Feb 25, 2017 | Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Birmingham, metropoli multietnica dell’Inghilterra centrale, dove la presenza di persone di varie culture e religioni, diventa una fucina di dialogo. La città è, per se stessa, laboratorio di rapporti interreligiosi basati sulla stima reciproca e sulla scoperta dei valori dell’altro. L’arcivescovo cattolico, Bernard Longley, insieme con il consiglio di leaders di altre fedi a Birmingham, è impegnato in prima persona nel campo interreligioso e più volte ha espresso il desiderio che il Carisma dell’unità possa portare il suo contributo nella Chiesa e nel dialogo ecumenico ed interreligioso. Nell’ottobre 2015, ha messo a disposizione del focolare una casa nella diocesi di Birmingham. Da allora, membri della comunità di Londra si organizzano ogni due mesi per andarci e animare tante iniziative. Si è cominciato con il progetto “Start Now” del complesso internazionale Gen Verde e si continua con tante altre iniziative. A gennaio, una volontaria del
Movimento esperta nel mondo dell’educazione, ha animato, insieme ad altri, il primo di 4 workshops nella scuola elementare Sikh per 70 ragazzi di 7 – 8 anni. Il tema era proprio quello dei valori. «I Sikhs sentono un forte legame con noi – racconta –. Dicono che, come loro, cerchiamo di modellare una società basata sulla fusione dell’umano e del divino. Vedono nel rapporto con il Movimento una sintonia nell’aiutarli ad approfondire i valori e metterli in pratica». Nel workshop, infatti, si ha avuto la possibilità di approfondire con i bambini questi valori e di aiutare loro a viverli.
L’iniziativa è il culmine di un rapporto che dura da tempo. Da anni la comunità dei Sikh, guidata da Bhai Sahib Bhai Mohinder Singh, mantiene un legame costante con il Focolare di Birmingham. Il rapporto si approfondisce e cresce la stima reciproca. «Bhai Sahib Ji ci dice spesso – scrive una focolarina – che Chiara Lubich è la sua ispirazione. Tiene sempre la sua foto sulla scrivania». Sikhs e focolarini hanno anche partecipato, di recente, ad una conferenza interreligiosa. Lì, Bhai Sahib Ji ha presentato un progetto per promuovere la riconciliazione e il perdono. La giornata è stata l’occasione per stringere rapporti di amicizia tra membri di varie fedi e religione, che ora vogliono rimanere in contatto.
Sempre a gennaio, il dottor Mohammed Shomali, musulmano, ha invitato alcuni focolarini a parlare ad un gruppo di circa trenta musulmani in una moschea in un quartiere di Birmingham. Il suo desiderio era quello di “mettere insieme le persone che stima ed ama di più: la sua comunità ed il focolare”. Si è parlato del dialogo della Chiesa con l’Islam e si è proposta la Spiritualità dell’unità, condividendo anche alcune esperienze sulla Parola. Molti musulmani sono rimasti entusiasti e vogliono rimanere in contatto con il focolare. «Ci hanno invitato anche per la domenica successiva, in occasione del progetto “Visita la mia Moschea”», raccontano. «In queste settimane in cui abbiamo trovato tanti nuovi amici di altre fedi – concludono – ci veniva in mente una lettera di Chiara del 23 novembre 1980, dove tra l’altro diceva: “…se nelle vostre città poi vi è una moschea o una sinagoga o qualche altro luogo di culto non cristiano, sappiate che lì è il vostro posto…”. È il progetto della fraternità tra tutti. Anche tra fedeli di diverse religioni». (altro…)
Feb 24, 2017 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il St Joseph’s College si è trasformato, per tre giorni, in un piccolo laboratorio di fraternità: i giovani studenti (dai 9 ai 18 anni) hanno vissuto fianco a fianco con i professori, le loro famiglie, ma anche con tanti, giovani, adulti, anziani, provenienti da altre città. La Mariapoli è stata animata dai membri della comunità locale di Jos, ma anche da altre comunità come quelle di Abuja (viaggiando per 4 ore) e Onitsa (12 ore). C’erano anche alcuni giovani dei Focolari di Lagos. Nella Nigeria, Paese dalle distese sconfinate, i lunghi viaggi, a volte irti di pericoli, sono spesso un ostacolo. Ma per sostenere la Mariapoli nel St Joseph’s College, nessuno si è fermato. E la scuola ha aperto i suoi cancelli per accogliere giovani e meno giovani, studenti, insegnanti, operai. Tra i “mariapoliti” c’è anche John Maigari, ex docente ed ex allievo della scuola, oggi in pensione, che era stato anche uno dei responsabili del dipartimento dell’educazione della Diocesi. John Maigari aveva sperimentato egli stesso, molti anni prima, la vita di una Mariapoli, dove ognuno guarda all’altro come fratello e cerca di amare e di servire. Ora, dopo tanti anni, ormai in pensione, il professor Maigari voleva far sperimentare quella stessa vita agli alunni della sua scuola. E la proposta è stata accolta.
Così, per tre giorni, la scuola ha cambiato pelle. I momenti di riflessione e di approfondimento si sono saldati con l’esperienza concreta. Divisi in gruppi, gli studenti di varie età hanno vissuto fianco a fianco con gli insegnanti e con tutti gli altri ed hanno condiviso i vari momenti della giornata: insieme hanno cucinato, lavato i piatti, sistemato la sala che ospitava il convegno, pulito i bagni ed il parco della scuola. Per qualcuno era la prima volta: non avevano mai fatto nulla di simile. Anche il preside del collegio ha lavato i piatti! Un grande libro, preparato per gli studenti, ha accolto le loro parole ed i loro commenti. “Racconta” tre giorni di vita vera! Quel ritiro ha cambiato la loro vita, dicono. “L’unità vissuta in quei giorni ci ha colpiti fin dal primo momento che avete messo piede nella nostra scuola”. Unità che le parole di Chiara Lubich e la testimonianza dei membri dei Focolari ha loro trasmesso.
“Mi sento molto felice ed entusiasta – scrive Nipps –, perché questi giorni sono stati meravigliosi. Ho fatto tante esperienze e sono stato colpito in modo speciale dall’amore e dall’unità che il team delle persone che animavano il programma avevano fra loro”. “Prima la mia vita non era completa – racconta Keivin – perché non sentivo per niente che Dio è vivo ed esiste davvero. Ora credo veramente in Dio. “Questo ritiro non è come gli altri – aggiunge Daong –. Voi avete mangiato con noi, dormito nel nostro collegio”. In questa regione della Nigeria, per anni, si sono verificati molti episodi di violenza tra cristiani e musulmani: semi di odio hanno attraversato il Paese. I giovani studenti avevano alle spalle anche tutto questo. Nella Mariapoli di Jos, hanno potuto sperimentare un’ “altra via”: la potenza dell’arma dell’amore di Dio e dell’unità. (altro…)
Feb 23, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Each of us has a ray that burst forth from the Father’s heart when he spoke our name with the word Love. If we follow this ray, which is his will for us, what he lovingly desired, and continues in each moment to desire for us, we will become what we are in the mind of God from all eternity. It’s a matter of corresponding to his will, adhering to it, moment by moment, until the day when it will literally lead us back to the sun, to the Father…. Chiara notes how the rays draw nearer and nearer to each other until they become one in the sun. As we do the will of God, we will become closer and closer to each other, until we are all one in the sun, in God. (From the introduction) Published by New City Press – Philippines Enquiries and orders
Feb 23, 2017 | Focolari nel Mondo
On March 2-5, 2017,the School of Dialogue with Oriental Religions (SOR) will hold another important Pan-Asian formation course at the Mariapolis Center, Tagaytay City. The theme of the said course is “Harmony among Peoples and Religions Today” with Cardinal Luis Antonio Tagle as the main speaker. It will coincide with the conclusion of the 50th anniversary of the arrival of the Focolare Movement in Asia. The course will highlight the inter-religious experience of the Focolare with some major religions of Asia: Hinduism, Buddhism and Islam. You may email sortagaytay@gmail.com for more information. For registration online: https://docs.google.com/forms/d/1J_pnKb_gRa5_ilw7-1H7wBc6jbmoRrs3zm_sC319P18/edit?usp=drive_web
Feb 22, 2017 | Centro internazionale, Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Maria Voce con il dott. Stefan Kiefer, vice- sindaco di Augsburg. Foto Maria Kny – © CSC Audiovisivi
Perché l’esigenza di una tale Dichiarazione? È un’esigenza che nasce dal di dentro, perché il fatto che siamo qui ad Ottmaring, dove c’è una testimonianza ecumenica palese – quella di due comunità che convivono stabilmente, una nata nella Chiesa cattolica e un’altra nell’ambito evangelico, entrambe con partecipanti di varie Chiese –, ci sprona anche ad un impegno concreto del Movimento che vada nel mondo, che non rimanga fermo qui. Questa Dichiarazione vuole risvegliare in tutti la coscienza che l’ecumenismo è realmente un nostro scopo e che bisogna lavorare per questo. La Dichiarazione a chi è rivolta? È un impegno preso a nome del Movimento e perciò rivolto in primo luogo ad esso per ridargli la coscienza del valore dell’ecumenismo, cioè del valore di testimoniare insieme quello che già ci unisce per accelerare il cammino e superare gli ostacoli. Nel Movimento tutti siamo chiamati a vivere questo e ora ci prendiamo maggiormente questa responsabilità. Non ci può essere una persona dei Focolari che, da quando viene a conoscenza di questa Dichiarazione, pensi in coscienza, davanti a Dio, che l’impegno per l’ecumenismo riguarda solo quei Paesi dove ci sono cristiani di varie Chiese, ma che non riguarda la sua Nazione, che non lo tocca personalmente, perché sta bene nella sua Chiesa e non è interessato a tali problemi. Da domani allora cosa dovrebbe cambiare nel Movimento? Credo che ci voglia una conversione del cuore, cioè cominciare a pensare ecumenicamente. Cominciare a pensare che qualunque fratello che incontro, che sia della mia Chiesa o che sia di un’altra Chiesa, appartiene al corpo di Cristo, a quel corpo per il quale Cristo ha dato la vita. È perciò un mio fratello di sangue, per cui quello che interessa lui interessa me, quello che fa soffrire lui fa soffrire me. Magari si tratterà soltanto di pregare per questo scopo, dove non si potrà fare altro. Ma pregare soltanto non basta. È necessario interessarsi di tutti i fratelli cristiani. Con tutte le possibilità di contatti che ci sono oggi, sarà sempre più facile incontrarsi e parlare, accogliere persone che non sono della nostra Chiesa. E non possiamo accoglierli se non come fratelli appartenenti al corpo di Cristo. Solo se li accogliamo così, saremo poi in grado di accogliere quelli che non appartengono al corpo di Cristo in senso stretto, perché non hanno il battesimo che lega i cristiani. 
