Set 6, 2013 | Centro internazionale, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il Royal Institute for Inter-Faith Studies (RIIFS), fondato ad Amman nel 1994 sotto l’alto patronato di Sua Altezza, il Principe El Hassan bin Talal, offre a livello accademico, con conferenze e pubblicazioni, un contributo per eliminare le tensioni fra le religioni e le culture, promuovendo la pace. Il RIIFS, infatti, mira a promuovere valori etici ed umani comuni, nello sforzo di eliminare stereotipi fuorvianti riguardo all’ ‘altro’. Per l’humus culturale e geopolitico nel quale nasce e per l’attuale criticità del problema, il focus principale del RIIFS è stato e rimane lo studio dei rapporti fra Islam e Cristianesimo, soprattutto nel contesto arabo. Negli ultimi due anni l’Istituto si è, inoltre, impegnato in quello che è stato definito il progetto di ‘Promozione del Messaggio di Amman’. Si tratta di un discorso, pronunciato dallo Sheikh Izz-Eddine Al-Khatib Al-Tamimi, Consigliere di Sua Maestà il Re Abdullah II per gli arabi islamici, Presidente della Corte Suprema del Regno Hashemita di Giordania, alla presenza di sua Maestà il Re Abdullah presso la Moschea degli Hashemiti, in occasione delle celebrazioni di Laylet Al Qader (La notte del destino), il 9 novembre 2004, che ha voluto essere una dichiarazione di impegno al dialogo da parte del mondo musulmano giordano ed un incoraggiamento a lavorare per esso sulle basi dialogiche del Corano. E’ in questo contesto che il Prof. Amer Al Hafi, Direttore Associato e responsabile del Comitato di Ricerca del RIIFS, ha invitato la Presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce, in questi giorni in Giordania, a rivolgersi ad un qualificato gruppo di rappresentati istituzionali per offrire il contributo che il Movimento dei Focolari porta nell’ambito del dialogo interreligioso, con una particolare attenzione ai rapporti con l’Islam. L’incontro si è tenuto presso la Arab di Thought Forum (Foro del Pensiero Arabo) alla presenza di una settantina di invitati, fra cui due ex-ministri e personalità di rilievo nell’ambito culturale. Il Dr. Kamel Abu Jamer, già Ministro degli Esteri del Regno di Giordania, ha aperto la serata presentando Maria Voce come un’amica “del nostro Paese, l’unica nazione della regione dove tutte le religioni sono libere di essere praticate, in osservanza del vero spirito dell’Islam che è uno spirito di pace. Ogni religione deve riconosce l’altro”.
L’intervento di Maria Voce si è incentrato sull’esperienza di dialogo nata grazie alla figura carismatica di Chiara Lubich, sottolineando, tuttavia, come il mondo attuale di fronte alle sfide che si trova ad affrontare abbia già in sé dei tentativi di dialogo di grande rilievo e fra questi, ha riconosciuto la Presidente, la Giordania offre un esempio significativo. E’ un “paese dove musulmani e cristiani vivono da centinaia di anni fianco a fianco, offrendo una grande testimonianza di buona coesistenza. Esprimo quindi la mia stima per la famiglia Hashemita che ha saputo sostenerla e svilupparla con saggezza e lungimiranza lungo gli anni.” Maria Voce ha manifestato anche grande apprezzamento per “le innumerevoli iniziative promosse da Sua Altezza il Re Abdullah II Ibn Al-Hussein per rinforzare la coesistenza, tra cui il Messaggio di Amman del 2004, la “Kalimat Sawa” (parola comune tra noi) del 2007 e la sua importante iniziativa internazionale del 2010, accolta dall’ONU, di indire ogni anno una settimana dedicata alla concordia tra le persone di differenti fedi.” Tracciando, poi, lo sviluppo del contributo dei Focolari al dialogo, dopo aver sottolineato l’amore come sua tipica metodologia che si realizza attraverso quella che Chiara Lubich aveva definito l’arte di amare, ha toccato le esperienze più significative di dialogo islamo-cristiano, di cui i Focolari sono stati testimoni in questi decenni. Si è fatto riferimento al rapporto nato in Europa con molti musulmani arrivati in questo continente per via di flussi migratori, l’esperienza di Tlemcen in Algeria, quella negli Usa con i seguaci dell’Imam W.D. Mohammad ed altre nel contesto del Vicino Oriente. Proprio in questi Paesi il dialogo assume un valore particolare. Infatti, “anche se cristiani e musulmani vivono insieme da molti secoli, spesso il dialogo interreligioso richiede il vincere incomprensioni del passato per riscoprirsi fratelli. Per questo siamo impegnati anche noi con iniziative diverse per riacquistare con forza questa mentalità. […] il lavorare insieme sulla base dell’amore e della misericordia porta numerosi frutti. Si sperimenta spesso in questa famiglia che il cristiano diventa un cristiano migliore, che il musulmano diventa un musulmano migliore, e che la società, frutto di questa collaborazione, diventa anche essa migliore. Leggi il testo integrale (altro…)
