Feb 11, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Domenica 27 febbraio 2011 S. E. Mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole presiederà, a Loppiano, la cerimonia di chiusura della fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione di Renata Borlone, focolarina corresponsabile della cittadella dei Focolari per oltre vent’anni (1967/1990). Con essa si darà l’avvio alla successiva fase romana presso la Congregazione delle Cause dei Santi. La conclusione del processo giunge dopo un intenso e prezioso lavoro del Tribunale diocesano per ascoltare i testimoni e quello di coloro che hanno raccolto tutti i documenti possibili per conoscere la vita, le virtù e la sua fama di santità. Renata nasce il 30 maggio del 1930 a Civitavecchia. Trascorre un’infanzia serena, circondata dall’amore dei suoi, in una famiglia ricca di valori umani. In continua ricerca della verità, si iscrive alla facoltà di chimica: aspira a “lavorare in un laboratorio e collaborare ad una grande scoperta”. All’età di 19 anni l’incontro con il Movimento dei focolari: “Mentre una giovane focolarina parlava della nuova vita evangelica nata in quegli anni a Trento, avvertii con tutto il mio essere che Dio esiste, che Dio mi ama immensamente”. La pervade una luce profonda: è quel Dio-Verità che cerca! Renata decide di spendere per Lui la sua vita. Due mesi dopo conosce Chiara Lubich che le conferma la chiamata a seguire Dio e a vivere perché “tutti siano uno” (cf Gv. 17,21). Inizia così la sua straordinaria avventura che per 40 anni la vede protesa ovunque a testimoniare il Vangelo, contribuendo ad edificare questa nuova opera della Chiesa.
Nel 1967 arriva a Loppiano, dove nella radicale fedeltà al carisma dell’unità contribuisce in modo unico allo sviluppo della prima cittadella dei Focolari; mentre è guida sicura per più di mille giovani che si incamminano sulla via del focolare. A 59 anni, l’annuncio di una grave malattia. E’ per lei di luce la frase del Vangelo “Chi crede in me non morrà in eterno” e trasforma così l’ultimo tratto del suo cammino terreno in uno straordinario inno alla Vita. Pur nella sofferenza, Renata ripete fino all’ultimo istante: “Sono felice, voglio testimoniare che la morte è Vita”. Il 27 febbraio 1990 si spegne serenamente. Renata è stata un dono specialissimo per tanti e lo continua ad essere muovendoci a credere che è possibile fare qualcosa in più per migliorare il mondo. Chi ha avuto la fortuna di conoscerla ha sperimentato la vicinanza di un Dio che è Amore, una maternità spirituale che sa accogliere e sempre perdona. Galleria di Foto – Renata Borlone (altro…)
Feb 11, 2011 | Non categorizzato
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Feb 10, 2011 | Non categorizzato
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Feb 10, 2011 | Non categorizzato
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Feb 10, 2011 | Centro internazionale, Spiritualità
C’è anche un ecumenismo fatto di vita, non clamoroso, modesto, che costruisce silenziosamente: e costruisce sul sodo, senza voler anticipare i tempi, ma preparandoli. C’è un ecumenismo – un’ansia di unità ecclesiale – che si svolge, quasi nel nascondimento, tra umili cristiani, di modesta o nulla cultura teologica, i più laici, ragazze, ragazzi, operai, professionisti, donne di casa; ed è fatto, per lo più, non di discussioni teologiche, ma di semplice amore cristiano, che dell’ecumenismo è la fonte e della comunione sociale è l’alimento. Ne abbiamo colto varie manifestazioni, a Oriente e ad Occidente, nei Paesi cattolici e ortodossi, con partecipazione di credenti che vengono da famiglie anglicane, luterane, metodiste, ortodosse… Essi partono tutti da norme evangeliche semplici, ma basilari. Per esempio: 1) «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri»; 2) «Dove due o tre s’uniscono nel mio nome, io sono in mezzo a loro»; 3) «Che siano tutti uno». E’ un’esigenza d’amore. Nel vortice di odii e di egoismi che strangola la civiltà scoprono il loro destino eterno due, cinque, cento persone mosse dall’amore cristiano, già nell’incontrarsi tra loro. Un incontrarsi che dà gioia, strada per arrivare a Dio, Arrivando a Dio vivono in solidarietà momenti di paradiso. Non fanno discussioni, perché estranee. Si amano. E l’amore è vita, è liberazione. Realizzano una comunanza di anime, nella quale circola lo Spirito Santo; e godono dell’unità che ne risulta. I problemi da cui le scissioni religiose scaturiscono sono spesso o ignorati o accantonati, già dalla brama di unità delle Chiese, attesa da tutti, che frattanto pregano insieme, collaborano, in più casi convivono. In questa fusione le differenze possono via via scomparire di fatto, logorate dall’amore. In questa azione, dove conta solo l’amore a Gesù Cristo e alle sue verità con l’amore al fratello, col quale si vuole fare unità, non entrano le questioni, e spesso neppure le questioni sociologiche o politiche o magari metodologiche, o filosofiche: c’entra solo l’intervento dello Spirito Santo, perché dia a chi espone il Vangelo la luce e la carità. Da un articolo di Igino Giordani pubblicato su Città Nuova n.5 del 10 marzo 1976 – www.iginogiordani.info (altro…)
Feb 9, 2011 | Non categorizzato
Feb 7, 2011 | Centro internazionale, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità
[:it]Un’anima all’ecumenismo – Il 3 febbraio il presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, card. Kurt Koch, ha incontrato la presidente Maria Voce e il copresidente Giancarlo Faletti, accompagnati da Joan Patricia Back e Severin Schmid, responsabili del Centro per il dialogo ecumenico.
Un’occasione per aggiornare il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, sulla vita ecumenica dei Focolari e sulle sue iniziative. Il cardinale ha mostrato grande interesse, stima e riconoscenza per quanto Chiara Lubich ha operato in questo campo e per come il Movimento lo porta avanti. Nell’appuntamento si è parlato dell’incontro di Maria Voce con il Patriarca Bartolomeo, avuto il 27 dicembre scorso al Fanar, sede del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.
Al presidente del dicastero vaticano, Maria Voce ha delineato lo specifico in campo ecumenico dei Focolari i cui membri si impegnano nel mondo e a vari livelli nel “dialogo della vita”. Questo anche il titolo di un libro dato al cardinale con i discorsi di Chiara Lubich a Ginevra nel 2002. Durante l’incontro si è parlato del 3° anniversario della morte di Chiara e del 50° della fondazione del Centro Uno che sarà celebrato dall’11 al 16 marzo a Cadine (Trento) con una settimana di incontro ecumenico internazionale. Si è parlato inoltre delle focolarine e i focolarini di altre Chiese e del loro incontro a gennaio con il card. Rylko, del Pontificio Consiglio dei laici, a Castel Gandolfo. Il card. Koch ha commentato: “Ogni vocazione viene dallo Spirito Santo”. Si è quindi presentata l’iniziativa “Insieme per l’Europa”, raccontandone la storia e gli sviluppi fino al prossimo incontro del 2012 a Bruxelles e si è parlato delll’incontro annuale ecumenico dei vescovi.
Maria Voce ha detto al cardinale che la ragione principale dell’incontro era per assicurargli il sostegno e le preghiere di tutto il Movimento per il suo lavoro. Il cardinale ha poi chiesto alla presidente il significato del suo nome “Emmaus”, e lei lo ha spiegato ricordando il punto cardine della spiritualità dell’unità, che riguarda proprio la presenza spirituale di Gesù fra i suoi, “Gesù in mezzo” (Mt, 18-20). E il cardinale ha commentato: “senza la presenza mistica di Gesù non si arriva all’unità, gli uomini non sono in grado… è Gesù”.[:en]A soul for ecumenism – On the 3rd February the President of the Pontifical Council for Promoting Christian Unity, Cardinal Kurt Koch, met Maria Voce (President of the Focolare Movement) and Co-President Giancarlo Faletti, accompanied by Joan Patricia Back and Severin Schmid who are jointly responsible for “Centro Uno”, the Focolare Centre for Ecumenical Dialogue.
