Nov 10, 2017 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Un magnifico giardino con tanti fiori di vari colori. Appaiono così le numerose coltivazioni che dall’Ecuador esportano in tutto il mondo le loro pregiate varietà floreali. Un’immagine che Sr. Vanessa, Missionaria Francescana della gioventù, ha utilizzato per introdurre il ritiro spirituale svoltosi il 22 ottobre a Quito nella sede della CER (Conferenza Ecuadoriana Religiose). Sr. Vanessa ha da poco concluso un anno di permanenza a Casa Emmaus di Loppiano – centro di spiritualità per religiose che vogliono approfondire il carisma dei Focolari – e non ha trovato esempio migliore per descrivere la Chiesa e i suoi vari carismi alle 27 consacrate e un religioso di 11 Congregazioni differenti che avevano risposto all’invito della CER. Attraverso una dinamica di gruppo, la giovane religiosa ha chiesto a ciascun partecipante di appendere al Crocifisso dell’aula la Parola su cui è basato il carisma del proprio fondatore, rendendo così visibile l’idea che ogni carisma suscitato dallo Spirito è un nuovo “Cristo dispiegato nei secoli”. E per restare nella metafora, a ciascun partecipante è stato consegnato un fiore, ognuno diverso dagli altri, come differenti sono i carismi: varie bellezze che nella comunione e nel comune servizio alla Chiesa, si ritrovano potenziate e attualizzate.
Nel programma, oltre ai temi che hanno approfondito il valore della comunione fra i carismi antichi e nuovi della Chiesa e le modalità concrete per favorirla o suscitarla, è stato dato ampio spazio alle testimonianze. La CER, infatti, aveva indetto questo ritiro dal titolo “Comunione tra carismi, testimonianza di speranza”, per la felice concomitanza della visita in Ecuador della madre generale delle Piccola Ancelle del S. Cuore, sr. Imelda Rizzato, la cui conoscenza della spiritualità dei Focolari risale ai tempi del suo noviziato. Ha così potuto raccontare come l’impatto con questo spirito, oltre a rafforzarne la scelta vocazionale, le abbia trasmesso una speciale propensione interiore a tessere rapporti di comunione con quanti incontra, incarnando il carisma del fondatore, il beato Carlo Liviero, a detta dei suoi superiori, in modo autentico. Nel tempo la congregazione le ha affidato vari incarichi, fino a chiederle di esserne attualmente la guida maggiore. Una responsabilità che cerca di svolgere nella condivisione con le sue consorelle e nell’apertura e comunione con le altre realtà ecclesiali e religiose, nell’ottica di quella “Chiesa in uscita” che il Papa si aspetta.
Sr. Imelda e le altre religiose che hanno preso la parola, hanno così potuto testimoniare come il carisma dell’unità non sia assolutamente in contrasto con i singoli carismi, anzi, ma un valido aiuto per attuare quanto la Chiesa si aspetta da ciascun carisma, singolarmente e nella comunione fra di loro. La notizia del ritiro era giunta anche al Nunzio apostolico, mons. Andrés Carrascosa, il quale, non solo ha favorito la partecipazione delle suore della Nunziatura, ma vi ha mandato il Segretario che ha celebrato la Messa e che, fermatosi per tutto l’incontro, ha dichiarato che “era un vero privilegio esserci”. Il giorno dopo alcune delle religiose presenti hanno voluto fare visita al focolare, per mettere le basi ad un nuovo cammino di unità fra carismi in Ecuador, per aprire nuovi orizzonti e dare speranza alla Chiesa e al mondo. (altro…)
Nov 9, 2017 | Focolari nel Mondo
Il 9 novembre di 28 anni fa il governo tedesco orientale decretava l’apertura delle frontiere con la Repubblica Federale. A questo annuncio, decine di migliaia di berlinesi dell’Est si precipitarono nelle strade armati di piccone, per demolire una volta per tutte il muro che li divideva dall’ovest. Il crollo del muro fu universalmente interpretato come il segno di una nuova epoca che si apriva. I berlinesi dell’Est furono accolti in maniera festosa dai loro fratelli dell’Ovest, tanto che i bar vicini al muro iniziarono a offrire birra gratis per tutti. Poco meno di un anno più tardi, il 3 ottobre del 1990, la Germania veniva definitivamente riunificata, divenendo Repubblica Federale di Germania. Oggi pochi tratti di quel che resta del muro di Berlino sono diventati il simbolo di un’epoca storica e un memoriale per ricordare le 170 persone che furono uccise, nel tentativo disperato di attraversare il confine. (altro…)
Nov 9, 2017 | Chiara Lubich, Ecumenismo, Focolari nel Mondo

Georges “Yorgo” Lemopoulos
Il ricordo di Georges Lemopoulos, ortodosso del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, ex Vice-Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC). Attualmente è responsabile dei preparativi per i 70 anni del CEC nel 2018. «Durante il “Pellegrinaggio di unità, giustizia e pace” che segna profondamente la natura e il lavoro del Consiglio ecumenico delle Chiese, Chiara Lubich è stata considerata da molti una compagna di strada, affidabile, instancabile, ingegnosa, piena di inventiva e trascinatrice. 
Ginevra ottobre 2002: Chiara Lubich con il segretario generale del CEC, Konrad Raiser
La sua passione per proclamare e vivere il Vangelo nel quotidiano; il suo carisma, la sua spiritualità fondata principalmente sul Cristo crocifisso e abbandonato; la capacità di mobilitare con il suo entusiasmo tanto i responsabili religiosi quanto i giovani, i cattolici e gli altri cristiani, i fedeli di altre religioni; la sua sensibilità verso l’ingiustizia economica e sociale. Tutto questo è stato fonte di ispirazione e di incoraggiamento per coloro che sono impegnati nel cammino del movimento ecumenico. Chiara ha visitato la sede del Consiglio ecumenico delle Chiese due volte (1967 e 2002) ed ha incontrato a più riprese i dirigenti del CEC. Questo rapporto tra il CEC e il Movimento dei Focolari continua anche oggi, sotto varie forme: incontri, collaborazioni, progetti comuni, partecipazione reciproca ad avvenimenti che segnano la vita dei due organismi ecumenici, con la coscienza e la gratitudine che l’impronta di Chiara, la sua preziosa eredità e le sue esortazioni continuano a guidare i loro passi, a incoraggiarli e a sostenerli nel cammino comune». (altro…)
Nov 9, 2017 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Ginevra 1967: Chiara al Consiglio Ecumenico delle Chiese con Philip Potter e Lukas Vischer
«La fotografia mostra uno dei colloqui che Chiara Lubich ha avuto durante la sua prima visita al Consiglio ecumenico delle Chiese a Ginevra, il 9 novembre 1967. In essa si vede Philip Potter sorridente, allora direttore del Dipartimento del Consiglio ecumenico delle Chiese per la Missione, più tardi divenuto Segretario generale. Lukas Vischer che discute animatamente, allora direttore di Fede e Costituzione del CEC. E Chiara Lubich, gioiosa, che ascolta attentamente. Questa visita è stato il risultato di un profondo dialogo che Chiara Lubich ha avuto con il teologo riformato Lukas Vischer durante le diverse sessioni del Concilio Vaticano II (1962 – 1965) a Roma. Ne sono nate fiducia reciproca e amicizia. Lukas Vischer vedeva in Gesù abbandonato, punto centrale della spiritualità di Chiara Lubich, un ponte per il dialogo ecumenico. La loro amicizia è stata importante per tutti e due, e per tutta la vita. Sarà stato un caso che la loro morte (2008) sia avvenuta soltanto a pochi giorni di distanza? L’incontro avvenuto nel 1967 ha portato a ulteriori appuntamenti e a una profonda collaborazione tra il Movimento dei Focolari e il Consiglio ecumenico delle Chiese. Un fatto concreto è stata la presenza per tanti anni di Luzia Wehrle, focolarina presso il CEC – quasi un’ambasciatrice –. Tersa, come è conosciuta nel Movimento dei Focolari. Seguita da Lut van Kersavond e Lurdes Guimaraes Teixeira. 
A Ginevra, Ottobre 2002: Chiara Lubich e Dr. Konrad Raiser, all’epoca Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese.
Altre visite di Chiara al CEC sono seguite nel 1982 e nel 2002. Poco dopo la sua elezione come presidente, anche Maria Voce è venuta a Ginevra. La collaborazione è diventata più intensa. È cresciuta la fiducia. Si sono promossi degli eventi congiunti a Ginevra: l’anno scorso, sui valori che hanno impregnato l’Europa e che le sono caratteristici. Da tempo anche gli studenti/studentesse del Centro del Movimento dei Focolari a Montet (Svizzera) fanno visita annuale al CEC, come parte del loro corso sull’ecumenismo. Lo scorso, oltre alla visita abituale, è stata aggiunta una giornata all’Istituto ecumenico di Bossey: un’esperienza arricchente tra studenti. Mentre scrivo queste righe attendo già con gioia i prossimi studenti che verranno a trovarci il prossimo 7 novembre. Un punto centrale sarà la lezione del prof. Lawrence Iwuamadi , che, come incaricato del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, insegna teologia biblica a Bossey. La giornata inizierà e si concluderà con la preghiera nella cappella, durante la quale chiederemo con fede il dono dell’unità che solo Cristo può donarci». Rev. Dr. Martin Robra Consiglio Ecumenico delle Chiese (Ginevra) (altro…)
Nov 8, 2017 | Chiara Lubich, Cultura

Ce livre est une synthèse de la pensée et de la spiritualité de
Chiara Lubich, désormais reconnue dans le monde entier, par de nombreuses personnalités de toutes les confessions et de toutes les religions, comme l’une des figures spirituelles les plus importantes de notre époque. Les textes les plus significatifs de son œuvre méritaient donc d’être rassemblés dans un volume d’importance. Les douze doctorats honoris causa qui lui ont été attribués au cours de ces dix dernières années le réclamaient également. Les documents ici publiés, dont de nombreux inédits, vont depuis la fondation du mouvement des Focolari en 1943 jusqu’à nos jours. Ce sont aussi bien des lettres que des cours universitaires, ou des manifestes, des maximes, des réponses à des questions à l’occasion d’entretiens personnels, ou des poèmes. Les domaines les plus variés sont envisagés : politique, économie, art, pédagogie, psychologie, les médias, la famille, les jeunes, l’œcuménisme, le dialogue interreligieux, l’athéisme, l’Eglise. Car la caractéristique de la pensée spirituelle de Chiara Lubich est la conviction que l’Evangile engendre une nouveauté dans tous les aspects de la vie des hommes.
Éditions Nouvelle Cité
Nov 8, 2017 | Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
È passato un mese e mezzo dal passaggio devastante dell’uragano Maria, che il 20 settembre scorso, con venti a 250 km orari e piogge torrenziali, ha causato la morte di decine di persone e la distruzione di migliaia di abitazioni. Porto Rico non sperimentava una simile ondata di maltempo dal lontano 1928, quando venne sconvolta da un uragano di categoria 5. Da quel giorno, l’isola, con più di 3 milioni e mezzo di abitanti, risente di un grosso problema di approvvigionamento di acqua potabile, cibo, medicinali, corrente elettrica. Le difficoltà non sono finite, e potrebbero portare a un esodo senza precedenti, riducendo ulteriormente le possibilità di ripresa nel medio periodo. In mezzo a queste enormi difficoltà, anche la comunità dei Focolari contribuisce sul posto con raccolte di cibo e vestiario per risollevare la popolazione intorno. «Alcuni di noi hanno subito danni materiali – scrivono – . In particolare, una famiglia ha perso tutto, riuscendo a salvare solo pochi oggetti dalla furia dell’uragano. Al momento si trovano in un piccolo appartamento messo loro a disposizione, ma tutta la comunità sta facendo una comunione di beni per sostenerli. La ricostruzione del Paese sarà lenta, ma abbiamo fiducia in Dio e ci siamo messi nelle sue mani». Molte le esperienze con i vicini di casa e le persone in difficoltà. «Ieri, per la seconda volta, una signora ben vestita camminava confusa, senza meta, sulla mia strada. Era evidente che si era persa. L’ho seguita, senza perderla di vista, finché è stata raggiunta da un’altra persona che la stava cercando. Mi ha spiegato che soffre di Alzheimer e che era uscita dall’istituto dove vive, perché il portone sul retro era stato divelto dall’uragano e all’interno il gruppo elettrogeno non funzionava e faceva troppo caldo. Tornato a casa, ho parlato con un amico che distribuisce benzina e mi ha promesso che gliel’avrebbe portata. Altre persone, da me contattate, sono andate a riparare il portone. Ora quel posto è diventato di nuovo sicuro». «Ieri mi sono messo in fila molto presto, alle 5 di mattina, per comprare benzina. Dallo specchietto retrovisore della mia macchina ho visto che dietro c’era un autobus. L’attesa era lunga e ho potuto seguire la scena. Seduto al volante, un uomo molto arrabbiato continuava a imprecare. Accanto a lui una donna, forse la moglie. Dal finestrino dell’uomo emanava un fastidioso odore di fumo di sigaretta. La fila si muoveva lentamente, davanti a me c’erano circa 20 macchine. Come se non bastasse, è circolata la notizia che il benzinaio avrebbe aperto solo alle 8, non alle 6, come pensavo. Mentre aspettavo, la donna mi si è avvicinata e mi ha chiesto se potevo aiutarla a spostare il mezzo, che suo marito si era allontanato e lei non arrivava ai pedali. In un primo momento ho rifiutato, con la scusa che non ero in grado di guidare un autobus. Ma il motivo era un altro, non mi piaceva affatto il comportamento di quell’uomo. Ho capito che dovevo cambiare il mio atteggiamento e cogliere quella richiesta come se Gesù stesso me l’avesse fatta. Quando l’autista è tornato, gli ho spiegato che avevo spostato io il suo mezzo, su richiesta della moglie. Ha iniziato a sfogarsi, raccontandomi, nelle tre ore successive di attesa, tutte le sue difficoltà. Quando siamo riusciti a fare il pieno era una persona diversa. Ci siamo stretti la mano. Ero riuscito a superare i miei pregiudizi». «La strada dove vivo era rimasta completamente bloccata dai detriti e dagli alberi divelti. La maggior parte dei miei vicini sono anziani in precarie condizioni di salute. Pensavo a cosa sarebbe accaduto se ci fosse stato bisogno di un’ambulanza. Ho iniziato a segare i tronchi e a spostarli. Vedendomi prendere l’iniziativa, una catena di persone si è unita a me e insieme abbiamo liberato la strada. Alla fine abbiamo condiviso il pranzo con quello che ognuno aveva». «Abbiamo voluto condividere con i vicini tutte le provviste di acqua e cibo. Le riserve sono diminuite, ma i rapporti tra noi si sono intensificati». (altro…)
Nov 7, 2017 | Chiara Lubich, Cultura

La “
Parola di vita” è una creazione di
Chiara Lubich. Più che un commento al Vangelo, ne è una lettura carismatica, un’intuizione, un deciso impulso a metterlo in pratica, a viverlo. Presenta un carattere immediato, incisivo, diretto. Destinata fin dal principio a un vasto pubblico, è sempre apparsa su foglietti modesti, scritti con un linguaggio alla portata delle persone più umili. Nell’ampia produzione letteraria della Lubich costituisce un genere particolare. Pur nella sua semplicità, l’iniziativa ha offerto un notevole contributo alla riscoperta della Parola di Dio nella Chiesa del Novecento, trasmettendo un “metodo” per vivere la Scrittura e condividerne i frutti.
