Movimento dei Focolari
Spiritualità dell’unità: la Parola

Spiritualità dell’unità: la Parola

Vivevano una frase del Vangelo e la novità, per quel tempo, consisteva nel fatto che Chiara e le sue prime compagne, per stimolarsi reciprocamente e per crescere insieme, si raccontavano i frutti che il vivere la Parola aveva provocato nelle loro vite. Scriveva Chiara: «Siamo sempre nei tempi di guerra. Ogniqualvolta suona la sirena dell’allarme aereo, possiamo portare con noi nel rifugio solo un piccolo libro: il Vangelo. Lo apriamo e quelle parole, pur già tanto conosciute, per il nuovo carisma s’illuminano come se sotto s’accendesse una luce, ci infiammano il cuore e siamo spinte a metterle subito in pratica. Tutte ci attirano e cerchiamo di viverle ad una ad una. Io leggo, ad esempio, per tutte: “Ama il prossimo tuo come te stesso” (Mt 19,19). Il prossimo. Dov’era il prossimo? Era lì, vicino a noi, in tutte quelle persone colpite dalla guerra, ferite, senza vestito, senza casa, affamate e assetate. E immediatamente ci dedichiamo ad esse in molti modi. Il Vangelo assicura: “Chiedete e vi sarà dato” (Mt 7,7). Chiediamo per i poveri e – cosa straordinaria in tempo di guerra – siamo ogni volta riempiti di ogni ben di Dio! Un giorno, e questo è uno dei primi episodi che spesso si racconta, un povero mi ha domandato un paio di scarpe n° 42. Sapendo che Gesù si era immedesimato con i poveri, ho rivolto al Signore, nella chiesa di Santa Chiara vicina all’allora omonimo ospedale, questa preghiera: «Dammi un paio di scarpe n° 42 per te in quel povero». Uscita di lì, una signorina mi porge un pacco. Lo apro: c’era un paio di scarpe n° 42. Leggiamo nel Vangelo: “Date e vi sarà dato” (Lc 6,38). Diamo, diamo ed ecco ogni volta il ritorno. Vi è una sola mela in casa quel giorno. La diamo al povero che chiede. E vediamo in mattinata arrivarne, magari da un parente, una dozzina. Diamo pure quelle ad altri che chiedono, e in serata ne arriva una valigia. Così, sempre così. Sono episodi, l’uno dietro l’altro, che stupiscono e incantano. La nostra gioia è grande e contagiosa. Gesù aveva promesso e anche ora mantiene. Egli non è, dunque, una realtà solo del passato, ma del presente. E il Vangelo è vero. Questa costatazione mette le ali al nostro cammino da poco intrapreso. E comunichiamo a chi s’incuriosisce della nostra felicità in tempi e ore così tristi, ciò che sta accadendo; ed essi non avvertono tanto di imbattersi in alcune ragazze o in un movimento nascente, quanto in Gesù vivo». (altro…)

كلمة الحياة تشرين الأوّل/أكتوبر 2011

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( إتبعنــــي.. ” (متّى 9 : 9 “
ينما كان يسوع خارجًا من كفرناحوم، أبصر متّى العشّار جالسًا إلى طاولة الجباية.. تدنّت هذه الوظيفة بمتّى الى مصاف الإستغلاليّين والمرابين الذين يغتنون على حساب الآخرين، وجعلت منه مرفوضًا ومكروهًا من الشعب. فالفرّيسيون والكتبة كانوا يساوون العشّارين بالخطأة ويلومون يسوع لأنّه “صديق الخطأة وجباة الضرائب”، يجالسهم ويأكل على موائدهم (أنظر متّى 11:19 و9: 10 -11 ) لكنّ يسوع تخطّى  العادات الاجتماعيّة كلّها، ونادى متّى وطلب منه أن يتبعه، ثمّ قَبِل دعوته إلى تناول العشاء في بيته، تمامًا كما سيقبل في ما بعد، دعوة زكّا رئيس العشّارين في أريحا . وعندما ألحّ الفرّيسيّون وطلبوا من يسوع أن يُبرّر تصرّفه، أجاب أنّه جاء ليشفي المرضى وليس الأصحّاء، وليدعو الخطأة وليس الصالحين. وها هو اليوم أيضاً يوجّه دعوته بالضبط إلى أحد هؤلاء الخطأة ويقول له
” ..تبعنــــي
إنّها كلمة سبق ووجّهها يسوع الى أندراوس وبطرس ويعقوب ويوحنّا عندما التقاهم على ضفاف بحيرة طبريّا. دعوة سيوجّهها الى بولس على طريق دمشق وإن بكلمات مختلفة لكنّ يسوع لم يتوقّف عند هذا الحدّ بل راح يدعو، على مدى العصور، رجالاً ونساءً من الشعوب كافّة والأمم أجمعين. وهو يقوم بالعمل نفسه اليوم. إنّه يمرّ في حياتنا، ويأتي لِلُقْيانا حيثما وُجِدْنا، في أماكن مختلفة وبطرق مختلفة، ويجدّد دعوته لنا لنتبعه ولنبني علاقة شخصيّة معه. وهو بذلك يدعونا، في الوقت ذاته، لنساهم في إتمام مخطّطه الرائع من أجل بشريّة جديدة وقلّما يتوقّف يسوع على ضعفنا وأخطائنا وفقرنا. إنّه يحبّنا ويختارنا كما نحن. وعندما نترك حبّه يعمل فينا ويحوّلنا، فإنّه يعطينا القوّة والشجاعة لنتبعه كما فعل متّى. فله على كلّ منّا مشروعُ حبّ وحياة مميّز ونداءٌ خاص نفهم ذلك  من خلال إلهام من الروح القدس أو من خلال حدث معيّن أو نصيحة تأتينا من شخص يحبّنا.. وفي جميع الحالات، وإن كانت مختلفة، يردّد لنا الكلمة نفسها
” ..تبعنــــي
أذكر حين سمعتُ أنا أيضًا دعوة الله هذه. كان ذلك في مدينة “ترانتو”، في شمال إيطاليا، في صبيحة نهار بارد جدّاً من أيام الشتاء.. طلبت أمّي من أختي الصغرى أن تذهب تُحضر الحليب. وكان عليها أن تسير مسافة كيلومترين في الصقيع فلم تقبل، وحوّلَتْ طلبها الى أختي الثانية التي رفضت بدورها.. فما كان منّي إلاّ أن تناولتُ الوعاء وقلت: “سأذهب أنا يا أمّي..” خرجت من المنزل وفي وسط الطريق حدث أمر غير اعتياديّ.. خُيّل إليّ أنّ أبواب السماء قد انفتحت وأنّ الله يدعوني لأتبعه. وسمعتُ صدى هذه الكلمات في قلبي:”أعطني ذاتك بكلّيتها . كان النداء واضحًا ورغبت الاستجابة له على الفور. فاتحتُ الكاهن مرشدي بهذا الأمر فسمح لي بأن أكرّس ذاتي لله إلى الأبد. وكان ذلك في 7 كانون الأول 1943. لن أتمكّن يومًا من وصف ما شعرت به في قلبي آنذاك. لقد اتخذتُ الله عريسًا لي. وبإمكاني أن أنتظر منه كلّ شيء

” ..تبعنــــي

هذه كلمة لا تتعلّق باللحظة الحاسمة التي نحدّد فيها الخيار الموجّ لمسار حياتنا وحسب، بل إنّ يسوع مستمرٌّ في توجيهها إلينا كلّ يوم. “إتبعني” وكأنّه، أمام واجباتنا اليوميّة البسيطة، يقول لنا “إتبعني..” يقولها لنا أمام محنة يجب أن نقبلها بمحبّة، أو أمام تجربة يجب أن نتخطّاها أو واجب علينا أن نتمّمه

عمليًّا، كيف نُجيبه؟ عندما نعيش ما يطلبه الله منّا في “اللحظة الحاضرة”، واثقين أنّها تحمل معها دائمًا نعمتها الخاصة سنجتهد إذًا خلال هذا الشهر لنقدّم ذواتنا إلى إرادة الله بإصرار وعزم. أن نقدّم ذواتنا للإخوة والأخوات الذين علينا أن نحبّهم في العمل أو في الدراسة أو الصلاة، أوفي الراحة أو من خلال النشاطات التي علينا القيام بها. فلنتعلّم أن نُصغي إلى صوت الله في داخلنا، الذي يتكلّم أيضاً بصوت ضميرنا ويقول لنا ما يجب أن نفعل في كلّ لحظة، فنكون مستعدّين للتضحية بكلّ شيء من أجل أن نحقّق ذلك.
أعطنا يا ربّ أن نحبّك ليس كلّ يوم أكثر وحسب.. إذ قد تكون قليلة الأيام المتبقية لنا، بل أعطنا أن نحبّك في كلّ لحظة حاضرة من كلّ قلبنا وكلّ فكرنا وكلّ قوّتنا إذ نتمّم مشيئتك” إنّها أفضل طريقة لنتبع يسوع
كيارا لوبيك (حزيران  2005

[:ot]Kelma tal-Ħajja – Ottubru 2011[:]

[:ot]Download Kelma tal-Ħajja (Word of Life in Maltese)


Huwa u ħiereġ minn Kafarnahum, Ġesù ra wieħed jiġbor it-taxxi, jismu Mattew, bilqiegħda quddiem il-mejda. Minħabba fix-xogħol tiegħu, in-nies kienet tobgħodu u kienet tgħoddu ma’ dawk li jsellfu l-flus u jisolħu n-nies, biex jistagħnew minn fuq dahar ħaddieħor. Għall-kittieba u l-fariżej, dawn kienu midinba pubbliċi, tant li kienu jeħduha kontra Ġesù għax kien “ħabib tal-publikani u l-midinbin” u kien jiekol magħhom.2 Ġesù, kontra kull drawwa soċjali tagħhom, sejjaħ lil Mattew biex jimxi warajh u aċċetta li jmur jiekol id-dar tiegħu, kif, aktar ’il quddiem, kien aċċetta wkoll li jmur għand Żakkew, il-kap ta’ dawk li kienu jiġbru t-taxxi ta’ Ġeriko. Meta staqsewh għaliex kien jagħmel hekk, Ġesù wieġeb li hu ġie biex ifejjaq il-morda u mhux għal min hu b’saħħtu; ġie biex isejjaħ lin-nies midinba u mhux lit-tajbin. Għal darb’oħra, din l-istedina għamilha lil wieħed minnhom:[:] (altro…)

Ottobre 2011

“Seguimi”