It was an opportunity to update Cardinal Kurt Koch, President of the Pontifical Council for Promoting Christian Unity, about the ecumenical life and initiatives of the Focolare. The Cardinal showed great interest, respect and recognition of how much Chiara Lubich worked in this field and how the Movement continues to this day take the work ahead. Maria Voce (Emmaus) also told the Cardinal about her meeting on 27th December 2010 at the Fanar, the seat of the Ecumenical Patriarch of Constantinople in Istanbul.
For the President of the Vatican department, Maria Voce sketched out the aims of ecumenical work by members of the Movement throughout the world at various levels especially in the ‘dialogue of life’. This is also the title of a book given to the Cardinal containing talks Chiara gave in Geneva in 2002. During the meeting they also talked about the 3rd anniversary of Chiara’s death and the 50th anniversary of the foundation of “Centro Uno” which will be celebrated on 12th March in Trent, Northern Italy, during an international ecumenical week (11th-16th March) at Cadine, Trent. Emmaus spoke to the Cardinal about the focolarini men and women who belong to churches other than the Roman Catholic Church, and of their meeting with Cardinal Rylko, President of the Pontifical Council for the Laity, at Castel Gandolfo (Rome). Cardinal Koch commented: “Every vocation comes from the Holy Spirit”. Then there was an explanation of the initiative ‘Together for Europe’, its history and the latest developments for the next meeting in May 2012 in Brussels , they also talked about the annual ecumenical meeting of bishops from different Churches.
Maria Voce told the Cardinal that the principal reason for the meeting was to assure him of the support and prayers of the whole Movement for his work. The Cardinal asked Maria Voce the meaning of her other name “Emmaus”, and she explained it recalling the main point of the spirituality of unity, which is centred on the presence of Jesus united in his name, ‘Jesus in the Midst’ (Mt 18:20). The Cardinal commented: “Without the mystical presence of Jesus, unity cannot be reached, people are incapable… it’s Jesus”.[:de]Der Kardinal hat großes Interesse an der ökumenischen Arbeit der Fokolar-Bewegung gezeigt. Maria Voce hatte um diese Begegnung gebeten, um den Kardinal über ihren Besuch beim Ökumenischen Patriarchen von Konstantinopel Bartholomäus I zu unterrichten.
In wenigen Strichen beschrieb Maria Voce den „Dialog des Lebens“, den die Mitglieder der Fokolar-Bewegung auf allen Ebenen zu führen suchen. Es ging auch um den dritten Todestag Chiara Lubichs, den die Bewegung vom 11.-16. März in Trient begehen möchte, gleichzeitig mit dem 50jährigen Bestehen des Centro Uno. Als Kardinal Koch auch die Fokolare und Fokolarinnen aus anderen Kirchen vorgestellt wurden, kommentierte er: „Jede Berufung kommt vom Heiligen Geist“. Weitere Themen der Begegnung waren „Miteinander für Europa“ und das Ökumenische Bischofstreffen der Bewegung.[:es]Un alma al ecumenismo – El 3 de febrero el Presidente del Consejo Pontificio para la unidad de los cristianos, el Card. Kurt Koch, se encontró con la Presidente María Voce y el Co-presidente Giancarlo Faletti, acompañados por Joan Patricia Back y Severin Schmid, responsables del Centro para el diálogo ecuménico.
Una ocasión para poner al día al Cardenal Kurt Koch, Presidente del Consejo Pontificio para la unidad de los cristianos, sobre la vida ecuménica de los Focolares y sobre sus iniciativas. El Cardenal demostró mucho interés, estima y reconocimiento por cuanto Chiara Lubich ha hecho en este campo y por la forma como el Movimiento lo lleva adelante. La cita la había solicitado María Voce (Emmaus) para referir al Cardenal del encuentro con el Patriarca Bartolomé, realizado el 27 de diciembre pasado en el Fanar, sede del Patriarcado ecuménico de Constantinpla.
María Voce delineó al Presidente del dicasterio vaticano las características específicas de los Focolares en el campo ecuménico en donde sus miembros están comprometidos, en distintos niveles, en el “diálogo de la vida”. Llevaba este título también un libro que le dieron al Cardenal con los discursos de Chiara Lubich en Ginebra en el 2002. Durante el encuentro se habló del 3º aniversario de la muerte de Chiara y del 50º de la fundación del Centro Uno que se celebrará del 11 al 16 de marzo en Cadine (Trento) con un encuentro ecuménico internacional de una semana. Después presentaron al Cardenal las focolarinas y los focolarinos de otras Iglesias y también se habló de su encuentro en enero con el Card. Rylko, del Consejo Pontificio para los laicos, en Castelgandolfo. El Card. Koch comentó: “Toda vocación viene del Espíritu Santo”. Seguidamente presentaron la iniciativa “Juntos por Europa”, contándole la historia y su desarrollo hasta el próximo encuentro del 2012 en Bruselas y se habló del encuentro anual ecuménico de los obispos.
María Voce dijo al Cardenal que la razón principal del encuentro era asegurarle el apoyo y las oraciones de todo el Movimiento por su trabajo. Y el Cardenal preguntó a la Presidente el significado de su nombre “Emmaus”, y ella se lo explicó recordando un punto fundamental de la espiritualidad de la unidad, que se refiere precisamente a la presencia espiritual de Jesús entre los suyos, “Jesús en medio” (Mt. 18,20). Y el Cardenal comentó: “sin la presencia mística de Jesús no se llega a la unidad, los hombres no pueden… sólo Jesús”.[:fr]Donner une âme à l’œcuménisme – Le 3 février, le président du Conseil pontifical pour l’unité des chrétiens, le cardinal Kurt Koch, a rencontré la présidente Maria Voce et le coprésident Giancarlo Faletti, qui étaient accompagnés de Joan Patricia Back et de Severin Schmid, responsables du Centre pour le dialogue œcuménique.
L’occasion de mettre le cardinal Kurt Koch, président du Conseil pontifical pour l’unité des chrétiens, au courant de la vie œcuménique des Focolari et des initiatives que celle-ci suscite. Le cardinal a manifesté beaucoup d’intérêt, d’estime et de reconnaissance pour tout ce que Chiara Lubich a accompli dans ce domaine, mais aussi pour la façon dont le mouvement le fait avancer. Ce rendez-vous a eu lieu à la demande de Maria Voce (Emmaüs), qui souhaitait rendre compte au cardinal de sa rencontre avec le patriarche Bartholomée, le 27 décembre dernier, à Fanar, le siège du patriarcat œcuménique de Constantinople.
Maria Voce a expliqué au président du dicastère du Vatican la spécificité, sur le plan œcuménique, des Focolari, dont les membres s’engagent à l’échelle du monde et à divers niveaux dans le « dialogue de la vie ». Cette expression est également le titre d’un livre offert au cardinal et qui contient les discours prononcés par Chiara Lubich à Genève en 2002. Lors de la rencontre, il a été question du 3ème anniversaire de la mort de Chiara et du 50ème anniversaire de la fondation du centre Uno, qui sera célébré du 11 au 16 mars à Cadine, près de Trente, par une semaine de rencontres œcuméniques internationales. Puis les focolarines et focolarini appartenant à d’autres Églises ont été présentés au cardinal et lui ont parlé de leur rencontre avec le cardinal Rylko, du Conseil pontifical pour les laïcs, à Castel Gandolfo, en janvier. Le cardinal Koch a commenté : « Toute vocation est inspirée par l’Esprit Saint. » Il y a donc eu la présentation de l’initiative « Ensemble pour l’Europe », avec une évocation de son histoire et de ses évolutions jusqu’à la prochaine rencontre à Bruxelles, en 2012, et la rencontre œcuménique annuelle des évêques a elle aussi été abordée.
Maria Voce a dit au cardinal qu’elle avait voulu le rencontrer avant tout pour l’assurer du soutien et des prières de tout le mouvement pour son travail. Et le cardinal a ensuite demandé à la présidente le sens de son nom, « Emmaüs ». Elle le lui a expliqué en rappelant le point central de la spiritualité de l’unité, qui concerne justement la présence spirituelle de Jésus parmi les siens, « Jésus au milieu » (Mt, 18-20). Le cardinal a alors fait ce commentaire : « Sans la présence mystique de Jésus, on n’arrive pas à l’unité. Les hommes n’en sont pas capables… seul Jésus le peut. »[:pt]Uma alma para o ecumenismo – No dia 3 de fevereiro o presidente do Pontifício Conselho para a unidade dos cristãos, card. Koch, recebeu a presidente Maria Voce e o copresidente Giacarlo Faletti, acompanhados por Joan Patricia Back e Severin Schmid, responsáveis pelo Centro para o diálogo ecumênico.
