Ciro: Faccio solo la traduzione
https://vimeo.com/233789742 (altro…)
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A partire dal passaggio della band internazionale Gen Verde dalla città e anche dalla scuola dove Tiziana fa l’insegnante, ci sono stati degli effetti positivi nei rapporti tra lei e gli allievi. In particolare, quando ha saputo a corso finito che uno di loro si dichiarava non credente, ha voluto scrivergli. La risposta dello studente non si è fatta attendere. «Caro Luca, ormai siamo alla fine del tuo percorso scolastico. Avevo voglia di scriverti due righe perché mi è mancata la possibilità di scambiare due chiacchiere con te. Così, senza un motivo preciso, solo perché mi piace molto il confronto. Mi sarebbe piaciuto anche chiederti il perché della tua “ateità”, per dirla alla Checco Zalone… [un comico italiano, ndr], ma non c’è stato il tempo. Sono convinta che non esistano atei, ma solo “diversamente credenti”. È troppo forte il desiderio di infinito che ci strugge l’animo. Ho fatto una scoperta fondamentale nella mia vita, che mi ha cambiata radicalmente: Dio ama da matti me e ciascuno di noi. Forse sarei stata anch’io diversamente atea se non avessi conosciuto questo Dio. L’amore ci interpella tutti, ne siamo follemente assetati. Se tu credi come me nell’amore, allora siamo entrambi diversamente credenti. Se l’ateismo ti porta a non credere in un Dio crudele, giustiziere, freddo, indifferente, Motore immobile, grande architetto, Essere supremo, ecc., ecc., allora anche io sono atea con te! Posso solo credere in un Dio in carne e ossa, che per amore è nato, si è fatto uomo, è morto ed è risorto. Ciao Luca, volevo dirti grazie per questi anni vissuti insieme!».
«Cara Prof, mi fa un grandissimo piacere sapere che anche fuori dal contesto scolastico lei abbia voglia di sentirmi (non che non lo sapessi, ma è stata un’ulteriore conferma). Anche a me sarebbe piaciuto discutere con lei degli argomenti più disparati, dalla politica alla religione. Ho sempre ammirato la sua disponibilità e la sua apertura mentale, la sua capacità di dialogo, ascolto, comprensione, accoglienza delle opinioni altrui, anche se totalmente differenti dalle sue. Ho sempre considerato il suo parere molto importante. Tra le tante cose, mi ha insegnato che cambiare punto di vista è fondamentale per capire gli altri, ma soprattutto se stessi. Quest’anno ho partecipato insieme ad alcuni compagni di scuola a “PULSE”, il 1° Maggio alla cittadella di Loppiano. Durante la nostra permanenza siamo stati ospiti dell’Istituto Universitario Sophia, nel quale diversi ragazzi provenienti da tutto il mondo continuano i loro studi dopo la laurea. È stato lì che, per quanto mi riguarda, ho provato in prima persona cosa significa uguaglianza, fraternità. E questo grazie alla magnifica accoglienza dei ragazzi e dei professori dell’Istituto, che ci hanno trattato come se ci conoscessero da una vita. La cosa che mi ha colpito maggiormente è successa la sera del secondo giorno, quando abbiamo cenato insieme ai ragazzi che ci ospitavano. Avevano cucinato con passione, solo per noi, tutto quello che avevano in cucina. In quel momento, nonostante fossi a più di 1000 km di distanza dalla mia città, mi sono sentito a casa. Mi sono ritrovato a tavola a parlare del più e del meno con due libanesi, un tedesco, un cubano, un argentino, un colombiano e un bolognese davanti ad un piatto di carne, spinaci, patate e cipolle. Dopo di che siamo rimasti svegli fino a tardi parlando delle nostre esperienze, dei nostri progetti, suonando la chitarra, cantando canzoni e sorseggiando un po’ di vino della foresta nera tedesca. In quel momento gli obiettivi di “PULSE”, almeno per me, erano stati raggiunti. Grazie Prof e… alla prossima!». (altro…)
