triste. Sicuramente facevo tanti sbagli, ma cercavo ugualmente di mantenere il rapporto convinta che l’amore non poteva essere finito. Siamo andati avanti tra alti e bassi. Dopo cinque anni è arrivata una bambina e poi un bambino. Nostra figlia è nata con una malattia congenita, ciò che ha comportato tanti ricoveri in ospedale, anche lontano da casa. Pure il figlio era cagionevole di salute e spesso anche lui doveva essere portato all’ospedale. Risolutivo per la bimba è stato un delicato intervento chirurgico, ma sono stati anni molto impegnativi. Mio marito si sentiva schiacciato da questa situazione e diceva di non poter più vivere con tutti questi problemi. Quando mi sono accorta che si era innamorato della mia migliore amica era già troppo tardi per riuscire a farlo ritornare sui suoi passi. Così, dopo 13 anni di matrimonio, sono rimasta sola con i due bambini di 8 e 5 anni. Stavo così male che non avevo più voglia di vivere. La morte non mi faceva paura e con una potente dose di farmaci ho tentato il suicidio. Ma il mio piano è fallito e dopo dieci giorni di ospedale sono tornata a casa. È stato a questo punto che attraverso la spiritualità dei Focolari ho scoperto Dio come amore. Il Vangelo ha cominciato ad entrare nella mia vita, sperimentando la gioia che dà il cercare di viverlo. I bambini soffrivano molto per la nostra separazione e avevo non poche difficoltà anche con loro. Ma Dio non ha mai smesso di guidare la mia vita mettendomi sulla strada persone che mi hanno aiutato a superare le tante problematiche che incontravo, come il desiderio struggente di avere vicino a me l’affetto di un uomo, o la voglia di divertirmi, o semplicemente di pensare solo a me stessa. E ogni volta la luce tornava a rischiarare la mia vita. Anche quando ho dovuto affrontare l’esperienza più tragica per un genitore: vedere la mia amata figlia, di 21 anni, vittima di un incidente mortale. In quel momento mi sono sentita straziata dal dolore, ma ho chiesto a Dio di darmi la forza per ripetere il mio “sì” a Lui. Ed Egli non mi ha lasciata nella disperazione. Subito l’ho sentita viva e accanto a me. Da quando lei ci ha lasciato mi arrivano tanti segni dell’amore di Dio e anche se non la posso vedere e abbracciare, sono in pace. Siccome voleva diventare un’insegnante e stava per laurearsi, grazie alla generosità di tanti, è nato un progetto di alfabetizzazione in Costa d’Avorio, adottato per qualche anno anche dalla parrocchia. Ora c’è l’idea di costruire una scuola e l’impegno continua. L’amore di Dio si manifesta anche quando gli amici di mia figlia mi rendono partecipe di quanto vivono: mi invitano alle loro lauree, vengono a trovarmi, mi portano in pizzeria con loro, mi chiedono consiglio e mi chiamano “Mamy due”. Attualmente mio figlio vive ancora con me ed io sono felice di aprirmi ai bisogni degli altri. Quando vengo a conoscenza di persone di altre città ricoverate nel vicino ospedale oncologico, mi presto a stare loro vicina, cercando di essere per loro un piccolo riflesso dell’amore che Dio ha per me. Un giorno ho trovato la forza di perdonare mio marito, riuscendo a non giudicarlo. Da allora mi sento libera e svuotata del grande peso che mi opprimeva e, anche se è ancora lontano da me, nessun divorzio mi farà dire che lui non è più mio marito. Ricordo sempre ciò che mi diceva mia figlia: «Mamma, la tua rinuncia a rifarti una famiglia sarà la salvezza del papà», e sono fiduciosa che queste parole si avvereranno. (altro…)