Set 4, 2013 | Centro internazionale, Chiesa, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
La notizia, quasi inattesa, che confermava l’udienza, era giunta nel tardo pomeriggio di ieri e aveva riempito di soddisfazione i membri dei Focolari in partenza per i loro paesi al termine dei vari eventi a cui avevano partecipato nei giorni scorsi. Ecco le prime impressioni a caldo di Maria Voce, colte al termine dell’incontro. Maria Voce, un primissimo commento a caldo… «Sua Maestà ci ha accolto con grande calore, dicendosi onorato di questa visita, ed ha desiderato sapere come era andato il nostro lavoro qui in Giordania. Ho, quindi, ringraziato per l’accoglienza che il Paese ci ha riservato, sottolineando che il motivo della mia visita era proprio quello di portarGli il ringraziamento mio e di tutti i membri del Movimento. Ho, poi, avuto modo di informarlo che eravamo di vari Paesi, cristiani e musulmani, tutti legati da questo spirito di fratellanza universale. Mi è sembrato importante mettere in evidenza anche che una serie di incontri di questo tipo hanno potuto svolgersi proprio in Giordania grazie allo spirito di apertura e tolleranza che caratterizzano il Paese». Quale è stata la reazione di re Abdullah II? «Mi ha chiesto ‘E noi cosa possiamo fare per continuare questo lavoro?’. Ha espresso la sua preoccupazione per la situazione nella regione, per le grandi sfide e non ha nascosto la sua preoccupazione per le comunità cristiane. Soprattutto, però, mi ha detto che dobbiamo affrontare insieme questa crisi e queste incertezze».
Ci sono stati accenni alla sua recente visita a Papa Francesco? «Ho comunicato al re la nostra gioia nel vedere le sue foto con il papa sui giornali e vari organi di stampa. E lui subito ha sottolineato che si è trattato di una delle visite più belle che ha fatto in questi anni. E riferendosi al papa mi ha detto: ‘Abbiamo sentito di essere fratelli’». E alla conclusione della visita? «Da parte mia l’ho ringraziato perché il fatto stesso di avermi ricevuta ha dato visibilità a questa nostra presenza qui. Da parte sua, mi ha detto che in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo possiamo rivolgerci a lui. ‘Chiedete qualsiasi cosa e siamo a vostra disposizione. Sono vostro fratello e mi metto a vostra disposizione’». Dall’inviato Roberto Catalano Fonte: Città Nuova online (altro…)
Set 2, 2013 | Centro internazionale, Cultura, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
1° settembre: accorato “grido” di papa Francesco per la pace in Medio Oriente.
30 e 31 agosto: ad Amman s’incontrano 500 giovani ed adulti, laici e sacerdoti, religiosi e vescovi, che rappresentano il Movimento dei Focolari in questa parte di mondo. Sono arrivati dalla Grecia fino all’Algeria (eccezion fatta per Libia e Tunisia). Presenti anche dal Marocco, dalla Siria, dall’Iraq e da alcuni Paesi del Golfo Persico, dagli Emirati Arabi. Sono momenti tutt’altro che facili in questa terra, e molti hanno fatto l’impossibile per essere presenti alla visita di Maria Voce e Giancarlo Faletti. Dalla Siria è arrivata una lettera accolta da un applauso scrosciante. “Sapete che viviamo un tempo difficile […] in mezzo a questo dolore, continuiamo nonostante tutto a costruire ponti di amore e di unità con gli altri […] seminiamo la speranza nell’umanità sofferente attorno a noi, riempiamo i cuori tristi con la presenza di Dio, facciamo di tutto per portare l’amore agli altri. […] Preghiamo oggi con voi per la Pace tanto minacciata nel mondo e nel Medio oriente, soprattutto in Siria, Egitto, Libano ed Iraq e perché trionfi l’amore di Dio nel mondo”. C’erano cristiani di un mosaico di Chiese (cattolici, copto-ortodossi, greco-ortodossi e greco-cattolici, maroniti, armeni, caldei, siro-ortodossi e siro-cattolici), ed una nutrita rappresentanza di musulmani provenienti dall’Algeria, ma anche da Marocco, Turchia e Giordania. Uno spaccato che fa dire che l’idea dell’unità non è utopia; come ha detto Maria Voce: «Vedendovi, come si fa a dubitare del mondo unito!» Si è respirata per due giorni aria di fratellanza vera. Chiara Lubich era stata in visita ad Amman nel novembre 1999; ma già nel ‘69 aveva affermato che “in tutto il Medio Oriente ci sono i focolai di guerra, per cui la pace è sempre in pericolo: cosa possiamo fare noi che portiamo l’ ideale dell’unità? Dobbiamo fare che questi fratelli si amino, questo corpo deve risanarsi. Qui ci deve essere la salute dell’umanità.”
