Set 15, 2013 | Cultura, Focolari nel Mondo
Al convegno conclusivo del 18 settembre 2011 il sociologo Mauro Magatti, Adriano Fabris, filosofo, il governatore della Toscana Enrico Rossi, l’economista Luigino Bruni e la politologa Daniela Ropelato. Un laboratorio non chiude, semmai rilancia. Tanto più se il suo scopo è mettere in atto soluzioni concrete per generare speranza e far ripartire l’Italia, oggi. Non hanno messo la parola fine gli organizzatori, a conclusione della seconda edizione di LoppianoLab, il laboratorio nazionale che ha visto in campo per quattro giorni economia, cultura, formazione, arte e comunicazione in rete per l’Italia, in un dialogo serrato, alla ricerca, non di futuro per il Paese, ma di un presente ripensato e condiviso.
Il bilancio è positivo per il multi-evento che ha confermato la propria vocazione di punto di snodo e spazio nazionale di incontro tra mondo del lavoro, agenzie culturali, cittadini ed istituzioni. Quest’anno l’appuntamento ha chiamato a raccolta nel centro internazionale di Loppiano (FI) circa 3.000 presenze e 70 aziende italiane. 56 gli avvenimenti tra tavole rotonde, convegni, caffè letterari e performance artistiche e specialità gastronomiche multiculturali. Il laboratorio conclusivo “Sperare con l’Italia. In rete per il Bene comune nel 150° dell’Unità” ha messo in luce i risultati raggiunti nei vari ambiti indicando piste praticabili per il proseguimento della riflessione e della sperimentazione. Una formula, questa, che ha suscitato l’interesse di media e istituzioni, come dimostrano i patrocini delle regioni Campania, Lazio, Sardegna e Toscana e i saluti dei governatori di Piemonte, Liguria, Veneto e Puglia. Quattro proposte per far ri-sperare l’Italia I quattro promotori di LoppianoLab – Il Polo Lionello Bonfanti, l’Istituto universitario Sophia (IUS), il Gruppo editoriale Città Nuova e la cittadella di Loppiano – hanno rilanciato le proposte emerse nei laboratori di questi giorni. Eva Gullo, presidente del Polo Bonfanti delle aziende di Economia di Comunione, sottolinea come le Expo delle imprese hanno incoraggiato gli imprenditori, creato sinergie e dato sostegno all’imprenditorialità giovanile con una particolare attenzione al Sud. Grande fermento e voglia di cambiamento, nei laboratori promossi dal Gruppo Città Nuova. Michele Zanzucchi, direttore della rivista Città Nuova ha riportato le tante idee emerse, fra le quali la necessaria apertura ad altre reti, organizzazioni e istituzioni; una necessaria azione di miglior uso del linguaggio nel campo dell’informazione sull’immigrazione; la realizzazione di luoghi che avvicinino le diverse componenti sociali; la creazione di una giornata delle good news in cui inviare ai mezzi d’informazione buone notizie.
