Movimento dei Focolari

Germania: Seminario di studi ecumenici

Il Convegno che si svolgerà a  Zwochau è promosso dal Centro “Uno” e Begegnungszentrum Zwochau, centri del Movimento dei Focolari. Il programma prevede non solo seminari ma anche alcune visite alle città di Wittenberg, Wartburg, Erfurt e Leipzig, luoghi importanti nella vita di Lutero e di grande significato per la Chiesa luterana. Il Seminario si svolgerà nelle lingue italiana e tedesca. Invito

Clartè e Dialoghi in Architettura

Ormai alla sua V edizione, si svolge a Montefalcone Appennino, nelle Marche, una delle regioni Italiane che quest’anno ha subito il forte terremoto dell’ottobre scorso e mantiene i forti segni della distruzione. Organizzato da Clartè e Dialoghi in Architettura vede coinvolte diverse discipline: la musica, il cinema, la letteratura, l’architettura.  Il tema di quest’anno è : “L’Opera e il limite” Sia essa opera musicale o cinematografica, letteraria o architettonica. Scavare all’interno di questo termine permetterà di fare di quella linea che è il limite uno spazio di possibilità di riflessione. Locandina informazioni e iscrizioni segr.architettura@focolare.org

Italia. Dialoghi in Architettura

L’edizione 2017 ha come tema “Abitare la memoria – Andare innovando”.  Un tema molto attuale che riguarda le città, i paesaggi, i territori. Tappe a Firenze, Valle del Chianti e Siena, Pescara, Ravello e Costiera Amalfitana, Pompei, Roma, L’Aquila e Amatrice, Montefalcone Appennino.  Vogliamo scoprire come e perché la bellezza si fonda nel limite, nascendo da situazioni difficili e instabili e come l’innovazione è parte integrante della tutela e della conservazione della memoria.

Informazioni e iscrizioni: segr.architettura@focolare.org

Usa e Camerun: Summer School Edc

Usa e Camerun: Summer School Edc

Negli USA ad Hyde Park la  prima Summer School precede il consueto incontro annuale dell’Associazione Edc Nord Americana (che comprende oltre agli USA anche il Canada) al quale si uniranno anche rappresentanti  dal Messico, costituendo un evento complessivo che avrà 170620 24 Fontem EoC Start up Lab 01come titolo: “Costruire un’Economia di Comunione. Una nuova visione per l’economia ed il business” (Building an Economy of  Communion. A new vision for the Economy and Business). A Fontem in Camerun, in 56 parteciperanno all’ EoC Start up Lab 2017: 28 progetti imprenditoriali saranno protagonisti del laboratorio di incubazione di Economia di Comunione, nel continente africano per la prima volta. Per sapere di più:  Edc-online

Don Mazzolari e don Milani

20 giugno. Papa Francesco in visita a due paesi italiani: Bozzolo (Mantova) e Barbiana (Firenze). «Per rendere omaggio a don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani, i due sacerdoti che oggi ci offrono un messaggio di cui abbiamo tanto bisogno. Anche in questo caso ringrazio quanti, specialmente sacerdoti, mi accompagneranno con la loro preghiera», ha detto il Papa all’Angelus di domenica 18 giugno. La visita in forma privata alle tombe dei due sacerdoti, sarà un gesto molto significativo verso questi uomini scomodi per il loro tempo e quindi emarginati. Precursori del Concilio Vaticano II, anticipatori della Chiesa dei poveri, sono stati indicati da Francesco come esempi da seguire. https://youtu.be/IWrf9yUJ32I (altro…)

Giornata Mondiale del Rifugiato

Ogni anno si celebra il 20 giugno questa Giornata indetta dall’ONU (UNHCR) nel 2000, in occasione del 50° anniversario della Convenzione relativa allo status dei rifugiati. L’appuntamento ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione dei migranti. Si tratta di milioni di persone costrette a fuggire da guerre e violenza, lasciando i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che era parte della loro vita. Dietro ognuno di loro ci sono storie che meritano di essere ascoltate, intrise di sofferenza, umiliazioni e il desiderio di ricostruirsi un futuro. Nel rapporto Projected Global Resettlement Needs 2017, si afferma che nel 2017 il numero previsto di persone bisognose di reinsediamento sarà di 1,19 milioni, il 72% in più rispetto al 2014. È questa una delle soluzioni migliori per i rifugiati, insieme all’integrazione nella società di accoglienza e al rimpatrio volontario. (altro…)

Jesús Morán: La fedeltà creativa

Jesús Morán: La fedeltà creativa

FedeltaCreativaCon Alessandro De Carolis, giornalista di Radio Vaticana, in qualità di moderatore, hanno dialogato con l’autore don Julián Carrón (presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione) e Maria Grazia Vergari (vice presidente del settore adulti di Azione Cattolica). La giornalista Giorgia Bresciani di “Radio InBlu”, ha intervistato Jesús Morán il 30 maggio. Ecco alcuni stralci: G. B. – La presentazione del suo libro è stata l’occasione per vivere un momento di dialogo e fraternità tra movimenti ecclesiali. Nella Pentecoste del 1998, Giovanni Paolo II e l’allora cardinale Ratzinger vollero un cammino di comunione tra i movimenti. Le chiedo di aiutarci a capire cosa è accaduto quel giorno e a che punto siamo di quel cammino. J. M. – Penso che la giornata del 29 maggio è stata proprio benedetta dallo Spirito Santo, una grazia per noi. Ricordo molto bene la Festa di Pentecoste del 1998: penso sia stata la più bella della mia vita. Mi sembrava che si attualizzasse la prima Pentecoste, per la presenza di tante persone, per la giornata, che era bellissima! Arrivavo dal Cile, dove allora abitavo. Effettivamente è stato un momento storico, un evento ecclesiale, perché, per la prima volta, i nuovi movimenti erano radunati in piazza San Pietro tutti insieme. Un incontro fondamentale tra il Carisma di Pietro ed i carismi suscitati dallo Spirito Santo in questo tempo. È stato uscire a vita pubblica, dare visibilità ai carismi ecclesiali, un momento di “riconoscimento” di questa realtà. Da allora il cammino è andato avanti, con momenti alterni. Questa esperienza si è estesa anche a livello ecumenico ed è nata “Insieme per l’Europa”. Ci siamo impegnati, quindi, nell’unità di tutti i cristiani. Ma ci sono stati tanti altri momenti di incontro tra i movimenti. In questi anni, però, sono scomparsi alcuni dei fondatori e questo, ovviamente, ha rallentato un po’ il cammino: la partenza di don Giussani, di Chiara Lubich ed altri, ovviamente ha avuto un influsso perché questa realtà di unità e di comunione dei movimenti è stata decisamente voluta da loro. UNESCO_15Nov16_JesusMoran_02Un’occasione come quella del 29 maggio ci dice che dobbiamo continuare. Adesso, in una fase diversa, post-fondazionale; dobbiamo riprendere quella “profezia”. Ed il momento della presentazione del mio libro è andato in quella linea direzione. G.B. – Lei ha accennato alla scomparsa di alcuni fondatori. Proprio lei, Maria Voce, don Carrón, siete tra quelli che state vivendo il “dopo –fondazione”, la “seconda fase”, che è una fase delicata: il vostro è un compito complesso e appassionante. Alla luce di ciò che è emerso dal vostro confronto, cosa serve in questa fase ad un movimento ecclesiale? J.M.Credo che la fase “post –fondazionale” è anche una fase carismatica. Ci sono delle grazie diverse da quelle vincolate alla fondazione, più nella prospettiva dell’incarnazione: la grande sfida è che il carisma, nella scia del fondatore, diventi sempre più “storia”. Quindi è una tappa di servizio alla Chiesa ed all’umanità. Ci vuole una maturità diversa. Dobbiamo lavorare più insieme, mettere in luce tutti i talenti personali e comunitari. Perché quando c’è il fondatore la luce del carisma è fortissima, lo “incarna” quasi da sola. Ora Dio ci chiede di mettere in moto la nostra intelligenza del carisma, le nostre forze. E dobbiamo farlo insieme! Questa è la grande sfida. È ciò che ho cercato di dire con quel concetto (già usato da Giovanni Paolo II) di “fedeltà creativa”: fedeltà al carisma e, al contempo, capacità di innovazione, di creatività, sempre frutto dello Spirito. Ed un inserimento maggiore nella Chiesa e nella società. Ascolta l’intervista integrale (altro…)