L’edizione curata da: Fabio Ciardi ne raccoglie la quasi totalità, circa 350 Parole di vita, coprendo un arco di anni che va dagli inizi dell’esperienza evangelica della fondatrice del Movimento dei Focolari (il primo commento è del 1943) fino alla sua morte.
Editrice Città Nuova
Nov 7, 2017 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Una amica ammalata «Alla nostra amica Lia, con figli ancora adolescenti, era stato diagnosticato un tumore maligno. Tutta la comunità si è stretta intorno a lei in una catena di preghiere e gesti di solidarietà. Una volta alla settimana ci radunavamo in chiesa per un’ora di adorazione e per chiedere per lei il dono della guarigione. Cercavamo di capire come poter alleviare quei giorni di dolore. Abbiamo intrapreso varie iniziative, c’era chi preparava da mangiare, scegliendo con cura gli alimenti più adatti per Lia, chi metteva in comune i soldi per pagare le medicine. Piccoli fatti che le hanno permesso di non sentirsi sola, ma parte di una comunità. Quando la salute glielo permetteva, ha donato anche la sua testimonianza in qualche incontro della comunità. Finito il ciclo di chiemioterapie, era scomparsa ogni traccia di tumore. Per noi è stata la risposta alle nostre preghiere e al nostro impegno di amarla e servirla in maniera privilegiata». (C.V. – Brasile) Nonostante i torti subiti «Dopo la morte di mio marito avevo dovuto sopportare pesanti umiliazioni da parte dei suoi parenti, che volevano portarmi via l’unica stanza dove eravamo sempre vissuti. Un cognato, in particolare, nonostante fosse il padrino di uno dei nostri quattro figli, ha cominciato a crearci non pochi problemi. Improvvisamente questo cognato si è ammalato. Ogni volta che aveva una crisi, correvo a comprargli le medicine per alleviargli i dolori e gliele portavo. I vicini mi chiedevano: «Perché lo fai, dopo tutto il male che hai ricevuto?», e io rispondevo che per me amare voleva dire mettersi al servizio. Dopo alcuni giorni mio cognato è morto e sono rimasta lì, a confortare la moglie, aiutandola nelle faccende a cui prima pensava il marito. In seguito lei mi ha ringraziata pubblicamente. Ora lei vive con noi e siamo veramente una sola famiglia». (R.P. – India) L’esperto di funghi «Mentre giravo nel bosco per raccogliere funghi, ho intravisto un uomo disteso a terra. Mi sono avvicinato e l’ho aiutato a rialzarsi, era tutto tremante. Mi ha indicato il luogo dove abitava, un container tutto arrugginito tra gli alberi. Ho cercato di farlo adagiare su una specie di letto. In seguito sono tornato più volte a trovarlo portandogli cibo e medicine. Lui era un grande esperto di funghi e viveva grazie alla loro vendita. Nel tempo che trascorrevamo insieme, mi ha insegnato dove trovare i migliori e come scoprirli. Poi ha cominciato a raccontarmi la sua vita, i fallimenti economici, l’abbandono. Un giorno l’ho trovato con la febbre alta, l’ho fatto ricoverare, ma le sue condizioni erano gravi. Mi ha detto: «Sai tutto ormai di me, ma la cosa più importante è che ho sempre avuto fede in Dio. Averti incontrato è stato un Suo segno». Quindi mi ha indicato di avere dei soldi nascosti e mi ha incaricato di prenderli per darli a chi è nel bisogno. Adesso, ogni volta che vado in giro per funghi, penso a lui come a un angelo che mi guida». (R.S. – Polonia) (altro…)
Nov 6, 2017 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
https://vimeo.com/233853625 (altro…)
Nov 4, 2017 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
La pace è scienza, è civiltà, è luce: come la guerra è ignoranza, è istinto è buio. Aspettarsi, come s’è fatto, dalla carneficina una civiltà migliore, cioè dal bene il male, dal nero il bianco, è lo stesso che pretendere dalla ghigliottina il miglioramento pedagogico delle teste che recide. La scienza, volta ad escogitare strumenti di eccidio, renderà la prossima guerra di una efferatezza raffinata, metodica, squisitamente stupida. La paura regola i vicendevoli rapporti degli uomini. Sotto gli stimoli della paura paesi stremati tengono in piedi eserciti sproporzionatamente grandi e costosi […]. Ci sarebbe una soluzione: sostituire alla paura vicendevole la fiducia reciproca, alla diffidenza l’amicizia. Ma la soluzione è troppo … facile: perciò così difficile. E getterebbe sul lastrico varie oligarchie. Ai giovinetti impulsivi e saccenti, ai deputati e uomini pubblici, ai giornalisti improvvisati e ai roditori di banca, alle signorine insipide e alle zitelle dei comitati, a tutti gli speculatori alti e bassi, ai generali e ai professori, che sostengono la guerra … io imporrei un rimedio per rinsavire: li caccerei per dieci minuti in una trincea sotto un bombardamento debilitante, ossessionante, in cui la ragione si smarrisca e tutta la natura si ribelli – se uno ne esce sano capirà la guerra e la maledirà. Questa onorata società di ministri, deputati, giornalisti che spiegano a noi che la facemmo il significato della guerra, dovrebbe capire una buona volta che quelle disquisizioni a noi danno il senso della nausea; noi vogliamo dimenticare … Noi vogliamo la pace, la serenità e vogliamo che la violenza a cui si scatenarono si plachi. Si chiede troppo? Igino Giordani, da “Rivolta Cattolica”, Edizioni Gobettiane, 2016, Roma, pp.10-13 Centro Igino Giordani (altro…)
Nov 4, 2017 | Centro internazionale, Chiesa, Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità

Nelson di El Salvador saluta Papa Francesco. Foto: © Osservatore Romano
Raissa (Brasile), Leandro (Argentina), Adela (Perù) e Nelson (El Salvador) hanno interrotto per qualche mese i loro studi e il lavoro per trasferirsi nelle vicinanze di Roma. Collaborano, nei Centri gen, alla preparazione del Genfest 2018. In occasione dell’incontro di Religions for Peace (RfP), a Roma, il 18 e 19 ottobre, si sono messi a disposizione. Ecco il loro racconto a più voci. «Eravamo lì per dare una mano. Si trattava di offrire un caffè, un bicchiere d’acqua o di fare le traduzioni. Per noi era vedere Gesù in ognuno e servirlo. L’incontro di 80 leader di diverse religioni, provenienti da vari paesi, è iniziato con l’accoglienza di Papa Francesco in Vaticano. Un incontro breve ma intenso, a cui abbiamo partecipato anche noi e che ha colpito molto tutti i leader. Ci è stato detto che alla conclusione avremmo potuto salutare brevemente il Papa. Così ci siamo preparati, una frase ciascuno, un messaggio: “Santità, le portiamo il saluto di tutti i gen e i giovani del Movimento dei Focolari”. Ci ha detto: “Adelante!”, che significa “Andate avanti!”. Gli abbiamo risposto: “Grazie per le sue parole”, “Preghiamo sempre per lei”, “Vogliamo invitarla al Genfest 2018 a Manila, nelle Filippine”. Insomma, è stato emozionante!
Abbiamo avuto la possibilità di un rapporto personale con molte delle personalità presenti. Si interessavano e chiedevano di noi. Due di loro ci hanno raccontato dei progetti che vogliono portare avanti. Con Raissa – racconta Nelson – eravamo impegnati nella traduzione in portoghese per un cardinale brasiliano. Abbiamo gioito quando hanno espresso il desiderio che siano presenti anche i giovani nei prossimi incontri, in sintonia con quanto ha detto il Papa in vista del Sinodo sui Giovani, a ottobre 2018. Per noi è stato bello costatare che RfP non è tanto un ambito di confronto delle diverse fedi, ma un luogo in cui cooperare in favore della pace e della salvaguardia dell’ambiente. Lavorare per la pace significa lavorare per il pianeta: spesso le guerre sono causate da diseguaglianze e povertà, e producono disastri ecologici. Nel suo intervento, Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, ha annunciato il Genfest 2018 Beyond all borders a Manila: “Radunerà 10 mila giovani da tutte le latitudini, di diverse etnie, culture, religioni, mossi dall’idea di costruire un mondo unito”. Vedere questi importanti leader religiosi insieme ci è sembrato già di partecipare come osservatori a un “piccolo Genfest” in cui si lavora per la pace e l’unità. Siamo andati per svolgere un servizio, ma non pensavamo di ricevere un regalo così grande: salutare il Papa e ricevere, a nome di tutti i gen e i giovani del Movimento di Focolari, il suo incoraggiamento: Adelante!» (altro…)
Nov 3, 2017 | Focolari nel Mondo
Presso il Centro Mariapoli Internazionale Castel Gandolfo, Roma, Via San Giovanni Battista De La Salle si svolgerà la Sessione di apertura del processo diocesano di Canonizzazione del Servo di Dio Domenico Mangano Volontario di Dio dell’Opera di Maria (Movimento dei Focolari). Programma: ore 11: momento commemorativo artistico e di testimonianze, ore 12: Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Marcello Semeraro, Vescovo di Albano Invito
Nov 3, 2017 | Focolari nel Mondo
Nel 30° Anniversario della consegna della Targa Cateriniana a Chiara Lubich (1987-2017) si svolgerà un convegno a Siena – Accademia dei Fisiocritici, Piazzetta Silvio Gigli 2. Programma:: Video sintesi della consegna della Targa Cateriniana a Chiara Lubich Saluti: Mauro Cresti Presidente Accademia dei Fisiocritici Anna Ferretti Assessora Sanità e Politiche Sociali Comune di Siena Paolo Nardi Priore Generale dei Caterinati, Siena P. Alfredo Scarciglia Priore convento di San Domenico a Siena Sandra Pacciotti Ciccarelli Movimento dei Focolari, Siena Roberto Barzanti Archintronato, Presidente Biblioteca comunale degli Intronati Relazione: Giuseppe Catturi Ordinario di Economia aziendale Università di Siena MISTICISMO E GESTIONE AZIENDALE CATERINA DA SIENA E I “MODERNI PROFETI” Intervento artistico: Paola Lambardi attrice Francesca Lazzeroni voce Marta Marini musiche per chitarra e voce Relazione: Luigino Bruni Ordinario di Economia Politica, Università Lumsa, Roma-Palermo IL RUOLO DELLA PROFEZIA NELL’ECONOMIA E NELLA SOCIETÀ DI OGGI Testimonianza di un’azienda aderente all’Economia di Comunione Beatrice Baldaccini Direttore Risorse Umane UmbraGroup S.p.A. Dialogo Coordina: Paolo Loriga giornalista Depliant
Nov 3, 2017 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Cosa può avere di così speciale la storia di un’adolescente e perché la sua vita continua a illuminare chiunque vi si imbatta anche solo per un attimo? Lo racconta un gruppo vivacissimo e internazionale di giovani, presenti a Loppiano (Firenze, Italia) all’evento “24 ore di Luce”, dalle 12 di sabato 28 ottobre alla stessa ora del giorno successivo. Una esperienza di fraternità, segnata per tutti dall’incontro con Dio. La stessa esperienza vissuta da Chiara Luce Badano. Aveva solo 18 anni quando, colpita da un cancro senza speranza di guarigione, ha testimoniato fino all’ultimo respiro che solo in Dio Amore si può trovare la pienezza della gioia, e nel donarsi agli altri il senso e il sapore della vita. Il 25 settembre 2010 è stata proclamata Beata. Nel mese dedicato alla festa liturgica che la ricorda, molti gli appuntamenti in tutto il mondo per proporre l’esempio della sua vita. «Un raggio di luce brillantissimo oggi ha illuminato anche noi – dicono i giovani presenti a Loppiano – e continua a illuminare tanti. Con Chiara Luce, guardando a Gesù Crocefisso e Abbandonato, troveremo la possibilità di non tremare di fronte a qualsiasi situazione. Anzi, diverremo raggi di luce lì dove viviamo, per guidare questa nostra umanità verso la fraternità universale». U
n programma ricco di canzoni, brani recitati, danze, condivisioni di esperienze con il timbro della spensieratezza tipico dell’età, e l’impegno di chi è consapevole di avere una vita sola. Prendono sul serio le parole di Chiara Lubich, che, ai giovani, parlava sempre con grande franchezza: «Vivere per una cosa così-così è troppo ‘magra’ per un giovane. Conviene vivere per qualcosa di grande. Amore, dunque, amore seminato in molti angoli, perché diventi realtà una invasione d’amore, e si realizzi, anche per il nostro contributo, la civiltà dell’amore che tutti attendiamo». La sera del primo giorno, mentre all’esterno il bagliore delle stelle e le scintille di un falò sembrano toccarsi, una folla di persone di ogni età gremisce, all’interno, una sala, in occasione della sua intitolazione a Chiara Luce. L’immagine della beata, tolto il telo che la copriva, sprona i presenti a diventare a loro volta “luce”, a formare, anche sulla terra, nuove e diverse costellazioni, fatte di persone che si amano a vicenda.