“LoppianoLab ci ha permesso di mettere a fuoco le nostre finalità – ha incalzato Piero Coda, preside dello IUS – ovvero intensificare le sinergie esistenti. Attiveremo tre nuovi master che, pur nella loro specificità, metteranno al centro la cultura della relazione; inoltre prenderanno il via nuove Summer School in Argentina e Cile. Vita Zanolini, cittadina di Loppiano, ha ricordato come la cittadella sia di fatto un laboratorio permanente con il suo bagaglio di oltre 40 anni di vita e con la presenza attuale di 900 abitanti da oltre 60 Paesi. Quale il suo contributo all’Italia? Mostrare che nelle nostre città l’unità è possibile anche nel quotidiano. La parola è poi passata ai cinque esperti. Per Mauro Magatti, sociologo, LoppianoLab dimostra come l’unità e la ricomposizione sociale siano la direzione verso cui occorra puntare oggi, “imparando” a decifrare questo nostro tempo. “Occorre per questo un cambio di mentalità – incalza il filosofo Adriano Fabris – ed imparare a ‘comunicare relazioni’, creando spazi di dialogo che costruiscono il tessuto sociale del Paese”. Enrico Rossi, governatore della Toscana, lancia la proposta di un neo-umanesimo il cui orizzonte sia l’Europa e riunifichi culture diverse. “Occorre che in questo la politica dia il proprio contributo, mettendo al centro la persona e i suoi diritti”. L’economista Luigino Bruni sottolinea che occorre fare di più per “far rete”. “Realtà come il Polo Bonfanti o l’Istituto universitario Sophia sono le ‘esperienze del lunedì mattina’: testimoniano concretamente che è possibile vivere questo nuovo umanesimo in modo ordinario e quotidiano. La forza di LoppianoLab è questa: costruire insieme istituzioni nuove e partecipate da tutti i cittadini”. Infine anche per la politologa Daniela Ropelato LoppianoLab sta indicando quale sia la direzione che il Paese deve intraprendere: quella della relazione fra cittadini, in una convivenza costituita dalla ricchezza della società civile. “Occorre alimentare la sfera pubblica dove si ricompongono continuamente i beni comuni e dove ciascuno è chiamato ad essere protagonista. Le reti che ho visto a LoppianoLab mostrano le potenzialità di questo tessuto comunitario di cui la democrazia oggi ha estremo bisogno”. Foto – Flickr Photostream Tutto su Loppiano Lab 2011, da Città Nuova online
- LoppianoLab. La parola agli esperti
Verso una nuova libertà Ridare un’anima alla sfera pubblica Recuperare la fatica della relazione
Le cinque C di Loppiano Lab Le idee e le pratiche Un laboratorio e un protagonista
Zamagni: l’Edc supera i modelli del welfare Percorsi di uscita dalla crisi Oltre il welfare, la distribuzione A scuola di EdC
Vivere in prima persona le scelte del Paese Nuova Umanità, l’ispirazione che si rinnova Da Madrid a Loppiano con YouCat Sophia. Un patrimonio da donare al mondo Unità e Carismi: la spiritualità di comunione
Imprese. Expo di comunione Scoprirsi imprenditori con la reciprocità Economia ed ecologia, una radice comune Parte la scommessa di LoppianoLab
La credibilità delle aziende di comunione Crescere non è una cosa da piccoli
- Città Nuova a LoppianoLab
Protagonista nella storia del nostro tempo Dialogo, metodo per dare nuova linfa all’Italia Obiettivo, due reti in una La rete si riannoda Gli appuntamenti con Città Nuova (altro…)
Set 13, 2013 | Centro internazionale, Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità

©Osservatore Romano – Maria Voce e Giancarlo Faletti in udienza da Papa Francesco
“Un colloquio dai toni familiari – dice Maria Voce a conclusione dell’udienza. “Ci ha rivelato quanto il Papa tenga a un cristianesimo impegnato e di comunione”. “A papa Francesco sta particolarmente a cuore la vita del Vangelo”, prosegue la presidente dei Focolari. “Ci ha detto di andare avanti con coraggio e con gioia, perché un cristiano senza gioia non ottiene niente. Quindi un cristianesimo impegnato, di comunione e gioioso.” L’incontro ha permesso di guardare alla presenza e alle iniziative del Movimento dei Focolari nelle diverse aree del mondo, evidenziando l’apporto specifico che emerge nelle diverse latitudini. “Papa Francesco ci ha ringraziati del lavoro che il Movimento fa in tutto il mondo”, continua Maria Voce. Hanno potuto ripercorrere l’impegno dei Focolari sotto diversi aspetti: dall’azione capillare, materiale e spirituale, in favore delle famiglie e dei giovani in molte località della Siria, alle iniziative culturali promosse in Cina; dal dialogo interreligioso con esponenti buddisti, musulmani ed ebrei al coinvolgimento nel progetto “Amazzonia” lanciato dalla Conferenza episcopale del Brasile per l’evangelizzazione di quell’immensa area; dalle testimonianze di perdono e di riconciliazione in diversi Paesi dell’Africa feriti dalla guerra al rivitalizzarsi di rapporti di fraternità e di reciprocità nei quartieri anonimi di diverse metropoli d’Occidente, all’intraprendere iniziative nella sfera sociale, come l’Economia di Comunione. 