Maestri della fede – Chiara Lubich

Maestri della fede – Chiara Lubich

Chiara_maestri-della-fede_1 Chiara Lubich, ovvero come dalla devastazione della Seconda Guerra Mondiale dar vita a un movimento che parte da Trento e in meno di sessant’anni si diffonde ovunque nel mondo, coinvolgendo credenti di tutte le fedi e non credenti. Davanti alla distruzione di ogni ideale o sentimento provocata dal conflitto, Chiara trova nell’amore, quello totale e oblativo di Dio, la risposta alla domanda se esista qualcosa di duraturo. Comincia così un’avventura che lei stessa definisce “divina”, perché guidata da Dio, di cui si fa docile strumento. Un’avventura che dopo la sua morte i Focolarini continuano in ogni angolo del pianeta. Editrice Mondadori per te

Famiglia: sgretolare gli individualismi

Famiglia: sgretolare gli individualismi

famiglia2«[…] Oggi il legame matrimoniale stabile appare quasi contraddittorio alla libertà personale. Più che i valori relazionali si enfatizzano le differenze e le conflittualità. A livello politico, istituzioni e governi codificano questi dati di fatto in leggi contrarie al bene integrale dell’uomo. Divorzio, aborto, eutanasia, sperimentazioni biogenetiche, entrano così nelle coscienze come cose possibili e quindi lecite. Denatalità, libe re convivenze, anarchia sessuale, diventano moda e costume. […] Quanti partners lasciati e frustrati? Quanti bambini privati dell’uno o dell’altro genitore? Quanti figli nella tossicodipendenza? Quanti nelle spire della delinquenza e della prostituzione? Quanti sposi e figli rapiti dalle guerre? Quanti anziani abbandonati? Quanti bambini muoiono di fame ogni giorno? […] Possiamo plasticamente rappresentarci la famiglia contemporanea con un’immagine: una madre ferita e desolata, che raccoglie in seno la sofferenza dell’umanità e grida al cielo il suo perché. […] Ma se crediamo che dietro la trama dell’esistenza c’è Dio col suo amore, e se, forti di questa fede, scorgiamo nelle piccole e grandi sofferenze quotidiane, nostre e altrui, un’ombra del dolore di Cristo crocifisso e abbandonato, una partecipazione al dolore che ha redento il mondo, è possibile comprendere significato e prospettiva anche delle situazioni più assurde. Davanti a qualsiasi sofferenza grande o piccola, davanti alle contraddizioni ed ai problemi insoluti, proviamo a rientrare in noi stessi e a guardare in faccia l’assurdità, l’ingiustizia, il dolore innocente, l’umiliazione, l’alienazione, la disperazione … Vi riconosceremo uno dei tanti volti dell’Uomo dei dolori. È l’incontro con lui, che da Persona divina si è fatto individuo senza rapporti, con lui, il Dio dell’uomo contemporaneo, che tramuta il nulla in essere, il dolore in amore. Sarà il nostro ‘sì’, il nostro gesto d’amore e d’accoglienza a lui, che inizierà a sgretolare i nostri individualismi, facendoci uomini nuovi capaci di risanare e rivitalizzare con l’amore le situazioni più disperate. […] Non sono sogni, sono le esperienze quotidiane di tante famiglie che, attraverso il piano inclinato dell’abbandono dell’Uomo–Dio, hanno tramutato la piena del loro dolore in vita nuova. A volte – spesso – i traumi si ricompongono, le famiglie si riuniscono. A volte no, le situazioni esterne restano come sono, ma il dolore viene illuminato, l’angoscia prosciugata, la frattura superata. A volte la sofferenza fisica e spirituale permane, ma acquista un senso unendo la propria alla passione di Cristo che continua a redimere e a salvare le famiglie e l’intera umanità. E allora il giogo diventa soave. La famiglia può dunque provare a ricomporsi nell’originario splendore del disegno del Creatore, attingendo alla sorgente dell’amore che Cristo ha portato sulla terra. Penso che gli sposi e le famiglie possano saziare a quella sorgente ogni sete di autenticità, di comunione continua e senza riserve, di valori trascendenti, duraturi, sempre nuovi. Anche perché è Dio stesso che può farsi presente nella loro casa, per condividere con loro la sua stessa vita. Ha detto Gesù: “Dove due o tre sono uniti nel mio nome – che vuol dire nel mio amore – io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20). È una splendida possibilità offerta anche alla famiglia, quella di diventare luogo della presenza di Dio». (Tratto dall’intervento  di Chiara Lubich:“La famiglia è il futuro” al Congresso della Fondazione svizzera per la famiglia– Lucerna  – Svizzera, 16/05/1999) Guarda il video integrale (altro…)