Uma ocasião para dar ao cardeal Kurt Koch notícias sobre a vida ecumênica do Movimento e sobre as suas iniciativas. O cardeal demonstrou grande interesse, estima e reconhecimento por tudo o que Chiara Lubich realizou neste campo e pelo modo como o Movimento dá continuidade ao seu trabalho. A visita tinha sido solicitada por Maria Voce (Emmaus) a fim de referir ao cardeal sobre o encontro com o Patriarca Bartolomeu, em 27 de dezembro passado, no Fanar, sede do Patriarcado ecumênico de Constantinopla.
Falando ao presidente deste Conselho romano, Maria Voce delineou a ação específica dos membros do Movimento no campo ecumênico, que no mundo inteiro e em vários níveis, buscam atuar o “diálogo da vida”. É este, inclusive, o título de um livro que presenteou ao cardeal, com os discursos de Chiara Lubich em Genebra, em 2002. Durante o encontro falou-se ainda do 3º aniversário de morte de Chiara Lubich e do cinquentenário da fundação do Centro Uno, que será celebrado de 11 a 16 de março em Cadine (Trento), com uma semana de encontro ecumênico internacional.
Foram apresentados ao cardeal as focolarinas e os focolarinos de outras Igrejas, e falou-se do encontro que eles tiveram em janeiro com o cardeal Rylko, do Pontifício Conselho para os leigos, em Castelgandolfo. O card. Koch comentou: “Toda vocação vem do Espírito Santo”. Enfim apresentou-se a iniciativa “Juntos pela Europa”, narrando o seu percurso e desenvolvimentos, até o próximo encontro de 2012, em Bruxelas, e comentou-se sobre o encontro anual ecumênicos dos bispos.
Maria Voce disse ao cardeal que a razão principal da visita era assegurar-lhe o apoio e as orações de todo o Movimento pelas suas atividades. Perguntou-lhe, depois, o significado do seu nome, “Emmaus”, e a presidente o explicou, recordando o aspecto fundamental da espiritualidade da unidade que diz respeito justamente à presença de Jesus entre os seus, “Jesus no meio” (Mt 18,20). “Sem a presença mística de Jesus não se chega à unidade, os homens não podem fazê-lo… é Jesus”, foram as palavras do cardeal.[:zh]
致力大公合一運動的同一心志:普世博愛運動會長傅瑪利(Maria Voce)、協同會長方樂德(Giancarlo Faletti)在大公合一運動中心的負責人芭克(Joan Patricia Back)與舒密迪(Severin Schmid)的陪同下,拜會教廷促進基督徒合一委員會主席科赫樞機(card. Kurt Koch)。
藉此機會給教廷促進基督徒合一委員會主席科赫樞機匯報普世博愛運動在大公合一運動上的生活與各項舉措。科赫樞機深感興趣,對盧嘉勒在這方面的建樹表示欽慕與感激,並讚賞運動繼續往前發展所付出的努力。
傅瑪利會長要求拜會科樞機,旨在向他報告去年12月27日在君士坦丁堡法納爾(Fanar)東正教宗主教的府邸與巴爾多祿茂一世(il Patriarca Bartolomeo)的會面。
傅瑪利又給梵蒂岡大公合一運動委員會主席科赫樞機概括地介紹普世博愛運動在大公合一運動上的特有使命。全球的成員在不同層次上致力展開『生活的對話』。會長又向科赫樞機呈贈一本書,內容是盧嘉勒於2002年在日內瓦對其他基督教派的講話。其後又談到今年是盧嘉勒去世三周年紀念,也適逢普世博愛運動屬下合一中心成立50周年,爲此從3月11日至16日,將在意大利特倫托卡甸尼(Cadine)瑪利亞之城中心舉行為期一周的國際性大公合一運動會議。隨後,給科赫樞機介紹一些其他基督宗派的普世博愛運動男女核心成員。大家又談到一月份,教廷平信徒委員會主席韋高樞機(card. Rylko)到岡道福堡探訪,他們有幸與韋高樞機會晤。科赫樞機表示:「每個聖召都是來自天主聖神。」會長又向科赫樞機介紹『共建歐洲』倡議計劃,並談到這個舉措的開始和發展經過,以及將於2012年在布魯塞爾舉行下一屆『共建歐洲』會議。最後他們還談及不同基督宗派的主教的周年聚會。
傅瑪利向科赫樞機表示,這次拜會的主要目的,是為向他保證整個運動所有成員的支持,並為他的工作而祈禱。科赫樞機談到謀求基督徒合一的努力時表示:「在這方面,合一的靈修精神是必須的,否則徒然是一個沒有靈魂的機構或建築。」之後,科赫樞機又問及傅瑪利別名Emmaus(厄瑪烏)的意義。她解釋這是合一靈修的其中一個要點,恰恰有關耶穌精神上臨在祂的門徒中,即耶穌在中間(瑪18-20)。科赫樞機指出:「缺乏耶穌奧妙性的臨在便無法達成合一。人沒有這種能力……,唯獨耶穌。」
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Feb 5, 2011 | Non categorizzato
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Feb 5, 2011 | Chiesa, Dialogo Interreligioso, Spiritualità
Quale il senso di un tale incontro? In questo tempo di trasformazioni sociali, di crisi, ma anche di ricerca di nuovi modelli di testimonianza della fede, molti sono i vescovi che avvertono l’esigenza di attuare uno scambio di vedute e di esperienze. Occorre riscoprire, della realtà ecclesiale, la parte mistica e spirituale – dicono – che offre nuovi approcci e speranze. “Occorre una lettura costruttiva dei segni dei tempi”, afferma il Card. Miloslav Vlk, moderatore di questi Convegni, e continua: “L’oggi e’ ricco di sfide stimolanti che richiedono nuovi approfondimenti e possono aprire prospettive inedite.” Tra gli interventi, quello del Card. Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione dei Vescovi, del Card. Gianfranco Ravasi, Prefetto del pontificio Consiglio per la Cultura e del Card. Kurt Koch, Presidente del P. C. per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Accanto ai contributi di alcuni vescovi provenienti dalle regioni più provate del mondo in questo momento, ci sarà una conversazione di Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari, sull’Adesione al volere di Dio nella vita del Cristiano. E’ il tema che segna il cammino spirituale dei Focolarini in quest’anno e che conduce ad un “sì” libero e responsabile al disegno di Dio. Un momento speciale: l’Udienza con Benedetto XVI, prevista nell’ambito dell’udienza del mercoledì, occasione per esprimere quella comunione “effettiva ed affettiva” che lega i vescovi al Papa.
Ci saranno vari momenti di riflessione teologica e filosofica, di aggiornamenti sull’attualità della Chiesa (come l’Anno Sacerdotale e la formazione dei sacerdoti) e di presentazione di fatti di vita evangelica. Il tutto intercalato da momenti di meditazione, di celebrazioni, di preghiere in comune, di passeggiate. Saranno giorni di respiro tonificante per il corpo e l’anima. A conclusione del Convegno un folto gruppo di vescovi visiterà la cittadella di Loppiano, nei pressi di Firenze, dove ha sede anche l’Istituto Universitario Sophia (IUS) promotore di una cultura dell’unità percepita oggi più che mai necessaria. Quest’anno si svolgeranno incontri di vescovi nello stesso spirito in diversi paesi dell’Africa, in Asia, in Medio Oriente e in alcune nazioni europee e dell’America del Sud. (altro…)
Feb 4, 2011 | Chiara Lubich, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Nasce a Cembra di Trento, proprio nel giorno di Natale del 1917, e viene chiamata Natalia. Sua madre appartiene alla borghesia, mentre suo padre è figlio di contadini di un piccolo paese sulle montagne trentine, Tonadico. A 16 anni è provata dal dolore: il padre muore improvvisamente. A 18 anni insegna in una scuola di avviamento professionale. Qualche anno dopo scoppia la guerra. Il fidanzato parte per il fronte. Il dramma della guerra la disorienta: “È come se le bombe cadessero anche dentro di me, fanno crollare” – come scrive nelle sue note autobiografiche – “ad uno ad uno i miei interessi”. Siamo nel 1945 quando un’amica le parla di un gruppo di ragazze che “possono interessarle”. Così si trova nel piccolo appartamento di piazza Cappuccini, dove incontra Chiara Lubich che le parla della scelta radicale di Dio di una giovane, bella e ricca, Chiara d’Assisi. Scriverà: “Non sapevo più se era la storia di Chiara d’Assisi o la sua o… la mia. Anch’io mi trovai sulle labbra quella stessa parola, anch’io volevo scegliere Dio come Ideale della mia vita”. Una scelta che si concretizzerà con il far fagotto di tutto: vestiti, pellicce, cosmetici e gioielli. “Ma – scrive – non mi sarà altrettanto facile staccarmi dagli affetti”. Proprio in quel momento il fidanzato torna dal fronte. “Pur nello strappo che mi lacerava”, come scrive, risponde con un sì radicale alla chiamata di Dio.