Foto Maria Kny – © CSC Audiovisivi
Un impegno del cuore che porta ad una testimonianza pubblica? Oggi non ha più senso che i cristiani si presentino frammentati. Già incidono poco, e incideranno sempre meno se non saranno uniti a testimoniare l’unico Vangelo, il comando dell’amore reciproco. E se noi cristiani non sappiamo dare questa testimonianza, il mondo non potrà incontrare Dio, perché non potrà incontrare quel Gesù che è presente dove ci sono i cristiani uniti nell’amore reciproco. Se lo incontrano, nascerà in loro la fede, cambieranno gli atteggiamenti, il modo di comportarsi, cambierà la ricerca della pace e di soluzioni di giustizia, l’impegno per la solidarietà tra i popoli. Qual è il punto centrale della Dichiarazione di Ottmaring? Il richiamo all’incontro di Lund, in Svezia, avvenuto il 31 ottobre scorso, perché è stato un evento straordinario, del quale – forse – non si è preso abbastanza coscienza. Come Movimento, avvertiamo la necessità di far emergere lo spirito di Lund, sintetizzato nella Dichiarazione congiunta che chiede di crescere nella reciproca fiducia e nella comune testimonianza del messaggio del Vangelo per testimoniare agli uomini l’amore di Dio. Questo è l’impegno assoluto che prendiamo. A Lund abbiamo assistito ad un gesto importante compiuto dai responsabili della Chiesa cattolica e della Federazione mondiale luterana, e quindi al massimo livello. Ma se resta solo al livello più alto, se non scende alla concretezza della vita delle comunità rimane un bel ricordo storico, ma non potrà incidere nelle situazioni di oggi. Quindi il Movimento si impegna a raccogliere l’eredità di Lund e a diffonderne lo spirito? Certamente. E poi desideriamo che questa nostra Dichiarazione arrivi anche ai responsabili delle Chiese, per dare loro un motivo di speranza in più, facendo sapere che nel mondo ci sono persone che vogliono vivere in questo modo. È una necessità dei tempi, l’ecumenismo. Non è che si può chiedere se va o meno avanti. Deve andare avanti. Perché risponde al bisogno di Dio che le persone hanno, pur inconsapevolmente. Una risposta efficace è quella di essere uniti, almeno tra cristiani. Altrimenti è una grave omissione. Lei si è messa subito in azione, consegnando già la Dichiarazione al sindaco di Augsburg e alla responsabile della chiesa evangelica luterana della città. Abbiamo cominciato dal locale. Lund è stata di un livello altissimo, con i massimi responsabili. Noi possiamo far scendere lo spirito della Dichiarazione di Ottmaring nella dimensione locale, dell’oggi, di quello che si può fare subito. Leggi la Dichiarazione di Ottmaring (altro…)
Feb 22, 2017 | Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo
«Dire Assisi e dire Pace e Fraternità è come dire una parola sola». Con questa frase emblematica contenuta nella motivazione, l’Associazione “Città per la Fraternità” ha assegnato l’ottava edizione del Premio “Chiara Lubich per la fraternità” al Comune di Assisi, che ha «saputo contribuire e declinare i principi della “fraternità universale” in Italia e nel mondo». A ritirare il Premio, il 17 febbraio scorso a Roma, nella Sala Capitolare San Salvatore in Lauro, il sindaco di Assisi Stefania Proietti e Padre Egidio Canil, delegato per lo ‘Spirito di Assisi’ della Basilica di S. Francesco. Presenti anche Ilona Toth e Diego Goller del Movimento dei Focolari, l’europarlamentare Silvia Costa e numerosi primi cittadini e amministratori dei comuni che aderiscono all’associazione, fra cui il sindaco Emanuele Crestini di Rocca di Papa, comune in cui Chiara Lubich ha vissuto gran parte della sua vita terrena.
Due le sottolineature dell’Associazione nel conferire il Premio alla città di Francesco: lo Spirito di Assisi, riconosciuto su scala mondiale da persone delle più diverse religioni e l’intuizione del filosofo Alfio Capitini ispiratore della Marcia per la Pace Perugia-Assisi, iniziativa che rivive ogni anno dal 1961. Il riconoscimento è stato consegnato dalla presidente dell’Associazione Milvia Monachesi che ha anche annunciato tre Menzioni speciali: alla città di Manfredonia (Italia), al Coordinamento nazionale Enti Locali per La Pace e all’organizzazione messicana Promoción de la Persona para una Sociedad Fraterna. La premiazione ha avuto luogo a conclusione del convegno “Europa: Libertà Uguaglianza e … la Fraternità? Quale chance oggi” indetto dall’Associazione promotrice del Premio che ha come obiettivo di riunire comuni che si riconoscono nel principio della fraternità come agire politico. Superare la visione del proprio territorio, acquisire un orizzonte politico, culturale, sociale, amministrativo che sappia porsi in discussione nello spirito del condividere, garantendo governabilità e capacità di coinvolgimento della società civile.
Sono queste le sfide emerse nel citare le diverse attività svolte nel trascorso anno associativo, nella prospettiva, per l’anno a venire, di dare vita ad un progetto in sinergia col Comune di Betlemme. L’analisi delle problematiche e delle potenzialità è stata offerta dai relatori Donato Falmi, già direttore dell’Editrice Città Nuova, Diego Goller e Ilona Toth esponenti di Insieme per l’Europa, dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi e dall’on. Silvia Costa, giunti all’unanime conclusione che un’Europa senza la Fraternità sarebbe impensabile. Toccante anche la testimonianza di Alì Ehsani, giovane afghano, che ha vissuto la sua infanzia e adolescenza in una Kabul devastata dalla lotta tra fazioni.
Fonte: Associazione Città per la Fraternità
SIR-Servizio Informazione Religiosa
Assisi News
https://youtu.be/edJSuqMdDaI
Feb 22, 2017 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Ci troviamo in questi paesi degli Emirati arabi per motivi di lavoro – racconta Claudia –. I nostri ambienti di lavoro sono spesso caratterizzati da una forte competitività, accompagnata da difficoltà di integrazione e spesso con mancanza di tempo per rapporti interpersonali semplici e autentici. La Chiesa cattolica a Dubai è viva, giovane, gioiosa, e senza complessi. La messa quotidiana, con più di 2000 fedeli – in maggioranza filippini, pakistani e indiani – è molto partecipata e seguita con grande raccoglimento. Anche nella nostra comunità locale siamo tutti stranieri e cerchiamo di dare una testimonianza evangelica nei vari ambienti dove ci muoviamo, portando l’amore e l’unità intorno a noi. Siamo in tanti a conoscere e vivere la Spiritualità dell’unità che abbiamo incontrato nei nostri paesi di origine. E cerchiamo di proporla a chi ci rimane vicino proprio come rimedio alla vita frenetica e individualista che qui si vive. Di fondamentale importanza è per noi l’incontro mensile della Parola di Vita. La leggiamo insieme, cerchiamo di approfondirla e condividiamo le esperienze che nascono dal metterla in pratica. Il passaggio di Maria Voce e Jesús Morán, nel gennaio 2016 mentre si recavano in India, ha dato un nuovo impulso a questa nostra esigenza di portare a tanti l’ideale dell’unità, rimanendo in rete fra tutti». «Così è stato naturale coinvolgere tutte le persone con le quali siamo in contatto a partecipare e vivere l’esperienza della Mariapoli che abbiamo preparato con tanta cura – spiega Amjad –. Il 27 e 28 gennaio scorso, 65 persone provenienti da 12 Paesi (4 del Medio Oriente, Pakistan, Filippine, Brasile, Giappone, Italia e Camerun) ci siamo dati appuntamento a Ras Al Khaimah, un Emirato vicino a Dubai, per vivere la nostra prima Mariapoli in queste terre. L’emozione era grande! Per alcuni sembrava un vero sogno ritrovarsi finalmente insieme dopo tanto tempo, accolti nella parrocchia di Padre Willy, originario dalle Filippine. Il titolo scelto, “Unity in diversity”, rifletteva molto bene le realtà e le sfide che tutti viviamo». «Mi ha tanto colpito – scrive un giovane dell’India – quanto abbiamo sentito da Chiara Lubich sulla “tecnica” per costruire l’unità. Ora voglio metterla in pratica». E una donna filippina: «Scoprire che Gesù, nel momento in cui si sente come abbandonato dal Padre, può diventare “chiave di unita” nella misura in cui cerco di imitarlo, mi ha riempito di speranza». In un clima di grande gioia si sono condivise gioie e difficoltà, sia negli incontri di gruppo che in sala, e l’esigenza di una vita condivisa con altri. Ci sono stati momenti di gioco, di preghiera, una serata “interculturale” con un programma ricreativo: canzoni, video, rappresentazioni, danze … che coinvolgevano tutti. «Una particolare attenzione è stata data anche ad un programma dedicato ai bambini, diversi dei quali non volevano più tornare a casa…», racconta Claudia. «È stata come un “oasi” – spiega Amjad – dove ciascuno ha ritrovato una famiglia con la presenza spirituale di “Gesù vivo”.» «In questi giorni mi si è risvegliata la fiamma di questo ideale che ho conosciuto tanti anni fa – confida un brasiliano –; ora voglio donare questo “fuoco” ad altri». «Ci sembrava alla conclusione – scrivono Mia e Michel – che chi tornava nei loro Paesi o Emirati come Oman, Qatar, Bahrain, portasse con sé un “pezzo di fraternità” vissuta nella Mariapoli. Era evidente il desiderio in ognuno di continuare a vivere così nei propri ambienti, portando a tutti la speranza. Ora, attraverso i social media, ci manteniamo collegati in una rete viva, cercando di aiutarci a vivere gli uni per gli altri, aperti a tutti» (altro…)
Feb 21, 2017 | Focolari nel Mondo
Il convegno è promosso dalla Providence University in collaborazione con il Dharma Drum Arts, l’ Istituto Universitario Sophia dell’italia, Fu Jen Catholic University di Taiwan e altre istituzioni accademiche in Taiwan e all’estero. Tra i partecipanti figurano, il professor del Dharma Drum delle Arti e Scienze, così come docenti di Sophia dall’Italia, professori e studiosi delle università degli Stati Uniti, monaci e studiosi provenienti da Thailandia, Giappone, Corea del Sud e altri gruppi religiosi. Dal 2004, il Movimento dei Focolari tiene un simposio buddhista-cristiano ogni due anni in diverse città. I Simposii tra Buddhisti (Mahayana e Theravada) e cristiani sono stati tappe importanti per rafforzare la reciproca fiducia sulla base del rispetto per l’altro e lavorare insieme per realizzare questo primo incontro a Taiwan. (altro…)
Feb 21, 2017 | Focolari nel Mondo, Sociale
Un concentrato di città e borghi medievali tra i più belli del Paese, di tradizioni antiche, di tesori naturalistici e d’arte e dei segni di una cultura millenaria che ha intrecciato la Storia con le storie di una popolazione laboriosa, legata alle proprie origini. Questo è il centro Italia, su cui si è abbattuta la triste sequela di terremoti che dall’estate scorsa continua a scuotere la terra. La sola provincia di Fermo, nelle Marche, raggruppa ben quaranta Comuni, dalla catena dei Monti Sibillini fino alle spiagge di sabbia e ghiaia della costa, bagnata dal Mare Adriatico. Nelle notti limpide, dal duecentesco Duomo di Fermo (300 metri sul livello del mare, 10 km dalla costa) si possono vedere addirittura le luci della dirimpettaia Croazia. Anche l’Arcidiocesi ha origini antiche: costituita alla fine del 1500, ma risalente al III secolo, è la più popolosa delle diocesi marchigiane e riunisce oltre 120 parrocchie, appartenenti a 58 comuni delle tre Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Proprio in questo contesto ha mosso i suoi primi passi, nel 1973, il Movimento diocesano, diramazione del Movimento dei Focolari, che opera a servizio della Chiesa locale, proponendosi di irradiare il carisma dell’unità, per concorrere a realizzare, insieme alle altre realtà ecclesiali, una “Chiesa comunione”. In tutto il fermano, il terremoto ha causato crolli, evacuazioni e tanta paura. Anche 200 chiese sono state chiuse per inagibilità. Loredana, del movimento diocesano, racconta l’esperienza fianco a fianco con le persone terremotate. «Sulla costa, numerosi campeggi e villaggi turistici ospitano circa 25 mila persone. In un campeggio di Porto S. Elpidio si è insediato il centro operativo della Protezione civile per questa zona. La cittadina ha accolto oltre mille persone, famiglie intere con bambini e anziani, ma diverse migliaia sono transitate di qui prima di essere indirizzate in altre strutture della costa. Per acquistare i beni di prima necessità abbiamo fatto una colletta tra noi animatori, quindi abbiamo organizzato un piccolo bar a disposizione degli sfollati e dei volontari. Superata questa fase di emergenza, il sindaco e l’assessore alla cultura hanno convocato i rappresentanti degli istituti scolastici per chiedere un supporto all’organizzazione di attività ludiche e laboratoriali. Del movimento diocesano eravamo presenti in tre, ma sapevamo di poter contare sull’aiuto di tanti. Con loro abbiamo organizzato attività per i bambini e lezioni per i ragazzi, trovando ogni giorno le educatrici e portando i dolci preparati dalle nostre mamme e nonne. Durante questo periodo, abbiamo stretto relazioni molto forti con gli insegnanti, i bambini, i ragazzi e le loro famiglie. Molti sfollati sono persone anziane. A Monte san Giusto, ad esempio, erano stati accolti circa 120 sfollati, e tra questi 42 anziani di una casa di riposo, di cui 30 in carrozzina. Due di noi (una assistente sociale e una guardia municipale) si sono prodigate, mettendosi in ascolto profondo delle loro esigenze. Molte le iniziative personali. I giovani di Porto S. Elpidio, per esempio, hanno realizzato a Natale tanti piccoli alberelli che hanno regalato alle famiglie ospitate in un campeggio. Infine, abbiamo raccolto un contributo di 1200 euro per il progetto “RImPRESA”, per sostenere piccole attività produttive dell’entroterra». (altro…)
