Mag 14, 2010 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
A 35 kilometri da Parigi sorge l’incipiente cittadella dei Focolari in Francia, immersa nel verde, nel Parco d’Arny (Bruyères-le-Châtel). Una popolazione molto varia composta da poco più di un milione di persone, su un territorio rurale, ma dotato d’industrie di alta tecnologia. La presenza della cattedrale, di una grande moschea e un importante pagoda, danno l’idea delle diversità religiose degli abitanti. Mons. Dubost, vescovo del posto, aveva avuto l’occasione di incontrare personalmente Chiara Lubich a Roma durante il Sinodo; ora accoglie calorosamente Maria Voce e Giancarlo Faletti. Per il presule, la cittadella è una “chance” per la diocesi e si augura che si moltiplichino questi “luoghi di vita” che testimoniano l’amore di Dio. Si sottolinea l’importanza culturale della presenza sul territorio dell’Editrice Nouvelle Cité. La giornata prosegue con la visita, a Parigi, della magnifica cattedrale Notre Dame, centro spirituale della capitale. A sera, l’incontro con i giovani in un clima di famiglia. Piovono le domande: come vivere in una società dove il tempo diventa una cosa rara? Maria Voce risponde: “Avere la libertà di colui che si sa amato da Dio e agisce di conseguenza”. E, dopo sottolineando l’importanza del rispetto verso tutti, al di là delle proprie convinzioni, ha incoraggiato i giovani a vivere nella libertà di figli di Dio che spinge a osare e a rischiare, aperti sul futuro.
La visita della “Cittadella”, in ogni suo particolare, si svolge il giorno dopo, 12 maggio. Dopo aver visitato il villaggio di Bruyères-le-Chatêl e ammirato la magnifica chiesa di St Didier del XI secolo, Maria Voce e Giancarlo iniziano il giro, con un caffè caldo, dalla così detta “casa del guardiano”, dove ci sono due appartamenti ristrutturati che permettono di accogliere persone di passaggio. Si continua dalla “grande casa”, che accoglie il focolare femminile e una famiglia che si è trasferita nella cittadella nascente. Si prosegue dai locali dell’Editrice Nouvelle Cité: la tipografia, la redazione, i locali dell’amministrazione e spedizione, ecc. Maria Voce parla benissimo il francese per cui il contatto diretto con gli impiegati è semplice e immediato. Alla conclusione della visita, la presidente dei Focolari afferma con forza la sua certezza: la “Cittadella d’Arny” deve essere una vetrina, un “expo” di Dio, non tanto per le costruzioni, ma per la testimonianza dell’amore reciproco che si vive, e che deve risplendere anche oltre la Francia. Al di là della giornata cupa, ora risplende un altro sole su Arny, in particolare per tutti quelli impegnati nel promettente progetto della cittadella nascente. (altro…)
Mag 12, 2010 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Parigi, 10 maggio 2010 Giornata incominciata sotto la protezione di Maria al santuario della Medaglia Miracolosa (rue du Bac). Nel 1830, Maria appare a Catherine Labouré, novizia delle Suore della Carità, e le affida il compito di realizzare una medaglia promettendole di dare abbondanti grazie a quelli che gliele domanderanno. Qualche anno dopo un’epidemia di colera si abbatte sulla capitale e per via dei miracoli che avvengono in merito a questa medaglia, essa è riconosciuta nel mondo intero sotto il nome della Medaglia Miracolosa. La cappella che le è consacrata diventa un luogo di pellegrinaggio popolare nella capitale (più di 2 milioni di visitatori all’anno). Giancarlo Faletti e Jean-Louis Hôte celebrano la messa in questo santuario per proseguire questo “accompagnamento” di Maria iniziato a Lourdes e continuato a Notre-Dame de Fourvière. Centro d’Accoglienza della Stampa Straniera Un’ora più tardi, cambio di scena, con l’accoglienza ufficiale al Centro d’Accoglienza della Stampa Straniera” (CAPE) vicino ai Champs-Elysées. Maria Voce racconta il suo percorso in un modo molto vivo e in un francese … impeccabile. Poi risponde alle domande. Anche se non sono numerosi i giornalisti, questo momento è molto importante perché è una riconoscenza nel mondo dei media. La conferenza stampa è disponibile in audio sul sito del CAPE. (Seguiranno un’intervista su Radio Notre Dame e un articolo sulla “Vie”). Episcopato di Francia e Nunziatura All’inizio del pomeriggio una tinta più ecclesiale con la visita al Cardinale Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e Presidente della Conferenza Episcopale Francese. Maria Voce è molto soddisfatta di questo incontro, breve ma molto diretto nel rapporto. (è stata solo un quarto d’ora perché i vescovi erano riuniti per il Consiglio permanente). Ha aggiornato il cardinale della sua ultima visita al Papa. Durante la visita della casa della Conferenza dei vescovi francesi c’è l’occasione di salutare, nei corridoi e nel giardino, Mons. Hippolyte Simon (vescovo di Clermont e Delegato della Conferenza dei vescovi di Francia alla COMETE (Commissione dei vescovadi della Comunità europea), Mons. Grallet (arcivescovo di Strasburgo) e ancora Xavier Monmarché (Pax Christi) con il quale si sono già tessuti legami per via di Insieme per l’Europa. Poi la visita alla Nunziatura con la calorosa accoglienza del nunzio, Mon. Luigi Ventura che conosce bene il movimento : un “cafè all’italiana” offerto in segno di benvenuta. Incontro con sacerdoti, volontari e Consigli zona In fine pomeriggio, Maria Voce e Giancarlo incontrano il gruppo dei sacerdoti venuti da varie regioni. Poco numerosi ma dinamici, riconosciuti ed apprezzati nelle loro diocesi, a loro sono affidati a volte dei compiti importanti. Si sono poi aggiunti i centri dei volontari /e partecipando ad un profondo dialogo e scambio reciproco. La sera incontro con i membri del Consiglio di zona (una quarantina di persone) che danno un panorama del lavoro nell’insieme della zona. Panorama ricco e diversificato. Maria Voce coglie l’occasione per insistere sull’importanza del Consiglio di zona “cuore d’un territorio da dove tutto deve partire”. Il Consiglio di zona dunque non è un organo amministrativo che organizza per il meglio un calendario ma un centro che, grazie all’amore reciproco fra i membri, è all’ascolto dello Spirito Santo per comprendere le azioni necessarie al territorio affidato. Un ultimo regalo : Maria Voce ha portato nei suoi bagagli il video di qualche minuto realizzato in occasione della sua visita a Benedetto XVI in seguito al suo viaggio in Asia.
Jean Michel Merlin
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Mag 12, 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
Queremos ouvir a sua voz que nos chama a um Amor maior e, como membros de um único corpo, deixar-nos conduzir por Ele para uma nova Vida e uma nova Esperança.
Seguimos a par e passo e estaremos presentes em todas as etapas da sua estadia em Portugal, assegurando a nossa mais firme e plena unidade.
Rezamos e intensificamos a vida evangélica do amor recíproco para testemunhar ao mundo a radicalidade e a força renovadora do Evangelho.
(De uma nota do Serviço de Informações dos Focolares, em Portugal)
www.focolares.org.pt
Mag 11, 2010 | Centro internazionale
Al Vaticano II partecipò anche un buddista invitato da Paolo VI. Nikkyo Niwano, fondatore del Rissho Kosei-kai, da allora guardò il cristianesimo con occhi diversi. Benedetto XVI nell’ultima udienza generale ha incontrato un gruppo di giovani buddisti giapponesi dell’associazione fondata da Niwano, ospiti dei giovani focolarini. A questi giovani buddisti e cattolici impegnati in un simposio sulla pace, il Papa ha raccomandato: “Continuate così“. Nel frattempo altri importanti incontri si erano svolti in Asia tra cristiani ed esponenti di religioni orientali. Ecco il racconto di uno di questi, quasi un diario di viaggio del presidente del movimento cattolico dei Focolari che è andata con un messaggio di Papa Ratzinger al quale ne ha poi riferito l’esito. Nel solco di Chiara Lubich, la fondatrice, che in Asia di viaggi del dialogo e dell’amicizia tra le religioni ne ha fatti parecchi. Guardando a un futuro diverso e possibile per l’oriente e l’occidente.
leggi l’articolo in pdf – Oriente e occidente verso una nuova civiltà
Pubblicato su L’Osservatore Romano – 9 maggio 2010
Mag 11, 2010 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Domenica 9 maggio. Una folla arriva al teatro di Boulogne-Billancourt, nella periferia ovest di Parigi. Sono 600 persone che vengono dalle regioni del nord della Francia, dalla Vandea all’Alsazia, senza dimenticare quelli della capitale e dintorni e i rappresentanti di varie nazioni, tra cui spicca un numeroso gruppo del Camerun. Il programma alterna momenti di esplosione di gioia, di silenzio e di ascolto. Si presenta a Maria Voce e a Giancarlo Faletti la diversità e la ricchezza degli impegni dei Focolari in queste regioni. Per esempio, in Alsazia, varie iniziative per favorire l’incontro fra persone di diversi partiti politici alla ricerca d’un bene comune; la regione Ovest presenta il suo lavoro con le diverse chiese e comunità ecclesiali nel progetto “Insieme per l’Europa”, che ha visto la partecipazione di 800 persone; l’Ile de France racconta di un’esperienza di fraternità fra bambini di diverse etnie e culture; mentre un professore della periferia Nord di Parigi parla del lavoro con i suoi allievi per cambiare il clima di violenza che regna nella scuola mettendo in pratica i punti “dell’arte d’amare”. La loro esperienza si diffonde in altre scuole; infine, il lavoro realizzato attorno alla cittadella di Arny, nell’ambito dell’Economia di Comunione, dà un tocco di speranza nel mondo economico così disorientato. Nella seconda parte del programma, Maria Voce risponde alle domande su diversi argomenti che le rivolgono, in un clima di grande gioia e libertà. Canti, coreografie, animati da un gruppo di giovani, hanno trascinato la sala in una festosa danza finale.
La giornata del 10 incomincia sotto la protezione di Maria al santuario della Medaglia Miracolosa. luogo di pellegrinaggio popolare per milioni di visitatori all’anno. Quindi, conferenza di stampa presso il Centro d’Accoglienza della Stampa Estera (CAPE), vicino agli Champs-Elysées. Nel primo pomeriggio, la visita al Cardinale Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e Presidente della Conferenza Episcopale Francese. Maria Voce lo aggiorna della sua ultima visita al Papa; poi, in Nunziatura, accolta calorosamente dal nunzio, Mons. Luigi Ventura, con un “caffè all’italiana” in segno di benvenuto. A fine pomeriggio, Maria Voce e Giancarlo Faletti incontrano un gruppo di sacerdoti del movimento venuti da varie regioni: dinamici, riconosciuti ed apprezzati nelle loro diocesi. A loro sono affidati, a volte, dei compiti importanti. La giornata si conclude con i dirigenti del movimento (una quarantina) che forniscono agli ospiti un panorama ricco e diversificato del lavoro che i Focolari svolgono in Francia. Maria Voce coglie l’occasione per insistere sull’importanza di questo “cuore d’un territorio da dove tutto deve partire”, grazie all’amore reciproco fra i membri e all’ascolto dello Spirito Santo, per comprendere le iniziative da portare avanti. Fonte: www.focolari.fr (altro…)
Mag 10, 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
Creatività, impegno nel sociale, ma soprattutto un obiettivo forte, comune: testimoniare insieme che costruire un mondo unito è possibile. Ecco cosa c’è dietro alle migliaia di iniziative che dal 1° al 9 maggio, sono state promosse in contemporanea in tutto il mondo dai giovani del Movimento dei Focolari, dando vita ad una manifestazione planetaria che da dieci anni prende il nome di “Settimana mondo Unito”.
Chiara Lubich aveva lasciato una consegna: “offrire al mondo, in questo processo verso l'unità che lo investe, un'anima. E quest'anima è l'amore. Dovete scatenare attorno a voi, in tutti i Paesi in cui vivete, la rivoluzione dell'amore”.
I giovani hanno preso sul serio queste parole. Cineforum, gare gastronomiche, tornei di calcio e di pallavolo, tavole rotonde sui temi di attualità che più stanno a cuore ai giovani. Ma anche iniziative nei quartieri più a rischio delle città, nei luoghi della sofferenza e dell’abbandono. Dall’Argentina alla Tanzania. In tutte le lingue con locandine di tutti colori. E tante, tantissime foto e riprese video. Basta fare un giro veloce sul sito web http://settimanamondounito2010.blogspot.com/ per rendersi conto di che cosa sono stati capaci di fare i giovani in questa settimana.
“United World: let’s face the challenge”. L’iniziativa era partita con questo slogan il 1 maggio con una diretta web da Esztergom, una città al confine tra Ungheria e Slovacchia, e si è conclusa con una nuova diretta Internet il 9 maggio da Mumbay, in India. Anche qui, in questa città dell’India, i giovani hanno organizzato iniziative sotto il segno dell’arte, della danza, dello sport, dell’impegno per le persone più disagiate. Lo stesso hanno fatto a Goa e a New Delhi.
A Coimbatore, i giovani hanno aderito all’iniziativa “Arms Down”, promossa dall’Organizzazione “Religioni per la Pace”. Si tratta di una petizione lanciata a livello mondiale e volta a chiedere agli Stati di ridurre la corsa agli armamenti nucleari e convenzionali e le spese militari, utilizzando gli stessi fondi per combattere la povertà e promuovere lo sviluppo. Fino ad oggi, nella sola India si sono raccolte 300 mila firme. Hanno aderito all’iniziativa persone di tutte le età, secondo l’insegnamento di Gandhi che diceva: “sii il cambiamento che vorresti vedere!”. L’obiettivo finale è raggiungere in tutto il mondo 50 milioni di sottoscrizioni.
La diretta da Mumbay è proseguita con collegamenti dall’Argentina, dalla Tanzania. Dal Cile, i giovani hanno raccontato come il Paese sta affrontando la ricostruzione, dopo il violentissimo terremoto che lo ha colpito nella notte del 27 febbraio scorso.
“Andate dunque avanti in questa direzione!”. E’ stato l’incoraggiamento di Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, al termine della Settimana. Ed ha aggiunto: “In questi anni i Giovani per un Mondo Unito di tutti i continenti hanno svolto iniziative per promuovere l'unità ad ogni livello, e tanti passi sono stati fatti. Voi ne siete una conferma. Formate una rete mondiale, che ¬- grazie anche al vostro impegno – diverrà sempre più fitta per alimentare o far sbocciare dovunque l'anelito alla fratellanza universale!”.
Mag 10, 2010 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Giovedi 6 maggio 2010 Oggi, visita al Centro Mariapoli di St Pierre de Chartreuse, dove vengono accolte ogni anno più di 2000 persone. Questo Centro è un “gioiello” diceva Emmaus, che porta bene il suo nome “Popolo di Dio”. Nel pomeriggio, Maria Voce e Giancarlo sono stati dall’Abate della Grande Certosa, Don Marcelin. Un incontro-comunione segnato dal ricordo di Chiara. Cambio di scena, dal grande silenzio, si passa al traffico lionese! Eppure la stessa presenza operosa di Dio che si esprime la sera in un incontro di Maria Voce e Giancarlo con un gruppo di dirigenti del movimento del Sud della Francia. Lei sottolinea che “l’essenziale è condividere quello che viviamo interiormente, vivere questa comunione, questo amore reciproco che in seguito permette ad ognuno di discernere con lo Spirito Santo quello che deve o non deve fare, e come lo deve fare”.
