Gen 10, 2015 | Chiara Lubich, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Lavoro come coordinatrice delle relazioni ecumeniche e interreligiose della Arcidiocesi di Vancouver, Canada. Nel gennaio 2014 il servizio di preghiera è stato organizzato insieme con la diocesi anglicana, la chiesa evangelicha luterana, mennonita, United Church of Canada e la Chiesa apostolica armena. Il momento dello scambio dei doni è stato un momento solenne e si sentiva quanto le Chiese hanno da offrire. Un dono reciproco sono stati anche i momenti musicali. Abbiamo invitato i cori e cantanti di cinque tradizioni diverse che hanno arrichito il momento della preghiera. Si sentiva la gioia tangibile nel poter stare insieme e riconoscere la potenza della preghiera in comune e il coraggio di aprirsi all’altro. Da questo servizio è nato il progetto di un concerto ecumenico invitando i cori delle diverse tradizioni. L’iniziativa è stata realizzata la seconda domenica d’avvento, il 7 dicembre 2014, a Vancouver. Il concerto ha visto radunati i tre cori (Coro Ecumenico Fatima, Coro della Chiesa apostolica armena e il Focolare) ed un cantante della United Church of Canada. Il coro del Focolare ha offerto due canzoni esprimendo la gioia quando Gesù è presente in mezzo a noi. La varietà del programma che includeva canti tradizionali del periodo natalizio e musica contemporanea, intrecciati alle letture della seconda domenica d’avvento, ha attirato persone di tante denominazioni presenti a Vancouver. Il servizio si è concluso con il gesto simbolico di accendere le candele per portare la luce di Cristo nel mondo. Le persone hanno apprezzato tanto questo evento e soprattutto la possibilità di radunare appartenenti delle diverse chiese e comunità cristiane nel periodo di avvento e di dare gloria a Dio attraverso i canti di diverse tradizioni.
Il servizio ecumenico di avvento è stato solo uno degli eventi. La chiesa cattolica a Vancouver segnerà il 50 ° anniversario della pubblicazione del Decreto sul Ecumenismo con una conferenza dal titolo ‘Unità dei Cristiani: Abbiamo risposto alla chiamata? ’ che si svolgerà a Vancouver il 17 gennaio e farà parte degli eventi della Settimana della preghiera per l’unità dei cristiani. I relatori che presenteranno il tema appartengono alle diverse chiese cristiane; il programma e l’invito che è stato mandato a tutte le comunità cristiane della città è molto apprezzato ed hanno espresso desiderio di partecipare». Marieta (Focolare Vancouver) (altro…)
Gen 9, 2015 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Diversità che innamora Una sera Toni, mio marito, ha fatto una battuta che mi ha spalancato una voragine: non mi ero accorta che covasse dentro tante incomprensioni e persino del rancore. Pensavo: «Come, lui aveva tutto questo di irrisolto e non me lo ha mai confidato?». Ero delusa. Ci sforzavamo di vivere un matrimonio cristiano, di lui mi era sempre piaciuta la trasparenza, invece questa volta… Per le vacanze, Toni mi ha proposto di passare alcuni giorni a casa dei suoi. Anche se l’idea mi pesava (avevamo molto più bisogno di stare insieme da soli), ho detto di sì. Tuttavia ci siamo accordati per ricavarci a tutti i costi del tempo anche per noi: per ricominciare, per ritrovare una comunione. Così, mentre i miei suoceri badavano ai bambini, siamo usciti: io un po’ trepidante per ciò che sarebbe potuto venir fuori. Siamo andati in un locale carino, abbiamo preso qualcosa e poi, prima lui poi io, ci siamo aperti in una confidenza totale. Come non capitava da tempo, ognuno ha cercato di dimenticare il proprio punto di vista, per accogliere l’altro. Ci siamo capiti, riscelti, riscoprendoci sì diversi, ma di quella diversità che ci aveva fatto innamorare. G. P.- Italia Campo profughi Sono musulmano, vengo dall’Afghanistan. In Olanda ho fatto richiesta di asilo per me, mia moglie e i nostri due figli. Per quasi tre anni abbiamo abitato in una piccola stanza in un campo profughi. Ogni tanto andavo in città in cerca di amici. Invano. Noi abbiamo un detto: «Se vuoi pregare, cerca una moschea. Se non trovi la moschea, allora va in una chiesa perché ambedue sono luoghi di preghiera». Accanto al mercato c’era una chiesa. Sono entrato e lì ho fatto conoscenza con una famiglia attraverso la quale abbiamo poi conosciuto altri cristiani. Non ci siamo più sentiti soli. Da loro abbiamo imparato a mettere in pratica l’amore, cominciando dal campo profughi, luogo di miseria, problemi, ferite. Noi stessi frequentavamo regolarmente uno psichiatra specializzato per