Feb 20, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Familien, Paare und Singles jeden Alters sind bei gemeinsamen Ferien vom 8. bis 15. Juli im Berner Oberland willkommen. Fokolar Bern, 031 3711858, bern.f@fokolar.ch[:]
Feb 20, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Zum ökumenischen Kongress „Christen auf dem Weg zur Einheit“ in Castelgandolfo bietet die Fokolar-Bewegung Schweiz eine Busreise vom 6. bis 13. Mai ab Zürich an. Zum Programm gehören Besuche römischer Katakomben, der Ökumenischen Gemeinschaft Bose und der Siedlung Loppiano. Fokolar Zürich, 044 3626783, zuerich.f@fokolar.ch[:]
Feb 20, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Reginamaria Eder, Fachärztin für Aids und Public Health mit langjähriger Afrika-Erfahrung, hält am 31. März um 19.30 Uhr in Baar einen Vortrag über „Vergebung als Befreiung“. www.zentrum-eckstein.ch[:]
Feb 20, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Am 18. März ist Volley Day in Zürich4: Wenn du mindestens 17 bist, melde dich als Einzelspieler oder mit kompletter Mannschaft zum Turnier an. Jede/r Spieler/in sucht sich Sponsoren, die pro Punkt der Mannschaft einen Beitrag spenden für Projekte in Kairo.
www.youth4unity.ch
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Feb 20, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Zu einer Woche Erholung pur in der wunderschönen Landschaft rund um St. Johann sind Jung und Alt vom 15. bis 20. Juli eingeladen. www.fokolare.at veranstaltungen[:]
Feb 20, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Eine Auszeit können blinde und sehbehinderte Mitmenschen in den Sommerwochen in Wien nehmen. Für sie bietet das Dialog-Hotel Am Spiegeln vom 12. bis 17. Juli und vom 6. bis 11. September Erholung mit behindertengerechtem Kulturprogamm. Elisabeth Lennes, 01 8893093, anmeldung@amspiegeln.at[:]
Feb 20, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Sterbenden gegenüber fühlen wir uns oft unsicher. Der Palliativmediziner und Uniprofessor Herbert Watzke berichtet am 19. April um 19 Uhr in Wien von seinen Erfahrungen mit Menschen am Ende ihres Lebens. www.amspiegeln.at[:]
Feb 20, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Wie die Kirchen heute die Reformation weiterführen können: Darum dreht sich ein ökumenischer Gesprächsabend mit der Solinger Superintendentin Ilka Werner und Wilfried Hagemann vom Ottmaringer Zentrum für Spiritualität am 17. März um 19 Uhr in Solingen. Fokolar Solingen, 0212 12510, FokolarF.Sg@t-online.de
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Feb 20, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Öffnet die katholische Kirche Türen für wiederverheiratete Geschiedene? Kerstin Schlögl-Flierl, Augsburger Moraltheologin, spricht am 11. März um 15 Uhr in Ottmaring über das Papstschreiben über die Liebe in der Familie. Beate Neubert, 0821 604032 (AB), zsp.ottmaring@gmail.com[:]
Feb 20, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Ein Argumentationstraining gegen Stammtischparolen und populistische Sprüche bietet das Forum Politik und Geschwisterlichkeit am 3. März von 18 bis 21.30 Uhr in Solingen an. Ehepaar Dörpinghaus, 0212 209389, doerpinghaus. solingen@t-online.de[:]
Feb 20, 2017 | Cultura

«Ecclesia semper reformanda est». È tuttavia inconfutabile che vi siano delle stagioni particolari nel corso delle quali si assiste a un’accelerazione e al tempo stesso a una concentrazione delle riforme sotto la spinta dei tempi ma anche e soprattutto dello Spirito. Oggi ci troviamo a vivere una di queste stagioni. Francesco è un papa riformatore poiché è stato eletto sotto la spinta della richiesta di un profondo rinnovamento della Chiesa
Collana DOSSIER Editrice Città Nuova
Feb 20, 2017 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Tra i 1200 imprenditori e studiosi di economia, ricevuti da papa Francesco il 4 febbraio scorso, a 25 anni dall’inizio del progetto di un’Economia di Comunione (EdC), c’è anche Rita Najjingo, giovane imprenditrice ugandese. Il suo è un Paese col 73% di giovani tra i 18 e i 30 anni, dei quali il 47% disoccupati. «Molti di essi cercano di avviare piccole attività produttive – ci informa Rita –, ma per mancanza di capitali e le scarse capacità di gestione, le loro imprese falliscono sul nascere». L’idea dell’EdC, sbarcata in questi anni anche nel continente africano, è apparsa subito come una possibile soluzione. Nel 2015 alcuni imprenditori e studiosi ugandesi partecipano ad un congresso a Nairobi (Kenya) per conoscere questo progetto economico che privilegia innanzitutto la persona. Rientrati in Uganda ne parlano con le locali comunità e nascono le prime iniziative: ad Ibanda, nella parte occidentale del Paese, con una forma di micro-credito si inizia sostenendo il rientro a scuola di un giovane ex detenuto; a Lira, nel nord, con la stessa modalità si riesce a costruire una casetta per una donna anziana; poi, si avvia una coltivazione di aglio e così via. «A Kampala – racconta Rita – abbiamo pensato di coinvolgere i dipendenti di un Centro Salute vicino ai Focolari, i quali, dispongono di una sicura fonte di guadagno. L’idea di poter concedere, con i loro risparmi messi in comune, dei prestiti a chi intende iniziare un’attività ma non dispone di sufficiente capitale, li ha entusiasmati. Un esperto ha tenuto loro un corso di una settimana ed è poi nata un’associazione di risparmi e prestiti.
In genere l’importo che si dà a titolo di prestito non è mai superiore al triplo del capitale di cui i richiedenti dispongono. Il rimborso inizia dopo quattro settimane, lasciando una piccola percentuale per l’incremento del capitale sociale. Entro tre mesi il debito viene totalmente rimborsato. Nel concedere un prestito il gruppo promotore si informa sul tipo di business che i richiedenti intendono avviare, dando loro opportuni suggerimenti ed accompagnandoli nei primi passi. Nel tempo si è anche costituita una piattaforma di esperti in management in grado di offrire consulenze su gestione aziendale, marketing e sostenibilità. Uno di loro ha chiesto il prestito per fare borse artigianali, un altro giovane per comprare una motocicletta per poi noleggiarla e fare lui stesso dei trasporti. In seguito, con un secondo prestito e con la vendita della vecchia moto, ne ha comperata una più efficiente. Ora si occupa di compra-vendita di moto usate, impiegando altri due giovani. Un membro della comunità ha investito il prestito nell’acquisto di piante di sesamo che rivende per vari usi alimentari. Anch’egli ha potuto assumere dei giovani che lo aiutano nelle consegne e nel prelievo della merce, facilitando così anche i produttori. Con questa iniziativa dei prestiti – continua Rita – anch’io sono riuscita a creare una società regolarmente registrata che si occupa di cancelleria e forniture per ufficio. Dopo aver estinto il primo prestito, ne ho acceso un altro per ampliare l’attività con il servizio di trasferimento di denaro online. Attualmente ho quattro centri di assistenza che danno lavoro a 4 giovani donne, di cui 3 sono madri single». Una moto, una casetta, dell’aglio, del sesamo, piccoli segni nei quali Papa Francesco, nel suo discorso agli attori EdC, vede però il seme del cambiamento: «… i cambiamenti nell’ordine dello spirito e quindi della vita non sono legati ai grandi numeri. Il piccolo gregge, la lampada, una moneta, un agnello, una perla, il sale, il lievito: sono queste le immagini del Regno che incontriamo nei Vangeli. Non occorre essere in molti per cambiare la nostra storia, la nostra vita». (4 febbraio 2017, Aula Paolo VI). (altro…)
Feb 19, 2017 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Nata in una prestigiosa famiglia di Roma, per la sua educazione viene scelto l’Istituto Spirito Santo retto dalle Figlie dell’Immacolata Concezione. Qui conosce personalmente la fondatrice, ora beata, e ben presto nel suo cuore si accende il desiderio di donarsi totalmente a Dio. La sua famiglia non accetta la sua scelta e per due volte, dopo essere scappata di casa per raggiungere il noviziato, la riportano indietro. Grazie poi, alla sua ferma decisione, riesce a convincere i genitori a realizzare il suo sogno. Conclusa la formazione nel nord Italia, torna a Roma per insegnare nella scuola che l’aveva vista bambina e ragazza. Gioviale e scherzosa, suor Leopolda sa conquistare la simpatia delle allieve e con le sue battute di spirito riesce a sdrammatizzare anche le situazioni più complicate. Negli anni ‘70 si imbatte nella spiritualità dei Focolari e vi scopre un segno dei tempi per la Chiesa. Affascinata dalla visione di Chiara Lubich che considera ogni carisma come un dono d’amore per gli altri, si sente spinta a far nascere una corrente di comunione fra consacrate di famiglie religiose differenti. Per le sue doti morali e spirituali, la vasta cultura ed una grande capacità di valorizzare le persone, nel 1983 le viene chiesto di guidare la Congregazione per 12 anni. Conosce personalmente la fondatrice dei Focolari che, nel 1989, le chiede di seguire le attività a livello internazionale del Movimento delle Religiose e di promuovere la comunione fra le Madri Generali che apprezzano la spiritualità dell’unità. Madre Leopolda accoglie l’invito di Chiara con gioia e responsabilità, tessendo una rete sempre più fitta di religiose legate dallo spirito di comunione. Indice e prepara incontri annuali per consacrate e per madri generali. Concluso l’incarico di guidare la sua congregazione, torna ad impegnarsi nel campo educativo.I genitori dei suoi alunni la considerano “la Direttrice più dolce e simpatica di tutte le scuole del mondo”. Il sopraggiungere della malattia la trova pronta a ridire il suo sì a quel Dio che aveva seguito fin dalla giovinezza. E si lascia prendere per mano da Lui, offrendo tutto per la Chiesa, per la sua congregazione, per tutte le consacrate che ha incontrato nella vita. Nei momenti più difficili le è di conforto immergersi negli scritti spirituali di Chiara, attorniata dalle sue consorelle e dalle focolarine che l’accompagnano fino alla fine. I medici e il personale dove è ricoverata sono colpiti dalla sua testimonianza di serenità e di totale abbandono in Dio. Suor Leopolda si spegne il 1° gennaio 2017, all’età di 87 anni. Il Movimento dei Focolari la ricorda con immensa gratitudine per la sua vita, tutta spesa per diffondere tra le religiose, lo spirito di comunione che nasce dal Carisma dell’unità. (altro…)
Feb 18, 2017 | Dialogo Interreligioso, Famiglie, Focolari nel Mondo, Spiritualità
https://vimeo.com/203297705 (altro…)
Feb 17, 2017 | Focolari nel Mondo
Le Mouvement des Focolari invitent cordialement au Centre de Rencontre et de Formation qui fete ses 35 ans de présence dans la Broye Programme: 16,00 Rétrospectives, réalités, perspectives, témoignaves, intèrmedes artistiques. 18,30 Apéritif dînatoire Un programme pour les enfants, entre 4 – 12 ans, est prévu.
