Maria Voce
E’ nata ad Ajello Calabro (Cosenza – Italia), il 16 luglio 1937, prima di sette figli. Il padre era medico; la madre, casalinga. Nell’ultimo anno di studi di giurisprudenza a Roma (1959) incontra all’università un gruppo di giovani focolarini e rimane affascinata dalla loro testimonianza evangelica. Terminati gli studi esercita la professione a Cosenza diventando il primo avvocato donna nel foro della città. Successivamente compie studi di teologia e di diritto canonico. Nel 1963, imprevista e “travolgente”, la chiamata di Dio a seguire la strada di Chiara Lubich a cui risponde con immediatezza: lascia una carriera promettente e parte per la scuola di formazione delle focolarine di Grottaferrata (Roma). Chiara le darà il nome di Emmaus, col quale da allora in poi sarà conosciuta nel Movimento. Esso, rimanda al noto episodio dei due discepoli in cammino con Gesù dopo la resurrezione e richiama il cuore del carisma dei Focolari: Gesù che si fa presente «dove due o più sono uniti» nel Suo nome. Dal ‘64 al ‘72 è in Sicilia nei focolari di Siracusa e Catania, dal ‘72 al ‘78 fa parte della segreteria personale di Chiara Lubich e nei successivi dieci anni vive nel focolare di Istanbul, dove intreccia rapporti a livello ecumenico con l’allora Patriarca di Costantinopoli Demetrio I e numerosi Metropoliti, tra cui l’attuale Patriarca Bartolomeo I, in quel tempo segretario di SS. Demetrio, oltre ad esponenti di varie Chiese. In questa metropoli turca a grande maggioranza musulmana, è un dialogo della vita che caratterizza i suoi rapporti con i seguaci dell’Islam. In qualità di esperta in diritto, dal 1995 è membro della Scuola Abbà, il Centro Studi interdisciplinare presieduto da Chiara Lubich, e dal 2000 è anche corresponsabile della Commissione internazionale di “Comunione e diritto”, rete di professionisti e studiosi impegnati nel campo della giustizia. Dal 2002 e fino all’approvazione avvenuta nel 2007 collabora direttamente con Chiara Lubich per l’aggiornamento degli Statuti generali del Movimento. Il 7 luglio 2008 viene eletta presidente del Movimento dei focolari e indica sin dall’inizio come stile della presidenza l’impegno a «privilegiare i rapporti» e a tendere con tutte le forze al fine per cui è nato il Movimento: perseguire l’unità a tutti i livelli, in tutti i campi, percorrendo le vie del dialogo aperte da Chiara Lubich. Il 27 luglio 2008, a conclusione dell’Assemblea generale Maria Voce viene ricevuta da Benedetto XVI nella sua residenza di Castelgandolfo, insieme al Copresidente Giancarlo Faletti e ad una rappresentanza internazionale del Movimento. Il 23 aprile 2010 papa Benedetto XVI la riceve in udienza privata. Il papa parla di «carisma che costruisce ponti, che fa unità» e invita a continuare nella sua attuazione con amore sempre più profondo e nella tensione alla santità. Nell’ottobre del 2008 partecipa e interviene al Sinodo dei vescovi su “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”. Il 24 novembre 2009 è nominata da Papa Benedetto XV nominata da Papa Benedetto XVI Consultore del Pontificio Consiglio per i Laici ed il 7 dicembre 2011 Consultore del Pontificio consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione. Numerosi i viaggi per incontrare le comunità del Movimento sparse nel mondo e proseguire nei contatti con personalità del mondo civile ed ecclesiale, dell’ambito culturale e politico, ecumenico ed interreligioso. Di particolare rilievo: gennaio 2009 in Africa, gennaio-febbraio 2010 in Asia, febbraio 2011 in Terra Santa, marzo-aprile 2011 in Nord America e marzo-aprile 2012 nei Paesi dell’Ispano-America, gennaio-febbraio 2013 in Australia e Nuova Zelanda, agosto-settembre 2013 in Giordania, marzo-aprile 2014in Brasile. Tappe importanti per rafforzare i legami di amicizia e collaborazione intrapresi nei quasi 70 anni di vita del Movimento dei focolari, e che lasciano intravedere nuovi sviluppi nel cammino di fraternità. Il 12 Settembre 2014 è stata eletta per il secondo mandato consecutivo. A giro di posta è arrivata la conferma della Santa Sede – come previsto dagli Statuti dei Focolari: “All’inizio di questo secondo mandato, auguriamo alla Dott.ssa Maria Voce particolare assistenza dello Spirito Santo e affidiamo il suo servizio all’intercessione materna di Maria Santissima, di cui oggi ricorre la festa del suo Santo Nome”, scrive il card. Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per il Laici.