Venerdì 7 maggio 2010 Lyon, capitale della Gallia. Dopo una breve visita della città, tre momenti significativi segnano il pomeriggio e la serata : Un’intervista di Maria Voce su RCF (radio cattolica francese) dove precisa quale è il carisma proprio di questo movimento e il suo “profilo mariano” in seno alla Chiesa e all’umanità. E un incontro di comunione profonda con il Cardinale Barbarin, durante il quale sono stati evocati particolarmente gli attuali interrogativi della Chiesa, la dimensione ecumenica del movimento dei Focolari e la prossima beatificazione di Chiara Luce Badano. Infine la serata si è conclusa con un incontro con i giovani. Momento di gioia e di grande libertà d’espressione. Maria Voce e Giancarlo hanno risposto a varie domande, tra cui una sull’amore vero “che significa dare e non volere mai niente per se stesso, servire e non servirsi mai dell’altro”. Momento intenso nato dalla vita e dalle esigenze dei giovani, poi conclusione di festa, foto ricordo e gioia profonda visibile su tutti i volti. Sabato 8 maggio 2010 Al mattino, Maria Voce e Giancarlo, incontrano i membri dei diversi focolari del Sud della Francia. Momento privilegiato di comunione in cui si condividono gioie, dolori, si stringono forti legami d’unità attorno all’unico bene per il quale ognuno ha dato tutto: Dio. Nel pomeriggio, incontro con le comunità: circa 500 persone provenienti dalle regioni di Lyon, Drome-Ardèche, Costa Azzurra, St. Etienne, Montpellier, Toulouse, Aurillac, Corsica, Isola de la Réunion. Dopo una presentazione dei diversi gruppi, tante tematiche che hanno fortemente marcato la regione sono state accennate con delle esperienze, presentate da alcuni testimoni tra cui un musulmano: ingiustizia, condivisione, apertura, tolleranza, integralismo, paura, risposte, sicurezza, crisi, violenze, impegno, stress, verità. In tutti questi campi i membri del Movimento dei Focolari danno – con la loro vita – delle risposte concrete. E Maria Voce ha concluso, in francese, invitando tutti a guardare le persone e gli avvenimenti con lo sguardo di Dio, sapendo riconoscere i miracoli che Lui opera nelle nostre vite e intorno a noi.
Una documentazione più ampia, in lingua francese su www.focolari.fr (altro…)
Mag 9, 2010 | Chiesa, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Nei giorni scorsi si è conclusa la visita di un gruppo di giovani del Movimento buddhista della Rissho Kosei Kai in Italia per uno scambio con i giovani del Movimento dei Focolari. Si è trattato della terza esperienza di questo tipo. Una decina di giovani giapponesi hanno trascorso una settimana in Italia con incontri di dialogo con loro coetanei di diverse parti del mondo. Il programma è iniziato nella Cittadella di Loppiano dove il 1° maggio si è svolta la tradizionale Giornata dei giovani. Il contributo della delegazione giapponese ha arricchito l’evento non solo dando un carattere interreligioso, ma coinvolgendo i presenti nella raccolta di firme per il progetto Arms Down, lanciato lo scorso novembre in Costarica da Religions for Peace e da diverse organizzazioni giovanili, fra cui la Rissho Kosei kai e i Giovani per un Mondo Unito del Movimento dei Focolari.
Al Centro Mariapoli di Castelgandolfo si è poi svolta una giornata di Simposio sull’impegno a costruire la pace. Sono emerse le prospettive delle due religioni alla luce dell’esperienze dei due movimenti, che hanno messo in evidenza come compassione ed amore siano le vie maestre per costruire il valore della pace prima nel proprio cuore e trasmetterlo, poi, a chi è accanto. Molto coinvolgente il momento delle esperienze di vita vissuta, che hanno toccato corde profonde della vita dei giovani. Significativa l’esperienza di una giovane cristiana della Colombia, che cercando di serbare nell’anima uno spazio per il perdono verso chi le ha ucciso il padre quando era ancora una bambina di 11 anni, ha potuto trovare la pace nel cuore e conservare la memoria del padre senza riempirsi di rancore. Un’esperienza a cui ha fatto eco quella di una giovane buddhista con gravi problemi familiari, ma che ha raccontato di aver capito l’importanza della famiglia per chi ha la fortuna di poterla ancora avere. Come detto, da tre anni continuano questi incontri che stanno creando una rete d’amicizia e fraternità interreligiosa, interculturale ed internazionale. Si tratta di una vera educazione alla pace che lo stesso Benedetto XVI ha incoraggiato, durante l’udienza alla quale hanno partecipato i giovani. “Continuate così!” è stato il suo commento ai due dirigenti della delegazione, che hanno avuto modo di salutarlo personalmente. Una parola preziosa per il futuro di queste iniziative. (altro…)
Mag 9, 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
“Ho avuto una comprensione maggiore della povertà, ma anche di che cos’è la felicità. I più poveri sembravano i più felici. Un giorno ho visto una scritta su un furgoncino ‘Povero, ma felice’ e mi sono chiesta che cosa sia la vera felicità”. E’ la disarmante impressione di una diciottenne statunitense, dopo una settimana di campo di lavoro a Santo Domingo.
Danielle, questo il suo nome, è una delle rappresentanti del Club “Ragazzi per l’Unità” della Incarnate Word Academy , un istituto della città di Houston. Club che ha ricevuto, lo scorso 11 aprile, il premio “Charity in action”, per il lavoro svolto nel sociale nei più vari ambiti, e conferito dal Capitolo del Santuario dell'Immacolata Concezione di Washington DC.
All'insegna della cosiddetta “Regola d’oro”, le ragazze del Club si sono attivate per rispondere alla richiesta di aiuto che proviene dagli “ultimi” della città: immigrati, senzatetto, anziani soli in case di riposo, e altro ancora.
Mettendo in moto la fantasia, che a quell'età certamente non manca, le ragazze hanno organizzato anche una grande raccolta di fondi da inviare nei paesi in necessità economica e per sostenere il Progetto Schoolmates, la cui azione si concretizza dando a tanti ragazzi, che altrimenti non l'avrebbero, la possibilità di studiare attraverso la costituzione di un fondo di solidarietà.
Ma non è tutto. Attraverso il Progetto Schoolmates, i ragazzi imparano a conoscere e apprezzare le peculiarità di altre culture, “entrano” nel modo di vivere dei loro coetanei nel mondo, facendo propri anche i drammi che si vivono soprattutto nei paesi più poveri.
E' anche per questo che alcune settimane fa, dieci di loro sono volate per una settimana a Santo Domingo, per portare il loro messaggio di unità a tanti giovani che vivono situazioni di disagio. Dal 13 al 20 Marzo, sull'isola caraibica si è realizzato un campo di lavoro presso la scuola elementare “Cafè con Leche”, grazie al quale sono stati raccolti oltre 10.000 dollari che l'istituto potrà utilizzare per rispondere alle necessità, anche educative, dei bambini del posto.
In sette giorni le ragazze hanno insegnato inglese, hanno giocato, hanno organizzato attività manuali tra cui la costruzione di un dado dell’amore per ogni bambino; ma soprattutto hanno imparato a voler bene all'altro, a rinunciare alle proprie comodità (una settimana senza cellulare né tv), a costruire un dialogo con chi è diverso, creando quella reciprocità che è premessa di fraternità e che fa intravedere le soluzioni più adatte alle necessità di tutti.
Mag 6, 2010 | Centro internazionale, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo

Prima di lasciare Lourdes alla volta di Toulouse, Maria Voce condivide le sue riflessioni: “Abbiamo voluto incominciare questo viaggio in Francia da Lourdes e non poteva essere diversamente. E Maria, sede della sapienza, ci invita a guardare tutti questi miracoli che avvengono intorno a noi, non solo guarigioni fisiche, ma tutti questi ritorni a Dio, tutte queste piccole conversioni nelle nostre vite. Chissà quanti miracoli vedremo durante questo viaggio. Ma, come Maria alla Visitazione, bisogna aspettare ancora un po’. Il seme è piantato e germoglierà.” A Toulouse, ha incontrato i membri del movimento dei Focolari che hanno potuto liberarsi dal lavoro un mercoledì pomeriggio, circa 120 persone. Accoglienza calorosa e festosa. I vari gruppi si presentano rapidamente. Quanta diversità! Un po’ alla volta, attraverso diverse pennellate storiche, sociologiche, politiche, religiose, si staglia un quadro della regione. Poi Maria Voce e Giancarlo Faletti rispondono a qualche domanda, fra queste: “Come amare tutti quelli che ci hanno conosciuto e che a volte perdiamo di vista ?”Amare senza aspettarsi niente di ritorno né la riconoscenza dagli uomini, ma Dio risponde sempre. Due ore d’incontri densi ed è già il momento di partire per Lyon. (a cura di Jean-Marie Dessaivre, traduzione nostra) (altro…)
Mag 4, 2010 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Maria Voce ha cominciato il suo viaggio in Francia (4-12 maggio) da Lourdes lo scorso martedì 4 maggio. Giornata sotto la pioggia e la neve, nel ricordo della storica visita di Chiara Lubich a Lourdes nel 1958.
In Francia, il Movimento è ben inserito nella chiesa locale e nella società. Dalle diverse attività nelle parrocchie alla partecipazione ai dialoghi ecumenico e interreligioso: alcuni musulmani, ebrei e buddisti sono simpatizzanti attivi del Movimento. E ancora l’impegno interreligioso nella città di Evry, a sud-est di Parigi, o la partecipazione ai lavori della WCRP (Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace). Poi la partecipazione alle Settimane sociali di Francia e agli incontri ecumenici Insieme per l’Europa; così come a Nantes Soffi d’unità, che coinvolge 800 partecipanti di 10 movimenti e nuove comunità. L’impegno di una trentina di imprenditori che partecipano all’Economia di Comunione, a favore di una migliore ripartizione della ricchezza. Ma più spesso, è la presenza quotidiana dei membri del Movimento che cercano di portare nel loro ambiente di lavoro uno spirito di pace in favore della fraternità; come Ennouar, musulmano vicino ai Focolari, autista di pullman a Tremblay-en-France, o Jean-Christophe e Ewenaelle con le famiglie attorno; come Bruno, studente che dedica una serata alla settimana al volontariato nella Croce Rossa, ecc. Nella visita Maria Voce ha ricordato che anche lei era stata a Lourdes negli anni ’50 e che allora aveva pregato la Madonna di indicarle la sua vocazione. Dopo l’incontro con il Movimento e con Chiara, Maria Voce da allora non è più tornata a Lourdes. Ora, divenuta presidente del movimento dei Focolari, ha voluto cominciare il suo viaggio in Francia proprio da Lourdes, per ringraziare Maria ed affidarle il Movimento che porta anche il suo nome (Opera di Maria). (altro…)
Apr 30, 2010 | Parola di Vita
Nell'ultimo discorso di Gesù, l'amore è al centro: l'amore del Padre per il Figlio, l'amore per Gesù che è osservanza dei suoi comandamenti.
Coloro che ascoltavano Gesù non facevano fatica a riconoscere nelle sue parole un'eco dei Libri sapienziali: "l'amore è osservanza delle sue leggi" e "facilmente è contemplata – la Sapienza – da chi l'ama" . E soprattutto quel manifestarsi a chi lo ama trova il suo parallelo veterotestamentario in Sap 1,2, dove si dice che il Signore si manifesterà a coloro che credono in lui.
Ora il senso di questa Parola, che proponiamo, è: chi ama il Figlio è amato dal Padre, ed è riamato dal Figlio che si manifesta a lui.
"Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui" (Gv 14,21)
Tale manifestazione di Gesù chiede però di amare.
Non si concepisce un cristiano che non abbia questo dinamismo, questa carica d'amore nel cuore. Un orologio non funziona, non dà l'ora – e si può dire che non è neppure un orologio – se non è carico. Così un cristiano, che non è sempre nella tensione di amare, non merita il nome di cristiano.
E questo perché tutti i comandamenti di Gesù si riassumono in uno solo: in quello dell'amore per Dio e il prossimo, nel quale vedere e amare Gesù.
L'amore non è mero sentimentalismo ma si traduce in vita concreta, nel servizio ai fratelli, specie quelli che ci stanno accanto, cominciando dalle piccole cose, dai servizi più umili.
Dice Charles de Foucauld: "Quando si ama qualcuno, si è molto realmente in lui, si è in lui con l'amore, si vive in lui con l'amore, non si vive più in sé, si è 'distaccati' da sé, 'fuori' di sé" .
Ed è per questo amore che si fa strada in noi la sua luce, la luce di Gesù, secondo la sua promessa: "A chi mi ama … mi manifesterò a lui" . L'amore è fonte di luce: amando si comprende di più Dio che è amore.
E questo fa sì che si ami ancora di più e si approfondisca il rapporto con i prossimi.
Questa luce, questa conoscenza amorosa di Dio è dunque il suggello, la riprova del vero amore. E la si può sperimentare in vari modi, perché in ciascuno di noi la luce assume un colore, una sua tonalità. Ma ha delle caratteristiche comuni: ci illumina sulla volontà di Dio, ci dà pace, serenità, e una comprensione sempre nuova della Parola di Dio. E' una luce calda che ci stimola a camminare nella via della vita in modo sempre più sicuro e spedito. Quando le ombre dell'esistenza ci rendono incerto il cammino, quando addirittura fossimo bloccati dall'oscurità, questa Parola del Vangelo ci ricorderà che la luce s'accende con l'amore e che basterà un gesto concreto d'amore anche piccolo (una preghiera, un sorriso, una parola), a darci quel barlume che ci permette di andare avanti.
Quando si va in bicicletta di notte, se ci si ferma si piomba nel buio, ma se ci si rimette a pedalare la dinamo darà la corrente necessaria per vedere la strada.
Così è nella vita: basta rimettere in moto l'amore, quello vero, quello che dà senza aspettarsi nulla, per riaccendere in noi la fede e la speranza.