Aldo Baima: appassionato ricercatore di Dio

Aldo Baima: appassionato ricercatore di Dio

36«Sono nato a mille metri, in una piccola borgata delle Prealpi piemontesi». Così Aldo Baima inizia il racconto della sua vita, riconoscente alla terra che gli ha dato i natali e che l’ha visto, fin da piccolo, accompagnare i genitori nei pascoli in alta montagna. Dopo le scuole elementari,  la maestra riesce a convincere i genitori a fargli continuare gli studi, dapprima in collegio, poi come pendolare, viaggiando spesso su vagoni destinati al bestiame: erano tempi di guerra. Un sacerdote gli propone di partecipare al gruppo dei giovani di Azione Cattolica: «Dieci anni di scoperte e di lancio apostolico» dirà Aldo, nei quali vi si impegna con passione. Durante l’estate continua a tornare sui pascoli. Una turista, vedendolo con un libro di teologia, gli chiede se avesse intenzione di entrare in seminario. «No, per nulla!» risponde deciso Aldo.  E al replicare della ragazza: «Ma non preferiresti leggere romanzi d’amore?» Aldo dichiara: «Ma questo è un bellissimo romanzo d’amore!». Terminato l’Istituto Magistrale inizia a lavorare come maestro. Si iscrive all’Università di Torino, dove studia pedagogia e filosofia. Qui ritrova un vecchio compagno di studi che gli parla di un’originale esperienza, iniziata a Trento da alcune ragazze che “mettono in pratica il Vangelo”. Il dialogo con l’amico, anch’egli contagiato da quella novità di vita, si infittisce, tocca le domande più profonde, tanto da suscitare in Aldo la decisione di mettere anche lui il Vangelo a base della propria vita. Lo colpisce particolarmente una frase, letta e meditata tante volte ma che ora diventava vitale: “Tutto quello che avete fatto al più piccolo di questi miei fratelli l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Con decisone si impegna ad assistere chi è nel bisogno, scoprendo in ogni povero un fratello e cercando di coinvolgere gli amici della parrocchia. Nell’estate ‘52 trascorre una settimana in focolare a Trento; poi va in montagna, a Tonadico, dove è in corso la Mariapoli. “Lì ebbi l’intuizione – confida – che solo facendo parte di quella famiglia sarebbero veramente state mie quella luce e quella vita di cui non potevo fare a meno. Lasciata la fidanzata decide di entrare in focolare. img473Seguono anni di generosa donazione: a Torino, Sassari, Roma, e dal 1961 in Francia. Per la sua dirittura morale e spirituale, giovani e adulti trovano in Aldo una guida sicura verso Dio. Di fronte a situazioni difficili il suo atteggiamento è quello dell’ascolto profondo. La sua limpidezza e la sua apertura d’animo nell’accogliere la cultura dei francesi conquista i cuori, stabilendo rapporti di vera amicizia. Nel 1975 riceve l’ordinazione sacerdotale. Nel 1984 è al centro del Movimento per coadiuvare alla formazione dei focolarini. Successivamente si reca ad Istanbul per poi trasferirsi alla cittadella di Montet (Svizzera). Dal 2001 lo troviamo nuovamente al centro del Movimento a servizio dei focolarini di tutto il mondo. Ed è qui che inizia una progressiva fragilità della sua salute, con la quale, sono parole sue, «il Padre vuole mettermi nelle condizioni di entrare finalmente nel mistero dell’Abbandono e della Resurrezione che ne consegue». Nel 2005 scrive: «Mi è rinata la certezza che quest’anno dedicato a Gesù Abbandonato può essere anche per me il momento di rispondere a questa sua nuova chiamata. Tempo di salvezza che viene da Lui, tempo di grazia che trascina dentro la sua piaga, per farci vivere nel seno del Padre». Una grazia che lo accompagna nella sua condizione di quasi immobilità in cui da anni ormai si trova, immedesimato a Gesù nell’abbandono che, dalla giovinezza, ha scelto come ideale della sua vita. Fino alla mattina del 12 gennaio 2017, quando, a novant’anni, parte sereno per il Cielo. (altro…)