Questa parola Gesù l’aveva già rivolta ad Andrea, Pietro, Giacomo e Giovanni sulle rive del lago. Lo stesso invito, con parole diverse, lo indirizzò a Paolo sulla strada di Damasco. Ma Gesù non si è fermato lì; lungo i secoli egli ha continuato a chiamare a sé uomini e donne di ogni popolo e nazione. Lo fa anche oggi: passa nella nostra vita, ci incontra in luoghi diversi, in modi diversi, e ci fa sentire nuovamente il suo invito a seguirlo. Ci chiama a stare con Lui perché vuole instaurare un rapporto personale, e nello stesso tempo ci invita a collaborare con Lui al grande disegno di un’umanità nuova. Non gli importano le nostre debolezze, i nostri peccati, le nostre miserie. Lui ci ama e ci sceglie così come siamo. Sarà il suo amore a trasformarci e a darci la forza di rispondergli e il coraggio di seguirlo come ha fatto Matteo. E per ognuno ha un amore, un progetto di vita, una chiamata particolari. Lo si avverte in cuore attraverso un’ispirazione dello Spirito Santo o attraverso determinate circostanze o un consiglio, un’indicazione di chi ci vuol bene… Pur manifestandosi nei modi più diversi, riecheggia la medesima parola:

“Seguimi”

Ricordo quando anch’io ho avvertito questa chiamata di Dio. Era una freddissima mattina d’inverno a Trento. La mamma chiede a mia sorella più piccola di andare a prendere il latte a due chilometri da casa, ma fa troppo freddo e lei non se la sente; anche l’altra sorella si rifiuta. Allora mi faccio avanti: “Vado io, mamma”, le dico, e prendo la bottiglia. Esco di casa e a metà strada succede un fatto un po’ particolare: mi sembra quasi che il Cielo si apra e Dio mi inviti a seguirlo. “Datti tutta a me”, avverto nel cuore. Era la chiamata esplicita a cui ho desiderato rispondere subito. Ne ho parlato con il confessore che mi ha permesso di donarmi a Dio per sempre. Era il 7 dicembre ’43; non mi sarà mai possibile descrivere ciò che mi è passato nel cuore quel giorno: avevo sposato Dio. Potevo aspettarmi ogni cosa da Lui.

“Seguimi”

Questa parola non riguarda soltanto il momento determinante della scelta della nostra vita, Gesù continua a rivolgercela ogni giorno. “Seguimi”, sembra suggerirci davanti ai più semplici doveri quotidiani; “seguimi” in quella prova da abbracciare, in quella tentazione da superare, in quel servizio da compiere… Come rispondergli concretamente? Facendo ciò che Dio vuole da noi nel presente, che porta sempre in sé una grazia particolare. L’impegno di questo mese sarà dunque darsi alla volontà di Dio con decisione; darsi al fratello e alla sorella che dobbiamo amare, al lavoro, allo studio, alla preghiera, al riposo, all’attività che dobbiamo compiere. Imparare ad ascoltare nel profondo del cuore la voce di Dio che parla anche con la voce della coscienza: ci dirà quello che Egli vuole da noi in ogni momento, pronti a sacrificare tutto per attuarlo. “Dacci d’amarTi, o Dio, non solo ogni giorno di più, perché possono essere troppo pochi i giorni che ci restano; ma dacci d’amarTi in ogni attimo presente con tutto il cuore, l’anima e le forze in quella che è la Tua volontà”. È questo il sistema migliore per seguire Gesù. Chiara Lubich


 Parola di vita, giugno 2005, pubblicata in Città Nuova, 2005/10, p.7.
 

Spiritualità dell’unità: la Parola

Living a Spirituality of Unity in the United States

Authors: Tom Masters, Amy Uelmen

“So, what do you do?” is a question many people ask members of ecclesial movements such as the Focolare. Thomas Masters and Amy Uelmen answer the question by sharing the stories of a diverse array of individuals – children, teenagers, young adults, married couples, senior citizens, single men and women, sisters, priests, and bishops – who are part of the Focolare Movement. Each person has been struck by the same profound realization that inspired the Movement’s founder, Chiara Lubich, during the bombardment of Trent in World War II: God is Love.

“The Focolare Movement has brought the Gospel alive for millions across the world, but it is still somewhat better known in Europe than in the United States. Now, this marvelous new book shares the captivating stories of a variety of Americans whose lives have been transformed by an encounter with Christ, who find inspiration in the life of the great Chiara Lubich, and who share their faith and work together in community. This is an inviting, inspiring and invaluable introduction to one of the great new adventures in the Church today.” – James Martin, S.J.

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Spiritualità dell’unità: la Parola

Argentina: una festa indimenticabile

Sabato 24 settembre, la  Mariapoli Lia, cittadella argentina dei Focolari, immersa nella pampa, si prepara a ricevere oltre mille giovani. Il primo autobus con 50 giovani, che hanno fatto 12 ore di viaggio, arriva dal Paraná (Argentina). Tra di loro c’è Juan Carlos, che viene per la prima volta, invitato da un’ amica di università che semplicemente gli ha detto: “E’ una esperienza solo da vivere!”. Si aggiungono poi altri giovani di Buenos Aires, Córdoba, Rosario, Bahía Blanca, Neuquén, Federal, Chaco, Tucumán, Salta, Asunción (Paraguay) e Montevideo (Uruguay). Il clima del fine settimana si prospetta gradevole, è appena iniziata la primavera nell’emisfero australe. Pranzo al sacco nell’ampio parco e subito dopo le visite alla cittadella, organizzate in piccoli gruppi. Dopo cena, giochi e karaoke nell’anfiteatro fin dopo la mezzanotte. Dietro le quinte, a lavorare per tutti gli 80 giovani che, per quest’anno, vivono nella cittadella. Domenica 25 settembre. Il grande salone è stracolmo. Inizia la Festa dei Giovani 2011. Personaggi mascherati compongono una coreografia che non lascia indifferente nessuno dei circa mille giovani presenti.  A poco a poco si va rivelando, attraverso le diverse espressioni artistiche, lo slogan scelto per questa giornata: “Rivoluzione è amare, il si è in te”. Poche parole, quelle giuste perché non si perda il filo conduttore, testimonianze che dimostrano come l’amore – che prende l’iniziativa, che non esclude nessuno, che è concreto – rivoluziona gli ambienti. Come è successo con i compagni di classe di Felipe, o nel quartiere dove cerca di essere d’aiuto Santiago, o all’economia di Cielo e Virgina, oppure a Carina e i suoi amici con i terremotati del Cile. Un’opera teatrale, con scene a volte drammatiche e altre che suscitano sorrisi, fa percorrere il cammino che fanno molti giovani: dall’indifferenza e dalla irresponsabilità  alla pratica dell’amore verso tutti. In un video passano velocemente le storie vere di tre giovani  che sono arrivati alla meta: Marcos, morto in un incidente sul lavoro; Juamma, che, con questo stile di vita  nel cuore,si è donato instancabilmente per i più bisognosi e in un viaggio, durante le vacanze, ha avuto un incidente in un fiume; Lucia, che è morta per la leucemia. Tre giovani come tutti, con tanta voglia di vivere, con molti progetti, ma che hanno rivoluzionato la loro vita ed i loro ambienti con l’amore. Gabriel era venuto alla festa dello scorso anno, con molte esperienze pesanti nello zaino. Quel giorno è stato per lui la chiave di volta. È tornato alla sua città natale, Mendoza, disposto a ricomporre il rapporto con i suoi genitori e a ricominciare. Il gennaio scorso è venuto alla cittadella per fermarsi per un anno ed oggi ha donato a tutti l’esperienza del cammino tortuoso percorso e le sfide del presente, che condivide con ragazzi e ragazze di diverse culture e provenienze. Sono passate più di due ore, ma sembrano pochi istanti. Il parco si  riempe di gruppi che suonano la chitarra, ballano, giocano con un pallone o semplicemente parlano. Tutti aspettano di entrare nel labirinto. “Tuweln”, in mapuche (lingua di un’etnia indigena del Sud dell’Argentina e del Cile), significa “dare inizio a qualcosa”. È quello che si vuole esprimere con questo originale labirinto. Si passa da una sala all’altra e con foto, frasi, video, si fa un percorso che porta ad una conclusione: “la sfida è in te”. Certamente qualcosa ‘inizia a nascere’ dentro ciascuno. Alla fine è Chiara Lubich che da un video parla della rivoluzione dell’Amore che ognuno può generare intorno a sé e la rete, intessuta tra tutti, è la risposta a questo invito: non siamo soli, ma contiamo sulla forza dell’unità. E, dopo averla sperimentata, è difficile partire. Si susseguono le canzoni con ritmi animati e tutti cantano e partecipano. Su un muro, i giovani lasciano le loro impressioni. Tra le altre, si legge: “Vale la pena giocarsi tutto per l’unità”. (altro…)

Spiritualità dell’unità: la Parola

Il Papa in Germania

«Benedetto XVI ha fatto visita alla sua terra natia, dove dal 22 al 25 settembre ha trascorso quattro giorni molto intensi. Anche se le S.Messe – celebrate all’aperto nello stadio olimpico a Berlino, nella piazza del duomo a Erfurt, a Etzelsbach, santuario della Turingia, e a Freiburg nella foresta nera – hanno segnato alcuni dei momenti culminanti del suo soggiorno, il Papa ha testimoniato chiaramente, attraverso molti altri incontri, di non essere venuto solo per il 30% dei cattolici. Ha incontrato, infatti, rappresentanti dell’Ebraismo e dell’Islam, ha tenuto un discorso degno di nota alla Camera dei deputati tedesca e si è intrattenuto con rappresentanti delle Chiese ortodosse. In un luogo molto significativo, nel monastero agostiniano a Erfurt dove Martin Lutero ha studiato teologia, è entrato a far parte dell’Ordine ed è stato ordinato sacerdote, è avvenuto l’incontro con rappresentanti della Chiesa evangelica-luterana. In quest’occasione il Papa ha espresso chiaramente la sua stima per la spiritualità di Lutero e per il suo impegno nella ricerca di una risposta adeguata alla domanda su Dio. Benedetto XVI ha invitato i cristiani delle due Chiese a “testimoniare insieme la presenza del  Dio vivente, offrendo così al mondo la risposta di cui ha bisognoAiutiamoci a vicenda a viverla. Questo è un grande compito ecumenico che ci introduce nel cuore della preghiera di Gesù.” Il Presidente della EKD (Chiesa evangelica in Germania), Nikolaus Schneider apprezza e sottolinea quanto detto da Benedetto XVI: le due Chiese dovrebbero “aiutarsi a vicenda nell’intensificare e vivificare la vita di fede nella nostra società – davvero un compito ecumenico.” Chi sperava che la venuta del Papa segnasse passi concreti nell’ecumenismo e chi si aspettava che Benedetto avrebbe tracciato, un itinerario nuovo riguardo alla concelebrazione comune – soprattutto in vista dell’anniversario di 500 anni di riforma nel 2017 – non è stato accontentato. Anche per le coppie di confessioni diverse, che non possono accostarsi insieme all’Eucaristia, non ha portato “novità”. La fede non è una realtà che si può contrattare, in analogia agli accordi politici – questa la sua motivazione: “L’unità nella fede non cresce soppesandone vantaggi e svantaggi, ma mediante una profonda immedesimazione nella vita e nel pensiero.” Benedetto XVI non ha voluto offrire, sia nel campo ecumenico che nelle domande di fondo dei cattolici, risposte superficiali, né soluzioni concrete. Ha voluto penetrare nelle radici della “crisi delle Chiese”, a base della quale egli vede una crisi della fede. Era venuto per incoraggiare alla fiducia in Dio e per rinforzare la fede in Cristo, che lui considera premessa fondamentale perché si possano sviluppare cambiamenti e rinnovamenti». Leggi anche su Città Nuova online

Da www.vatican.va

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Spiritualità dell’unità: la Parola

Gli sposi e la famiglia in Igino Giordani

È stato pubblicato per l’editrice Città Nuova il volume di Colomba Kim:

“Gli sposi e la famiglia in Igino Giordani”

L’autrice, che insegna Teologia Morale presso l’Istituto Internazionale Mystici Corporis di Loppiano (Fi), ha qui raccolto e commentato gli scritti di Igino Giordani sulla famiglia “piccola chiesa e comunità d’amore” – articoli, saggi, libri, conferenze, molti inediti – mettendo in evidenza il carattere profetico della sua visione del laicato, della chiesa, del matrimonio e della famiglia, a partire dalla sua esperienza umana di marito e di padre.

