Set 20, 2017 | Focolari nel Mondo
A solo due settimane dal precedente sisma, ieri sera il Paese azteco è stato nuovamente colpito da un terremoto di magnitudo 7.1 (scala Richter). Al momento si contano 217 vittime, di cui 117 nella capitale, bilancio purtroppo destinato a salire. Ventisei i bambini e 4 adulti hanno perso la vita nel crollo di una scuola nell’area sud-est di Città del Messico. Anche se sono stati salvati 11 bambini, devono ancora essere estratti dalle macerie una trentina di minori e 4 adulti. Ci sono stati dei crolli di alcuni edifici e almeno 4 milioni di persone sono rimaste senza elettricità. 72 le vittime registrate nello stato di Morelos e 43 a Puebla, dove si trova la cittadella dei Focolari “Mariápolis El Diamante”. «Eravamo a tavola quando abbiamo sentito il forte sisma – raccontano –. Al momento i membri della nostra comunità di Puebla non hanno subito danni e stiamo tutti bene». La solidarietà si è subito fatta sentire da tanti Paesi della regione e del mondo. «In questo momento di dolore chiedo di manifestare solidarietà a tutta la popolazione messicana», l’appello di Papa Francesco, oggi, nell’Udienza Generale. (altro…)
Set 20, 2017 | Chiara Lubich, Spiritualità
In una conversazione del 2000 Chiara ricorda la prima “scoperta” di Gesù Abbandonato: «In un episodio nei primi mesi del 1944 abbiamo una nuova comprensione di Lui. In una circostanza veniamo a sapere che il più grande dolore che Gesù ha sofferto, e quindi il Suo più grande atto d’amore, è stato quando in croce ha sperimentato l’abbandono del Padre: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Mt 27,46). Siamo profondamente toccate da questo. E la giovane età, l’entusiasmo, ma soprattutto la grazia di Dio, ci spingono a scegliere proprio Lui, nel suo abbandono, quale via per realizzare il nostro ideale d’amore. Da quel momento, ci è parso di scoprire il suo volto dovunque.» Un altro momento chiave per la comprensione di questo “mistero di dolore-amore”. Ci troviamo nell’estate del 1949. Igino Giordani raggiunge Chiara Lubich che si è recata per un periodo di riposo nella valle di Primiero, sulle montagne del Trentino (Italia). Insieme al primo gruppo vivono intensamente il passo del Vangelo sull’abbandono di Gesù. Saranno giorni di luce intensa, tanto che alla fine dell’estate, dovendo scendere da quel “piccolo Tabor” per rientrare in città, Chiara scrive di getto quel testo che inizia con un verso ormai celebre: «Ho un solo sposo sulla terra, Gesù abbandonato… Andrò per il mondo cercandolo in ogni attimo della mia vita» Tanti anni dopo, spiegherà: «Sin dall’inizio si è capito che il tutto ha un’altra faccia, che l’albero ha le sue radici. Il Vangelo ti copre d’amore, ma esige tutto. “Se il chicco di grano caduto in terra non muore – si legge in Giovanni – rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12,24). Ne è la personificazione Gesù crocifisso, il cui frutto è stata la redenzione dell’umanità. Gesù crocifisso! Egli, che aveva sperimentato in sé la separazione degli uomini da Dio e fra loro, e aveva sentito il Padre lontano da sé, fu da noi ravvisato non solo in tutti i dolori personali, che non sono mancati, e in quelli dei prossimi, spesso soli, abbandonati, dimenticati, ma anche in tutte le divisioni, i traumi, gli spacchi, le indifferenze reciproche, grandi o piccole: nelle famiglie, fra le generazioni, fra poveri e ricchi; nella stessa Chiesa a volte; e, più tardi, fra le varie Chiese; come in seguito, fra le religioni e fra chi crede e chi è di diversa convinzione. «Ma tutte queste lacerazioni – continua Chiara – non ci hanno spaventato; anzi, per l’amore a Lui abbandonato, ci hanno attratto. Ed è stato Lui ad insegnarci come affrontarle, come viverle, come concorrere a superarle quando, dopo l’abbandono, aveva rimesso il suo spirito nelle mani del Padre: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23,46), dando così all’umanità la possibilità di ricomporsi in sé stessa e con Dio, e indicandole il modo. Egli ci si è manifestato perciò chiave dell’unità, rimedio a ogni disunità. Egli era colui che ricomponeva l’unità fra noi, ogni qualvolta si fosse incrinata. Egli è divenuto il nostro unico Sposo. E la nostra convivenza con un tale Sposo è stata così ricca e feconda che mi ha spinto a scrivere un libro, come una lettera d’amore, come un canto, un inno di gioia e di gratitudine a Lui». (altro…)