© Papa Francesco riceve in udienza Maria Voce
A proposito del viaggio in Giordania, appena concluso, dove si sono recati per incontrare le comunità dei Focolari del Medio Oriente e Nord Africa, Maria Voce ha potuto comunicare al Papa l’esperienza di quei giorni di tensione e incertezza. Anche lì hanno vissuto la giornata di digiuno e di preghiera per la pace il 7 settembre scorso, con le persone del Movimento presenti ad Amman, che appartengono a varie chiese e religioni. “Si sentiva l’apertura grande del Papa a tutta l’umanità e il suo desiderio di abbracciarla con questa preghiera”, continua Maria Voce. “E il Medio Oriente entrava in questo abbraccio”. “Attraverso quello che ci ha detto – conclude Maria Voce – si avverte quanto il Papa apprezzi l’appartenenza ai movimenti. Parlando dell’una o dell’altra situazione, diceva quanto è importante che ci siano i movimenti a sostenerle. Si sente che il Papa vi riconosce la capacità di rimettere in primo piano la radicalità della vita evangelica”. Comunicato Stampa Intervista di Maria Voce a Radio Vaticana (altro…)
Set 13, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Sociale
Al centro di questa quarta edizione le sfide del lavoro e della legalità affrontate da diversi attori della società civile: giovani, lavoratori, imprenditori e uomini di cultura. Sarà un “laboratorio di laboratori” l’edizione 2013 di LoppianoLab, manifestazione che da quattro anni ospita e mette in dialogo le diverse anime della società civile italiana, con l’obiettivo di dare ossigeno alla rinascita democratica, economica e culturale del Paese. Non solo crisi dunque, ma anche risorse nascoste e innovazioni silenziose che alimentano la crescita economica e civile. Titolo scelto per quest’anno: “Custodire l’Italia, generare insieme il futuro”. Il programma: lavoro e legalità al centro Vasto e articolato, il programma abbraccerà le sfide economiche, sociali e culturali che interpellano l’Italia e l’Europa. Dibattiti, tavole rotonde, workshop interattivi. Il 20 settembre, l’inaugurazione della Scuola di Economia Civile (SEC), con l’intervento del ministro del Lavoro Enrico Giovannini. «La sfida della SEC è coniugare economia e felicità pubblica, mercato e persona, gratuità – spiegano gli economisti Stefano Zamagni e Luigino Bruni, tra gli ideatori del progetto –. Per questo nasce un laboratorio di formazione permanente per imprenditori, dirigenti e per chi opera nelle imprese, nelle organizzazioni a movente civile e sociale, per chi lavora nelle pubbliche amministrazioni e nelle libere professioni». Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali con delega allo Sport, Graziano Delrio, interverrà il 20 settembre all’appuntamento culturale promosso dall’Istituto Universitario Sophia (IUS). Cuore dell’incontro saranno i temi della partecipazione attiva alla gestione della cosa pubblica, con un’attenzione privilegiata ai giovani. Il tema della legalità sarà trasversale a tutti gli appuntamenti di LoppianoLab 2013: dai laboratori su politica e legalità, famiglia, informazione, immigrazione e intercultura, fino al convegno centrale di sabato 21 settembre, che raccoglierà voci, progetti e proposte emerse dai partecipanti in dialogo con vari esperti e con il sottosegretario all’Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta e Giangiacomo Schiavi, vicedirettore del Corriere della Sera. Interverrà anche il sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Giuseppe Gatti, coautore, insieme al giornalista RAI Gianni Bianco, de “La legalità del NOI”: storie di riscatto ed emancipazione dalla logica della violenza, della sopraffazione, del malaffare, dell’omertà. Promotori dell’evento: Polo Lionello Bonfanti – Gruppo Editoriale Città Nuova – Istituto Universitario Sophia – Cittadella di Loppiano Ufficio stampa LoppianoLab: Elena Cardinali – mob: 347/4554043 – ufficiostampa@cittanuova.it Stefania Tanesini- mob: 338/5658244 – sif@loppiano.it Attive le reti sociali: Facebook: www.facebook.com/loppianolab – Twitter: @LoppianoLab Blog: www.loppianolab.blogspot.it (altro…)