i traumi da guerra. Ma quando abbiamo trovato i nuovi amici abbiamo smesso le sedute psicoterapeutiche. Per il mio lavoro di scrittore e traduttore avevo ricevuto in dono una macchina da scrivere elettronica, che poi ho regalato a uno che in patria faceva il giornalista. Dopo una settimana un amico mi ha portato un computer… L’amore si può vivere dappertutto. G. M. – Olanda Giocattoli Anche se ho solo sette anni, posso fare qualcosa perché il mondo sia più buono. Ad esempio, quando qualcuno mi regala qualche moneta, la divido con i poveri e il mio cuore si sente felice. Pensando ai bambini che non hanno nemmeno un giocattolo, ho cercato tra quelli che avevo, li ho sistemati bene e messi in una scatola, per loro. Non è così facile dare le proprie cose, ma al pensiero che loro sarebbero stati contenti ero contenta anch’io. Stavo proprio finendo di preparare la scatola quando è arrivata una telefonata dalla nonna: mi diceva che una mia cugina aveva lasciato per me dei giocattoli che non usava più. Ho fatto grandi salti di gioia. Per me era la risposta di Dio. J. E. – Brasile (altro…)
Gen 8, 2015 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«NetOne, associazione di giornalisti e operatori della comunicazione dei cinque continenti promossa dal Movimento dei Focolari, condanna con fermezza il vile attentato contro la redazione di Charlie Hebdo. NetOne esprime la sua solidarietà e la sua vicinanza a colleghi, familiari e sostenitori delle vittime. Che dei giornalisti siano uccisi per il loro lavoro non può avere alcuna scusante, in nessun caso. Auspichiamo nel contempo che il lavoro di tanti colleghi giornalisti e di tanti operatori della comunicazione già impegnati nello studio, nella via della conoscenza, nel reciproco riconoscimento e nella valorizzazione di culture, religioni e mondi tanto lontani, continui con più efficacia. Anzi, auspichiamo che sia sostenuto e incoraggiato anche dalle istituzioni pubbliche e società civile. I giornalisti e gli operatori della comunicazione aderenti a NetOne sono convinti che la strada della violenza sia un vicolo cieco; solo un vero dialogo, rispettoso e sincero, potrà evitare il crescere di una barbarie senza fine, mentre va percorsa con coraggio la via della stima reciproca e di una reale fraternità universale. NetOne si impegna a operare in questa direzione, nel rispetto della libertà di espressione e di convinzione di chi lavora nei media e del pubblico». Leggi anche su Città Nuova online: Charlie Hebdo, violenza e libertà Niente paura! (altro…)
Gen 8, 2015 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
“Ho capito che posso vivere la mia promessa scout in ogni momento”. “È stato bellissimo stare insieme e rendersi conto che viviamo per lo stesso obbiettivo”. “Grazie a tutti per aver partecipato a questo pomeriggio davvero unico”. “Molte grazie a tutti, un’iniziativa super geniale, piena di sorrisi ed insegnamenti! Dobbiamo continuare”. Queste sono solo alcune delle impressioni rilasciate a caldo dai ragazzi, mentre il sole tramontava su una delle piazze della città argentina di Bahía Blanca, dove si erano riuniti Scout e Gen3, i ragazzi adolescenti del Movimento dei Focolari. Un pomeriggio all’insegna della reciproca conoscenza, approfondendo le caratteristiche gli uni degli altri.
Ma forse, ciò che descrive meglio questo gioioso momento d’incontro è il messaggio postato sui social network da Clarita, una ragazza che partecipa sia agli Scout che ai Gen3 e che, con suo fratello Juanfra e sua mamma Rosa, entrambi membri della comunità Scout, ha voluto e promosso questo incontro. Clarita scrive: «Finalmente si è concretizzato un sogno! Mettere insieme due movimenti che con diversi metodi cercano di raggiungere lo stesso obbiettivo: essere “sempre pronti” per “fare agli altri quello che ci piacerebbe gli altri facessero a noi”. Felice, questa è la parola migliore per descrivere come mi sento». Il pomeriggio è stata un’occasione, sia per gli Scout che per i Gen3, di imparare a rispettare gli altri, per aprirsi ed ascoltare; ma anche un pomeriggio di tanti giochi, attività e risate. Continua Clarita: «Grazie a tutti quelli che hanno potuto partecipare. Ho visto come i Gen3 e gli Scout si sono integrati con facilità. Adesso i miei compagni Scout conoscono la “Regola d’oro” e così potranno avere un’altra freccia nel loro arco per mettere in pratica, nella loro vita quotidiana, la “Legge Scout”. Ma anche i Gen3 adesso conoscono il motto degli Scout: “Sempre Pronti” e potranno rafforzare il loro spirito di servizio».