Una scelta che ha suscitato una straordinaria fecondità. Basti ricordare i 44 anni trascorsi in America Latina. La rete d’ amore che aveva intessuto da quel primo viaggio nel 1958, insieme a Marco Tecilla e Fiore Ungaro, si espande non solo in Brasile, Argentina, ma anche in Uruguay, Cile, Bolivia e via via in tutti i Paesi dell’America Latina. Coinvolge ora oltre 520.000 persone di ogni età e categoria sociale. Oltre 35.000 sono i membri attivi del Movimento. Una rete d’ amore che influisce sulla vita culturale, politica ed economica di questi Paesi. Nel ’98 l’università nazionale di Buenos Aires, UBA, assegnando una laurea h.c. a Chiara Lubich, nel corso di un suo viaggio, riconosce che è in atto “un umanesimo profetico ed emancipatore, un ideale che stabilisce ponti tra le diverse forme di sapere”. Quando l’Argentina, in questi ultimi anni, attraversa una profonda crisi economica e politica, membri dei Focolari danno il loro apporto al “Tavolo di dialogo” tra società e governo. Lia ha curato in modo particolare, insieme ad un altro dei primi focolarini, Vittorio Sabbione, la nascita e lo sviluppo della cittadella di O’Higgins che diviene seme di una società rinnovata dal Vangelo, con un polo imprenditoriale, punto di riferimento per le aziende ispirate al progetto dell’Economia di comunione, lanciato da Chiara Lubich proprio in America Latina, in Brasile, nel 1991.
In questi anni, ha intessuto un dialogo profondo anche con seguaci di altre religioni. Un buddista, rivolgendosi ora a lei, scrive: “Ora tu sei lì e ci attirerai sempre di più verso l’eternità; e arriveremo rinnovati dall’amore, come ci dicevi”. E Chiara, annunciando la sua partenza a tutto il Movimento scrive: “Non si sente questa separazione, perché l’unità con lei è sempre più forte”. In due libri editi da Città Nuova, Lia ha raccontato la sua ricchissima esperienza: ‘Giornale di viaggio’, nel 1970, (tradotto in Argentina da Ciudad Nueva col titolo ‘Teijendo una red’) e ‘Alle radici’, nel 2003, dove narra delle origini del Movimento dei Focolari in Sudamerica. (altro…)
Feb 3, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
“Un vero sviluppo per l’Africa deve portare con sé la spiritualità di comunione, la preoccupazione per gli altri e la solidarietà con i bisognosi” – ha affermato in apertura il vice rettore della CUEA, prof. Maviiri. “Le idee innovative in questa conferenza offrono grandi speranze e grandi opportunità per lo sviluppo umano, in un continente dove circa il 60% delle persone continua a vivere sotto la soglia di povertà”, ha concluso Kiflemariam Abraham, professore presso lo stesso ateneo. Presente anche il Nunzio apostolico in Kenya, l’arcivescovo Paul Alain Lebeaupin: “Sono felice che il Movimento dei Focolari abbia potuto offrire questo messaggio dell’EdC che il Papa sente molto“. Le sfide che l’Africa ha di fronte sono state affrontate con lucida razionalità da Geneviève A. Sanze, esperta di Business Ethics e sviluppo sostenibile.
Un forte accento è stato dato ad esperienze concrete di imprenditori ed economisti da tutto il mondo. Come Teresa Ganzon, amministratore delegato di Banko Kabayan (Filippine), nel settore della microfinanza, una realtà molto sentita in Africa. O John Mundell – USA, presidente della Mundell & Associates, nella vita di tutti i giorni in un ambiente fortemente competitivo. Nei giorni precedenti, dal 23 al 25 gennaio, la «Mariapoli Piero», cittadella dei Focolari a K
alimoni (Nairobi), ha ospitato la prima «Economy of Communion School» per giovani aspiranti imprenditori, provenienti soprattutto dall’Africa. “Uno degli eventi più forti che io ricordi con l’EdC” – ha affermato il prof. Bruni alla sua conclusione. Tra i risultati della scuola panafricana annoveriamo:
Aver messo le basi del futuro polo industriale alla Mariapoli Piero, per il quale ci sono già 15 soci e i primi fondi. I poli aziendali sono tra gli elementi base dell’intuizione sull’EdC. Sorgono nei pressi delle cittadelle del Movimento in modo da tenere sempre vivo lo spirito del progetto. Si tratta di una concentrazione di imprese, un laboratorio visibile e un punto di riferimento, ideale e anche operativo, delle altre imprese EdC. Attualmente, ci sono 7 poli costituiti: Argentina, Italia, Brasile (2), Croazia, Belgio e Portogallo e 3 poli in fase di avviamento: Brasile (Benevides – PA), Filippine, Germania.
- L’adesione di una decina di imprenditori africani all’Economia di Comunione con la loro impresa.
- Alcuni progetti concreti: come l’ingresso del Bangco Kabayan in Burundi come partner in un programma di micro-credito, iniziando così la sua prima attività fuori dalle Filippine.
“Qui la gente vuole vivere”- dichiara il coordinatore Bruni al termine della scuola – “Mi ha colpito vedere quanto amano studiare qui i giovani. Per loro entrare in un college è l’impresa della vita, perché significa futuro. Si vedono giovani studiare di notte sotto i lampioni pubblici perché non tutti hanno la luce a casa …. Senza questo desiderio e fame di futuro il nostro movimento non può crescere”. Sito ufficiale dell’Economia di Comunione: www.edc-online.org Economia di comunione per lo sviluppo dell’Africa – Osservatore Romano, 28 gennaio 2011
Feb 3, 2011 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
“Passando da una regione all’altra ho pensato che Dio ha elargito tanti doni qui”, ha costatato più volte Maria Voce durante il suo soggiorno in Spagna dal 14 al 30 gennaio 2011. L’ultima tappa è iniziata domenica 23 gennaio a Madrid, dove la presidente dei Focolari ha incontrato numerosi membri del Movimento venuti da Galizia, Castilla, León, Paesi Baschi, Navarra, Cantabria, Asturias, Murcia, Madrid. La cittadella del Movimento, “Castello Esteriore”, nei pressi di Madrid (Località Las Matas), ha accolto Maria Voce nell’ultima settimana. Questo centro, che è il cuore dei Focolari in Spagna, ha lo scopo di custodire e testimoniare l’unità di tutti nella varietà delle loro culture. La presidente ha incoraggiato gli abitanti della cittadella ad allargare questo servizio alla Chiesa e alla società di questo Paese.
