Movimento dei Focolari
Il Risorto

Il Risorto

20160327-a«Una circostanza provvidenziale mi ha portato ad approfondire la realtà di Gesù che, dopo l’abbandono e la morte in croce, è risorto. Non solo: ho avuto l’occasione di meditare intensamente con la mente e con il cuore molti particolari della risurrezione di Gesù e della sua vita dopo la risurrezione. E sono rimasta sbalordita (è la parola esatta) dalla maestosità, dalla grandiosità che da questo avvenimento divino emanava: dall’unicità del Risorto, da questo fatto soprannaturale che, come si sa, è unico al mondo. Per cui non posso non soffermarmi questa volta a metterlo ancora in rilievo. […] La risurrezione di Gesù è ciò che maggiormente caratterizza il cristianesimo, ciò che distingue il suo fondatore, Gesù. Il fatto che è risorto. Risorto da morte! Ma non nella maniera di altri risorti, come Lazzaro ad esempio, che poi, a suo tempo, è morto. Gesù è risorto per non morire mai più, per continuare a vivere, anche come uomo, in Paradiso, nel cuore della Trinità. E l’hanno visto in 500 persone! E non era certo un fantasma. Era Lui, proprio Lui: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato” (Gv 20, 27), ha detto a Tommaso. E ha mangiato con i suoi e ha parlato ai suoi ed è rimasto con loro ben 40 giorni… Aveva rinunciato alla sua infinita grandezza per amore nostro e si era fatto piccolo, uomo fra gli uomini, come uno di noi. […] Ma, poiché è risorto, ha rotto, ha superato ogni legge della natura, del cosmo intero, e si è mostrato, con questo, più grande di tutto ciò che è, di tutto ciò che ha creato, di tutto ciò che si può pensare. Sicché anche noi, al solo intuire questa verità, non possiamo non vederlo Dio, non possiamo non fare come Tommaso e, inginocchiati di fronte a Lui, adoranti, confessare e dirgli col cuore in mano: “Mio Signore e mio Dio”. […] E ho visto con altri occhi quello che ha fatto in quei nuovi favolosi giorni terreni. Dopo la discesa dal Cielo di un angelo che ha ribaltato la pietra del suo sepolcro e lo ha annunciato, ecco il Risorto apparire per primo alla Maddalena, già peccatrice, perché egli aveva preso carne per i peccatori. Eccolo sulla via di Emmaus, grande e immenso com’era, farsi il primo esegeta a spiegare ai due discepoli la Scrittura. Eccolo come fondatore della sua Chiesa, imporre le mani ai suoi discepoli, per dar loro lo Spirito Santo; eccolo dire straordinarie parole a Pietro, che ha posto a capo della sua Chiesa. Eccolo mandare i discepoli nel mondo ad annunziare il Vangelo, il nuovo Regno da lui fondato, in nome della Santissima Trinità da cui era disceso quaggiù e che nell’Ascensione seguente avrebbe raggiunto pienamente. […] E perché Risorto, ecco anche le sue parole detteci in precedenza, prima della sua morte, acquistare una luminosità unica, esprimere verità incontrastabili. E prime fra tutte quelle in cui annuncia anche la nostra risurrezione. Lo sapevo e lo credevo perché sono cristiana. Ma ora sono doppiamente certa: risorgerò, risorgeremo […]». C. Lubich, In unità verso il Padre, Città Nuova editrice, Roma 2004, p.102-105 (altro…)