Cittadella Piero
Nel suo discorso, sempre Chiara ne indicò la vocazione: “La sua nota specifica, l’inculturazione”. Nacque così la “scuola per l’inculturazione focolarina”, il cui scopo è approfondire la vita del vangelo, “cercando di dialogare” con le varie culture e usanze dei popoli africani nella prospettiva della spiritualità dell’unità. Da allora la cittadella è diventata un luogo di formazione per tutte le branche e diramazioni del Movimento in Africa. La testimonianza di una vita evangelica volta a costruire l’unità fra tutti, che informa la vita quotidiana dei suoi abitanti stabili provenienti da 17 nazioni dei 5 continenti, coinvolge anche i numerosi visitatori. La Cittadella ha aperto, infatti, le sue porte a persone singole o gruppi che vi hanno individuato un luogo adatto per ritiri, corsi di formazione, riposo, convegni, conferenze professionali ecc. Dopo quasi 20 anni la Cittadella Piero, nei suoi diciotto ettari di prato verde, si presenta ormai costituita come una piccola città in cui le abitazioni, una falegnameria, vari laboratori artigianali sono accanto alle scuole di formazione e di inculturazione, al centro di spiritualità per Sacerdoti e religiosi, ad un centro giovanile e ad una rivista: New City Africa. Non manca la chiesa “Madonna della Luce” e un piccolo cimitero. Il centro Mariapoli (città di Maria) poi, accoglie i visitatori offrendo possibilità di alloggio e una sala per conferenze. Come raggiungere la Cittadella Piero: da Nairobi prendere la superstrada per Thika. La Cittadella si trova sullo svincolo per Keniatta Road. Mariapolis Piero P.O. Box 552 01001 Kalimoni Nairobi -Kenya
Cittadella Faro – Križevci
Negli anni drammatici della guerra (1991- 95) si è manifestata davvero all’altezza del suo nome: oltre ai Croati, tanti sono passati dalla Serbia e dalla Bosnia, ritrovando la forza di perdonare e di ricominciare. Con l’arrivo della libertà, alcune famiglie vi si sono stabilite. Animate dall’amore reciproco, sono in corso attività e imprese dell’ Economia di comunione. La Scuola materna “Raggio di sole” è un prezioso laboratorio che offre spunti per l’elaborazione delle linee della pedagogia di comunione anche alle Università di Zagabria e di Skopje. In collaborazione con la città si sta sviluppando una rete di sportivi che vogliono portare la cultura della fraternità anche nello sport. Un momento storico è stata la visita di Chiara nell’aprile 1999 che ha dato una nuova luce a tutte le realtà esistenti lasciando un’impronta indelebile in tutti gli abitanti e nella stessa città di Križevci.
Ohio
Avvertenza: tutte le informazioni geocodificate presenti in questo sito sono puramente indicative. Gli oggetti rappresentati (ad es. luoghi d’incontro e quant’altro) e i servizi di localizzazione o navigazione, possono essere imprecisi o errati nello stabilire indirizzi, posizioni, prossimità, distanze, indicazioni e orientamento.
New York – Mariapoli Luminosa
Official website: https://www.focolare.org/usa/en/mariapolis-luminosa/ Maria Voce’s visit to “Luminosa”, March 2011 [nggallery id=23] (altro…)
Dallas, Texas
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Los Angeles
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Vancouver
Montreal
Toronto
Benvenuto sul nuovo focolare.org!