Una giornata è stata dedicata a visitare Avila e Segovia, le città di Santa Teresa di Gesù e San Giovanni della Croce, i grandi mistici spagnoli tanto amati da Chiara Lubich. Sul libro degli ospiti del Convento di Segovia, Maria Voce ha scritto: “Grazie, San Giovanni, per il fascino della santità che continui a diffondere e che sempre ci lascia incantati. Aiutaci a salire sul Monte con te ed irradiare luce attorno a noi come hai fatto tu. Affascina soprattutto i giovani!”. Si sono susseguiti cordiali incontri con il Nunzio, Mons. Frattini, col vescovo di Pamplona Mons. Francisco Pérez, e Mons. Juan Antonio Reig di Alcalá de Henares, la visita alla sede dell’Editrice Ciudad Nueva e, infine, l’appuntamento più atteso: Positive Revolution! Protagonistas de nuestro mundo. L’incontro con centinaia di giovani, pieno di emozioni e profondo ascolto, ha messo in evidenza come i giovani possono essere e sono già protagonisti di questo mondo, cambiandolo in positivo. La consegna di Maria Voce prima di partire: “Ogni comunità, ogni popolo che compone la Spagna ha qualcosa da dare a tutti gli altri. L’unità non è uguaglianza. Consiste nel fatto di essere consapevoli del frutto dell’amore reciproco; l’unità è il frutto di una grazia che Gesù manda quando c’è l’amore reciproco. Questo vuol dire: rendersi coscienti che io ho un dono da dare agli altri, e che gli altri hanno un dono da dare a me; e mettere questo dono a disposizione”. (altro…)
Feb 2, 2011 | Cultura
L’ultimo appuntamento di CeD, lo scorso 19 gennaio, ha coinvolto un gruppo variegato di operatori del diritto: studenti, giudici, tra cui un giudice della Corte Suprema di Giustizia, un rettore dell’università, alcuni avvocati dell’ufficio di difesa pubblica e liberi professionisti. Dopo il Congresso internazionale del 2005 a Castel Gandolfo, la rete di Comunione e diritto di Santo Domingo si è sviluppata sempre più sentendo l’urgenza di incidere con una nuova cultura giuridica nel tessuto sociale e politico della piccola ma vivace Repubblica. 
Al centro del programma dell’evento il tema della prof. Amy Uelmen della Fordham University di New York su “Valori cristiani e pratica giuridica”. La prof. Uelmen ha evidenziato come ogni persona può “mettere in correlazione” i propri valori e principi con la vita personale e professionale e trovare soluzioni ai problemi quotidiani, anche difficili. L’intervento dell’ avv. Angel Cano ha portato nel vivo della situazione professionale. La sua riflessione, rilevando come in certi casi le libere professioni agiscono secondo una mentalità di tipo commerciale, il cliente viene piuttosto concepito come qualcuno da sfruttare per il massimo guadagno, invece di considerarlo come una persona i cui diritti e interessi vanno difesi. Comunione e Diritto è apparsa come una via per guarire questa piaga. Le domande e le riflessioni dei partecipanti esprimevano la necessità di avere luoghi per queste riflessioni e l’impegno etico di compromettersi nel lavoro per la giustizia: “Parole dal cuore parlano al cuore” ha commentato al termine un alto magistrato. Per tanti è stato aver trovato “Gli strumenti di cui c’è bisogno per portare avanti questa visione”. Il giorno dopo, un appuntamento di rilievo. Presso la Commissione per la Riforma e la Modernizzazione della Giustizia il gruppo di operatori CeD ha incontrato il responsabile Lino Vásquez Samuel. L’Alto funzionario ha espresso grande interesse per i progetti concreti di Comunione e Diritto dicendosi disponibile a collaborare e nel dialogo è emerso come i valori portati da Comunione e Diritto possano rafforzare l’integrità del sistema giuridico. (altro…)
Feb 2, 2011 | Non categorizzato
Feb 1, 2011 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Tante le esperienze raccontate dai giovani dei Focolari sul loro vissuto quotidiano: nello studio, nelle loro attività dei weekend, organizzando concerti solidali, costruendo “ponti di fraternità” (come con i giovani musulmani a Tangeri). Molto forte e profonda l’esperienza sul dolore, raccontata da un giovane con una grave malattia, che ha dato spunto a Maria Voce – invitata dagli stessi giovani data la sua presenza in Spagna –, a parlare della chiave per costruire l’unità: Gesù abbandonato, culmine dell’amore di Dio per gli uomini. Lei ha invitato i giovani a prendere su di sé i dolori altrui, le divisioni, le difficoltà… e trasformarle in amore, come ha fatto Lui.
La presidente dei Focolari si è rivolta ai giovani col suo stile profondo e diretto: “Nel tiro con l’arco, quando si vuole fare centro, si deve guardare più in alto, perché nella traiettoria la freccia discende. Dovete guardare più in alto per colpire l’obiettivo. Guardate in alto, non abbiate paura, siete voi i protagonisti della vostra vita. Non aspettate il domani per fare il mondo nuovo. Il mondo nuovo lo state facendo adesso. Siete voi. E avete già cominciato. Come? Come i giovani ci hanno raccontato prima: prendendo le parole del rivoluzionario più grande, Gesù Cristo. La sua rivoluzione è iniziata duemila anni fa e non è ancora finita. Ognuno di noi deve fare la propria parte per questa rivoluzione, partendo dalla parola amore. Vivendo nell’amore, essendo amore vivo per tutte le persone che incontrerete. Non vi accontentate di qualcosa di meno”. Ed ha concluso con una sfida: “Questa sera avete iniziato qualcosa di grande. Andate avanti, senza paura. Il mondo è vostro. La rivoluzione positiva è cominciata”. Positive RevolutiON! ha coinvolto anche migliaia di giovani che già lavorano e vivono per un mondo unito delle diverse zone del mondo. Lo testimoniano i numerosi messaggi arrivati. La giornata si è conclusa a mezzanotte con una festa “esplosiva” preparata dai Giovani per un mondo unito. Tutti sono partiti con la gioia impressa sui volti, con l’impegno di cominciare subito la “rivoluzione positiva”, come una risposta concreta alla difficile situazione che attraversano i giovani non solo in Spagna. Prossimi appuntamenti per tutti: il “Meeting internazionale dei giovani per un mondo unito”, a Catelgandolfo (Roma), prima della beatificazione di Giovanni Paolo II; e la Giornata Mondiale della Gioventù ad agosto 2011 a Madrid. E gli echi, a caldo, continuano ad arrivare:
- “Conoscere gente nuova, da diversi punti della Spagna, tanti giovani che – come me – vogliono un mondo diverso… Spero che si ripeta!”.
- “Sconvolgente, nuovo, in queste ore sono migliorato… “Bisogna guardare più in alto, come nel tiro con l’arco”. E ce l’abbiamo fatta!”.
- “Mi sono piaciute tanto le parole di Maria Voce perché erano belle e molto profonde. Quando senti tutte queste cose rifletti un po’ e dici: “adesso sarò una persona migliore”. E’ emozionante vedere tanti giovani”.
- “Molto bello e molto divertente. Adesso tornerò a scuola e quando farò qualcosa penserò: “questo lo faccio per amore”.
- “Il fatto che fosse semplice e preparato da tutti in modo che tutti si sentissero protagonisti ha aiutato tanto. I workshop sono stati una buona idea: c’era chi pensava di andare a sedersi e parlare di qualcosa poco interessante e invece sono stati divertenti, dinamici e partecipativi”.
- “Non immaginavo tanti giovani della nostra età! Questo è stato molto incoraggiante”.
- “Questo incontro comporta un cambiamento, ti ricarica, soprattutto per quello che ha detto Maria Voce alla fine: non lasciare per domani quello che possiamo fare oggi”.