«Come l’autrice mostra bene, Giordani anticipa per molti aspetti il Concilio nella sua visione del laicato, della Chiesa, del matrimonio e della famiglia.Per primo opera uno sforzo poderoso per studiare lo sviluppo della visione sociale del cristianesimo, facendosi promotore acceso e carismatico della sproletarizzazione del laicato, com’egli diceva. Richiama con forza al fatto che tutti siamo Chiesa (Noi, la Chiesa – scriveva già nel 1939); opera una formidabile valorizzazione del matrimonio come via di santità attraverso la vita matrimoniale e non nonostante essa; molti anni prima del Concilio  – e del postconcilio – parla della famiglia piccola chiesa, chiesa minuscola, comunità d’amore, icona della Trinità.»

dalla prefazione di Mons. Basilio Petrà

Fonte: Città Nuova editrice

Spiritualità dell’unità: la Parola

Spiritualità dell’unità: la volontà di Dio

Quale doveva essere l’atteggiamento da avere per dimostrare a Dio che era proprio Lui il centro di ogni loro interesse? Chiara Lubich e le sue prime compagne si domandavano in effetti come mettere in pratica il loro nuovo ideale di vita, Dio Amore. Apparve ben presto quasi ovvio: dovevano a loro volta amare Dio. Non avrebbero avuto alcun senso le loro vite se non fossero state ‘una piccola fiamma di questo infinito braciere: amore che risponde all’Amore’. E parve loro un grande e sublime dono quello di avere la possibilità di amare Dio, al punto che ripetevano spesso: «Non è tanto che si debba dire: “Dobbiamo amare Dio”, ma: “Oh! PoterTi amare, Signore! PoterTi amare con questo piccolo cuore”». Si ricordarono allora che nel Vangelo una frase non lasciava e non lascia scampo a chi voglia condurre una coerente vita cristiana: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio, che è nei cieli» (Mt 7,21). Fare la volontà di Dio, dunque, era la grande possibilità che tutte loro avevano di amare Dio. E così Dio e la sua volontà coincidevano. Scriverà Chiara: «Dio era come il sole. E a ciascuno di noi arrivava di esso un raggio: la divina volontà su di me, sulla mia compagna, sull’altra. Unico il sole, vari i raggi, anche se sempre “raggi di sole”. Unico Dio, unica volontà, varia per ciascuno, anche se sempre volontà di Dio. Bisognava camminare nel proprio raggio senza scostarsene mai. E camminarvi nel tempo che ci era dato. Non era il caso di divagare sul passato o fantasticare sul futuro. Occorreva abbandonare il passato alla misericordia di Dio, giacché non era più in nostro possesso; e il futuro sarebbe stato vissuto con pienezza allorché divenuto presente.

Chiara Lubich (al centro) a Tonadico con le sue prime compagnie

Solo il presente era in mano nostra. In quello, affinché Dio regnasse nella nostra vita, avremmo dovuto concentrare mente, cuore, forze, nell’adempimento della sua volontà. Come un viaggiatore in treno non pensa di passeggiare per la vettura, onde arrivare prima alla meta, ma, seduto, si lascia portare, così l’anima nostra, per arrivare a Dio, avrebbe dovuto compiere la sua volontà, con interezza, nel momento presente, perché il tempo cammina da sé. E non sarebbe stato estremamente difficile capire ciò che Dio avrebbe voluto da noi. Egli manifestava i suoi voleri attraverso i superiori, la Sacra Scrittura, i doveri del proprio stato, le circostanze, le ispirazioni… Minuto per minuto illuminate e aiutate dalla grazia attuale, avremmo costruito l’edificio della nostra santità; o meglio, facendo la volontà di un Altro – di Dio stesso – egli avrebbe edificato sé in noi. Dunque fare la volontà di Dio non significa solo “rassegnazione”, come spesso s’intende, ma la più grande avventura divina che possa toccare a una persona: quella di seguire non la propria meschina volontà, non i propri limitati progetti, bensì Dio, e realizzare il disegno che egli ha per ogni suo figlio; disegno divino, impensabile, ricchissimo. E il far la volontà di Dio è stata per noi la scoperta d’una via di santità fatta per tutti. La volontà di Dio, infatti, giacché la può vivere ognuno, in qualsiasi luogo, situazione o vocazione si trovi, può essere la carta d’accesso delle folle alla santità. Fare la volontà di Dio per amarLo è divenuto il secondo cardine della nostra spiritualità dell’unità». Nell’anno che si sta concludendo, proprio la volontà di Dio è stata al centro dell’attenzione di tutto il Movimento dei focolari che ha cercato di approfondirla in tutti i suoi aspetti, ma soprattutto di tradurla in vita. (altro…)

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Giovani per un Mondo Unito: a Sassari un’estate di lavoro

Campus anziani (29 luglio/7 agosto). Ad unirci, un obiettivo semplice, ma preciso: amare. Questo il desiderio nel cuore con cui, insieme, ci siamo messi all’opera. Nel torrido caldo estivo, è stato un duro lavoro di servizio: pulire le stanze degli anziani, servire a tavola, animare le loro serate… ma l’Amore circolava, si sentiva nell’aria. C’era un’attenzione particolare nel fare le cose insieme, nel non lasciare nessuno in disparte e anche nel perdere la propria idea quando insieme si vedeva che non era adatta. Tutto è stato fatto all’insegna del sorriso… e questo ha reso straordinaria ogni cosa. Gli anziani si fidavano di noi e ci incoraggiavano. Se un fiore di carta pesta che abbelliva la sala non era proprio perfetto, o il cartellone della tombola preparata all’ultimo minuto soffriva per il mancato rodaggio, sapevano sempre chiudere un occhio. Da parte nostra, così scrive Salim, originario del Kenia: «Sono contento di essere al campus, la giornata mi è piaciuta di brutto. Mi sono sentito a casa perché questo tipo di attività mi ha fatto venire voglia di essere felice. Non esiste tristezza se amiamo così!» Caritas (1/14 agosto). Per permettere ai volontari dell’associazione di avere qualche giorno di vacanza, ci siamo proposti di mandare avanti noi, nel periodo ferragostano, le molteplici attività che essi svolgono con dedizione nel nostro territorio. Questa volta, il lavoro consisteva nella preparazione del menù, l’imbustamento dei pasti e infine il nostro donarci ai tanti emarginati della nostra città, scoprendo il loro mondo. Sorprendente anche per noi scoprire come, giorno dopo giorno, non vi sia stato un solo attimo, nonostante i problemi non siamo mancati, in cui il sorriso si sia spento sui nostri volti. Un regalo in più, oltre ai pasti che distribuivamo, ai tanti che venivano quotidianamente. I volontari, al loro ritorno, si sono complimentati per il lavoro svolto e noi, abbiamo sperimentato che si sistemano anche le idee divergenti, se si vive la regola d’oro e si ha il sorriso sulle labbra. Adesso, dopo questa estate così attiva e avventurosa, ancora più carichi, eccoci ora pronti ad iniziare questo nuovo anno. Insieme, puntiamo a far vedere al mondo la bellezza di questa nuova corrente di vita e corriamo decisi verso il grande appuntamento del prossimo settembre: il Genfest 2012. A cura dei Giovani per un Mondo Unito di Sassari . (altro…)

Spiritualità dell’unità: la Parola

Dal Costa Rica al Salvador

Gustavo Alvarado

«Prima di venire a vivere nel focolare di San Salvador – dal quale abbiamo contatto con varie nazioni del Centro America – conoscevo solo dalle notizie le sofferenze di questi popoli. Cose che non riuscivo a capire fino in fondo, essendo nato in un posto dove dal 1° dicembre 1948 è stato abolito l’esercito e dove in seguito non c’è stata nessuna guerra civile. Ciò ha permesso al Costa Rica un certo sviluppo economico e sociale, diverso dal resto delle nazioni sorelle. Mi sono sentito comunque “a casa” quando mi sono trasferito qui, forse anche per gli anni vissuti in una nazione del Sud America – il Venezuela – più grande della mia, e che in un certo senso ha ampliato i miei orizzonti umani. Qui ho trovato tanti mali che ci sono altrove: povertà, corruzione, squilibri sociali, ingiustizie, insicurezza personale, ma forse per tutto questo – e non nonostante questo – le persone sanno lottare ogni giorno per il pane quotidiano, e pur avendo vissuto delle cose atroci, hanno “imparato a soffrire”, andando oltre le difficoltà. Qui non ci sono state solo guerre cruente, ma terremoti, inondazioni, e altre disgrazie. La solidarietà è un valore presente tra la gente. La donna, dovendo affrontare vari tipi di oppressione, è forte, decisa, “battagliera”. In questo contesto l’ideale di vita presentato dal Movimento dei focolari risponde ampiamente alle attese più profonde della gente, dove ci sono discendenti di europei, di africani, meticci, indigeni… L’incontro con la figura di Gesù abbandonato, riconosciuto in ogni situazione dolorosa, fa svanire qualsiasi paura. In questi anni ho riscoperto la sapienza di quell’ “essere uno con l’altro: per amare un popolo basta riuscire a vivere così fino in fondo con quella persona che ti trovi davanti. E allora, ogni giorno, mi trovo arricchito della nuova esperienza d’unità vissuta». A cura di SSA (altro…)