Set 13, 2013 | Cultura, Focolari nel Mondo
Presentare e approfondire il progetto dell’Economia di Comunione: con questo obiettivo, dopo il successo della prima edizione, il Movimento dei Focolari ha proposto un secondo appuntamento per tutti gli interessati. L’evento ha avuto come cornice la cittadella messicana dei Focolari “El Diamante”, a Puebla. Vi hanno partecipato più di un centinaio di persone provenienti dagli Stati Uniti, Argentina, Costa Rica, Brasile, Italia e da diverse regioni della Repubblica Messicana. Particolarmente numerosi i giovani, studenti ed imprenditori che, con la loro vitalità, hanno dato speranza ai presenti, permettendo di scorgere un futuro promettente per lo sviluppo dell’EdC in Messico. In questa seconda edizione, il congresso, tenutosi nei giorni 24 e 25 agosto scorsi, ha presentato i contribuiti di vari specialisti ed imprenditori che hanno aderito, con le loro aziende, al progetto EdC.
Con il titolo “Persona e comunione, per una rifondazione dell’Economia”, l’incontro ha potuto contare sulla presenza di John Mundell, della commissione internazionale dell’Economia di Comunione, che ha sviluppato con successo il modello dell’EdC nella sua azienda, la Mundell & Associates Inc.
L’imprenditore nordamericano ha evidenziato come nel mondo esistano circa un migliaio di aziende che aderiscono a questo modello economico, con una forte presenza in Europa e con una notevole crescita nelle regioni dell’America Latina e dell’Africa. In quest’occasione ha lanciato ufficialmente a tutta l’Ispanoamerica il “Dado per le aziende” (The Company Cube), nella sua versione in spagnolo. Si tratta di un simpatico strumento che aiuta a vivere in modo pratico lo stile di vita proprio dell’Economia di Comunione. Mònica Salazar (Nogales Maderas), Germàn Jorge (Dimaco S.A.) e Francisco Cerviño (Sushi Soul), imprenditori argentini, hanno illustrato come hanno aderito ai dettami di questo modello economico. Diversi imprenditori e giovani messicani, poi, condividendo le inquietudini e le sfide che affrontano quotidianamente nel loro ambiente, hanno mostrato come l’EdC sia una chiave per contribuire a ristabilire un ordine economico più giusto a livello mondiale. “È stata una bellissima esperienza – commenta Francisco Cerviño – nella quale ho potuto sperimentare che non sono da solo nella ‘lotta’ per costruire una società più giusta e egualitaria. Ho anche toccato con mano che c’è una grande famiglia attorno al progetto dell’EdC, che l’Amore tutto può, facendoci superare le diverse culture o convinzioni. E, prima di ogni altra cosa, ho visto che quando uno dona vita riceve molto di più di quanto ha donato”. Infatti, l’Economia di Comunione s’impegna a costruire una società più fraterna e solidale. Le aziende –pilastri del progetto – decidono liberamente di mettere in comune i loro utili per: sostenere gli indigenti, diffondere la “cultura del dare” e sviluppare le loro aziende, creando occupazione e ricchezza, e contribuendo così al bene comune. Christopher Jiménez (altro…)
Set 13, 2013 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità

© Osservatore Romano – Papa Francesco riceve in udienza Maria Voce
