Movimento dei Focolari

Dottorato h.c. a Bartolomeo I – diretta streaming

Convinto e attivo protagonista nel cammino ecumenico e nel dialogo tra persone di diverse religioni e promotore di giustizia, pace e rispetto dell’ambiente: sono alcune tra le motivazioni del dottorato Honoris Causa in Cultura dell’unità che lo IUS conferisce a Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli. È il primo dottorato h.c. del giovane centro accademico fondato da Chiara Lubich, che ha sede a Loppiano, la cittadella dei Focolari vicino Firenze. «Oggi il mondo ha bisogno di figure che cerchino l’unità della famiglia umana – ha spiegato il teologo Piero Coda,preside dell’Istituto Universitario – e il Patriarca svolge un’azione costante e illuminata a servizio di una cultura che mira a riportare la fraternità al centro della storia dell’umanità» […]. Diretta streaming Continua: Bartolomeo I a Loppiano (altro…)

Costruendo la pace!

Costruendo la pace!

20151029-01«Anche noi abbiamo avvertito il desiderio di far qualcosa per tutte le famiglie bisognose della città. Ed abbiamo scoperto che qui a Teramo la Caritas gestisce un emporio dove raccolgono beni di prima necessità per chi ha bisogno. Così, insieme ai nostri genitori , siamo andati a visitare questo emporio ed avendo scoperto – con tanta gioia – che ci sono fornai in città che donano non solo pane avanzato ma anche fresco di giornata, abbiamo deciso di portare uova, marmellate, carta igienica, salviette rinfrescanti (perché, come ci hanno suggerito, sostituiscono l’acqua). Abbiamo riempito tre carrelli di doni!!! Siamo stati davvero tutti felici, grandi e piccoli, perché abbiamo scoperto un modo per aiutare le persone che non hanno niente da mangiare. Ora che conosciamo questo supermercato speciale, torneremo ancora e cercheremo di coinvolgere anche i nostri amici». (I e le gen4 e gen3 di Teramo, Italia) (altro…)

Festa liturgica della Beata Chiara Luce Badano

Sassello (SV)

  • Ore 15:00 – S. Messa presieduta da Mons. Micchiardi Vescovo di Acqui
  • Ore 16:00 intitolazione della scuola media di Sassello a Chiara Luce Badano
  • Possibilità di visita alla cameretta di Chiara Luce Badano accompagnati dai genitori

Torregrotta (ME)

  • Ore 18:00 – S. Messa nella Chiesa di San Paolino
  • A seguire fiaccolata

Dasà (VV)

  • Ore 17:00 – “C’era una volta una piccola Luce…” – Momento di preghiera animato dai giovani nella Chiesa di San Nicola e San Michele

Niscemi (CL) Io ho tutto – Serie di eventi promossi dalla parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, con la presenza di M.Grazia Magrini, vicepostulatrice della causa di canonizzazione.

  • 25 ottobre Ore 9:30 Gara Podistica in onore a Chiara Ore 11:00 – S. Messa con i bambini e premiazione
  • 26 Ottobre Ore 20:00 Incontro con la parrocchia
  • 27 Ottobre Ore 9:30 incontro con gli studenti del Liceo Ore 16:00 incontro con i bambini del Catechismo
  • 28 Ottobre Ore 9:30 incontro con gli studenti del Liceo Ore 16:00 incontro con i bambini del Catechismo Ore 20:00 Incontro/Testimonianza con i Giovani GEN
  • 28 Ottobre Ore 20:00 – Fiaccolata e processione verso il Parco “Chiara Luce Badano”

Mondragone (CE)

  • 31 ottobre – Giovani in festa con la beata Chiara Luce Badano – ore 18.00 Chiesa di San Rufino

www.chiaraluce.org

Gen Rosso tour in Brasile

Gen Rosso tour in Brasile

GenRosso_Brazil_2Questi i numeri del tour brasiliano del Gen Rosso: il gruppo musicale con sede a Loppiano ha intrapreso sette progetti – uno per città – in collaborazione con la Fazenda da Esperança – comunità fondata nel 1983 da Frei Hans, Nelson, Lucy e Iraçi, chiamata Familia da Esperança – e con la prefettura di Guarapuava. La prima città toccata è stata Palmas, nello stato di Tocantins: lì Fazenda da Esperança ospita 25 persone in recupero da droga, alcool e violenza, che il Gen Rosso ha coinvolto – insieme a giovani da altre 4 Fazende di stati limitrofi – in un intenso laboratorio che, oltre a mettere in scena il loro musical Streetlight, prevede anche un cammino spirituale di comunione. Ai nove workshop artistici si sono uniti anche i giovani del Movimento dei Focolari, di varie parrocchie e movimenti della diocesi, per un totale di 170 giovani. Le due serate di spettacolo che ne sono nate hanno attirato 2300 persone, nonché l’emittente nazionale TV Globo, altre testate e le autorità locali civili e religiose. Anche la seconda e terza tappa di Caxias e Manaus, negli stati di Maranhão e in Amazzonia, hanno seguito lo stesso approccio: lo spirito è quello di coinvolgere i giovani, e in particolare quelli che hanno avuto un vissuto difficile, in un percorso di educazione alla pace e di riscoperta di una vita diversa tramite la musica, la danza e la condivisione. Numerose le testimonianze toccanti in questo senso: «Ho vissuto per due anni sulla piazza del teatro, dormivo su quella panchina di fronte, vivevo della spazzatura che trovavo… mai immaginavo che un giorno non solo avrei visto cosa stava dietro quelle porte, ma che sarei salito sul palco a dare a tutti la mia voglia di riscatto e di vita nuova», ha affermato un giovane di Manaus. «Conoscevo il teatro dalla porta dietro il palco. Ci entravo per rubare, e, quando era chiusa, era l’angolo dove mi drogavo. E ora sono qui a mostrare a tutti il meglio di me: che vita meravigliosa!», ha raccontato un altro. Significative anche le impressioni del numeroso pubblico – la festa conclusiva di Manaus ha coinvolto 6000 persone – : tra questi il vescovo di Caxias, che ha sottolineato come «questa è una forma di evangelizzazione che arriva direttamente al cuore dei giovani e poi dal palco fino al pubblico in modo inequivocabile e coinvolgente», e diversi giornalisti che hanno dato ampio spazio all’iniziativa nelle proprie testate di riferimento. La tournée prosegue poi per Garanhuns (Pernambuco), Casca (Rio Grande do Sul), Guaratinguetá (San Paolo) (altro…)