Gesù Abbandonato: l’Uomo-mondo

Gesù Abbandonato: l’Uomo-mondo

 ©Ave Cerquetti, 'Lunico Bene' - Mariapoli Ginetta (Brasile) 1998

©Ave Cerquetti, ‘L’unico Bene’ – Mariapoli Ginetta (Brasile) 1998

All’inizio degli anni ‘70 il mondo si presentava già interconnesso per «l’incontro ormai irreversibile fra i popoli e le civiltà del mondo intero, reso possibile da una vera esplosione di mezzi di comunicazione sociale e dall’immenso sviluppo tecnologico». Chiara Lubich, pur evidenziando il positivo di tale novità avverte i giovani che «non sempre l’uomo di oggi è preparato a questo incontro», spesso destabilizzante perché ci si accorge che il proprio modo di pensare non è l’unico. E invita a non confondere i valori assoluti, quelli legati all’Eterno, con le proprie strutture mentali. All’infrangersi delle certezze, Chiara propone ai giovani un modello da seguire, una chiave che aprirà loro le porte per la costruzione di un mondo nuovo. «Come vivere allora questo terribile oggi, in cui sembra che, per un misterioso cataclisma, i più alti valori tremino come enormi grattacieli che si scontrano e si frantumano? C’è una risposta (…), un mezzo sicuro di cui far calcolo per concorrere con altri a generare il mondo che sarà? C’è in pratica un tipo di uomo-mondo che sente, che ha sentito in sé questo terribile maremoto che minaccia di non salvare nulla di ciò che finora si è creduto intangibile? Che quasi dubita che la stessa verità assoluta lo abbandoni al proprio destino, gettandolo nella più grande confusione? C’è questo uomo-mondo che ha saputo superare tale immane prova, pagando così un mondo nuovo che ha ritrovato in sé e ha generato per gli altri? Sì, esiste. Ma si intuisce subito che quest’uomo non poteva essere solamente un uomo, ma “l’Uomo”: è Gesù abbandonato. La sua umanità perfetta, ma pur debole e soggetta al dolore e alla morte, è simbolo di ogni struttura umana che pur nei suoi limiti è riuscita, attraverso i secoli, a dare all’uomo qualcosa di illimitato come la verità. Sulla croce, prossimo alla morte fisica, e nell’abbandono, sua morte mistica, Gesù avverte il crollo di tutta la sua umanità, del suo essere uomo; per così dire della sua struttura umana; e al culmine di quel crollo il Padre permette misteriosamente che dubiti e che in Lui anche la presenza di Dio quasi si vanifichi. Per questo grida: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Mt 27,46)”. Ma proprio in questo grido, Gesù, perché è Dio, ha la forza di superare questo infinito dolore e dà alla sua carne passibile, la potenza dell’immortalità, inserendola, risorta, nel seno della Trinità immortale. Non solo, ma con questo fenomenale atto di accettazione della più spaventosa distruzione che cielo e terra abbiano conosciuto, Gesù dà agli uomini la possibilità di risorgere, nell’altra vita, con la risurrezione corporale, e, in questa vita con la risurrezione spirituale – quando noi amiamo Gesù abbandonato -, da qualsiasi morte, da qualsiasi distruzione in cui l’uomo venisse a trovarsi». «È Gesù abbandonato (…) il leader sicuro per ogni giovane di questo secolo. Egli, amato, offre a chi lo segue lo spirito di verità, così come dopo la sua morte sul Calvario, ha fatto scendere sugli apostoli lo Spirito Santo». I giovani, afferma Chiara, «seguendolo, troveranno la possibilità di non tremare di fronte a qualsiasi situazione ma, anzi, di affrontarla nella sicurezza che ogni verità umana e la Verità, cioè il regno di Dio, potrà trovare, anche per il loro concorso, le nuove strutture mentali a livello mondo». E conclude: «Sta in voi accoglierlo nel vostro cuore come la perla più preziosa che vi si possa dare, per la vostra anima, per i popoli che qui rappresentate, ma soprattutto per quel mondo nuovo che deve vedere tutti gli uomini uniti. Per quel mondo nuovo che ospiterà non tanti popoli ma il popolo di Dio». Fonte: Chiara Lubich, Colloqui con i gen anni 1970/74, Città Nuova, ed. 1999, pp. 73-83 (altro…)

Alcuni eventi nel mondo per l’8° anniversario (14.3.2016) della morte di Chiara Lubich