Feb 17, 2017 | Focolari nel Mondo, Senza categoria

A união do ontem com o hoje resultou uma rica apresentação de ritmos, cores, poesias, cantos, testemunhos, tudo somado ao clima de família que permeou todo o auditório contendo 600 pessoas. O tema escolhido foi “
Os frutos do Teu amor!”. Estavam presentes o Bispo Dom Alberto Taveira, que celebrou a missa em ação de graças, pastores de várias denominações cristãs, religiosas de algumas congregações e representantes de outros Movimentos Eclesiásticos, assim como pessoas que há muito tempo não tinha tido mais contato conosco.

Os dois grupos musicais que surgiram nos anos 60,
Gen Sinco e As Centelhas, abrilhantaram a tarde com seus talentos, vozes e ritmo, revivendo assim o marco que durou duas décadas de grande testemunho de Deus Amor através da arte. Para a ocasião foram convidados os focolarinos que abriram os Focolares: Lilú MacDowell, Lourdes Soares, José Pereira e Pedro Paulo que enriqueceram a segunda parte do programa com suas experiências. Um momento onde se pode colher os frutos da missão deles realizada 50 anos atrás. Emocionante foi a sucessão de fotos das pessoas da Obra que já estão no Paraíso. A jornada se concluiu com a mensagem onde Chiara Lubich nos confia o seu testamento:
“Sejam um família”. Todos partiram felizes e agradecidos pelo momento luminoso vivido naquela tarde de dezembro.
Publicado em Norte por Cibele Lana em 16 fevereiro 2017
Feb 17, 2017 | Focolari nel Mondo, Senza categoria

Eles dedicam a vida para inserir nesse mundo tão cheio de mazelas os valores mais profundos de amor ao próximo, fraternidade e unidade, seja na família, no ambiente corporativo, com os amigos e pelas ruas da cidade. Eles são
os voluntários de Deus, nome dado aos membros adultos do Movimento dos Focolares que entenderam o carisma da unidade como uma verdadeira vocação. Participaram cerca de
750 voluntários de todo o país. O clima foi de intensa alegria, com muitos momentos de diálogo, convivência, comunhão de experiências e reflexões sobre o futuro deste setor do Movimento dos Focolares. O tema de reflexão e aprofundamento foi Jesus Abandonado. Com palavras firmes típicas de uma filha de Chiara Lubich e deixando-se guiar pelo Espírito Santo, Patience respondeu às perguntas das voluntárias em vários momentos de diálogo e comunhão, que foram essenciais para cada uma renovar o próprio “sim” a Deus.

Diante do
momento político e econômico do Brasil, os voluntários fizeram a experiência concreta de compartilhar os custos do encontro com aqueles que tinham mais necessidade, fazendo uma comunhão material e espiritual. Esse momento especial do nosso país também surgiu em uma mesa redonda com Paolo e em um diálogo com a socióloga Vera Araújo. Perguntada sobre como compartilhar opiniões políticas colocando em relevo a fraternidade e o diálogo, Vera destacou que
as diferenças são enriquecedoras e nunca obstáculos, mas que quando nos dispomos verdadeiramente a dialogar, devemos deixar de lado as nossas paixões e conversar sobre fatos concretos, sobre nossas ideias, explicar ao outro porque pensamos assim e deixar que ele faça o mesmo. Expressando a atualidade do carisma da unidade, também durante o encontro, 16 voluntários em formação foram acolhidos no setor, semeando em todos um sentimento esperançoso de continuidade da vocação.

Os encontros terminaram em um clima de muita alegria e gratidão a Deus por aqueles dias históricos, de festa e de graça pela intensa comunhão construída para além das diferenças sociais, políticas e culturais.
Publicado em Voluntários por Cibele Lana em 08 fevereiro 2017
Feb 17, 2017 | Famiglie, Focolari nel Mondo
Cidadela Arco-Íris, 18 e 19 de fevereiro de 2017 Acolhimento: 10h00 sábado Conclusão: 17h00 domingo Em 2017, o encontro de namorados e noivos em preparação para o casamento realiza-se nos fins de semana 18/19 de fevereiro e 1/2 de abril, sendo abordadas temáticas diferentes em cada um. Para todos aqueles que participarem nos quatro dias será emitido um certificado de participação (equivalente a CPM). O encontro destina-se todos os casais de namorados, independentemente do tempo de namoro. A impossibilidade da participação num dos encontros não inviabiliza a participação no outro. Informações e inscrições aqui Mais informações: familiasnovas@focolares.pt
Feb 17, 2017 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Fino ai 18 anni ho vissuto una vita normale, tra la mia casa, la scuola, lo sport e qualche attività parrocchiale, scolastica, i miei sogni. Ma un giorno, dopo la ritirata dell’esercito curdo, la resistenza non è durata molto e la mia città, Qaraqosh, ha capitolato. Il cosiddetto stato islamico (ISIS) se n’è impossessato e tutto è crollato. Occupata per due anni dalle bandiere nere dell’Isis, essa è stata nominata capoluogo dell’ISIS per la Piana di Ninive. Qaraqosh, era la città cristiana più importante dell’Iraq, contava allora più di sessantamila abitanti e, anche se è stata liberata nell’ottobre 2016, ora è una città fantasma. Ma torniamo indietro. Il 6 agosto 2014 abbiamo dovuto lasciare la nostra casa senza avere nemmeno il tempo di preparare le valigie, solo con i vestiti che avevamo addosso. Infatti eravamo stati messi davanti a una scelta: diventare musulmani, pagare un riscatto, o avere la testa tagliata. Abbiamo avuto fortuna di restare ancora vivi! Da quel momento è cominciata una dura avventura. E dentro di me si mescolavano diversi sentimenti: rabbia, rassegnazione e disperazione; fino a domandarmi come mai Dio poteva permettere che vivessimo una prova così dura. È stata, però, una lezione di vita importante che mi ha portato, non senza fatica, a fare in seguito una grande scoperta.
Prima ci siamo diretti verso il Kurdistan iracheno assieme ad una folla di rifugiati che avanzava a piedi … Rivedo le loro lacrime, i soldati, le persone che dormivano lungo la via… Una strada per arrivare a Erbil che si percorre normalmente in mezz’ora, a causa dei numerosi blocchi e nonostante fossimo fortunati ad avere la macchina, l’abbiamo percorsa in 12 ore. Ci siamo diretti verso Dohuk, dove abbiamo trascorso circa 2 mesi. È stato un periodo doloroso vissuto nella speranza di tornare a casa. In quei momenti difficili, ho capito che se rimanevo chiuso nella mia sofferenza nulla sarebbe cambiato e non sarei andato avanti. Ho deciso, allora, di vivere il momento presente, deciso a cercare di disegnare un sorriso sul volto del fratello vicino, per cambiare qualcosa, nonostante tutto. Accanto, c’erano dei fedeli della religione Yazidi che avevano più bisogno di noi. È un popolo che è stato trucidato dall’Isis perché non ha avuto la possibilità di fuggire: uomini uccisi e donne violentate e pronte ad essere vendute. Quelli che erano riusciti a scappare si trovavano in uno stato penoso. Ho vissuto con loro cercando di dimenticare le mie ferite per consolarli. Dopo i mesi di esilio, i miei genitori hanno deciso di andare in Francia, perché questo paese ci aveva teso la mano. La scelta è stata difficile: restare nel nostro paese nell’incertezza del futuro, o accettare l’asilo e ricominciare la vita in un nuovo paese, con una cultura diversa, ben coscienti delle sfide e delle difficoltà che ci attendevano, a cominciare dalla lingua. Siamo arrivati in Francia il 26 ottobre 2014. All’inizio non è stato facile, ma non ci siamo mai sentiti abbandonati. Qualcuno si è preso cura di noi e ci rischiara il cammino. La Sua mano impercettibile asciuga le nostre lacrime e alleggerisce le nostre sofferenze. Sì, è Gesù che è morto per ciascuno di noi! Come rispondere al Suo amore? Questa dolorosa avventura mi ha fatto scoprire che Dio è amore, che è Lui che dà senso alla mia vita. Voglio perciò essere un costruttore di pace insieme a tanti, cominciando dalle piccole cose. (altro…)
Feb 16, 2017 | Cultura
[:de]
100 kurze Texte und Worte des Reformators, herausgegeben und eingeführt vom Präsidenten des Päpstlichen Rates zur Förderung der Einheit der Christen. Ein beeindruckendes ökumenisches Signal! – Ausgewählte Worte dieses großen Glaubenszeugen, der nicht zuletzt durch sein Wort Geschichte geschrieben hat – Eine Gelegenheit zur (Neu-)Entdeckung des Reformators, dessen Erbe über die Konfessionsgrenzen hinweg bedeutsam ist – Ein Zeugnis, wie sehr sich der katholische Blick auf den »Reformator« gewandelt hat – Ein Buch für Katholiken … und evangelische Christen, die ihren katholischen Freunden Luther näherbringen möchten – Mit ausführlichem Lebenslauf Martin Luthers
AUTOREN-/HERAUSGEBER- Koch, Kurt Kardinal
Geb. 1950 in Luzern, Kurienkardinal, ehemaliger Bischof von Basel, ist seit 2010 als Nachfolger von Walter Kasper Präsident des Rates zur Förderung der Einheit der Christen.