Parigi: 9° Forum dei Giovani dell’UNESCO

Questo il titolo del 9° Forum dei giovani dell’UNESCO che precederà la Conferenza Generale dell’UNESCO. Anche Nancy Nanjala (Kenya) e Danilo Gomes (Brasile) saranno presenti al Forum in rappresentanza dei giovani di New Humanity, Ong che rappresenta il Movimento dei Focolari nelle organizzazioni internazionali. L’evento si svolgerà a Parigi, presso la sede dell’UNESCO, dal 26 al 28 ottobre 2015. (altro…)

Lussemburgo: a New Humanity il premio per la pace 2015

Lussemburgo: a New Humanity il premio per la pace 2015

20151002Il premio, assegnato dalla Schengen Peace Foundation, era stato attribuito a New Humanity – Ong che rappresenta il Movimento dei Focolari nelle organizzazioni internazionali – in occasione del Forum mondiale dei giovani per la pace che le due organizzazioni avevano collaborato ad organizzare insieme al Rowad American College lo scorso maggio al Cairo, parte del progetto Living Peace che coinvolge oltre 80 mila studenti e 200 scuole in tutto il mondo nel progettare ed implementare azioni di educazione alla pace. «Dopo essere rimasti così colpiti dallo straordinario lavoro volontario di tanti giovani membri del Movimento dei Focolari – ha scritto il presidente del Forum e della fondazione, Dominicus Rhode – abbiamo spontaneamente deciso di assegnare il Luxembourg Peace Prize 2015 a New Humanity». «È una grande gioia per noi, perché questa è la ragione per cui New Humanity è nata – ha affermato il presidente dell’organizzazione, Marco Desalvo, nel ritirare il premio -: contribuire alla creazione dell’unità della famiglia umana, rispettando l’identità di tutti, e promuovendo uno spirito universale di fraternità. Questo è un riconoscimento per il quale siamo grati, ma soprattutto un incoraggiamento a proseguire il nostro lavoro». Nel presentare l’attività di New Humanity in zone «calde» come la Siria e il Medio Oriente, ma anche in tutta Europa, Desalvo – insieme alla vicepresidente Cecilia Landucci e alla rappresentante dei giovani, Anita Martinez – ha inoltre annunciato il lancio di una raccolta firme per una petizione da portare ai leader internazionali, fino alle Nazioni Unite: «In questo appello – ha precisato – chiediamo a tutti i governi di combattere la povertà estrema con un rinnovato impegno a ridurre le disuguaglianze, continuare gli sforzi per garantire a tutti l’istruzione di base, ridurre la spesa pubblica per gli armamenti così da liberare risorse per lo sviluppo, rivedere gli attuali sistemi di governo nel senso di un maggior controllo democratico delle politiche economiche e monetarie, e adottare nuovi sistemi di applicazione della legge per combattere la criminalità organizzata». Luxemburg_Peace_PrizeIl Forum Mondiale dei giovani per la Pace, all’interno del quale è stato consegnato il premio, è come una piattaforma a livello mondiale per migliorare lo scambio di buone pratiche tra associazioni e individui attivi nel settore della pace e riunisce un gran numero di professionisti di tutte le provenienze e da tutti gli angoli della Terra, che condividono la loro esperienza. Vari interventi intendevano rendere evidente come cercare alternative pacifiche ai conflitti hanno sempre risultati più efficaci, a tutti i livelli e sotto tutti i punti di vista, che le soluzioni di guerra. Sono anche state presentate testimonianze di rifugiati Siriani e di altri Paesi, di chi li ha accolti, e di altri che stanno portando il loro contributo, medico, artistico, spirituale per la pace. Il prossimo Forum si terrà a Florianopolis (Brasile) nel settembre 2016, e già è partito il lavoro di preparazione; un lavoro che è però il punto di arrivo di quello che è l’impegno nel quotidiano, come sottolineano le numerose impressioni e testimonianze raccolte dalle persone coinvolte. Una donna siriana, ad esempio, alla domanda su cosa direbbe agli amici dei Focolari che sono rimasti ad Aleppo, Damasco ed altre località della Siria, risponde: «La vita è preziosa. Se loro sono ancora in Siria, vuol dire che hanno ancora un dovere e un messaggio da portare lì. Chi attraversa ed esce dalla Siria, ha da continuare a lavorare, nello spirito di chi non può lasciare il Paese. Prego Dio continuamente di fermare la guerra e di salvarci da questa tragedia, per poter vivere in pace». (altro…)