5.3.2016 –  Brescia (Italia) Presso l’Università cattolica, convegno “Paolo VI e Chiara Lubich, la profezia di una Chiesa che si fa dialogo”, organizzato con la collaborazione dell’Istituto Paolo VI in continuità alle ‘Giornate di studio’ tenutesi a Castel Gandolfo nel novembre 2014. Fra i relatori: mons. Vincenzo Zani, Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica; Lucia Albignente, responsabile del settore ‘storia’ del Centro Chiara Lubich; d. Angelo Maffeis, presidente dell’Ist. Paolo VI; Franco Monaco, politico e giornalista; Alberto Lo Presti, prof di Teoria politica all’Istituto Universitario Sophia. 6.3.2016 – Vicenza (Italia) ‘Oltre i confini’, convegno interreligioso presso il Centro A. Onisto – Borgo S.Lucia, 51. Parleranno il vescovo emerito di Aleppo mons. Armando Bortolaso, l’imam delle comunità islamiche del Veneto dr. Kamel Layachi e Rita Moussallem del Centro per il dialogo interreligioso dei Focolari. L’evento si concluderà con un flashmob in Piazza dei Signori. 6.3.2016 – Olomouc (Repubblica Ceca) Nella sala dell’arcivescovado si svolgerà un programma culturale dedicato alla figura di Chiara Lubich come tessitrice di pace. Al termine, in cattedrale, l’arcivescovo mons. Jan Graubner celebrerà la S. Messa. 8.3.2916 – Ischia (Italia) All’auditorium polifunzionale dell’isola, dalle 19, 30 serata sul tema Lavoro e dintorni (dignità, legalità, donna, ecc.). Intervengono Patience Mollè Lobè (ingegnere civile del Camerun), Antonio Diana (imprenditore). Modera Carlo Cefaloni (giornalista Città Nuova esperto problematiche del lavoro). 11.3.2016 – Caserta (Italia) Tra musica, testimonianze, teatro, presso la Reggia di Caserta (dalle 19,30) si terrà una riflessione sul pensiero e la vita della Lubich dal titolo: ‘L’attrattiva del tempo moderno’.  Con la collaborazione della Diocesi e della Direzione della Reggia. 11-12.3.2016 – Fontem (Camerun) Workshop tematici (musica, disegno, poesia, performances teatrali) su “Chiara e la pace” predisposti per gli alunni delle 20 scuole che hanno aderito al progetto “educazione alla pace”. Premiazione dei migliori lavori e dei più significativi gesti di pace degli stessi studenti, presenti autorità civili, tradizionali e religiose. 11.3.2016 – Rosario (Argentina) Il convegno presso l’Università Cattolica Argentina (UCA)  rifletterà sull’apporto del carisma dell’unità all’educazione. Fra gli interventi la prof. Nieves Tapia, coordinatrice del Centro LatinoAmericano per l’apprendimento del Servizio Solidale (CLAYSS). 12.3.2016 – Garden Grove, California (USA) Messa in Christ Cathedral celebrata dal vescovo Kevin William Vann della diocesi di Orange. Nel pomeriggio, presso Academy Gym, convegno sulla multiculturalità cui intervengono rappresentanti di varie etnie e religioni. 12.3.2016 – Caracas (Venezuela) Presentazione della figura di Chiara come costruttrice di dialogo e di pace, insignita del Premio Unesco per la Pace 1996. L’evento si svolge all’Ist. di Teologia per l’Educazione Religiosa (ITER) presenti persone di varie Chiese. 12.3.2016 – Brasilia (Brasile) Presso l’Auditorium dell’UNIP (Università Paulista)  alle 15,30 presentazione di Chiara Lubich, premio UNESCO per la Pace 1996. Seguono tre momenti di riflessione: costruire la pace nei rapporti interpersonali, nel dialogo fra chiese e religioni e, in collaborazione con l’Istituto di Migrazione e Diritti Umani (IMDH), con migranti e rifugiati. Come biglietto d’ingresso è richiesto 1 kg di cibo per gli immigrati di Haiti. 12.3.2016 – Todi (Italia) A 10 anni dal conferimento a Chiara Lubich della cittadinanza onoraria, dalle 15,30 nella sala del Consiglio, convegno: “Una economia umanizzata’, che darà modo di riflettere sul  progetto Economia di Comunione ideato dalla Lubich. Oltre al sindaco della città, interverranno la presidente della Regione Umbra, il card. Ennio Antonelli, il prof Giuseppe Argiolas e due imprenditori: Andrea Cruciani e Antonio Baldaccini. 