Lancio del sito da Maria Voce in un collegamento video dalla Spagna, 22 gennaio 2011.
[:de]484 Kinder haben ein Zuhause gefunden[:]
[:de]Seit vielen Jahren bemühen sich die Familien der Fokolar-Bewegung um Kinder in Not. Außer der 1993 lancierten weltweiten Patenschaftsinitiative, die heute 98 Förderprojekte in 52 Ländern mit 18.650 Kindern unterstützt, wurden seit 2001 auch 484 Kinder adoptiert. Sie kommen aus Madagaskar, Brasilien, Kolumbien, Peru, Philippinen, Vietnam, Litauen und Polen. Maria Pia und Angelo (Italien) haben Emanuele adoptiert, ein gehbehindertes Kind aus Vietnam. „Mit seinem Lächeln erfüllt er unser Leben und weitet unseren Blick auf die Welt.“ Nach einer Operation mit nachfolgender Physiotherapie kann Emanuele jetzt richtig laufen, die kleine Familie ist glücklich. Doch die “frisch gebackenen“ Eltern können die Erinnerung an das Waisenhaus in Vietnam nicht abschütteln und entscheiden sich, ein zweites Kind zu adoptieren, dieses Mal ist es ein Mädchen. Doch auch damit nicht genug. Mit ihrer Überzeugungskraft gelingt es Maria Pia und Angelo, ihren kleinen Wohnort in der Nähe von Neapel für die Patenschaftsinitiative zu begeistern. Viele helfen mit, dass Kindern geholfen werden kann.[:]
Catalogna, prima tappa iberica della presidente dei Focolari
In pellegrinaggio a Montserrat – Il 17 gennaio, quasi a conclusione del soggiorno nelle terre della Catalogna, Maria Voce si è recata presso il Santuario della Madonna di Montserrat, patrona della Catalogna, accompagnata dall’Abate P. Josep M. Soler. Incontro caratterizzato da stima reciproca, in continuità con la fraternità e la comunione che da anni segnano i rapporti tra i Focolari e i benedettini. Anche Chiara Lubich – nel suo soggiorno in Spagna nel 2002 – aveva affermato, durante la visita al Monastero di Montserrat: “Tante volte i movimenti possono offrire l’esempio della freschezza evangelica e carismatica, così come l’impulso generoso e creativo dell’evangelizzazione. Da parte loro, i movimenti possono imparare molto dalla testimonianza della vita consacrata, che custodisce molteplici tesori di sapienza e di esperienza”. L’abate si è detto lieto di sapere che Chiara Luce Badano – la giovane recentemente beatificata a Roma – era stata a Montserrat alcuni anni prima della sua morte. “Un’altra cosa che ci unisce!” ha esclamato Padre Josep. Sempre lunedì 17 il Cardinale di Barcellona, Mons. Sistach, ha accolto Maria Voce con grande affetto, ricordando la visita di Chiara nel 2002. E ancora in serata un incontro della Presidente con l’Arcivescovo de La Seu d’Urgell e coprincipe di Andorra, Mons. Joan-Enric Vives i Sicília. Il viaggio si conclude con la visita alla Sagrada Familia, consacrata lo scorso novembre da Papa Benedetto XVI, e all’editrice Ciutat Nova, edizione in catalano di Città Nuova. Ora si parte verso le terre della Andalusia, a Siviglia, nel sud della Spagna.