Domenica mattina, 29 ottobre, l’Auditorium della cittadella di Loppiano è gremito di giovani. Grazie a una diretta streaming il messaggio di Chiara Luce percorre migliaia di chilometri, raggiungendo anche un gruppo del Nepal. La messa conclusiva è stata celebrata nel santuario dedicato a Maria Teotokos che non riusciva a contenere la folla in festa, per la giovane beata, proposta come testimone per il prossimo sinodo dei giovani del 2018. «Cosa ci resta dopo queste 24ore? Amore, pienezza, luce, sicurezza, fiducia che la vita può cambiare. Ma anche la necessità di un lavoro di squadra, di sacrificio, di unità a scapito dell’orgoglio. Chiara Luce ripeteva spesso che chi ama non è piccolo. Infatti, la sua grandezza si è manifestata chiaramente quando ha detto sì anche al dolore incomprensibile della malattia. In quel dolore lei ha trovato Gesù, uno come lei, un uomo che sulla croce ha gridato l’abbandono. Guardando al Suo esempio potremo diventare anche noi un raggio di luce, pronti a rischiarare il buio in cui è immerso il mondo». Fonte: Loppiano online: http://www.loppiano.it/ Foto su Flickr
Rivedi lo streaming https://www.youtube.com/watch?v=1XbJVCElU_o&feature=youtu.be (altro…)
Nov 2, 2017 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Una storia appassionante la sua. Inizia quando i genitori, giovanissimi, attraversano a nuoto il fiume Mekong, lasciandosi alle spalle il regime del loro Paese, il Laos, per raggiungere la Thailandia. Da qui, dopo immani vicissitudini, approdano in Italia accolti da una famiglia a loro sconosciuta che risiede a Loppiano, la cittadella internazionale dei Focolari. Ed è proprio nella casa di Raffaella e Roberto Cardinali che Sengsoury (“raggio di sole” in laotiano) e la sorella gemella Sourinia vengono al mondo, il 12 settembre 1979. Fin da piccola Senny manifesta una spiccata attrattiva per lo spirito evangelico di unità e di amore che anima la cittadella di Loppiano e a nove anni chiede il battesimo prendendo il nome di Francesca. Impegnata con entusiasmo nel Movimento Gen, da adolescente è in prima linea, con Sourinia, nella preparazione del Supercongresso 1997. A 23 anni il coronamento di un sogno: trascorrere un intero anno alla Mariapolis Lia, la cittadella argentina dei Focolari cui convergono giovani di ogni parte del mondo. Un’esperienza che la porterà ad una scelta ancor più radicale di Dio e ad un amore sempre più concreto e raffinato verso le persone che incontra. Sengsoury ama comporre poesie e testi di canzoni che insieme alla sorella canta con la sua bella voce accompagnandosi con la chitarra. È iscritta ad una scuola per estetiste a Firenze. Chi la conosce parla di lei come di una ragazza che affascina per la sua particolare sensibilità, la naturale eleganza, gli occhi pieni di luce. Ma anche di una persona che per la sua determinazione a seguire Gesù, lascia spiazzati. È fidanzata con Marco e insieme fanno progetti per il futuro. Nel 2004, a 25 anni, una grave e fulminante malattia autoimmunitaria le cambia l’esistenza. Quattro anni più tardi detta ad un’amica una lettera a Chiara Lubich nella quale descrive la sua situazione: «Ho una rara malattia che mi ha portata a difficoltà motorie, nell’uso della parola e a forti dolori – a volte lancinanti – alle ossa e ai muscoli. In questi anni, grazie al sostegno dei miei ‘nonni’ Raffaella e Roberto, a quello dei giovani del focolare e di tanti del Movimento, ho cercato di trasformare i momenti di dolore in “gocce” d’amore per Gesù: le lunghe degenze in ospedale, le cure, i controlli. Nel periodo di Natale sono stata accolta in una struttura vicino a Firenze per la riabilitazione. Ma una broncopolmonite alimentare mi ha costretta ad un nuovo ricovero in ospedale. Ho tanto sofferto, non solo fisicamente. Mi chiedevo perché proprio io in questa situazione. Sono la più giovane del reparto, devo essere alimentata tramite sondino, tenere la maschera dell’ossigeno. Ho visto infrangersi tanti sogni: il matrimonio, il lavoro, il desiderio di viaggiare, suonare la chitarra, cantare. A volte sento Gesù lontano; mi rivolgo a Maria, ma anche lei non è vicina a me. Ma sempre mi arriva la risposta: da una riflessione, uno scritto spirituale, una parola dettami da chi mi viene a trovare. E mi torna la pace e con essa la forza di dire “per Te Gesù” in ogni situazione, come passare la notte in bianco per i forti dolori. Non voglio mollare. Chiedo a Gesù di aiutarmi a farcela e a realizzare il disegno che Dio ha su di me. Vorrei tanto farmi santa!».
La comunità del Movimento si attiva in mille modi: dal sostegno economico e morale ai suoi genitori, all’alternarsi accanto a lei anche con momenti di festa e di condivisione; mentre dal suo letto Sengsoury diffonde un amore unico. Ad un gen confida: “C’è solo il presente!” e con un filo di voce si mette a cantare rivolta a Gesù “O’ sole mio”. È sempre più determinata ad offrirgli ogni sofferenza e di trasformarla – come ama dire – in “pepite d’oro”. Il 16 settembre 2008 entra in terapia intensiva. Nei giorni che precedono la sua dipartita, il 24 settembre, diventa più che mai quel “raggio di sole” che sconfigge ogni tenebra ripetendo tanti “sì” a Gesù. Chi le sta vicino li percepisce da un cenno degli occhi o una stretta di mano. Per loro, per il personale del reparto e per tutti i giovani del Movimento, anche lontani, che l’accompagnano con la preghiera, Sengsoury è – come indica il suo nome – un vero “raggio di sole”, un esempio luminoso, autentica testimone del Vangelo fatto vita. (altro…)
Nov 1, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Loin des recettes habituelles, ce livre propose un nouvel éclairage sur la santé, elle qui impacte tant toute expérience spirituelle.
S’il y a bien quelque chose susceptible de toucher tous les hommes, c’est bien la santé, autre versant de la maladie et du soin. Signe de notre fragilité et de notre finitude, notre corps nous détermine et impacte notre expérience spirituelle. Car personne ne peut échapper à la maladie. Elle frappe aussi bien le vieillard que le nourrisson. Elle ravage la vie du pauvre comme du riche. Elle n’a que faire des distinctions sociales. Alors, que faire face à elle ? Vers qui se tourner pour rétablir sa santé ? Le médecin ? Le prêtre ? Le magicien ? … Encore faudrait-il savoir quelle en est la cause. Est-elle un châtiment divin envoyé pour sanctionner le pécheur ? Ou bien exprime-telle la malignité de quelque esprit impur ? Toutes ces constatations et ces interrogations traversent les livres de l’Ancien Testament, puis trouvent de nouveaux éléments de réponse dans le Nouveau Testament.
Nov 1, 2017 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
La santità dei grandi è quasi sempre nata da un movimento verso Dio e verso i piccoli e i poveri avvenuto in maniera non convenzionale. Essi hanno lasciato il proprio posto. Sono andati verso i poveri, non a fare elemosine ma a condividerne la vita, per accoglierli in seno alle loro vite, in modo tale che le loro vite ne risultavano radicalmente mutate. La decisione radicale per Dio soltanto è, nella maggior parte dei casi della storia della salvezza, una decisione per i poveri, una decisione per i piccoli, una decisione per gli impotenti. È una decisione che non intende soltanto migliorarne la situazione, che non vuole soltanto elargire qualche elemosina, né vivere una piccolissima parte della loro vita di quando in quando, per poi potersene tornare nella propria condizione: procede sempre da una metanoia, da un intimo capovolgimento della mentalità, della sensibilità, dell’essere: io appartengo a loro, io sono come loro, esattamente come loro dinanzi a Dio, io non sono migliore di loro. No, sono del loro stesso livello e, infatti, l’unico Santo è sceso a quel livello. (da una predica, 1.11.93) Klaus Hemmerle, “La Luce dentro le cose”, Ed. Città Nuova, Roma, 1998, pag. 340. (altro…)
Ott 31, 2017 | Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Erfurt: cella del monastero di Lutero
31 ottobre 1517. Cinque secoli fa, il monaco agostiniano Martin Lutero, professore di teologia all’Università di Wittenberg, indirizzava all’arcivescovo di Brandeburgo, e poi a un certo numero di colleghi teologi, una lettera di presentazione delle sue 95 Tesi, perché diventassero oggetto di una discussione accademica. Scriveva: «Per amore e desiderio di delucidare la verità, le sottoscritte tesi saranno discusse a Wittenberg, sotto la presidenza del R.P. Martin Lutero». 31 ottobre 2017. Cinque secoli sono passati da allora. Ma oggi, grazie al dialogo teologico avviato dal Concilio Vaticano II, per cattolici e luterani è possibile rivedere il passato e, di quelle ferite, chiedere reciprocamente perdono. Il 31 ottobre di un anno fa, la preghiera comune pronunciata a Lund, in Svezia, alla presenza di Papa Francesco e del Vescovo Younan, allora presidente della Federazione mondiale luterana, apriva l’anno di commemorazione comune della Riforma protestante. «Mentre superiamo quegli episodi della storia che pesano su di noi – si legge nella dichiarazione – ci impegniamo a testimoniare insieme la grazia misericordiosa di Dio e a crescere ulteriormente nella comunione radicata nel Battesimo, cercando di rimuovere i rimanenti ostacoli che ci impediscono di raggiungere la piena unità. Cristo desidera che siamo uno, così che il mondo possa credere (cfr Gv 17,2)». Conclude con un appello, rivolto a tutti, a progredire nella comunione verso la piena e visibile unità: «Invitiamo i nostri compagni di strada nel cammino ecumenico a ricordarci i nostri impegni e ad incoraggiarci. Chiediamo loro di continuare a pregare per noi, di camminare con noi». Il Movimento dei Focolari non poteva non sentire proprio questo appello. Con la Dichiarazione di Ottmaring, dal nome della cittadella ecumenica dove è stata firmata, Maria Voce e Jesús Morán, a nome di tutto il Movimento, hanno sottoscritto la piena adesione all’invito di Lund.
Durante tutto l’anno numerosi incontri, convegni, giornate ecumeniche e momenti di preghiera comune, realizzati in diversi luoghi e contesti e promossi quasi sempre insieme alle chiese locali, sono stati l’occasione per approfondire i tesori delle diverse tradizioni cristiane, non solo cattolica e luterana, in un clima di vera famiglia. A maggio, durante la settimana ecumenica Camminando insieme, svoltasi al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Roma) alla presenza di quasi 700 persone, provenienti da 42 paesi e 69 chiese diverse, Maria Voce ha ravvisato, nei “cinque imperativi” del documento cattolico-luterano “Dal conflitto alla comunione”, la base di ogni fruttuoso impegno ecumenico. Varie anche le presentazioni della biografia Lutero. L’uomo della Rivoluzione a firma di Mario Dal Bello, , dell’editrice Città Nuova, In Italia, a Torino e Bra, la comunità dei Focolari ha organizzato due serate con interventi di Hubertus Blaumeiser, esperto cattolico di Lutero, e del Prof. Paolo Ricca, valdese.
In Olanda, i leader delle principali chiese cristiane hanno dato vita, a marzo, alla giornata L’unità in cammino. In Brasile, dopo un simposio promosso dalla commissione ecumenica nazionale sul Commento di Lutero al Magnificat, una serata sul tema alla Mariapoli Ginetta è stata seguita via streaming, anche da molti giovani, in 650 punti di ascolto. In Venezuela vari gli incontri e momenti di preghiere sostenuti dai focolari. Alla Mariapoli Fiore della Polonia, a settembre, la giornata in occasione del cinquecentenario è stata occasione di una particolare testimonianza, quella dei quindici anni di pellegrinaggio ecumenico tra il popolo polacco e quello tedesco. In Irlanda, su iniziativa del Movimento dei Focolari e della Chiesa luterana, si sono realizzati studi, conferenze e una Settimana ecumenica della Bibbia, che ha coinvolto anche le chiese anglicana e presbiteriana. Non sono mancati viaggi verso i luoghi significativi della Riforma e della vita di Lutero. Nel mese di agosto, un seminario su Lutero a Zwochau (Germania centrale), con una cinquantina di cattolici, luterani, valdesi e una copto-ortodossa, provenienti da vari Paesi europei, ma anche da Egitto e Argentina. Nel programma anche la visita del castello Wartburg e delle città di Wittenberg, di Erfurt (dove il giovane Lutero entrò nel monastero degli agostiniani) e di Lipsia, nella quale la sua eredità si è incontrata con il genio musicale di J. S. Bach. Un gruppo italiano si è recato in un altro luogo significativo, la città di Augusta, per conoscere anche la cittadella ecumenica di Ottmaring Un pellegrinaggio simile si è svolto a giugno, promosso dalla commissione ecumenica di Hong Kong, con l’accompagnamento di alcuni focolarini. In Svezia, la comunità del Focolare ha sottoscritto solennemente “gli imperativi” e consegnato le firme all’arcivescovo luterano. Anche il complesso Gen Verde, con lo spettacolo On the other side, ha contribuito alla celebrazione dell’anno di commemorazione a Stadthagen (Germania). Sono alcuni passi su una strada ancora lunga, che si aggiungono a tanti altri, ma che già mostrano la direzione del cammino verso la comune ricerca di verità e salvezza, con uno sguardo di apertura rivolto a tutte le chiese. Inizio di una nuova pagina di storia. (altro…)
Ott 30, 2017 | Focolari nel Mondo
Si è svolto in Vaticano, dal 27 al 29 ottobre scorso, “(Re)Thinking Europe. Un contributo cristiano al futuro del Progetto Europa”, convegno organizzato dalla Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea (Comece) in collaborazione con la Segreteria di Stato. «L’impegno dei cristiani deve costituire una promessa di pace» ha detto Papa Francesco, a conclusione dei lavori. Non è questo «il tempo di costruire trincee, bensì di lavorare per perseguire appieno il sogno dei Padri fondatori di un’Europa unita e concorde, comunità di popoli desiderosi di condividere un destino di sviluppo e di pace».