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Feb 1, 2011 | Focolari nel Mondo
Feb 1, 2011 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
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Feb 1, 2011 | Parola di Vita
“Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio”. Questa Parola ci dice qualcosa che ha a che fare con la nostra vita di cristiani, nella quale lo Spirito di Gesù introduce un dinamismo, una tensione che Paolo condensa nella contrapposizione fra carne e spirito, intendendo per carne l’uomo intero (corpo e anima) con tutta la sua costituzionale fragilità e il suo egoismo continuamente in lotta con la legge dell’amore, anzi con l’Amore stesso che è stato riversato nei nostri cuori . Coloro infatti che sono guidati dallo Spirito, devono affrontare ogni giorno il “buon combattimento della fede” per poter rintuzzare tutte le inclinazioni al male e vivere secondo la fede professata nel battesimo. Ma come? Si sa che, perché lo Spirito Santo agisca, occorre la nostra corrispondenza, e san Paolo, scrivendo questa Parola, pensava soprattutto a quel dovere dei seguaci di Cristo, che è proprio il rinnegamento di sé, la lotta contro l’egoismo nelle sue forme più svariate. Ma è questa morte a noi stessi che produce vita, così che ogni taglio, ogni potatura, ogni no al nostro io egoistico è sorgente di luce nuova, di pace, di gioia, di amore, di libertà interiore; è porta aperta allo Spirito. Rendendo più libero lo Spirito Santo che è nei nostri cuori, egli potrà elargirci con più abbondanza i suoi doni, e potrà guidarci nel cammino della vita. “Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio”. Come vivere allora questa Parola? Dobbiamo anzitutto renderci sempre più coscienti della presenza dello Spirito Santo in noi: portiamo nel nostro intimo un tesoro immenso; ma non ce ne rendiamo abbastanza conto. Possediamo una ricchezza straordinaria; ma resta per lo più inutilizzata. Poi, affinché la sua voce sia da noi sentita e seguita, dobbiamo dire di no a tutto ciò che è contro la volontà di Dio e dire di sì a tutto il suo volere: no alle tentazioni, tagliando corto con le relative suggestioni; sì ai compiti che Dio ci ha affidato; sì all’amore verso tutti i prossimi; sì alle prove e alle difficoltà che incontriamo… Se così faremo lo Spirito Santo ci guiderà dando alla nostra vita cristiana quel sapore, quel vigore, quel mordente, quella luminosità, che non può non avere se è autentica. Allora anche chi è vicino a noi s’accorgerà che non siamo solo figli della nostra famiglia umana, ma figli di Dio.
Chiara Lubich
Gen 31, 2011 | Focolari nel Mondo
One of the families I had been working with had broken the rules of the homeless shelter, and we had to then take the next step according to the policy and dismiss this family from the program. It wasn’t easy, since children were involved, and we had to find a place where they could go. The mother spoke with the director of the agency, who didn’t know all the facts, and he decided to allow the family to stay longer. I was upset at the way our work was undercut so I sent an email to the director stating my disappointment and justifying our position.
That night, remembering the Scripture sentence we were trying to live, I understood that I had to be led by the Spirit. I had to go beyond mere professionalism, and love the director by listening to his opinion.
The next day I apologized to him. As we talked the problem through, we found a way to proceed better with our work. Our dialogue was restored.
— A. S., Texas
Source: Living City, February 2011
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Gen 31, 2011 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
After college, I began job hunting. I found a job through a temp agency, but I was getting paid off the books, without health insurance. They asked me to lie to the customers I called, in order to get their business. I considered this really wrong and totally against my values! I decided to quit, even though it was a difficult decision because I was the financial support of my family. I felt I had to do God’s will, leaving behind everything that went against him.
My family was in shock, and I often felt like crying, but knew I couldn’t. I had to be “up” to help the rest of the family think positive.
Three weeks later, I found a full-time job in a film company.
A.C. India
Source: Living City, February 2011
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Gen 31, 2011 | Parola di Vita
“La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune” (At 4,32)
Questa Parola presenta uno di quei quadretti letterari (vedi anche 2,42; 5,12-16), nei quali l’autore degli Atti degli Apostoli ci fa conoscere a grandi linee la prima comunità cristiana di Gerusalemme. Questa vi appare caratterizzata da una straordinaria freschezza e dinamismo spirituale, dalla preghiera e dalla testimonianza, soprattutto da una grande unità, la nota che Gesù aveva voluto come contrassegno inconfondibile e sorgente della fecondità della sua Chiesa.Lo Spirito Santo, che viene donato nel Battesimo a tutti coloro che accolgono la parola di Gesù, essendo spirito di amore e di unità, faceva di tutti i credenti una cosa sola con il Risorto e tra di loro superando tutte le differenze di razza, di cultura e di classe sociale.
“La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune”.
Ma vediamo più dettagliatamente gli aspetti di questa unità. Lo Spirito Santo operava innanzitutto fra i credenti l’unità dei cuori e delle menti, aiutandoli a superare quei sentimenti che la rendono difficile, nella dinamica della comunione fraterna. L’ostacolo più grande infatti all’unità è il nostro individualismo; è l’attaccamento alle nostre idee, vedute e gusti personali. E’ col nostro egoismo che si costruiscono le barriere con cui ci isoliamo ed escludiamo chi è diverso da noi.
“La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune”.
L’unità operata dallo Spirito Santo, poi, si rifletteva necessariamente sulla vita dei credenti. L’unità di mente e di cuore s’incarnava e si manifestava in una solidarietà concreta, attraverso la condivisione dei propri beni con i fratelli e le sorelle che erano in necessità. Appunto perché era autentica, non tollerava che nella comunità alcuni vivessero nell’abbondanza, mentre altri erano privi del necessario.
“La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune”.
Come vivremo allora la Parola di vita di questo mese? Essa sottolinea la comunione e l’unità tanto raccomandata da Gesù e per realizzare la quale Egli ci ha donato il suo Spirito. Cercheremo dunque, ascoltando la voce dello Spirito Santo, di crescere in questa comunione a tutti i livelli. Innanzitutto a livello spirituale, superando i germi di divisione che portiamo dentro di noi. Sarebbe, ad esempio, un controsenso voler essere uniti a Gesù e nello stesso tempo essere divisi fra di noi comportandoci individualisticamente, camminando ciascuno per proprio conto, giudicandoci e magari escludendoci. Occorre, dunque, una rinnovata conversione a Dio che ci vuole uniti. Questa Parola, inoltre, ci aiuterà a capire sempre meglio la contraddizione che esiste tra fede cristiana ed uso egoistico dei beni materiali. Ci aiuterà a realizzare un’autentica solidarietà con quanti sono nel bisogno, pur nei limiti delle nostre possibilità. Trovandoci poi nel mese in cui si celebra la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, questa Parola ci spingerà a pregare ed a rafforzare i nostri legami di unità e amore di condivisione con i nostri fratelli e sorelle appartenenti alle varie Chiese, con i quali abbiamo in comune l’unica fede e l’unico spirito di Cristo, ricevuto nel Battesimo. Chiara Lubich
[1] Parola di vita, gennaio 1994, pubblicata in Città Nuova, 1993/24, p34-35.
Gen 31, 2011 | Cultura
Oltre 60 tra docenti universitari, sociologi e studiosi del servizio sociale provenienti da Argentina, Brasile, Austria, Germania, Russia, Belgio, Francia e Italia hanno preso parte al Seminario Internazionale: L’agire agapico come categoria interpretativa per le scienze sociali organizzato dal gruppo scientifico “Social-one, scienze sociali in dialogo”, svoltosi al centro Mariapoli di Castel Gandolfo il 17 e il 18 gennaio 2011. Social-One è un gruppo internazionale di sociologi e studiosi del servizio sociale che vuole portare avanti un’esperienza di vita, di studio e di confronto attraverso una dinamica di ascolto e di reciproca apertura, attingendo al carisma di Chiara Lubich. Da oltre 10 anni Social-One cerca di analizzare alcuni concetti chiave delle scienze sociali attraverso una lettura duplice che, a partire dalla tradizione sociologica, metta in luce le novità rappresentate dal carisma dell’unità.
Dopo una serie di studi sulla relazione sociale, sul conflitto, su rapporti sociali e fraternità, da circa tre anni, grazie alla lettura di un’opera di Boltanski, sociologo francese moderno tra i più importanti, si è lanciata la prospettiva di una nuova categoria concettuale, legata all’agire agapico, ossia ad un amore che vada al di là dell’incertezza, del caos, del consumismo tipico delle società contemporanee. «In questi ultimi due anni – sottolinea Vera Araujo, coordinatrice di Social-One – abbiamo avuto modo di colloquiare con vari sociologi italiani e di altre nazioni su questo argomento, arricchendoci e sentendoci incoraggiati a proseguire».
E così il seminario – patrocinato da sette Università ed Istituti Scientifici – aveva proprio l’obiettivo di presentare alla comunità scientifica alcune piste di lavoro sull’agire agapico, definito come “un’azione, relazione o interazione sociale, nella quale i soggetti offrono più di quanto la situazione richieda” – spiega Gennaro Iorio, sociologo, professore associato dell’università degli studi di Salerno. “Non è un’agire utilitaristico, di scambio di mercato. L’atteggiamento agapico, per attivarsi, non parte dal presupposto che l’altro ricambi il gesto”. Hanno arricchito il seminario oltre 20 relazioni scientifiche offrendo nuove piste di ricerca. (altro…)
Gen 28, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Il nostro corrispondente da Mosca ci ha lasciati a 56 anni dopo una rapidissima e spietata malattia. Un esempio di serietà professionale e umana.