Focolare Skopje
Focolare Abidjan
Cittadella Arco Iris
Focolare Venezuela
Focolare Paraguay
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Focolare Quito
Il nome, Ecuador, viene proprio dalla linea equatoriale che passa a pochi chilometri da Quito, la capitale. In poco più di 280.000 Km2 troviamo una varietà incredibile di paesaggi e di climi: imponenti montagne, ghiacciai perenni che coronano i più alti vulcani della terra, la foresta amazzonica, la costa pacifica e le famose Isole Galapagos. Ma chi sono stati i primi ecuadoriani a conoscere lo stile di vita basato sul Vangelo proposto dai Focolari? Tutto inizia con Argenta Peñaherrera Perkins, figlia dell’Ambasciatore ecuadoriano presso la Santa Sede negli anni ’60. Argenta conosce il Movimento a Roma e quando ritorna a Quito coinvolge molti altri giovani in questa passione per la fraternità universale. Anna Sorlini, focolarina italiana che vive in Argentina, comincia a far visita a questo primo gruppo; siamo alla fine degli stessi anni ’60 quando già alcuni di loro partono per Buenos Aires per fare in prima persona l’esperienza di una Mariapoli. Da allora lo sviluppo del Movimento dei Focolari in varie città dell’Ecuador non ha avuto sosta. Il 10 agosto 1981 arrivano a Quito le prime focolarine che si stabiliranno nella capitale ecuadoriana, a 2800 metri sul livello del mare, nel 1989 si apre anche il focolare maschile, mentre nel 2008 si apre un altro focolare femminile, questa volta a Guayaquil, la città più popolosa dell’Ecuador, sulla costa sud del Paese. Oltre alle nutrite comunità di Quito e Guayaquil, ne troviamo ancora due, molto vive, a Esmeraldas e Ibarra. Ma ci sono persone e gruppi del Movimento in molte altre città: Ambato, Santo Domingo, Riobamba, Otavalo, Durán, Samborondón, ecc. Si stimano circa 2.500 membri del Movimento nel Paese. Nel 1990 Argenta dona al Movimento un terreno sul quale, poco a poco, sorgerà il piccolo Centro Mariapoli dell’Ecuador. Chiara lo chiama: “Concordia” (www.centromariapolisconcordia.org). Con il passare del tempo, nella vita del Movimento, si delinea un percorso che si rivela particolarmente consono alle sfide locali, in vista del mondo unito. Si tratta dell’interculturalità. L’Ecuador, infatti, è un Paese multiculturale per la presenza di etnie ben definite: meticci, afrodiscendenti, indigeni e montubi (contadini della costa sud). Un piccolo Paese, ma con un’immensa biodiversità sia ambientale che umana. La nuova Costituzione, approvata nel 2008, cita per ben 11 volte il termine “interculturalità” inteso proprio come unità nella diversità. Fin dal 2006 le Mariapoli ecuadoriane hanno avuto anche questa più o meno esplicita intenzione: vivere un’esperienza interculturale, aprirsi alle persone di altre etnie, proprio per generare, secondo un’espressione usata da Chiara nel Santuario di Guadalupe in Messico, uno scambio di doni fra culture: “Non è solo farsi uno con un altro popolo spiritualmente – disse in quell’occasione – scoprendovi magari e potenziando i ‘semi del Verbo’ presenti in esso, ma assumere anche noi, con umiltà e riconoscenza, quel qualcosa di valido, che offre la cultura dei nostri fratelli”. Ed è proprio questa l’esperienza appassionante che stiamo facendo all’interno del Movimento: conoscersi per riconoscersi, conoscere le bellezze delle varie culture per riconoscersi fratelli, bisognosi gli uni degli altri. (altro…)
Focolare Bucarest
Focolare Sofia
Focolare Belgrado
Focolare Vilnius
Info Lettonia
Chiara Lubich, giugno 2000
Vivere la comunione come i primi cristiani. L’esperienza di una religiosa.