Spiritualità dell’unità: la Parola

Venezia, quella strada pericolosa

Abito in una strada laterale a Martellago, in provincia di Venezia. L’attraversamento di questa statale è molto pericoloso, per la poca visibilità del passaggio pedonale e l’alta velocità delle automobili. I cartelli  che indicano i limiti di velocità e il passaggio pedonale sono poco osservati. Il risultato sono frenate brusche o sorpassi molto rischiosi di coloro che si fermano per lasciar passare i pedoni, quasi sempre ragazzi e anziani. Tempo prima avevo fatto presente il problema a un assessore senza nessun risultato; altri avevano raccolto delle firme, consegnandole ai vigili, senza ottenere risposta. Più di una volta abbiamo visto i nostri ragazzi “quasi sotto”. Così dopo aver sfiorato l’ennesima tragedia, ho sentito la responsabilità di dare il mio contributo per risolvere un problema che era di tutti, e ne ho parlato con alcuni genitori della mia via e delle vie limitrofe. Insieme a uno di questi, molto preoccupato per i rischi quotidiani, abbiamo pensato di scrivere una lettera al sindaco. Per dare maggior valenza e importanza alla cosa, abbiamo deciso di farla sottoscrivere da più paesani. Nello scrivere il testo della lettera abbiamo cercato di mettere in risalto la gravità della situazione, ma senza accusare nessuno, prospettando le soluzioni possibili e ricordando le iniziative positive, come l’istituzione di un “pedibus”* e l’utilizzo della bicicletta in città, che lo stesso comune aveva intrapreso per limitare l’uso dell’auto e inquinare di meno. Durante la raccolta delle firme c’è stato anche qualcuno che ci ha contestati, dicendo che era l’ennesima raccolta che non avrebbe risolto nulla. Ma in generale, sia la stesura della lettera, sia la raccolta delle firme, sono state l’occasione per costruire dei rapporti molto belli tra i vicini e i genitori. Ci siamo sentiti tutti più responsabili e attivi cercando insieme la soluzione ad un problema, lavorando “per” e  non “contro”. Ho condiviso quanto stavo vivendo con gli amici che, insieme a me, cercano di vivere per la fraternità nelle loro città e paesi, trovando forza e coraggio per andare avanti. Ci siamo recati in comune, per parlare con il sindaco e consegnargli la lettera con le firme. Un suo stretto collaboratore ci ha avvertiti: Il sindaco non avrebbe gradito, come sempre, le raccolte di firme, e così è stato. All’inizio dell’incontro, il primo cittadino ci ha espresso tutta la sua contrarietà a quelle firme. A quel punto ho preso coraggio e gli ho detto: “Signor Sindaco legga bene il testo della nostra richiesta”. Lui ha letto, ha capito le nostre intenzioni, si è calmato. E’ iniziato così un dialogo, grazie al quale sono venute in rilievo alcune possibili soluzioni, anche se tutte risultavano troppo costose e non realizzabili. In quel momento mi è venuta un’idea: in un’altra strada del nostro comune era stato messo un rilevatore di velocità illuminato, che lampeggiava quando si superavano i 50 Km orari, mentre i passaggi pedonali erano stati evidenziati  in rosso. Così gli ho proposto questa possibilità. Il sindaco ha accolto subito questa idea, dicendoci di avere in giacenza un rilevatore, e che non sarebbe stato un problema evidenziare i passaggi in rosso. Il sabato successivo ci siamo ritrovati di nuovo con il sindaco che, molto fiero, ci ha mostrato il progetto e, dopo un mese, sono cominciati i lavori su quella strada. Questa esperienza mi ha fatto capire la bellezza e la forza di vivere insieme per la fraternità, mettendosi a servizio della propria città. (di Luisa Busato – Venezia, Italia.) (altro…)

Spiritualità dell’unità: la Parola

LoppianoLab – EdC: imprese, progetti, futuro

Quale il contributo specifico delle aziende che aderiscono al progetto di Economia di Comunione, oggi, in tempi di crisi e recessione? Occorre mettere in campo l’offerta economica della fraternità che implica il rafforzamento della rete dentro l’azienda e tra le aziende e il territorio. Al Polo Bonfanti si è svolta la seconda Convention per i 20 anni dell’Economia di Comunione (EdC): economisti e imprenditori seduti allo stesso tavolo per discutere e individuare piste di lavoro per il futuro. Alberto Ferrucci della Commissione internazionale EdC ha annunciato che verrà presentato all’ONU un documento di proposte che il progetto di Economia di Comunione formula per affrontare la crisi e creare un nuovo modello di sviluppo. Tre i livelli d’azione da perseguire secondo Luigino Bruni, economista. “Nei prossimi progetti EdC occorre inserire molto di più i giovani, focalizzare un luogo d’azione dove si possa discutere e pianificare progetti a lungo termine – e questo può essere il ruolo futuro del Polo Lionello Bonfanti –, e lavorare per le povertà dell’oggi, ovvero per quei poveri che non si trovano più solo nel Terzo mondo, ma anche nelle nostre città italiane”. Ad oggi sono circa 800 le aziende che hanno aderito in tutto il mondo all’EdC, 230 quelle italiane, tante delle quali presenti a LoppianoLab. Franco Caradonna, imprenditore di Bari, non nega la difficile situazione in cui si trova la sua azienda, un momento delicato che vede tutti gli operai lavorare con un contratto di solidarietà: “E’ stata una scelta dolorosa – continua Caradonna – ma non vogliamo licenziare nessuno; col proseguire della crisi economica abbiamo deciso di diminuire prima di tutto lo stipendio di noi dirigenti e poi abbiamo valutato le situazioni famigliari di ogni singolo operaio individuando i punti di forza e di rischio, i figli a carico, il lavoro o meno della moglie; la situazione al momento non è migliorata, ma siamo certi di volere perseguire in questo comportamento che ci sembra il più corretto e attento alle esigenze di tutti”. Non si tratta di una storia isolata, ma di una delle tante raccontate in questi giorni, dai molti imprenditori che hanno scelto di non pensare solo al prodotto finale e al ricavato, ma alle singole persone, punti forti del lavoro. Gli economisti Porta e Bartolini interpellati sul contributo dell’EdC in questa epoca di crisi, propongono forme di educazione alla responsabilità politica per i cittadini fondate su solidarietà e sussidiarietà, innanzi tutto, e chiedono all’Economia di Comunione di diventare una rete sociale capace di generare speranza. Per approfondimenti: Area Stampa Foto – Flickr Photostream Agenzia Stampa ASCA – Speciale LoppianoLab

Spiritualità dell’unità: la Parola

Spiritualità dell’unità : Dio Amore

Chiara Lubich e le sue prime compagne, nell’infuriare della guerra, avevano preso l’abitudine di ritrovarsi nei rifugi antiaerei appena suonava la sirena che annunciava un nuovo bombardamento. Era troppo forte il desiderio delle ragazze di Trento di stare insieme, di scoprire sempre nuovi modi di essere cristiani, di mettere in pratica il Vangelo, dopo quella folgorante intuizione che le aveva portate a mettere Dio Amore al centro dei loro interessi, al centro – unico e assoluto – della loro giovane vita. «Ogni avvenimento ci toccava profondamente – dirà più tardi Chiara . La lezione che Dio ci offriva attraverso le circostanze era chiara: tutto è vanità delle vanità, tutto passa. Ma, contemporaneamente, Dio metteva nel mio cuore, per tutte, una domanda, e con essa la risposta: “Ma ci sarà un ideale che non muore, che nessuna bomba può far crollare e a cui dare tutte noi stesse?”. Sì, Dio. Decidemmo di far di lui l’ideale della nostra vita». Scrive Chiara nel 2000: «Dio. Dio, che in mezzo al furore della guerra, frutto dell’odio, sotto l’azione di una grazia particolare, si manifestò per quello che egli veramente è: amore. La prima idea-forza su cui lo Spirito ha costruito questa spiritualità è stata dunque: Dio amore (Cf. 1Gv 4,8). Quale mutamento porta nelle persone questa verità, compresa in maniera completamente nuova, al contatto col carisma del movimento! La vita cristiana condotta prima, pur con una pratica coerente, appare al confronto adombrata d’orfanezza. Ora, infatti, ecco la scoperta: Dio è amore, Dio è Padre! Il nostro cuore, vissuto nell’esilio della notte della vita, s’apre e sale e s’unisce con colui che lo ama, che pensa a tutto, che conta persino i capelli del capo. Le circostanze gioiose e dolorose acquistano un nuovissimo significato: tutto è previsto e voluto dall’amore di Dio. Nulla più può farci paura. È una fede, questa, esaltante, che fortifica, che fa esultare. È una fede che fa piangere chi la sperimenta le prime volte. È un dono di Dio che ci fa gridare: Noi abbiamo creduto all’amore(1 Gv 4,16). Con la scelta di Dio, che è amore, come ideale della vita, si poneva il primo cardine, la prima esigenza di quella nuova spiritualità che era sbocciata nei nostri cuori. Avevamo, dunque, trovato colui per cui vivere, Dio amore». (altro…)

Messaggio di Maria Voce al Loppiano Lab 2011

Rocca di Papa, 15 settembre 2011

  Stimati signore e signori, cari amici, all’apertura di LoppianoLab 2011, desidero rivolgere a loro, convenuti a questa secondo appuntamento, il mio più cordiale saluto. I giorni che si presentano saranno intensi e ricchi di interessanti iniziative,  che vedranno tutti protagonisti nel costruire questo laboratorio. Nel clima di fraternità che si genera dall’ascolto reciproco, dallo scambio sincero di idee e propositi, sostenuti da una grande passione per la realtà civile del nostro Paese, potrà farsi presente il “Protagonista invisibile”: Dio fattosi uomo in Gesù. E’ Lui che apre nuovi orizzonti, che illumina e guida il nostro agire verso la realizzazione di un mondo più unito. E’ dunque questo il mio auspicio e la mia speranza: che Gesu in mezzo ispiri le proposte giuste per il bene dell’Italia. Sono con loro! Con tanti auguri di buon lavoro, Maria Voce


Download pdf – Messaggio di Maria Voce

Spiritualità dell’unità: la Parola

I laboratori di LoppianoLab: per imparare ad essere “rete”

Al centro del dibattito il bene comune del Paese, “Obiettivo per cui urge la costruzione di una rete che parta dai cittadini – spiega Alberto Frassineti, consulente di direzione e organizzazione aziendale – che agisca in maniera trasversale e in sinergia, condividendo valori, missione e visione”. Ma per realizzare questa rete fra persone, ma anche fra organizzazioni e popoli “Occorre un metodo – incalza il teologo Piero Coda – che metta al centro ascolto profondo, tolleranza, superamento del proprio punto di vista e degli interessi e idee”. Anche il meeting del Gruppo editoriale Città Nuova ha riunito prima in plenaria poi in gruppi di lavoro regionali, giornalisti e agenti, lettori e collaboratori a vario titolo della rivista “Città Nuova”, tutti protagonisti ed impegnati a potenziare la rete nazionale che promuove la cultura dell’unità. La serata è proseguita all’Auditorium con un dialogo tra teologia, filosofia e arte a partire dal volume del teologo Coda “La Trinità una Via della vita?”. “Un libro – così dichiara l’autore – frutto delle ricerche e lezioni d’impianto interdisciplinare già effettuate all’Istituto Sophia e vuol essere un contributo al dialogo tra le discipline scientifiche e le culture, in questo passaggio epocale in cui l’esperienza cristiana, in ascolto dei segni dei tempi, ha riscoperto la forma trinitaria del proprio vissuto, sin nei suoi risvolti pratici e sociali”. Tra gli ospiti il filosofo Massimo Donà, il sociologo Bennie Callebaut. Attesa per la seconda Convention di Economia di Comunione “20 anni di EdC: imprese, progetti, futuro” che si svolgerà a partire dalle 9.30 di oggi, al Polo Lionello Bonfanti. Tra gli interventi, nel pomeriggio, gli economisti Stefano Zamagni, Luigino Bruni, Pier Luigi Porta, Stefano Bartolini oltre a numerosi imprenditori. Per approfondimenti: Area Stampa Foto – Flickr Photostream Agenzia Stampa ASCA – Speciale LoppianoLab (altro…)