Le esperienze dei diversi Paesi hanno sottolineato come i passi fatti dai Focolari siano mirati a questa finalità: portare il dialogo come via alla pace. Si è partiti dall’Algeria e Turchia, a raccontare come si è sviluppato il dialogo con i musulmani e quello ecumenico con gli ortodossi. Non è stato un cammino facile: tutt’altro! Chi partecipa a questa esperienza non ha reticenze nell’evidenziarne le criticità, ma anche la decisione di andare avanti. Fino al febbraio del 2012, quando nella sua visita a Tlemcen, Maria Voce ha confermato che in Algeria c’è la presenza di musulmani dei Focolari. Non meno profetiche sono le piccole grandi storie di come il Movimento è iniziato in Turchia, Grecia, Cipro, Libano, Terra Santa, Giordania, Siria, Iraq e Egitto. Si tratta di Paesi, dilaniati in un momento o nell’altro, dalla guerra, dove, nonostante le difficoltà, questo spirito ha trovato le strade per svilupparsi anche con attività di assistenza sociale, oltre che di impegni nel quotidiano per guarire ferite dolorose. E come ha fatto notare Mons. Giorgio Lingua, nunzio per la Giordania e l’Iraq, il dialogo è un rischio, ma costruisce rapporti di fiducia reciproca che si cementano nel tempo. Dal canto suo il Prof. Amer Al Hafi, musulmano, vice-direttore del prestigioso Royal Institute for Inter-faith Study di Amman, ha affermato: “Il dialogo è una grazia di Dio per noi. Attraverso il dialogo, io capisco quanto è grande Dio che ci permette di gustare la diversità”.
L’incontro con Maria Voce e Giancarlo Faletti ha affrontato le problematiche attuali di questa parte di mondo… che toccano tutti da vicino, come difficoltà quotidiane e la morte, per arrivare ai problemi che la guerra crea a famiglie e al loro futuro. Sono emerse anche le barriere esistenti fra i vari Paesi della regione e si è approfondito il rapporto fra musulmani e cristiani ed il ruolo dei musulmani all’interno dei Focolari. Alla conclusione, Maria Voce ha invitato tutti ad un momento di silenzio per chiedere il dono della pace: “mettendoci di fronte a Dio per porci al suo servizio, dicendogli di usarci come strumenti di pace […] in tutti questi Paesi”. Dall’inviato Roberto Catalano Foto: Claude Gamble (altro…)
Ago 26, 2013 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Al limite orientale del Mediterraneo, punto di incontro di Asia, Europa ed Africa, il Medio Oriente è stato la culla di grandi civiltà e delle 3 religioni monoteiste. Per millenni i popoli di queste terre hanno esercitato un influsso notevolissimo sull’Asia minore e sull’Europa mediterranea. Egiziani, Assiri, Babilonesi, Ittiti, Fenici, Persiani, Greci, Arabi, Turchi hanno lasciato un’impronta incancellabile con la loro cultura, la loro arte, le loro religioni. È in quest’area che sono nate le tre fedi monoteiste: L’ebraismo, il cristianesimo, l’Islam; ed è qui che sorge la città Santa (delle 3 religioni), Gerusalemme. Giordania, 27 novembre 1999. Una data che resterà per tutti gli appartenenti ai Focolari di queste terre un giorno impossibile da dimenticare. La fondatrice Chiara Lubich, in visita in Medio Oriente, incontrò ad Amman un migliaio circa di membri del Movimento. Provenivano da più di 20 paesi (del Medio Oriente e anche oltre), alcuni con più di venti ore di pullman, altri in auto e in aereo, superando ostacoli inimmaginabili. Un migliaio di persone in rappresentanza di circa 25.000 aderenti del Movimento presenti in quelle terre. In quell’occasione, davanti a questa folla in festa, Chiara disse: “È meraviglioso stare con voi. Siamo tanti popoli ma un sol popolo qui in questa sala”.