Chiara Lubich
Apr 29, 2010 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
Esztergom, una città al confine tra Ungheria e Slovacchia. E’ da lì che prende il via ufficiale la Settimana Mondo Unito 2010, con una diretta internet che metterà in comunicazione giovani da ogni parte del pianeta Terra. E’ da lì che parte il messaggio di pace e fraternità che continua nella settimana in tutto il mondo, per concludere con una nuova diretta il 9 maggio da Mumbay, in India. Con un colpo d’occhio sul blog della Settimana Mondo Unito si coglie la capillarità e l’internazionalità di questa iniziativa: Haiti, Santiago del Chile, Los Angeles, Londrina, nel Paraná in Brasile, Man e Abidjan in Costa d’Avorio, Buenos Aires, Asunción, Lisbona, Bruxelles e varie città in Italia. Torniamo in Ungheria. Perchè proprio Esztergom? I Giovani per un Mondo Unito dell’Ungheria e della Slovacchia hanno voluto prendere di mira uno scopo comune: costruire tra i loro paesi ponti di fraternità. Così raccontano: «I nostri popoli hanno sperimentato nei decenni le sfide e le difficoltà di convivenza, anche perchè sia in un paese che nell’altro vivono minoranze. In queste circostanze però si creano pregiudizi difficili da superare. Insieme vogliamo guardare con coraggio alla realtà e oggi fare insieme un primo passo per metterci l’uno nella pelle dell’altro». Un ponte, un simbolo: negli anni sono nate anche iniziative di avvicinamento. Per esempio nel 2001 è stato ricostruito e inaugurato un ponte che unisce Esztergom (Ungheria) e Sturovo (Slovacchia). Nel 2006 poi le due conferenze episcopali si sono ritrovate per un momento di riconciliazione tra i popoli nella basilica di Esztergom e ogni anno rinnovano questo gesto. Nel 2005 durante la Run4unity (staffetta mondiale per la pace), centinaia di ragazzi ungheresi e slovacchi hanno attraversato di corsa il ponte in segno di fraternità. Un albero, un altro simbolo: insieme alle autorità civili di Esztergom e Sturovo, le due città divenute protagoniste della giornata inaugurale della Settimana Mondo Unito verrà piantato un albero in segno della fraternità che cresce tra le due nazioni. La sfida quotidiana: anche i giovani si impegnano a vivere nel quotidiano la sfida della fraternità: per ascoltare le loro testimonianze segui la diretta internet su http://live.focolare.org “The Esztergom – Štúrovo bridge and a view of Slovakia (c) 2008 Martin Q – Used with permission – flickr.com/martinq” (altro…)
Apr 28, 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
“Un momento speciale e di grande intensità…che mi ha lasciato nell’anima una gioia profonda”, così Maria Voce subito dopo l’incontro avuto con il santo Padre lo scorso venerdì 23 aprile.
Al rientro da un lungo viaggio che l’ha portata in diversi paesi asiatici per trovare le comunità del Movimento, all’insegna anche del dialogo interreligioso, la presidente dei Focolari ha riferito al Papa di quanto avvenuto a contatto con queste diverse culture dove il Vangelo diventa speranza per molti. Durante il colloquio si è parlato anche di tanti argomenti riguardanti la vita del Movimento, tra cui la prossima beatificazione della giovane Chiara Luce Badano. Sono 17 le cause di beatificazioni avviate per membri del Movimento, tra cui spicca quella del politico e scrittore Igino Giordani. L’udienza si è conclusa con la benedizione del santo Padre, con l’incarico di estenderla e portare il suo saluto a tutto il Movimento.
L’Oriente e l’Occidente verso una nuova civiltà – Diario di un viaggio in Asia
– di Maria Voce – L’Osservatore Romano – 9 maggio 2010 (altro…)
Apr 27, 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
Sono in corso le "mariapoli" in Italia.
Si tratta degli appuntamenti tipici del Movimento dei Focolari: più giorni insieme, grandi e piccoli, persone delle più varie provenienze, che s'incontrano per vivere un laboratorio di fraternità, alla luce del Vangelo.
Durante i prossimi mesi di maggio, giugno e luglio si svolgeranno una ventina di Mariapoli in tutta Italia, mentre si moltiplicano senza sosta in tante altre parti del mondo.
Su questo sito http://mariapoli.wordpress.com/ sono raccolti tutti i prossimi appuntamenti italiani.
Apr 26, 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
Segui la diretta dall'Ungheria: http://live.focolare.org
DOVE vuoi costruire la Pace? – Quest’anno, al 40° Meeting dei giovani di Loppiano, pace fa rima con economia, cultura, sport, politica e spiritualità.
Testimoni internazionali, esperti, band musicali e tanti giovani daranno vita ad 8 laboratori di pace in altrettante aree del Centro Internazionale di Loppiano, luogo-simbolo e “officina” di uno stile di vita improntato allo scambio tra culture, popoli e religioni. “Vogliamo dire a tutti che siamo al lavoro per un mondo pacificato e fraterno – affermano i giovani organizzatori – e vogliamo coinvolgere quante più persone possibili. Se davvero vogliamo la pace, ce n’è per tutti, si tratta di scegliere dove vogliamo impegnarci”.
S’inizia alle 10.00 con 8 workshop su economia, spiritualità, sport e natura, armonia tra i popoli, dialogo con la cultura contemporanea, fraternità e new media, pace e guerra agli armamenti.
Alcuni esempi: con il workshop dal titolo “Giù le armi. Costruire la pace” si guarderà alla pace sia da un punto di vista internazionale che locale, con un ricco scambio con esperti e la realizzazione di progetti comuni con i giovani del movimento buddista giapponese Risso Kosei Kai.
Il meeting sostiene la campagna ARMS DOWN – GIU’ LE ARMI, per la riduzione degli armamenti nucleari e per la revisione del Trattato di non proliferazione nucleare, in programma entro il 2010, promossa dal Global Youth Network di Religions for Peace.
Si può anche scegliere di partecipare a quello su Natura e sport dove l’ambiente diventa il luogo della pace se siamo tutti in prima fila a proteggerlo e ad adottare uno stile di vita sostenibile.
Quale spazio c’è per la fraternità nei media? Al laboratorio Fraternità tra reale e virtuale si esplorerà il mondo dei social network: pregi e difetti in un mondo, quello della rete, in costante evoluzione.
Alle 12.00 il Meeting di Loppiano si collegherà con numerosi giovani in Portogallo, Ungheria, Roma e centinaia di città del pianeta in cui sono in atto laboratori di fraternità.
Alle 16.30, al Teatro all’aperto prende il via la SETTIMANA MONDO UNITO, l’appuntamento dei Giovani per un mondo unito che da oltre 10 anni promuove iniziative concrete, puntuali e locali per portare avanti “con i muscoli” una cultura della fraternità.
Saranno i giovani da Burundi, Terra Santa, Europa e da diverse città italiane a raccontare il loro impegno e le iniziative di pace in corso, per offrire al mondo un’anima – come sostiene Chiara Lubich, in un suo messaggio del 1998 ai Giovani per un Mondo Unito – e quest’anima è l’amore evangelico, il solo capace di scatenare ovunque una rivoluzione.
Verrà presentata anche la figura di Chiara Luce Badano, giovane ligure che sarà beatificata il 25 settembre prossimo. Con il suo coraggio contro la malattia e l’inesauribile forza dell’amore, Chiara Luce è oggi un modello per migliaia di giovani in tutto il mondo; la prova di quella rivoluzione planetaria che sarà realtà se si parte col rivoluzionare se stessi.
E non poteva mancare la musica a far da cornice: alle 20.30 saranno le band Skortza di Milano e Progetto Uno da Loppiano ad offrire ai partecipanti un concerto dedicato a tutti i punti della terra che ancora attendono la pace.
Apr 20, 2010 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
Tre-due-uno, via! Il countdown è iniziato. Dal 1 al 9 maggio parte in contemporanea e in tutto il pianeta, la “Settimana mondo Unito”, iniziativa che i Giovani per un mondo unito (espressione giovanile a vasto raggio del Movimento dei focolari) promuovono dal 1996 per incidere sull’opinione pubblica. Manifestazioni, serate culturali, feste, tornei sportivi. Incontri sui temi che stanno più a cuore ai giovani. Dal disarmo all’accoglienza degli immigrati. Ma anche e soprattutto progetti concreti di solidarietà nei quartieri più a rischio. Il tutto con un unico scopo: diffondere i valori della fraternità, della pace, dell’unità tra i popoli. E dimostrare che la fratellanza universale è possibile. “United World: let’s face the challenge”. E’ lo slogan scelto dai giovani per le manifestazioni del 2010.
“Le attività svolte in tutto il mondo dai Giovani per un Mondo Unito – si legge in una delle tante presentazioni delle iniziative apparsa in questi giorni sul giornale americano “Living City – sono come un mosaico di amore fraterno, dove essi cercano di mettere in pratica il vero significato della parola “amore” e dove con la parola “fraterno” si cerca di trasmettere un senso di uguaglianza e di fratellanza”. “Il vostro obbiettivo principale – diceva ai giovani Chiara Lubich – è applicare il Vangelo alle realtà terrene per renderlo vivo”. I giovani hanno accolto le sue parole con grande entusiasmo. Per poi accorgersi che si trattava di un messaggio comune a molte altre grandi religioni e leader spirituali. Dal Mahatma Gandhi che diceva: “ Io e te siamo uno. Non posso farti del male senza farmi del male”. Alle sure del Corano dove si legge: “Dai al tuo parente tutto ciò che gli è dovuto, e fai lo stesso con il povero ed il viandante”. Insomma, è l’applicazione della Regola d’Oro, presente in tutte le grandi religioni, che dice: “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te” (Lc 6:31). Vari i riferimenti web dove è possibile “collegarsi” alle “locandine” colorate e in tutte le lingue che pubblicizzano progetti e appuntamenti. C’è http://settimanamondounito2010.blogspot.com/ o più semplicemente www.mondounito.net. I giovani amano chiamare le loro iniziative con una espressione che suggerì loro Chiara Lubich, e cioè FRAMMENTI DI FRATERNITÀ. Frammenti perché magari si tratta di un ricovero per anziani, di un asilo, di una scuola. Fraternità perché sono progetti che hanno uno scopo: portare avanti nel mondo in cui si vive e con tutti i mezzi suggeriti dall’amore una cultura di comunione, interdipendenza, di amore tra popoli, etnie e culture diverse. (altro…)
Apr 19, 2010 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
Asia. “Siamo andati in un quartiere molto povero”, scrivono da Tagaytay i Giovani per un mondo unito delle Filippine. “E abbiamo camminato per più di un miglio prima di trovare la sorgente d’acqua che fornisce la zona. L’abbiamo pulita, perché era molto sporca e causa di molte malattie. Questo ci ha dato l’occasione di insegnare ai residenti come tenerla pulita e abbiamo stretto amicizia con molti giovani del posto”. A Karachi, in Pakistan, i giovani fanno spesso visita ad un Residence per malati mentali, “molti dei quali – scrivono i giovani pachistani – sono stati abbandonati dalle loro famiglie”. Per alcuni “è stata la prima volta che si trovavano faccia a faccia con questa ‘ferita’ della nostra società. Questo ci ha aperto gli occhi ed i nostri cuori e ci siamo chiesti: “E se ci fossi io qua al posto loro?”. Africa. A Luanda, in Angola, i giovani hanno scelto di “donare un po’ d’amore” ad alcuni bambini che prima vivevano per strada e ora sono stati accolti in un centro. Una realtà che svela presto storie di abusi e vessazioni. “Molti di loro – raccontano i giovani di Luanda – hanno problemi familiari gravi ed alcuni erano addirittura stati accusati di stregoneria e cacciati di casa, altri avevano subito abusi. Abbiamo iniziato immediatamente ad amarli concretamente: pulendo, lavando…. Abbiamo parlato loro della Regola d’Oro e li abbiamo invitati a metterla in pratica insieme a noi”. Sempre in Africa, a Yaoundé (Cameroon) i giovani hanno visitato nel primo giorno della settimana mondo Unito la Sezione Giovanile del Carcere della città, dove si trovano 250 ragazzi tra i 10 ed i 17 anni. Ci siamo presentati e abbiamo raccontato loro in cosa crediamo, poi abbiamo condiviso con loro quanto avevamo portato: patatine, panini, popcorn”. Nord Brasile. Le piogge torrenziali hanno fatto straripare i nostri fiumi, inondando le aree circostanti e causando perdite umane e materiali. I giovani si danno da fare. “In molte città – scrivono dal Brasile – abbiamo organizzato raccolte di cose di prima necessità, vestiti e medicine per portarle a chi era rimasto senza niente. Centinaia di giovani hanno collaborato con grande entusiasmo per mettere su una rete di solidarietà”. A Manaus, regione Amazzonica del Brasile, i giovani hanno organizzato un evento con 700 giovani all’interno della struttura “Fattorie della speranza” (per giovani che stanno lottando contro la tossicodipendenza). “E’ stato un momento molto speciale ed una occasione per mostrare a questi giovani che un mondo migliore esiste e che loro possono esserne parte”. A cura dei Giovani per un Mondo Unito (altro…)
Apr 16, 2010 | Chiesa
“Non si vedevano dall’ottobre del 2008, quando entrambi erano stati invitati da Benedetto XVI a partecipare al Sinodo dei vescovi sulla Parola di Dio. La presidente dei Focolari si trovava Milano per le celebrazioni ambrosiane del secondo anniversario della morte di Chiara Lubich, e ha voluto incontrare il leader di Cl. Al termine dell’appuntamento, eccoli disponibili a rispondere alle stesse domande. Un incontro tra presidenti di movimenti è sempre importante. Quale la valenza di questo? Carrón: «È importante avere un’occasione per riconoscere che quello che ci unisce più di qualsiasi altra cosa è la gratitudine per la fede, per il carisma di ciascuno che ce la sta facendo vivere molto più intensamente e per la compagnia che ci facciamo nel vivere il proprio carisma in modo da raggiungere la pienezza della vita. Così, vivendo ciascuno secondo la modalità con cui il Signore ci ha affascinati, offriamo il nostro contributo per servire la Chiesa». Voce: «Quest’incontro ci ha fatto sperimentare la comunione tra i carismi. Quella comunione tra Chiara e don Giussani che era già cominciata nell’incontro memorabile dei movimenti convocati da Giovanni Paolo II a Roma nel 1998. Quell’appuntamento aveva generato in noi viva gioia perché aveva fatto vedere due carismi diversi ma entrambi dedicati a far crescere la comunione nella Chiesa a tutti i livelli. Riconoscere questo reciprocamente e gioire gli uni per le opere degli altri ha una grande valenza. Oggi in modo particolare». La vostra presidenza possiede una caratteristica unica, storica: siete i successori dei fondatori. L’eredità che avete raccolto vi ha schiacciati in questo tempo? Leggi l’intervista integrale su Città Nuova n. 7/2010 (altro…)
Apr 14, 2010 | Chiara Lubich, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Palazzo Borromeo, una bellezza della romanità più squisita, poco appariscente all’esterno, deliziosamente antico all’interno. È la sede dell’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. È qui che l’ambasciatore Zanardi Landi ha invitato prelati e colleghi, oltre ad una rappresentanza al massimo livello del Movimento dei Focolari, per commemorare la fondatrice a due anni dalla sua scomparsa e per offrire qualche chiave di lettura per conoscere questa realtà ecclesiale e sociale ai numerosi ambasciatori e funzionari d’ambasciata intervenuti, fra cui quelli di Austria, Bosnia-Erzegovina, Burundi, Egitto, Francia, Germania, Macedonia, Serbia, Uruguay, e un rappresentante dell’ambasciata degli Stati Uniti. In tutto più di cento persone. Zanardi Landi ha raccontato ai presenti il suo contatto col focolare, avvenuto a Belgrado – «non ero scusabile, ma non conoscevo minimamente i Focolari, la maggior realtà ecclesiale al mondo» –, e proseguito nel nativo Friuli dove, incontrando alcuni imprenditori dell’Economia di Comunione aveva trovato «apertura e fantasia nell’inventare nuovi mezzi di comunicazione e di comunione».