Avevamo viaggiato insieme per redigere insieme il libro Sul largo confine. Storie di cristiani nel Caucaso. Era infatti corrispondente per Città Nuova, oltre che per alcune testate portoghesi – Eduardo Guedes era di Lisbona, dove era nato il 10 luglio 1954 – e la sua conoscenza della lingua russa e dei luoghi era indispensabile per completare la redazione di quel libro. Ricordo un viaggio in taxi tra Vladikavkaz e Nazran, capitali rispettivamente dell’Ossezia del Nord e dell’Inguscezia. Era la fine luglio 2007. La tensione era palpabile, la vicenda caucasica era estremamente virulenta. Il tassista temeva quel viaggio di poche decine di chilometri, perché non si sapeva come avrebbero reagito i soldati russi alla frontiera. E poi si diceva che nella regione erano frequenti i rapimenti a scopo di estorsione degli stranieri. Eduardo passò tutto il tempo a tranquillizzare quell’uomo con quella calma olimpica che da sempre lo caratterizzava. A Nalcik, invece, capitale della Cabardino-Balcaria, restammo una settimana per cercare di intervistare alcuni esponenti del mondo politico e culturale della repubblica ciscaucasica. In quell’occasione apprezzai il suo modo di intervistare, fatto più di silenzi che di parole, nella certezza che nell’intervista quel che conta è mettere a proprio agio l’interlocutore, in modo che possa esprimersi nel modo più chiaro e più libero possibile.

Eduardo con Maria Voce all’incontro dei delegati di zona, ottobre 2010
A Beslan visitammo assieme al sindaco la Scuola n° 1, quella dove nel settembre 2004 furono uccisi circa 300 bambini, nel più efferato attentato che si ricordi nella vicenda cecena e inguscia. Ricordo che ad un certo punto mi scoprì nel buio di un corridoio sventrato che non riuscivo a trattenere le lacrime sfogliando il quaderno di un bambino, ancora macchiato di sangue. Mi disse: «La barbarie è incomprensibile. Solo il volto insanguinato del Cristo mi placa». Di lui ricordiamo decine di articoli sulla complessa situazione russa, col coraggio della verità ma anche con la delicatezza di spiegare un mondo che per noi italiani è ancora seppellito da tonnellate di pregiudizi e preconcetti. Grazie Eduardo, di cuore, per tutto quanto ci hai dato. E continua a viaggiare e a mandarci reportage dalla terra dove nessuno muore più. Ricordiamo con commozione la frase del Vangelo di Giovanni che Chiara Lubich ti aveva suggerito per il tuo progetto di vita: «Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo». Tu il mondo l’hai amato, e il mondo ti ha amato. Arrivederci». di Michele Zanzucchi fonte articol: Città Nuova on line (altro…)
Gen 27, 2011 | Famiglie, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Castel Gandolfo (14 – 16 gennaio 2011) – 200 le persone separate orientate ad una scelta di fedeltà al coniuge, provenienti dall’Italia e da alcuni paesi europei, una da San Paolo (Brasile) e un’altra da Cordoba (Argentina), che hanno partecipato all’appuntamento, dal titolo Nel raggio del Suo amore, promosso dalle Famiglie Nuove dei Focolari. “Con la vostra presenza testimoniate al mondo che quella famiglia che ha avuto origine con la celebrazione del sacramento del matrimonio, anche se ora l’amore non è più ricambiato, non è venuta meno. Testimoniate che anche per voi la famiglia continua ad essere un valore importante, un valore su cui continuare a credere, per il quale continuare a vivere.” – Con questo saluto si è aperto il convegno, il quarto, di un percorso iniziato nel 2006. Il sogno infranto, una ferita che fa fatica a chiudersi. Disperazione, problemi, rabbia, impotenza sembrano soffocare… Eppure, “la vita può ancora tradursi in una divina avventura.” L’annuncio di Dio Amore dalle parole di Chiara Lubich, ha invitato ciascuno a scoprirlo dietro ogni circostanza, i dolori, le preoccupazioni e le gioie. Sperimentare e credere ancora al suo amore, mettendo in pratica le parole del vangelo riempie il vuoto e aiuta ad andare avanti. L’esperienza di sentirsi accolti da altre famiglie vicine, aiuta a ritrovare la serenità. La sofferenza acquista un senso.
“Incontrarsi è come accendere una luce – è stato un commento – non solo si esce da quell’isolamento cui sono vittime tante persone oggi, separate o no, ma si trova l’energia per donarsi agli altri, scoprendo che là fuori c’è un mondo che, nonostante le apparenze, soffre forse più di noi, che non aspetta altro che di essere ascoltato, capito, amato.” L’obiettivo dell’impegno di Famiglie Nuove è quello di difendere e rafforzare l’unità familiare attraverso la formazione dei fidanzati e dei giovani sposi e di sostenere le coppie nelle varie fasi della vita, in particolare nel momento della crisi. Appena conclusa, a questo proposito, la seconda parte del corso a Loppiano per rafforzare l’unità di coppia (3-6 gennaio 2011). Il soggiorno nell’ambiente della Scuola Loreto nella cittadella del Val d’Arno, dove si respira l’atmosfera di fraternità vissuta con persone e famiglie di altri continenti e la condivisione con famiglie stabili esperte in problematiche familiari, ha recato beneficio alle coppie. Due di esse non solo hanno potuto risolvere la crisi, ma si sono dimostrate capaci e orientate a donarsi ad altre famiglie in difficoltà. La prima parte di tale stage si era svolta dal 10 al 17 luglio 2010. (altro…)
Gen 26, 2011 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
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Gen 25, 2011 | Non categorizzato
Gen 25, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Gen 25, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Gen 25, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Gen 25, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Gen 25, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Maria Voce, a Siviglia dal 19 al 22 gennaio, lo scorso venerdì ha visitato il centro di soggiorno diurno per persone anziane La Miniera, ditta che aderisce all’Economia di Comunione, progetto lanciato da Chiara Lubich 20 anni fa. Maria Voce è rimasta colpita, fino al punto di esclamare “Sarei venuta in Spagna solo per questo!” Vedendo lo sviluppo di La Miniera ha aggiunto: “Mi pare che questo è l’inizio di qualcosa di grande (…). L’importante non è l’economia, è la comunione. La comunione non ha bisogno di beni; i beni arrivano dopo la comunione”. Ha messo in risalto il ruolo importante nello sviluppo di questo tipo di aziende della “provvidenza” divina, da considerare quasi un comune azionista. Elena Bravo e José Alonso, rispettivamente direttrice e amministratore di La Miniera, hanno guidato la visita, durata più di due ore. Maria Voce ha potuto conoscere tutti i lavoratori e gli ospiti, che hanno accolto con calore la presidente e il copresidente dei Focolari. Ha potuto osservare da vicino i servizi che offre la ditta e la cura personalizzata che si presta agli anziani. Al centro di questa azienda ci sono proprio loro, gli anziani, come hanno spiegato Elena Bravo e Pepe Alonso. Gli impiegati hanno illustrato le loro mansioni, secondo la linea di puntare al meglio per ogni ospite: “Cercando sempre un progresso, o che mantengano le loro capacità e non ci siano regressioni”. La Miniera è nata nell’anno 2003, grazie all’impegno e alla dedizione di Elena Bravo e suo marito Miguel Muñoz e di José Alonso e sua moglie Ana Vera – soci fondatori – insieme agli impiegati. “Grazie della commovente testimonianza di amore reciproco” ha scritto Maria Voce sul libro delle visite. Anche Giancarlo Faletti, copresidente dei Focolari, ha ringraziato: “E’ stata una visita meravigliosa! Grazie del vostro coraggio e del vostro amore per questo splendido progetto dell’Economia di Comunione”. La visita si è conclusa con la foto di gruppo.