Dalla Colombia al Sinodo sulla famiglia

Dalla Colombia al Sinodo sulla famiglia

FamigliaRojas_PapaFrancesco - Copy Sono sposati da 23 anni e hanno due figli adolescenti. Formati nella fede dalle famiglie di origine con solide basi cristiane, si sono conosciuti in quartiere della periferia di Bogotà dove con altri giovani si spendevano per l’impegno sociale: «Lì giocavamo con i bambini, insegnavamo agli adulti a leggere, offrivamo gratuitamente servizi medici e dentistici». Si tratta di Los Chircales, quartiere dove adesso ha sede il Centro sociale Unidad, animato dal Movimento dei Focolari di cui anche i Rojas fanno parte: «Gli ostacoli non sono mancati – afferma la coppia colombiana che è intervenuta con una testimonianza al Sinodo sulla famiglia – a cominciare dalla preoccupazione personale e dalla paura di andare in questi quartieri e ambienti così degradati. Ma la volontà di servire questi fratelli è stata più forte delle nostre fragilità». FamigliaRojas_PapaFrancesco_b«Ci siamo sposati – dicono ripercorrendo tratti della loro storia – e molto presto la grazia del sacramento si è manifestata». Caratteri molto diversi: Luis, “un tipo tranquillo”, Maria Angélica “un vulcano”. «Sapevamo che l’amore umano svanisce facilmente: gli anni passano e l’incanto iniziale diminuisce. Per questo era importante irrobustirci nutrendo il nostro amore con l’amore di Dio che ci insegnava ad amare nelle piccole cose di ogni giorno». «Per me significava non aspettare sempre di essere servito – confessa Luis – ma piuttosto aiutare a lavare i piatti o ascoltare con attenzione quando lei voleva raccontarmi qualcosa. Da parte sua M. Angelica vedeva con me le gare della Formula 1…». «Abbiamo sperimentato che nutrendoci dell’Eucaristia, avvicinandoci al sacramento della confessione e stando in questo atteggiamento di amore reciproco, Gesù si fa presente in mezzo a noi e abbiamo così la luce per educare e correggere i nostri figli, come pure la forza di affrontare le difficoltà che si presentano». «Poco tempo fa abbiamo avuto una forte discussione e l’unità fra noi è andata in frantumi. Quella sera ci siamo addormentati senza chiederci scusa», una delle tre parole che per papa Francesco non possono mancare nella vita di coppia: «Ho telefonato il giorno dopo a Lucho – racconta Maria Angélica – e gli ho chiesto scusa per avergli risposto male. È stata l’occasione per aprire un dialogo profondo fra di noi. Certamente siamo fragili, ma proprio per questo vogliamo impegnarci a ricominciare ad amare ogni volta che ci sbagliamo». Insieme ai vescovi e ai sacerdoti di alcune città della Colombia, con altre famiglie e giovani, hanno organizzato una serie di visite ad alcune comunità povere: «L’idea era di condividere le nostre esperienze e offrire una certa formazione in famiglia. Alcune di queste coppie ci hanno confidato il loro desiderio di accostarsi al sacramento del matrimonio».

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Intervista con Rome Reports (inglese)

«Nell’accompagnamento alle coppie di fidanzati fatto di condivisione delle reciproche storie, del vivere insieme anniversari e momenti conviviali, dell’ascolto di interrogativi o timori, vediamo che questa vicinanza stimola non pochi giovani a prendere coraggiosamente la decisione di scegliere Dio come centro della propria vita, a vivere aspetti come la castità nel rapporto di coppia, a rendersi utili agli altri in necessità, dedicando tempo ed energie». «La nostra esperienza – concludono – ci porta a confermare che come è la famiglia, così sarà la società. Sappiamo che le famiglie sono chiamate a cose grandi, per questo ogni giorno chiediamo alla Sacra Famiglia la grazia di restare fedeli all’amore, per essere costruttori di una società più umana e al tempo stesso più divina. Sogniamo che, con il contributo di tutti, l’umanità si trasformi realmente in una famiglia». (altro…)

Gen Rosso in Brasile

Il 5 settembre il Gen Rosso International Performing Arts Group ha iniziato la tournee con la Fazenda da Esperança che celebra in 6 città diverse l’approvazione definitiva dell’opera di Frei Hans, Nelson, Lucy e Iraçi chiamata Familia da Esperança. Prima tappa: Palmas, al centro geografico del Brasile, città di recente formazione e capitale del nuovo stato di Tocantins.  9 workshops (scenografia, teatro, musica, hip-hop gang, hip hop combination, Festao, strong moves, percussioni e broadway) e 2 serate con un totale di 2300 persone, presenti anche la TV Globo (Nazionale), il Direttore della TV Anhaguera, il Direttore del Giornale locale, il Prefetto, l’Arcivescovo e 2 vescovi. Seconda tappa dal 14 al 20 settembre : Caxias nello stato di Maranão con attività in prevalenza agricole. Terza tappa a Manaus (21-25 settembre) poi  Garanhuns  nello Stato del Pernambuco. E in ottobre a Casca nello Stato del Rio Grande do Sul, fino al 17 e, di seguito a Guaratinguetá  nello stato di San Paolo e a Guarapuava  nello Stato del Paraná. Tappe del TOUR in Brasile Facebook (altro…)

Sinodo dei Vescovi – 50° anniversario

Sinodo dei Vescovi – 50° anniversario

PROGRAMMA_Page_1Il Sinodo dei Vescovi è un’istituzione permanente creata da Papa Paolo VI il 15 settembre 1965 per mantenere vivo lo spirito di collegialità del Concilio Ecumenico Vaticano II. Ne ricorrono adesso i 50 anni dall’istituzione, e la Chiesa cattolica lo ricorda proprio durante lo svolgimento dell’Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi su “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo” (5-25 ottobre 2015). La mattina del 17 ottobre, in Aula Nervi, interverranno – alla presenza di papa Francesco – il card. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi e il card. Cristoph Schönborn, presidente della Conferenza Episcopale Austriaca. A seguire comunicazioni dei Vescovi dei 5 continenti e il discorso conclusivo del Santo Padre. Tra gli invitati, insieme ad una folta delegazione dei Focolari, anche la presidente Maria Voce che definisce il Sinodo dei Vescovi «uno dei frutti più belli del Concilio Vaticano II, per il nuovo senso di collegialità e di comunione più piena nella edificazione della Chiesa universale». Sinodo, infatti, è una parola di origine greca (“syn-hodos“) che significa “riunione”, “convegno”. Il significato originario della parola, “camminare insieme”, esprime l’essenza del Sinodo: uno spazio per l’incontro dei Vescovi tra di loro e con il Papa, per condividere le riflessioni e le esperienze e per la comune ricerca di soluzioni pastorali da offrire alla Chiesa in tutto il mondo. Comunicato stampa (altro…)