Il card. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici, presente all’appuntamento assieme al suo omologo del Pontificio consiglio per la famiglia, card. Ennio Antonelli, ha voluto ricordare «l’itinerario grande di Chiara Lubich, capace di far vivere il Vangelo in tutta la sua bellezza… nell’anelito a dare risposte alle domande dell’umanità». Ha ricordato il «genio femminile che in Chiara Lubich si è espresso con una forza e un fascino possenti». Concludendo con una definizione della fondatrice: «Esempio luminoso di che cosa significhi essere carità vissuta». Piero Coda, preside dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, ha accompagnato i presenti alla scoperta del dialogo, «cosa antica e cosa nuova» che in Chiara Lubich s’è fatto «consapevolezza storica e disciplina di vita», provando quanto oggi esso sia «ineludibile» per una presenza cristiana nel mondo, «non esercizio tattico ma pratica di vera umanità». In questo contesto sono stati quindi presentati due aspetti caratterizzanti il movimento: il dialogo interreligioso e l’Economia di Comunione. La cerimonia si è conclusa con l’intervento della Presidente del Movimento, Maria Voce, che ha ricordato come «il messaggio di unità della famiglia umana, a cui Chiara ha sempre fermamente creduto, lavorando instancabilmente in vista di un mondo unito e solidale, risulta sempre più forte ed attuale». Un messaggio intriso dell’amore insegnato da Gesù, perseguito attraverso quella “arte di amare” che Chiara Lubich ha “inventato”. E ha concluso così: «Se l’arcivescovo di Melbourne, mons. Denis Hart, riconoscente per quanto il movimento opera nella sua diocesi e impressionato dalla sua dimensione planetaria, ci ha detto: “Voi siete gli ambasciatori dell’amore di Cristo nel mondo”, ci piace sentirci vicini a loro nell’irradiazione di questo messaggio di fraternità fino ad abbracciare tutta la famiglia umana». di Michele Zanzucchi (altro…)
Apr 13, 2010 | Chiesa, Focolari nel Mondo
1.544 i partecipanti fra cui 140 provenienti da paesi extraeuropei. Questi i “numeri” del convegno del Movimento parrocchiale e diocesano che si svolgerà dal 16 al 18 aprile a Castel Gandolfo (Roma). Nato nel 1966, su incoraggiamento di Papa Paolo VI, il Movimento è attualmente presente in oltre 3.000 parrocchie di 41 nazioni nei 5 continenti. Si sviluppa sulla consapevolezza che la spiritualità dei Focolari può non solo rinnovare la vita delle singole persone, ma anche far rifiorire nelle comunità, e quindi anche quelle parrocchiali e diocesane, quella vita di comunione che aveva caratterizzato le prime comunità cristiane.
Il convegno quest’anno ha scelto come titolo di riflessione “Parrocchia testimone dell’amore di Dio”. Parole – spiegano i promotori dell’iniziativa – che rispondono “ad una realtà che ha sottolineato fortemente il S. Padre con l’enciclica Deus Caritas est”. Nella sua prima lettera enciclica, Benedetto XVI scriveva: “Nella liturgia della Chiesa, nella sua preghiera, nella comunità viva dei credenti, noi sperimentiamo l’amore di Dio, percepiamo la sua presenza e impariamo in questo modo anche a riconoscerla nel nostro quotidiano. Egli per primo ci ha amati e continua ad amarci per primo; per questo anche noi possiamo rispondere con l’amore. Dio non ci ordina un sentimento che non possiamo suscitare in noi stessi. Egli ci ama, ci fa vedere e sperimentare il suo amore e, da questo « prima » di Dio, può come risposta spuntare l’amore anche in noi”. Il convegno di Castel Gandolfo si svolge in un momento cruciale per la vita della Chiesa e per le sue comunità sparse nel mondo. Saranno presenti anche partecipanti provenienti da Brasile, Argentina, Colombia, Uruguay, Canada, Sud Africa, Corea, Filippine. “Benedetto XVI – dicono gli organizzatori del convegno – invita ad annunciare a tutti che Dio ci ama. Ed è questa la scintilla ispiratrice del Movimento dei Focolari. E’ importante che il volto di Dio amore sia scoperto e ritrovato nelle nostre comunità parrocchiali in modo che diventino testimoni autentiche dell’amore di Dio, sia perché Dio regna in mezzo a loro sia perché traboccano l’amore su tutti”. Il programma alternerà meditazioni di Chiara Lubich su Dio Amore ed esperienze di comunità animate da questo spirito. Subito dopo il Convegno (dal 18 al 22) si terrà una scuola di approfondimento della spiritualità dell’unità e della sua irradiazione nelle comunità parrocchiali, per gli animatori del Movimentio parrocchiale che provengono da Asia, Africa e America. (altro…)
Apr 12, 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
He was waiting for her at the lift and as soon as she arrived she was greeted with great warmth and affection by Mons Julian Carròn at the Sacred Heart Institute in the Lambrate area of Milan. It was in the church of this institute that the mortuary chapel for Don Luigi Giussani was prepared after his death on 22 February 2005.
Called to Milan by the founder in September 2004, the Spanish priest, who had just turned 60, was appointed President by the Central Diaconate of the Fraternity of Communion and Liberation on 19 March 2005. On 8 March 2008 his appointment was confirmed for a further six years.
They hadn’t seen each other since October 2008, when they had both been invited by Benedict XVI to participate at the Synod of Bishops on the Word of God. The President of the Focolare was in Milan for the Ambrosian celebration of the second anniversary of the death of Chiara Lubich, and wanted to meet with the leader of CL. At the end of the meeting they were happy to answer the same questions.
INTERVIEW: A meeting between presidents of movements is always important. What was the special significance of today’s meeting?
CARRÒN: ‘It’s great to have the opportunity to acknowledge that the thing that unites us more than anything else is gratitude for our faith, for our charisms that make us live much more intensely, and for the companionship we give each other in living our own charism in order to reach fulfilment in life. In this way, each one living according to the way the Lord has called us, we can make our particular contribution to serving the church.’
VOCE: ‘There was a special experience of communion between our charisms today. That same communion that united Chiara and Don Giussani and goes back to that historic meeting of movements convened by John Paul II in Rome in 1998. That meeting gave us great joy because it showed two charisms that were different but both working to build communion in the Church at all levels. To acknowledge this together and to rejoice in the works of the other is very important. Today more than ever.’
Your presidency has a unique and historic characteristic: you are the first successors of your respective founders. Have you felt at all crushed by the legacy you have been left?
CARRÒN: ‘ I am more and more aware that the work is somebody else’s. I try very simply to serve this work in the best way possible with my characteristics, which are different to Don Giussani’s.’
VOCE: ‘The work is God’s work, and in order to build the Focolare Movement God used a unique creature, Chiara. Though she has now left this work behind God continues to take it ahead through the inspiration we continue to receive from her through her spirituality, her writings, the example of her life, just as Mons Carròn can say about Don Giussani. The work of God is entrusted to us in this moment, but – as we were just saying – it is God who has entrusted it to us and we try to carry out this role as the first successors as best we can.’
How do you cope with the inevitable comparisons that are made with your own founders that can happen even within your own movements?
CARRÒN: ‘There can be no comparison, because the grace which Don Giussani and Chiara had was theirs alone. We are ‘graced’ and therefore thankful to be able to participate in a grace that has generated us as well. So, in the measure in which we live the desire to be constantly generated, we can collaborate with the continuity of our respective charisms.’
VOCE: ‘It is a delicate moment, because we know that we shouldn’t make comparisons. Others may do so but they are comparisons which are not real; because one is the founder, someone who has been given a charism by God, and the others are followers who take ahead what the charism has brought to life, always thankful to the gift of God of which they are also children.’
What are the risks for a movement after the death of its founder?
VOCE: ‘I see a double risk. One is to remain entrenched in something which was necessarily linked to the period of foundation without facing the different situation of humanity, the new challenges, or to try to respond with Chiara to these challenges but in a way not in keeping with history: on the other hand the desire for change which we all have – which is a desire for life – could risk looking at the past as something that should be archived. In this sense the period of the post-founder generation is particularly critical, because it has to witness that we can’t have something new without continuity, that the changes must include and express all the past, of which we are children.’
CARRÒN: ‘Don Giussani used to say: ‘We are often linked to a “how” but not a “what”.’ Obviously each one met the charism through a “how”. Through people, faces, situations. But because of the historic nature of Christianity this “how” has to change. The “how” changes but not the “what”, not the content of what we have met.’
In what way is the Focolare experience particularly relevant to people of our day?
VOCE: ‘Our modern world is so fragmented and disjointed, contacts are countless, and the means of communications allow previously unimaginable possibilities of linking up with others. Yet these contacts often become ever more meaningless, partial and fleeting. This is contrary to what the human heart actually needs which is to feel linked to other hearts. I think that the witness of reciprocal love, of communion, that Christians are able to give is what can give back meaning to the people around us, can help us perceive the beauty of these bonds, which can become lasting and lead to real relationships.’
Yet how?
VOCE: ‘What is needed is supernatural love, which is capable of accepting the other person as he or she is, of not expecting anything, of going beyond thousands of distinctions and differences which mankind displays. I believe that in this sense the movements, precisely because they operate in close contact with all kinds of people in the world, bring such a witness and give back hope. Hope is what mankind needs most today. It is not irrelevant that the Pope has written an encyclical on hope. It seems to me that the movements can be a prophetic sign of hope – each one with its own charism and in communion with the other charisms.
What makes CL’s proposal attractive today?
CARRÒN: ‘More and more we are facing a situation where human nature is diminished – in fact they speak of an educational emergency – in which the obstacles to a human person and his creativity, his desire for learning and developing, are being multiplied. In this context Don Giussani invites us to appeal to what is most genuine in the human person – the heart, the life experience – which will be more and more crucial because, regrettably, as we can see, the tradition of the Church is waning. Therefore we have to appeal to that which no power can take away from a human being, the desire for happiness, the need for beauty and justice.’
So what do you aim for?
CARRÒN: ‘The real challenge that faces us today is that of living our Christian experience in such an appealing way that the hearts of others may be struck and may recognize in that attraction the offer of the possibility of living life more intensely and for making the Christian faith more rational.’
Paolo Lòriga (translated from Città Nuova, Year LIV, n.7, 10 April 2010)
Apr 11, 2010 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
Si tratta di un’ iniziativa internazionale, promossa dalla sezione giovanile di “Religions for Peace/Religioni per la Pace” (già WCRP – World Conference on Religions for Peace) e dal suo Consiglio internazionale, in cui sono rappresentati anche il Movimento dei Focolari, la Rissho Kosei-kai e lo Shanti Ashram. L’azione punta sulla cooperazione interreligiosa e si rivolge a organizzazioni internazionali, governi, parlamenti e assemblee nazionali, municipi e grandi media, per chiedere con decisione la drastica riduzione delle armi nucleari e convenzionali e del capitale finora destinato a tali scopi al fine di realizzare con maggiore determinazione gli obiettivi di sviluppo previsti dalla piattaforma del Millennio (ONU 2000). Inoltre, chiede la revisione del Trattato internazionale di non proliferazione nucleare
, già in calendario per il 2010, il cui sostegno a livello internazionale negli ultimi tempi appare più fragile per l’aggravarsi delle aree di crisi. L’inaugurazione ufficiale della campagna è avvenuta in Costa Rica lo scorso 7 novembre 2009. Il Movimento dei Focolari vi ha partecipato fin da allora con una delegazione di 6 membri, 4 dei quali giovani di diversi paesi. Nel gennaio scorso, durante il suo viaggio in Asia, Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, ha dato l’avvio alla collaborazione dell’iniziativa firmando in modo solenne l’appello mentre incontrava i leaders dei giovani della Rissho Kosei-kai a Tokyo. Quindi, a metà febbraio, si è lanciata pubblicamente la raccolta delle firme durante il Meeting dei Giovani per un mondo unito a Castel Gandolfo (Roma) e in seguito in tutto il mondo. Si prevede che la consueta e affollata festa dei giovani il 1° Maggio a Loppiano (Firenze, Italia), così come gli altri eventi legati alla Settimana Mondo Unito nel mondo (1-9 maggio 2010) saranno momenti importanti per moltiplicare l’iniziativa. Chi può farsi promotore? Chiunque, perché l’adesione è personale e può avvenire aggiungendo semplicemente la propria firma on line sul sito di Religions for Peace (http://religionsforpeace.org/initiatives/global-youth-network/campaign-for-shared-security/) e di farsi anche promotori di una raccolta più diffusa utilizzando i moduli predisposti. “In un momento in cui è urgente reagire alle visioni conflittuali – affermano gli organizzatori – e dare forza alla società civile internazionale unendosi con quanti operano per lo stesso obiettivo, ci pare che anche questa iniziativa possa essere uno strumento fecondo, per sostenere scelte concrete di pace e di fraternità universale.” (altro…)
Apr 8, 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
«Una signora, nervosamente, continuava a girarsi indietro. Una, due, tre, dieci volte al giorno. Gli altri non capivano che cosa avesse. Pensavano a un tic. Da una vita faceva l’operaia nei capannoni dei terzisti del tessile e della calzatura, qui in Val d’Arno.
“Non mi spiegavo – racconta oggi Emanuela Camisciottoli – perché nella nuova ditta dove ero finita non c’avessi sempre alle spalle il caporeparto con il cronometro, che calcolava in quanto tempo realizzavo il capo. E, quasi quasi, non riuscivo nemmeno a intendere perché non m’insultassero. Per me era normale. Si è sempre fatto così. Qui mi chiedevano: per piacere, puoi fare questo? Per piacere, puoi fare quello?». E, sorridendo, conclude:«Ora non mi giro più Il Diavolo si vedrà pure nei dettagli. Forse, però, anche Dio vi ricorre e si nasconde in una gentilezza imprevista.
Emanuela è una delle dodici dipendenti della Fantasy, piccola impresa tessile specializzata in piumoni, culle, paracolpi e pannelli da parete che con altre 24 è ospitata nel polo industriale Lionello Bonfanti, fondato dai focolarini a Incisa in Val d’Arno (Firenze), a pochi chilometri da quella Loppiano che è la principale cittadella del movimento cattolico creato da Chiara Lubich durante la Seconda guerra mondiale, per realizzare gli ideali di unità fra le persone …». (leggi tutto)
Apr 6, 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
Il Teatro Palladium di Roma accoglierà il prossimo 15 aprile l’omaggio che l’Editrice Città Nuova vuole rendere a Chiara Lubich – fondatrice del Movimento dei Focolari, ispiratrice della sua attività editoriale e prima Autrice -, a due anni dalla sua scomparsa.
E’ prevista una tavola rotonda dal titolo “Chiara Lubich: La cultura come dialogo”, per mettere in evidenza la sua “voce rigorosa e limpida nel dibattito contemporaneo, che ha saputo confrontarsi con spirito aperto con il mondo laico e religioso sulla base della supremazia degli ideali umani della fraternità, giustizia e pace fra popoli e nazioni”, come è stato sottolineato dall’Editrice.
Sarà un dialogo fra Mons. Piero Coda – Preside dell’Istituto Universitario Sophia -, il Senatore Sergio Zavoli – Presidente della Commissione di Vigilanza RAI -, e la Prof.ssa Angela Ales Bello, Emerito di Storia della Filosofia contemporanea (Pontificia Università Lateranense). Con gli interventi di Kamel Layachi, Imam della Comunità islamica del Veneto, del Gran Rabbino Marc-Raphaël Guedj di Ginevra e del Pastore dr. Jens-Martin Kruse, Parroco della Chiesa Luterana di Roma.