La Parola si fa musica. Nel 2012 l’Associazione musicale In Sincrono ha proposto un’accurata selezione dei successi del Gen Rosso, del Gen Verde e altri artisti (Sandro Crippa, Daniele Ricci, Marco Lunardis, Chiara Grillo) ispirati ad alcune frasi del Vangelo. Quattordici canzoni riarrangiate e reinterpretate dal compositore e musicista Sandro Crippa. .All’interno del CD un libretto con i testi delle canzoni. Ogni testo è preceduto dal pensiero del Vangelo al quale si riferisce. Per meditare la Parola attraverso la musica e la lettura. BRANI MUSICALI PRESENTI NEL CD:
Disillusi dalla politica, sfiduciati nei confronti dell’impegno sociale, prigionieri di una precarietà che tarpa le ali ai loro sogni. Tristi, insomma, e senza speranza. Così una recente indagine fotografa la situazione di tanti giovani spagnoli, quasi una “periferia esistenziale” abbandonata a se stessa. Eppure nella sua lunga tournée appena conclusa il Gen Verde ha incontrato giovani pieni di risorse, desiderosi di vivere esperienze significative e generosi nell’accettare la sfida di sperimentarle. Il complesso ha proposto in numerose città spagnole il progetto Start Now. La sua formula, ormai ben rodata, prevede cinque giorni di vita insieme ai ragazzi: tre dedicati ai laboratori in cui le componenti del complesso – 22, di 14 nazioni – diventano coach di canto, teatro, percussioni e danza; uno alle prove e allo spettacolo, eseguito insieme ai ragazzi; l’ultimo a un momento di feedback sull’esperienza vissuta. Sono momenti nei quali ciascuno ha modo di sperimentare la fraternità, di vedere coi suoi occhi che quello che cerca esiste ed è realizzabile.
«C’è un prima e un dopo rispetto ai workshop – constata l’irlandese Sally McAllister, manager del complesso –. I ragazzi lavorano duro, non solo dal punto di vista artistico, ma anche sulle relazioni, sull’incontro con il diverso da sé, apprendono a gestire la complessità culturale delle persone con cui interagiscono, a saperne cogliere il valore positivo, arricchente. Insomma: lo scopo è permettere loro di fare un’esperienza umano-artistica, di diventare persone capaci di contenere, comprendere e valorizzare l’altro, chiunque esso sia, passando così dal senso di insicurezza, paura, talvolta di odio, ad atteggiamenti basati sulla fiducia e l’inclusione». Non si propongono illusioni, ma ideali e strumenti per costruire qui e adesso, cominciando da ciascuno, il mondo che sogniamo. E dappertutto «i giovani sono come il fuoco, basta trovare la miccia giusta e quando s’incendiano chi li ferma più?». Così è stato nelle varie tappe: Burgos, Jaén, Murcia, Huétor Tájar, Albacete, Pozuelo, Bilbao, Pamplona, Azpeitia, Talavera de la Reina … Ciascuna col suo colore e la sua caratteristica irripetibile, come racconta più nel dettaglio il diario di viaggio nel sito del Gen Verde.