Ilona Toth
Tra i partecipanti all’incontro anche Ilona Toth, incaricata del Movimento dei Focolari per il progetto “Insieme per l’Europa”, che vede convergere comunità e movimenti cristiani di diverse Chiese – attualmente oltre 300, diffusi in tutto il continente – per agire in rete verso scopi condivisi, portando il contributo del proprio carisma. Ha affermato Toth: «Il progetto ha richiamato l’interesse. Siamo stati invitati a Bruxelles per avviare una collaborazione, considerando l’importanza di responsabilizzare i popoli dell’Europa nella costruzione della loro storia». Leggi il comunicato stampa (altro…)
Ott 30, 2017 | Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Una piccola folla assiepata nonostante la pioggia battente e un albero dai rami stilizzati sui cui nascono, come foglie, tanti messaggi di pace. Sono le istantanee più recenti di una amicizia di lunga data, quella tra la comunità dei Focolari della Scozia e i musulmani della Ahl Al Bait Society, fondata nel 1991 con lo scopo di promuovere il patrimonio culturale e la fede religiosa della minoranza musulmana presente nel Paese, aiutandola ad integrarsi nel contesto sociale. Insieme, le due comunità promuovono da tempo momenti di scambio, incontro e preghiera comune, in cui il dialogo interreligioso viene proposto come elemento chiave per affrontare e sanare le numerose fratture che attraversano pericolosamente il tessuto sociale, non solo in Europa. Il 19 settembre scorso, gli ombrelli aperti sotto il cielo plumbeo sono il segno colorato di questo impegno. Tra i presenti alla Veglia di Pace e Speranza anche alcune personalità civili e religiose, tra cui il Lord Provost, rappresentante del Consiglio comunale della città, l’arcivescovo metropolita emerito di Glasgow, Mario Conti, e alcuni esponenti del Consiglio Musulmani della Scozia.
L’ispirazione a questa iniziativa, spiegano gli organizzatori, è stato l’appello alla solidarietà con i popoli della Siria lanciato da Papa Francesco. Spiega Liz Taite, del Movimento dei Focolari: «In un momento in cui diverse circostanze seminano divisione e conflitti, il Movimento dei Focolari, insieme a persone provenienti da fedi diverse, intende promuovere pubblicamente un messaggio di pace. Questo evento è il segno che Dio è al lavoro e che la pace è possibile». Azzam Mohammad, direttore della Società Ahl Al Bait: «Insieme vogliamo abbattere le barriere, eliminare il timore e la diffidenza e aumentare la comprensione e il rispetto reciproco. Abbiamo lavorato con sincerità e con il cuore. Abbiamo lavorato a squadra, ed è stato un successo. Questo è un passo che segna la storia del nostro lavoro comune e sarà di esempio per tutte le comunità intorno. Adesso dobbiamo cominciare a pensare al prossimo evento».
Daniel, di Glasgow, ha partecipato alla fine di agosto alla Summer School Interfaith Engagement in Theory and Practice, un corso/laboratorio dedicato al dialogo interreligioso promosso, da alcuni anni, dall’Istituto Universitario Sophia e dal Risalat Institute di Qum (Iran) a Tonadico, nel Nord Italia. Quest’anno i partecipanti venivano dal Canada, dall’Europa e dagli Stati Uniti. «Credo che la mia città possa capire i valori del multiculturalismo e dell’integrazione. Quando si è uniti e solidali, quando riconosci gli stessi tuoi valori in chi a prima vista può sembrare diverso si possono affrontare diversamente le battaglie di ogni giorno. Questo incontro di fedi e culture diverse è una testimonianza di come l’unità sia possibile anche quando siamo diversi. Anzi, la diversità ci fa forti, ci ricorda di salutarci come fratelli e sorelle, di accoglierci con braccia aperte e con il sorriso. Tutti possiamo essere messaggeri di speranza e di pace e motore di cambiamento». (altro…)
Ott 29, 2017 | Cultura
L’economia e i carismi; il mondo disincantato della società di mercato fatto di profitto, ricerca del tornaconto e di denaro, e la dimensione ricca di spiritualità, di gratuità e ideali dei carismi. Sembrano a prima vista due realtà distanti. Ma non è così. È quanto dimostrano gli Autori del volume. La storia, quella economica compresa, è anche il risultato dell’azione dei carismi. In particolare di Benedetto da Norcia e di Francesco d’Assisi. Il monachesimo, ad esempio, ha creato il lessico economico della rivoluzione commerciale dell’Europa attorno all’anno Mille e le premesse teologiche e culturali per la nascita dell’economia mercantile; il francescanesimo ha dato vita alla prima vera scuola di pensiero economico (Ockam, Scoto, Olivi…), che ha fornito le categorie per interpretare la civiltà comunale. Un approccio originale e sorprendente. Città Nuova Editrice
Ott 29, 2017 | Parola di Vita, Spiritualità
Gesù, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, annunciava la novità dello stile di vita di quelli che vogliono essere suoi discepoli, uno stile “controcorrente” rispetto alla mentalità più diffusa . Al suo tempo, come anche oggi, era facile fare discorsi moralistici e poi non vivere coerentemente, ma piuttosto cercare per sé posti di prestigio nel contesto sociale, modi per emergere e servirsi degli altri per ottenere vantaggi personali. Ai suoi Gesù chiede di avere tutt’altra logica nelle relazioni con gli altri, quella che Egli stesso ha vissuto: “Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo”. In un incontro con persone desiderose di scoprire come vivere il vangelo, Chiara Lubich ha così condiviso la sua esperienza spirituale: “Si deve sempre puntare lo sguardo nell’unico Padre di tanti figli. Poi guardare tutte le creature come figlie di un unico Padre … Gesù, modello nostro, ci ha insegnato due sole cose, che sono una: ad essere figli di un solo Padre e ad essere fratelli gli uni degli altri …. Dio dunque ci chiamava alla fratellanza universale” . Ecco la novità: amare tutti come ha fatto Gesù, perché tutti sono – come me, come te, come ogni persona sulla terra – figli di Dio, amati e attesi da sempre da Lui. Si scopre così che il fratello da amare concretamente, anche con i muscoli, è ognuna di quelle persone che incontriamo quotidianamente. E’ il papà, la suocera, il figlio piccolo e quello ribelle; il carcerato, il mendicante e il disabile; il capo ufficio e la signora delle pulizie; il compagno di partito e chi ha idee politiche diverse dalle nostre; chi è della nostra fede e cultura come pure lo straniero. L’atteggiamento tipicamente cristiano per amare il fratello è servirlo: “Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo”. Ancora Chiara: “Aspirare costantemente al primato evangelico col mettersi, il più possibile, al servizio del prossimo[…] E quale è il modo migliore per servire? Farsi uno con ogni persona che incontriamo, sentendo in noi i suoi sentimenti: risolverli come cosa nostra, fatta nostra dall’amore […] Cioè non vivere più ripiegati su noi stessi, cercar di portare i suoi pesi, di condividere le sue gioie”. Ogni nostra capacità e qualità positiva, tutto quello per cui possiamo sentirci “grandi” è una imperdibile opportunità di servizio: l’esperienza sul lavoro, la sensibilità artistica, la cultura, ma anche la capacità di sorridere e di far sorridere; il tempo da offrire per ascoltare chi è nel dubbio o nel dolore; le energie della giovinezza, ma anche la forza della preghiera, quando quella fisica viene a mancare. “Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo”. E questo amore evangelico, disinteressato, prima o poi accende nel cuore del fratello lo stesso desiderio di condivisione, rinnovando i rapporti in famiglia, in parrocchia, nei luoghi di lavoro o di svago e mettendo le basi per una nuova società. Hermez, adolescente del Medio Oriente, racconta: “Era domenica, e appena sveglio ho chiesto a Gesù di illuminarmi nell’amare durante tutto il giorno. Mi sono accorto che i miei genitori erano andati a Messa e mi è venuta l’idea di pulire e sistemare la casa. Ho cercato di curare ogni particolare, perfino i fiori sul tavolo! Poi ho preparato la colazione, sistemando ogni cosa. Al rientro, i miei genitori erano sorpresi e felicissimi di quanto avevano trovato. Quella domenica abbiamo fatto colazione nella gioia come mai era successo, dialogando su tante cose, e ho potuto condividere con loro le molte esperienze vissute durante tutta la settimana. Quel piccolo atto di amore aveva dato il “la” ad una bellissima giornata!” Letizia Magri (altro…)
Ott 28, 2017 | Chiara Lubich, Spiritualità

Ave Cerquetti, ‘Mater Christi’ – Roma, 1971
«Maria non è facilmente capita dagli uomini, anche se tanto amata. È più facile infatti trovare in un cuore lontano da Dio la devozione verso di Lei che la devozione verso Gesù. È universalmente amata. E il motivo è questo, che Maria è Madre. Le madri, in genere, specie dai figli piccoli, non sono “capite”, sono amate, e non è raro il caso, anzi frequentissimo, che anche un uomo di ottant’anni muoia pronunciando come ultima parola “mamma”. La mamma è più oggetto d’intuizione del cuore che di speculazione dell’intelletto, è più poesia che filosofia, perché è troppo reale e fonda, vicina al cuore umano. Così è di Maria, la Madre delle madri, che la somma di tutti gli affetti, le bontà, le misericordie delle mamme del mondo non riesce ad eguagliare. Gesù sta in certo modo più di fronte a noi: le sue divine e splendenti parole sono troppo diverse dalle nostre per confondersi con esse; sono anzi segno di contraddizione. Maria è pacifica come la natura, pura, serena, tersa, temperata, bella; quella natura lontana dal mondo, in montagna, in campagna, al mare, nel cielo azzurro o stellato. Ed è forte, vigorosa, ordinata, continua, inflessibile, ricca di speranza, perché nella natura è la vita che riaffiora perennemente benefica, ornata dalla vaporosa bellezza dei fiori, caritatevole nella ricca abbondanza dei frutti. Maria è troppo semplice e troppo vicina a noi per esser “contemplata”. Ella è “cantata” da cuori puri e innamorati che esprimono così quello che di meglio è in loro. Porta il divino in terra soavemente come un celeste piano inclinato che dall’altezza vertiginosa dei cieli scende alla infinita piccolezza delle creature. È la Mamma di tutti e d’ognuno, che sola sa balbettare e sorridere al suo bimbo in una maniera unica e tale che, pur piccolo, ognuno sa già godere di quella carezza e rispondere col suo amore a quell’amore. Maria non si comprende perché è troppo vicina a noi. Lei, destinata dall’Eterno a portare agli uomini le grazie, gioielli divini del Figlio, è lì appresso a noi e attende, sempre sperando, che ci si accorga del suo sguardo e si accetti il suo dono. E se qualcuno, per sua ventura, la comprende, lo rapisce nel suo Regno di pace, dove Gesù è re e lo Spirito Santo è il respiro di quel Cielo. Di là, purificati dalle nostre scorie e illuminati dalle nostre oscurità, la contempleremo e la godremo, paradiso aggiunto, paradiso a parte. Di qua meritiamo che ci chiami per la “sua via” onde non rimanere piccoli nello spirito, con un amore che è solo supplica, implorazione, richiesta, interesse, ma, conoscendola un po’, poterla glorificare». Chiara Lubich, da “Maria, trasparenza di Dio” – Ed. Città Nuova, Roma 2003, pp 83-84. (altro…)
Ott 28, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Quale relazione può esserci tra la Bibbia e il lavoro, le imprese, la finanza? A partire da domani, 29 ottobre, una trasmissione in otto puntate di Tv2000 vedrà Luigino Bruni, focolarino economista e appassionato biblista, docente all’Università Lumsa (Roma) e all’Istituto Universitario Sophia (Loppiano, Firenze), a colloquio, di volta in volta, con noti esponenti del mondo della politica, del sindacato, della finanza e con lavoratori, manager, imprenditori, di cui verranno raccolte le testimonianze a favore di una economia orientata all’uomo. Partendo da un approccio, quello dell’Economia di Comunione – che considera attori dell’economia tutte quelle persone che non si accontentano di raggiungere solo un proprio tornaconto, ma si aprono alle necessità delle persone più povere, coinvolgendo imprenditori, dirigenti e lavoratori, studenti e semplici cittadini nell’attuazione di una cultura economica improntata alla comunione e alla reciprocità – in ogni puntata verrà proposta una correlazione inedita di un brano della Bibbia e di un aspetto dell’economia. Un’occasione per riflettere sui motivi originari, ma sempre attuali, alla base delle iniquità presenti nel tessuto sociale del nostro tempo: precarietà, logiche speculative, ingiustizie, sperequazioni, invadenza del mercato nella sfera privata. Ma al tempo stesso per proporre all’attenzione piccole o medie aziende, imprenditori o lavoratori, presenti fisicamente in studio o con un servizio filmato, che hanno già provato con successo a coniugare giustizia e mercato, profitto e bene comune, occupazione e solidarietà. Partirà dal racconto degli Ebrei schiavi in Egitto, contenuto nell’Esodo, la riflessione sui lavoratori e sulla difesa dei loro diritti. Seguirà, nella seconda puntata, una lettura “economica” della parabola del “Figliol prodigo” e un confronto sui temi della misericordia e del perdono, con storie di imprenditori che hanno fondato sull’accoglienza e la condivisione il loro modello di azienda. Di sacrificio della sfera personale e competizione si parlerà, a partire da un brano di Isaia, nella puntata dedicata al “modello sacrificale”, fatto proprio da molti manager in carriera, e da altri rifiutato in favore di una scelta di libertà. La rilettura della storia di Giobbe, caduto in disgrazia e per questo creduto colpevole, sarà invece l’occasione per riflettere sui rischi nascosti dietro al culto della meritocrazia. Dalla pagina del libro di Geremia dedicata ai falsi idoli partirà l’analisi sui motivi che oggi spingono molti uomini e donne all’acquisto e al consumo anche nei giorni di festa, soccombendo alle logiche del mercato. Ancora. Povertà e ricchezza saranno il tema della sesta puntata, in cui la provocazione delle “Beatitudini” sarà confrontata con la tendenza a nascondere il valore e il senso della povertà, della sobrietà e dell’accoglienza. La rilettura della Torre di Babele, madre di tutte le imprese finite male, rappresenterà lo stimolo per comprendere gli errori che anche oggi possono portare le imprese al fallimento o verso scelte eticamente o socialmente sbagliate, e per parlare delle conseguenze sociali ed economiche della criminalità organizzata. Infine, nell’ultima puntata, la lettura biblica dell’Arca di Noè sarà l’occasione per riflettere sui “costruttori di arche di speranza” ancora presenti nel nostro tempo, con alcune storie di chi ha saputo virare, anche dopo esperienze molto dolorose, verso un futuro positivo per sé e per gli altri.