“Fatima e l’infinito segreto”

“Fatima e l’infinito segreto”

FatimaUna nuova lettura delle profezie  e dei segreti mariani   Qual è il messaggio di Maria a Fatima  per la vita spirituale del cristiano di oggi? Nel centenario delle apparizioni di Fatima (13 maggio 1917-2017) Benazzi affronta un tema che appartiene alla tradizione cristiana da sempre, quello dei “segreti” e delle “profezie”. L’Autore chiarisce il senso della profezia nella Bibbia, spiegando che segreti e profezie non parlano del futuro come di qualcosa da attendere, ma del presente dell’umanità e della fede; si tratta di un genere letterario che non svela “quel che accadrà”, ma che punta a dare un criterio di lettura su quello che sta accadendo. I segreti di Fatima e le profezie mariane non sono pertanto per i curiosi cercatori di notizie strabilianti, ma aprono alle domande più serie del credere; ci interrogano su cosa significa convertirsi; sul rapporto tra Chiesa e persecuzione; sulle questioni della violenza e delle guerre; sulle scelte di pace; su quale genere di umanità vogliamo essere di fronte alla proposta di Dio in Gesù Cristo. Natale Benazzi (1961), teologo e saggista, ha pubblicato diverse opere sulla storia della Chiesa. Da anni si dedica all’approfondimento di temi e figure della storia della spiritualità. Fa parte del Consiglio di amministrazione della Fondazione Sant’Ambrogio per la cultura della Diocesi di Milano. Per Città Nuova ha curato La vita comunitaria dei cristiani di Dietrich Bonhoeffer (2015); Nell’abisso del mondo. Diario e autobiografia di Gemma Galgani (2016); La vita in Cristo di Nicola Cabasilas (2017). Città Nuova Editrice

Ruanda,“Paese delle mille colline”

Ruanda,“Paese delle mille colline”

RwandaIl mio percorso comincia l’ultimo giorno del calendario ruandese in cui si ricorda il massacro avvenuto nel 1994. So che Gesù abbandonato può dare un senso a tutte le sofferenze umane, specialmente a quelle che lasciano profonde ferite nel cuore. Avverto un forte legame tra il sacrificio di Gesù e quello sofferto dal popolo ruandese. Sotto la guida di don Telesphore, sacerdote del posto, conosco la capitale Kigali, nota per la sua pulizia. I segni dello sviluppo economico, però, si vedono soprattutto in centro città, che sembra una capitale europea. Ma non lontano dai moderni palazzi c’è la gente comune, legata all’agricoltura, e che si sposta per vendere i loro prodotti al mercato: frutta, verdure, galline … A causa della pelle chiara e alto come sono, la mia presenza non passa inosservata. Spesso scopro sguardi sorpresi, ma basta un gesto di saluto, «muraho», o un sorriso, ed il ghiaccio si rompe con un bel sorriso come risposta. Le visite alle principali città del Paese le facciamo in macchina. Ogni tanto ci fermiamo per offrire un passaggio a qualcuno. Tra le tante persone a cui diamo un passaggio, mi colpisce una giovane di circa 20 anni. Dietro il suo bel sorriso c’è una dolorosa storia. Don Telesphore mi racconta che i suoi genitori sono stati uccisi nel genocidio degli anni ’90. Lei si recava a pregare presso la loro tomba. Da bambina, assieme a suo fratellino, venivano da don Telesphore. Lì hanno trovato una famiglia che li riempie d’amore. E come loro, incontro tante situazioni simili. Il sabato l’abbiamo trascorso nel seminario teologico che accoglie seminaristi di tutto il Paese: circa 130. Nella messa, intrisa dalla cultura ruandese, rimango molto colpito dall’azione della Grazia dopo la comunione, con canti che coinvolgono tutto il corpo. È una specie di ritmo sacro, non sincronizzato tra tutti, ma incredibilmente armonico. Scuola Gen’s. In uno dei seminari facciamo una “scuola” per i seminaristi che vogliono conoscere la spiritualità dell’unità. Don Telesphore chiarisce dall’inizio che “questa scuola non si fa con i libri, ma con la vita” e che “siamo qui per costruire l’unità voluta da Gesù attraverso il nostro amore reciproco”. Durante l’incontro, infatti, l’amore evangelico si sentiva in modo molto concreto tra tutti. Dopo la partita di basket, infatti, chiedo: “Chi ha vinto?”. La risposta: “Tutti”. Dove regna l’amore la competizione diventa una buona occasione per vivere il Vangelo. Approfondiamo il punto della spiritualità dell’unità che tocca il mistero di Gesù abbandonato. Ci colpiscono la testimonianza di due sacerdoti, uno del Ruanda e l’altro del Burundi, paesi carichi di incomprensioni vicendevoli. Ma le differenze, per l’amore a Gesù nel suo abbandono, danno luogo all’unità cresciuta tra di loro. Uno dei seminaristi esprime tutti: “Quando si parla con il cuore, siamo toccati nel cuore”. Gli ultimi giorni sono dedicati all’incontro con le famiglie e i giovani, ma anche alle altre persone che condividono lo stesso ideale di fraternità. Infine, un pellegrinaggio al santuario della Madonna, non lontano dal seminario. Vogliamo ringraziarla per questo viaggio e per i numerosi doni che abbiamo ricevuto. (Armando A. – Brasile) (altro…)