Vergal Neue Stadt
[:]
Feb 16, 2017 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
https://vimeo.com/203484338 (altro…)
Feb 15, 2017 | Focolari nel Mondo
PULSE. CHANGE YOUR HEART. CHANGE THE WORLD.
UN RITMO. UN BATTITO. UN RICHIAMO. UN SOLO MONDO.
È l’appuntamento mondiale che inaugura l’edizione 2017 della Settimana Mondo Unito, una giornata che vedrà giovani di oltre 40 Paesi uniti per mostrare a tutti il vero
“battito” dell’umanità: le infinite azioni di pace e fraternità che popolano la vita di singoli, gruppi e popoli. Idee in musica, coreografie, parole, testimonianze e spazi di dialogo su politica, economia, arte, religione, cultura, impegno sociale
dalla parte della pace.
PROGRAMMA PRIMO MAGGIO 10.00-15.15 –
Start: accoglienza & animazione Workshop: Pace e … Religioni Economia Politica Arte Educazione Natura 15.30-16.30 – Molti battiti un solo mondo: storie di pace 16.45 – Esplode la pace: music4peace Info e prenotazioni: www.primomaggioloppiano.it FB primomaggioloppiano https://www.facebook.com/primomaggioloppiano/videos/1391995820874604/
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Feb 15, 2017 | Focolari nel Mondo

Da vent’anni la
Settimana Mondo Unito è l’appuntamento che raccoglie giovani di tutto il mondo che s’impegnano, attraverso azioni, manifestazioni, convegni e dibattiti culturali,ad incidere sull’opinione pubblica dei Paesi ospitanti, e testimoniare insieme che un mondo unito è possibile, lasciando un segno tangibile nelle città e istituzioni coinvolte.
Quest’anno parte da Loppiano (FI) con l’evento del Primo Maggio, preceduto dal Meeting internazionale dei Giovani per un Mondo Unito .
Programma del Meeting dei Giovani per un mondo unito (29 e 30 Aprile)
2 giorni per incontrarsi, riflettere, imparare, contaminarsi, progettare un mondo nuovo in cui la Pace sia legge universale; 800 giovani di tutto il mondo, sono i Giovani per un Mondo Unito; 3 Workshop su accoglienza e integrazione; impegno sociale; la pace nell’arte; 4 Forum su: Pace e tradizioni religiose; Economia e Politica; Educazione alla pace; Pace e Natura. Programma del Primo Maggio È l’appuntamento mondiale che inaugura l’edizione 2017 della Settimana Mondo Unito, 10.00-15.15 – Start: accoglienza & animazione Workshop: Pace &…
- Religioni
- Economia
- Politica
- Arte
- Educazione
- Natura
15.30-16.30 – Molti battiti un solo mondo: storie di pace 16.45 – Esplode la pace: music4peace Info e prenotazioni: www.primomaggioloppiano.it FB primomaggioloppiano
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Feb 15, 2017 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Un viaggio per conoscere e scegliere cosa fare per cambiare il corso della storia, diventando un nodo della rete mondiale che vede i GMU impegnati accanto ad altre associazioni e gruppi. Le azioni dei GMU, i “frammenti di fraternità”, sono raccolte nello United World Project, che dal 2012 mette in rete gente di tutte le latitudini che ha scelto la fraternità universale come stile di vita.
Programma del Meeting che precede la Settimana Mondo Unito (1-10 maggio 2017) che inizierà con l’evento del Primo Maggio
2 giorni per incontrarsi, riflettere, imparare, contaminarsi, progettare un mondo nuovo in cui la Pace sia legge universale; 800giovani di tutto il mondo, sono i Giovani per un Mondo Unito; 3 Workshop su accoglienza e integrazione; impegno sociale; la pace nell’arte; 4 Forum su: Pace e tradizioni religiose; Economia e Politica; Educazione alla pace; Pace e Natura.
29 aprile
15.00 –
Accoglienza: Pace nel mondo 17.00 –
Pace nei nostri Paesi e città 18.45 –
Incontri di gruppo 21.15 –
Serata 30 aprile 9.15 –
Pace interiore 10.45 –
Dialogo 12.30 –
Preghiera 15.00 –
Workshop & forum 18.45 –
Incontri di gruppo 21.15 –
Serata Organizzazioni partner: Istituto Universitario Sophia, Non Dalla Guerra, Nuovi Orizzonti, Rondine, A.M.U., Italia che cambia, EdC, Living Peace, Eco One, DanceLab, Centro La Pira (Firenze), Giovani Musulmani, Gruppo Assisi, Barbiana.
Info e prenotazioni: www.primomaggioloppiano.it – FB primomaggioloppiano https://www.facebook.com/primomaggioloppiano/videos/1347355652005288/
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Feb 15, 2017 | Centro internazionale, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Cittadelle, piccole città. Bozzetti di società, di scambio tra generazioni, realtà produttive, scuole, uffici, negozi, luoghi d’arte. Ma… c’è un ma. Cittadelle in cui la prima regola a base della convivenza è l’amore scambievole tra tutti i suoi abitanti. Non per niente una di queste cittadelle del movimento dei Focolari, in Thailandia, si chiama “Regola d’oro”, quella presente in ogni cultura e credo religioso: fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te. “Città sul monte”, quindi, “città scuola”, “città futuro”, città “ideali”, ma reali, cui guardare come esempi concreti e tangibili di una società sanata da rivalità, competizioni, guerre, illegalità, odio. Incarnazioni di un sogno, dell’ideale di un mondo unito, “sospensioni luminose” di una umanità che guarda a un futuro di pace. Utopistico? Non sembrerebbe, aggirandosi tra i corridoi del Centro internazionale di Castel Gandolfo (Roma), dove per una settimana, dal 5 al 12 febbraio, si è data appuntamento una variopinta rappresentanza degli abitanti (un centinaio tra giovani e adulti) di queste piccole, ma significative realtà “cittadine” per il loro primo incontro internazionale.
Venticinque cittadelle (verrebbe da dire città-belle) a confronto. Realtà dalla personalità stagliata, ognuna con una propria storia, calata in un contesto sociale, con un numero variabile di abitanti e strutture, con sviluppi e sfide non replicabili da un posto all’altro. Ma accomunate da una medesima scintilla ispiratrice, da un identico filamento di “dna” che ne fa luoghi di testimonianza, in cui poter toccare con mano come diverrebbe il mondo se vivesse il Vangelo, dove “l’invisibile”, la presenza di Dio, diventa realtà agli occhi. Senza dimenticare i temi della governance, dell’organizzazione, della sostenibilità economica, il rapporto con il territorio circostante e il futuro verso cui orientarsi. Le presentazioni suonano come un giro del mondo: dal Messico (El Diamante) alle Filippine (Pace), dal Camerun (Fontem) all’Irlanda (a 40 Km da Dublino), dalla Germania (Ottmaring) alla Croazia (Faro), dagli Stati Uniti (Hyde Park) all’Italia (Loppiano). Insieme formano una rete sul mappamondo. Sottolineano Clara Zanolini e Vit Valtr, riferimento per tutte le cittadelle dei Focolari, a conclusione della settimana: «Un elemento fondamentale è che la strada per portare avanti oggi le Cittadelle è questa forma allargata di responsabilità (…). Non esiste un cliché: ognuna è completa in sé, con la propria fisionomia. E se anche in tante non ci sono chissà quali strutture, o scuole, o aziendine, ciò che dà valore è la presenza di Gesù fra i suoi abitanti». Caratteristica emergente è la crescente osmosi con il territorio circostante, sia professionale (vedi il progetto “Preset-Participation, Resilience and Employability through Sustainability, Entrepreneurship and Training” nella Cittadella Lia Brunet, in Argentina), che umana e spirituale (grande il contributo al dialogo ecumenico e interreligioso).
Determinante il ruolo dei giovani, particolarmente in alcune esperienze di management innovativo (come a Marienkron, in Olanda). Quali le prospettive, a conclusione di una settimana intensa e fruttuosa? Sempre Clara e Vit: «Ripartire dal dover essere delle Mariapoli (città di Maria) permanenti, e dare una testimonianza specifica, quella dell’Opera di Maria nella sua unità», attuando il dialogo corrispondente al proprio contesto, ecumenico, interreligioso, con ogni persona di buona volontà. «E c’è l’esigenza unanime di essere in rete: una cittadella in sintonia con le altre e in sinergia con la zona rispettiva. L’esperienza fatta in questi giorni dice quanto sia importante la reciprocità. Quanto l’esperienza di una possa essere di aiuto ad altre, dando spesso spunti importanti per una via di soluzione a una criticità». Non è quindi un’utopia, esiste un luogo. Anzi, almeno venticinque. (altro…)
Feb 14, 2017 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il 10 febbraio 2017, fra Gino Alberati, nell’aula dell’Assemblea legislativa del governo di Manaus, ha ricevuto il titolo di cittadino amazzonense, una onorificenza meritata per i suoi 47 anni di missione spesi a beneficio della gente dell’Amazzonia in Brasile. Fra Gino Alberati, un autentico ed infaticabile cappuccino, ha vissuto tutti questi anni animato dalla Spiritualità dell’unità che caratterizza il Movimento dei Focolari. Il deputato José Ricardo Wending, impegnato nel gruppo di politici che promuovono il Movimento politico per l’unità (MPPU) che trae ispirazione proprio da questo movimento, è stato il principale artefice di questa alta e significativa onorificenza. Il momento del conferimento si è svolto in modo semplice e fraterno. Sono saltate le etichette del protocollo superate dal clima di fraternità creatosi. Nel suo discorso, privo di rigida ufficialità, il piccolo fratello fra Gino ha sottolineato la sua vocazione alla fraternità, nota che fa parte del suo essere figlio di san Francesco d’Assisi. Ha trasmesso anche il senso semplice e profondo del carisma dell’unità, di Chiara Lubich, conosciuto quand’era giovane frate in partenza per il Brasile.