Alla sera si svolgerà uno spettacolo, “L’attrattiva del tempo moderno”, su brani scelti da Meditazioni di Chiara Lubich; AA.VV., Esperienze; Igino Giordani, Memorie di un cristiano ingenuo. Tre testi che costituiscono il DNA dell’intera storia editoriale di Città Nuova. I protagonisti: gli attori Giorgio Marchesi e Simonetta Solder, la Compagnia di danza Arsmovendi. con Musiche di Murcof. Regia e coreografie di Andrea Cagnetti.
Per informazioni: Ufficio stampa Città Nuova: tel. 06.32.16.212
e-mail: ufficiostampa@cittanuova.it
www.cittanuova.it – http://cinquantesimo.wordpress.com
Mar 31, 2010 | Spiritualità
Gesù è fedele alla sua promessa: “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, cioè nel mio amore, io sono in mezzo a loro.”
Sì, dove due o più sono uniti nel suo amore si fa presente il Risorto, che porta con sé i doni dello Spirito: luce, gioia, pace, amore. È l’esperienza fatta con stupore sin dagli inizi quando a Trento, durante il secondo conflitto mondiale, con le mie prime compagne, avevamo fatto nostro quel comando: “amatevi come io ho amato voi” e avevamo stretto un patto: “io sono pronta a morire per te; io per te …”. Ed è proprio il Risorto che il mondo attende oggi! Attende testimoni che possano dire a tutti in verità: l’abbiamo visto con i sensi dell’anima; l’abbiamo scoperto nella luce con cui ci ha illuminato; l’abbiamo toccato nella pace che ci ha infuso; abbiamo sentito la sua voce in fondo al cuore; abbiamo gustato la sua gioia inconfondibile. Potremmo così assicurare a tutti che Lui è la felicità più piena e far risperare il mondo. Chiara Lubich (altro…)
Mar 31, 2010 | Parola di Vita
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Gesù pronunciò queste parole in occasione della morte di Lazzaro di Betania, che poi Egli al quarto giorno risuscitò.
Lazzaro aveva due sorelle: Marta e Maria.
Marta, appena seppe che arrivava Gesù, gli corse incontro e gli disse: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!". Gesù le rispose: "Tuo fratello risusciterà". Marta replicò: "So che risusciterà nell'ultimo giorno". E Gesù dichiara: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno".
"Io sono la risurrezione e la vita".
Gesù vuol fare intendere chi egli è per l'uomo. Gesù possiede il bene più prezioso che si possa desiderare: la Vita, quella Vita che non muore.
Se hai letto il Vangelo di Giovanni, avrai trovato che Gesù ha pure detto: “Come il Padre ha la Vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la Vita in se stesso” .
E poiché Gesù ha la Vita, la può comunicare.
"Io sono la risurrezione e la vita".
Anche Marta crede alla risurrezione finale: "So che risusciterà nell'ultimo giorno".
Ma Gesù, con la sua affermazione meravigliosa: "Io sono la risurrezione e la vita", le fa capire che non deve attendere il futuro per sperare nella risurrezione dei morti. Già adesso, nel presente, egli è per tutti i credenti, quella Vita divina, ineffabile, eterna, che non morirà mai.
Se Gesù è in loro, se egli è in te, non morirai. Questa Vita nel credente è della stessa natura di Gesù risorto e quindi ben diversa dalla condizione umana in cui si trova.
E questa straordinaria Vita, che già esiste anche in te, si manifesterà pienamente nell'ultimo giorno, quando parteciperai, con tutto il tuo essere, alla risurrezione futura.
"Io sono la risurrezione e la vita".
Certamente Gesù con queste parole non nega che ci sia la morte fisica. Ma essa non implicherà la perdita della Vita vera. La morte resterà per te, come per tutti, un'esperienza unica, fortissima e forse temuta. Ma non significherà più il non senso di un'esistenza, non sarà più l'assurdo, il fallimento della vita, la tua fine. La morte, per te, non sarà più realmente una morte.
"Io sono la risurrezione e la vita".
E quando è nata in te questa Vita che non muore?
Nel battesimo. Lì, pur nella tua condizione di persona che deve morire, hai avuto da Cristo la Vita immortale. Nel battesimo, infatti, hai ricevuto lo Spirito Santo che è colui che ha risuscitato Gesù.
E condizione per ricevere questo sacramento è la tua fede, che hai dichiarato attraverso i tuoi padrini. Gesù, infatti, nell'episodio della risurrezione di Lazzaro, parlando a Marta, ha precisato: "Chi crede in me, anche se muore vivrà" (…) "Credi tu questo?" .
"Credere", qui, è un fatto molto serio, molto importante: non implica solo accettare le verità annunciate da Gesù, ma aderirvi con tutto l'essere.
Per avere questa vita, devi dunque dire il tuo sì a Cristo. E ciò significa adesione alle sue parole, ai suoi comandi: viverli. Gesù lo ha confermato: "Se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte" . E gli insegnamenti di Gesù sono riassunti nell'amore.
Non puoi, quindi, non essere felice: in te è la Vita!
"Io sono la risurrezione e la vita".
In questo periodo in cui ci si prepara alla celebrazione della Pasqua, aiutiamoci a fare quella sterzata, che occorre sempre rinnovare, verso la morte del nostro io perché Cristo, il Risorto, viva sin d'ora in noi.
Chiara Lubich
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Mar 30, 2010 | Chiara Lubich, Spiritualità
Sabato santo: la Chiesa è già protesa alla risurrezione del Signore.
“Ripensare a Maria: al suo immenso dolore per aver partecipato così intimamente alla morte del Figlio, ma anche alla sua speranza nella risurrezione in Lei più viva che mai. È Maria l’icona del mistero cristiano dove la croce e risurrezione sono una sola cosa. E, pur cercando di condividere il suo dolore, portare il pensiero su Gesù risorto, grati, infinitamente grati per tutto ciò che significa per noi e per il mondo, secondo la nostra fede, e non ultimo, perché se Lui è risorto, anche noi tutti risorgeremo.” Chiara Lubich (estratto da un’intervista per la trasmissione Ecclesia-CEI, di Antonella Mazza. Mollens, 27/03/2002) (altro…)
Mar 30, 2010 | Focolari nel Mondo, Sociale
Dopo un lungo viaggio, non solo per i 12.000 km da percorrere, ma soprattutto a causa di un guasto aereo, Bruna Tomasi è arrivata a Santiago di Cile. Era stata invitata, ancor prima del terremoto che ha colpito tragicamente il paese latinoamericano, per ricordare e celebrare il secondo anniversario della dipartita di Chiara. Appena arrivata, immediato è stato l’interessamento per i colpiti dal sisma e sulla situazione degli aiuti, scattati l’indomani della tragedia.
Il giorno dopo si è recata in un centro del Movimento situato in un settore popolare della capitale, dove si è trovata con un gruppo di giovani dei focolari. Ha donato loro l’esperienza vissuta con Chiara nel sorgere del Movimento, quando “tutto crollava e solo Dio, scoperto come Amore, restava”. Ha sottolineato l’importanza di “non perdere mai l’entusiasmo ed andare avanti salvando innanzitutto l’unità, la concordia, tra di voi”. In lei non erano solo parole, ma realtà vissuta da più di 65 anni. Ma il giorno da tutti atteso, domenica 14 marzo, all’Aula Magna dell’Università Cattolica, dove sono accorso numerosi a conoscerla ed ascoltarla. Con forza, Bruna ha partecipato a tutti l’esperienza di Dio Amore e la novità del carisma dell’unità. Tra i presenti, rappresentanti di altri movimenti ecclesiali, della chiesa ortodossa e della comunità ebrea. Tra le loro impressioni a caldo: “Avevamo bisogno di ascoltare queste parole” (del Mov. Fondacio). “Ci è rimasto impreso l’anelito di santità” (Comunità cattolica Shalom). E’ una giornata indimenticabile per il Movimento dei Focolari in Cile: non solo per questa visita eccezionale di Bruna, ma anche perché alla Messa conclusiva, dalle mani del Cardinale Francisco Javier Errazurz, Arcivescovo di Santiago, viene ordinato sacerdote il primo focolarino cileno, Juan Ortiz. Il Cardinale, dopo aver ricordato Chiara con parole commosse, ha concluso incoraggiando “a continuare a far crescere il fuoco dell’amore e dell’unità fra di voi, in modo che questo amore attragga sempre più persone a Cristo, affinché sia un faro di luce nella nostra cultura, una presenza interpellante e profetica dell’unità della Chiesa; una testimonianza viva che la fraternità della famiglia umana è più forte dell’egoismo, della inimicizia e dell’indifferenza. L’amore è più forte!”. (altro…)
Mar 30, 2010 | Chiesa
“Sacerdoti oggi” è il titolo di un pomeriggio che intende porgere una risposta, soprattutto con il linguaggio delle testimonianze e dell’arte, alle gravi sfide poste oggi ai sacerdoti dalla Chiesa e dalla società. L’evento si svolgerà il 9 giugno prossimo in Vaticano nell’Aula Paolo VI, nell’ambito delle manifestazioni per la Conclusione dell’Anno sacerdotale. Attesa la partecipazione di sacerdoti provenienti da oltre 70 nazioni dei cinque Continenti.
I promotori dell’iniziativa sono i sacerdoti del Movimento dei Focolari e del Movimento di Schoenstatt, in collaborazione con il Rinnovamento Carismatico Cattolico Internazionale (ICCRS) e altre aggregazioni ecclesiali. Il programma delineerà in tre momenti l’identikit dei sacerdoti oggi: Uomini di Dio – fratelli tra i fratelli – profeti di un mondo nuovo. Ogni “tappa” sarà introdotta da un pensiero di Benedetto XVI (in video). Nella parte conclusiva si proporranno alcuni pensieri di Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, e di P. Josef Kentenich, fondatore di Schoenstatt. Molte le testimonianze: di un sacerdote dell’Irlanda sulla fedeltà alla chiamata di Dio; dal Burundi, i sopravvissuti all’assalto al seminario minore di Buta; dalla Germania, un sacerdote che ha superato il problema dell’alcol con l’aiuto della sua comunità. Altri contributi parleranno dell’esperienza della malattia; della vita affettiva e del celibato vissuti in un contesto di fraternità; della pastorale nell’odierno ambiente multiculturale e multi religioso. Ancora, dal Brasile, una vasta azione di evangelizzazione insieme ai laici nel sud del Paese. Il Card. Claudio Hummes, Prefetto della Congregazione per il Clero, presiederà i Vespri con cui si concluderà la serata. Il Card. Francisco Javier Errázuriz, Arcivescovo di Santiago del Cile, già presidente del CELAM, interverrà con una testimonianza teologica. La parte artistica sarà curata dall’International Multiartistic Performing Group Gen Verde, assieme a sacerdoti di varie parti del mondo. Le coreografie saranno eseguite dai seminaristi del Centro internazionale di spiritualità di comunione “Vinea mea” a Loppiano (Firenze). Il programma potrà essere seguito in molti Paesi del mondo grazie ai satelliti del Centro Televisivo Vaticano, di Telepace e di altre Network, e sarà trasmesso via internet. Sono previste molteplici iniziative in preparazione a questa importante manifestazione. Per ulteriori informazioni: www.sacerdotioggi.org – sacerdotioggi@gmail.com Ufficio stampa: Silvestre Marques, tel. +39-340-0538 300 José Luis Correa, tel. +39-389-1230 117 Carla Cotignoli, tel. +39-348-8563 347 (altro…)
Mar 29, 2010 | Chiara Lubich, Spiritualità
È proprio con la morte in Croce, il Venerdì Santo, che Gesù ci imparte l’altissima, divina, eroica lezione su cosa sia l’amore.
Aveva dato tutto: una vita accanto a Maria nei disagi e nell’obbedienza. Tre anni di predicazione rivelando la Verità, testimoniando il Padre, promettendo lo Spirito Santo e facendo ogni sorta di miracoli d’amore. Tre ore di croce, dalla quale dà il perdono ai carnefici, apre il Paradiso al ladrone, dona a noi la Madre e, finalmente, il suo Corpo e il suo Sangue. Gli rimaneva la divinità. La sua unione col Padre, che l’aveva fatto tanto potente in terra, quale figlio di Dio, e tanto regale in croce, doveva non farsi più sentire, disunirlo in qualche modo da Colui che Egli aveva detto di essere uno con Lui: “Io e il Padre siamo uno” (Gv 10,30). In Lui l’amore era annientato, la luce spenta, la sapienza taceva. Eravamo staccati dal Padre. Era necessario che il Figlio, nel quale noi tutti ci ritrovavamo, provasse il distacco dal Padre. Doveva sperimentare l’abbandono di Dio, perché noi non fossimo mai più abbandonati. Gesù ha saputo superare tale immensa prova riabbandonandosi al Padre – “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23,46) – ed ha così ricomposto l’unità spezzata degli uomini con Dio e fra loro. Si manifesta a noi ora come rimedio ad ogni disunità, come chiave dell’unità. Tocca ora a noi corrispondere a questa grazia e fare la nostra parte. Poiché Gesù s’è ricoperto di tutti i nostri mali, noi possiamo scoprire dietro ad ogni dolore, ad ogni separazione, lui stesso, un suo volto. Possiamo abbracciare lui in quelle sofferenze, in quelle divisioni, e dirgli il nostro sì come ha fatto lui, rimettendoci alla volontà del Padre. E Lui vivrà in noi – forse ancora doloranti – come Risorto; lo starà a dimostrare la pace che tornerà in noi. Chiara Lubich (altro…)
Mar 29, 2010 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolari nel Mondo
Ad Hong Kong si è celebrato il 40° anniversario dell’inizio del Movimento dei Focolari in terra cinese, con l’apertura ad Hong Kong nel 1970 della prima comunità a vita comune (il focolare). Per celebrare l’evento che coincideva con il secondo anniversario della partenza in cielo di Chiara, in oltre 500 si sono dati appuntamento il 14 marzo nella grande sala teatro di Bishop Pashan Catholic School a Kowloon Bay. Per l’occasione sono arrivati da Rocca di Papa (Roma) anche i primi protagonisti di questa storia: Giovanna Vernuccio, una delle prime compagne di Chiara che iniziò il Movimento in Asia nel 1966 e Silvio Daneo, anch’esso fra i primi focolarini a raggiungere il continente asiatico. Era presente anche Rubi Tong, prima focolarina cinese che negli ultimi anni vive nella cittadella del Movimento dei Focolari a Fontem (in Africa).