Dal Radio Giornale della Radio Vaticana Proseguono in Vaticano dal Papa le udienze con i rappresentanti di associazioni e movimenti ecclesiali. Oggi è stata la volta di Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari. «Un colloquio dai toni familiari che ci ha rivelato quanto il papa tenga a un cristianesimo impegnato e di comunione”, ha detto così la stessa Maria Voce al microfono di Gabriella Ceraso, subito dopo l’udienza: “È stato un momento molto commovente, perché ci ha accolti con una grandissima cordialità, ringraziandoci del bel lavoro che il Movimento fa in tutto il mondo. Abbiamo visto quanto conosceva del Movimento, anche dalla sua esperienza argentina. E’ stato un colloquio molto familiare, in cui ci confidava anche come era arrivato – per esempio – alla decisione di indire questa Giornata di digiuno e di preghiera per la pace, e come aveva sentito che era Dio che lo muoveva a questo; e aveva sentito anche di prendere la decisione insieme ai suoi più stretti collaboratori, perché diceva: “Dio parla quando siamo uniti: quando siamo uniti nel suo nome, è lì che Dio parla. Dio non parla al capo da solo: parla alla comunità”. E vedeva anche nei frutti che ne erano derivati, il miracolo di quello che Dio può fare se noi lasciamo fare a Lui. Per cui, siamo stati molto toccati dalla sua persona, dalla sua accoglienza, dalla sua cordialità fraterna, ancora più che paterna: si è messo alla nostra portata, in tutto. 
(C) Osservatore Romano – Papa Francesco con Maria Voce e Giancarlo Faletti
C’è qualcosa che sta particolarmente a cuore al Santo Padre, che ha potuto confidare a voi o affidare, addirittura, al Movimento dei Focolari? «Direi che gli sta particolarmente a cuore la vita del Vangelo- è tornata più volte nel discorso- con questo impegno di radicalità, di essere autentici. Noi abbiamo chiesto se avesse qualcosa da affidare al Movimento, e lui ci ha detto di andare avanti con il bene che facciamo, di andare avanti con coraggio e con la gioia. Ci ha raccomandato la gioia, perché ha detto: “Tanti dicono che il sorriso è la divisa dei Focolarini: ecco, bisogna continuare con questa gioia perché un cristiano senza gioia non ottiene niente”. Direi quindi che ha parlato di un cristianesimo impegnato, un cristianesimo di comunione – lui sentiva molto forte questa necessità di essere sempre in comunione – e gioioso». Ha avuto modo anche di raccontare al Papa l’esperienza vissuta ad Amman, in Giordania e tutti gli incontri che lei ha avuto lì con le comunità cristiane e cattoliche? «Sì: abbiamo potuto raccontargli anche dell’incontro che abbiamo avuto lì con persone provenienti da tutti i Paesi dell’area mediorientale, fra cui anche una trentina di musulmani, i quali hanno vissuto con noi quest’esperienza, hanno pregato con noi per la pace. E lui è stato commosso e convinto, anche, perché diceva: “Ma anche in piazza San Pietro c’erano persone con il Corano in mano che pregavano”, quindi ha sentito che questa preghiera va al di là anche delle Confessioni. E allora, lì ha ricordato anche la sua amicizia con gli ebrei – abbiamo parlato anche degli ebrei… In genere, si sentiva l’apertura grande a tutta l’umanità, il suo desiderio di abbracciare l’umanità». Radio Vaticana – Radio Giornale delle ore 14 (altro…)
Set 12, 2013 | Focolari nel Mondo
Let us love, not in word or speech, but in truth and action. (1 Jn. 3:18) (altro…)
Set 12, 2013 | Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Bagnata da due oceani, il Pacifico e l’Atlantico, la Repubblica del Panama si trova all’estremo Sud-Est dell’America Centrale ed è conosciuta per il suo canale interoceanico. Questo piccolo paese di 75.517 km2, con una popolazione di quasi 3,5 milioni di abitanti, è ospitale, con una ricca cultura multietnica e con profonde radici cristiane (quest’anno si ricordano i 500 anni della creazione di Santa Maria La Antigua – 1513 – prima diocesi del continente americano). Panama è il punto di incontro ed il porto di entrata e uscita per “Le Americhe”. Il 31 luglio scorso, con l’arrivo di tre focolarini, ha avuto inizio il “focolare