Questi 47 anni spesi in Brasile hanno confermato quanto ha detto. La sua voce tenorile, che non è mai mancata di risuonare in mezzo alle foreste amazzoniche, è risuonata anche in quest’aula, perché ha cantato l´Ave Maria tra la commozione di tutti. Oltre alle autorità civili e religiose, era presente un folto gruppo di confratelli cappuccini e alcuni membri dell’Opera di Maria. Nei vari interventi che si sono succeduti si è sottolineato il prezioso servizio dei missionari alla Chiesa, non solo nell’evangelizzazione, ma soprattutto nell’amore concreto al prossimo per la promozione umana. Soprattutto nel campo dell’educazione e prevenzione della salute, così fragile e minacciata in queste terre. Fonte: Blog CROM (altro…)
Feb 14, 2017 | Focolari nel Mondo
Il Convegno è organizzato dal Centro sacerdotale, Centro Gens e Centro Movimento parrocchiale e diocesano del Movimento dei Focolari. MPD Programma seminario
Feb 14, 2017 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Nei primi mesi di matrimonio, felice e innamorata, tutto sembrava filare liscio. Ben presto però le tensioni fra me e mio marito sono diventate sempre più frequenti e mi rendevano sempre più triste. Sicuramente facevo tanti sbagli, ma cercavo ugualmente di mantenere il rapporto convinta che l’amore non poteva essere finito. Siamo andati avanti tra alti e bassi. Dopo cinque anni è arrivata una bambina e poi un bambino. Nostra figlia è nata con una malattia congenita, ciò che ha comportato tanti ricoveri in ospedale, anche lontano da casa. Pure il figlio era cagionevole di salute e spesso anche lui doveva essere portato all’ospedale. Risolutivo per la bimba è stato un delicato intervento chirurgico, ma sono stati anni molto impegnativi. Mio marito si sentiva schiacciato da questa situazione e diceva di non poter più vivere con tutti questi problemi. Quando mi sono accorta che si era innamorato della mia migliore amica era già troppo tardi per riuscire a farlo ritornare sui suoi passi. Così, dopo 13 anni di matrimonio, sono rimasta sola con i due bambini di 8 e 5 anni. Stavo così male che non avevo più voglia di vivere. La morte non mi faceva paura e con una potente dose di farmaci ho tentato il suicidio. Ma il mio piano è fallito e dopo dieci giorni di ospedale sono tornata a casa. È stato a questo punto che attraverso la spiritualità dei Focolari ho scoperto Dio come amore. Il Vangelo ha cominciato ad entrare nella mia vita, sperimentando la gioia che dà il cercare di viverlo. I bambini soffrivano molto per la nostra separazione e avevo non poche difficoltà anche con loro. Ma Dio non ha mai smesso di guidare la mia vita mettendomi sulla strada persone che mi hanno aiutato a superare le tante problematiche che incontravo, come il desiderio struggente di avere vicino a me l’affetto di un uomo, o la voglia di divertirmi, o semplicemente di pensare solo a me stessa. E ogni volta la luce tornava a rischiarare la mia vita. Anche quando ho dovuto affrontare l’esperienza più tragica per un genitore: vedere la mia amata figlia, di 21 anni, vittima di un incidente mortale. In quel momento mi sono sentita straziata dal dolore, ma ho chiesto a Dio di darmi la forza per ripetere il mio “sì” a Lui. Ed Egli non mi ha lasciata nella disperazione. Subito l’ho sentita viva e accanto a me. Da quando lei ci ha lasciato mi arrivano tanti segni dell’amore di Dio e anche se non la posso vedere e abbracciare, sono in pace. Siccome voleva diventare un’insegnante e stava per laurearsi, grazie alla generosità di tanti, è nato un progetto di alfabetizzazione in Costa d’Avorio, adottato per qualche anno anche dalla parrocchia. Ora c’è l’idea di costruire una scuola e l’impegno continua. L’amore di Dio si manifesta anche quando gli amici di mia figlia mi rendono partecipe di quanto vivono: mi invitano alle loro lauree, vengono a trovarmi, mi portano in pizzeria con loro, mi chiedono consiglio e mi chiamano “Mamy due”. Attualmente mio figlio vive ancora con me ed io sono felice di aprirmi ai bisogni degli altri. Quando vengo a conoscenza di persone di altre città ricoverate nel vicino ospedale oncologico, mi presto a stare loro vicina, cercando di essere per loro un piccolo riflesso dell’amore che Dio ha per me. Un giorno ho trovato la forza di perdonare mio marito, riuscendo a non giudicarlo. Da allora mi sento libera e svuotata del grande peso che mi opprimeva e, anche se è ancora lontano da me, nessun divorzio mi farà dire che lui non è più mio marito. Ricordo sempre ciò che mi diceva mia figlia: «Mamma, la tua rinuncia a rifarti una famiglia sarà la salvezza del papà», e sono fiduciosa che queste parole si avvereranno. (altro…)
Feb 14, 2017 | Cultura
Chiara Lubich, ovvero come dalla devastazione della Seconda Guerra Mondiale dar vita a un movimento che parte da Trento e in meno di sessant’anni si diffonde ovunque nel mondo, coinvolgendo credenti di tutte le fedi e non credenti. Davanti alla distruzione di ogni ideale o sentimento provocata dal conflitto, Chiara trova nell’amore, quello totale e oblativo di Dio, la risposta alla domanda se esista qualcosa di duraturo. Comincia così un’avventura che lei stessa definisce “divina”, perché guidata da Dio, di cui si fa docile strumento. Un’avventura che dopo la sua morte i Focolarini continuano in ogni angolo del pianeta. Editrice Mondadori per te
Feb 13, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Campus. Cosa porta a scegliere la violenza come strumento di cambiamento sociale? Cosa passa per la testa di un ragazzo che decide di unirsi a una cellula terrorista? Domande che potrebbero raccontare la storia dei ragazzi di Campus, alle prese con le scelte e i drammi dell’umanità di oggi: terrorismi, odio tra popoli, disuguaglianza sociale e distribuzione delle ricchezze. Il musical andrà in scena all’Auditorium del Centro di Loppiano (Firenze) il 17 febbraio, data “zero” del tour italiano. Nato da un’idea originale di Chiara Lubich, l’opera s’ispira a fatti realmente accaduti e arriva sulle scene dopo oltre 10 anni di ricerca artistica. «Era il 2004 e da poco erano successi gli attacchi terroristici alla metropolitana di Madrid – racconta Valerio Gentile, manager del Gen Rosso – ed è su un binario di una qualunque stazione delle nostre città che si apre la scena di Campus: una storia di ricerca, dolore, domande e riscatto che mette il pubblico davanti alle ferite più profonde del nostro tempo». Il musical si compone di 23 brani, di passaggi coreografici che interagiscono con sequenze filmate e azioni teatrali. «Il progetto è il risultato della collaborazione di un team di professionisti internazionali» – spiega Benedikt Enderle che ha curato le musiche. «Le sonorità sono forti e ricche di contaminazioni, di intrecci armonici coinvolgenti, con liriche che spaziano da certe leggere atmosfere latine, al pathos di alcune ritmiche afro, in una sintesi sonora che colpisce e cattura». L’impatto scenico è d’avanguardia. «Ho lavorato in molte produzioni di carattere internazionale – racconta Jean Paul Carradori, scenografo – Campus è stata per me una sfida inattesa per il suo impianto drammaturgico e teatrale molto forte. Era necessario creare un clima che ne valorizzasse i contenuti e allo stesso tempo conducesse lo spettatore a immergersi nella storia». La regia è coordinata da Sarah Finch (Gran Bretagna), lo sviluppo dell’idea e la sceneggiatura da Valerio Ciprì (Italia), le musiche da Benedikt Enderle (Svizzera) e José Manuel García (Spagna), le coreografie da Raymond Estrada (Filippine), il settore tecnico da Emanuele Gervasoni (Italia), il set-design video, luci da Jean Paul Carradori (Italia-Belgio), gli arrangiamenti da Emanuele Chirco (Italia), il suono e la produzione finale da Max Zenoni. Il progetto “ITALIA per”. Ogni data del tour si compone, oltre che dal Musical, da un evento culturale promosso dall’Istituto Universitario Sophia – IUS. In rete con istituzioni e associazioni locali, il progetto intende offrire, accanto alla performance artistica, un contributo di riflessione e azione sulle sfide globali e specifiche dei territori, per rimuovere le cause che favoriscono l’odio tra le diverse etnie, le religioni e le culture nelle nostre società. Ufficio stampa: sif@loppiano.it Prenotazioni: accoglienza@loppiano.it Info: www.genrosso.com www.iu-sophia.org www.loppiano.it FB genrosso INSTAGRAM @genrosso (altro…)
Feb 12, 2017 | Chiara Lubich, Famiglie, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«[…] Oggi il legame matrimoniale stabile appare quasi contraddittorio alla libertà personale. Più che i valori relazionali si enfatizzano le differenze e le conflittualità. A livello politico, istituzioni e governi codificano questi dati di fatto in leggi contrarie al bene integrale dell’uomo. Divorzio, aborto, eutanasia, sperimentazioni biogenetiche, entrano così nelle coscienze come cose possibili e quindi lecite. Denatalità, libe re convivenze, anarchia sessuale, diventano moda e costume. […] Quanti partners lasciati e frustrati? Quanti bambini privati dell’uno o dell’altro genitore? Quanti figli nella tossicodipendenza? Quanti nelle spire della delinquenza e della prostituzione? Quanti sposi e figli rapiti dalle guerre? Quanti anziani abbandonati? Quanti bambini muoiono di fame ogni giorno? […] Possiamo plasticamente rappresentarci la famiglia contemporanea con un’immagine: una madre ferita e desolata, che raccoglie in seno la sofferenza dell’umanità e grida al cielo il suo perché. […] Ma se crediamo che dietro la trama dell’esistenza c’è Dio col suo amore, e se, forti di questa fede, scorgiamo nelle piccole e grandi sofferenze quotidiane, nostre e altrui, un’ombra del dolore di Cristo crocifisso e abbandonato, una partecipazione al dolore che ha redento il mondo, è possibile comprendere significato e prospettiva anche delle situazioni più assurde. Davanti a qualsiasi sofferenza grande o piccola, davanti alle contraddizioni ed ai problemi insoluti, proviamo a rientrare in noi stessi e a guardare in faccia l’assurdità, l’ingiustizia, il dolore innocente, l’umiliazione, l’alienazione, la disperazione … Vi riconosceremo uno dei tanti volti dell’Uomo dei dolori. È l’incontro con lui, che da Persona divina si è fatto individuo senza rapporti, con lui, il Dio dell’uomo contemporaneo, che tramuta il nulla in essere, il dolore in amore. Sarà il nostro ‘sì’, il nostro gesto d’amore e d’accoglienza a lui, che inizierà a sgretolare i nostri individualismi, facendoci uomini nuovi capaci di risanare e rivitalizzare con l’amore le situazioni più disperate. […] Non sono sogni, sono le esperienze quotidiane di tante famiglie che, attraverso il piano inclinato dell’abbandono dell’Uomo–Dio, hanno tramutato la piena del loro dolore in vita nuova. A volte – spesso – i traumi si ricompongono, le famiglie si riuniscono. A volte no, le situazioni esterne restano come sono, ma il dolore viene illuminato, l’angoscia prosciugata, la frattura superata. A volte la sofferenza fisica e spirituale permane, ma acquista un senso unendo la propria alla passione di Cristo che continua a redimere e a salvare le famiglie e l’intera umanità. E allora il giogo diventa soave. La famiglia può dunque provare a ricomporsi nell’originario splendore del disegno del Creatore, attingendo alla sorgente dell’amore che Cristo ha portato sulla terra. Penso che gli sposi e le famiglie possano saziare a quella sorgente ogni sete di autenticità, di comunione continua e senza riserve, di valori trascendenti, duraturi, sempre nuovi. Anche perché è Dio stesso che può farsi presente nella loro casa, per condividere con loro la sua stessa vita. Ha detto Gesù: “Dove due o tre sono uniti nel mio nome – che vuol dire nel mio amore – io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20). È una splendida possibilità offerta anche alla famiglia, quella di diventare luogo della presenza di Dio». (Tratto dall’intervento di Chiara Lubich:“La famiglia è il futuro” al Congresso della “Fondazione svizzera per la famiglia” – Lucerna – Svizzera, 16/05/1999) Guarda il video integrale (altro…)
Feb 11, 2017 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Sono nato a mille metri, in una piccola borgata delle Prealpi piemontesi». Così Aldo Baima inizia il racconto della sua vita, riconoscente alla terra che gli ha dato i natali e che l’ha visto, fin da piccolo, accompagnare i genitori nei pascoli in alta montagna. Dopo le scuole elementari, la maestra riesce a convincere i genitori a fargli continuare gli studi, dapprima in collegio, poi come pendolare, viaggiando spesso su vagoni destinati al bestiame: erano tempi di guerra. Un sacerdote gli propone di partecipare al gruppo dei giovani di Azione Cattolica: «Dieci anni di scoperte e di lancio apostolico» dirà Aldo, nei quali vi si impegna con passione. Durante l’estate continua a tornare sui pascoli. Una turista, vedendolo con un libro di teologia, gli chiede se avesse intenzione di entrare in seminario. «No, per nulla!» risponde deciso Aldo. E al replicare della ragazza: «Ma non preferiresti leggere romanzi d’amore?» Aldo dichiara: «Ma questo è un bellissimo romanzo d’amore!». Terminato l’Istituto Magistrale inizia a lavorare come maestro. Si iscrive all’Università di Torino, dove studia pedagogia e filosofia. Qui ritrova un vecchio compagno di studi che gli parla di un’originale esperienza, iniziata a Trento da alcune ragazze che “mettono in pratica il Vangelo”. Il dialogo con l’amico, anch’egli contagiato da quella novità di vita, si infittisce, tocca le domande più profonde, tanto da suscitare in Aldo la decisione di mettere anche lui il Vangelo a base della propria vita. Lo colpisce particolarmente una frase, letta e meditata tante volte ma che ora diventava vitale: “Tutto quello che avete fatto al più piccolo di questi miei fratelli l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Con decisone si impegna ad assistere chi è nel bisogno, scoprendo in ogni povero un fratello e cercando di coinvolgere gli amici della parrocchia. Nell’estate ‘52 trascorre una settimana in focolare a Trento; poi va in montagna, a Tonadico, dove è in corso la Mariapoli. “Lì ebbi l’intuizione – confida – che solo facendo parte di quella famiglia sarebbero veramente state mie quella luce e quella vita di cui non potevo fare a meno”. Lasciata la fidanzata decide di entrare in focolare.