La visita a Siviglia era iniziata il 18 gennaio con una calorosa accoglienza dei membri dei Focolari: mazzi di fiori e passi di danza sevillana. Il 21 si è poi svolto un incontro molto cordiale con l’Arcivescovo di Siviglia, Mons. Asenjo Pelegrina. Si è parlato della diocesi e del Movimento, del suo sviluppo in Spagna e del lavoro per il dialogo ecumenico ed interreligioso. L’Arcivescovo infine, ha salutato Maria Voce dando la sua benedizione. La serata del 22 è dedicata all’incontro della presidente con le persone dell’Andalusia e dell’Estremadura, che si sono presentate attraverso esperienze e momenti artistici. Un viaggio attraverso queste terre dal titolo “L’ avventura della luce. Melodia di un popolo”. Infine un momento di dialogo profondo su alcune delle questioni più significative per queste comunità. Dal 23 gennaio il viaggio della presidente dei Focolari è proseguito per Madrid, dove ha conosciuto la Cittadella Castello Esteriore (a Las Matas), Segovia e Avila, città di San Giovanni della Croce e Santa Teresa di Gesù, che con i loro carismi sono stati particolarmente importanti nella storia del Movimento dei Focolari. Concludendo il viaggio in Spagna, Maria Voce parteciperà il 29 gennaio a Positive RevolutiON! L’atteso appuntamento per i giovani spagnoli. (altro…)
Gen 24, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Gen 24, 2011 | Non categorizzato
Gen 22, 2011 | Focolari nel Mondo
Gen 22, 2011 | Cultura, Spiritualità
I “mass-media”, oltre ad essere quel meraviglioso fenomeno che tutti conosciamo e che in certo modo caratterizza la nostra epoca, sono anche particolarmente vicini e di fondamentale importanza nella storia e nell’oggi del nostro Movimento, come ho avuto occasione di sottolineare in un mio intervento a Bangkok in Thailandia, nel gennaio 1997, quando la locale Università St. John’s ha voluto conferire a me, ma per il Movimento che rappresento, la laurea honoris causa proprio in scienze delle comunicazioni sociali. C’è, in effetti, una doppia affinità che lega profondamente a noi i mezzi di comunicazione e che ci spinge a parlarne. Anzitutto una affinità relativa ai fini. La finalità del Movimento dei Focolari è di concorrere ad attuare quello che i nostri giovani definiscono il sogno di un Dio, cioè l’accorata richiesta che Cristo fece al Padre poco prima di morire: “Che tutti siano uno”. E quale è lo scopo dei mass-media? La loro vocazione collettiva è palese: sono fatti anch’essi per far vivere gli uomini insieme. Ma non è soltanto lo scopo, per cui il Movimento lavora, che rende i mass-media tanto vicini alla nostra vita. C’è una seconda affinità ed è relativa al metodo: la spiritualità dell’unità, che è tipica del Movimento, non si vive soltanto in una dimensione personale, ma comunitaria, collettiva. Nello sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa possiamo rilevare un nuovo passo, anche lì, nel disegno evolutivo dell’umanità. Tale sviluppo immette, per così dire, in essa una tensione inarrestabile che va dalla complessità all’uno, dalla frammentarietà alla ricerca dell’unità, in tempo reale. Se prendiamo in esame la nostra spiritualità, ci accorgiamo che, proprio perché essa è via all’unità, è una via di comunione. In un mondo pervaso di individualismo, in una Chiesa che coltivava e proponeva antiche, ma sempre ammirevoli spiritualità individuali, lo Spirito Santo ha spinto il nostro Movimento, vent’anni prima del Concilio, a fare questa solenne sterzata verso gli uomini. Non è questo il momento per una analisi approfondita dei vari cardini su cui poggia la nostra spiritualità, ma possiamo affermare che in ognuno di essi c’è una spiccata intonazione comunitaria. E’ dunque una via collettiva. Si va a Dio attraverso l’uomo. Si va a Dio insieme con l’uomo, insieme con i fratelli che amiamo. E perché questo amore è reciproco, ecco la possibilità di vivere sul modello della Trinità, divenendo uno come Dio è uno, senza essere mai soli come Dio che è trino. E Cristo è in mezzo a noi, come ha promesso: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. Questa spiritualità si è rivelata poi nel tempo una spiritualità di popolo. E’ l’anima di una rivoluzione d’amore evangelico capace di diffondersi velocemente in tutto il mondo. E non solo tra cattolici, ma anche fra cristiani di altre Chiese, tra fedeli di altre religioni, tra uomini di buona volontà che aspirano ad un mondo unito. E’ un fenomeno di fraternità universale tra milioni di persone, presenti ora in 184 nazioni e animate da una profonda esigenza: sentirsi “una cosa sola ” tra tutti. Questa sete di sentirsi uniti è stata da sempre una nostra caratteristica, fin dai primissimi tempi, quando una fitta rete di lettere metteva in comunione tra di noi il lavoro che Dio iniziava a fare nelle nostre persone, un lavoro che cresceva quanto più veniva partecipato. (…) Il Movimento ha un sito ufficiale nella rete Internet, dove viene proposta una presentazione dei contenuti ideali, della storia, della diffusione dei Focolari, con collegamenti a siti analoghi di altre nazioni e pagine di notizie aggiornate. (…) Come ho detto, i nostri “mass-media” sono nati da concrete esigenze, da piccole occasioni, come il desiderio di mantenersi in contatto o la necessità di aggiornare quelli che non erano presenti ad avvenimenti da noi ritenuti importanti, o dal dovere di sostenere spiritualmente quelli in difficoltà. Per molti anni non abbiamo dato pubblicità al Movimento e alla sua entusiasmante diffusione, e tuttora quella che c’è non è tanto opera del Movimento, ma viene spontanea. A noi importa soprattutto che ogni cosa continui a fiorire dalla vita, pur essendo sempre più convinti che i mass-media sono, per così dire, fatti apposta per noi, data la loro vocazione all’unità dei popoli. Del resto ricordiamo che i primi cristiani non avevano i media. Avevano il cuore che traboccava del messaggio di Cristo e passava di bocca in bocca a tal punto che, come disse Tertulliano, pur essendo nati ieri, avevano già invaso il mondo. E Gesù ha usato la sua bocca e non ha scritto niente, salvo sulla sabbia. Se diamo ora un rapido sguardo all’oggi dei mezzi di comunicazione, non possiamo nasconderci che, insieme ad un incalzante sviluppo che li rende ogni giorno più utili e affascinanti, essi presentino una serie di nuovi e grandi problemi per la società, per le famiglie, per i singoli. E’ quindi un panorama fatto di luci certamente e di ombre. Per citare solo alcune di queste: la globalizzazione che omogenizza le culture soffocandone le ricchezze; il relativismo etico che mescola messaggi autorevoli con altri superficiali o faziosi; la spettacolarizzazione dell’esistenza, che strumentalizza la sofferenza e il privato; l’eccessivo clima di competitività dentro le strutture produttive dei mezzi di comunicazione; l’invadenza eccessiva sul pubblico… Come usare i media senza esserne usati? Luci ed ombre, dicevo… I mass-media oggi sono o accolti acriticamente o biasimati per l’amoralità, la violenza, la superficialità che a volte propongono o sopravvalutati come infallibili strumenti di potere, quasi nuovi idoli di una umanità senza altre certezze. Noi sappiamo che sono semplici mezzi, ma intendiamo apprezzarne tutto “l’enorme potenziale assopito” secondo una felice espressione del Papa, vogliamo ed invitiamo tutti a farne un uso buono, fedele al messaggio profetico che contengono. Questo messaggio dice: “unità”. E qui vorrei elevare un grande grazie a Dio per come Egli non è assente nemmeno dalle moderne scoperte e dalle nuove tecniche, per come Egli conduce la storia. Ecco, infatti, che proprio ora in cui l’umanità sembra vagare nel buio dopo il crollo di forti ideologie e l’offuscamento di tanti valori, e d’altra parte proprio ora in cui si anela ad un mondo più unito, si reclama la fraternità universale, proprio ora ci troviamo tra le mani questi potenti mezzi di comunicazione, un segno dei tempi che dice “unità”. E non vi è, forse, in tutto ciò il dito di Dio? (altro…)
Gen 20, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
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