Spiritualità dell’unità: la Parola

Ha preso il via LoppianoLab 2011

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Gli appuntamenti di LoppianoLab in diretta streaming

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Taglio del nastro per LoppianoLab. Ieri, 15 settembre, ha preso il via la seconda edizione del laboratorio nazionale di economia, cultura, formazione e innovazione: una rete che punta a rafforzare e sviluppare il rapporto tra agenzie, imprese, istituzioni e società civile per guardare al bene comune dell’Italia, oggi, a 150 anni dalla sua unità. A proporla i quattro protagonisti di questo progetto innovativo: Cittadella di Loppiano, Polo Lionello Bonfanti, Istituto Universitario Sophia e Gruppo editoriale Città Nuova. Quattro giorni d’incontri e tanti gli appuntamenti e le proposte animate da due parole chiave: coraggio e speranza. “Nel momento in cui la crisi economica-politica-sociale colpisce tutti i soggetti di questa società, LoppianoLab risulta – come dichiara Fabrizio Giovannoni il sindaco di Incisa in Val d’Arno,  il comune che ospita la manifestazione – una vera e propria scommessa”. Nel suo messaggio inviato ai partecipanti, Maria Voce, presidente dei Focolari, ha proposto le tappe e il metodo da seguire nei lavori: “I giorni che si presentano saranno intensi e ricchi di interessanti iniziative e vedranno tutti protagonisti nel costruire questo laboratorio… nel clima di fraternità che si genera dall’ascolto reciproco, dallo scambio sincero di idee e propositi, sostenuti da una grande passione per la realtà civile del nostro Paese”. E intanto al Polo Lionello Bonfanti è iniziata la Expo delle aziende aderenti all’Economia di Comunione, circa 70 da tutta Italia, molte delle quali protagoniste di tavole rotonde. A dare ieri il primo contributo un gruppo d’imprenditori e ricercatori esperti di Green Economy. Al centro del dibattito la sfida sull’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile e delle risorse naturali. Tra gli appuntamenti di oggi, 16 settembre, il convegno “Essere rete e fare rete per l’Italia”. Molto atteso l’appuntamento di questa sera alle 21: un dialogo tra arte, cinema, teologia e filosofia a partire dal volume del teologo Piero Coda “La trinità una via della vita?”. Tra gli ospiti, oltre all’autore, il filosofo Massimo Donà e l’autore televisivo Michele Afferrante.

Spiritualità dell’unità: la Parola

Centinaia di “Gen4” in viaggio per il Brasile

«Dal 17 agosto al 5 settembre in Brasile si poteva notare un avvenimento straordinario: 470 Gen4 (bambini dai 5 ai 9 anni) e accompagnatori da più di 50 città del Brasile si sono messi in viaggio, a volte superando distanze anche di 2000 chilometri. Obiettivo: i loro Congressi Gen4, a Recife dal 19 al 21 agosto, nella Mariapoli Ginetta vicino São Paolo dal 26 al 28 agosto, e nei dintorni di Brasilia dal 2 al 4 settembre. Con fantasia e impegno i Gen4 si sono preparati con numerosi atti d’amore e raccogliendo i soldi per il loro viaggio: chi aveva venduto i propri giocattoli, organizzato un mercato di burattini, messo in piedi una piccola ‘azienda’, producendo e vendendo il pane ad amici e vicini di casa, o con  i risparmi e vari aiuti provenienti dai parenti o dalla comunità locale. Sono stati accolti da ambienti decorati da mille colori, da bellissimi fondali, danze eclown. La partenza è stata celebrata come uno slancio nella più grande avventura che esiste: scoprire la volontà di Dio! Ma come arrivarci? Iniziando della creazione abbiamo conosciuto Dio che si è manifestato lungo la storia sempre pieno d’amore e misericordia e anche noi facciamo parte di questa storia. Poi, attraverso il Suo dono più grande, Gesù, abbiamo conosciuto tanti episodi che ci mostrano come egli ha fatto la volontà di suo Padre. Questo ci ha fatto scoprire come lo possiamo imitare in ogni istante della nostra vita. Certo, per poter conoscere la volontà di Dio nell’attimo presente occorre aprire il proprio cuore e “fare pure un momento di silenzio per sentire la voce giusta”, così costatava un Gen4. Maria Voce aveva inviato un messaggio che è stato messo subito in pratica: dire sempre “sì” a Dio e portare la fiamma dell’amore di Gesù in tutto il mondo. Un grande parco giochi, attività varie, la cura delle stanze e della mensa, le esperienze di Chiara Lubich sulla vita del Vangelo messe in scena, davano la possibilità di diventare costruttori del congresso. Anche durante la S. Messa – momento dell’incontro con Gesù – i bambini vivevano da protagonisti con canti, scenette, e portando all’offertorio i loro atti d’amore. Ma ora lasciamo parlare i Gen4 che con le loro avventure hanno travolto tutti, piccoli e grandi».


Da Recife:

  • Gesù, io ti amo fino alla morte. Puoi sempre contare su di me e vorrei essere sempre fedele a te. Prometto di non tradirti mai, come ha fatto Giuda. Sono eternamente grato, perché hai dato la vita per tutti noi. Gabrie
  • Mi è piaciuto quando si è parlato della Parola di Dio, e così posso ricordarmi di aiutare di più la mia mamma, perché dentro il mio cuore vive l’uomo nuovo. Pedro
  • Gesù é il tesoro della mia vita, è il vero uomo della terra e di tutti noi. Abraão

Da Sao Paolo:

  • Ho aiutato il mio amico Rafael a portare la sua valigia fino alla stanza, perché lui è molto piccolo e non riesce a portarla. Dopo ho giocato con lui. Eduardo
  • Vorrei che tutta la mia famiglia fosse qui per vedere questo grande momento della mia vita. Matheus
  • Ho venduto 50 pacchi di biscotti per aiutare nelle spese dei gen 4 della mia città. Pedro

Da Brasilia:

  • Caro Gesù, non ti dimenticherò mai. Spargerò la gioia per il mondo e avrò tanta amicizia con i miei compagni. André
  • Ho lasciato ad un amico il mio posto sull´altalena. Ho diviso la merenda con un amico. Condivido le mie cose con gli altri e ho prestato i miei giochi … Ti voglio molto bene Gesù. Paulo
  • Signore, ti chiedo un po’ di soldi per poterli dare ai poveri. Carlos
  • Io so che alle volte non sono quel bambino che aiuta tutti, ma cerco di fare del mio meglio. Spero che tu mi capisca, il tuo caro gen4 André».

(Matthias Bolkart – Centro Gen4) [nggallery id=69] (altro…)

Spiritualità dell’unità: la Parola

Loppiano Lab, ai nastri di partenza

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Gli appuntamenti di LoppianoLab in diretta streaming

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Errare è umano, si sa, mentre perseverare pone addirittura seri interrogativi. Come nel caso di LoppianoLab. Dopo l’appuntamento dello scorso anno, gli organizzatori – imperterriti – hanno messo mano alla nuova edizione (15-18 settembre), nonostante l’abbondanza di iniziative inflitte in settembre agli italiani di qualsiasi territorio. cittadella di Loppiano, Polo imprenditoriale Lionello Bonfanti, Istituto universitario Sophia e Gruppo editoriale Città Nuova – che vantavano grande passione (e un po’ di follia) per l’idea e scarso tempo disponibile per realizzarla. Per di più si trovarono in concorrenza addirittura dei santi. O meglio di una beatificazione, quella di Chiara Luce Badano, morta venti anni prima, che si sarebbe svolta il fine settimana successivo a LoppianoLab. La festa per quella diciottenne avrebbe attirato in massa a Roma la gente dei Focolari. «La nutrita partecipazione fu davvero inaspettata – ricorda Danilo Virdis, direttore generale di Città Nuova –, anche perché il carattere sperimentale dell’iniziativa aveva consigliato di non fare pubblicità più di tanto». Le migliori aspettative si attestavano nell’ordine di 600-800 persone. Ne arrivarono oltre tremila, e non certo per un solo giorno. «Un afflusso del genere – commenta Virdis – rivelò due fattori determinanti: interesse e attesa. Entrambi corroborati da un ingrediente non meno decisivo, l’apprezzamento di chi era venuto. Segnali, questi, che ci hanno spinti a proseguire». La prima edizione è stata una scommessa, in cui fu però subito colta e apprezzata una peculiarità. «Il suo carattere di laboratorio – indica Virdis –. Non uno dei tanti convegni per comunicare qualcosa, ma un “tavolo” lungo quattro giorni, al quale fummo chiamati a lavorare e sperimentare risposte e prospettive a beneficio dell’Italia, in un intreccio di generazioni, professioni, percorsi culturali, Nord, Centro e Sud». Anche al Polo imprenditoriale Bonfanti – dove operano oltre venti aziende dell’Economia di Comunione (EdC) ed è il punto di riferimento per le altre 200 presenti in Italia –, l’Expo e la prima Convention dell’EdC Italia connessi a LoppianoLab misero in luce «la forte esigenza – sostiene Eva Gullo, presidente di E. di C. Spa, che gestisce il Polo – di creare una rete di relazioni e contatti tra le varie realtà imprenditoriale EdC e non». Tanto che, «già nel corso della manifestazione, ma ancor più nell’anno che è seguito, abbiamo ricevuto da più parti l’invito a far crescere questo piccolo segno di un nuovo modello economico, di un’impresa civile a servizio del bene comune». Vent’anni fa Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari, dette vita all’Economia di Comunione. Durante LoppianoLab si svolgerà una celebrazione italiana del cammino compiuto, dopo quella internazionale tenutasi in Brasile a maggio. La riflessione dello scorso anno ruotò attorno ai termini unità e innovazione – “Quale Paese, quale unità? Innovare in economia formazione e cultura” fu il tema portante –, ritenuti dagli organizzatori fattori cruciali di coesione sociale e sviluppo sostenibile nel pieno della crisi. Quest’anno la situazione economica è diventata ancora più critica e la priorità individuata, anche nella logica delle celebrazioni unitarie della Nazione, è quella della rete. Da qui, il titolo “Sperare con l’Italia. In rete per il Bene comune nel 150° dell’Unità”. Certo, diciamola tutta: “mettersi in rete”, “fare rete” sono spesso diventati quasi slogan dal modesto significato. Ma conservano la loro validità perché rimandano al principio di stampo comunitario del “nessuno si salva da solo”. Un dato che i quattro soggetti promotori intendono sganciare dallo stato di necessità del momento e proporlo come paradigma per un agire corale ricco di opportunità. Ma “fare rete” non è sufficiente, se l’operazione non poggia su un “essere rete”, ovvero su una cultura che valorizzi ogni nodo, i nodi nel loro complesso e i legami tra nodo e nodo. In buona sostanza si delinea una sfida. Perché sul “fare rete” e sull’“essere rete” chi è animato dal carisma dell’unità come Loppiano, Sophia, il Polo e Città Nuova ha necessariamente qualcosa da dire, investito com’è di una responsabilità ecclesiale e civile che sollecita a cercare e interrogarsi costantemente. Meglio se insieme, com’è nella formula LoppianoLab. Formula, ricerca e risultati che saranno verificati nel convegno principale, domenica 18. «Oggi è imprescindibile un dialogo tra le discipline scientifiche e le diverse culture – sottolinea Piero Coda, teologo e preside dell’Istituto universitario Sophia –. Così nei quattro giorni di incontri di LoppianoLab affronteremo argomenti economici, sociali, culturali e anche teologici, tanto da guardare alla Trinità come via della vita pure per questo tempo». A partire infatti dall’ultimo libro di Coda Dalla Trinità (Città Nuova ed.), si svolgerà una serata di dialogo tra teologia, filosofia, cinema e arte «per cercare – evidenzia Coda – nuove sinergie tra cultura, economia, formazione, innovazione e favorire la coesione nazionale nel 150° dell’unità d’Italia». Lo scorso anno la presidente dei Focolari, Maria Voce, inviò un saluto tutt’altro che di circostanza. La missiva suonò subito come un testo programmatico, quasi che fosse l’autrice a credere nell’iniziativa più degli organizzatori stessi. Le piaceva la nuova possibilità di «esplorare e percorrere insieme vie nuove» e auspicava che da LoppianoLab emergessero «tante idee che, con una forte spinta spirituale, mettano in moto le qualità che hanno fatto grandi gli italiani» e poter dare «una prospettiva di speranza e un apporto costruttivo a una rinnovata identità morale, sociale e culturale del Paese». Poveri organizzatori, davanti ad attese di tale caratura. Ma la presidente Voce andò più in là: «Questo appuntamento può essere un momento dimostrativo che il Vangelo di Gesù, riletto in chiave dell’unità, è capace di “fare storia” ancora oggi». Come potevano, allora, i promotori non essere perseveranti? Così, durante l’anno, si sono tenuti vari appuntamenti, che hanno coinvolto anche un Premio Nobel. Segno che il laboratorio è già permanente. Di Paolo Lòriga (cittanuova.it)