Seguono anni di generosa donazione: a Torino, Sassari, Roma, e dal 1961 in Francia. Per la sua dirittura morale e spirituale, giovani e adulti trovano in Aldo una guida sicura verso Dio. Di fronte a situazioni difficili il suo atteggiamento è quello dell’ascolto profondo. La sua limpidezza e la sua apertura d’animo nell’accogliere la cultura dei francesi conquista i cuori, stabilendo rapporti di vera amicizia. Nel 1975 riceve l’ordinazione sacerdotale. Nel 1984 è al centro del Movimento per coadiuvare alla formazione dei focolarini. Successivamente si reca ad Istanbul per poi trasferirsi alla cittadella di Montet (Svizzera). Dal 2001 lo troviamo nuovamente al centro del Movimento a servizio dei focolarini di tutto il mondo. Ed è qui che inizia una progressiva fragilità della sua salute, con la quale, sono parole sue, «il Padre vuole mettermi nelle condizioni di entrare finalmente nel mistero dell’Abbandono e della Resurrezione che ne consegue». Nel 2005 scrive: «Mi è rinata la certezza che quest’anno dedicato a Gesù Abbandonato può essere anche per me il momento di rispondere a questa sua nuova chiamata. Tempo di salvezza che viene da Lui, tempo di grazia che trascina dentro la sua piaga, per farci vivere nel seno del Padre». Una grazia che lo accompagna nella sua condizione di quasi immobilità in cui da anni ormai si trova, immedesimato a Gesù nell’abbandono che, dalla giovinezza, ha scelto come ideale della sua vita. Fino alla mattina del 12 gennaio 2017, quando, a novant’anni, parte sereno per il Cielo. (altro…)
Feb 10, 2017 | Focolari nel Mondo
Roma, 17 febbraio – Sala Capitolare San Salvatore in Lauro – Due scommesse a confronto: l’Europa dei popoli e la fraternità. Una serie di interventi aiuterà a guardare questo Continente, inserito tra gli antichi della terra, da una prospettiva positiva e propositiva Il Comune di Assisi si è aggiudicato l’ottava edizione del Premio “Chiara Lubich per la Fraternità”, la città dove per prima la volta riecheggiò la parola Fraternità. Fonte: www.cittaperlafraternita.org
Feb 10, 2017 | Famiglie, Focolari nel Mondo, Spiritualità
A comunidade do Movimento dos Focolares convida a todos para dias de convivência entre família e amigos, durante o feriado de Carnaval, na Mariápolis Ginetta. A programação está recheada de diversão para todas as idades, sempre alicerçada na comunhão fraterna entre todos os participantes. Compartilhe esse convite com amigos e familiares.
Feb 10, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“Pienezza, felicità, tenacia, famiglia, esperienza unica, ascolto, diversità”, sono alcune delle parole chiave che si ripetono nei commenti rilasciati dai ragazzi del Liceo Basile, protagonisti anc
he loro dei tre spettacoli e dei workshop che li ha visti impegnati dal 31 gennaio al 5 febbraio a Palermo. «Ora è come fossi diventata una di loro, con un ideale grande, credere che l’amore davvero può superare tutto e che i nostri cuori non hanno frontiere», scrive Irene. Il Liceo Scientifico “Ernesto Basile” è considerato un avamposto istituzionale situato a Brancaccio, quartiere dove ha operato Padre Pino Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia nel 1993, ora beato. Le problematiche sociali nella zona non mancano e la questione educativa è sempre aperta: i tassi di dispersione scolastica restano distanti dalla media nazionale. Per questo le molteplici iniziative portate avanti dalla scuola, che rappresenta spesso l’unica possibilità di riscatto, puntano a far crescere nelle giovani generazioni la consapevolezza di appartenere ad una comunità. E testimoniare, a volte con fatica, una vita controcorrente, dando la possibilità di riflettere su scelte che spesso portano ad una vita sbagliata. L’
incontro quasi casuale con il Gen Verde nel maggio dello scorso anno, ha messo in moto nei ragazzi la decisa voglia di concretizzare il progetto educativo START NOW, già sperimentato in varie città di Europa ed Asia. «Gli obiettivi educativi del progetto – spiegano le artiste del gruppo – sono la promozione delle arti come catalizzatrici dell’educazione alla pace, la valorizzazione delle diversità culturali, del dialogo interculturale, dei diritti e della dignità della persona, di relazioni interpersonali che incentivino lo sviluppo umano». “Entusiasmo a mille” nella preparazione di questo evento. I workshop, con la partecipazione di un centinaio di giovani, sono stati dei luoghi per sperimentare la propria creatività e per scoprire i propri talenti. L’hanno fatto lavorando fianco a fianco con le componenti della band come co-protagonisti, condividendo le varie esperienze artistiche nel rispetto e nell’ascolto reciproco. P
alaOreto, 3 febbraio. I giovani sono saliti sul palco con il Gen Verde alla presenza di un migliaio di adolescenti delle scuole del quartiere, con le loro famiglie. Si è continuato la domenica successiva al Teatro Golden con una replica la sera, in quanto si era registrato il tutto esaurito già due settimane prima dell’evento. Emozionati ma sicuri nella loro performance, essi hanno dato il meglio di loro stessi nelle coreografie, nel canto, nella danza e nel teatro, contagiando subito il pubblico. Soprattutto hanno vissuto un’esperienza unica nel suo genere, che non concepisce “muri” e che ha messo in risalto come le differenze, le diversità, le emarginazioni possono essere sconfitte. «Il giorno dopo ha sempre il sapore della nostalgia ma ora è diverso: ha il sapore della sfida! Buon Start now a tutti noi, piccoli guerrieri di periferia!», ha scritto nella sua pagina facebook l’insegnante promotrice dell’evento all’indomani dello spettacolo. È il sogno di chi lavora ogni giorno con questi giovani, contrastandone l’emarginazione e il disagio attraverso la creatività e stimoli positivi; aiutandoli a non rimanere chiusi nel proprio spazio quotidiano, promuovendo una scuola inclusiva che tenga conto delle diverse dimensioni della persona. (altro…)
Feb 9, 2017 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Ero alla fine degli studi secondari. Fin da piccolo, da quando ascoltavo i racconti di uno zio missionario in Congo, ero affascinato dall’Africa. Non mi piaceva lo stile di vita borghese della società belga, di fronte alle povertà e ingiustizie sociali diffuse nel mondo. Mi interessava il pensiero di Julius Nyerere (di cui è in corso il processo di beatificazione, ndr), primo Presidente della Tanzania. Il suo concetto di Ujamaa (in swahili ‘essere famiglia’) fu alla base delle politiche di sviluppo economico-sociali che, dopo il raggiungimento dell’indipendenza dalla Gran Bretagna, avevano portato in Tanzania alla costruzione di una pacifica coesistenza fra tribù e gruppi etnici. Il suo pensiero si basava sulla tradizione africana e sull’esempio delle prime comunità cristiane narrate negli Atti degli Apostoli. Chiesi di entrare tra i Padri Bianchi, non tanto per un discernimento vocazionale, ma perché lavoravano in Tanzania. Ci accordammo per un anno di conoscenza. Arrivato nella loro casa, presso l’Università di Lovanio (Belgio), a loro insaputa cominciai a far parte di un gruppo maoista di estrema sinistra. Organizzavamo iniziative in favore dei paesi del terzo mondo e per l’indipendenza di Angola e Mozambico. Durante una dimostrazione, la polizia trovò il mio nome su dei volantini e vennero a interrogarmi. Pensai che per me sarebbe stato meglio cambiare completamente strada. Oltretutto ero deluso dei miei amici, perché solo io stavo pagando il prezzo delle nostre azioni. Invece, il direttore spirituale mi invitò a restare e a conoscere un gruppo di studenti che si riuniva mensilmente da loro. Li avevo intravisti, mi sembravano con la testa fra le nuvole, parlavano di Gesù e di Vangelo. Ma accettai. La prima volta che partecipai a un loro incontro ascoltai in silenzio. Raccontavano come cercavano di praticare il Vangelo. Alla fine mi chiesero che ne pensassi. «Il Vangelo esiste da duemila anni e il mondo è ancora pieno di ingiustizie, sfruttamenti e oppressione». «Se vuoi cambiare il mondo, comincia da te stesso», mi rispose uno di loro. Non seppi che controbattere. «Da dove?», chiesi. Mi diede in mano la Parola di Vita di quel mese: «Non giudicare e non sarai giudicato». Il giorno dopo, per quanto ci provassi, mi scoprii a giudicare sempre gli altri. Non faceva per me. Tornai a trovarli, per dire che era impossibile non giudicare. Mi esortarono a non scoraggiarmi e a ritentare dopo ogni fallimento. Tornato a casa, pregai Gesù Eucaristia: «Se Tu vuoi che io viva così, aiutami, perché da solo non posso fare nulla». Trascorso l’anno accademico, ero sicuro che i Padri mi avrebbero chiesto di andarmene. Invece mi dissero che avevano notato un cambiamento in me e che, se volevo, avrei potuto iniziare la formazione. Attraverso il contatto frequente con quei giovani, i gen, che vivevano la comunione dei beni fra loro, e con l’aiuto del responsabile dei Focolari in Belgio, ho trovato la mia strada e sono diventato missionario. Vivere per gli altri mi dava una grande gioia ed è così che ho scoperto il grande ideale dell’unità di Chiara Lubich e del Movimento. Prima di partire per l’Africa, nell’82, sono stato ordinato sacerdote. La sfida più grande è stata quella di cercare un dialogo profondo con la popolazione del posto, praticando l’arte di “farsi uno”. Ho studiato la loro lingua e la cultura locale, per appropriarmi dei costumi della gente. Sperimento che, alla luce del Vangelo, tutto ciò che è bello, buono e vero viene sollevato a un livello più alto, il resto pian piano scompare. (altro…)