12.3.2016 – Sarajevo (Bosnia Erzergovina) La facoltà teologica terrà una Giornata aperta su Chiara Lubich dal titolo: “Il messaggio di dialogo e di pace”. Saranno presenti anche persone di altre confessioni cristiane, di altre fedi, e di convinzioni non religiose. In cattedrale il card. Vinko Pujic, arcivescovo di Sarajevo, presiederà l’Eucaristia. 12.3.2016 – Castel Gandolfo (Roma, Italia) Alla presenza di personalità ecclesiastiche e civili, presso il Centro Mariapoli (Via De La Salle) alle 17,30  si rifletterà sul tema: “La cultura del dialogo come fattore di Pace”. Oltre a numerose testimonianze, prenderà la parola anche la presidente dei Focolari Emmaus Maria Voce. Alle 18,30 seguirà un’ora di concerto della band internazionale Gen Verde. 12.03.2016 – Solingen (Germania) Centro Mariapoli “Zentrum Frieden”: Con il titolo “Vivere insieme in diversità” l’MPPU (Movimento politico per l’unità) tedesco invita ad una tavola rotonda con politici e amministrativi della città. Seguirà il dialogo con i cittadini sul problema dell’integrazione dei profughi. 12.3.2016 – Genova (Italia) In un percorso di approfondimento dell’enciclica ‘Laudato si’, nella sala del Minor Consiglio di palazzo Ducale si tratterà il tema: “Le religioni dialogano per la Pace e per l’Ambiente”. Interverranno Huseim Salah (presidente della Comunità islamica di Genova), Giuseppe Momigliano (Rabbino capo di Genova) Gnanathilaka Mahauswewe (monaco buddista), Andrea Ponta (ingegnere ambientale), Roberto Catalano (centro del Dialogo interreligioso dei Focolari). 12.3.2016 – Manfredonia (Italia) 7^ edizione del ‘Premio Chiara Lubich Manfredonia’. Saranno presenti Vera Baboun, sindaco di Betlemme e Pasquale Ferrara (diplomatico e Segretario generale dell’ist. Universitario europeo di Firenze). Info 12.3.2016 – Milano (Italia) “Me attraverso te”. Titolo questo che sottolinea come il cercare la pace ci porti vicini all’altro e, al tempo stesso, ci renda più vicini a ciò che siamo veramente. L’evento si compone di tre momenti distinti, ciascuno della durata di mezz’ora che si replicheranno in tre luoghi in orari diversi, per dar modo di partecipare a ciascuno dei tre: Basilica di Sant’Ambrogio, Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice, Istituto Gonzaga. Info 13.3.2016 – Bujumbura (Burundi) Presso il Liceo Scheppen de Nayakabiga, dialogo sul tema: “Misericordiosi come il Padre celeste, costruttori di pace”. Fra i relatori l’arcivescovo di Bujumbura mons. Evariste Ngoyagoye. 13.3.2016 – Vung Tau (Vietnam) Nel corso del convegno annuale dei Focolari in Vietnam (la Mariapoli),  alla presenza del vescovo mons Joseph Tran Văn Toan, che presiederà la celebrazione eucaristica,  presentazione del documentario su Chiara Lubich “Storia, carisma, cultura”. 13.3.2016  – Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) Nell’Aula Magna dell’Università cattolica, alla presenza di personalità religiose (anche di altre Chiese e di altre fedi), del mondo accademico e di quello diplomatico, si parlerà di Chiara come donna di Pace. Interverrà il rappresentante UNESCO nella Repubblica Democratica del Congo. 13.3.2016 – Kikwit (Repubblica Democratica del Congo) Il sindaco della città aprirà l’evento presso la Scuola dei Gesuiti dove, presenti autorità civili e religiose, si rifletterà sul tema della Pace alla luce del carisma dell’unità. Lo stesso cliché sarà tenuto lo stesso giorno a Goma, Lubumbashi e in altre 16 cittadine della Repubblica Democratica del Congo. 13.3.2016 – San Salvador (El Salvador) Dalle 9 alle 12, tavola rotonda presso l’Università F. Gavidia (auditorium Edificio E) su “La pace che nasce dal dialogo”. 13.3.2016 – Lisbona (Portogallo) Presso il Centro Cultural Franciscano, tavola rotonda su ‘Chiara e la pace’ con membri della Commissione nazionale Giustizia e Pace (dr. Pedro Vaz Patto, presidente; dott.ssa Graça Franco e António Marujo giornalisti). 