Sr. Maria Cristina racconta come la necessità di un gruppo di religiose di un’altra congregazione, appena arrivate dall’India, mette in moto in lei e nelle persone vicine, tanti gesti concreti di aiuto per farle sentire a casa. Un modo per sperimentare la vita con “un cuor solo e un’anima sola”. «Un bisogno di ridimensionamento ha portato alla chiusura della casa della mia congregazione dove mi trovavo, e sono stata invitata a passare ad un’altra poco distante. Data la vicinanza alla mia nuova comunità, il parroco ha chiesto se era possibile che continuassi ancora a dare una mano fino al momento in cui sarebbe arrivato qualcuno. Ho accettato. Dopo qualche tempo, sono arrivate alcune suore di un’altra congregazione, provenienti dall’India. Una di loro conosceva abbastanza bene l’italiano, le altre due no. Mi è stato così chiesto di accompagnarle nel loro inserimento in parrocchia e nel paese, aiutandole nella conoscenza delle famiglie, nella catechesi con i ragazzi e nelle altre attività, che prima svolgevo anch’io. Nel mio cuore avevo ben presente che era un’occasione per testimoniare la comunione tra sorelle di altri Istituti. Qualcuno meravigliato si chiedeva il motivo di questo trattamento a persone sconosciute come a delle sorelle. Mi sono venute in mente le parole degli Atti degli Apostoli: “La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune” (At 4,32). Ho cercato di comunicare alla gente che fra noi poteva essere messo tutto in comune ed anche fra famiglie religiose poteva esserci un aiuto reciproco. Concretamente mi sono messa nei panni delle suore ed ho visto il loro bisogno. Così abbiamo lasciato loro non solo la casa, ma anche tutto l’arredamento. È stato un modo per aiutarle ad inserirsi di più e cogliere che la comunione è al di sopra delle differenze. Anche le signore del paese si sono messe in moto, chiedendo cosa potevano fare. Insieme abbiamo sistemato la casa, l’abbiamo abbellita, abbiamo messo nella dispensa cose che potevano far piacere a loro, come per esempio il riso al posto della pasta, ecc. Prima della mia partenza, queste suore mi hanno ringraziato perché avevano fatto l’esperienza di essere un’unica famiglia, non più due congregazioni distinte. Credo che questo la gente l’abbia capito, ed è stata una testimonianza di come si può vivere oggi la stessa comunione dei primi cristiani». sr. Maria Cristina
Economia di Comunione: è il momento dell’Africa
Economia di comunione: un nuovo paradigma per lo sviluppo africano è il titolo della prima Scuola Panafricana di Economia di Comunione, che si svolgerà dal 23 al 25 gennaio a Nairobi (Kenia). A partecipare saranno 110 giovani aspiranti imprenditori che intendono imparare a fare imprese di comunione, insieme ad esperti di Economia di Comunione provenienti da Stati Uniti, Filippine, Italia. I giovani sono attesi da tutta l’Africa (Costa d’Avorio, Burkina Faso, Mali, Togo, Cameroun, Centrafrica, Congo, Kenya, Uganda, Burundi, Tanzania, Madagascar, Sud Africa, Angola); 4 le lingue parlate: inglese, francese, portoghese e italiano.
Formazione, reciprocità, inculturazione sono i pilastri fondamentali della scuola. “La Scuola Panafricana si basa su tre presupposti” – ci dice Luigino Bruni, responsabile a livello mondiale del progetto Edc – “il primo: oggi la cooperazione allo sviluppo si fa con le persone, non con i capitali: senza università di qualità, non si può fare sviluppo serio. Il secondo: il metodo della scuola, la reciprocità: non ci saranno professori provenienti dall’occidente che andranno a insegnare ai giovani africani: partendo dalla grande stima che nutriamo per questa cultura, tutti impareranno da tutti. Il terzo: lo sviluppo non può realizzarsi senza cultura d’impresa e questa oggi in Africa manca. L’Africa ha bisogno di aprirsi al mercato salvando le radici di “comunità” molto forti nel Dna della sua cultura: allora si capisce come l’economia di “Comunione” possa essere qui davvero una opportunità importante.”
Nei giorni immediatamente successivi, dal 26 al 28 gennaio 2011, l’Università Cattolica di Nairobi (The Catholic University of Eastern Africa), ospiterà la Conferenza Internazionale su Economia di Comunione, per la quale sono attesi oltre 300 partecipanti. E’ la prima volta che Economia di Comunione viene presentata in una università Africana.