temporaneo”, che, come dice il suo nome, è un focolare che si costituisce là dove esiste una comunità del Movimento per un periodo di tempo determinato, approfittando delle disponibilità di tempo di alcuni focolarini. Quest’esperienza è giunta al settimo anno consecutivo e questa volta il focolare temporaneo era formato da tre focolarini arrivati dalla Germania, dal Paraguay e dal Venezuela. È stato un periodo bello ed intenso, nel quale si sono stretti tanti rapporti e si è approfondita la spiritualità dell’unità, secondo lo stile di vita evangelico dei Focolari. Riunioni con bambini, adolescenti, giovani e famiglie, visite alle comunità nelle periferie della città, come nei casi di Pacora e Chorrera a 60 km dalla capitale. Inoltre, approfittando della presenza di Emanuele, un focolarino sacerdote, si è celebrata l’Eucarestia e si sono benedette diverse case in comunità nelle quali il sacerdote riesce ad arrivare solo una volta al mese.
Giornate semplici e allegre, dove molti hanno potuto approfondire l’Ideale dell’unità, ad esempio P. che diceva: “tra i migliori momenti della mia vita ci sono queste conversazione con le persone del focolare”; oppure P. M., parroco che porta avanti la sua missione pastorale ad Arco Seco, nella Penisola di Azuero, a 250 km dalla capitale, che ringraziava perché si era arrivati fino lì solo per salutarlo. Da quel saluto è nata, poi, la possibilità di organizzare un successivo incontro con più persone.
Rilevante è stata anche la presenza di intere famiglie in diverse attività che si sono organizzate in quel mese, includendo quelle che stanno passando momenti difficili e che in quei giorni hanno trovato un “balsamo” per andare avanti. Infine, va sottolineata anche la presenza generosa di alcuni membri della comunità del Movimento in Costa Rica. In ringraziamento a Nuccio Santoro, Michael Wegmann ed Emanuele Colombo, la comunità panamense ha organizzato una splendida grigliata, spontanea e familiare. 80 persone, molte delle quali sono entrate in quest’occasione in contatto per la prima volta con il Focolare. È stata una notte animata dal ritmo tipico dei tamburi e dalle canzoni del folklore locale. Adesso che i focolarini sono partiti, nell’anima di ognuno rimane un sapore di famiglia, di gratitudine e una spinta rinnovata ad essere costruttori “in prima linea” di una società più vicina all’uomo, fraterna e unita, per arrivare fino alle “periferie esistenziali” dell’umanità. Da Panama, Javier Lombardo T. (altro…)
Set 11, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
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«Sono tornata a casa ricca, con ciascuno di voi dentro di me», scrive una giovane della Sicilia ai coetanei con cui ha costruito il Meeting di Caserta 2013 (29 luglio – 2 agosto). «Lavorare fianco a fianco, spendersi insieme, capire l’altro, lottare, sognare, fare le ore piccole, stancarsi, scoraggiarsi e sempre ricominciare, crederci. Tutto questo fatto INSIEME ci ha uniti profondamente per l’Italia. Impossibile tornare indietro!». Il Meeting “LEGALITA’ – Protagonisti della nostra terra”, si è rivelato uno spartiacque per consapevolezza e impegno. A distanza di molti chilometri, sono riecheggiate le parole di papa Francesco a Rio: «Attraverso di voi giovani entra il futuro nel mondo. Non state alla finestra della vita!». Questa la convinzione: «per innescare un cambiamento occorre cominciare da noi». Per i 500 giovani dal Trentino e Lombardia fino a Calabria e Sicilia, Caserta è stata occasione d’incontrare la piaga dell’illegalità diffusa che attraversa l’Italia, di scontrarsi con essa in un territorio che ne sembra paradigma, di imparare a penetrarla e ad amarla. Invito e provocazione emersi dal dialogo con il giornalista siciliano Roberto Mazzarella.