Thailandia: a Mae-Sot è arrivata la scuola

Thailandia: a Mae-Sot è arrivata la scuola

DSC_0761«È mattino molto presto, dopo una notte di pioggia, al confine (labile) tra Thailandia e Myanmar. Stiamo facendo colazione con uova sode ed un po’ di caffè. È l’inizio della nostra avventura: quattro giorni a Mae Sot, insieme ad un sacerdote che si occupa dei profughi, tra gli ultimi degli ultimi, quelli che non entrano nei campi ufficiali delle Nazioni Unite, di cui nessuno si occupa e che spesso non vengono pagati dai datori di lavoro per il loro lavoro settimanale: non hanno documenti e non possono protestare con nessuna autorità, perché nessuno li difenderà. Molti di loro sono stati per anni nella foresta e finalmente ce l’hanno fatta a venirne fuori. Stanno tra le fosse ed i muri delle fabbriche, in capanne di fortuna e sono vivi per miracolo. Di loro non si parla, ma qui si conosce questa realtà: valgono oro! Sono una forza lavoro a bassissimo costo, persone disposte a lavorare anche a poco prezzo: quanto basta per vivere. Ed è per questa ragione che Mae Sot diventerà una zona economica speciale, con la presenza di molte industrie. Noi vogliamo essere qui almeno per alcuni di loro. Abbiamo iniziato un progetto per aiutare i bambini di una scuola che fino a poco tempo fa non esisteva, se non nei sogni dei bambini di Latina e dei loro compagni rifugiati a Mae Sot. 20151013-02Ora questa scuola esiste e si chiama ‘Goccia dopo goccia’. Un gemellaggio incredibile tra Latina ed il fango di Mae Sot: ingiustizie, malattie, soprusi, stupri e via dicendo; chi sta bene e chi ringrazia Dio d’essere vivo ogni mattina… ed ogni sera! Come uno dei bimbi della scuola. Chiedo alla sua mamma : “Come si chiama il tuo bambino?” e lei: “Chit Yin Htoo, che vuol dire Se mi ami rispondimi”. “E la data di nascita?” domando. “Forse 3 o 4 anni fa, forse 5 o 6. Era la stagione del raccolto, nel pieno dell’offensiva militare, dovevamo scappare: solo scappare”. A questo punto io mi fermo e non riesco più a scrivere, ma prego solo di non piangere di fronte a questa mamma. Com’è possibile? Questo progetto è una “pazzia d’amore” che solo dei bambini potevano pensare. E l’amore è così: fa fiorire il deserto, ti fa fare cose impossibili e ti fa felice! Noi grandi seguiamo questi bimbi, con rispetto e sacro timore, direi: “I loro angeli vedono il Padre nei cieli”. Stando con “Se mi ami rispondimi”, difficilmente riesco a farlo sorridere. È schivo, riservato e solo dopo molto tempo riesco a prenderlo in braccio: 6 anni, o forse 5…nessuno lo sa di preciso; fragile e leggero che sembra una foglia. Questi occhi… cos’hanno visto? Con un filo di voce riesce a registrare un messaggio. Sembra un cristallo. Distribuiamo cibo, latte, e soprattutto pupazzetti e giochi a tutti i presenti: lanterne, poi anche vestiti che fanno felici tutti. “Non ne abbiamo per tutti, ma chiediamo un miracolo”, dico ai presenti “che riusciamo ad amarci e a preoccuparci degli altri, come di noi stessi” Gli occhi si illuminano quando vedono il pallone e le tute da calcio offerte da una Scuola calcio di Priverno (LT). Quanto amore che arriva; e questi bimbi sono felici perché sentono il ‘calore’ che c’è sotto. Quello cambia i loro occhi tristi. 20151013-01La scuola non ha veri muri: le lavagne un po’ rotte; i maestri, sono volontari ai quali riusciamo a dare solo 50 € al mese di stipendio; poi la rete, i gabinetti…Mi sembra d’essere in un santuario d’amore, in una cattedrale forse come la sogna anche Papa Francesco? Anni fa feci una promessa: che questa era la mia gente e che non l’avrei abbandonata, mai. Di fronte a questa scuola, a questa ‘Goccia d’amore’ nell’oceano del male che ci circonda, rinnovo quella promessa». Luigi Butori https://vimeo.com/140569827 (altro…)

La politica dei cattolici –  Dal Risorgimento ad oggi

La politica dei cattolici – Dal Risorgimento ad oggi

La storia dell’impegno dei cattolici nella politica italiana. Chi sono i cattolici politici? Quale la loro identità e la loro storia? Si può parlare di un movimento cattolico italiano in politica? È una domanda che, a seguito della caduta delle ideologie e del ciclone che ha portato in Italia al passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, torna spesso alla ribalta nel dibattito politico e culturale. Il dialogo tra Michele Marchi e Paolo Pombeni ripercorre la storia del cattolicesimo politico dal Risorgimento ad oggi soffermandosi in modo particolare sul “caso” italiano. È un movimento omogeneo o plurale? La presenza della sede pontificia in Italia ne ha condizionato l’evoluzione? Da Murri a Sturzo, da De Gasperi a Moro, da Andreotti a Fanfani, da De Mita a Prodi, il volume mette a fuoco tutti i più rilevanti snodi della storia contemporanea tra luci e ombre. Nell’ambito della VII edizione de “Il volume della democrazia. Giornata del libro politico a Montecitorio” promossa dalla Presidenza della Camera dei Deputati, dall’Associazione Italiana Editori (AIE) e dall’Associazione Librai Italiani (ALI), a Roma, presso la Libreria Arion Montecitorio (piazza Montecitorio 59): venerdì 23 ottobre 2015 alle ore 18.00  ci sarà la presentazione del libro. Il giornalista Paolo Pagliaro e lo storico Giovanni Orsina (Luiss) dialogano sul tema con gli autori: Paolo Pombeni ( già professore di Storia dei Sistemi Politici Europei presso l’Università degli Studi di Bologna e Direttore dell’Istituto Storico Italo-Germanico di Trento. È fondatore e membro della direzione della rivista “Ricerche di Storia Politica” ed editorialista de “Il Sole-24 Ore”) .e Michele Marchi (dottore di ricerca in Storia dell’Europa contemporanea, insegna Storia internazionale presso la Scuola di Scienze Politiche (Università di Bologna). È membro della redazione delle riviste “Ricerche di Storia Politica”e “Nuova Informazione Bibliografica”). Comunicato stampa   Città Nuova editrice  2015