A riempire la sala del teatro, famiglie, giovani, sacerdoti e religiosi, cristiani cattolici e di altre Chiese, persone di altre religioni. “Vedendo questa folla composta e festosa, decisamente variegata ma armoniosa – commenta Silvio Daneo – non si può non ravvisarvi la realizzazione di quell’unità voluta da Gesù allorché pregava al Padre, che tutti siano una cosa sola. Ed è proprio questa unità che sintetizza il grande Ideale di Chiara, diffuso ormai in ogni angolo del pianeta. I cinesi lo accolsero con entusiasmo e con coerenza quasi che Confucio lo avesse preannunciato secoli prima ancora di Cristo, con la sua grande massima: entro i quattro mari (4 punti cardinali), siamo tutti fratelli”. Alla solenne celebrazione della mattina, il card. Joseph Zen, vescovo emerito della vasta diocesi di Hong Kong, ha raccontato il suo primo incontro con il focolare nel 1957 quando era studente a Torino. Commovente l’intervento del venerabile Kok Kwong, anziano capo della comunità buddista che conobbe il focolare nel 1969. Molte le personali presenti: diversi pastori delle varie Chiese cristiane, rappresentati buddisti locali ed alcuni membri del movimento buddista della Risso Kosei Kai. Non sono mancati i momenti artistici della cultura cinese. Una festa e un ringraziamento a Chiara “per la sua vita” e a quanto “il Movimento dei Focolari ha operato in quella terra” con l’impegno – dicevano in conclusioni i responsabili del Movimento – a guardare al futuro “con rinnovato slancio”. (altro…)
Mar 29, 2010 | Chiara Lubich
Dal Nord America all’Oceania, le comunità dei Focolari hanno ricordato il 14 marzo, a due anni dalla sua partenza per il Cielo, Chiara Lubich. Messe di ringraziamento, feste e ricevimenti. Ma soprattutto momenti vissuti in famiglia e di profonda comunione. Presenti ovunque rappresentanti di diverse religioni, segno di una società fortemente multietnica. Nella Mariapoli Luminosa, cittadella del Movimento dei focolari che si trova vicino a New York, il programma si è centrato sull’impatto del carisma dell’unità nel mondo della famiglia. Nel corso della giornata è stato infatti conferito l’annuale Premio Luminosa per l’Unità ad Howard e Rose Belcher, tra le primissime famiglie del Nord America ad aderire alla spiritualità dei Focolari. Erano presenti anche i musulmani seguaci dell’Imam Warith Deen Mohammed, “felici – scrivono da New York – di essere insieme a noi per ricordare Chiara”. A celebrare invece la Santa Messa è stato mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. A Los Angeles, centro del cinema mondiale nonché dello star system internazionale, la cerimonia non poteva non svolgersi presso il centro del “Family Theater Production” dove la comunità dei Focolari è stata accolta dal suo direttore nazionale, padre Willy Raymond e da mons. Chaffman dell’arcidiocesi di Los Angeles. Di Chiara è stato ricordato in particolare “la sua capacità di comunicare al massimo, utilizzando per un grande bene, tutti i media”. “Ora più che mai – ha aggiunto padre Raymond – la sua vita continua ad irradiare. Direi che la sua vita è un’unica opera d’arte”. A Washington, nella Basilica dell’Immacolata Concezione, si è ricordata Chiara come “la donna del Vangelo, che con il carisma dell’unità, ha accolto tutti a braccia aperte”. “Un immenso grazie a Chiara” giunge da Chicago dove padre Tom Baima, rettore del Seminario, ha sottolineato l’importanza della “spiritualità comunitaria in una società in cui domina l’individualismo”. Da Vancouver a Montreal fino Toronto. E’ la festa del Canada riunito attorno al carisma dell’unità. “Chiara – ha detto il vescovo ausiliare di Toronto, mons. André Gazaille – ha dato un contributo importantissimo alla Chiesa, centrato sull’amore”. Con salto planetario, anche le immense isole dell’Oceania, dalla Nuova Caledonia alle isole Fiji a Perth, Sydney, Wellington, Auckland e Melbourne, si sono strette in questo giorno a tutte le comunità dei Focolari sparse nel mondo. L’arcivescovo di Melborne, mons. Dennis Hart, ha affermato: “Voi siete gli ambasciatori dell’amore di Cristo”. (altro…)
Mar 28, 2010 | Chiesa
In questo momento così grave e doloroso, condividiamo quest’ora di passione con il Papa, con la Chiesa tutta e con tutti coloro che sono stati feriti dalla grave piaga degli abusi. In particolare, a nome mio personale e dell’intero Movimento dei Focolari ho espresso al Santo Padre la nostra vicinanza e preghiera in questo momento in cui assistiamo al moltiplicarsi di attacchi alla Sua persona. Ci appaiono come un’insipiente reazione alla linea di chiarezza e fermezza che caratterizza il suo pontificato. Nella fede che l’Amore del Padre conduce la storia, siamo certi che quest’ora prepara una nuova resurrezione, proprio perché “costringe” noi e tutta la Chiesa ad una nuova radicalità evangelica. Maria Voce – Presidente dei Focolari (altro…)
Mar 28, 2010 | Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo
«Tradizione, Carisma e Profezia, nel Movimento Internazionale dei Focolari», così suona il titolo in italiano della tesi di laurea discussa di recente dal professore Bernhard Callebaut alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino a Roma (Angelicum). Un lavoro certamente prezioso, se si considera che “un approccio scientifico alla storia dei Focolari non esiste: si trovano unicamente dei materiali dispersi”, prendendo le parole dello stesso autore. E’ questa sua costatazione è stata evidenziata dal noto teologo italiano mons. Piero Coda, nella presentazione della tesi dottorale di Callebaut: “La presente ricerca, per la prima volta, costruisce e istruisce un tale dossier in forma scientificamente apprezzabile e insieme ipotizza il significato che ne interpreta la parabola dal 1943 al 1969 (dello sviluppo del Movimento dei Focolari)… ritengo che la Tesi dottorale di Bernhard Callebaut resterà come un punto prezioso e ineludibile di confronto nella costruzione, nell’istruzione e nell’interpretazione (non solo sociologica) del dossier Focolari nel contesto della storia della Chiesa e della società del nostro tempo”. Nato a Bruges (Belgio), nel 1953, il Callebaut ha realizzato gli studi di diritto, filosofia e sociologia presso l’Università Cattolica di Lovanio (KULeuven). Attualmente insegna in qualità di professore invitato presso “L’Angelicum” di Roma e all’Istituto Universitario Sophia, nei pressi di Firenze. Ha pubblicato vari saggi e articoli scientifici, tra i quali si contano alcuni sui pensieri di J. Ellul e di J. Monnet, oltre che sui nuovi movimenti ecclesiali e l’Europa. Proponiamo questo testo a quelli interessati ad approfondire “il fenomeno Focolari”, da uno sguardoscientifico-sociologico, nel contesto storico e culturale in cui il movimento si è sviluppato. Per accedere al testo completo, rimandiamo al volume nella sua versione originaria pubblicato dall’editrice franceseNouvelle Cité sotto il titolo «Tradition, charisme et prophétie dans le Mouvement international des Focolari. Analyse sociologique». (CALLEBAUT (Bernhard), Paris, Nouvelle Cité, 2010, LXXXIII + 537 p.) (altro…)
Mar 23, 2010 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolari nel Mondo
Milano si stringe attorno al ricordo di Chiara Lubich, sua cittadina onoraria nel 2004. E lo fa in un momento non facile per la città lombarda. Il 17 marzo, a due anni dalla scomparsa della fondatrice del Movimento dei Focolari (14 marzo 2008), si è svolto nella prestigiosa sala Alessi di Palazzo Marino un convegno dal titolo “Semi fraternità per un mondo più unito”. Sono stati il sindaco Letizia Moratti ed il consiglio comunale ad accogliere ospiti e relatori. “Nell’impegno internazionale della Lubich – ha detto il sindaco – c’è qualcosa che Milano sente molto vicino. La consapevolezza che il dialogo e l’incontro tra culture diverse bastano, da soli, a superare le incomprensioni tra i popoli; che i valori di solidarietà e comunione sono le basi su cui costruire un futuro di pace, ci appartengono. Il suo cammino è l’esempio di come l’amore per il prossimo, possa dare un senso concreto all’attività umana”. Sono in molti oggi a Milano a sentire l’urgenza di un messaggio nuovo e di speranza. Mons. Gianni Zappa, dell’arcidiocesi di Milano, ha voluto evidenziare l’importanza del dialogo nella spiritualità di Chiara mentre il prof. Stefano Zamagni, ha mostrato come il principio di fraternità sia qualcosa che rompe dai tradizionali schemi di conflitto politico ed economico.
A Maria Voce, presidente del Movimento dei focolari, le parole conclusive del convegno. “Mi sembra che Chiara avesse individuato quasi una vocazione specifica di questa bella città, la vocazione al bene, all’amore, all’arte di amare e che la realizzazione di questo progetto sia per Milano una mèta da perseguire con ogni impegno per non tradire quel disegno che Dio ha pensato per essa. Accogliere l’eredità di Chiara, anzi continuarne la vita, come vogliamo fare, significa anche far nostro questo impegno ed offrire la piena disponibilità delle persone del Movimento che qui vivono”.
Il giorno dopo, nella basilica Sant’Ambrogio, cuore della Chiesa Ambrosiana, l’Arcivescovo di Milano, card. Dionigi Tettamanzi ha presieduto la S. Messa, per ringraziare il Signore – ha detto – per il grande dono fatto alla Chiesa e alla società con la vita santa di Chiara. La Basilica era gremita dalla numerosa comunità dei Focolari presente in città, ma anche dai tanti amici e persone che si riconoscono in qualche modo nel sogno di Chiara di costruire la fraternità universale: politici, esponenti del mondo imprenditoriale, rappresentanze di movimenti ecclesiali e fratelli di altre Chiese. (altro…)
Mar 21, 2010 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
L’annuncio della cerimonia di beatificazione di Chiara Badano è stato diramato dalla diocesi di Acqui lo scorso 12 marzo: «Il vescovo della diocesi di Acqui, mons. Pier Giorgio Micchiardi, unitamente alla postulazione della causa di canonizzazione, annuncia la prossima beatificazione della serva di Dio Chiara Badano.
Il solenne rito avrà luogo sabato 25 settembre, alle ore 16, nel santuario della Madonna del Divino Amore (Roma – Castel di Leva), presieduto da mons. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi.
Nell’Aula Paolo VI, alle 20,30, i giovani animeranno un incontro di festa.
La domenica 26 settembre, alle ore 10,30 nella basilica di San Paolo fuori le Mura, sarà celebrata la Santa Messa di ringraziamento, presieduta dal card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato».
L’iniziativa del processo di beatificazione è dell’allora vescovo di Acqui, Mons. Livio Maritano che aveva conosciuto personalmente Chiara Badano. Così ne spiega la motivazione: «Mi è parso che la sua testimonianza fosse significativa in particolare per i giovani. C’è bisogno di santità anche oggi. C’è bisogno di aiutare i giovani a trovare un orientamento, uno scopo, a superare insicurezze e solitudine, i loro enigmi di fronte agli insuccessi, al dolore, alla morte, a tutte le loro inquietudini. E’ sorprendente questa testimonianza di fede, di fortezza da parte di una giovane di oggi: colpisce, determina molte persone a cambiare vita, ne abbiamo testimonianza quasi quotidiana». Chiara Lubich, a cui Chiara Badano era strettamente legata, anche attraverso una fitta corrispondenza, nel marzo 2000, a conclusione della fase diocesana del processo, così si rivolgeva al movimento nel mondo: «Quanta luce in questa nostra Chiara! La si legge sul suo volto, nelle sue parole, nelle sue lettere, nella sua vita tutta protesa ad amare concretamente tanti! Possiamo bere alla sua vita. E’ modello e testimone per giovani e anziani: ha saputo trasformare la sua “passione” in un canto nuziale!». La presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce, così annuncia al Movimento nel mondo i prossimi eventi: «Vogliamo cogliere questa occasione per diffondere più al largo possibile, particolarmente tra i giovani, il messaggio che Chiara Luce ci lascia». Chi è Chiara Luce Badano? Per conoscerla meglio, ecco una breve biografia e l’edizione aggiornata del libro “Io ho tutto – I 18 anni di Chiara Luce” (altro…)
Mar 14, 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
Pour célébrer le deuxième anniversaire du décès de Chiara Lubich, fondatrice du mouvement des Focolari, survenu le 14 mars 2008 à Rocca di Papa (Italie), les manifestations se multiplient à travers le monde en ce mois de mars. Plus de 600 d’entre elles sont répertoriées sur le site www.focolare.org/anniversary.
Afin d’évoquer sa mémoire, mais surtout de relancer son idée de fraternité universelle, une rencontre a eu lieu à Rome, au Capitole, 10 ans après qu’elle eut été faite citoyenne d’honneur de la ville. Mais en quoi la vie et la pensée de Chiara sont-elles encore actuelles aujourd’hui?
Gabriella Ceraso a posé la question à Maria Voce, l’actuelle présidente des Focolari:
«Le charisme de Chiara est vivant, et il reste vivant même si Chiara n’est plus présente physiquement. C’est pourquoi nous aussi, nous ne souhaitons pas faire une simple commémoration, mais célébrer cette vie que Chiara nous a donnée et qui continue dans l’âme de tous ceux qui l’ont suivie, et de tous ceux qui apprennent à la connaître maintenant, même s’ils ne l’ont jamais vue en personne. Ils continuent à faire sa connaissance à travers la vie des personnes du mouvement, réparties un peu partout dans le monde, et qui témoignent de la valeur de ce charisme. C’est un charisme d’unité et d’amour réciproque, un charisme qui construit des ponts entre les personnes, par delà les distances et les différences de mentalité, d’âge, de culture et de religion».
Quel rapport entretenez-vous avec Chiara, à présent qu’elle n’est plus là physiquement?
«J’ai l’impression que Chiara vit au-dedans de moi. Très souvent, je ne ressens pas le besoin de l’appeler pour lui demander quelque chose, même si parfois, je m’adresse à elle pour comprendre comment elle aurait fait, ce qu’elle aurait répondu dans une situation précise. J’ai plutôt l’impression qu’elle est en moi et qu’elle me guide de l’intérieur, pour ainsi dire».
Le titre de citoyenne d’honneur – Chiara en a reçu tellement – donne-t-il une valeur particulière à la dimension de la ville?
«Il lui donne une valeur particulière, parce qu’il était évident que Chiara commençait par désirer construire l’unité avec les personnes qui lui étaient les plus proches, avec sa famille, mais peu à peu, ce désir s’élargissait en cercles concentriques, jusqu’à atteindre une dimension politique. Donc, lorsque Chiara recevait ces titres de citoyenne d’honneur, elle était contente, parce qu’elle sentait que des liens spéciaux se nouaient entre elle et la ville qui lui faisait cet honneur. Elle cherchait alors, à son tour, à donner quelque chose à cette ville, en tant que citoyenne, et elle sentait qu’elle pouvait offrir son engagement personnel et celui des membres du mouvement présents dans cette ville, pour tisser des rapports avec tous et construire ces liens de fraternité».
Extrait du journal radiophonique du 14 mars 2010
Mar 10, 2010 | Chiara Lubich, Chiesa, Ecumenismo, Focolari nel Mondo
“In questi giorni vengono ricordati in molti Paesi del mondo la figura e il pensiero di Chiara Lubich. Tale ricorrenza ci offre l’occasione di ringraziare Dio per il grande dono che è Chiara per l’umanità e di rimettere a fuoco la forza viva del carisma dell’unità, che ha raggiunto persone di culture, tradizioni e fedi diverse.