“Benedetta Economia” andrà in onda per otto domeniche, dal 29 ottobre al 17 dicembre, alle ore 19. Le letture dei brani della Bibbia saranno eseguite dall’attore Pio Stellaccio e realizzate in luoghi simbolici. Scritto da Dario Quarta e Luigino Bruni, con Elena Di Dio e Francesca Mancini. Regia di Nicola Abbatangelo. In studio, nelle diverse puntate, Susanna Camusso, Brunello Cucinelli, Cesare Romiti, Elsa Fornero, Giulio Tremonti, Suor Giuliana Galli, Johnny Dotti, Bill Niada e molti altri ospiti.
https://youtu.be/ifnEVU3bzTY (altro…)
Ott 27, 2017 | Chiara Lubich, Cultura, Spiritualità
Mentre si moltiplicano, su diversi paralleli del mondo, processi di strappo e isolamento dal contesto globale, all’Istituto Universitario Sophia apre i battenti un nuovo Centro coraggioso e prospettico, il Sophia Global Studies, per «fornire strumenti di comprensione, gestione e trasformazione di processi e relazioni globali – spiega Pasquale Ferrara, ambasciatore d’Italia in Algeria e presidente del nuovo Centro di ricerca –. È il frutto di dieci anni di esperienza accademica e ha l’obiettivo di formare una nuova generazione di leader capaci di affrontare la complessità e motivati a operare per il dialogo e la pace».
«Nessun paese, nessun gruppo può permettersi di isolarsi dall’altro – afferma Paolo Frizzi, docente di Religioni e Processi Globali e coordinatore del Centro –. Siamo nel mezzo di un passaggio incerto, transitorio e molteplice».
L’Istituto Sophia, nato da un’intuizione di Chiara Lubich, da quest’anno triplica l’offerta: Laurea Magistrale in Economia e Management, Ontologia Trinitaria e Cultura dell’Unità, con i rispettivi dottorati. Spiega il Preside, mons. Piero Coda: «La complessità degli orizzonti nazionali e mondiali richiede un’azione instancabile orientata all’unità della famiglia umana e guidata da un nuovo pensiero. Sophia, in questi dieci anni, è cresciuta come centro interculturale, inter e trans-disciplinare, dove si promuove una relazione integrale tra studi, esperienze e ricerca». Ad oggi oltre 400 studenti, di 50 diverse nazioni, hanno scelto Sophia come percorso di studi superiori. Circa 130 finora i laureati e una ventina i dottorati.

Mons. Piero Coda
Per Elena De Stefanis, torinese, Laurea triennale in Filosofia e Magistrale in Cultura dell’Unità, studiare a Sophia ha significato «superare l’iper-specializzazione con una formazione che mette in relazione studi umanistici, tecnici e filosofici». Maria Voce, Presidente dei Focolari e Vice Gran Cancelliere dell’Istituto, intervenendo all’inaugurazione ha affermato: «Sophia è un sogno divenuto realtà tangibile. Porta il volto di tutti coloro che si formano in queste aule. Tutti avvertiamo sulla nostra pelle le sfide immani e urgenti che presenta la società di oggi. Sfide articolate, che esigono risposte a più livelli. Uno di questi è quello della formazione, in particolare dell’alta formazione, come quella che lo IUS imparte. Siamo ben coscienti che la creatività dell’uomo e il suo desiderio di capire la realtà e di rispondere ad essa trovano un punto di coagulazione nell’esperienza universitaria. La conoscenza è cammino ed è risposta ai tanti mali che abbiamo di fronte a noi. L’Istituto si colloca in questa prospettiva» dando al tempo stesso «un particolarissimo contributo, sia dal punto di vista del contenuto che da quello metodologico». 
Maria Voce
«Nel nostro Istituto – spiega – la riflessione teoretica e la vita pratica dovrebbero avere una coerenza evidente, visibile. Questo ci/vi impegna in percorsi accademici inter e transdisciplinari, nei quali sia possibile la compenetrazione delle diverse discipline per un contributo più integrale allo sviluppo del pensiero e dell’azione. E vi/ci impegna a stabilire con tutti (dal corpo docente agli studenti e a chi ci lavora) rapporti di sincera fiducia e apprezzamento reciproco fino a formare una vera comunità di vita e di riflessione». Traguardi esigenti e innovativi.«Non possiamo far a meno di queste mete – continua Maria Voce. Già le intravvediamo avviate, in certo modo, a Sophia, anche se siamo coscienti delle sfide che abbiamo davanti per consolidare e sviluppare il nostro Istituto». «Conclusi gli studi, i ragazzi tornano nei rispettivi Paesi con competenze ed esperienze interdisciplinari e relazionali estremamente ricercate nel mondo del lavoro – aggiunge Luigino Bruni, economista e docente IUS. Oggi sono molto richieste figure umane e professionali a tutto tondo per affrontare le sfide della mondializzazione». Saluto di Valentina, a nome di tutti gli studenti di Sophia. (altro…)
Ott 26, 2017 | Focolari nel Mondo
Insieme per l‘Europa è un’iniziativa di oltre 300 Movimenti e Comunità cristiane di diverse Chiese in Europa. Il coordinamento è affidato ad un Comitato d’Orientamento, di cui fanno parte le seguenti persone: Christophe D’Aloisio (Fraternité orthodoxe en Europe occidentale), Marco Impagliazzo (Comunità di Sant’Egidio), Michelle Moran (ICCRS / Sion Community), Gerhard Pross (CVJM/YMCA Esslingen), Thomas Römer (CVJM/YMCA München), Gérard Testard (Efesia), Maria Voce (Movimento dei Focolari), P. Heinrich Walter (Schönstatt). Nel 2017, gli “Amici” della rete convergono per il loro congresso annuale a Vienna, porta tra Est e Ovest del continente europeo. Sono attesi 120 partecipanti da ca. 20 Paesi dell’Europa dell’Est e dell’Ovest di 40 Movimenti. Scopo principale è uno scambio su tre tematiche:
- Quale cultura nasce dalla storia di Insieme per l‘Europa?
- In che cosa consiste il nostro contributo specifico all‘Europa?
- Dialogo tra Est e Ovest: un arricchimento reciproco
La rete delle persone che con quest’incontro vogliono rinnovare la comunione tra i loro carismi, si estende dall’Inghilterra alla Russia, dal Portogallo alla Grecia. La loro missione comune: costruire un’Europa unita e multiforme, con una forte coesione sociale nella molteplicità culturale. Nel giorno d’arrivo, il 9 novembre 2017, nella Cattedrale di Vienna, Stephansdom, si svolgerà una preghiera ecumenica per l‘Europa, a cui sono invitati tutti coloro che desiderano la pace in Europa e in tutto il mondo. Insieme al Cardinale Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna, al Vescovo ausiliare em. Helmuth Krätzl, al Vicario vescovile Ivan Petkin, Chiesa bulgara-ortodossa in Austria, al Chorepiskopos Emanuel Aydin, Chiesa siro-ortodossa in Austria, al delegato patriarcale P. Tiran Petrosyan, Chiesa apostolica armena, al Revd. Patrick Curran, Vicario vescovile della diocesi orientale della Chiesa anglicana in Europa, i presenti porteranno davanti a Dio i bisogni e le chance del nostro Continente. L’intenzione della preghiera è più attuale che mai: unità nella molteplicità, pace nella giustizia. Porgeranno un saluto: Thomas Hennefeld, sovraintendente della Chiesa evangelica riformata dell’Austria e presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese in Austria e Jörg Wojahn, capo della rappresentanza della Commissione Europea in Austria. Invito alla serata ecumenica Per ulteriori informazioni: www.together4europe.org (altro…)
Ott 26, 2017 | Focolari nel Mondo
Un gruppo di giovani architetti colombiani, studenti della Universidad “de La Salle” di Bogotà e italiani dell’Università “G. D’Annunzio” di Pescara, stanno svolgendo in Colombia una nuova tappa del workshop itinerante “Habitandando”, organizzato dalla rete del Movimento dei Focolari Dialoghi in Architettura. Dal 24 al 28 ottobre un percorso da Bogotà verso l’interno del Paese, con tappe in alcuni paesi coloniali e della pianura amazzonica. Dal 30 ottobre al 5 novembre una settimana di studio-lavoro nel quartiere Altos de Cazuca, nella periferia di Bogotà. Si tratta di un’area depressa, mancante di infrastrutture primarie, conosciuta per i problemi legati alla sicurezza. L’obiettivo è quello di progettare e sperimentare, attraverso il disegno creativo e il lavoro collaborativo, soluzioni architettoniche e urbanistiche volte a generare cambiamenti e creare spazi per la comunità del posto. Un contesto estremo, al limite delle risorse, delle possibilità tecnologiche, della sostenibilità ambientale, sociale e culturale. (altro…)
Ott 26, 2017 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
È attualmente una delle più grandi banche rurali delle Filippine. Ma quando Francis Ganzon (67 anni), ne aveva preso la guida, nel 1989, aveva una sola filiale. Da allora, l’Istituto si dedica al sostegno e al potenziamento delle piccole e medie imprese (PMI), mediante l’offerta di servizi finanziari di qualità, “con una forza lavoro unita a Dio”, come si legge nel sito della Banca, alla voce “mission”. Dopo la laurea in Legge, Ganzon si dedica al salvataggio di un Istituto, la Ibaan Rural Bank, Inc. (IRB), coinvolto in casi di frode.«Ho promosso uno stile di lavoro diverso, puntando sul rispetto delle leggi, sulla professionalità e sulla centralità delle persone, e promuovendo nuove pratiche in linea con i valori cristiani». Ganzon fa proprio lo spirito dell’Economia di Comunione, la rete internazionale di imprenditori impegnati a mettere in pratica la Dottrina sociale della Chiesa. «In seguito, abbiamo creato la fondazione Ibaan Rural Bank, con l’obiettivo di estendere i programmi di microcredito anche a studenti meritevoli ma in difficoltà economiche, attraverso delle borse di studio. La crisi finanziaria asiatica del 1997 ha colpito anche la nostra banca, ma non abbiamo chiuso grazie alla fiducia dei nostri clienti. Nello stesso anno, la Banca ha celebrato i 40 anni di vita e l’abbiamo rinominata Bangko Kabayan, con un ulteriore sforzo per fornire a persone bisognose di un aiuto la possibilità di accedere a microcrediti per elevare il proprio tenore di vita».