Costa d’Avorio: inaugurato a Man il nuovo Centro Medico Sociale

Costa d’Avorio: inaugurato a Man il nuovo Centro Medico Sociale

20151013EquipeCMS«In questi anni penso di aver visitato da solo almeno 50mila pazienti». A parlare è Carlo Montaguti, focolarino medico, direttore del Centro Medico Sociale della cittadella dei Focolari a Man, in Costa d’Avorio. «Nel mio Paese, l’Italia, facevo il medico, ma non in un modo così intensivo. Chi mi ha preceduto, c’era ancora la guerra, prima di partire mi ha detto: Carlo, se tu non li curi, non c’è nessuno che lo fa». I pazienti arrivano anche di notte. Si compila il libretto sanitario nell’apatam (la tettoia) antistante, e poi si entra per la visita medica, presso uno dei tre dottori del centro, di cui uno musulmano. I medici prescrivono gli esami di laboratorio e in circa due ore si hanno i risultati. In una seconda visita si fa la diagnosi e si prescrive la terapia. Nel giro della mattinata si riesce a fare tutto. «Non è scontato avere un laboratorio di analisi come questo in un piccolo centro di periferia», continua Carlo. «Ho lavorato 4 anni senza laboratorio ed è stato davvero difficile». Luc Dro, responsabile del laboratorio, spiega che essendo in una zona tropicale, è molto richiesta la ricerca del parassita della malaria e altre malattie endemiche, ma il laboratorio è in grado di fare un vero check-up completo.  Nel centro c’è anche una piccola farmacia, dove sono state registrate oltre 100mila consultazioni. «Facciamo ogni sforzo possibile per mettere il paziente al cuore del nostro lavoro – dice il dott. Alavo Bazini – ed è questo che spiega l’affluenza. Non è sufficiente dire “i medicinali sono gratuiti”, se poi le persone non sono contente. È questo che fa l’originalità del nostro centro». Quando è possibile c’è anche un mediatore culturale che traduce in lingua locale. «Siamo dotati anche di internet con connessione wi-fi – spiega il dott. Eliassa Sow – Così possiamo fare delle ricerche e collaborare con altri medici a distanza». «Sono arrivato nel 2004 – continua il dott. Montaguti nel suo racconto – quando il centro era costituito da due piccole stanze per le consultazioni e una per fare delle medicazioni. Le persone ci apprezzavano soprattutto perché durante la guerra del 2002, nel momento più difficile quando tutti gli stranieri partivano, abbiamo deciso di restare rischiando la vita. Hanno capito che eravamo lì per loro e questo ha generato la fiducia». «Qualche volta ci capita che il lunedì, dopo la chiusura del weekend, i pazienti dicano: “Dottore, ho tenuto la malattia per te”. A meno che non si tratti di situazioni molto gravi, preferiscono aspettare un giorno e soffrire un po’, ma venire qui!». Uno dei punti forti del centro è anche l’équipe sanitaria, coinvolta in tutto il processo di cura. Quando la crisi politico-militare è finita e la situazione nella regione si è calmata, il centro si è ingrandito e nel 2008 si è trasferito in una nuova struttura. «Sembrava già un sogno – ricorda Carlo – ma dopo due anni con l’affluenza dei pazienti – oltre 80 al giorno più gli accompagnatori: una piccola folla! -, non reggeva più. E abbiamo continuato a sognare». Ed è così che lo scorso 10 ottobre si è inaugurato il nuovo Centro Medico Sociale Focolari a Man, a pochi passi dalla Mariapoli Victoria, operativo dallo scorso 7 settembre. Un’architettura moderna per una struttura di oltre 1000 mt2, con l’aggiunta di nuovi servizi: 15 posti letto, lo studio dentistico, la sala di fisioterapia, nuove apparecchiature per la diagnostica (ecografia, elettroforesi dell’emoglobina e microbiologia). In questi ultimi giorni è stato ultimato il trasferimento del centro nutrizionale, per la cura della malnutrizione infantile, precedentemente situato nel quartiere di Libreville. All’inaugurazione, insieme a 300 persone, erano presenti il dott. Mabri, Ministro della pianificazione e dello sviluppo che è anche il presidente della Regione delle Montagne, il Nunzio apostolico Mons. Joseph Spiteri e il vescovo di Man Mons. Béby Gnéba, il prefetto (che qui rappresenta il presidente), il sindaco, l’ex ministro dell’istruzione, il direttore regionale della sanità, la tv ivoriana, le radio e i giornali. Un clima di festa grazie anche alle prestazioni della compagnia di danza tradizionale “Tro Afrique. ” I capi tradizionali hanno presieduto una cerimonia nella quale, in lingua locale, il popolo assegnava ai Focolari la terra degli avi per il centro medico e lo benediceva. Ma l’evento ha avuto anche un respiro internazionale grazie ai tanti messaggi di sostegno ricevuti. Una pagina Facebook con foto e commenti permetteva di seguire l’evento in tempo reale. Una grossa partecipazione quindi, e un augurio, giunto dalla presidente dei Focolari, Maria Voce: «che il nuovo centro medico contribuisca a portare avanti il progetto di Dio della fratellanza universale».


Video di presentazione del Centro Medico (in francese) https://vimeo.com/141902777 (altro…)

Sindacalisti per la fratellanza universale

Chiara Lubich: osare una nuova era

Chiara_Lubich_nuova_era-01«Se un giorno gli uomini, ma non come singoli bensì come popoli […] sapranno posporre loro stessi, l’idea che essi hanno della loro patria,  […] e questo lo faranno per quell’amore reciproco fra gli Stati, che Dio domanda, come domanda l’amore reciproco tra i fratelli, quel giorno sarà l’inizio di una nuova era, perché quel giorno […] sarà vivo e presente Gesù fra i popoli […]. Sono questi i tempi […] in cui ogni popolo deve oltrepassare il proprio confine e guardare al di là; è arrivato il momento in cui la patria altrui va amata come la propria, in cui il nostro occhio ha da acquistare una nuova purezza. Non basta il distacco da noi stessi per essere cristiani. Oggi i tempi domandano al seguace di Cristo qualcosa di più: una coscienza sociale del cristianesimo […]. […] noi speriamo che il Signore abbia pietà di questo mondo diviso e sbandato, di questi popoli rinchiusi nel proprio guscio, a contemplare la propria bellezza – per loro unica – limitata ed insoddisfacente, a tenersi coi denti stretti i propri tesori – anche quei beni che potrebbero servire ad altri popoli presso i quali si muore di fame -, e faccia crollare le barriere e correre con flusso ininterrotto la carità tra terra e terra, torrente di beni spirituali e materiali. Speriamo che il Signore componga un ordine nuovo nel mondo, Egli, il solo capace di fare dell’umanità una famiglia e di coltivare quelle distinzioni fra i popoli, perché nello splendore di ciascuno, messo a servizio dell’altro, riluca l’unica luce di vita che, abbellendo la patria terrena, fa di essa un’anticamera della Patria eterna». Dallo scritto di Chiara Lubich “Maria, vincolo di unità tra i popoli”, estate 1959, pubblicato in “La dottrina spirituale”, Città Nuova, Roma 2006, pp. 327-329. (altro…)