Associazione Città per la Fraternità-Convegno: “Europa: Libertà, Uguaglianza e….la Fraternità?”

Associazione Città per la Fraternità-Convegno: “Europa: Libertà, Uguaglianza e….la Fraternità?”

Città-per-la-fraternità Roma, 17 febbraio – Sala Capitolare San Salvatore in Lauro – Due scommesse a confronto: l’Europa dei popoli e la fraternità. Una serie di interventi aiuterà a guardare questo Continente, inserito tra gli antichi della terra, da una prospettiva positiva e propositiva Il Comune di Assisi si è aggiudicato l’ottava edizione del Premio “Chiara Lubich per la Fraternità”, la città dove per prima la volta riecheggiò la parola Fraternità. Fonte: www.cittaperlafraternita.org

Encontro de Carnaval na Mariápolis Ginetta

Encontro de Carnaval na Mariápolis Ginetta

Convite_Carnaval2017A comunidade do Movimento dos Focolares convida a todos para dias de convivência entre família e amigos, durante o feriado de Carnaval, na Mariápolis Ginetta. A programação está recheada de diversão para todas as idades, sempre alicerçada na comunhão fraterna entre todos os participantes. Compartilhe esse convite com amigos e familiares.

Un Padre Bianco in Africa

Un Padre Bianco in Africa

Preghiera.jpg1Ero alla fine degli studi secondari. Fin da piccolo, da quando ascoltavo i racconti di uno zio missionario in Congo, ero affascinato dall’Africa. Non mi piaceva lo stile di vita borghese della società belga, di fronte alle povertà e ingiustizie sociali diffuse nel mondo. Mi interessava il pensiero di Julius Nyerere (di cui è in corso il processo di beatificazione, ndr), primo Presidente della Tanzania. Il suo concetto di Ujamaa (in swahili ‘essere famiglia’) fu alla base delle politiche di sviluppo economico-sociali che, dopo il raggiungimento dell’indipendenza dalla Gran Bretagna, avevano portato in Tanzania alla costruzione di una pacifica coesistenza fra tribù e gruppi etnici. Il suo pensiero si basava sulla tradizione africana e sull’esempio delle prime comunità cristiane narrate negli Atti degli Apostoli. Chiesi di entrare tra i Padri Bianchi, non tanto per un discernimento vocazionale, ma perché lavoravano in Tanzania. Ci accordammo per un anno di conoscenza. Arrivato nella loro casa, presso l’Università di Lovanio (Belgio), a loro insaputa cominciai a far parte di un gruppo maoista di estrema sinistra. Organizzavamo iniziative in favore dei paesi del terzo mondo e per l’indipendenza di Angola e Mozambico. Durante una dimostrazione, la polizia trovò il mio nome su dei volantini e vennero a interrogarmi. Pensai che per me sarebbe stato meglio cambiare completamente strada. Oltretutto ero deluso dei miei amici, perché solo io stavo pagando il prezzo delle nostre azioni. Invece, il direttore spirituale mi invitò a restare e a conoscere un gruppo di studenti che si riuniva mensilmente da loro. Li avevo intravisti, mi sembravano con la testa fra le nuvole, parlavano di Gesù e di Vangelo. Ma accettai. La prima volta che partecipai a un loro incontro ascoltai in silenzio. Raccontavano come cercavano di praticare il Vangelo. Alla fine mi chiesero che ne pensassi. «Il Vangelo esiste da duemila anni e il mondo è ancora pieno di ingiustizie, sfruttamenti e oppressione». «Se vuoi cambiare il mondo, comincia da te stesso», mi rispose