Roma – Comunione e Diritto

L’incontro promosso dalla rete internazionale Comunione e Diritto del Movimento dei Focolari, avrà il seguente programma: – Ricordo del dr. Gianni Caso, magistrato (avv. Maria Giovanna Rigatelli) – Parola di Vita (dr. Pasquale de Rosa) – Per un impegno condiviso: riflessioni su ambiente e diritto (dr. Paolo La Manna) – Interventi dei partecipanti. Modera avv. Carlo Fusco È stato richiesto il riconoscimento di 2 crediti formativi all’Ordine degli Avvocati di Roma Invito

Sinodo sui giovani 2018

È online il sito web in preparazione al Sinodo dei Vescovi 2018 sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Il sito pubblica  un questionario in cinque lingue con lo scopo di “promuovere una più ampia partecipazione di tutti i giovani del mondo, non solo ricevendo informazione sull’evento sinodale ma anche interagendo e partecipando nel cammino di preparazione”. “Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungere ai pastori”, aveva esortato ai giovani papa Francesco. Aggiungendo: «San Benedetto raccomandava agli abati di consultare anche i giovani prima di ogni scelta importante, perché “spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore”».     (altro…)

Progetto Up2Me in Brasile

Dal 13 al 18 giugno è in corso a Recife, Brasile, presso la Cittadella dei Focolari “Santa Maria”, una scuola per tutor del progetto Up2Me. Riguarda un percorso di formazione all’affettività e alla sessualità, svolto con metodo innovativo e interattivo, rivolto ad adolescenti per una maturazione armonica e globale della persona alla luce della spiritualità dell’unità. Up2Me Project, coordinato dai Movimenti Famiglie Nuove e Ragazzi per l’Unità, in collaborazione con l’Istituto universitario Sophia, prevede innanzitutto la formazione di tutor da parte di esperti in sociologia, psicologia, pedagogia, medicina, sessuologia, bioetica, filosofia. A Recife sono presenti 22 coppie di futuri tutor, provenienti da tutto il Brasile, e 37 uditori. Prossimi appuntamenti a Castel  Gandolfo (Italia) novembre 2017 e in Messico, per tutto il Centro America, a dicembre.      

Slovenia: l’arte di amare in famiglia

Slovenia: l’arte di amare in famiglia

Škofja Loka

Škofja Loka

Damijan e Natalija abitano a Škofja Loka, una piccola città nel nord ovest della Slovenia, a una ventina di chilometri dalla capitale Lubiana. Sono sposati da 12 anni e hanno 4 figli, dai 4 agli 11 anni. Dialogando con loro, Natalija e Damijan si alternano con naturalezza. «Fin dall’inizio del nostro cammino insieme – comincia lei – abbiamo voluto metter Dio al primo posto. Per noi questo significa perdonare, ricominciare sempre dopo ogni battuta d’arresto, amare per primi e tutti. Vuol dire anche che quando è dura, e siamo stanchi, proviamo a non aspettarci nulla dall’altro, ma sapendo che possiamo sempre contare l’uno sull’altra». E l’educazione dei figli? Damijan spiega: «Ai bambini cerchiamo di dare valori solidi per la vita. Questo richiede da un lato una grande pazienza e perseveranza nell’amore, dall’altro di avere una linea chiara, di decidere cosa è bianco e cosa è nero, anche se a volte questo porta alla loro insoddisfazione o alla loro rivolta. Ci sembra importante che i nostri figli siano il più possibile autonomi e indipendenti. Li coinvolgiamo nei lavori di casa (cucinare, pulire, stirare, sistemare il bucato, ecc.). All’inizio è tutto molto interessante, quasi un gioco. Poi, quando il lavoro deve essere fatto con regolarità, qualcosa sempre si blocca. Ma loro sanno che, se ci aiutiamo tutti, finiamo prima e rimane più tempo per giocare, uscire e fare tutte quelle cose che, come loro dicono, non sono “lavorare”». 03B62561_resized«Un anno e mezzo fa – è Natalija a raccontare – abbiamo portato il più piccolo, Lovro, a una visita. La diagnosi è stata: sindrome da deficit di attenzione. Da pedagoga ed ex insegnante, mi sono passati davanti agli occhi tutti i bambini con questo tipo di problemi e le grandi difficoltà che accompagnano questa diagnosi. Spaventata sono ritornata all’asilo “Raggio di Sole” dove, allora, lavoravamo sia io che Damijan. Appena mi ha visto, ha capito che qualcosa non andava. Quello stesso giorno abbiamo parlato a lungo. Ci era chiaro che per stare accanto a Lovro era necessario che uno di noi due lasciasse il lavoro». Damijan: «Considerando il mutuo e la famiglia numerosa, uno stipendio solo non era sufficiente. Abbiamo esplorato tutte le possibili soluzioni finanziarie ma, nonostante umanamente l’incertezza la facesse da padrona, ci sembrava la cosa giusta da fare. Sicuramente Dio non ci avrebbe abbandonato. Abbiamo scritto una lettera ai colleghi di lavoro, che hanno capito e ci hanno sostenuto. Non potevamo immaginare il seguito. Una settimana dopo, mia mamma ha avuto un ictus ed è rimasta paralizzata, quindi abbiamo cominciato a prenderci cura anche di lei, anche se all’inizio era sufficiente farla sedere e portarle da mangiare, perché era ancora in grado di mangiare da sola. Ma dopo due mesi, un secondo ictus l’ha portata alla cecità e a problemi di demenza. Aveva bisogno di attenzioni e cure sempre maggiori. Abbiamo deciso di non portarla in un ospizio, ma di tenerla con noi, fino al suo ultimo respiro. Intanto, anche se non potevamo dedicargli molto tempo, Lovro andava migliorando. In tutto questo tempo, anche se con un solo stipendio, possiamo dire con certezza che nemmeno per un istante abbiamo avuto la sensazione che ci mancasse qualcosa. Abbiamo fatto delle rinunce, ma non le abbiamo vissute come una privazione. Piuttosto, ci siamo resi conto che è stato importante per i bambini rendersi conto da vicino della situazione in casa e prendersi cura della nonna. Hanno sperimentato cosa significa dare vero amore al prossimo. E noi abbiamo capito che Dio è davvero grande: se lo lasciamo agire e ci fidiamo, è Lui che ci guida». Natalija: «Dopo la morte della mamma di Damijan, avvenuta nel mese di luglio, ci siamo resi conto che sarebbe stato meglio per noi se Damijan continuava a restare a casa. In questo modo la mattina si può dedicare totalmente a Lovro, con risultati evidenti. Quando io torno, trovo il pranzo pronto e posso affrontare il resto della giornata con maggiore calma e serenità». (altro…)