«Insieme per il Messico»

«Insieme per il Messico»

5fU1MpNI_JUNTOS POR MEXICO è uno spazio di conoscenza e reciproca stima per favorire azioni congiunte per il bene spirituale e sociale del Paese. Sarà un evento di carattere festivo, ma anche di riflessione e formazione dedicato a tutta la famiglia, cui sono attese oltre 10.000 persone per riflettere sul tema della famiglia e sul ruolo del laico nella società secondo diverse prospettive: antropologica, spirituale, sociale, politica. Significativa e molto attesa anche la visione dei giovani. Fra i relatori provenienti da diversi Paesi, il dr. Giovanni  Impagliazzo, Coordinatore per l’America Latina della Comunità di Sant’Egidio , il sig. Ricardo Sada L.C. responsabile territoriale Regnum Christi, la dott.ssa Maria Consuelo Queremel vice-ministro mondiale dell’Ordine secolare francescano. Dei Focolari interverranno il copresidente, dr. Jesús Morán (Spagna), i coniugi Anna e Alberto Friso (Italia) membri del Pontificio Consiglio per la Famiglia e Margaret Karram (Israele), insieme a Marc St-Hilaire (Canada) pure presente, incaricata del rapporto con gli altri movimenti ecclesiali. L’evento sarà trasmesso in streaming su www.juntospormexico.org.mx (altro…)

Germania: iniziative per i rifugiati

Germania: iniziative per i rifugiati

1443023160994La Germania si è guadagnata più volte le prime pagine dei giornali per le sue controverse politiche verso i rifugiati, sfociate tuttavia nella reazione del popolo tedesco ad accogliere i tanti migranti in arrivo. Anche il Movimento dei Focolari in Germania, che da anni lavora per l’integrazione degli immigrati nel contesto sociale, in questo periodo ha intensificato le iniziative di accoglienza. Si va dagli aiuti più concreti – come la raccolta di cibo, vestiti, mobili e altro materiale di prima necessità, le lezioni di tedesco, e la ricerca di assistenza medica o legale – a quella che un uomo di Aschaffenburg definisce “una controffensiva”, creando una “rete di preghiera per contrastare quella di discordia e di paura”. In alcune città si sono infatti verificati anche atti di violenza contro i profughi e contro chi dava loro aiuto, per cui la volontà di rispondere portando una testimonianza di senso opposto si è imposta con forza. Il Focolare di Dresda ha organizzato, sempre in quest’ottica, una serata sul tema “Ama il prossimo tuo come te stesso”: “Vediamo come molti qui vivono in una grande preoccupazione, o addirittura paura – riferisce una delle organizzatrici -: la serata è stata molto utile, ed ha incoraggiato tante persone ad intraprendere iniziative comuni”. A questo si è aggiunta la campagna social #openyourborders e #signupforpeace lanciata a livello internazionale dai Giovani per un mondo unito, allo scopo di dare un’ulteriore spinta alle iniziative inserite nello United World Project. Ma non mancano le testimonianze concrete nella vita quotidiana, come quella di una coppia di Monaco di Baviera. La sera prima della partenza per un weekend fuori porta a lungo programmato, è arrivata una telefonata in cui veniva loro chiesta la disponibilità ad ospitare per il fine settimana una giovane madre siriana con tre bambini piccoli, in attesa di proseguire il viaggio verso Karlsruhe. Pur sperando che “magari i quattro se ne sarebbero andati presto, così che avremmo ancora potuto passare almeno parte del weekend in montagna”, i due hanno – pur combattuti – accettato; ma “appena abbiamo preso la mano della nostra principessina di cinque anni, il ghiaccio si è subito rotto”, scrivono. Il weekend con gli ospiti inattesi è passato tra giochi con i bambini, una colazione condivisa in cui “abbiamo rinunciato al wurstel per rispetto dei nostri ospiti musulmani, che hanno apprezzato tantissimo lo yogurt e la focaccia che avevamo procurato per loro”, e una cena siriana preparata tutti insieme; e quando la domenica mattina è stata ora di salutarsi, “tutti quanti avevamo le lacrime agli occhi, ed eravamo felici e reciprocamente grati – scrive ancora la coppia -. Quale arricchimento ci ha portato il Regista di questo inaspettato cambio di programma!”. Leggi anche su www.fokolar-bewegung.de Herberge gefunden! Flüchtlinge: Stärkeres Engagement gefragt (altro…)

Il contributo dell’Economia di Comunione alle Settimane Sociali Francesi

Il contributo dell’Economia di Comunione alle Settimane Sociali Francesi

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© Focolari-Alain Boudre

Le settimane sociali francesi hanno una grande tradizione: nate nel 1904, da sempre il loro scopo è far conoscere il pensiero sociale cristiano e portarne la luce sulle questioni della società: in esse quindi la dottrina sociale della Chiesa viene applicata ai problemi del tempo. Il titolo di questa edizione, alla quale hanno partecipato quasi 2000 persone, era: “Religioni e culture, risorse per immaginare il mondo”.  I temi più presenti, come si può immaginare vista la loro attualità, i migranti e l’ambiente, riportato con forza al centro dell’attenzione del mondo dalla recente enciclica di Papa Francesco Laudato Sì.