«Molti clienti – continua Ganzon – non disponevano di garanzie collaterali, ma per noi erano persone comunque degne. Questo ha creato un rapporto di fiducia reciproca: la banca si fidava delle persone, concedendo dei prestiti, e i clienti si fidavano della banca. In questo modo la Bangko Kabayan ha avuto un forte impatto sociale, migliorando la vita di molte persone e di tante piccole imprese. In seguito, è diventata il fornitore di credito preferito dalle PMI nella nostra regione, aprendo 23 filiali nelle province di Batangas, Quezon e Laguna». Nel prossimo futuro, la Bangko Kabayan sarà impegnata a costruire un portafoglio equilibrato di prestiti e tesoreria e a investire ulteriormente nelle nuove tecnologie, in particolare nella Internet banking. Bangko Kabayan ha ricevuto finora diversi riconoscimenti. Nel 2007, ha ricevuto il miglior Capital Build-up nei PremiLandbank ed è stata inclusa tra i migliori cento istituti, a livello mondiale, per il microcredito. Dal 2008 al 2011 e ancora nel 2013 e nel 2015, è stata nominata, nella regione dove ha sede, partner della Banca Terra delle Filippine. Ha ricevuto inoltre l’accesso Microenterprise al premio MF EAGLE dei servizi bancari dal 2003 al 2007 e ancora nel 2010 e nel 2011. «La determinazione e l’integrità saranno sempre ricompensati» conclude Ganzon. «Attendo con ansia il giorno in cui le transazioni bancarie potranno essere fatte con una stretta di mano invece che sulla carta». (altro…)
Ott 25, 2017 | Focolari nel Mondo
Su Tv2000 a partire dal 29 ottobre ogni domenica alle ore 19 “Benedetta economia!’: il lavoro le imprese la finanza alla luce della Bibbia, è il nuovo programma che propone una lettura inedita dell’economia dei nostri giorni. Otto puntate, otto brani diversi della Bibbia, per scoprire cosa ci sia di antico e di nuovo all’origine di quella ‘economia dell’esclusione e dell’iniquità’ condannata da Papa Francesco nell’esortazione apostolica ’Evangelii Gaudium’. È la sfida che Luigino Bruni, economista, docente della Lumsa e appassionato biblista, propone agli ospiti che, puntata dopo puntata, si confronteranno in studio con lui su alcune delle contraddizioni dell’economia del terzo millennio: la precarietà del lavoro, un capitalismo piegato alle logiche della finanza speculativa, un mondo del commercio senza orari né feste, le differenze ormai abissali tra gli stipendi degli operai e quelli dei manager, l’inganno di una meritocrazia che finisce per assegnare ai poveri l’intera colpa della loro condizione. Si comincia con Susanna Camusso, poi via via Brunello Cucinelli, Cesare Romiti, Elsa Fornero, Giulio Tremonti, Suor Giuliana Galli,
Johnny Dotti, Bill Niada: otto incontri per capire insieme come tradurre nella pratica quotidiana l’esortazione di Papa Bergoglio “ad un ritorno dell’economia e della finanza ad un’etica in favore dell’essere umano”. Condotto da Eugenia Scotti e realizzato con la collaborazione della Scuola di Economia Civile, “Benedetta economia!”, non si limita, infatti, all’analisi del presente, ma propone in ogni puntata le storie di chi già oggi, in questo Paese, sta provando a costruire esperienze di lavoro e di vita capaci di coniugare mercato e giustizia, profitti e bene comune, occupazione e solidarietà. Le letture dei brani della Bibbia sono eseguite dall’attore Pio Stellaccio e realizzate in luoghi simbolici ed emblematici. Scritto da Dario Quarta e Luigino Bruni, con Elena Di Dio e Francesca Mancini. Regia di Nicola Abbatangelo. Vedi pdf contenuto dettagliato delle otto puntate (115 KB)
Il video di lancio della 1a puntata del prossimo 29 ottobre:
https://youtu.be/ifnEVU3bzTY
Ott 25, 2017 | Cultura
Qui, mieux que Madeleine Delbrêl, pouvait donner au Rosaire toute sa profondeur mystique en l’illuminant de la joie et de la lumière d’une vie entièrement donnée à Dieu ? Remplir d’extraordinaire le plus ordinaire des quotidiens ? À l’initiative des moniales de l’abbaye de Chambarand, ce petit ouvrage souhaite faire découvrir les merveilles des textes de Madeleine Delbrêl, en un parcours de prière accessible à tous. Au travers de la méditation des quatre mystères, le meilleur des textes de la mystique d’Ivry-sur-Seine s’offre et nous introduit à une quête de Dieu au cœur du monde. Le Rosaire, Méditer les mystères du Christ avec M Delbrêl est un livre pour faire connaître cette grande figure à un public plus large que celui des Œuvres complètes. Éditions Nouvelle Cité
Ott 25, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
È in corso il tour brasiliano del complesso musicale Gen Rosso Ogni vita ha una speranza, organizzato dalla Fazenda da Esperança. Dopo una prima tappa a Joinville, nello Stato di Santa Caterina, il tour sta ora proseguendo nel Centro e nel Nord del Paese. Joinville, dieci ore di pullman da San Paolo, è una città moderna, punto di riferimento per tutti gli amanti del ballo, non solo sudamericano. Fuori da Mosca, è l’unica al mondo ad ospitare una scuola del Teatro Bolshoi, dove si insegna con l’antico metodo russo. Nella città della danza, dal 24 settembre al 1° ottobre scorso, nove tra ballerini e ballerine del Bolshoi e altri quattro della scuola del Centro di Cultura hanno contribuito alla realizzazione del musical. Streetlight è un progetto originale, che coinvolge sulla scena oltre 200 giovani con problemi di dipendenza dalla droga. Tre giorni di intenso lavoro, imparando e limando passi e musica, fianco a fianco artisti e ragazzi, all’insegna del motto uno per l’altro. Al termine, il sipario si alza e lo spettacolo va in scena. Non un lavoro “per” i giovani, ma “con” i giovani, come evidenziato da TV Globo – l’emittente televisiva più seguita in Brasile – che ha dedicato al progetto spot e interviste. Parallelamente, un workshop dedicato agli educatori e agli operatori sociali che operano in città affronta tematiche riguardanti i processi psicologici, sociali e famigliari legati al recupero dalle varie forme di dipendenza.
Padre Luiz, attuale presidente della Fazenda, insieme ad Angelucia, Nelson e Iracì, tra i pionieri della “fabbrica” di speranza che dal Brasile si è diffusa in tutta l’America Latina, nelle Filippine, in Africa, in Russia e nel Centro Europa, lavorano fianco a fianco con il Gen Rosso, che per l’occasione si presenta con una compagine allargata, che coinvolge anche altri membri della comunità del Focolare del posto. Tra i giovani coinvolti sulla scena, l’entusiasmo è alle stelle. «Vale la pena cercare di superare i propri limiti! Ringrazio la Fazenda per averci dato questa opportunità di lavorare con il Gen Rosso». Coinvolto dalla musica e dal ritmo, un ragazzo, in passato a capo di una gang violenta, osserva: «L’adrenalina che provavo quando facevo del male per me era il massimo. Ma ho visto che si può essere ancora più felici quando si fa il bene, senza droga né alcol. Per me è una novità».
William, della scuola del Bolshoi: «Ho imparato che si può ballare, oltre che con la tecnica e la disciplina, anche con il cuore. Una esperienza gioiosa e al tempo stesso armoniosa che si esprime anche con il sorriso». Una ballerina del Centro di Cultura: «La nostra professionalità si è incontrata con la forza dell’esperienza di vita di molti giovani: una sorpresa per me e un miracolo dell’arte uno per l’altro». Anche dal pubblico arrivano commenti di sorpresa ed entusiasmo: «Ho visto coinvolta tutta la città». «È arte che si fa servizio alla società». «Avete rinforzato l’unità tra le diverse comunità civili. Una esperienza molto preziosa che dobbiamo proseguire in futuro». Intanto, dopo il concerto, in ogni città toccata dal tour, il gruppo di lavoro, costituito per connettere tra loro le varie istituzioni sociali che si occupano di formazione e recupero dalla droga e dalle dipendenze, si consolida e rafforza. Perché non si spengano le luci accese sulla strada. Video di Streetlight (altro…)
Ott 24, 2017 | Focolari nel Mondo
Il 31 ottobre 1517 Martin Lutero affisse (così si dice) le sue 95 Tesi sulle indulgenze al portone della chiesa del Castello di Wittenberg in Germania. Il 31 ottobre 2016 a Lund, in Svezia, ha avuto luogo la commemorazione congiunta per l’inizio del 5° centenario con Papa Francesco e il vescovo Younan (allora Presidente della Federazione luterana mondiale). Il 31 ottobre 2017 si svolgerà una serata aperta a quanti sono interessati. Programma: Prima parte:
- Una lettura ecumenica del 2017: flash su eventi ecumenici nel Movimento dei focolari – a cura del Centro “Uno”
Seconda parte:
- Don Hubertus Blaumeiser: “Che cosa ha da dirci oggi Martin Lutero?”
Seguirà il Dialogo
Ott 24, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Adventsfest Rund um die Welt freuen sich Menschen auf Weihnachten, Ereignis, das Himmel und Erde verbindet und Hoffnung ausstrahlt. Die Fokolar-Bewegung Zürich lädt Alt und Jung, Familien mit Kindern und Alleinstehende ein, miteinander zu musizieren und Lieder aus vielen Ländern zu singen und sich so auf den Advent und Weihnachten vorzubereiten: bei einem Adventsfest am 2. Dezember von 14.30 bis 17.30 Uhr in Zürich. Vorbereitet wird das Fest am 18. November von 10 bis 12 Uhr im Fokolar Rötelstr. 90, Zürich. Elisabeth Reusser, 044 3626783, zuerich.f@fokolar.ch[:]
Ott 24, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Ist Demenz gleich Alzheimer? Welche Formen gibt es? Ist sie heilbar? Lässt sich vorbeugen? Wie mit Demenzkranken umgehen? Welche Lichtblicke können wir ihnen vermitteln? Dazu steht Andrea Grubauer, Neuropsychologin der Memory Clinic, Waidspital Zürich, am 10. November um 19.30 Uhr in Baar Rede und Antwort. Die Veranstaltung ist Teil der Reihe „Dialog bewegt“. www.zentrum-eckstein.ch[:]
Ott 24, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Unter der Überschrift „Eine Pädagogik in Beziehung“ vermittelt eine Begegnung in Wien Impulse aus der Spiritualität der Fokolar-Bewegung für den pädagogischen Alltag. Vorgesehen sind ein abendlicher Imbiss, ein spiritueller Impuls und Zeit für Erfahrungsaustausch.[:]
Ott 24, 2017 | Focolari nel Mondo
[:de]Rund um den Martinstag bietet die Fokolar-Bewegung im Raum München vom 6. bis 12. November jeden Tag Gelegenheiten zur Begegnung – wenn nicht anders angegeben, jeweils um 19.30 Uhr: Auf dem Programm steht am 6. Hoagascht mit Stubnmusi, am 7. „Flüchtling, Migrant oder Schwester? Leben mit anderen Kulturen“, am 8. das Buch „Die nackten Fragen des Evangeliums“ von Ermes Ronchi, am 9. „Dialog und Leben für den Frieden – Meditationsstunde“ mit Vertretern verschiedener Religionen, am 10. „Über den Umgang mit Schmerz in unserem Leben – das Kreuz bei Martin Luther“; am 11. um 18 Uhr „Ich sehe dich in tausend Bildern – Maria in der modernen Kunst“; am 12. von 14.30 bis 17 Uhr Sankt Martin feiern mit Basteln, Spielen und einem Impuls für Eltern und Kinder, Kaffee und Kuchen sowie einem Martinsfeuer. Fokolar-Bewegung München, 089 132258, ff.muenchen@fokolar.org[:]
Ott 24, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
I pullman carichi di giovani si inerpicavano con fatica sulle strette vie che salgono da Incisa Valdarno (Firenze) verso Loppiano. Una fila interminabile e inattesa che rischiava di far saltare ogni prevista organizzazione: ma chi si aspettava che arrivassero 10.000 giovani per quella che è poi diventata una grande festa destinata a ripetersi ogni anno e in città diverse del pianeta? Una vera invasione che lasciò a bocca aperta e ad occhi spalancati i pochi abitanti del piccolo paesello toscano. Nasceva, in un giorno di un sole primaverile che spaccava i volti e i cuori (dopo una vigilia di vento e pioggia), il primo Genfest della storia! E io c’ero! Sì, io c’ero! “Vivir para contarlo” (vivere per raccontarla), direbbe García Márquez. Ho davanti a me quell’anfiteatro naturale di Loppiano, gremito da giovani provenienti dall’Italia e alcuni paesi europei (con tante ore di viaggio sulle spalle) e da rappresentanti di tanti paesi del mondo: come me, che arrivavo dall’Argentina.

Don Pasquale Foresi portava un messaggio di Paolo VI
La festa di questa “generazione nuova” (da qui il nome Genfest) che si autoconvocava seguendo l’invito di Chiara Lubich a vivere per costruire un mondo unito, l’abbiamo aperta con una canzone del complesso internazionale Gen Rosso, di cui facevo parte. Canti, danze, testimonianze, interventi … tutto era motivo di festa, mentre si istallava nel cuore la certezza che il mondo un giorno sarà unito, anche grazie al contributo di ognuno di noi. Tra tutti, l’intervento di Don Pasquale Foresi che portava un messaggio di Paolo VI in cui il Papa si diceva compiaciuto del Genfest e manifestava l’augurio che l’evento “contribuisca a formare una sempre più chiara coscienza della responsabilità che il Vangelo comporta nella propria vita”. 
Partecipanti dal Sud Africa
Erano i tempi della contestazione giovanile e don Foresi presentò il Vangelo come la più grande “rivoluzione” sociale. Pensai alle mie cugine che perseguivano anche loro una rivoluzione sociale, sulle orme del Che Guevara, alcuni anni dopo “desaparecidas” (si parla di 30.000 “scomparsi” in Argentina, giovani per lo più). Forse per questo fatto che mi toccava da vicino una canzone mi colpì particolarmente. Era stata composta e cantata nella stessa spianata due anni prima da Paolo Bampi, giovane trentino morto poco dopo per una grave malattia. Pur non avendolo conosciuto di persona, attraverso la sua canzone, era nato un rapporto ideale che mi sembrava mi legasse al Cielo: “Che cosa volete, che cosa cercate … volete un Dio? Io lo sono! Volete un Uomo? Io lo sono!”. Mi sembrava di avere trovato, come lui, in Gesù, la Via. 
Il gruppo argentino
Ricordo ad un certo punto una donna con un sorriso mesto, quasi tremante davanti al microfono. Il suo silenzio si diffuse a macchia d’olio sul prato e i 10.000 giovani sembravano diventati una sola persona. Cominciò a parlare con una forza incredibile: “Dio è Amore e ci ama immensamente”. Era Renata Borlone, tra le prime a seguire la strada del focolare, oggi serva di Dio. Con Antonio, anche lui argentino, abbiamo cantato Humanidad: “Una nuova aurora s’annuncia …, sveglia Umanità, saluta il nuovo sole che si alza …”. Finivamo rivolti a Dio con un “gridaci ben forte: credete nell’Amore”. I volti arrossati dal sole, nonostante i cappellini cinesi che avevamo improvvisato a tempo di record, rendevano visibile il fortissimo “marchio” che aveva segnato le nostre anime. Siamo partiti con la certezza che “s’annunciava una nuova aurora”, che un mondo unito era possibile perché l’avevamo sperimentato già tra noi in quello storico 1° maggio 1973.
Gustavo Clariá
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Ott 23, 2017 | Focolari nel Mondo
Jesús Morán, copresidente del Movimiento de los Focolares visitará Argentina y en la única actividad pública que realizará, presentará en Buenos Aires su libro “Tomar el pulso del tiempo”, editado por Editorial Ciudad Nueva.