Sperimentiamo giorno per giorno che Chiara non ci ha lasciato e continua ad operare, particolarmente attraverso la vita delle nostre comunità, in ogni angolo della terra, illuminando e rinnovando la società attuale”. Così si esprime Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, rivolgendosi a tutti i presenti alle celebrazioni per il secondo anniversario. In questi giorni, infatti, si stanno moltiplicando spontanee in tutti i continenti le più varie iniziative, non solo per ricordare la figura di Chiara, ma anche per dischiudere a tanti la sua eredità nell’attuale momento di crisi globale, e di ricerca del nuovo. Momenti ecumenici a Mosca e a Bucarest, e interreligiosi ad Hong Kong (nel 40° dell’arrivo del Movimento dei Focolari in questa terra); a Gerusalemme, sul Monte Sion, dove la tradizione dice che Gesù ha pregato per l’unità, cristiani, ebrei e musulmani parteciperanno ad un cerimonia dove verranno dedicati a Chiara 8 alberi di ulivo. Manifestazioni culturali: a Roma e a Milano i Comuni ospitano due convegni alla presenza di autorità religiose e politiche, dal titolo “Chiara Lubich: una vita per l’unità”, a 10 anni dal conferimento al Campidoglio della cittadinanza romana (in diretta internet su http://live.focolare.org) e “Semi di fraternità per un mondo più unito”. L’impatto del carisma di Chiara Lubich nel mondo dell’economia sarà approfondito nell’Università di Reggio Emilia. Della “comunicazione nell’era dei new media: lo stile di Chiara Lubich” si parlerà a Parma. Non mancheranno manifestazioni artistiche: balletto classico e concerti. Numerose le Messe, molte presiedute dai vescovi a cui seguiranno incontri aperti con testimonianze e approfondimenti della spiritualità dell’unità, sulla riscoperta di “Dio Amore” da cui tutto ha avuto inizio. A Roma, nella Basilica di San Giovanni in Laterano celebrerà l’Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della cultura; a Milano, il card. Dionigi Tettamanzi; a Santiago del Chile, l’arcivescovo card. Francisco Javier Errázzuriz Ossa; a Instanbul, con S.E. Mons Pelatre. Così a Santo Domingo (Repubblica Domenicana) col card. Lopez Rodriguez, a Hong Kong col card. Zen. E ancora, per citarne solo alcune: a Spalato (Croazia), a Bucarest (Romania), Melbourne (Australia), Salvador de Bahia e Aracaju (Brasile), a Iringa (Tanzania), Montreal (Canada). Negli Stati Uniti, (Hyde Park, nei pressi di New York) alla Messa celebrata dall’Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore permanente delle Santa Sede all’Onu, seguirà la celebrazione del conferimento del Premio Luminosa 2010 per l’Unità. Eventi di ogni genere – ad oggi oltre 400 nel mondo – che testimoniano fin dove è arrivato lo spirito d’unità, e con quale gratitudine si ricorda a Chiara Lubich. “Come possiamo esprimerle nel modo migliore il nostro grazie?” – Conclude nel suo messaggio Maria Voce. – “Andiamo avanti insieme, sulla sua scia, a vivere l’Ideale per cui Chiara ha dato la vita: la fraternità universale.” (altro…)
Mar 9, 2010 | Chiesa, Cultura, Spiritualità
Più di 50 Vescovi da 30 nazioni di quattro Continenti, interessati alla spiritualità dell’unità promossa dal Movimento dei Focolari, si sono incontrati dal 27 febbraio al 5 marzo 2010 a Castel Gandolfo. In un programma ricco di interventi e testimonianze hanno affrontato le sfide del mondo contemporaneo e si sono dedicati allo studio dei risvolti sociali, economici e politici dell’ultima Enciclica di Benedetto XVI Caritas in Veritate. Tra gli intervenuti, oltre il Card. Miloslav Vlk, moderatore di tali Convegni, il Card. G.B. Re, prefetto della Congregazione dei Vescovi, il Card. Clàudio Hummes, Prefetto della Congregazione del Clero, il card. Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e i Cardinali emeriti Adrianus J. Simonis, già arcivescovo di Utrecht, Olanda, e Giovanni Cheli della Curia romana.
In un clima di scambio fraterno e di amicizia, questo incontro ha offerto un arricchimento intellettuale e spirituale unico. Meditazioni e riflessioni in riferimento alle problematiche del nostro tempo, testimonianze, nel contesto dell’Anno Sacerdotale, di preti impegnati sui diversi fronti della società secolarizzata o indifferente ai valori religiosi, hanno suscitato un vivace dialogo. L’Istituto Universitario “Sophia” di recente fondazione, situato nella cittadella di Loppiano (Firenze), ha offerto contributi di punta sull’esegesi, sul dibattito tra scienza e fede, su evoluzione e creazione, su economia e gratuità, permettendo uno sguardo a 360° su tante realtà umane in un’ottica che cerca di interpretare i fatti e le notizie quotidiani alla luce della rivelazione. Simili convegni si sono svolti o sono in programma in altri Paesi: in Asia a Bangkok dal 9 al 13 febbraio in concomitanza con il viaggio in Asia della Presidente dei Focolari, Maria Voce; in Africa (Bangui, Cameroun – metà marzo), Medio Oriente Brasile (São Paulo – aprile) e Colombia (Bogotà – aprile). (altro…)
Mar 7, 2010 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Dopo Haiti, il Cile. Nella notte tra il 26 e il 27 febbraio, una fortissima scossa di terremoto di magnitudo 8,8 della scala Richter ha colpito il Paese, in particolare la città di Concepciòn e la costa. Dalla comunità del Movimento dei Focolari in Cile cominciano ad arrivare le prime notizie. Sono comunicazioni fatte via email, ancora molto frammentarie e confuse. Parlano di distruzione, di amici e familiari persi, di dolore diffuso. Sono però tutte notizie cariche di una speranza mai persa, di un moto di solidarietà che è partito da più parti, all’indomani del sisma. Speranza e solidarietà: tratti tipici del popolo cileno. Ramiro ed un gruppo di amici sono partiti dalla capitale di Santiago per raggiungere i membri della comunità dei Focolari più colpiti. Hanno viaggiato di notte con due macchine cariche di beni di prima necessità, superando anche il coprifuoco. A Concepciòn, dopo due giorni di viaggio (normalmente bastano 6 ore), sono stati accolti dalla comunità con grande commozione perchè – racconta Neldi, co-responsabile del Movimento in Cile – i beni portati in dono “erano proprio quello di cui avevano bisogno e subito si è cominciata la distribuzione. Si sente forte lo spirito di famiglia, di solidarietà”. “E’ impressionante – scrive Ramiro – come in questa situazione di dolore, Gesù è lì, presente in ogni persona, in ogni famiglia che soffre per le conseguenze di questo terremoto”. Il gruppo ha poi raggiunto Curicò e da lì il Centro Mariapoli di Cunaco, 170 Km a sud di Santiago. Proprio nei giorni del terremoto, era in corso un congresso di ragazze. Sono le “gen”, la sezione giovanile del Movimento dei Focolari. Così per email, Bea Isola racconta cosa è avvenuto: “Eravamo in quei giorni al congresso al Centro Mariapoli di Cunaco. Un congresso sognato e preparato da mesi… ma non potevamo pensare quale programma Dio ci aveva riservato per quel terzo giorno. Fortissima la certezza dell’amore di Dio. E’ stata la prima cosa che abbiamo ricordato quella notte, visto anche che il motto scelto per il congresso, era: “Abbiate coraggio! Dio vi ama immensamente!”. Dopo la scossa, il cartellone con queste parole è rimasto da solo a campeggiare nella sala del congresso, come segno profondo che sarà inciso per sempre nelle nostre anime! Nelle ore successive al terremoto abbiamo vissuto assieme lo sgomento, la sospensione per le famiglie, per gli amici, soprattutto per quelli che vivevano nelle zone più colpite dal sisma, e dei quali non si avevano notizie perchè le comunicazioni sono rimaste interrotte per ore e ore, e con alcuni anche per due giorni. Chi ha saputo di un amico morto, chi di persone rimaste sotto le macerie di una discoteca. Abbiamo poi visitato il piccolo paesino vicino al Centro Mariapoli: negozi distrutti, gente che dormiva fuori all’aperto, senza acqua, luce. Ci siamo messe in donazione tra tutti e con gli altri, aiutando le suore a svuotare – anche a rischio di vita – la parrocchia. Piccoli fatti ma che dicono la forte esperienza d’amore vicendevole che stavamo vivendo. Siamo partite trasformate da Dio. E questi giorni mail e telefonate continuano, raccontando anche fatti concreti. Nel Cile, un posto che soffre per gli squilibri sociali, sta crescendo la fraternitá! E lo si costata ovunque! “. E’ questa fraternità a dare luce e coraggio ai tanti che hanno perso molto, se non additrittura tutto. Così scrive da Constitución – città colpita anche dall’onda anomala – Gonzalo E., 21 anni, dopo un incontro vissuto con un gruppo di giovani che lo sono andati a trovare. “Le poche ore che ho vissuto con loro mi hanno fatto dimenticare tutto quello che ho vissuto in questa settimana. Ho visto persone che chiedono aiuto .. ho visto il dolore, ho visto la furia della natura che mi ha lasciato senza casa, il luogo dove ho vissuto i miei 21 anni con mia madre e mia nonna… Oggi non ho niente… Grazie a Dio la mia famiglia è viva. C’è il dolore per gli amici dispersi, alcuni sono morti. Alzo la testa e continuo così a lottare per la mia famiglia”. (altro…)
Feb 28, 2010 | Parola di Vita
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Quante volte nella vita senti il bisogno che qualcuno ti dia una mano e nello stesso tempo avverti che nessun uomo può risolvere la tua situazione! E’ allora che ti rivolgi inavvertitamente a Qualcuno che sa rendere le cose impossibili possibili. Questo Qualcuno ha un nome: è Gesù.
Ascolta quanto ti dice:
“In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile”
E’ ovvio che l’espressione “spostare le montagne” non vada presa alla lettera. Gesù non ha promesso ai discepoli un potere di fare miracoli spettacolari per stupire la folla. E difatti, se vai a cercare in tutta la storia della Chiesa, non troverai un santo – che io sappia – che abbia spostato le montagne con la fede. “Spostare le montagne” è un’iperbole, cioè un modo di dire volutamente esagerato, per inculcare nella mente dei discepoli il concetto che alla fede nulla è impossibile.
Ogni miracolo infatti che Gesù ha operato, direttamente o attraverso i suoi, è sempre stato fatto in funzione del Regno di Dio, o del Vangelo o della salvezza degli uomini. Spostare una montagna non servirebbe a questo.
Il paragone col “granellino di senapa” sta a indicare che Gesù non ti domanda una fede più o meno grande, ma una fede autentica. E la caratteristica della fede autentica è quella di poggiare unicamente su Dio e non sulle tue capacità.
Se ti assale il dubbio o l’esitazione nella fede significa che la tua fiducia in Dio non è ancora piena: hai una fede debole e poco efficace, che fa ancora leva sulle tue forze e sulla logica umana.
Chi invece si fida interamente di Dio, lascia che lui stesso agisca e… a Dio niente è impossibile.
La fede che Gesù vuole dai discepoli è proprio quell’atteggiamento pieno di fiducia che permette a Dio stesso di manifestare la sua potenza.
E questa fede, che quindi sposta le montagne, non è riservata a qualche persona eccezionale. Essa è possibile e doverosa per tutti i credenti.
“In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile”.
Si pensa che Gesù abbia detto queste parole ai suoi discepoli quando stava per inviarli in missione.
E’ facile scoraggiarsi e spaventarsi quando si sa di essere un piccolo gregge impreparato, senza talenti particolari, di fronte a folle innumerevoli alle quali bisogna portare la verità del Vangelo.
E’ facile perdersi d’animo di fronte a gente che ha tutt’altri interessi che il Regno di Dio.
Sembra un compito impossibile.
E’ allora che Gesù assicura i suoi che con la fede “sposteranno le montagne” dell’indifferenza, del disinteresse del mondo.
Se avranno fede nulla sarà loro impossibile.
Questa frase può essere inoltre applicata a tutte le altre circostanze della vita purché siano in ordine al progresso del Vangelo e alla salvezza delle persone.
Alle volte, di fronte a difficoltà insormontabili può nascere la tentazione di non rivolgersi nemmeno a Dio. La logica umana suggerisce: basta, tanto non serve.
Ecco allora che Gesù esorta a non scoraggiarsi e a rivolgersi a Dio con fiducia. Egli, in un modo o nell’altro, esaudirà.
Così è successo a Lella.
Erano trascorsi alcuni mesi dal giorno in cui aveva affrontato piena di speranza il nuovo lavoro nel Belgio tra fiamminghi. Ma ora un senso di sgomento e di solitudine le attanagliava l’anima.
Sembrava che tra lei e le altre ragazze con cui lavorava e viveva si fosse eretta una barriera insormontabile.
Si sentiva isolata, straniera tra quella gente che avrebbe voluto soltanto servire con amore.
Tutto dipendeva dal dover parlare una lingua che non era né sua, né di chi l’ascoltava. Le avevano detto che in Belgio tutti parlavano il francese e se l’era imparato, ma, venuta a contatto diretto con quel popolo, s’era accorta che i fiamminghi studiano il francese soltanto a scuola e in genere lo parlano malvolentieri.
Tante volte aveva tentato di spostare quella montagna di emarginazione che la teneva lontana dalle altre, ma invano. Che poteva fare per loro?
Vedeva ancora davanti a sé il volto della sua compagna Godeliève pieno di tristezza. Quella sera si era ritirata nella sua stanza senza toccar cibo.
Lella aveva tentato di seguirla, ma si era arrestata davanti alla porta della sua camera, timida e titubante. Avrebbe voluto bussare… ma quali parole usare per farsi intendere? Era rimasta lì per qualche secondo, poi si era arresa ancora una volta.
La mattina dopo entrò in chiesa e si mise in fondo, fra le ultime sedie, col viso tra le mani per non far scorgere ad alcuno le lacrime. Era quello l’unico posto dove non occorreva parlare un’altra lingua, dove non era neppure necessario spiegarsi, perché c’era Qualcuno che capiva al di là delle parole. Fu la certezza di quella comprensione che la fece ardita, e con l’anima angosciata chiese a Gesù: “Perché non posso dividere con le altre ragazze la loro croce e dire quelle parole che Tu stesso mi hai fatto capire quando Ti ho trovato: che ogni dolore è amore?”.
E stava davanti al tabernacolo quasi ad attendere una risposta da Chi nella vita le aveva illuminato ogni buio.
Abbassò gli occhi sul Vangelo di quel giorno e lesse: “Confidate – abbiate fede – ho vinto il mondo” . Quelle parole scesero come olio nell’anima di Lella, ed ebbe una grande pace.
Rientrando per la colazione si imbatté subito in Annj, la ragazza che badava all’ordine della casa. La salutò e la seguì fino alla dispensa; poi, senza parlare, cominciò ad aiutarla nel preparare la colazione.
La prima a scendere dalle stanze fu Godeliève. Veniva in cucina a cercarsi il caffè, in fretta per non veder nessuno. Ma lì si arrestò: la pace di Lella aveva toccato il suo animo in modo più forte di qualunque parola.
Quella sera, sulla strada del ritorno verso casa, Godeliève raggiunse Lella con la bicicletta e, sforzandosi di parlare in modo a lei comprensibile, le sussurrò: “Non sono necessarie le tue parole; oggi la tua vita mi ha detto: ‘Ama anche tu!’”.