Questa attività insieme, però, è stata anche un’opportunità per i dirigenti di entrambi i movimenti. Alla proposta di fare qualcosa insieme i responsabili degli Scout hanno detto: «Noi mettiamo l’avventura ed il servizio e voi la spiritualità e l’unità». Tuttavia, con il passare del tempo, il noi e il voi sono poco a poco scomparsi lasciando posto solamente al “Noi”, nel quale tutti si sentivano protagonisti di un unico programma. Come ricordo dell’iniziativa è stato consegnato a ciascuno un segnalibro con scritto su un lato: «Fare agli altri quello che ti piacerebbe facessero a te» e dall’altro «Lascia il mondo meglio di come l’hai trovato». Questo pomeriggio non rimarrà un esperimento isolato, ma l’esperienza continuerà con la creazione di una “azienda solidale” al servizio della comunità: il mondo unito si fa strada camminando insieme! (altro…)
Gen 7, 2015 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il Natale in alcune chiese ortodosse è celebrato il 7 gennaio, nove mesi dopo l’Annunciazione. Questa data corrisponde al 25 dicembre, secondo il “Calendario Giuliano”. La festa del Natale è preceduta da un periodo di digiuno di 40 giorni, che ha inizio il 28 novembre. «Per motivi storici – racconta Serghej, focolarino ortodosso di Mosca –, dopo la rivoluzione del 1917 e fino agli anni novanta, in Russia non si festeggiava più il Natale. Al suo posto sono stati introdotti i festeggiamenti di Capodanno, con l’albero e Babbo Natale, Ded Moroz in russo, letteralmente “Nonno Gelo”». «Ho saputo dell’esistenza del Natale come di tutta la “storia della salvezza” – continua Serghej –, quando ho conosciuto il Movimento dei Focolari. Allora non ero ancora battezzato, perciò l’incontro con i Focolari è coinciso, per me, con l’incontro con Dio». Secondo l’usanza, la vigilia di Natale viene chiamata con il nome di “Sočelnik”, a causa del cibo sočivo, che consiste in frutta e grano lesso, l’unico permesso in questa giornata. Il digiuno dura fino a sera, in particolare finché non è intonato l’inno di Natale. Viene acceso un cero, che simboleggia la stella cometa di Betlemme, la cui comparsa pone fine al digiuno. «Nonostante la tradizione, per tante persone in Russia – costata Serghej – il Natale continua a non esistere. Praticamente Gesù è “sloggiato” completamente dalla loro vita. Anche il consumismo, così noto all’Occidente, ha fatto la sua parte, irrompendo con forza appena è crollato il comunismo».
«Per questo ci impegniamo ogni giorno – conclude Serghej –, perché più persone possibili possano scoprire questo Bambino, la cui nascita celebriamo in questi giorni. Che lo possano veder nascere in mezzo a noi per l’amore reciproco (Mt 18,20). Il mio augurio per questo Natale: che noi cristiani siamo capaci di dare Gesù al mondo, attraverso l’amore evangelico e così portarlo fra la gente. Buon Natale! С РОЖДЕСТВОМ!». Un augurio che estendiamo anche ai fratelli e sorelle della Chiesa serba, della Chiesa copta, della Chiesa di Gerusalemme, di Macedonia, Ucraina, Georgia, e di alcune Chiese in Grecia. (altro…)
Gen 6, 2015 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
La stella ci invita a metterci in cammino, la stella vuole liberarci dalle catene che ci tengono avvinti a noi stessi o a un puro e semplice sistema, vuole spronarci ad andare, vuole farci incamminare verso un luogo in cui non eravamo mai stati. Questo vuole la stella. E la natura di questa stella è che essa va oltre, ma si ferma anche. Attraversa il deserto e si spinge sino alle più remote distanze, ma poi si ferma sopra la casa. E su quale casa? Sulla mia scuola, per esempio, o sul mio ufficio, o comunque là dov’è il mio posto di lavoro abituale. Lì la stella si ferma e dice: «Ecco il posto: qui!». E quando poi torno a casa, si ferma sulla mia casa, sul mio piccolo mondo: là si ferma, la stella. È nel luogo dove sono che devo trovare ciò che è prezioso, ciò che conta. Ma ciò che è prezioso, che conta, lo trovo qui presso di me soltanto quando scopro che la stella si ferma anche sopra la casa del mio prossimo. Là troverò Gesù. (K. Hemmerle, La luce dentro le cose. Meditazioni per ogni giorno. Città Nuova, Roma 1998). (altro…)