Papa Francesco ringrazia

Per “il vostro impegno per la pace, promuovendo una serie di iniziative, volte a convertire una fabbrica di armi che esiste sul territorio di Iglesias” (Sardegna, Italia). La missiva, del 3 giugno, è rivolta alla comunità locale del Movimento dei Focolari (sezione Umanità Nuova), per gli sforzi portati avanti con Amnesty International, Oxfam, Fondazione Banca Etica, Opal Brescia e Rete Italiana per il Disarmo, per la “Riconversione RWM” (multinazionale di produzione di armi). Il Santo Padre si dice “lieto di sapere che vi state concretamente interessando nel promuovere un lavoro dignitoso alternativo alla costruzione delle armi, in un territorio ancora attraversato dalla grave crisi occupazionale”. Infine, esprime la sua “vicinanza per l’impegno nella diffusione della cultura della pace”. Leggi lettera. (altro…)

Como um arco-íris

Como um arco-íris

Como arco-iris - 1Os textos deste volume são somente uma primeira recopilação dos aspectos concretos da vida do Movimento dos Focolares em mais de 50 anos de sua existência. Trata-se de um horizonte muito vasto que exigirá um contínuo trabalho de pesquisa, aprofundamento, ampliação e aperfeiçoamento. Partindo da inspiração de Chiara Lubich, cada aspecto é considerado em sua raiz – que está em Deus, o qual, porque é Amor, é Trindade – e em seu conteúdo “encarnado” na vida daqueles que escolhem o Carisma da Unidade como ideal. O livro foi organizado por um grupo de colaboradores seletos de Chiara, que a ajudaram a concretizar o seu Carisma por anos sob cada um desses aspectos.   Cidade Nova cópia

Maria Coração da Humanidade

Maria Coração da Humanidade

Maria coracao da humanidade 2017- Capa_nova Muito mais do que uma devoção, a autora enxerga em Maria a cristã por excelência a ser imitada. Num dos textos mais significativos da presente Obra, o leitor vai encontrar: «E ela calou-se. Calou-se porque dois não podiam falar. A palavra há de apoiar-se sempre em um silêncio. ..» (p. 11). Mas, «como então viver Maria, como perfumar a minha vida com o seu fascínio? (…) Fazendo calar em mim a criatura, deixando falar neste silêncio o espírito do Senhor. Assim vivo Maria e vivo Jesus. Vivo Jesus em Maria» (p. 12).       Cidade Nova

Chiara aos Gen

Chiara aos Gen

Chiara aos Gen_vol.1 Uma nova edição de “Aos Gen”, revista e ampliada com discursos, mensagens e artigos de Chiara Lubich aos gen, desde a fundação do Movimento Gen até 2001.  Três volumes: de 1966 a 1969, de 1970 a 1974, de 1975 a 2001.    “Caríssimos gen, acreditem em mim: a mais alta contestação do mundo quem faz e fará é Deus em nós, que existe, se o seguirmos no caminho do amor. De contestações Ele entende bem! Todo o Seu Evangelho é uma contestação ao mundo. E entende de lutas pacíficas e de martírios para renovar o mundo… Ajudem, pois, os seus amigos a resolverem os problemas contingentes deles e de vocês, mas, ao mesmo tempo, mantenham-se estreitamente ligados entre vocês Chiara aos Gen_vol.2Naquele que venceu o mundo”. (Do Volume 1)  

Vocês, gen, sabem que são chamados a levar para frente, no novo milênio, este grande Ideal, que Deus nos confiou para contribuir na realização do Seu testamento: “Que todos sejam um”.

Toda a minha esperança está depositada em vocês. Sei que almejam coisas grandes e lhes asseguro que no Ideal de vocês encontrarão a plena realização e serão felizes. É isto que lhes desejo com todo o coração. Estou sempre com vocês. (Do Volume 3)

Chiara aos Gen_vol.3

Editora Cidade Nova

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Giornata mondiale del Donatore di Sangue

Che cosa puoi fare? Dona sangue. Dona ora. Dona spesso. Questo è l’invito scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per celebrare il 14 giugno, la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue 2017. Alcuni obiettivi della campagna: incoraggiare tutti i cittadini a rafforzare l’efficienza dei servizi sanitari; coinvolgere le autorità nella creazione di programmi nazionali per rispondere all’incremento del fabbisogno; favorire l’inclusione dei servizi trasfusionali nelle situazioni di emergenza; garantire l’approvvigionamento e raggiungere l’autosufficienza nazionale; ringraziare le persone che donano il sangue regolarmente; promuovere la cooperazione internazionale per garantire la donazione volontaria, aumentando la sicurezza e la disponibilità di sangue. (altro…)

Nuovo sito dei Giovani per un Mondo Unito

Nuovo sito dei Giovani per un Mondo Unito

website Y4UW y4uw.org : Giovani di diverse culture, religioni, nazionalità che vivono in 180 paesi dei 5 continenti.  Sono i Giovani per un Mondo Unito del Movimento dei Focolari (GMU). Vogliono vivere per un mondo più fraterno e unito. Come? Mettendo in pratica la cosiddetta ‘regola d’oro’: “Fare agli altri quello che vorresti fosse fatto a te. Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”.Per essere più collegati e lavorare insieme a tanti giovani sparsi nel mondo, i GMU lanciano nuovi canali di comunicazione, tra cui una rinnovata piattaforma sul web, y4uw.org , dove si può navigare per conoscere le varie tappe della loro storia, i vari post, video, news, eventi passati e futuri. Genfest 2018: sul nuovo sito è possibile trovare informazioni attualizzate del grande evento mondiale che si prepara a Manila (Filippine) e che si svolgerà dal 6 al 8 luglio 2018. Interazione: y4uw.org dà la possibilità di interagire con i Giovani per un mondo unito. È possibile postare non solo i commenti ma anche i suggerimenti e le iniziative dei giovani delle diverse città. Nuovo Design: che rende più facile visualizzare i numerosi progetti in corso e contattare i protagonisti. Si può contattare e seguire i GMU anche sui social media: Instagram e Twitter: Y4UW.official Facebook: Y4UW.international (altro…)

Donne e fratellanza universale

“Il ruolo della donna nella formazione alla fraternità universale”, il tema della plenaria del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, prevista a Roma dal 7 al 9 giugno. Al centro dell’evento 4 conferenze: suor Nuria Calduch-Benages, biblista spagnola, su “La donna educa alla fraternità universale”; suor Raffaella Petrini, docente di Dottrina Sociale della Chiesa, svilupperà il tema Qualità femminili contro il paradigma tecnocratico: una prospettiva cattolica e sociale sul contributo delle donne alla fraternità”; Marie Derain, giurista francese e difensore civico per l’infanzia, parlerà del tema “Costruire la pace: la parte delle donne”; infine, Clare Amos, del Consiglio Ecumenico delle Chiese, su “Il ruolo delle donne nell’educare alla fratellanza universale”. I partecipanti saranno ricevuti in udienza dal Papa. (altro…)