Spiritualità dell’unità: la Parola

La spiritualità dell’unità

La Spiritualità dell’unità si snoda in dodici punti cardine, inanellati l’uno nell’altro:

  1. Dio Amore
  2. la Volontà di Dio
  3. la parola
  4. il fratello
  5. l’amore reciproco
  6. Gesù Eucaristia
  7. l’unità
  8. Gesù abbandonato
  9. Maria
  10. la Chiesa
  11. lo Spirito Santo
  12. Gesù in mezzo

In Chiara Lubich la spiritualità dell’unità, in ogni suo punto, non è mai la semplice formulazione di un progetto maturato nella sua mente, di una riflessione, di uno spunto di teologia spirituale. È piuttosto una spiritualità che richiede immediata adesione, decisa e concreta, qualcosa che susciti vita. Nello splendore della storia della Chiesa, dei suoi singoli, dei suoi santi e delle sue comunità, una nota è sempre risultata costante: è la persona singola che va a Dio. Ciò rimane vero anche nella spiritualità dell’unità, nel senso che l’esperienza che il singolo fa con Dio e in Dio è unica e irripetibile. Tuttavia, la spiritualità portata dal carisma dell’unità, affidato dallo Spirito a Chiara, accanto a questa indispensabile esperienza spirituale personale accentua la dimensione comunitaria della vita cristiana. Non è in assoluto una novità, il Vangelo è eminentemente comunitario. E nel passato ci sono state esperienze che hanno sottolineato l’aspetto collettivo della peregrinazione verso Dio, soprattutto quelle spiritualità sorte da coloro che mettevano l’amore a base della vita spirituale. Basti l’esempio di san Basilio e delle sue comunità. Chiara  porta la “sua” spiritualità, un originale modo comunitario di andare a Dio: essere uno in Cristo, secondo le parole del Vangelo di Giovanni: “Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi” (Gv 17,21).  In Chiara questo diventa uno stile di vita. Una “spiritualità comunitaria” era stata preconizzata per la nostra epoca da teologi contemporanei ed è richiamata dal Concilio Vaticano II.  Karl Rahner, ad esempio, parlando della spiritualità della Chiesa del futuro, la pensava nella «comunione fraterna in cui sia possibile fare la stessa basilare esperienza dello Spirito». Il Vaticano II, orienta la sua attenzione sulla Chiesa come corpo di Cristo e popolo adunato nel vincolo di amore della Trinità. Se Santa Teresa d’Avila, dottore della Chiesa, parlava di un «castello interiore», la spiritualità dell’unità contribuisce a edificare anche un «castello esteriore», dove Cristo sia presente e illumini ogni parte di esso. (altro…)

Spiritualità dell’unità: la Parola

A Curitiba, lungo omaggio a Chiara Lubich

Il ‘freddo’ mese di agosto è stato indimenticabile per i membri del Focolare della città di Curitiba: le tre sedi del potere politico – Camera dei Deputati dello Stato, Comune, Camera dei Consiglieri Comunali – dal 20 al 24 del mese hanno reso omaggio alla persona di Chiara Lubich. Inaugurazione del Memoriale Chiara Lubich: nonostante la sosta dovuta alla pioggia il sindaco Luciano Ducci – come annunciato dai giornali – ha inaugurato il 20 agosto il nuovo centro culturale, come un “monumento d’ingresso” nel Parco dei Lavoratori, nella zona industriale della città. L’idea di “fissare a Curitiba la memoria di questa donna”, dedicandole una via, una piazza o un centro culturale, risale ad un’iniziativa del consigliere comunale Tito Zeglin, quando nel 2009 la capitale paranense era stata candidata come sede del primo “City-Forum”. All’Assemblea Legislativa dello Stato, nella sessione straordinaria del 23 agosto, il deputato Reihnold Stephanes Junior, su sua proposta e con l’unanime approvazione del parlamento, ha consegnato un diploma a Chiara Lubich in memoriam”. In quest’occasione, una sorpresa: prende la parola il Direttore delle Poste dello Stato del Paraná, Areovaldo Figueiredo, membro della commissione del Movimento Politico per l’Unità locale,  per presentare un francobollo delle Poste Brasiliane, dedicato a Chiara Lubich, personalizzato con la sua foto. L’Arcivescovo Mons. Moacir Josè Vitti, direttamente da Madrid dove si trovava per la GMG, ha inviato un messaggio, che tra l’altro diceva: “Chiara, con il suo coraggio e la sua fede incrollabile in Dio, ha incantato il mondo con il suo modo di vivere e con le sue opere che ancora oggi continuano”. Come conclusione, il 24 agosto, in una Sessione Speciale in Omaggio a Chiara Lubich, nella sede del Consiglio Comunale avviene la consegna di una pergamena proposta dal Consigliere Tito Zeglin. In ognuna di queste occasioni i politici e le personalità presenti hanno confermato la loro adesione a quanto Maria Voce – presidente dei Focolari – proponeva col suo messaggio: “Che questi eventi fossero occasioni favorevoli per lanciare alla collettività, con un nuovo impulso, tutti quei valori positivi, che derivano dall’adesione allo spirito di amore e fraternità, importanti nella vita quotidiana e nell’agire politico: cercare prima di tutto ciò che unisce e preferire il bene comune agli interessi particolari. Vedere cioè il proprio ambiente privato, sociale e politico nell’orizzonte più ampio della famiglia umana”. (altro…)

Info Somalia

In questa nazione non è presente un Centro dei Focolari. Scrivi a info @ focolare.org e ti verrà indicato il Focolare più vicino.

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Londres. Rencontre des Evêques de différentes Eglises amis des Focolari

Sur l’invitation du Card. Miloslav Vlk, archevêque émérite de Prague, les Evêques de différentes Eglises amis des Focolari s’interrogent à propos de leur mission et de l’efficacité de leur action pastorale face aux actuelles difficultés pour transmettre et permettre d’accueillir le message évangélique dans les sociétés occidentales mais aussi en d’autres parties du monde. Ils le font à la lumière et la force qu’émane la Parole de Dieu à l’origine de l’Eglise du Christ dans ses expressions les plus variées et qui peut, encore aujourd’hui, leur donner une nouvelle vigueur et force d’irradiation. Des rendez-vous marquants sont prévus avec le Primat de l’Eglise d’Angleterre, le dr. Rowan Williams, archevêque de Canterbury, avec l’archevêque catholique de Westminster, Mgr. Vincent Nichols, avec des représentants de l’Eglise Méthodiste et d’autres réalités ecclésiales présentes en Angleterre. L’intervention de Maria Voce, présidente du Mouvement des Focolari, qui soulignera l’effet de la vie de la Parole à l’origine du Mouvement et de sa spiritualité œcuménique, sera d’une importance particulière. A l’apogée de la rencontre, un “Pacte d’amour réciproque” qui engage les participants à avoir un amour mutuel capable de dépasser les divisions du passé, selon l’invitation de Jésus à rester dans son amour et à nous aimer les uns les autres comme il nous a aimés. Le vendredi 9 septembre, “Journée ouverte” à laquelle le Mouvement des Focolari de la Grande-Bretagne invite les dirigeants des différentes Eglises, sera présentée l’expérience de communion fraternelle vécue par les Evêques des différentes Eglises chrétiennes ainsi que la perspective d’une unité toujours plus profonde et amicale entre les responsables, selon l’esprit de la prière de Jésus qui demande l’unité de tous. (altro…)

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Londres. Encontro de bispos de várias Igrejas, amigos do Movimento dos Focolares

Diante das dificuldades que as sociedades ocidentais, mas também de outras partes do mundo, enfrentam hoje para transmitir e fazer com que seja acolhida a mensagem evangélica, os bispos de várias Igrejas, convidados pelo cardeal Milolav Vlk, arcebispo emérito de Praga, interrogam-se sobre a sua missão e a eficácia da própria ação pastoral. E o fazem a partir da luz e da força que emana da Palavra de Deus, que está na origem da Igreja de Cristo em suas várias expressões e pode dar a ela, inclusive hoje, novo vigor e força de irradiação. Estão previstos encontros significativos, com o Primaz da Igreja da Inglaterra, o Dr. Rowan Williams, Arcebispo de Cantuária; com o Arcebispo de Westminster, D. Vincent Nichols, católico; com representantes da Igreja Metodista e outras realidades eclesiais presentes na Inglaterra. De relevo o discurso de Maria Voce, presidente do Movimento dos Focolares, que salientará o efeito da vida da Palavra, basilar no Movimento e na sua espiritualidade netamente ecumênica. Ápice do encontro é o “Pacto de amor recíproco”, que compromete os presentes a colocarem o relacionamento de amor mútuo acima de todas as divisões do passado, segundo o convite de Jesus a permanecer no seu amor e amar-se um aos outros, como ele fez. Sexta-feira, 9 de setembro, haverá uma “Jornada Aberta”, para a qual o Movimento dos Focolares da Grã Bretanha convida os líderes das diversas Igrejas; será apresentada a experiência de comunhão fraterna vivida pelos bispos das Igrejas cristãs, juntamente com a perspectiva de uma unidade cada vez mais profunda e cordial entre os responsáveis, no espírito da oração de Jesus que pede a unidade de todos.