El autor El padre Jesús Morán Cepedano nació el 25 de diciembre de 1957 en Navalperales de Pinares, Ávila (España), de una familia de comerciantes que pronto se trasladó a Cercedilla, en la Sierra de Madrid. Cuando comenzó sus estudios universitarios, conoció el mensaje del Evangelio propuesto por el Movimiento de los Focolares a través del testimonio de algunos compañeros. Se encontró así con las demandas nuevas y revolucionarias que la vida del Evangelio comporta. Decide entregarse a Dios en la comunidad del focolar en 1977. Después de un período de formación, de 1979 a 1981, en la ciudadela de Loppiano (Italia), cruza el océano hacia América Latina. De 1996 a 2004 es el delegado de los Focolares para Chile y Bolivia. Allí fue ordenado sacerdote el 21 de diciembre de 2002. De 2004 a 2008 es corresponsable del Movimiento en México y Cuba. En la Asamblea general de los Focolares de 2008 fue elegido consejero general y encargado del aspecto de la formación cultural de los miembros del Movimiento. En 2009 comienza a formar parte de la “Escuela Abba“, centro de estudios interdisciplinarios de los Focolares, por su preparación en Antropología teológica y teología moral. Es Licenciado en filosofía por la Universidad Autónoma de Madrid y Licenciado en teología dogmática en la Pontificia Universidad Católica de Santiago de Chile. Actualmente está terminando su doctorado en teología en la Pontificia Universidad Lateranense, Roma. Ha publicado varios artículos sobre temas de Antropología Filosófica y Teológica. Fue elegido copresidente del Movimiento de los Focolares el 13 de septiembre de 2014, por la Asamblea general reunida en el Centro Mariápolis de Castel Gandolfo, Roma.
Ott 23, 2017 | Cultura
Storia e sociologia di un carisma (1943-1965) I Focolari nascono nel 1943 a Trento, città di ricca e solida tradizione cattolica, e oggi sono presenti nei cinque continenti, ma la loro storia è ancora relativamente poco conosciuta. L’Autore del presente saggio, riprendendo un’espressione del sociologo Émile Poulat, qualifica così il loro percorso: i Focolari sono apparsi «come una “improvvisa invenzione” su un terreno lungamente e pazientemente preparato…per altro». Preparazione e invenzione, tradizione e innovazione: la presente ricerca, edita in Francia nel 2010 e ora rivisitata e ampliata nella versione italiana, per la prima volta costruisce e istruisce questo dossier storico (dal 1943 fino all’approvazione definitiva della Chiesa nel 1965) con un taglio prettamente sociologico. Una ricostruzione storica accurata e puntuale, corredata da un corposo apparato di fonti, una storia ragionata che mette in luce una leadership carismatica contemporanea e un “popolo” che cresce e che dopo il 1965 svilupperà una ricca stagione di indirizzi provvidenziali e di molteplici concretizzazioni, già in nuce presente nei “primi tempi” dei Focolari qui evocati. L’AUTORE: Bernhard Callebaut (Bruges, 1953) ha conseguito la laurea in Scienze Politiche e Sociali e frequentato i corsi di diritto e filosofia all’Università Cattolica di Lovanio; ha ottenuto il dottorato in Scienze Sociali alla Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino in Urbe a Roma. Belga di lingua fiamminga, ha lavorato presso vari istituti internazionali di formazione in Svizzera e in Italia. Attualmente tiene la cattedra di Fondamenti di Sociologia presso l’Istituto Universitario Sophia (IUS) a Loppiano (FI) di cui è Program Director del Gruppo di ricerca Religions in a Global Word. LA COLLANA: Per-corsi di Sophia. Ricerche e lezioni d’impianto interdisciplinare, programmaticamente svolte nel dialogo tra i docenti e gli studenti, in sintonia col progetto accademico dell’Istituto Universitario Sophia. Ed.Città Nuova
Ott 23, 2017 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Ritorno «Papà è morto quando avevo 14 anni. La mamma, molto più giovane di lui, faceva soffrire tanto noi figli: usciva con gli amici, beveva… finché ci ha abbandonati, per unirsi a una persona che si divideva tra lei e un’altra famiglia. Quando i miei fratelli si sono sposati, mi sono trovata a vivere da sola e attribuivo la colpa di tutte le mie sofferenze a mia madre. Non riuscivo a perdonarla. Eppure mi dicevo cristiana. Quando ho focalizzato che lei non poteva darmi quello che a sua volta non aveva ricevuto, mi è stato chiaro che toccava a me, che avevo ricevuto la grazia del Vangelo, prendere l’iniziativa. È stato un processo lento. Ho cominciato a farle telefonate ogni tanto, a visitarla portandole qualche regalino, a pregare per lei. Se prima mi sentivo vittima delle circostanze, ora scoprivo che la vera felicità è amare senza aspettare niente in cambio. Anche col suo compagno il rapporto si è fatto man mano più sereno e cerco di non condannarlo. Ora faccio da ponte tra i miei fratelli e la mamma, nella certezza che un po’ alla volta anche loro ritorneranno a lei». (Alenne – Brasile) Una tazza di tè «Ero in un bar quando ho notato che una signora anziana stava chiedendo una tazza di tè. Era molto povera e il barista, immaginando che non avrebbe potuto pagare, ha rifiutato di dargliela. In tasca avevo pochi spiccioli, ma sarebbero bastati: così avrebbe fatto Gesù, ho pensato. Allora ho detto al barista: «Dai pure il tè alla signora, pagherò io». Con mia grande sorpresa ha risposto: «Non sarebbe giusto. La tua generosità mi ha fatto capire che è molto più semplice per me, che sono il proprietario del locale, offrirglielo». Bastava iniziare!». (John Paul – Pakistan) Amore centuplicato «Da diversi anni lavoro in un centro per tossicodipendenti, per lo più giovani, che nonostante le loro fragilità e sofferenze, lottano per reinserirsi in una vita normale. Lavoriamo insieme in cucina, ogni giovedì, per preparare il pranzo. Pensavo di essere io utile a loro. Invece sperimento che l’amore donato mi viene restituito centuplicato. Ho capito che se ci sforziamo di accogliere il fratello così com’è, con le sue debolezze e i suoi trascorsi dolorosi, come farebbe Gesù, con l’occhio della misericordia, possiamo sperimentare la speranza in un futuro più sereno». (Graziella – Italia) Il mio limite «Quando parlo in pubblico mi tremano le mani e mi si annebbia la mente. Ho provato ad accettarlo e cercare, invece, di fare qualcosa di concreto per gli altri. Ho cominciato con piccoli gesti: aiutare mia madre nelle faccende di casa, o i miei fratelli a fare i compiti, oppure chiamo mia nonna che vive sola e vado a trovarla portandole qualche fiore o un dolcino. All’università cerco di interessarmi a chi ha meno successo negli esami. Così facendo la mia vita non solo è cambiata ma mi sono quasi dimenticata del mio limite».(J. M. – Germania) (altro…)
Ott 21, 2017 | Centro internazionale, Dialogo Interreligioso, Spiritualità
«Tra le religioni serve uno sforzo comune di collaborazione anche per promuovere l’ecologia integrale, dispongono di risorse per far progredire insieme un’alleanza morale che promuova il rispetto della dignità della persona umana e la cura del creato». Con queste parole, prima di affacciarsi in piazza san Pietro in occasione dell’udienza generale del mercoledì, Papa Francesco ha salutato gli 80 delegati di Religions for Peace (RfP), accompagnati dal Cardinale Jean-Louis Pierre Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. Il Papa ha espresso la sua «stima e gratitudine per l’operato di Religions for Peace; voi rendete un servizio prezioso sia alla religione sia alla pace, perché le religioni sono destinate per loro natura a promuovere la pace, tramite la giustizia, la fratellanza, il disarmo, la cura del creato».

Maria Voce con il rev. Kosho Niwano, Presidente Designata del movimento buddista Rissho Kosei-kai
Sul tema di una ‘”ecologia integrale”, tra gli altri, sono intervenuti: il Rev. Kosho Niwano, Presidente Designata del movimento buddista Rissho Kosei-kai; il Prof. Anantanand Rambachan, induista; l’Em. Shaykh Abdallah Bin Bayyah, presidente del “Forum for Promoting Peace in Muslim Societies; il Rabbino David Rosen, Direttore del Interreligious Affairs, American Jewish Committe e Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari e Copresidente di Religions for Peace,«Rappresento un Movimento che pone una forte spiritualità alla radice del suo impegno su molteplici fronti del vivere umano – ha detto -. Questa spiritualità si fonda sulla coscienza che Dio è padre di ogni uomo e di ogni donna della terra e, dunque, essendo tutti gli uomini fratelli e sorelle, appartengono tutti alla stessa famiglia umana. Tale uguaglianza di base tra tutti gli uomini ci spinge a fare quanto possiamo per costruire il più possibile una vera fraternità là dove ci troviamo». 
Con la dott.ssa Vinu Aram, direttore del Shanti Ashram e co-Moderatore, RfP International.
E continua: «In oltre settant’anni abbiamo sperimentato che ogni persona di buona volontà può condividere questo impegno e questa sensibilità, perché in ogni cultura e religione esiste quella Regola d’Oro che ci invita a ‘fare agli altri quanto desideriamo che facciano a noi’ e a ‘non fare agli altri quanto non vorremmo facciano a noi’». Questo significa «trattare le persone di un’altra etnia come vorremmo essere trattati noi, guardare quelli di un’altra religione come vorremmo essere guardati noi, valorizzare e apprezzare altri Paesi come vorremmo fosse valorizzato ed apprezzato il nostro e lavorare per la salvaguardia dell’ambiente nel nostro contesto e in altri come se quel posto fosse veramente la nostra casa dovunque, nel mondo. Questi atteggiamenti possono permeare la nostra vita come individui e come comunità, sia a livello locale che internazionale, generando una corrente positiva in un mondo percorso da tensioni e divisioni di ogni tipo. Infatti vediamo che la pratica profonda della fede porta anche i giovani di varie religioni, che vivono la comprensione reciproca, a scoprire la fraternità, a condividere i propri beni, a lavorare per lo sviluppo delle aree più povere, a rispettare la natura e a non sprecare le risorse». «Come membri del Movimento dei Focolari – conclude Maria Voce – desideriamo continuare a lavorare con altri gruppi, organizzazioni, movimenti e comunità, in modo nuovo, secondo le esigenze dei tempi, ma sempre con lo stesso spirito, cioè quello dell’amore, della misericordia e della compassione, che ispira tutte le nostre fedi». Leggi il messaggio del Papa Intervento di Maria Voce (altro…)
Ott 20, 2017 | Cultura, Spiritualità
Maria está no centro da aventura espiritual vivida por Chiara Lubich. Apresentando-se sempre com novas tonalidades, é um exemplo para todos. De tal modo, que o pensamento de Chiara sobre a Mãe do Senhor é bem recebido, não só na Igreja Católica, mas também nas outras Igrejas cristãs, porque se baseia no Evangelho. Há membros de outras religiões que também encontram na vida de Maria, dona de casa e sede da Sabedoria, muitos pontos comuns com o caminho espiritual de cada pessoa. Recentemente, com o despontar do «perfil mariano» da Igreja, a experiência de Chiara abriu importantes pistas para aprofundar esse tema, referindo-se também a questões atuais, como a do papel da mulher na sociedade. Acima de tudo, é-nos revelada Maria, desolada aos pés da Cruz, como “mãe da unidade”, que, com o seu exemplo, ensina todos a contribuir, pessoal e socialmente, para o advento de um mundo renovado. O livro reúne reflexões, em parte inéditas, tiradas de apontamentos, cartas, discursos e páginas de diário, escritos pela Fundadora do Movimento dos Focolares ao longo da sua vida. Título: Maria Autora: Chiara Lubich ISBN 978-989-99392-7-1 172 pág. • 13×20 • € 6,00 Para encomendas, por favor contate com a Editora Cidade Nova: Tel.: 00351 263 799 090 E-mail: editora@cidadenova.org
Ott 20, 2017 | Focolari nel Mondo
Si fa di ora in ora sempre più drammatico il bilancio del doppio attacco suicida avvenuto sabato scorso a Mogadiscio, in Somalia. Le ultime notizie riferiscono di almeno 300 morti e centinaia di feriti. Tra le vittime anche una ventina di scolari che si trovavano a bordo di uno scuolabus. L’attentato del 14 ottobre è il più grave degli ultimi anni, in cui si è assistito ad una vera e propria escalation di terrore. «Desidero esprimere il mio dolore per la strage avvenuta», ha detto papa Francesco all’Udienza generale del 18 ottobre in piazza S. Pietro. «Questo atto terroristico merita la più ferma deplorazione, anche perché si accanisce su una popolazione già tanto provata». E conclude: «Prego per i defunti e per i feriti, per i loro familiari e per tutto il popolo della Somalia. Imploro la conversione dei violenti e incoraggio quanti, con enormi difficoltà, lavorano per la pace in quella terra martoriata». (altro…)
Ott 20, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Un mese all’insegna del dialogo, dell’incontro e della riscoperta del valore dell’”altro”. In un Paese dalla forte connotazione multietnica, il ritmo e la musica hanno avuto un potere coagulante. Il 9 settembre, nella cittadina di Stadthagen, regione della Bassa Sassonia, in occasione dei festeggiamenti per il giubileo della Riforma, il Gen Verde (22 le componenti, provenienti da 14 diversi paesi) ha portato una nota di internazionalità con lo spettacolo On the Other Side. Un viaggio da una parte all’altra del pianeta attraverso il racconto di storie personali o di un intero popolo, per mettere in luce la ricchezza della diversità e il potenziale di chiunque si trovi “dall’altra parte”. Il 15 settembre, a Boppard, nella locale Fazenda da Esperança, comunità che sfida la tossicodipendenza nella prospettiva di una rinascita, il concerto La vita LIVE è diventato occasione di incontro personale tra le componenti della band e le esperienze dei giovani. L’opportunità per capire che ciascuno può fare un piccolo ma grandissimo passo per cambiare qualcosa e per scoprirsi tutti fratelli.