Educare alla fraternità: una sfida collettiva

Educare alla fraternità: una sfida collettiva

20170607-01«Questo non è un semplice incontro di educatori», afferma con emozione una partecipante.  «Io non sono la stessa persona che è arrivata qui». «La fraternità, come scelta dell’essere, è il sangue che deve scorrere nelle mie vene». Queste alcune impressioni dei numerosi partecipanti provenienti da molti Paesi del Cono Sud che si sono ritrovati dal 12 al 14 maggio 2017 a Rosario, in Argentina. Oltre ai presenti, circa 500 educatori hanno partecipato alla diretta in streaming durante i vari momenti dedicati al tema del Convegno: “L’apprendimento servizio”, “Educare per un’economia fraterna”, “Il dialogo intergenerazionale”, “Laboratorio di empatia e intercultura”, per citarne alcuni. La prima giornata è iniziata con la visita del governatore di Santa Fe, Miguel Lifschitz e altre autorità istituzionali locali. L’Arcivescovo di Rosario, Monsignor Martin, è intervenuto il giorno successivo e ha esordito affermando che la parola fraternità ci dice che non siamo soli. «In questa patria Dio ci ha messi insieme e la sfida si chiama convivenza. … Voi non state divulgando soltanto teorie, ma partite dalla vita, da fatti concreti». 20170607-02Sono state messe in rilievo le esperienze di fraternità non solo degli alunni fra loro e con i docenti ma anche le buone prassi tra dirigenti e ispettori, proponendo politiche istituzionali innovatrici a favore dell’intera comunità educativa. Le istituzioni educative ad orientamento artistico, che hanno fatto proprio l’obiettivo della fraternità, hanno testimoniato come si vive l’interculturalità attraverso l’arte, mostrando come può esserci un nuovo modo di essere artista. Il workshop sull’inclusione ha dato il suo contributo chiarendo il concetto per cui “l’altro, il diverso, è un dono”. Il tema sull’educazione e la formazione al di fuori della scuola, che si realizza durante tutto il corso della vita, di cui la fraternità è la metodologia, ha indicato come percorso quello di uscire verso le periferie con un programma centrato sui valori. Le esperienze sul rapporto tra educazione e tecnologia sono state presentate come una grande opportunità per tutti per raggiungere la fraternità, mettendo in rapporto gli alunni fra loro e con i docenti in parità di condizioni e anche come possibilità di tirar fuori il meglio dall’altro per imparare da tutti. 20170607-03Sono state presentate molte pratiche educative che hanno avuto ottimi risultati, riguardo la potenzialità del linguaggio corporale e del decalogo della regola d’oro nell’ambito sportivo per costruire ponti in questi campi così importanti. Tutto questo può essere riassunto nella proposta educativa di Chiara Lubich, un percorso applicato in tante realtà educative del pianeta, ispirato dall’amore verso il più vulnerabile, l’ “ignorante”, l’abbandonato, colui che viene escluso dal sistema. Un cammino che identifica in chi soffre la presenza di Gesù Crocefisso e Abbandonato: un abbandono che ha avuto la sua risposta d’amore nella Resurrezione; una chiave quindi per costruire la fraternità a partire dalla “spaccatura”. «Parto da qui contento, pieno di speranza, sapendo che esiste questo paradigma, sapendo che c’è molta gente che lavora combattendo la verticalità, la mancanza di ascolto, la mentalità diffusa per la quale la conoscenza è solo in mano al docente, all’adulto diceva Enzo di Chacabuco, specializzato in musicoterapia -. Questa è una strada diversa. Me ne vado felice e spero che si realizzi presto la seconda edizione di questo Convegno».  Fonte: Sito Cono Sud   (altro…)

Loppiano -Settimana di Economia Biblica 2017

Loppiano -Settimana di Economia Biblica 2017

Sett.economia biblica 1La Settimana di Economia Biblica,si tiene al al Polo Lionello Bonfanti (Loppiano), con un programma ricco e stimolante.Tutte le informazioni sul corso e  sono reperibili su www.pololionellobonfanti.it/settimana-economia-biblica-2017/ La Bibbia è un testo sorprendente per chi cerca nuove parole e nuove riflessioni, da affidare all’economia di oggi, che ha impoverito i beni soffocandoli con le merci e ha tolto dall’orizzonte tutto ciò che non è in vendita. Obiettivo di questa prima Settimana di Economia Biblica è cominciare la scoperta di queste parole nuove, attraversando due libri dell’Antico Testamento: la Genesi e gli scritti di Giobbe, due testi in cui compaiono per la prima volta alcune parole tipicamente economiche, il cui senso può essere qui riscoperto  da  prospettive  antropologiche profonde. Partendo da questi testi si articolerà il programma della settimana che sarà possibile seguire anche in streaming, con un collegamento dedicato ed un costo agevolato. ·       Il programma prevede per la prima giornata, il 5 giugno pomeriggio, l’ introduzione di Luigino Bruni dal titolo: La Bibbia, una mappa per la vita. ·       Il martedì 6 ed il mercoledì 7 giugno saranno dedicati invece al libro della Genesi con focus rispettivamente su: “Genesi. Mercato e relazioni umane” e “Genesi. La fraternità nel ciclo di Giuseppe l’egiziano“. Il martedì pomeriggio verrà arricchito dagli approfondimenti di due scienziati dell’Università di Udine: il prof. Angelo Vianello, biologo vegetale, interverrà su: “Sapere e fede, un confronto credibile“, mentre il prof. Francesco Nazzi, Entomologo, offrirà ai corsisti una relazione dal titolo: “Cooperazione e altruismo in natura“. ·       Dal giovedi 8 giugno mattina il focus del corso passerà al libro di Giobbe con una giornata dedicata a: “Giobbe e la sfida della gratuità” nell’ambito della quale offrirà un contributo anche il prof. Sergio Premoli, psicoanalista. La sera del giovedìrecital dal titolo: “In viaggio con Giobbe, uomo accanto a uomo“, sui testi di Luigino Bruni, con Pasquale Ianiro e Paolo Fermani, aperto a tutti. ·       Il venerdì 9 giugno Luigino Bruni affronterà uno dei temi che più gli stanno a cuore,  “Merito e meritocrazia nel libro di Giobbe“. ·       Il sabato 10 giugno, le conclusioni del corso con le conclusioni e le prospettive.  Durante la settimana sono previsti anche laboratori e workshop di approfondimento. Si prospetta una settimana di corso intensa e interessante, invitiamo tutti coloro che avvertono il desiderio di approfondire questa particolare prospettiva biblica come chiave di lettura della vita economica attuale a non esitare a iscriversi. Per gli ordini religiosi, è possibile accedere al corso anche tramite i voucher aziendali Fond.E.R.. tutti i dettagli sono presenti in questo link: http://www.pololionellobonfanti.it/settimana-economia-biblica-2017/

Giornata Mondiale dell’Ambiente

5 giugno: si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente (W.E.D., World Enviroment Day). La data è stata scelta dall’ ONU per ricordare la Conferenza di Stoccolma sull’Ambiente, nel 1972, dove fu stilato il Programma Ambiente delle Nazioni Unite. La Giornata è diventata una occasione per stimolare a livello mondiale l’attenzione e la conoscenza dei temi ambientali. Un’opportunità in più per riflettere sullo stato di salute della Terra, la nostra casa comune, ma anche per impegnarci attivamente a favore di una salutare convivenza tra tutti i suoi abitanti. (altro…)