La montagna si era spostata.
Chiara Lubich
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Feb 23, 2010 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo

segui l’evento in diretta via internet su: http://events.unitn.it/chiaralubich Giovedì 25 e venerdì 26 febbraio alla Sala della Cooperazione di Trento, l’impatto di Chiara Lubich su economia, comunicazione e pace. Analizzare l’impronta di Chiara Lubich non solo nella storia della spiritualità italiana del dopoguerra, ma anche in settori specifici della società contemporanea, nell’economia come nella comunicazione, nella cultura della pace come nel dialogo interreligioso. Indagarne l’effetto provocato nella teologia, nella filosofia, nella pedagogia e nella sociologia. Riscoprire la società e ripercorrere gli eventi storici nei quali la sua vicenda si è sviluppata. Questi i principali obiettivi del convegno internazionale “Chiara Lubich da Trento al mondo: l’impatto di una storia”, organizzato dall’Università di Trento. A due anni dalla scomparsa di Chiara Lubich, l’Ateneo della sua città natale ha programmato due intense giornate di lavori, articolate in quattro sessioni. Il convegno sarà giovedì 25 e venerdì 26 febbraio nella sala della Cooperazione (Trento – Via Segantini, 10) con inizio alle 9. Gli organizzatori annunciano: «Nel convegno si prenderà in considerazione l’ambiente in cui è maturata Silvia/Chiara Lubich, per seguire poi le caratteristiche di uno scenario via via più vasto in cui è andata sviluppandosi la sua azione. Un’attenzione specifica verrà dedicata alla maturazione delle sue concezioni in campo economico e all’ideazione del concetto di “economia di comunione” e alla sua applicabilità. Sarà analizzato il suo modello comunicativo, così come la sua capacità di raggiungere in tutto il mondo soggetti di cultura, tradizioni e fedi completamente diverse. Non si mancherà di analizzare la rilevanza assunta dal suo pensiero in campo filosofico, sul tema della filosofia dell’amore, così come in ambito etico religioso, attorno ai paradigmi della teologia e al messaggio universale dell’unità. Verrà esaminato il profilo da lei assunto in ambito educativo e, parallelamente, l’efficacia dei suoi interventi sia nel dialogo interreligioso sia nella promozione del messaggio universale della pace». Accanto a studiosi di varie discipline dell’Università di Trento, interverranno relatori di vari Paesi. La partecipazione al convegno è libera e gratuita. Il Comitato scientifico del convegno è presieduto da Salvatore Abbruzzese del Dipartimento di Scienze umane e sociali e composto da Andrea Leonardi del Dipartimento di Economia e, per il Dipartimento di Filosofia, Storia e Beni culturali, da Olga Bombardelli, Massimo Giuliani, Michele Nicoletti e Silvano Zucal. Informazioni, programma e registrazione online su http://events.unitn.it/chiaralubich Ulteriori informazioni: tel. +39 0461 281133 – 3228 – 1259 (Fonte: Ufficio Stampa Università di Trento) (altro…)
Feb 22, 2010 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
60 cristiani e musulmani provenienti dai differenti cantoni della Svizzera si sono incontrati il 14 febbraio a Baar presso il centro del Movimento dei Focolari per una giornata di incontro e dialogo. Il programma si è articolato attorno all’esperienza molto profonda di una coppia venuta espressamente dall’Algeria. Sono Mohammed e Shahrazade. Il loro entusiasmo e il racconto molto semplice della vita vissuta con la comunità musulmana del movimento dei Focolari in Algeria sono stati per i partecipanti un tuffo di speranza, fondata sulla certezza che un cammino insieme è già realtà vissuta. In effetti, il Movimento dei focolari è presente in Algeria fin dagli anni ’60 ed è oggi composto per il 90% da musulmani, appartenenti alle diverse correnti dell’Islam. Il dialogo portato avanti dai Focolari è soprattutto condivisione di vita. “Questa esperienza – ha detto Mohammed, che di professione fa il medico – mi ha aiutato ad andare all’essenziale, ha purificato la mia fede. La scoperta di Dio Amore manifestandosi a me, non era più teoria”. E Shahrazade ha aggiunto: “Ciò che abbiamo imparato è l’umiltà e che l’amore ci conduce a migliorarci sempre, perché l’amore di Dio è senza misura”. All’incontro di Baar ha partecipato anche Paul Lemarié che per il centro per il dialogo interreligioso del movimento dei Focolari segue il dialogo islamo-cristiano. L’incontro ha avuto eco anche sulla stampa locale. Così scrive Martin Hoegger: “Ricca giornata centrata sulla condivisione delle radici comuni tra cristiani e musulmani: la fede nell’amore di Dio. E sull’aspirazione di viverla nelle relazioni, gli uni con gli altri, in un dialogo della vita”. E in un altro articolo si legge: “Cristiani e musulmani, siamo stati tutti arricchiti da questa giornata di condivisione intensa, centrata sulla scoperta di Dio Amore al punto che possiamo dire che un’altra stella ha cominciato a brillare su tutta la Svizzera”. (altro…)
Feb 15, 2010 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
La presidente dei Focolari in Thailandia “La sensazione di aver trovato qui in Asia un campo già arato, con semi germogliati”: l’immagine che Maria Voce, presidente dei Focolari, dà del movimento nel continente asiatico, è di un’organizzazione matura, pronta a raccogliere i frutti del proprio lavoro. In un’intervista a “MissiOnLines”, la Voce racconta il viaggio intrapreso il 6 gennaio che l’ha portata in Corea del Sud, Giappone, Filippine e Thailandia; tra giorni volerà in Pakistan, l’ultima tappa del suo tour. A spingerla verso l’Asia è stato “il desiderio di conoscere le comunità dei Focolari nei vari Paesi ma anche la sensazione che questo viaggio mi desse la possibilità di raccogliere pienamente l’eredità di Chiara Lubich. La mia presenza qui – spiega – vuole anche essere un sostegno per la nostra opera e far sentire alle persone del movimento che per noi sono centrali”. In Thailandia Maria Voce ha prima partecipato al quarto Simposio internazionale buddista-cristiano, svoltosi a Chiang Mai, al quale sono intervenuti duecento rappresentanti provenienti da venti nazioni dell’Estremo Oriente, da Italia e Gran Bretagna, poi, a Bangkok, il 7 e 8 febbraio, al raduno di ottocento focolarini di diversi Paesi asiatici. Questo incontro – sottolinea la presidente – “è stato un evento eccezionale, organizzato con difficoltà notevoli, ma tutti si sono impegnati perché sentivano che fosse necessario un momento di unità da cui riprendere slancio”. Dal 9 al 12 febbraio il presidente ha incontrato i vescovi dell’Estremo Oriente simpatizzanti del movimento, riunitisi a Sampran per il convegno su “Comunicare Dio Amore. La nuova evangelizzazione oggi”. Tra essi l’arcivescovo di Bangkok, Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, il nunzio apostolico in Thailandia, Singapore e Cambogia, arcivescovo Salvatore Pennacchio, e il vescovo coadiutore di Islamabad-Rawalpindi, Rufin Anthony. I presuli, una trentina, hanno approfondito in modo particolare due ambiti: da un lato la sfida dell’enciclica Caritas in veritate e la necessità della comunicazione nell’epoca della globalizzazione; dall’altro il dialogo interreligioso alla luce di Dio Amore. Il viaggio di Maria Voce prosegue, all’insegna della condivisione, dello scambio reciproco, della scoperta: “In Asia – racconta – ciò che ti colpisce è soprattutto il senso del sacro nelle popolazioni, che ci obbliga a essere all’altezza”.
Feb 15, 2010 | Centro internazionale, Chiesa, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
“La sensazione di aver trovato qui in Asia un campo già arato, con semi germogliati”: l’immagine che Maria Voce, presidente dei Focolari, dà del movimento nel continente asiatico, è di un’organizzazione matura, pronta a raccogliere i frutti del proprio lavoro. In un’intervista a “MissiOnLines”, la Voce racconta il viaggio intrapreso il 6 gennaio che l’ha portata in Corea del Sud, Giappone, Filippine e Thailandia; tra giorni volerà in Pakistan, l’ultima tappa del suo tour. A spingerla verso l’Asia è stato “il desiderio di conoscere le comunità dei Focolari nei vari Paesi ma anche la sensazione che questo viaggio mi desse la possibilità di raccogliere pienamente l’eredità di Chiara Lubich. La mia presenza qui – spiega – vuole anche essere un sostegno per la nostra opera e far sentire alle persone del movimento che per noi sono centrali”. In Thailandia Maria Voce ha prima partecipato al quarto Simposio internazionale buddista-cristiano, svoltosi a Chiang Mai, al quale sono intervenuti duecento rappresentanti provenienti da venti nazioni dell’Estremo Oriente, da Italia e Gran Bretagna, poi, a Bangkok, il 7 e 8 febbraio, al raduno di ottocento focolarini di diversi Paesi asiatici. Questo incontro – sottolinea la presidente – “è stato un evento eccezionale, organizzato con difficoltà notevoli, ma tutti si sono impegnati perché sentivano che fosse necessario un momento di unità da cui riprendere slancio”. Dal 9 al 12 febbraio il presidente ha incontrato i vescovi dell’Estremo Oriente simpatizzanti del movimento, riunitisi a Sampran per il convegno su “Comunicare Dio Amore. La nuova evangelizzazione oggi”. Tra essi l’arcivescovo di Bangkok, Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, il nunzio apostolico in Thailandia, Singapore e Cambogia, arcivescovo Salvatore Pennacchio, e il vescovo coadiutore di Islamabad-Rawalpindi, Rufin Anthony. I presuli, una trentina, hanno approfondito in modo particolare due ambiti: da un lato la sfida dell’enciclica Caritas in veritate e la necessità della comunicazione nell’epoca della globalizzazione; dall’altro il dialogo interreligioso alla luce di Dio Amore. Il viaggio di Maria Voce prosegue, all’insegna della condivisione, dello scambio reciproco, della scoperta: “In Asia – racconta – ciò che ti colpisce è soprattutto il senso del sacro nelle popolazioni, che ci obbliga a essere all’altezza”. (altro…)
Feb 8, 2010 | Chiesa, Spiritualità
E’ stato appena ordinato il nuovo vescovo di Islamabad e Rawalpindi, in Pakistan, la cui diocesi arriva sino al confine con l’Afghanistan, dove le visite pastorali sono talvolta ad alto rischio. Mons. Anthony Rufin partecipa così per la prima volta al periodico convegno dei vescovi amici del Movimento dei focolari dell’Estremo Oriente. Nel 2009 si era tenuto a Macao, quest’anno a Bangkok, in terra thailandese. L’appuntamento prende avvio il 9 febbraio e prosegue sino al 12. I trenta presuli rifletteranno sul tema “Comunicare Dio Amore. La nuova evangelizzazione oggi” e si interrogheranno particolarmente su due ambiti: da un lato, la sfida dell’enciclica Caritas in Veritate e la necessità della comunicazione nell’epoca della globalizzazione, e, dall’atro, il dialogo interreligioso alla luce di Dio Amore. Da Paolo Lòriga (altro…)
Feb 5, 2010 | Non categorizzato
Feb 3, 2010 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
Un viaggio partito nel 1985, quando Chiara Lubich lanciò ai giovani del Movimento dei focolari l’idea di allargare ai coetanei di ogni nazionalità, cultura e convinzione religiosa l’invito a lavorare insieme per costruire un mondo più solidale; un viaggio che già li ha portati lontano, come testimoniano le numerose attività e progetti messi in campo nei Paesi in via di sviluppo, nelle città, o molto più semplicemente là dove questi giovani vivono. Per dare nuova linfa a questo progetto e farlo conoscere a quanti più giovani possibile, i Giovani per un mondo unito si incontrano al Centro Mariapoli di Castelgandolfo dal 19 al 21 febbraio. Un meeting che vuole rilanciare le originarie “vie per un mondo unito” che avevano animato gli inizi del movimento giovanile, e ricominciare – o continuare – a percorrerle oggi insieme ad altri coetanei. Coetanei sempre più diversi in un mondo globalizzato: da chi arriva da lontano a chi non professa un credo religioso, ma che condivide l’impegno ad abbattere quegli ostacoli che ancora si frappongono tra persone di etnia, cultura ed estrazione sociale diversa. L’incontro, che prevede tra l’altro una visita di mezza giornata a Roma, è aperto non solo a chi già conosce i Giovani per un mondo unito, ma anche a chi li accosta per la prima volta. Riflessioni, testimonianze ed incontri si alterneranno a momenti di festa, di amicizia e di lavoro concreto, per dare subito forma alle idee emerse durante il meeting. Le iscrizioni sono aperte fino al 12 febbraio all’indirizzo mail sgmu @ focolare.org, oppure allo 06 94792089 presso la segreteria internazionale e organizzativa Gmu. di Amanda Cima Fonte: Città nuova on line www.mondounito.net I Giovani per un Mondo Unito sono anche su Facebook (altro…)
Feb 3, 2010 | Centro internazionale
Biografia
Giancarlo Faletti è stato Copresidente del Movimento dei Focolari da luglio 2008 a Settembre 2014. Piemontese di Cerro Tanaro (Asti), Faletti nasce il 14 settembre 1940 in una famiglia con grande sensibilità sociale. Pur non avendo ricevuto un particolare orientamento religioso, in lui matura ben presto l’esigenza di impegnarsi nel mondo giovanile cattolico e, più tardi, nell’ambito del volontariato cristiano, che lo porta accanto a chi soffre e vive in condizione di povertà. Dopo un periodo di ricerca, nel 1959, incontra la spiritualità di comunione e rimane affascinato dalla proposta di Chiara Lubich a vivere per contribuire alla realizzazione dell’unità della famiglia umana, come chiesto da Gesù al Padre: «Che tutti siano uno!», lo scopo stesso del Movimento. All’età di venticinque anni decide di donarsi completamente a Dio nella vita della comunità del focolare. Terminati gli studi in economia, trova impiego presso un prestigioso istituto bancario a Torino, dove ricopre incarichi a livello dirigenziale. Nel 1972, dopo vari anni trascorsi nella comunità del focolare di Torino, diventa responsabile di quella di Genova, dove mostra un’attenzione e vicinanza particolare ai giovani. Sono anni in cui proprio tra i giovani fioriscono frutti di santità, come Chiara Luce Badano, recentemente beatificata, e Alberto Michelotti e Carlo Grisolia per i quali è attualmente in corso il processo. Dopo la nomina a delegato responsabile del Movimento per il Lazio, Giancarlo Faletti completa gli studi teologici presso la Pontificia Università Lateranense e nel 1997 è ordinato sacerdote.. Pochi mesi dopo, Chiara Lubich lo nomina delegato responsabile del Movimento per Abruzzo, Sardegna e Roma, dove rimane fino all’Assemblea del 2008, che lo elegge copresidente del Movimento. Accompagna Maria Voce in visita da Benedetto XVI al termine dell’Assemblea e, a fine gennaio 2009, è presente a Mosca all’intronizzazione del Patriarca Cirillo I. Nel corso degli anni, ha accompagnato la Presidente Maria Voce in vari viaggi in Europa e nel mondo per incontrare le comunità dei Focolari. In tali occasioni ha avuto numerosi contatti con personalità a livello istituzionale, sia civile che ecclesiale. (altro…)