Nei giorni successivi, la tipica “cifra” artistica del Gen Verde ha trovato espressione nel laboratorio Start Now: un workshop intenso, della durata di cinque giorni in ciascuna delle tre tappe, lavorando fianco a fianco con gruppi di ragazzi e giovani. Durante il processo creativo, che si rinnova ogni volta in maniera nuova e imprevedibile, i ragazzi lavorano in squadra sviluppando i propri talenti e potenzialità, coprotagonisti di una avvincente esperienza creativa basata sull’ascolto reciproco e la trasparenza. Dopo due giorni di intenso lavoro, sorretti dalla fiducia e dal rispetto del gruppo, i ragazzi si esibiscono insieme alla band durante lo spettacolo finale, in un crescendo di emozioni.
Tre le tappe del laboratorio-spettacolo: a Dortmund, dove il gruppo ha lavorato insieme a 170 ragazzi, a Duderstadt, con gli studenti di tre scuole, tra cui un folto numero di immigrati, e infine a Mannheim, con donne e uomini ospiti di un enorme campo profughi. In ogni città, durante lo spettacolo finale, si è ripetuto, con caratteristiche diverse, lo stesso miracolo: cambiamenti di vita, atmosfera di profonda fraternità, coinvolgimento anche di chi era inizialmente restio. «È incredibile quello che si può fare in due giorni!» ha esclamato ancora incredula una ragazza. E un giovane: «Gli errori non ci hanno bloccato, anzi siamo stati incoraggiati ad andare avanti». In particolare nella tappa di Mannheim, il Gen Verde ha incontrato persone che hanno patito dolori strazianti, subito atrocità, perso tutto. Raccontano le componenti del gruppo: «Siamo andate a trovarli dove vivono, ci hanno fatto dono delle loro storie. Durante la serata, nella canzone “Chi piange per te”, in tanti hanno ritrovato squarci di tragedie vissute». E le parole “No one is a stranger to me” (nessuno è straniero) non sono mai risuonate così vere. Fotogallery
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Ott 19, 2017 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Si ripetono gli scontri e si rinnovano le tensioni. Il 22 settembre e il 1° ottobre l’esercito ha stroncato manifestazioni pacifiche, causando morti e feriti tra i manifestanti che chiedevano l’indipendenza delle regioni anglofone. Nello stesso giorno, nelle regioni del Nord-Ovest e del Sud-Ovest (abitate dalla minoranza inglese, il 20 % della popolazione del Camerun) è stata nuovamente oscurata la connessione internet. Il “problema anglofono” ha radici antiche. A ottobre 2016, la popolazione di lingua inglese aveva dato il via a proteste organizzate contro la sua progressiva marginalizzazione. Dopo mesi di tensione e accuse di discriminazioni, erano seguite dure repressioni e atti di vera e propria guerriglia. Scrive da Fontem Padre Antonio Mascia: «Stiamo vivendo un momento delicato e incerto dal punto di vista socio politico, e non sappiamo dove potrà sfociare. In varie città, soldati dell’esercito hanno sparato sulla folla che manifestava pacificamente e tante persone sono state arrestate. Contiamo molto sulla vostra preghiera». (altro…)
Ott 19, 2017 | Centro internazionale, Cultura, Spiritualità
“Soul”, anima. È il nome del programma televisivo, per incontrare “fino in fondo all’anima” protagonisti di questo tempo, di spessore umano e culturale. La conduttrice, Monica Mondo, domenica 24 settembre ha dialogato con Maria Voce. Un gruppo di ragazze a Trento. Un contesto disastroso di guerra. «Un’ispirazione ha fatto capire a Chiara Lubich l’esigenza di un ideale eterno, che non passa. Questo ideale è Dio». Sono le prime battute di Maria Voce, attuale Presidente dei Focolari. L’intervista spazia dalle origini alle sfide attuali del Movimento dei Focolari. L’unico, in ambito ecclesiale, diretto per Statuto da una donna. «La valorizzazione della donna è molto più semplice di quanto si pensi. Significa riconoscere quelle sue caratteristiche specifiche senza le quali l’uomo non può esprimere se stesso. Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, e li ha creati distintamente, uomo e donna, per creare l’umanità in loro. La parte della donna è molto importante. È la sua femminilità, la sua capacità di donarsi, di essere disposta al sacrificio». Sulla propria esperienza personale, Maria Voce racconta: «Vengo da una famiglia tradizionalmente cattolica e praticante. Il problema è nato quando ho deciso di donarmi a Dio. Mio padre era molto attaccato a me, aveva fatto tanti “disegni” sulla mia persona. Essendo la prima di sette fratelli, era normale anche per me pensare: mi sposerò, avrò tanti figli. Il Movimento mi ha dato la possibilità di vivere integralmente il Vangelo. Per me è cambiata la vita. Ho continuato a fare l’avvocato al mio paese, ma ho cominciato a incontrare i clienti vedendo in loro un fratello da amare. Questa è stata la trasformazione nella mia vita. Quando ero in focolare in Turchia, per il mio compleanno, per la prima volta mio papà mi ha scritto: “Tanti auguri! Papà”. Dopo pochi giorni è morto per un infarto. Ho sentito che era stato amore di Dio riconciliarsi pienamente con la mia scelta». Cos’è un focolare, una casa? «È un gruppo di persone che convivono, chiamate da Dio alla stessa vocazione, disposte a dare la vita l’una per l’altra, momento per momento, per essere Opera di Maria. L’opera più grande di Maria è stata dare al mondo Gesù. Le focolarine, i focolarini vogliono rivivere Maria, avendo fra loro la presenza viva di Gesù per l’amore scambievole». Verginità, una parola che oggi non è di moda. «La verginità è la risposta a una chiamata. È Gesù che per amore chiama qualcuno a un amore infinito. E nell’infinito non ci sono parti, l’infinito è tutto. Se Dio chiama con questo amore, la risposta non può essere che un amore totalizzante. Anche per vivere bene il matrimonio bisogna essere vergini di cuore». Chiara Lubich le ha dato un altro nome. Un nome strano, il nome di una località?«Sì, Emmaus. Indica il desiderio e l’impegno a far presente Gesù anche dopo la sua morte e risurrezione, camminando con lui». Succedere a un fondatore non è semplice. Difficile conciliare fedeltà e attualizzazione di un carisma. «L’ispirazione è nel carisma. Il carisma è eterno, le persone passano. Chiara Lubich ha vissuto pienamente questo carisma nel suo tempo, e ce l’ha passato. Siamo uniti alla fonte, però adesso ci chiediamo: cosa direbbe Chiara oggi? È questo che mi guida nel mio agire. Non è una cosa ripetitiva, ci sono tante manifestazioni nel Movimento che ai tempi di Chiara non c’erano». Ma è ancora il tempo dei Movimenti? «I Movimenti hanno caratteristiche che favoriscono la vita cristiana. Hanno ancora tanto da dire e da dare, non solo per i giovani, ma anche per la salute delle famiglie». Cattolici impegnati in politica e Europa. Che bilancio? «Se l’Europa dimentica le sue radici cristiane, sparirà. Per questo è importante che i cattolici lavorino in politica, per rivalorizzare le sue radici cristiane, mettersi di fronte all’altro riconoscendolo uguale, fratello perché figlio di Dio. Si può dialogare con tutti, qualsiasi sia la sua appartenenza e il suo credo. Perché si dialoga con le persone. Anche amare i nemici fa parte del Vangelo!». C’è ancora questa capacità di inventare luoghi, esperienze, proporre novità? «Non dobbiamo creare cose nuove, ma rinnovare il mondo con il carisma che abbiamo. Penso alle persone del Movimento, di qualsiasi vocazione, che decidono di mettere a disposizione la loro vacanza per testimoniare il Vangelo nell’Amazzonia; o che vanno in una cittadella per costruire una scuola per i bambini poveri del circondario». Ma qual è il crinale tra la testimonianza, l’evangelizzazione e il dialogo, senza imposizioni o spirito di battaglia? «Dobbiamo annunciare Cristo prima di tutto con la nostra vita. Se la nostra vita testimonia Cristo, prima o poi nell’altro verrà l’interesse di sapere cosa c’è alla radice. L’unità è quella di cui parla il Vangelo, è l’unità in Dio, in cui ognuno si riconosce perché figlio di Dio e fratello dell’altro. Se non c’è questa base non si può parlare di unità, ma di comprensione reciproca. L’unità viene da Dio ed è in Dio. Si può sperimentare anche con persone che non hanno la stessa fede o lo stesso modo di vedere le cose, ma sono disposte a unirsi per un ideale più grande, quello di essere fratelli». I cattolici non si nascondono troppo? «Devono essere più incisivi. Forse uno dei frutti del Movimento è quello di risvegliare il DNA cristiano che ci portiamo dietro dal battesimo». Lei ha ancora il piglio dell’avvocato! Se oggi dovesse difendere una causa, a cosa vorrebbe dedicarsi con la massima passione? Maria Voce non ci pensa un attimo: «Alla fraternità universale». Leggi l’ Intervista integrale https://youtu.be/WzIuz75PTMM (altro…)
Ott 18, 2017 | Focolari nel Mondo
Esprimiamo la nostra grande gioia per la notizia del rilascio avvenuto ieri sera, in Nigeria, poco prima di mezzanotte, di don Maurizio Pallù, il sacerdote italiano del Cammino neocatecumenale rapito il 12 ottobre scorso mentre si stava recando a Benin City. Il sacerdote opera da tre anni nel Paese africano, dopo una lunga esperienza come missionario in diverse parti del mondo. La conferma della notizia della liberazione è stata data anche dal ministro degli Esteri italiano. (altro…)
Ott 18, 2017 | Chiara Lubich, Cultura
Au cours d’entretiens avec des groupes d’origines diverses, Chiara Lubich répond à des questions sur la souffrance, suscitées par des événements auxquels nous pouvons être confrontés tous les jours : découragements, maladies, catastrophes naturelles, injustices, la mort… Elle donne des conseils pratiques, des indications précieuses, comparables à des panneaux de la circulation utiles sur la route de la vie. Ce sont des réponses simples, à la lumière de la spiritualité de l’unité, de quelqu’un qui a vécu les situations douloureuses auxquelles elle se réfère. En toile de fond, le cri du Christ en croix : » Mon Dieu, pourquoi m’as tu abandonné ? « Éditions Nouvelle Cité
Ott 18, 2017 | Famiglie, Focolari nel Mondo, Spiritualità
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Ott 17, 2017 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il segreto della diffusione di questa espressione parrocchiale del Movimento dei Focolari e dei suoi molti frutti lo si leggeva nel titolo che campeggiava nell’auditorium del Centro Maria Orsola: “50 anni di storia e una passione per la Chiesa”. Gremivano la sala animatori laici e sacerdoti di questo movimento giunti da varie regioni italiane (Liguria, Sicilia, Lombardia, Campania, Emilia Romagna, Veneto …). C’era anche il cardinale João Bráz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, e mons. Giuseppe Petrocchi (Aquila). Che questa festa si svolgesse a Vallo non è un caso, perché proprio qui, la comunità che si era formata attorno a mons. Vincenzo Chiarle fu «tra le prime a vivere lo spirito dell’Unità e testimoniare un autentico stile di vita evangelica nell’ambito della parrocchia, ravvivandone spirito e strutture», come ha evidenziato Maria Voce, presidente dei Focolari, nel suo messaggio. La comunità di Vallo Torinese, pur piccola nelle dimensioni, è stata indicata da mons. Petrocchi, come modello di “chiesa viva”. E tale è stata ed è, se da questa comunità è fiorito un esempio di santità, quale è la sedicenne Maria Orsola, ora in cammino verso il riconoscimento ufficiale. Daniela, testimone di quei tempi, ha raccontato dei campi scuola estivi e invernali, dei viaggi all’estero e in altre regioni italiane dove la comunità di Vallo era chiamata a dare la propria testimonianza, anche con il complessino dove lei cantava accanto a Maria Orsola per portare a tutti la novità del Vangelo. Nel ripercorrere a grandi linee le tappe dei 50 anni di storia si è mostrato il filo d’oro che parte dall’intuizione di Chiara Lubich, dell’influsso innovativo che avrebbe potuto avere la spiritualità di comunione sulle comunità parrocchiali, alla passione per la Chiesa che aveva trasmesso ai membri dei Focolari, sino a quello storico incontro del 1967 nei pressi di Roma. Un incontro come risposta all’invito che Papa Paolo VI aveva rivolto l’anno prima ad un gruppo di sacerdoti e religiosi che vivevano lo spirito dell’unità, a portarla nelle parrocchie e nelle diocesi.
Un tuffo nei frutti del passato che si intreccia con il presente. Tutt’oggi Vallo è meta di gruppi di giovani e di comunità parrocchiali, per la comunione che viene mantenuta viva tra tutti dove si sperimenta – come ancora sottolinea mons. Petrocchi, – quell’unità umano-divina che rende presente spiritualmente Gesù stesso. Comunione che è primo impegno di vita nelle molte comunità diffuse oggi in tutte le regioni d’Italia e in molti Paesi del mondo. La testimonianza di Bruno e Luisa, coniugi di Cavi di Lavagna (GE) da anni a servizio della loro parrocchia, ha reso visibile come la strada verso l’unità passi anche da momenti difficili, arrivando ad esempio a rinunciare ai già consolidati gruppi della Parola di Vita per non venire meno all’unità con il nuovo parroco. La ricerca dell’unità ad ogni costo è stato il filo conduttore anche dell’esperienza raccontata dal cardinale brasiliano João Bráz de Aviz. Toccante l’esperienza di Luca, che grazie al sostegno nella preghiera e nell’amore scambievole con gli altri giovani ha trasformato dolori e incognite provocate dal grave incidente stradale di cui è stato vittima, in un tempo di riscoperta della preghiera, della preziosità dell’amore di chi hai attorno, della vita che ti può essere tolta in un attimo. A conclusione di questa intensa giornata ci sembra di poter dire che quanto auspicato dall’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia nel suo augurio letto in apertura si è attuato: 50 anni di storia. Ripercorrerli è “tornare all’origine del vostro carisma” e ripartire con nuovo slancio verso le sfide future. Da Carla Cotignoli (altro…)