Set 19, 2017 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Le parole di Papa Francesco pronunciate nella Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro 2013, “Andate per servire senza paura”, hanno provocato nei giovani dei Focolari la spinta a mettersi in gioco. Così, quelli della città di Juiz de Fora (500.000 abitanti), nello Stato brasiliano di Minas Gerais, hanno lanciato un progetto che raduna giovani di diversi carismi. «L’intento è quello di testimoniare l’unità nella diversità della Chiesa – dicono i giovani–, essendo discepoli di Cristo e missionari, in continuità con l’invito dei vescovi latinoamericani rivolto a tutti i cristiani. Certo, non mancano le difficoltà, ma questo non ci scoraggia». È stato l’arcivescovo Gil Antonio Moreira a consegnare al gruppo – circa 60 – la denominazione di “Giovani Missionari Continentali” (GMC). «Proveniamo da diverse esperienze spirituali – ci spiegano –: Rinnovamento nello Spirito; nuove Comunità; gruppi parrocchiali e Movimento dei Focolari. L’inizio della missione si apre con la consacrazione personale a Dio per un anno, che si può rinnovare per un altro ancora. E ci sono tre punti che ci aiutano ad orientare la bussola: preghiera, formazione e missione, mettendoci al servizio».
A 4 anni dall’avvio del progetto, sono numerose le missioni svolte nelle parrocchie dell’arcidiocesi di Juiz di Fora con un centinaio di visite alle famiglie delle comunità rurali, alle periferie e rioni violenti della città, ad asili e orfanotrofi e al centro rieducativo per minorenni con reati. «Abbiamo intrapreso itinerari socio-sanitari, come nel caso della lotta contro il dengue (malattia tropicale), operando lì dove si registra l’indice più alto di morti. Ci siamo adoperati in particolare per curare l’igiene dell’ambiente, eliminando spazzatura e discariche che favoriscono la proliferazione delle zanzare che trasmettono la malattia, ma anche informando la popolazione attraverso dei dépliant e cartelloni. In questo periodo siamo impegnati in missioni speciali ad Haiti e nella città di Obidos (Stato del Pará), nel Centro Educativo per minorenni delinquenti e con i “cartoneros” (raccoglitori di carta dai cassonetti, che poi viene riciclata). Abbiamo messo in evidenza il loro importante lavoro in beneficio del nostro pianeta». Non è mancato il sostegno economico e psicologico a giovani con situazioni particolarmente difficili. «Inoltre, il “Natale solidale” ci consente di raccogliere cibo non deperibile e altri generi di prima necessità che poi consegniamo ad un ente caritatevole».
I GMC, con il tempo, hanno voluto cimentarsi in altri luoghi, spingendosi fino a Obidos (Stato del Pará), cuore dell’Amazzonia. «A contatto con le persone, abbiamo visto risuonare in esse la chiamata ad una vita missionaria e nascere una varietà di vocazioni». Superati i confini del Brasile, sono approdati fino ad Haiti. Il 17 luglio scorso, un gruppo di sei persone dell’arcidiocesi di Juiz de Fora con il loro arcivescovo, fa rotta verso Haiti. La situazione di quel paese conosce grandi sfide a 7 anni dal terremoto che lo ha devastato: in appena 35 secondi sono crollati più di 300 mila edifici tra civili e istituzionali, provocando la morte di 200 mila persone. Con i suoi 7,2 gradi della scala Richter è stato il peggior terremoto registrato nelle Americhe. «Haiti è la periferia più povera dell’America Latina. È verso quel posto – scrive mons. Gil Antonio Moreira – che si dirigono i miei occhi e gli occhi dei Giovani Missionari Continentali. Con grande gioia andiamo per servire, senza paura, perché il motivo, il nostro traguardo è Gesù Cristo». I giovani dei Focolari concludono: «Ciò che ci dà la sicurezza che siamo nella strada giusta sono paradossalmente le difficoltà che incontriamo, nelle quali cerchiamo di amare un volto di Gesù Abbandonato. É Lui il segreto della nostra gioia e dei frutti che costatiamo». (altro…)
Set 18, 2017 | Focolari nel Mondo
Una giornata di studi sul tema:” ILLUMINAZIONE E VIA TANTRICA “. Programma