Il Dr Aloys Blasie’ Ayako, Decano della “Faculty of Commerce” di questa università, ha fortemente voluto questo evento – nel quale una speciale attenzione verrà data alla “cultura d’impresa”- poiché nella cultura dell’Economia di comunione vede una grande speranza per il suo popolo.
Per dare continuità a questo importante momento, sono in fase di progetto presso la CUEA corsi di approfondimento sul tema per diffondere e una cultura economica d’impresa per l’Africa, affidandone la realizzazione al gruppo di economisti e studiosi che lavorano in tutto il mondo allo sviluppo dell’Economia di Comunione. (altro…)
Mariápolis Alta Gracia – Córdoba
Info Estonia
Info Bosnia-Erzegovina
Info Montenegro
Centro Mariapoli di Praga
Info Cechia
Contact Nicaragua
Focolare Guatemala
Focolare Tegucicalpa
Focolare El Salvador
Focolare Bogotà
Giovani e democrazia
Il procedere faticoso della democrazia in Europa: è il tema proposto nel percorso di formazione politica della “Scuola di partecipazione” per i giovani del capoluogo sardo. E’ il 13 gennaio. Il contesto non è dei più facili. Sull’Isola, infatti, da settimane crescono i motivi di tensione sociale. E anche tra i giovani serpeggia la disillusione, il disorientamento, il rifiuto, nei confronti di quanto sembra riservare loro il futuro. Eppure, anche questa volta, sono presenti in tanti all’appuntamento. Giovani e tutor della scuola, attorniati da numerose altre persone avvisate con il passaparola. Cosa ha da dire alla scienza politica e alla democrazia moderna con i suoi paradossi, la scelta di guardare alla persona e alla società a partire da una nuova definizione del legame sociale, la fraternità universale? Ha preso avvio da qui la relazione di Daniela Ropelato, ospite della serata, docente di Scienza politica presso l’Istituto universitario Sophia di Loppiano, che ha condiviso con i presenti i punti principali di una riflessione che coinvolge politici e studiosi, cittadini e funzionari della pubblica amministrazione, che hanno trovato nel carisma dell’unità il cardine anche per l’impegno pubblico. La Scuola di Cagliari non è un’esperienza isolata: è una delle 10 “Scuole di partecipazione” nate di recente in Italia (Spoleto, Prato, Genova, Palermo, Catania, Cuneo, Trento, Carpi, Caltanissetta), che fanno parte della rete internazionale delle Scuole del Mppu. “Comunità di apprendimento” – così le chiamano in Argentina – per giovani che non si rassegnano al prevalere di uno stile di fare politica che lacera la convivenza, e che hanno deciso di fare pratica di una “politica di comunione”. I giovani sardi presenti sono i protagonisti dell’incontro: in loro la fraternità trova una convinta adesione. “Una spinta a diventare più operativi, anche nel piccolo” – ha commentato uno dei presenti “per essere cittadini, consapevoli del contributo che ciascuno può dare”; e ancora “si può fare politica a casa, in una sala d’attesa, in una bottega, in piazza, dando la nostra opinione e testimoniando con la nostra vita”. Del resto, la loro Scuola è intitolata a “Domenico Mangano”, tra i primi a spendersi in prima persona per una politica rinnovata dalla logica evangelica, costruttore di giustizia e di fraternità, non solo al servizio della sua città, Viterbo, ma anche di quella rete più vasta che oggi è il Mppu in Italia e oltre. Un esempio che, anche in Sardegna, continua a portare frutto, a conferma che una feconda relazione fra generazioni può innescare quell’innovazione tanto necessaria anche per la sfera pubblica. (altro…)
Atlanta, Georgia
26.09.10 Beatificazione di Chiara Luce Badano
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Maria Voce in Spagna – Gennaio 2011
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chiaraluce.org vi aspetta su Internet