uno di loro. Non seppi che controbattere. «Da dove?», chiesi. Mi diede in mano la Parola di Vita di quel mese: «Non giudicare e non sarai giudicato». Il giorno dopo, per quanto ci provassi, mi scoprii a giudicare sempre gli altri. Non faceva per me. Tornai a trovarli, per dire che era impossibile non giudicare. Mi esortarono a non scoraggiarmi e a ritentare dopo ogni fallimento. Tornato a casa, pregai Gesù Eucaristia: «Se Tu vuoi che io viva così, aiutami, perché da solo non posso fare nulla». Trascorso l’anno accademico, ero sicuro che i Padri mi avrebbero chiesto di andarmene. Invece mi dissero che avevano notato un cambiamento in me e che, se volevo, avrei potuto iniziare la formazione. Attraverso il contatto frequente con quei giovani, i gen, che vivevano la comunione dei beni fra loro, e con l’aiuto del responsabile dei Focolari in Belgio, ho trovato la mia strada e sono diventato missionario. Vivere per gli altri mi dava una grande gioia ed è così che ho scoperto il grande ideale dell’unità di Chiara Lubich e del Movimento. Prima di partire per l’Africa, nell’82, sono stato ordinato sacerdote. La sfida più grande è stata quella di cercare un dialogo profondo con la popolazione del posto, praticando l’arte di “farsi uno”. Ho studiato la loro lingua e la cultura locale, per appropriarmi dei costumi della gente. Sperimento che, alla luce del Vangelo, tutto ciò che è bello, buono e vero viene sollevato a un livello più alto, il resto pian piano scompare. (altro…)

Gen Rosso: tour in Italia

Gen Rosso: tour in Italia

CampusTour 1 Il progetto parte dai primi mesi del 2017 con Campus the musical  alla presenza di varie rappresentanze culturali presenti sul territorio in centri di accoglienza o di lavoro. Sarà un inizio di tour privilegiato e diretto in primis a persone di etnie diverse. Il progetto culturale “ITALIA per” sarà presentato presso l’Istituto Universitario Sophia a Loppiano (FI). Il calendario del Tour italiano: 17 febbraio     Loppiano (Firenze)               – Auditorium Theotokos 04 marzo         Catanzaro                              – Teatro Politeama 11 marzo         San Severo (Foggia)             – Palazzetto dello Sport 18 marzo         Firenze                                    – Mandela Forum 05 maggio       Pinerolo (Torino)                    – Palaghiaccio 17 maggio       Fermo (Ancona)                     – Teatro dell’Aquila 06 luglio           Monopoli (Bari)                       – Palazzetto dello Sport 15 dicembre     Treviglio (Bergamo)              – Palazzetto dello Sport Gen Rosso:  Progetto “ITALIA per”

[:de]Bei Gott und den Menschen[:]

[:de]Bei Gott und den Menschen[:]

[:de]Chiara-ed.tedescaDie Betrachtungen von Chiara Lubich, erwachsen aus dem Bemühen um eine Ausrichtung des Lebens an der Heiligen Schrift, zeugen von einer reichen Glaubenserfahrung und lassen die Faszination eines Lebens der Verbundenheit mit Gott inmitten der Welt aufleuchten. “Die Texte strahlen einfachhin begeisterte Christlichkeit aus und die warme Menschlichkeit einer Frau.” (Franz-Josef Steinmetz SJ, in: Geist und Leben) Die vierfarbigen Photographien von Gabriele Viviani laden zum meditierenden Verweilen ein und machen diesen Bildband zu einem Geschenk für viele Gelegenheiten. Vergal Neue Stadt[:]

