Germania: Vlog dalla 10° Assemblea mondiale delle Religioni per la Pace
Il video-blog di Ana Clara Giovani, giornalista brasiliana, che ha partecipato all’evento. https://vimeo.com/362740311 (altro…)
Il video-blog di Ana Clara Giovani, giornalista brasiliana, che ha partecipato all’evento. https://vimeo.com/362740311 (altro…)
Abbiamo avuto la possibilità di un rapporto personale con molte delle personalità presenti. Si interessavano e chiedevano di noi. Due di loro ci hanno raccontato dei progetti che vogliono portare avanti. Con Raissa – racconta Nelson – eravamo impegnati nella traduzione in portoghese per un cardinale brasiliano. Abbiamo gioito quando hanno espresso il desiderio che siano presenti anche i giovani nei prossimi incontri, in sintonia con quanto ha detto il Papa in vista del Sinodo sui Giovani, a ottobre 2018. Per noi è stato bello costatare che RfP non è tanto un ambito di confronto delle diverse fedi, ma un luogo in cui cooperare in favore della pace e della salvaguardia dell’ambiente. Lavorare per la pace significa lavorare per il pianeta: spesso le guerre sono causate da diseguaglianze e povertà, e producono disastri ecologici. Nel suo intervento, Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, ha annunciato il Genfest 2018 Beyond all borders a Manila: “Radunerà 10 mila giovani da tutte le latitudini, di diverse etnie, culture, religioni, mossi dall’idea di costruire un mondo unito”. Vedere questi importanti leader religiosi insieme ci è sembrato già di partecipare come osservatori a un “piccolo Genfest” in cui si lavora per la pace e l’unità. Siamo andati per svolgere un servizio, ma non pensavamo di ricevere un regalo così grande: salutare il Papa e ricevere, a nome di tutti i gen e i giovani del Movimento di Focolari, il suo incoraggiamento: Adelante!» (altro…)
«Tra le religioni serve uno sforzo comune di collaborazione anche per promuovere l’ecologia integrale, dispongono di risorse per far progredire insieme un’alleanza morale che promuova il rispetto della dignità della persona umana e la cura del creato». Con queste parole, prima di affacciarsi in piazza san Pietro in occasione dell’udienza generale del mercoledì, Papa Francesco ha salutato gli 80 delegati di Religions for Peace (RfP), accompagnati dal Cardinale Jean-Louis Pierre Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. Il Papa ha espresso la sua «stima e gratitudine per l’operato di Religions for Peace; voi rendete un servizio prezioso sia alla religione sia alla pace, perché le religioni sono destinate per loro natura a promuovere la pace, tramite la giustizia, la fratellanza, il disarmo, la cura del creato».
Accogliersi l’un l’altro, dalla paura alla fiducia. È il titolo, ma anche l’augurio dell’Assemblea europea di Religioni per la Pace (RfP), l’organismo che riunisce a livello mondiale i leader religiosi per camminare insieme nella ricerca della pace e della giustizia, e di cui Maria Voce è tra i co-presidenti. In questo periodo Religions for Peace è impegnata – tra l’altro – in una campagna mondiale, il progetto Faiths for Earth (Religioni per la Terra). «Un’iniziativa importantissima» – dichiara – perché «l’umanità si trova ad affrontare una sfida a livello planetario e con pochissimo tempo disponibile. Le religioni sono chiamate a scendere in campo ancora una volta, a convincere i potenti delle nazioni ad intervenire. Vedo una provvidenziale sintonia con la lettera enciclica di papa Francesco “Laudato si’”, che ha suscitato un grande interesse mondiale». Nel suo intervento in apertura dei lavori, il 29 ottobre, la presidente dei Focolari ripercorre gli eventi recenti che hanno trasformato il volto dell’Europa. Di fronte all’«oceano di “rifugiati” e profughi senza precedenti», «fenomeno che, numericamente, supera di gran lunga i milioni di senzapatria lasciati dalla Seconda Guerra Mondiale», Maria Voce evidenzia la situazione drammatica che «provoca in noi sempre più sgomento, perplessità, disagio». Tra le cause individuate, anche i «drammatici e discutibili interventi militari che hanno sconvolto intere nazioni del Nord Africa, del Medio Oriente, dell’Africa Sub Sahariana ed altri conflitti ancora in corso. E i Paesi europei non sono certo del tutto incolpevoli di fronte a questi conflitti». Desta preoccupazione «la profonda crisi di identità del continente che impedisce di affrontare in modo coordinato ed unitario queste emergenze» e la costatazione che «spesso queste persone in fuga dalla fame e dalla guerra sono al centro di dispute, suscitano reazioni nazionalistiche» e sono «strumentalizzate per calcoli strategici». Ed ecco che entrano in causa i «credenti, appartenenti alle più varie fedi religiose, insieme a tutti gli uomini e donne di buona volontà». «Siamo indubbiamente diversi – afferma Maria Voce – ma restiamo tutti accomunati dallo stesso imperativo, sancito dalla “Regola d’Oro” disseminata e ripetuta in tutte le nostre Scritture: “Fai agli altri ciò che vorresti gli altri facciano a te”! Un riferimento etico e spirituale troppo spesso dimenticato, che Papa Francesco ha proposto come vero paradigma socio-politico nel suo discorso al Congresso degli Stati Uniti».Una Regola che «ci interpella davanti a questi drammi, invitandoci come leaders, come comunità, come individui, ad un impegno comune, concreto, costante, eroico se necessario, per venire incontro alle folle di umanità sofferente». E apre uno spiraglio sul ruolo delle religioni, perché, afferma «proprio la religione, da secoli relegata alla sfera privata della vita degli individui e delle comunità, è ritornata di moda all’interno della vita pubblica dei nostri Paesi», come «protagonista nel costruire un mondo di pace». «Questa è la straordinaria avventura che ci è dato di vivere nei nostri giorni e Religions for Peace è una piattaforma provvidenziale. Ognuno di noi ha un ruolo ben preciso nel suo vasto ingranaggio. Siamo una bellissima comunità internazionale, interculturale ed interreligiosa, resa una famiglia anche e soprattutto dal comune ideale», poggiato su alcuni cardini fondamentali: l’unità nella diversità, la reciprocità nei rapporti, l’uguaglianza nella comune dignità umana. Su questa «solida base» sarà possibile «offrire un contributo efficace per la pace e la riconciliazione in Europa, e porsi «un punto di arrivo, un traguardo, una meta, che si raggiunge dopo un lungo, e spesso faticoso, cammino. E il traguardo è: l’umanità nel disegno di Dio realizzato, cioè la fraternità universale». (altro…)
Incontro Interreligioso: una via per costruire la pace. Organizzato con il Movimento dei Focolari, l’Assemblea Europea si svolgerà a Castel Gandolfo dal 28 Ottobre al primo Novembre 2015 Programma