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© Focolari-Alain Boudre

Tutta la prima giornata è stata incentrata sulla situazione di oggi riferita a questi temi. Il secondo giorno è stata dedicato completamente al contributo che le religioni possono dare a queste emergenze. L’ultima giornata è stata infine incentrata tutta sull’Enciclica Laudato Sì, che è stata commentata da diversi punti di vista.Luigino Bruni è intervenuto nella seconda giornata, sabato 3 ottobre, nell’ambito della tavola rotonda dal titolo: “Rinnovare la visione della mondializzazione con le religioni”. L’idea era quella di riflettere su come immaginare insieme un mondo “finito” e comune in un mondo con culture diverse e livelli di sviluppo molto disuguali. Tre religioni, cristiana, mussulmana e buddista sono entrate in dialogo a partire dai rispettivi testi legati alla creazione.A dialogare con Luigino Bruni Cheikh Khaled Bentounes, mussulmano, guida spirituale della confraternità soufi Alâwiyya (fondatore degli scouts mussulmani e fra i promotori del festival interreligioso “Vivre Ensemble à Cannes” ) e Philippe Cornu, buddista, presidente dell’Institut d’Études Bouddhiques.
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© Focolari-Alain Boudre

A Anouk Grevin, che traduceva Luigino in simultanea, chiediamo di raccontarci qualcosa di quell’ora davvero particolare: “Ciascuno nel suo intervento ha citato un testo sulla creazione della propria tradizione religiosa, commentandolo, e traendo spunti davvero molto profondi, con un’ascolto in sala attentissimo e molto intenso. Alla fine, in maniera un po’ inaspettata, Luigino ha posto alcune domande ai suoi interlocutori e questo ha dato origine ad un dialogo molto profondo e fraterno: decisamente una bella testimonianza di dialogo interreligioso in cui emergeva stima reciproca e venivano in luce tanti punti in comune delle rispettive visioni. Il dialogo si è concluso con un abbraccio fraterno dei tre, con scoppio di applausi in tutta la sala.” L’intervento di Luigino Bruni, “Una riflessione antropologica ed economica a partire dai primi capitoli della Genesi”, ha toccato i temi della creazione, della terra, della fraternità; di Adam e Caino; di Noè e della Torre di Babele, riportandoli all’oggi. Luigino ha concluso così il suo intervento: “Fuori dall’Eden, nel giardino della storia, la nuova lingua dell’Adam non la troveremo tornando indietro o fermando la storia dentro torri di simili; la potremo ritrovare solo camminando inseguendo una voce, un arcobaleno, una stella, un arameo errante. Oggi in Europa, nei tempi dei diluvi finanziari e sociali, sta tornando forte la tentazione di Babele. Ma si stanno anche moltiplicando i Noè, che combattono le barche della morte e i loro trafficanti dando vita a arche di salvezza, a tutti i livelli. Dobbiamo continuare ad abbattere le alte torri, e a costruire arche per salvare e salvarci dai vecchi e nuovi diluvi. Ma soprattutto dobbiamo salvare i figli, i figli nostri e le figlie e i figli di tutti. È per loro la terra promessa. ”Intervento completo di Luigino Bruni Fonte: EdC online

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Dedicata a Chiara Luce Badano una chiesa in India

Dedicata a Chiara Luce Badano una chiesa in India

DSC_7922«Avevamo qualche timore nell’intraprendere un viaggio tanto impegnativo, ma fin dall’invito giuntoci da Mons. Anthony Chirayath, vescovo della diocesi di Sagar (quella in cui si trova la nuova chiesa dedicata a Chiara Luce) ci è sembrato di capire che nostra figlia ne fosse felice e che ci spingesse a partire. Era un’altra occasione – questa davvero inaspettata – che Chiara ci offriva per cooperare a diffondere il suo messaggio, tanto più in un luogo così lontano e in contesti tanto diversi». DSC_7928Lo raccontano Maria Teresa e Ruggero Badano, genitori della beata Chiara Luce, al loro rientro dall’India. «Ancora adesso – continuano – non riusciamo a renderci ben conto della grandezza di quanto è accaduto: a due genitori è stata data la grazia di presenziare all’inaugurazione di una parrocchia, e per di più in una diocesi di 40.000 chilometri quadrati, dove i cristiani sono 0,01%!». «La nostra Chiara non finisce di sorprenderci. Ogni giorno ringraziamo Dio per averci dato una figlia così e Gli chiediamo di renderci degni di questo Suo grandissimo dono». DSC_8154La chiesa di Sironi è stata intitolata alla Beata per espressa volontà di mons. Chirayath, che ha appreso della vita di Chiara Luce durante uno dei suoi viaggi in Italia – riporta l’agenzia Asia News. Avendo in mente la numerosa popolazione giovanile che risiede nella cittadina indiana, il vescovo di Sagar ha intuito che la vita della ragazza potesse fungere da “esempio e ispirazione” per i molti giovani. E per i genitori questa è stata «l’ennesima prova che Chiara è davvero un modello, un’ispirazione, una sorella per tutti, a prescindere dalle loro fedi, dalle culture e dalle latitudini». Leggi anche: India: una chiesa dedicata a Chiara Luce Badano, “esempio e ispirazione” per i giovani (altro…)

Sindacalisti per la fratellanza universale

Il giardino del principio

IlGiardinoDelPrincipioUscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare. Le 5 vie “familiari” per trasformare la Chiesa in un’esperienza di famiglia, di fraternità, di maternità e di paternità. Come coniugare la frenesia dei ritmi lavorativi, o ancor più le preoccupazioni dettate dalla mancanza di lavoro, con gli impegni familiari? Come non prestare attenzione a tutte quelle nuove situazioni di fragilità emerse negli ultimi anni: conviventi, persone omosessuali, famiglie segnate dal dolore o dalla lacerazione degli affetti? Cinque vie per rispondere alle esigenze del Vangelo e alle sollecitazioni di papa Francesco, sono le indicazioni del Convegno ecclesiale Nazionale di Firenze per trasformare la Chiesa in un’esperienza di famiglia; cinque strade da percorrere per affrontare la vera sfida posta a ogni sposa e a ogni sposo credenti di questo tempo: curare e proteggere il “capolavoro di Dio”; ricostruire il giardino del principio. Città Nuova Editrice – collana: Famiglia Oggi – Spazio Famiglia

Veglia di preghiera: le famiglie illuminano il Sinodo

Veglia di preghiera: le famiglie illuminano il Sinodo

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Dalle ore 17.00 alle 18.00 testimonianze dei rappresentanti di movimenti ecclesiali, tra cui Maria Voce del Movimento dei Focolari