La Parola vissuta: una nuova umanità

La Parola vissuta: una nuova umanità

holding-hands-752878_960_720Capoclasse Da quando ho sentito parlare in modo nuovo di Dio amore, a scuola non posso più disturbare, né scarabocchiare sul banco. L’insegnante si è accorto del mio cambiamento e mi ha nominata capoclasse. Adesso però è difficile per me segnalare i compagni che hanno una cattiva condotta perché cerco di vedere Gesù in loro e mi dispiace che siano puniti. Un giorno, visto che non lo facevo io, un altro è andato ad accusare tre di noi. Per evitare loro il castigo, ho convinto l’insegnante a far loro pulire l’aula e, finita la lezione, mi sono messa anch’io ad aiutare quei compagni. Da allora, pian piano il clima in classe sta migliorando.    (Victoria – Uganda) Raccolta di fondi Venuta a conoscere che in una famiglia numerosa e povera il papà aveva bisogno urgente di un’operazione ma non aveva di che pagare, ho sentito il richiamo di Gesù a fare qualcosa e con alcune amiche mi sono impegnata a fare una raccolta di fondi nella quale abbiamo coinvolto anche i colleghi di lavoro. Una volta raggiunta la cifra necessaria, ho accompagnato l’infermo all’ospedale pagando l’importo relativo alle cure. L’intervento è andato bene. Non so se la gioia di quella famiglia è stata maggiore della nostra. Penso che anche piccoli gesti del genere contribuiscano a costruire la pace. ( N. Y.- Giordania) In aeroporto Al controllo dei bagagli, prima di me c’era un passeggero amareggiato perché doveva lasciare al banco delle marmellate. «Ma almeno non buttatele, perché sono speciali!». Quando anch’io oltrepassai il controllo, quella stessa persona mi raccontò che quelle marmellate le aveva preparate sua madre per i nipotini. «In quei barattoli c’è tutto il suo amore», aggiunse. E dopo una pausa di silenzio: «Perché il mondo deve essere regolato dalla paura? Sì, capisco, con tutto quello che succede… ma le strutture sociali ci inculcano la diffidenza, il sospetto. Dove sta la bellezza della vita?». Non avevo risposte, avevo le stesse domande. Intanto stava passando davanti a noi una ragazzina in carrozzella sorridente. La guardammo e quel volto felice di una giovanissima bloccata dalle sue condizioni di salute ci ammutolì del tutto. Basta un sorriso e s’illumina anche l’aeroporto. (C. M. – Austria) Pregare insieme Ero ricoverato in oncologia per cure e controlli. Un’occasione per amare gli altri attraverso piccoli gesti concreti e la condivisione dei dolori. Come quel giorno in cui il mio compagno di stanza, un contadino grande e grosso dall’apparenza rude, stava per sottoporsi alla chemio. Quando dal medico e dalla suora infermiera ha ricevuto la notizia della morte improvvisa del figlio e che la sua terapia era stata rinviata in modo da poter andare a casa, l’ho visto piegarsi sotto quel colpo tremendo. Rimasti soli, mentre quel signore preparava la sua borsa piangendo, mi son fatto coraggio e con delicatezza e rispetto gli ho chiesto se ogni tanto pregava. Alla sua risposta affermativa, l’ho invitato a recitare insieme un Padre nostro per il figlio. Mi ha colpito vedere quell’uomo di 73 anni, come un bambino, giungere le mani e pregare. E ho ringraziato Dio per aver osato chiedergli di pregare insieme. (Pablo – Filippine) (altro…)