Far conoscere la sua esperienza mettendo in risalto la spiritualità collettiva da cui è scaturita, questo è l’obiettivo di www.chiaraluce.org. Un sito per tutti (da subito è disponibile, oltre che in italiano, anche in inglese ed in spagnolo), in cui mettere in risalto la sua esperienza di vita che è anche quella di tanti di noi. Da qui l’idea di non chiamare il sito Chiara Luce Badano ma semplicemente ChiaraLuce, non un sito commemorativo ma un sito su un’amica, viva e presente. Il sito è diviso in tre parti denominate Life Love Light. Non a caso: il sito infatti vorrebbe essere un proseguimento ideale della serata di festa e di incontro con ChiaraLuce svoltasi all’Aula Paolo VI lo scorso 25 settembre. Life: la prima, ed attualmente l’unica sezione ad essere online, riguarda la vita di ChiaraLuce, suddivisa a sua volta in 7 sezioni – l’attesa, l’infanzia, l’adolescenza, la malattia, la partenza, la beatificazione, l’onda – ognuna corredata da foto e video. La seconda, Love, approfondirà la spiritualità collettiva e raccoglierà al suo interno le esperienze più significative da tutto il mondo. Infine la parte Light, la più sociale e dinamica, andrà online entro febbraio. Direttamente collegata con i più importanti Social Network, da Facebook a Orkut, passando da Twitter e Youtube, permetterà di conoscere tutto quello che la rete offre sull’argomento, sulle iniziative in corso, su quelle passate e su quelle future legate a ChiaraLuce. Si potranno lasciare impressioni e commenti. Benvenuti quindi su: www.chiaraluce.org (altro…)
I “mondi” per… muovere il mondo
Rocca di Papa, centro congressi “Mondo Migliore”: non sarà un caso che si sia tenuto proprio qui il congresso che il movimento Umanità Nuova ha promosso nelle giornate dell’ 8 e 9 Gennaio 2011, e dedicato proprio ai cosiddetti “mondi”. “Il Movimento Umanità Nuova si articola non tanto per categorie, quanto per “mondi”– ha detto Chiara Lubich già nel 1983- “nei quali convergono quelle persone che operano quotidianamente gomito a gomito”. I “mondi” dunque – 8 in totale – rappresentano l’insieme dei vari ambiti della vita sociale con tutte le persone e le diverse categorie in essi operanti: ecco i medici, gli infermieri, i malati per il “mondo” della salute; i professori, i bidelli e genitori per il “mondo” della scuola; gli imprenditori, i commercianti, gli artigiani, i sindacalisti e gli operai per il “mondo” dell’economia e del lavoro. E si potrebbe continuare ancora. Oltre 230 partecipanti, prevalentemente italiani ma con alcune significative presenze daFrancia, Croazia, Spagna e Portogallo, per prendere coscienza che i “mondi” rappresentano uno strumento privilegiato ed efficace per andare incontro all’umanità. Leggere le ferite di un particolare ambito sociale e riconoscerne allo stesso tempo le opportunità è stato uno dei compiti principali dei congressisti: una comunione di esperienze e di intuizioni per mettersi a servizio delle città, delle comunità, delle scuole, degli ospedali, dei consigli comunali, delle fabbriche, degli uffici e dei quartieri, trovando insieme le risposte migliori alle sfide che la società di oggi è chiamata ad affrontare, avendo sempre davanti agli occhi lo scopo ultimo: la fratellanza universale. Oltre ai momenti in plenaria, il lavoro si è svolto soprattutto per gruppi, con impegno, passione, vivacità e ascolto profondo. Questo ha permesso ai partecipanti non solo di conoscersi, ma anche di trarre coraggio dall’esperienza di un collega o di un vicino. Si è profilato così anche un iniziale lavoro per delineare le “idee forza” che è possibile evincere dalle varie testimonianze, individuando allo stesso tempo alcune priorità di impegno nei diversi ambiti. E’ significativo il commento di Rosamaria Milisenna, impegnata nel mondo dell’educazione e della cultura in Sicilia: “La bellezza di questi giorni è stata scoprire che con la tua vita, le tue competenze professionali e le tue passioni, essendo pienamente dentro e per l’umanità, puoi dare un’idea, una soluzione, una risposta che quel pezzetto di mondo in cui vivi attende. Non da sola, ma insieme”. (altro…)