Un compito al giorno per proteggere il pianeta

Un compito al giorno per proteggere il pianeta

Earthcube_ITIn tempi di allerta per temibili “balene blu” virali, finalmente un gioco contagioso… ma positivo! Sul web o, alla maniera tradizionale, con carta e forbici, c’è un gioco che contribuisce a mantenere sano e vivibile il pianeta in cui viviamo. Vediamo di che si tratta. Prima mossa: cliccare qui (un passaggio per il web è necessario anche per i più tradizionalisti!). A questo punto, il “Cubo”, protagonista indiscusso, ci ricorderà tutte le volte in cui ci siamo cimentati nella gara di probabilità più nota al mondo, fatta di sei possibilità e un pizzico di fortuna. Che lo si getti on line o lo si ritagli e costruisca con le proprie mani (suggerimento per i più piccoli), questo nuovo Dado è molto di più. Ogni faccia è un piccolo (ma grande) invito al rispetto dell’ambiente circostante, della Terra in cui viviamo e dei suoi abitanti. Un mini compendio di ecologia e relazioni sociali valido per tutte le età, promosso da EcoOne iniziativa ecologico/culturale diffusa in più di 180 paesi, che ha messo in rete docenti, accademici, ricercatori e professionisti per introdurre le tematiche ambientali a livello sociale, politico, economico. Con una caratteristica: non si tratta di un proclama teorico, ma di un invito immediato alla pratica quotidiana. Un esempio? «Scopri cose incredibili!» recita una faccia del dado. Il mondo è pieno di cose incredibili, dalle vette maestose delle cime innevate agli abissi degli oceani, dall’immensa varietà di specie vegetali a ogni essere vivente, anche minuscolo, che popola il pianeta: ogni dettaglio della natura ci riempie di stupore e meraviglia, ci ispira rispetto e gratitudine per il Creatore. Cosa posso fare oggi per vedere il mondo con questi occhi? Earthcube-01Altro lancio, altra faccia. «Sorridi al mondo!» Niente come le azioni positive possono rendere il mondo un posto migliore. Che sia riciclare i rifiuti o riutilizzare oggetti in disuso, non sprecare l’acqua o spegnere le luci, condividere il tragitto in macchina per ridurre le emissioni di gas o coltivare un piccolo orto comune, basta pensare che ogni nostra azione ha una conseguenza. E ancora: «Siamo tutti collegati!» Sul pianeta, ogni cosa è in relazione con tutto il resto. Una fabbrica che emette fumo, un corso d’acqua contaminato, una bottiglia di plastica dimenticata a riva. Ogni piccola o grande azione porta conseguenze, nel bene e nel male. E io come posso costruire connessioni positive? Il gioco continua, non si ferma mai: «Il momento è adesso». Quante volte abbiamo detto “lo farò domani”, ma poi non lo abbiamo più fatto? Il mondo non può più aspettare mentre noi rimandiamo! Devo agire ora e ricominciare a ogni insuccesso con nuova energia. «Solo ciò che è necessario!» Come una pianta che estrae dalla terra solo le sostanze nutritive necessarie per crescere, così anche noi dovremmo imparare a distinguere tra desideri e bisogni, riducendo al massimo l’impatto negativo delle nostre azioni e amplificando quello positivo. E infine, ultima faccia: «Ogni cosa è un dono». Come preservare tutto ciò che mi circonda e proteggerlo perché anche le generazioni future possano goderne? Giocatori incalliti ce ne sono tanti, per fortuna. «Solo ciò che è necessario! era il suggerimento del Dado della Terra oggi. Tutto è iniziato con una ‘doccia temporizzata’ (uscire dalla doccia prima che suoni la sveglia), poi riciclaggio e riutilizzo della carta al lavoro, seguito da un pranzo più leggero del solito. Ok, forse sono davvero piccoli passi, ma almeno c’ero al 100%!» (San Paolo, Brasile). «Siamo tutti collegati! ho letto sul Dado oggi, dopo averlo lanciato. Mi sono reso conto che avevo lasciato le luci accese in casa, così sono tornato indietro e le ho spente prima di uscire per la serata. Ho spento anche il computer. Quello che facciamo ha veramente un’influenza sugli altri!» (Nairobi, Kenya) «Il momento è adesso» Cominciamo a giocare! Mai gioco è stato così serio e affascinante al tempo stesso. (altro…)

Spirito Santo: il Dio sconosciuto

Spirito Santo: il Dio sconosciuto

Pentecost-a«È incredibile quello che opera lo Spirito Santo. Guardate gli apostoli: la Chiesa era stata fondata da Gesù in croce, ma essi erano ammutoliti, timidi, impauriti, chiusi in casa. Scende lo Spirito Santo ed eccoli, con enorme coraggio, per le strade e le piazze a parlare con tale fuoco da sembrare ubriachi. Affrontano intrepidi ogni persecuzione e s’incamminano per il mondo. Questo un esempio, anche se di primaria importanza, di ciò che opera questo divino Spirito, per non dire poi di tutto quanto è avvenuto sotto il suo impulso nei venti secoli di vita della Chiesa: miracoli di luce, di grazia, di capovolgimenti, di rinnovamento. Pensiamo ai Concili, pensiamo ai vari Movimenti spirituali che sempre così tempestivamente ha suscitato […]. Pur con le dovute proporzioni, non è successo qualcosa di questo genere anche per la nostra Opera, anche a noi, quando questo divino spirito ci ha investito col dono di un suo carisma? Che orizzonte aveva la nostra vita, prima che ciò avvenisse, se non quello di persone che non vedono al di là del proprio quartiere, con affetti limitati quasi esclusivamente alla cerchia della propria famiglia […]. Se qualcosa o molto si è rinnovato attorno a noi, non è forse per opera dello Spirito Santo, che sa rinnovare la faccia della terra? Sì, è stato Lui. È  suo compito dar moto e impulso alle cose, far lavorare la grazia, la vita divina che Gesù ci ha procurato. È  di Lui immettere forza e coraggio. E allora, se così è, se tanto gli dobbiamo, è nostro dovere far più spazio, nella nostra vita, allo Spirito Santo […]. Sia questo allora il pensiero che illumina il nostro prossimo cammino: onoriamo lo Spirito Santo, amando, rispettando, servendo ogni nostro prossimo». (15/9/1983) «Lo Spirito Santo è dentro di noi? Egli parla al nostro cuore? Diveniamo attenti ed assidui allievi di questo grande Maestro. Facciamo attenzione ai suo tocchi misteriosi e delicatissimi. Non lasciamo cadere nessuna di quelle che possono essere sue ispirazioni […].  Ricordiamo che le idee che fioriscono nella mente di una persona che sì è proposta di amare sono spesso ispirazioni dello Spirito Santo. E perché ce le dà? Per beneficiare noi e il mondo attraverso di noi, perché portiamo avanti la nostra rivoluzione d’amore. Attenzione allora: ogni idea, specie se pensiamo possa essere un’ispirazione, sentiamola come una responsabilità da cogliere e mettere in pratica. Così facendo avremo trovato un ottimo modo per amare, onorare, ringraziare lo Spirito Santo». (1/9/1983) Chiara Lubich, da LA VITA UN VIAGGIO –  Città Nuova, 1984, pagg. 125-128 (altro…)