Spiritualità dell’unità: la Parola

Londres. Rencontre des Evêques de différentes Eglises amis des Focolari

Sur l’invitation du Card. Miloslav Vlk, archevêque émérite de Prague, les Evêques de différentes Eglises amis des Focolari s’interrogent à propos de leur mission et de l’efficacité de leur action pastorale face aux actuelles difficultés pour transmettre et permettre d’accueillir le message évangélique dans les sociétés occidentales mais aussi en d’autres parties du monde. Ils le font à la lumière et la force qu’émane la Parole de Dieu à l’origine de l’Eglise du Christ dans ses expressions les plus variées et qui peut, encore aujourd’hui, leur donner une nouvelle vigueur et force d’irradiation. Des rendez-vous marquants sont prévus avec le Primat de l’Eglise d’Angleterre, le dr. Rowan Williams, archevêque de Canterbury, avec l’archevêque catholique de Westminster, Mgr. Vincent Nichols, avec des représentants de l’Eglise Méthodiste et d’autres réalités ecclésiales présentes en Angleterre. L’intervention de Maria Voce, présidente du Mouvement des Focolari, qui soulignera l’effet de la vie de la Parole à l’origine du Mouvement et de sa spiritualité œcuménique, sera d’une importance particulière. A l’apogée de la rencontre, un “Pacte d’amour réciproque” qui engage les participants à avoir un amour mutuel capable de dépasser les divisions du passé, selon l’invitation de Jésus à rester dans son amour et à nous aimer les uns les autres comme il nous a aimés. Le vendredi 9 septembre, “Journée ouverte” à laquelle le Mouvement des Focolari de la Grande-Bretagne invite les dirigeants des différentes Eglises, sera présentée l’expérience de communion fraternelle vécue par les Evêques des différentes Eglises chrétiennes ainsi que la perspective d’une unité toujours plus profonde et amicale entre les responsables, selon l’esprit de la prière de Jésus qui demande l’unité de tous. (altro…)

Spiritualità dell’unità: la Parola

Londres. Encontro de bispos de várias Igrejas, amigos do Movimento dos Focolares

Diante das dificuldades que as sociedades ocidentais, mas também de outras partes do mundo, enfrentam hoje para transmitir e fazer com que seja acolhida a mensagem evangélica, os bispos de várias Igrejas, convidados pelo cardeal Milolav Vlk, arcebispo emérito de Praga, interrogam-se sobre a sua missão e a eficácia da própria ação pastoral. E o fazem a partir da luz e da força que emana da Palavra de Deus, que está na origem da Igreja de Cristo em suas várias expressões e pode dar a ela, inclusive hoje, novo vigor e força de irradiação. Estão previstos encontros significativos, com o Primaz da Igreja da Inglaterra, o Dr. Rowan Williams, Arcebispo de Cantuária; com o Arcebispo de Westminster, D. Vincent Nichols, católico; com representantes da Igreja Metodista e outras realidades eclesiais presentes na Inglaterra. De relevo o discurso de Maria Voce, presidente do Movimento dos Focolares, que salientará o efeito da vida da Palavra, basilar no Movimento e na sua espiritualidade netamente ecumênica. Ápice do encontro é o “Pacto de amor recíproco”, que compromete os presentes a colocarem o relacionamento de amor mútuo acima de todas as divisões do passado, segundo o convite de Jesus a permanecer no seu amor e amar-se um aos outros, como ele fez. Sexta-feira, 9 de setembro, haverá uma “Jornada Aberta”, para a qual o Movimento dos Focolares da Grã Bretanha convida os líderes das diversas Igrejas; será apresentada a experiência de comunhão fraterna vivida pelos bispos das Igrejas cristãs, juntamente com a perspectiva de uma unidade cada vez mais profunda e cordial entre os responsáveis, no espírito da oração de Jesus que pede a unidade de todos.

Spiritualità dell’unità: la Parola

Londres. Rencontre des Evêques de différentes Eglises amis des Focolari

Sur l’invitation du Card. Miloslav Vlk, archevêque émérite de Prague, les Evêques de différentes Eglises amis des Focolari s’interrogent à propos de leur mission et de l’efficacité de leur action pastorale face aux actuelles difficultés pour transmettre et permettre d’accueillir le message évangélique dans les sociétés occidentales mais aussi en d’autres parties du monde. Ils le font à la lumière et la force qu’émane la Parole de Dieu à l’origine de l’Eglise du Christ dans ses expressions les plus variées et qui peut, encore aujourd’hui, leur donner une nouvelle vigueur et force d’irradiation. Des rendez-vous marquants sont prévus avec le Primat de l’Eglise d’Angleterre, le dr. Rowan Williams, archevêque de Canterbury, avec l’archevêque catholique de Westminster, Mgr. Vincent Nichols, avec des représentants de l’Eglise Méthodiste et d’autres réalités ecclésiales présentes en Angleterre. L’intervention de Maria Voce, présidente du Mouvement des Focolari, qui soulignera l’effet de la vie de la Parole à l’origine du Mouvement et de sa spiritualité œcuménique, sera d’une importance particulière. A l’apogée de la rencontre, un “Pacte d’amour réciproque” qui engage les participants à avoir un amour mutuel capable de dépasser les divisions du passé, selon l’invitation de Jésus à rester dans son amour et à nous aimer les uns les autres comme il nous a aimés. Le vendredi 9 septembre, “Journée ouverte” à laquelle le Mouvement des Focolari de la Grande-Bretagne invite les dirigeants des différentes Eglises, sera présentée l’expérience de communion fraternelle vécue par les Evêques des différentes Eglises chrétiennes ainsi que la perspective d’une unité toujours plus profonde et amicale entre les responsables, selon l’esprit de la prière de Jésus qui demande l’unité de tous. (altro…)

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Londres. Encontro de bispos de várias Igrejas, amigos do Movimento dos Focolares

Diante das dificuldades que as sociedades ocidentais, mas também de outras partes do mundo, enfrentam hoje para transmitir e fazer com que seja acolhida a mensagem evangélica, os bispos de várias Igrejas, convidados pelo cardeal Milolav Vlk, arcebispo emérito de Praga, interrogam-se sobre a sua missão e a eficácia da própria ação pastoral. E o fazem a partir da luz e da força que emana da Palavra de Deus, que está na origem da Igreja de Cristo em suas várias expressões e pode dar a ela, inclusive hoje, novo vigor e força de irradiação. Estão previstos encontros significativos, com o Primaz da Igreja da Inglaterra, o Dr. Rowan Williams, Arcebispo de Cantuária; com o Arcebispo de Westminster, D. Vincent Nichols, católico; com representantes da Igreja Metodista e outras realidades eclesiais presentes na Inglaterra. De relevo o discurso de Maria Voce, presidente do Movimento dos Focolares, que salientará o efeito da vida da Palavra, basilar no Movimento e na sua espiritualidade netamente ecumênica. Ápice do encontro é o “Pacto de amor recíproco”, que compromete os presentes a colocarem o relacionamento de amor mútuo acima de todas as divisões do passado, segundo o convite de Jesus a permanecer no seu amor e amar-se um aos outros, como ele fez. Sexta-feira, 9 de setembro, haverá uma “Jornada Aberta”, para a qual o Movimento dos Focolares da Grã Bretanha convida os líderes das diversas Igrejas; será apresentada a experiência de comunhão fraterna vivida pelos bispos das Igrejas cristãs, juntamente com a perspectiva de uma unidade cada vez mais profunda e cordial entre os responsáveis, no espírito da oração de Jesus que pede a unidade de todos.

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Londres. Rencontre des Evêques de différentes Eglises amis des Focolari

Sur l’invitation du Card. Miloslav Vlk, archevêque émérite de Prague, les Evêques de différentes Eglises amis des Focolari s’interrogent à propos de leur mission et de l’efficacité de leur action pastorale face aux actuelles difficultés pour transmettre et permettre d’accueillir le message évangélique dans les sociétés occidentales mais aussi en d’autres parties du monde. Ils le font à la lumière et la force qu’émane la Parole de Dieu à l’origine de l’Eglise du Christ dans ses expressions les plus variées et qui peut, encore aujourd’hui, leur donner une nouvelle vigueur et force d’irradiation. Des rendez-vous marquants sont prévus avec le Primat de l’Eglise d’Angleterre, le dr. Rowan Williams, archevêque de Canterbury, avec l’archevêque catholique de Westminster, Mgr. Vincent Nichols, avec des représentants de l’Eglise Méthodiste et d’autres réalités ecclésiales présentes en Angleterre. L’intervention de Maria Voce, présidente du Mouvement des Focolari, qui soulignera l’effet de la vie de la Parole à l’origine du Mouvement et de sa spiritualité œcuménique, sera d’une importance particulière. A l’apogée de la rencontre, un “Pacte d’amour réciproque” qui engage les participants à avoir un amour mutuel capable de dépasser les divisions du passé, selon l’invitation de Jésus à rester dans son amour et à nous aimer les uns les autres comme il nous a aimés. Le vendredi 9 septembre, “Journée ouverte” à laquelle le Mouvement des Focolari de la Grande-Bretagne invite les dirigeants des différentes Eglises, sera présentée l’expérience de communion fraternelle vécue par les Evêques des différentes Eglises chrétiennes ainsi que la perspective d’une unité toujours plus profonde et amicale entre les responsables, selon l’esprit de la prière de Jésus qui demande l’unité de tous. (altro…)

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Londres. Encontro de bispos de várias Igrejas, amigos do Movimento dos Focolares