E due giorni dopo, il 29 novembre, durante la VII Assemblea della Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace (WCRP), riunita sempre ad Amman, nel suo intervento la fondatrice dei Focolari presentò “l’arte di amare” (con le sue caratteristiche di amare tutti senza distinzioni, prendendo l’iniziativa, entrando nella “pelle dell’altro”, sapendo che ogni donna e ogni uomo è fatto a immagine di Dio), come una via efficace per costruire la pace fra le persone e fra i popoli. Giordania, 28 agosto 2013. L’attuale presidente dei Focolari, Maria Voce, insieme al copresidente Giancarlo Faletti, sono attesi sempre ad Amman dalla comunità dei Focolari in Giordania. Un viaggio che si protrarrà fino al 7 settembre e che, se pur preparato da tempo, oggi riveste un carattere importante e delicato a causa degli ultimi dolorosi eventi che hanno investito la regione, l’Egitto in particolare. Sempre all’Assemblea della WCRP del ‘99, Chiara Lubich affermò: “Siamo qui perché siamo convinti che, nonostante tutto, la pace sia possibile, anzi sia il solo cammino praticabile per un futuro degno dei più alti valori umani”. Forse possono essere, queste parole, la miglior chiave di lettura della prossima visita della presidente dei Focolari in Giordania. (altro…)
Mag 27, 2013 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Dopo lo straordinario incontro dei movimenti e delle nuove aggregazioni e comunità con papa Francesco per la Pentecoste, riprende il viaggio nel sud della Germania della presidente dei Focolari, Maria Voce, accompagnata del copresidente Giancarlo Faletti. Lo scorso 24 maggio, a Friburgo, sono stati ricevuti dall’arcivescovo Robert Zollitsch, presidente della conferenza episcopale tedesca. Zollitsch si è interessato dell’impegno e della diffusione del Movimento dei Focolari in Germania e nel mondo, incoraggiando il Movimento a dare il proprio contributo alla chiesa e alla società. In un’atmosfera calorosa Maria Voce ha raccontato dell’impegno della comunità internazionale dei Focolari nell’ecumenismo e nel dialogo con le altre religioni. I centri dei Focolari nei vari paesi rispondono sempre alle esigenze e necessità del posto, spiega all’arcivescovo: “Per questo la nostra cittadella ad Ottmaring ha un carattere esplicitamente ecumenico”.
Il presidente della conferenza episcopale si è informato dei sacerdoti che vivono la spiritualità dei Focolari ed ha sottolineato quanto possa essere importante per tutti i sacerdoti il coinvolgimento in una comunità spirituale viva. Ha manifestato la sua gioia per i corsi di formazione alla fede che il Movimento, nel sud della Germania, offre ai giovani: “In una società nella quale manca spesso il coraggio di decidersi e di legarsi è importante che i giovani trovino dei testimoni della fede nel proprio ambiente”. Zollitsch ha detto quanto l’abbia impressionato in modo positivo l’incontro di vescovi di varie chiese e rappresentanti di movimenti della rete “Insieme per l’Europa” al quale aveva partecipato il giorno prima a Stoccarda. Era presente, tra altri, anche il presidente della chiesa evangelica tedesca Nikolaus Schneider. Il rapporto molto vivo tra i movimenti e le comunità promotori dell’incontro, tra cui il Movimento dei Focolari, l’aveva colpito: “Ci hanno raccontato del patto, dell’alleanza dell’amore reciproco che hanno fatto durante uno dei loro primi incontri. E si sentiva che questo amore è vivo tra loro, che questo patto segna ancora oggi i loro rapporti”. Il punto forte del Movimento dei Focolari, secondo l’arcivescovo, sta nel riuscire a motivare le persone “Non solo a vivere e a confessare la fede, ma anche a comunicarsi le rispettive esperienze personali; parlare della propria fede, questo ci manca in Germania! Infatti, qui la fede si rinchiude spesso nel privato”. Ed ha concluso con un augurio e una costatazione: “Il contributo dei movimenti è un dono e un arricchimento anche per le nostre parrocchie. I movimenti, come quello dei Focolari, possono coinvolgere tante persone in una vita di fede autentica e attiva. Sono un dono dello Spirito Santo per il nostro tempo”. Di Andrea Fleming (altro…)