Risurrezione dietro le sbarre

Risurrezione dietro le sbarre

20170602-01L’ultimo atto del mio soggiorno in Giordania prevede la visita al carcere femminile, periferia di Amman. Nel corridoio del controllo, a Omar, l’amico che mi accompagna, viene chiesto di togliersi orologio e occhiali da sole. Anche i miei occhiali rischiano di essere portati via, ma glieli faccio provare e la giovane guardia si rende conto che senza vedo male. Arriviamo alla prima sala d’attesa dopo aver attraversato un lungo cortile. La giornata è già estiva. Superiamo l’ennesimo controllo e lasciamo il foglietto con il nome della persona che vogliamo incontrare. In sala d’attesa, altre due giovani donne attendono il loro turno di visita. Chi aspettano di incontrare, una sorella? O la madre? Un uomo sulla cinquantina, tratti arabi marcati, fissa le sue scarpe consumate. Anche lui attende. Il mio amico tenta di sedersi, ma la sedia si rompe. A quella visione, in qualsiasi altro posto, tutti avrebbero riso. Ma lì, in quella sala, nessuno osa farlo, sono presi dal loro dolore. Il clima che si respira è simile a quello di chi attende il responso di un medico sulla malattia grave di una persona amata. Dal rumore gracchiante dell’altoparlante e dallo scatto che l’uomo fa alzandosi, capisco che è arrivato il suo turno. Poco dopo l’annuncio è per noi. Un piccolo corridoio, sul lato destro ogni cella ha un finestrino con i classici vecchi telefoni da ogni parte del vetro. La nostra amica, inaspettatamente gioiosa, si agita e gesticola, ci dice alla cornetta che possiamo richiedere che l’incontro possa svolgersi in un’altra sala, “face to face”. È Pasqua e per i cristiani oggi è permessa una visita. Usciamo dall’edificio e rientriamo dall’ingresso ufficiale. Ancora passaporti, domande, e il nome di chi vogliamo incontrare. Attendiamo in una sala, intanto assistiamo al lavoro di alcuni funzionari impegnati a inserire dei documenti dentro delle cartelle numerate. L’attesa è lunga. Forse anche per lei la strada è fatta di molte porte che si aprono e chiudono. Ecco, è arrivata. Margarì è una donna sulla quarantina, del Sud America, gioiosa. «Che invidia avranno le mie compagne di cella!». È una donna dolce, riconosce di aver sbagliato, fra qualche mese uscirà, conta i giorni sul calendario che si è costruita. In questi due anni è diventata nonna e non conosce ancora il nipotino. Dei suoi quattro figli, i primi due hanno lasciato la scuola per lavorare, ed è senza marito. «Quando torno mi rimprovereranno, è giusto che siano arrabbiati con me. Riesco a sentirli ogni tanto al telefono. Il mio desiderio – continua – era quello di aprire un orfanotrofio per i bambini di strada. Qui dentro è dura, ho pensato a volte di farla finita. Si diventa cattivi. Ma io non ci riesco, se si arrabbiano o mi picchiano io sto buona, non riesco a reagire. Le mie amiche sono qui, alcune da vari anni. Fernanda da otto anni, ma uscirà presto. A 29 anni una grave malattia se la sta portando via. È entrata giovanissima, per una stupidaggine più grande della mia. Lei i rotoli di quella robaccia se li è inghiottiti. Io ringrazio Dio, nonostante tutto Lo sento vicino e per questo mi sento una privilegiata». Margarì mi affida i suoi figli, mi chiede di scrivere loro che l’ho incontrata e che non vede l’ora di rivederli. Ci lasciamo con un grande abbraccio, difficile descrivere cosa provo in quel momento. Volevo che fosse un piccolo gesto, per prendere su di me il suo dolore. In una giornata così assolata, forse un raggio del Suo amore ha oltrepassato le sbarre e quei muri grigi. È una mattinata di Pasqua speciale, non posso che ringraziare Dio per ciò che mi ha fatto vivere: risurrezione è vera libertà. Ho incontrato in carcere una donna libera, perché consapevole di essere amata da Dio. (Ago Spolti, Italia) (altro…)

Giornata Internazionale del Bambino

Il 1° giugno in molti Paesi del mondo si celebra la Giornata Internazionale del Bambino, istituita nel 1925, durante la “Conferenza Mondiale sul Benessere dei Bambini” di Ginevra (Svizzera), per puntare i riflettori sulle tante violenze che l’infanzia quotidianamente subisce. Un’occasione per riflettere sulla condizione dei bambini, troppo spesso vittime di guerre, violenza, abusi, sfruttamento, discriminazione a causa del loro credo religioso, della loro appartenenza etnica o della loro disabilità. Ma anche per sollecitare il mondo adulto – famiglia, scuola, società e istituzioni – a un preciso impegno di tutela e per contribuire alla costruzione di una società più giusta, attenta, rispettosa della dignità e dei diritti dell’infanzia. (altro…)

Vangelo vissuto: “Ora mando voi”

Vangelo vissuto: “Ora mando voi”