Diante das dificuldades que as sociedades ocidentais, mas também de outras partes do mundo, enfrentam hoje para transmitir e fazer com que seja acolhida a mensagem evangélica, os bispos de várias Igrejas, convidados pelo cardeal Milolav Vlk, arcebispo emérito de Praga, interrogam-se sobre a sua missão e a eficácia da própria ação pastoral. E o fazem a partir da luz e da força que emana da Palavra de Deus, que está na origem da Igreja de Cristo em suas várias expressões e pode dar a ela, inclusive hoje, novo vigor e força de irradiação. Estão previstos encontros significativos, com o Primaz da Igreja da Inglaterra, o Dr. Rowan Williams, Arcebispo de Cantuária; com o Arcebispo de Westminster, D. Vincent Nichols, católico; com representantes da Igreja Metodista e outras realidades eclesiais presentes na Inglaterra. De relevo o discurso de Maria Voce, presidente do Movimento dos Focolares, que salientará o efeito da vida da Palavra, basilar no Movimento e na sua espiritualidade netamente ecumênica. Ápice do encontro é o “Pacto de amor recíproco”, que compromete os presentes a colocarem o relacionamento de amor mútuo acima de todas as divisões do passado, segundo o convite de Jesus a permanecer no seu amor e amar-se um aos outros, como ele fez. Sexta-feira, 9 de setembro, haverá uma “Jornada Aberta”, para a qual o Movimento dos Focolares da Grã Bretanha convida os líderes das diversas Igrejas; será apresentada a experiência de comunhão fraterna vivida pelos bispos das Igrejas cristãs, juntamente com a perspectiva de uma unidade cada vez mais profunda e cordial entre os responsáveis, no espírito da oração de Jesus que pede a unidade de todos.

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Sur l’invitation du Card. Miloslav Vlk, archevêque émérite de Prague, les Evêques de différentes Eglises amis des Focolari s’interrogent à propos de leur mission et de l’efficacité de leur action pastorale face aux actuelles difficultés pour transmettre et permettre d’accueillir le message évangélique dans les sociétés occidentales mais aussi en d’autres parties du monde. Ils le font à la lumière et la force qu’émane la Parole de Dieu à l’origine de l’Eglise du Christ dans ses expressions les plus variées et qui peut, encore aujourd’hui, leur donner une nouvelle vigueur et force d’irradiation. Des rendez-vous marquants sont prévus avec le Primat de l’Eglise d’Angleterre, le dr. Rowan Williams, archevêque de Canterbury, avec l’archevêque catholique de Westminster, Mgr. Vincent Nichols, avec des représentants de l’Eglise Méthodiste et d’autres réalités ecclésiales présentes en Angleterre. L’intervention de Maria Voce, présidente du Mouvement des Focolari, qui soulignera l’effet de la vie de la Parole à l’origine du Mouvement et de sa spiritualité œcuménique, sera d’une importance particulière. A l’apogée de la rencontre, un “Pacte d’amour réciproque” qui engage les participants à avoir un amour mutuel capable de dépasser les divisions du passé, selon l’invitation de Jésus à rester dans son amour et à nous aimer les uns les autres comme il nous a aimés. Le vendredi 9 septembre, “Journée ouverte” à laquelle le Mouvement des Focolari de la Grande-Bretagne invite les dirigeants des différentes Eglises, sera présentée l’expérience de communion fraternelle vécue par les Evêques des différentes Eglises chrétiennes ainsi que la perspective d’une unité toujours plus profonde et amicale entre les responsables, selon l’esprit de la prière de Jésus qui demande l’unité de tous. (altro…)

Spiritualità dell’unità: la Parola

Londres. Encontro de bispos de várias Igrejas, amigos do Movimento dos Focolares

Diante das dificuldades que as sociedades ocidentais, mas também de outras partes do mundo, enfrentam hoje para transmitir e fazer com que seja acolhida a mensagem evangélica, os bispos de várias Igrejas, convidados pelo cardeal Milolav Vlk, arcebispo emérito de Praga, interrogam-se sobre a sua missão e a eficácia da própria ação pastoral. E o fazem a partir da luz e da força que emana da Palavra de Deus, que está na origem da Igreja de Cristo em suas várias expressões e pode dar a ela, inclusive hoje, novo vigor e força de irradiação. Estão previstos encontros significativos, com o Primaz da Igreja da Inglaterra, o Dr. Rowan Williams, Arcebispo de Cantuária; com o Arcebispo de Westminster, D. Vincent Nichols, católico; com representantes da Igreja Metodista e outras realidades eclesiais presentes na Inglaterra. De relevo o discurso de Maria Voce, presidente do Movimento dos Focolares, que salientará o efeito da vida da Palavra, basilar no Movimento e na sua espiritualidade netamente ecumênica. Ápice do encontro é o “Pacto de amor recíproco”, que compromete os presentes a colocarem o relacionamento de amor mútuo acima de todas as divisões do passado, segundo o convite de Jesus a permanecer no seu amor e amar-se um aos outros, como ele fez. Sexta-feira, 9 de setembro, haverá uma “Jornada Aberta”, para a qual o Movimento dos Focolares da Grã Bretanha convida os líderes das diversas Igrejas; será apresentada a experiência de comunhão fraterna vivida pelos bispos das Igrejas cristãs, juntamente com a perspectiva de uma unidade cada vez mais profunda e cordial entre os responsáveis, no espírito da oração de Jesus que pede a unidade de todos.

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Londres. Rencontre des Evêques de différentes Eglises amis des Focolari

Sur l’invitation du Card. Miloslav Vlk, archevêque émérite de Prague, les Evêques de différentes Eglises amis des Focolari s’interrogent à propos de leur mission et de l’efficacité de leur action pastorale face aux actuelles difficultés pour transmettre et permettre d’accueillir le message évangélique dans les sociétés occidentales mais aussi en d’autres parties du monde. Ils le font à la lumière et la force qu’émane la Parole de Dieu à l’origine de l’Eglise du Christ dans ses expressions les plus variées et qui peut, encore aujourd’hui, leur donner une nouvelle vigueur et force d’irradiation. Des rendez-vous marquants sont prévus avec le Primat de l’Eglise d’Angleterre, le dr. Rowan Williams, archevêque de Canterbury, avec l’archevêque catholique de Westminster, Mgr. Vincent Nichols, avec des représentants de l’Eglise Méthodiste et d’autres réalités ecclésiales présentes en Angleterre. L’intervention de Maria Voce, présidente du Mouvement des Focolari, qui soulignera l’effet de la vie de la Parole à l’origine du Mouvement et de sa spiritualité œcuménique, sera d’une importance particulière. A l’apogée de la rencontre, un “Pacte d’amour réciproque” qui engage les participants à avoir un amour mutuel capable de dépasser les divisions du passé, selon l’invitation de Jésus à rester dans son amour et à nous aimer les uns les autres comme il nous a aimés. Le vendredi 9 septembre, “Journée ouverte” à laquelle le Mouvement des Focolari de la Grande-Bretagne invite les dirigeants des différentes Eglises, sera présentée l’expérience de communion fraternelle vécue par les Evêques des différentes Eglises chrétiennes ainsi que la perspective d’une unité toujours plus profonde et amicale entre les responsables, selon l’esprit de la prière de Jésus qui demande l’unité de tous. (altro…)

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Londres. Encontro de bispos de várias Igrejas, amigos do Movimento dos Focolares

Diante das dificuldades que as sociedades ocidentais, mas também de outras partes do mundo, enfrentam hoje para transmitir e fazer com que seja acolhida a mensagem evangélica, os bispos de várias Igrejas, convidados pelo cardeal Milolav Vlk, arcebispo emérito de Praga, interrogam-se sobre a sua missão e a eficácia da própria ação pastoral. E o fazem a partir da luz e da força que emana da Palavra de Deus, que está na origem da Igreja de Cristo em suas várias expressões e pode dar a ela, inclusive hoje, novo vigor e força de irradiação. Estão previstos encontros significativos, com o Primaz da Igreja da Inglaterra, o Dr. Rowan Williams, Arcebispo de Cantuária; com o Arcebispo de Westminster, D. Vincent Nichols, católico; com representantes da Igreja Metodista e outras realidades eclesiais presentes na Inglaterra. De relevo o discurso de Maria Voce, presidente do Movimento dos Focolares, que salientará o efeito da vida da Palavra, basilar no Movimento e na sua espiritualidade netamente ecumênica. Ápice do encontro é o “Pacto de amor recíproco”, que compromete os presentes a colocarem o relacionamento de amor mútuo acima de todas as divisões do passado, segundo o convite de Jesus a permanecer no seu amor e amar-se um aos outros, como ele fez. Sexta-feira, 9 de setembro, haverá uma “Jornada Aberta”, para a qual o Movimento dos Focolares da Grã Bretanha convida os líderes das diversas Igrejas; será apresentada a experiência de comunhão fraterna vivida pelos bispos das Igrejas cristãs, juntamente com a perspectiva de uma unidade cada vez mais profunda e cordial entre os responsáveis, no espírito da oração de Jesus que pede a unidade de todos.

Spiritualità dell’unità: la Parola

Londres. Rencontre des Evêques de différentes Eglises amis des Focolari

Sur l’invitation du Card. Miloslav Vlk, archevêque émérite de Prague, les Evêques de différentes Eglises amis des Focolari s’interrogent à propos de leur mission et de l’efficacité de leur action pastorale face aux actuelles difficultés pour transmettre et permettre d’accueillir le message évangélique dans les sociétés occidentales mais aussi en d’autres parties du monde. Ils le font à la lumière et la force qu’émane la Parole de Dieu à l’origine de l’Eglise du Christ dans ses expressions les plus variées et qui peut, encore aujourd’hui, leur donner une nouvelle vigueur et force d’irradiation. Des rendez-vous marquants sont prévus avec le Primat de l’Eglise d’Angleterre, le dr. Rowan Williams, archevêque de Canterbury, avec l’archevêque catholique de Westminster, Mgr. Vincent Nichols, avec des représentants de l’Eglise Méthodiste et d’autres réalités ecclésiales présentes en Angleterre. L’intervention de Maria Voce, présidente du Mouvement des Focolari, qui soulignera l’effet de la vie de la Parole à l’origine du Mouvement et de sa spiritualité œcuménique, sera d’une importance particulière. A l’apogée de la rencontre, un “Pacte d’amour réciproque” qui engage les participants à avoir un amour mutuel capable de dépasser les divisions du passé, selon l’invitation de Jésus à rester dans son amour et à nous aimer les uns les autres comme il nous a aimés. Le vendredi 9 septembre, “Journée ouverte” à laquelle le Mouvement des Focolari de la Grande-Bretagne invite les dirigeants des différentes Eglises, sera présentée l’expérience de communion fraternelle vécue par les Evêques des différentes Eglises chrétiennes ainsi que la perspective d’une unité toujours plus profonde et amicale entre les responsables, selon l’esprit de la prière de Jésus qui demande l’unité de tous. (altro…)