Dovunque incontri autentici, accoglienza entusiastica. Come ad Huétor Tájar, dove la bienvenida è stata offerta da una piazza brulicante di famiglie, giovani, bambini, con la musica e le canzoni del gruppo sui grandi schermi, e alla fine una trentina di giovanissimi allievi delle scuole di danza di flamenco e di ginnastica ritmica che hanno ballato “Turn It Up” – recente composizione del Gen Verde – al ritmo di flamenco. Paese di giovani tristi e senza speranza, dunque? Al contrario. Gli echi ritornati parlano chiaro. “Ho pianto, ho sorriso, ho ballato… ma soprattutto mi porto una grande speranza in un mondo che ne ha tanto bisogno”; “ho imparato valori senza che qualcuno mi dicesse quello che dovevo fare”; “dopo pochi giorni di lavoro sembravamo una vera famiglia”;“ho scoperto che le persone con un obbiettivo in comune sono più aperte”;“non c’è stato niente di teorico, abbiamo messo in pratica tutti insieme i valori di fraternità, dialogo, condivisione che abbiamo imparato durante il lavoro di questi giorni”; “Start Now è qualcosa di grandioso, un progetto educativo, sociale, culturale, spirituale”. La parola che può sintetizzare l’eredità lasciata dal tour l’ha detta uno dei tanti giovani incontrati. Semplice e concreta, ha il sapore della sfida e dell’impegno: “E se abbiamo un sogno, non vogliamo realizzarlo domani ma oggi, se possiamo”. (altro…)
Un’immagine per tutte, la parola PEACE composta dagli stessi partecipanti, a caratteri cubitali, sul fianco della collina. Un suono per tutti, quel battito di mani, ritmico e inesorabile, simbolo di uno e mille cuori dentro la nave della vita in cui siamo tutti viaggiatori, o migranti. Una canzone per tutte, “la speranza è la voce dell’infinito che ci guida verso la salvezza”. Sotto un’esplosione di cannoni caricati a colore – dal verde al fucsia – si è chiuso, simbolicamente, l’appuntamento tradizionale del 1° maggio a Loppiano, il meeting internazionale dei giovani per un mondo unito, inserito nella Settimana Mondo unito 2017, che quest’anno si è intitolato Pulse: Change your heart, change the world. Dal 1973, anno della prima edizione, nella piccola città del centro Italia si riversa per l’occasione una folla variopinta di migliaia di giovani provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa, ma con rappresentanze da tutto il mondo. Un appuntamento di festa, modello esportabile di convivenza pacifica a partire dai più giovani, generazione interconnessa, per indole e cultura incline più a costruire ponti che ad alzare muri. Una giornata di confronti, testimonianze, musica, danza, coreografie, all’insegna della pace e della costruzione di un mondo unito, che ha visto impegnati i giovani del Movimento dei Focolari in collaborazione con altre associazioni e movimenti, tra cui Nuovi Orizzonti, Comunità di Sant’Egidio, Centro Internazionale La Pira, Living Peace, Rondine, Barbiana, Economia disarmata, Il varco, Non dalla guerra. Significativa la presenza di varie Comunità islamiche d’Italia, con il sostegno degli Imam di Massa Carrara, Teramo, Trieste e del Veneto. Assicurata la qualità artistica grazie ai gruppi musicali Gen Rosso e Gen Verde, all’associazione culturale DanceLab armonia, ai cantautori Amara e Paolo Vallesi (di ritorno dal Festival di Sanremo), a numerose altre band provenienti da diverse città d’Italia. Tutti accomunati da una forte volontà di pace e dal sogno di un mondo inclusivo, equo, fraterno. Con un entusiasmo che nemmeno la pioggia è riuscita a spegnere. Mentre i grandi della terra minacciano nuove e rovinose azioni di guerra, che suscitano sconcerto ai più, sul palco dell’anfiteatro naturale di Loppiano si alternano storie “dal basso”, autentiche, di quelle che se fossero replicate all’infinito cambierebbero il corso della storia. Come quella di Mohamed, raccontata da Luca, arrivato in Italia su un barcone dopo una pericolosa traversata. O come quella di un gruppo di giovani cristiani della Siria, che in un videomessaggio registrato esprimono l’amore per la propria terra martoriata. Non è certo pacifismo di facciata, ma coraggioso sguardo in avanti quello dei ballerini dell’Associazione Dancelab Armonia, che dal 2014 organizzano a Betlemme laboratori artistici per i bambini dei territori palestinesi, grazie alla collaborazione di padre Ibrahim Faltas, della Custodia di Terrasanta.