20170601-01Battesimo «È quasi l’ora di pranzo, quando un uomo bussa alla porta della parrocchia per fissare la data di un battesimo. Non trattandosi di un parrocchiano, gli chiedo chiarimenti. La situazione è complessa: ha avuto un figlio da una compagna, e sua sorella insiste perché il bambino venga battezzato. Cerco in fretta di raccogliere qualche dato e lo saluto. Uscendo, ripenso al modo sbrigativo con il quale l’ho trattato. Visto che ho il suo indirizzo, senza pensarci due volte mi dirigo a casa sua: un appartamentino molto disordinato. È sorpreso e allarmato: sono sorti problemi per il battesimo? Lo rassicuro: è solo per verificare se ho raccolto tutti i dati. Lui e la compagna si aprono con fiducia e mi invitano a tavola con loro per un pranzo frugale. In questo modo vengo a conoscenza di una situazione di emarginazione, ma soprattutto ricordo l’unico mio diritto: essere al servizio degli altri». (K. L. – Polonia) Banco di prova «Gestisco un negozio di articoli da regalo in un quartiere popolare. Per me ogni persona che entra in negozio è più di un cliente: considero importante il rapporto con lui, al di là del fatto che devo vendere.  A volte c’è chi viene semplicemente a confidarmi i suoi problemi. Io l’ascolto e, se posso, cerco di dire la mia. Mio padre mi prende in giro: «Invece di un negozio sembra un confessionale». Il fatto è che per me il lavoro è il banco di prova del mio esser cristiana».(Rachele – Italia) Portinaia «Lavoro come portinaia in due palazzine, dove le persone si conoscevano solo per cognome. Cercando delle occasioni per costruire dei rapporti, ho iniziato a informare una coppia sulla vita della parrocchia. Il marito, pur lontano dalla Chiesa, apprezzava il mio gesto. Ho familiarizzato anche con una thailandese che, riconoscente, mi regalava dei cioccolatini. Quindi ho invitato tutti a una grigliata: serata riuscitissima, ripetuta altre volte. Ogni tanto offrivo a quelli che tornavano dal lavoro una tazza di caffè. Gesti semplici, ma a poco a poco qualcuno si è sentito libero di confidarmi anche cose più personali. Come quell’inquilino che considerava la preghiera una perdita di tempo. Quando gli ho promesso di pregare io per lui mi ha risposto: «Nessuno mi ha mai parlato così prima d’ora. Non lo dimenticherò». Una coppia di italiani, di ritorno al loro Paese, prima di partire ha invitato tutti i vicini a gustare delle specialità nazionali». (Maria Rosa – Svizzera) Spazzatura «Uscendo da scuola, ho scorto sul marciapiede di fronte un cane che, in cerca di cibo, stava distruggendo e aprendo dei sacchetti della spazzatura. Ho continuato a camminare senza dare importanza alla cosa, ma dentro di me qualcosa mi spingeva a fare qualcosa per gli altri. Anche se mi vergognavo, sono tornato indietro e ho rimesso a posto i sacchetti. Avevo appena girato l’angolo, quando ho visto arrivare da lontano il camion della spazzatura. Ne sono stato felice perché da noi capita che i netturbini, se trovano troppo disordine, non raccolgano tutto». (M. B – Argentina) (altro…)

Nuova Zelanda: il calore di Rotorua

Nuova Zelanda: il calore di Rotorua

20170428_132808Il Lago Rotorua è il secondo lago più grande dell’Isola del Nord della Nuova Zelanda, nell’Oceano Pacifico meridionale. Formatosi dal cratere di un grande vulcano, attivo fino a 240 mila anni fa, oggi è una splendida palestra per canoe e kayak. Anche qui, come ovunque nella zona, meta di turismo fin dall’800, un forte odore di zolfo ricorda l’intensa attività termale che spinge l’acqua bollente a uscire dal sottosuolo formando pozze di fango caldo dai colori più incredibili, dal verde mela al giallo, laghi blu cobalto e una miriade di fumarole. Poco distante, il geyser Lady Knox erutta una volta al giorno uno spruzzo di acqua e vapore alto 20 metri. 20170427_191033Stesso frizzante calore nei 170 partecipanti allaMariapoli” ospitata, dal 26 al 29 aprile scorso, in un “camp” situato proprio su una sponda del lago. Tra i partecipanti, anche famiglie originarie delle Filippine, dell’India e della Corea, oltre 50 tra giovani, ragazzi e bambini e alcuni “ospiti” italiani, due coppie di sposi, Roberta e Stefano, e Beatrice e Franco. Raccontano: «Siamo partiti da Sydney e, dopo un volo di circa 4 ore, siamo arrivati ad Auckland dove ci hanno raggiunti Yob e Bruno da Melbourne. Con loro, dopo 4 ore di auto, siamo arrivati a Rotorua. Tre giorni ricchissimi di rapporti personali e con tutte le famiglie. IMG_8585Numerose esperienze di Vangelo vissuto e workshop sull’ecologia, tema qui molto sentito, sull’arte di amare, con alcune riflessioni di Chiara Lubich, e poi ancora sulla comunicazione in famiglia e l’educazione dei figli. E incantevoli passeggiate lungo il lago e nella foresta». Non è un caso se l’isola del Nord sia stata scelta come una delle location per girare diverse scene della saga fantasy di Tolkien “Il Signore degli Anelli”. Ma il territorio è particolarmente interessante anche da un punto di vista etnologico. Infatti nell’Isola abita la più grande comunità Maori della Nuova Zelanda. Se fino a 40 anni la lingua di questo popolo era parlata da un numero molto ristretto di persone, oggi, grazie a un programma di integrazione voluto dal governo, la cultura e la lingua dei Maori (circa il 20 per cento della popolazione) sono diventate parte integrante del Paese. «Durante la Messaspiegano Roberta e Stefanorecitiamo alcune preghiere in lingua Maori, popolo la cui civiltà e cultura qui sono ben integrate». Dopo cena, il programma della Mariapoli prevede una serata animata dai bambini e ragazzi, con una interessante riflessione “ecologica” sul rispetto del creato e dell’ambiente. IMG_8364Nella semplicità di una grande famiglia, si condividono in Mariapoli anche i festeggiamenti per un compleanno e un anniversario di matrimonio. «Tre giorni ricchissimi di colloqui personali e con le famiglie, durante i quali abbiamo potuto condividere le gioie e accogliere e abbracciare insieme i dolori, affrontando le sfide con il sostegno della comunità, rimanendo fedeli all’impegno di vivere il Vangelo con coerenza e costanza». Riparte da qui il “popolo della Mariapoli”, per fare ritorno ai Paesi d’origine portandovi l’energia e il calore di Rotorua. (altro…)

Castel Gandolfo – Congresso per dipendenti della Pubblica Amministrazione

Il Convegno è dedicato a tutti coloro che operano nell’ambito della Pubblica Amministrazione (dipendenti o funzionari di Enti Pubblici) , la cui vita professionale è spesso segnata da peculiari problematiche legate all’etica, alla legalità, alla meritocrazia, al servizio al bene comune. Questi giorni dunque saranno destinati allo scambio di esperienze, alla condivisione delle difficoltà ed alla enunciazione di “buone prassi” da replicare, in modo da dare un segnale di speranza non solo a chi lavora all’interno degli organismi pubblici, ma anche di rinnovata fiducia a chi usufruisce dei relativi servizi. Il convegno è rivolto soprattutto a chi è già in contatto con il Movimento dei Focolari, ma è aperto anche a persone nuove, purchè siano in sintonia con lo scopo e le finalità del convegno stesso. Ai partecipanti si suggerisce di arrivare, se possibile, già per la cena di venerdì 24, in modo da realizzare un clima di conoscenza reciproca e per essere presenti sin dall’inizio del programma, che è solo di un giorno e mezzo. Per le iscrizioni: prenotazioni@comunionediritto.org  dove si potrà compilare la scheda ed inviarla indicando  nell’oggetto: “iscrizione convegno 25-26 novembre 2017” . Chiediamo sin d’ora di segnalare esperienze, proposte o suggerimenti: Adriana Cosseddu (con M. Giovanna Rigatelli e Pasquale De Rosa) per Comunione e Diritto José Fernandez Del Moral (con Elena Massucco e Sebastiano Zinna) per Umanità Nuova   Scheda iscrizione Congresso