13.3.2016 – Melbourne (Australia) “Costruire la pace nel proprio ambiente” è il filo conduttore della celebrazione che si svolgerà al Centro Mariapoli con testimonianze di accoglienza ai rifugiati. Presentazione del documentario di Mark Ruse: “Politics for unity: making a world of difference”, presenti il vicario generale dell’arcidiocesi mons. Greg Bennet e leaders dei Movimenti ecclesiali che operano in Australia. 14.3.2016 – Verona (Italia) Al palazzo Gran Guardia assegnazione del  “Premio Fraternità Chiara Lubich per una cultura di pace”, presenti Sharharzad Houshmand (teologa musulmana) Giuseppe Milan (docente  Università di Padova), Aurora Nicosia (giornalista). 14.3.2016 – Houston, Texas (USA) “Unità nella diversità”. È questo il titolo della conferenza interreligiosa che si terrà alle 19 presso l’Università di St. Thomas, preceduta dalla celebrazione nella cappella di S. Basilio della Messa cattolica celebrata dall’Arcivescovo di Galveston-Houston, mons. Fiorenza. Fra i relatori, oltre all’arcivescovo, l’imam Qasin Ahmed (Istituto Islamico), il rabbino Steve Morgen (Congregazione Beth Yeshurum), Therese Lee (Focolari). Info 14.3.2016 – Manila (Filippine) Nel quadro delle celebrazioni del 50° dell’arrivo dei Focolari in Asia,  presso l’Università De La Salle, simposio sul tema: “Il carisma dell’unità un’eredità senza tempo”. Numerose personalità religiose e civili condurranno la riflessione sul contributo di Chiara Lubich all’unità tra le Chiese, tra le religioni e nel sociale,  e sulla reciprocità evangelica, caratteristico stile di vita che crea brani di fraternità. 14.3.2016 – Roma – Santuario Divino Amore Ore 18,30 Santa Messa celebrata dal card. João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per la vita consacrata. Info 14.3.2016 – Trento (Italia) Presso la Fondazione Demarchi, presentazione del libro di I. Pedrini: “L’altro Novecento: nella testimonianza di Duccia Calderari”. La biografia di Duccia, una delle prime testimoni accanto alla Lubich nella nascita dei Focolari, darà modo ai relatori: Monica Ronchini ricercatrice, Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo storico del Trentino, Lucia Fronza Crepaz, ex parlamentare, di soffermarsi sulla figura di Chiara come costruttrice di pace. 14.3.2916 – L’Avana (Cuba) Presso il Centro culturale Fray Bartolomé de las Casas, presentazione della figura di Chiara in relazione alla pace, presente il nunzio apostolico Mons. Giorgio Lingua. Segue concerto del Gruppo di Musica Antica ‘Ars Longa’. 16.3.2016 – Roma – Camera dei deputati Presentazione di un manifesto con proposte concrete per la pace, il disarmo e la riconversione industriale. A ricevere in Parlamento i Giovani per un Mondo Unito, che insieme al Movimento Politico per l’Unità e le Scuole di partecipazione hanno promosso l’iniziativa, oltre a diversi parlamentari ci saranno la presidente della Camera Boldrini e il ministro degli Esteri Gentiloni. 16.3.2016 – Siviglia (Spagna) Presso il Seminario Metropolitano, il prof Manuel Palma, vice direttore del centro Studi Teologici di Siviglia, parlerà di Gesù principe della pace nella spiritualità di Chiara Lubich. Seguirà un excursus sulla pace nell’Islam tenuto dall’Imam Allah Bashar della moschea del re Abdul Aziz Al Saud di Marbella, Malaga), che parlerà anche del suo rapporto con la Lubich. 18-20.3.2016 –Milano – Fieramilanocity All’interno della fiera internazionale, spazio espositivo del progetto Economia di Comunione nel quale, in modi diversi, verrà presentato il messaggio di pace che la Lubich ancora oggi dà al mondo. Info 19.3.2016 – Perth (Australia) Nella Piazza di Northbridge, screening di un video clip sulla Pace realizzato dai giovani e raccolta firme per l’appello #Signup4peace. Programmi di animazione anche per i più piccoli.  Sarà presente il vescovo ausiliare di Perth, Mons. Donald George Sproxton (altro…)