Un momento di preghiera e testimonianza di fede attorno a Papa Francesco e ai Padri Sinodali, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana. «Sono convinto che nelle vostre associazioni, movimenti e nuove comunità si vedono tante belle luci familiari e vorrei che come fiaccola illuminassero Piazza San Pietro la sera della veglia con Papa Francesco, il prossimo 3 ottobre», aveva dichiarato Mons. Galantino, Segretario Generale della CEI, invitando rappresentanti di associazioni e movimenti ecclesiali al grande appuntamento di preghiera alla vigilia dell’apertura della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (4-25 ottobre), che avrà per tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. L’iniziativa vuole essere una risposta di popolo ai molteplici appelli del Santo Padre alla preghiera per la famiglia e per il lavoro dei Padri sinodali. Tra le testimonianze previste, dalle ore 17,00 alle ore 18,00 anche quella di rappresentanti di movimenti ecclesiali, fra cui Maria Voce presidente del Movimento dei Focolari, Kiko Argüello iniziatore del Cammino Neocatecumenale, Julián Carrón presidente di Comunione e Liberazione, Salvatore Martinez presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, Matteo Truffelli presidente dell’Azione Cattolica Italiana. Libretto della veglia di preghiera Informazioni generali (altro…)

#SignUpForPeace

#SignUpForPeace

Petition https://www.change.org/p/sign-up-for-a-global-petition-for-peace-now Di fronte al dramma umanitario dei rifugiati, i Giovani per un Mondo Unito dei Focolari si mobilitano appellandosi agli organismi internazionali e impegnandosi in prima persona insieme a tutto il Movimento.

  • Ridurre i finanziamenti pubblici destinati agli armamenti
  • Operare alla radice delle diseguaglianze per contrastare la miseria
  • Rivedere i modelli di governance attuali
  • Adottare un modello di legalità organizzata in opposizione ai fenomeni criminali
  • Garantire un livello di istruzione primaria universale

Sono questi i 5 punti principali dell’appello dei Giovani per un Mondo Unito (GMU) dei Focolari, rivolto ai Parlamenti nazionali, a quello Europeo, alle commissioni nazionali dell’Unesco e alle Nazioni Unite. Firma anche tu per sostenere la petizione! https://www.youtube.com/watch?v=GdTA-8E3MJE&feature=youtu.be (altro…)

Veglia di preghiera: le famiglie illuminano il Sinodo

Roma – Veglia di preghiera: le famiglie illuminano il Sinodo

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Dalle ore 17.00 alle 18.00 testimonianze dei rappresentanti di movimenti ecclesiali, tra cui Maria Voce del Movimento dei Focolari

Un momento di preghiera e testimonianza di fede attorno a Papa Francesco e ai Padri Sinodali, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana. «Sono convinto che nelle vostre associazioni, movimenti e nuove comunità si vedono tante belle luci familiari e vorrei che come fiaccola illuminassero Piazza San Pietro la sera della veglia con Papa Francesco, il prossimo 3 ottobre», aveva dichiarato Mons. Galantino, Segretario Generale della CEI, invitando rappresentanti di associazioni e movimenti ecclesiali al grande appuntamento di preghiera alla vigilia dell’apertura della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (4-25 ottobre), che avrà per tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. L’iniziativa vuole essere una risposta di popolo ai molteplici appelli del Santo Padre alla preghiera per la famiglia e per il lavoro dei Padri sinodali. Tra le testimonianze previste, dalle ore 17,00 alle ore 18,00 anche quella di rappresentanti di movimenti ecclesiali, fra cui Maria Voce presidente del Movimento dei Focolari, Kiko Argüello iniziatore del Cammino Neocatecumenale, Julián Carrón presidente di Comunione e Liberazione, Salvatore Martinez presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, Matteo Truffelli presidente dell’Azione Cattolica Italiana. Libretto della veglia di preghiera Informazioni generali (altro…)

In clinica a Kinshasa

In clinica a Kinshasa

«Un giorno Alcuni membri CL Lembastavamo chiudendo, quando alle 16.30 si presenta una mamma con un bimbo di circa 8 mesi, per un prelievo di sangue». Aline M. è infermiera e biologa nella clinica universitaria di Kinshasa. Nel Congo/RDC l’indice di natalità è elevatissimo, come anche quelli di mortalità e di mortalità infantile in particolare. La speranza di vita alla nascita e l’età media della popolazione sono molto basse. «I miei colleghi avevano già chiuso i quaderni della registrazione e volevano andarsene. Ma mi tornavano in mente le parole del Vangelo, che invitano ad amare il prossimo come se stessi: “Devo pur accogliere questa mamma”, pensavo. Ho fatto lo stesso il prelievo al piccolo e, mentre sto chiudendo, la mamma mi dice con voce ferma: “Che Dio vi benedica, signora!”». C04Riesco appena a convincere una collega della banca del sangue a rendersi ancora disponibile per questa emergenza, quando si presenta un’altra situazione grave. Erano già le 17.00. Una mamma in lacrime, senza poter pagare un’assistenza medica, col suo bambino di 4 anni in braccio, affetto da grave anemia. La mia collega, decisa, mi dice che non è più possibile accettare qualcuno. “Altrimenti perderò il lavoro”, esclama. Ero toccata da questa sofferenza. Prendo un foglio attestando per iscritto che mi facevo carico del costo della trasfusione di sangue per questo piccolo. La mia collega allora ha accettato e fatto subito la trasfusione al bambino, salvandogli così la vita. La mamma del bambino mi dice: “Dio le restituirà i soldi. Di questo sono certa!” C11Tornata a casa mi sono chiesta: “Come mai, proprio alla chiusura del servizio, incontro due mamme con i bimbi così sofferenti? Leggo la Parola di Vita, una frase del Vangelo, e vi trovo conforto. La settimana seguente ricevo dal mio servizio sanitario un invito. Fra tutti i colleghi sono stata scelta per fare una formazione professionale di 3 giorni. Il contributo finanziario donatomi per la partecipazione è di 150 US$! Ecco la risposta di Dio. Per aver pagato 25 US$ per la trasfusione del sangue ho ricevuto due benedizioni e questa somma che mi permette ora di pagare anche le rette scolastiche per i miei figli». A. M. – Kinshasa,  Congo/RDC (altro…)