Feb 8, 2017 | Focolari nel Mondo
Il progetto parte dai primi mesi del 2017 con Campus the musical alla presenza di varie rappresentanze culturali presenti sul territorio in centri di accoglienza o di lavoro. Sarà un inizio di tour privilegiato e diretto in primis a persone di etnie diverse. Il progetto culturale “ITALIA per” sarà presentato presso l’Istituto Universitario Sophia a Loppiano (FI). Il calendario del Tour italiano: 17 febbraio Loppiano (Firenze) – Auditorium Theotokos 04 marzo Catanzaro – Teatro Politeama 11 marzo San Severo (Foggia) – Palazzetto dello Sport 18 marzo Firenze – Mandela Forum 05 maggio Pinerolo (Torino) – Palaghiaccio 17 maggio Fermo (Ancona) – Teatro dell’Aquila 06 luglio Monopoli (Bari) – Palazzetto dello Sport 15 dicembre Treviglio (Bergamo) – Palazzetto dello Sport Gen Rosso: Progetto “ITALIA per”
Feb 8, 2017 | Cultura
[:de]
Die Betrachtungen von Chiara Lubich, erwachsen aus dem Bemühen um eine Ausrichtung des Lebens an der Heiligen Schrift, zeugen von einer reichen Glaubenserfahrung und lassen die Faszination eines Lebens der Verbundenheit mit Gott inmitten der Welt aufleuchten. “Die Texte strahlen einfachhin begeisterte Christlichkeit aus und die warme Menschlichkeit einer Frau.” (Franz-Josef Steinmetz SJ, in: Geist und Leben) Die vierfarbigen Photographien von Gabriele Viviani laden zum meditierenden Verweilen ein und machen diesen Bildband zu einem Geschenk für viele Gelegenheiten. Vergal Neue Stadt[:]
Feb 8, 2017 | Cultura
Feb 8, 2017 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Da Onitsha (Nigeria) scrivono che nel sagrato della basilica Most Blessed Holy Trinity, il 23 gennaio erano più di un centinaio fra evangelici, pentecostali, cattolici, membri di varie chiese autonome, a pregare insieme accompagnati da sacerdoti e due vescovi. Catalizzatori dell’evento i Focolari, che hanno istituito un comitato con membri di 5 realtà rappresentative delle diverse chiese in Nigeria: CCN (chiese autonome), OAIC (chiese e organizzazioni nate in Africa), PFN (chiese pentecostali), CSN (chiesa cattolica) ed ECWA/TEKAN (chiese evangeliche dell’ovest dell’Africa e Ghana). Qualcuno si è dato da fare per reperire i gruppi musicali, altri si sono presi cura del libretto col programma, altri ancora hanno abbellito il sagrato. L’omelia è stata tenuta da un pastore anglicano che “come uno squillo di tromba per svegliare dal sonno tutti i cristiani in Nigeria” ha invitato a “vivere da veri seguaci di Cristo e a lavorare per l’unità nella diversità”. «Abbiamo pregato con una sola mente e una sola anima – testimonia una ragazza – ho sentito il calore dello Spirito in mezzo a noi». E un giovane: «Nel vedere persone di diverse chiese pregare insieme per l’unità e la pace, mi è venuta la certezza che davvero l’unità si compirà, perché è stato Gesù stesso a chiedere al Padre che ‘tutti siano una cosa sola’».
Da Ottmaring (Germania), sede della cittadella ecumenica dei Focolari, in occasione della “settimana” si sono dati appuntamento 7 pastori luterani svedesi, 4 pastori anglicani e un pastore riformato, inglese, 7 sacerdoti cattolici. L’approfondimento era su “Il Risorto e i discepoli di Emmaus”. Ad introdurre la tematica il vescovo luterano Âke di Skara (Svezia) che ha evidenziato come Gesù sia attirato, ancor oggi, dalle ferite e dall’oscurità dell’umanità per portarvi la sua luce. Con questa realtà nel cuore tutto il gruppo si è recato nel vicino campo di concentramento nazista di Dachau, luogo emblematico del mistero di Gesù Abbandonato. Interessante anche la visita ad Augsburg di alcuni luoghi significativi per la chiesa luterana, conclusasi con una sosta nella chiesa cattolica dedicata a St. Moritz, dove colpisce la figura del Cristo Salvatore che illumina l’oscurità del mondo. In questo clima di intensa condivisione, la celebrazione, nel corso della settimana, delle diverse liturgie ha assunto una sacralità tutta speciale. Alla conclusione unanimi i propositi: “Voglio ritornare nel mondo dove Gesù Abbandonato mi aspetta”. “La Chiesa deve essere là dove sono le ferite delle persone”. “La prima cosa che farò ritornando a casa sarà di visitare il pastore luterano vicino”. A Matera (Italia) parliamo con Cinzia, che da quando si è imbattuta nella spiritualità dell’unità porta avanti nella sua parrocchia un percorso ecumenico in collaborazione con una pastora luterana: «Sono serate sempre molto belle e piene di gioia – ci racconta – nelle quali più che ciò che ci divide, viene in luce il molto che ci unisce. Per animare le celebrazioni delle “settimane di preghiera” che dal 1997 celebriamo insieme, è nata una corale ecumenica che ci accompagna anche nelle diverse iniziative culturali e umanitarie che facciamo insieme. Quest’anno, in collaborazione con associazioni e movimenti della città, si è fatta una marcia per la pace e l’unità, a cui hanno partecipato 300 persone di varie confessioni e persone di altre religioni. È stata ancora una volta l’occasione per attuare l’ecumenismo della vita ed esprimere quel profondo desiderio di fraternità che va oltre le distinzioni». La parrocchia di S. Maria in Pesaro (Italia) è in rapporto di amicizia ecumenica con la cattedrale ortodossa di Resita (Romania), grazie ai parroci e diversi laici che vivono la spiritualità dell’unità. «Quest’anno – racconta una ragazza ortodossa romena – abbiamo voluto fare un passo in più. I giovani sentivano l’esigenza di impegnarsi per la formazione dei più piccoli, così abbiamo iniziato un corso a Pesaro per animatori cattolici e ortodossi insieme, dove sperimentiamo l’unità nella diversità». Anche a Cochabamba (Bolivia), la “settimana” è stata l’occasione per i vari movimenti, fra cui i Focolari, di suscitare iniziative ecumeniche. Ad una preghiera ecumenica hanno partecipato membri della chiesa anglicana, metodista, cattolica, presente anche il vescovo emerito che ha ricordato i 500 anni della Riforma ed ha invitato tutti alla misericordia e ad un rinnovato impegno di lavorare per l’unità. Leggi anche: Ecumenismo: Settimana dell’unità Settimana dell’unità a L’Avana (altro…)
Feb 7, 2017 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Capoclasse Da quando ho sentito parlare in modo nuovo di Dio amore, a scuola non posso più disturbare, né scarabocchiare sul banco. L’insegnante si è accorto del mio cambiamento e mi ha nominata capoclasse. Adesso però è difficile per me segnalare i compagni che hanno una cattiva condotta perché cerco di vedere Gesù in loro e mi dispiace che siano puniti. Un giorno, visto che non lo facevo io, un altro è andato ad accusare tre di noi. Per evitare loro il castigo, ho convinto l’insegnante a far loro pulire l’aula e, finita la lezione, mi sono messa anch’io ad aiutare quei compagni. Da allora, pian piano il clima in classe sta migliorando. (Victoria – Uganda) Raccolta di fondi Venuta a conoscere che in una famiglia numerosa e povera il papà aveva bisogno urgente di un’operazione ma non aveva di che pagare, ho sentito il richiamo di Gesù a fare qualcosa e con alcune amiche mi sono impegnata a fare una raccolta di fondi nella quale abbiamo coinvolto anche i colleghi di lavoro. Una volta raggiunta la cifra necessaria, ho accompagnato l’infermo all’ospedale pagando l’importo relativo alle cure. L’intervento è andato bene. Non so se la gioia di quella famiglia è stata maggiore della nostra. Penso che anche piccoli gesti del genere contribuiscano a costruire la pace. ( N. Y.- Giordania) In aeroporto Al controllo dei bagagli, prima di me c’era un passeggero amareggiato perché doveva lasciare al banco delle marmellate. «Ma almeno non buttatele, perché sono speciali!». Quando anch’io oltrepassai il controllo, quella stessa persona mi raccontò che quelle marmellate le aveva preparate sua madre per i nipotini. «In quei barattoli c’è tutto il suo amore», aggiunse. E dopo una pausa di silenzio: «Perché il mondo deve essere regolato dalla paura? Sì, capisco, con tutto quello che succede… ma le strutture sociali ci inculcano la diffidenza, il sospetto. Dove sta la bellezza della vita?». Non avevo risposte, avevo le stesse domande. Intanto stava passando davanti a noi una ragazzina in carrozzella sorridente. La guardammo e quel volto felice di una giovanissima bloccata dalle sue condizioni di salute ci ammutolì del tutto. Basta un sorriso e s’illumina anche l’aeroporto. (C. M. – Austria) Pregare insieme Ero ricoverato in oncologia per cure e controlli. Un’occasione per amare gli altri attraverso piccoli gesti concreti e la condivisione dei dolori. Come quel giorno in cui il mio compagno di stanza, un contadino grande e grosso dall’apparenza rude, stava per sottoporsi alla chemio. Quando dal medico e dalla suora infermiera ha ricevuto la notizia della morte improvvisa del figlio e che la sua terapia era stata rinviata in modo da poter andare a casa, l’ho visto piegarsi sotto quel colpo tremendo. Rimasti soli, mentre quel signore preparava la sua borsa piangendo, mi son fatto coraggio e con delicatezza e rispetto gli ho chiesto se ogni tanto pregava. Alla sua risposta affermativa, l’ho invitato a recitare insieme un Padre nostro per il figlio. Mi ha colpito vedere quell’uomo di 73 anni, come un bambino, giungere le mani e pregare. E ho ringraziato Dio per aver osato chiedergli di pregare insieme. (Pablo – Filippine) (altro…)