Libano: Chiara ci portava a vivere il Vangelo

Libano: Chiara ci portava a vivere il Vangelo

Nadine-01«Avevo 17 anni – racconta Nadine, focolarina libanese, ora in Algeria – quando è scoppiata la guerra in Libano: scuole chiuse, strade minate, bombe di giorno e di notte, cecchini, feriti, morti …  Con altri giovani affascinati dalla spiritualità di Chiara Lubich, nei tragici eventi che iniziavano ad imperversare nel nostro Paese sentivamo riecheggiare le stesse parole dei primi tempi dei Focolari, durante la seconda guerra mondiale a Trento, in Italia: “tutto crolla, solo Dio resta”. Anche noi, come Chiara e le prime focolarine, potevamo morire da un momento all’altro e anche noi, come loro, avremmo voluto presentarci a Dio “avendo amato fino alla fine”. Avevamo imparato che amare significa dare attenzione alle necessità di chi ci sta intorno. In quei frangenti non era così facile, ma quando ci riuscivamo sentivamo il nostro cuore sgombrarsi dalla paura e quasi non facevamo più caso alla bufera di odio e di violenza che ci circondava. Così abbiamo potuto aiutare tanti ad andare avanti. Spesso scrivevamo a Chiara per raccontarle ciò che vivevamo e lei ogni volta rispondeva personalmente». «Ricordo ancora gli atti di violenza e i rapimenti di quando sono iniziate le discriminazioni per l’appartenenza religiosa. Anche mio papà è stato rapito due volte. Chiara ci parlava dei primi cristiani e del loro coraggio nel testimoniare la fede anche di fronte ai persecutori romani. Uno dei nostri amici, Fouad, era riuscito a partecipare ad un congresso Gen a Roma. Al ritorno in Libano, mentre percorre la strada dall’aeroporto alla città, viene fermato da alcuni uomini armati. La zona è musulmana e sul suo documento d’identità è scritto: cristiano maronita. “Sì, sono cristiano – ammette Fouad – e sto tornando a casa”. “Tu vieni con noi”, gli dicono. Segue  un lungo interrogatorio e alla fine la sentenza: “Tu sai quello che ti aspetta?”. Il ragazzo capisce che per lui è tutto finito. Uno dei miliziani lo preleva e lo porta verso un ponte dove erano già stati uccisi parecchi cristiani. Mentre cammina cerca di calmare l’agitazione interiore e pensa che cosa Dio può volere da lui in quel momento. “Amare questo prossimo”, gli viene in mente. E cerca di far sentire a quell’uomo tutto il suo amore: “Deve essere difficile – gli dice Fouad –, deve essere brutto fare questo mestiere, fare la guerra”. Arrivati in vista del ponte, il miliziano si ferma, lo guarda ed esclama: “Torniamo indietro”. Ricordo che Chiara, particolarmente toccata dalla testimonianza di questo giovane, ha voluto divulgare l’episodio a edificazione di tutto il Movimento». 20160315-a «Ad ogni “cessate il fuoco” riprendevamo a trovarci, a frequentare il focolare… I nostri genitori avevano paura per noi, ma non potevamo fermarci. Stringere l’unità fra noi era l’energia vitale che ci portava poi ad amare tutti.  È stato proprio in quegli anni di guerra che tanti di noi abbiamo sentito la chiamata a donarci totalmente a Dio. Chiara ci sosteneva col suo esempio, con la sua parola. Seguiva con affetto le vicende delle famiglie provate dalle tante restrizioni e dalla stanchezza. Alcune avevano perso il lavoro, la casa. Altre vivevano da anni nei rifugi ed erano desiderose di lasciare il Paese per dare un futuro ai figli, alcuni dei quali rimasti feriti… Per tutte loro Chiara ha aperto le case del Movimento per dare l’opportunità di un soggiorno di recupero all’estero o di stabilirvisi definitivamente. Ha anche lanciato una raccolta fondi per assicurare i costi del viaggio. E poiché l’aeroporto di Beirut è rimasto chiuso per anni, ha mandato noi focolarine ad aprire un pied-à-terre a Cipro – unico accesso all’estero via mare –  per facilitare chi partiva». 20160315-01 «Questo amore concreto di Chiara era sempre accompagnato dai suoi forti incoraggiamenti spirituali. Dopo anni di vita allo stremo, spesso ci sentivamo deboli, impotenti. Chiara allora, citando la nuvoletta con la quale Dio si era fatto presente al popolo ebreo, ci suggeriva di lanciarci in modo tutto nuovo a vivere la Parola. La vita del Vangelo – ci diceva – è la “nuvoletta” con la quale Dio si fa presente nel deserto di quell’assurda guerra che stavamo subendo. E da quella “nuvoletta” – ci diceva ancora – non solo attirerete tanti altri a vivere il Vangelo, ma attingerete la forza per continuare ad amare… fino alla fine». (altro…)