I tre forum pomeridiani, Legalità e ambiente, Legalità e Accoglienza Legalità e Lavoro, hanno visto un dialogo serrato tra giovani e relatori, testimoni in prima fila nella lotta per la Legalità. Tra questi Enrico Fontana, responsabile rapporto ecomafia di Legambiente; don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e estremo difensore della legalità nella “terra dei fuochi”; il dott. Antonio Marfella, oncologo; Ivan Vitali, economista e direttore dell’Associazione “conVoi”. «La legalità non è l’obiettivo. Non è neppure un valore, ma un prerequisito, uno strumento per raggiungere il fine che è la giustizia». Parole di don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, accolte quasi con un fremito dai presenti. Come coniugare amore e legalità?, chiedono i giovani. Scandisce parole forti: «non c’è legalità senza uguaglianza», «se le persone non sono rispettate nei loro diritti e dignità, la legalità diventa strumento di potere e di esclusione». Ancora: «La denuncia, se fondata, è anche annuncio di salvezza», ma «il peccato di oggi si chiama delega»; ciascuno invece «deve assumersi la propria responsabilità», terza gamba della democrazia. «Quanto siamo disposti a pagare per le nostre scelte, per essere coerenti con i nostri ideali?» si sono chiesti i giovani a voce alta. La risposta si è misurata con le realtà vissute nelle mattine negli 11 campi di lavoro in terreni confiscati alla camorra: occorre fare comunità, essere il noi che costruisce legalità. Un noi testimoniato da Giuseppe Gatti (Sostituto Procuratore DDA di Bari) e Gianni Bianco (Giornalista RAI) coautori di La legalità del NOI.

Talk by sociologist Vera Araujo
Vera Araujo, sociologa, del Movimento dei Focolari ha coniato un’espressione comprensiva dei contenuti e delle esperienze del Meeting: la cultura della relazione, che presuppone e supera la legalità stessa, ma esige azione e interazione per costruire comunità laddove si trovano le “periferie dell’esistenza”. Un manifesto in cinque punti, firmato dai 500 partecipanti, ha riassunto gli impegni presi. Prossimo appuntamento “LoppianoLab 2013” (20-22 settembre) “Custodire l’Italia, generare insieme il futuro” e l’adesione all’iniziativa “Slot-machine” per premiare le virtù civili di quei locali che hanno rinunciato al gioco d’azzardo, che da fine settembre attraverserà molte città dell’Italia. A Caserta è rimasto un segno della vitalità di questo Meeting: un murales di 120 mq. dove 160 giovani a turno, in 90 ore, hanno raffigurato l’esplosione di colori a partire da un semplice tubetto. Di Victoria Gómez
Foto galleria di Flickr: http://www.flickr.com/photos/99423333@N08/ (altro…)
Set 11, 2013 | Centro internazionale, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolari nel Mondo
Numerosi gli incontri di Maria Voce e Giancarlo Faletti ad Amman in queste due settimane, dal 28 agosto al 10 settembre: l’incontro con le comunità del Movimento dei Focolari dei vari paesi del Medio Oriente, con personalità delle varie chiese cristiane, un incontro interreligioso musulmano-cristiano, l’udienza da Re Abdullah II, il quale ha dichiarato “amica della Giordania” la presidente dei Focolari. Infine, e a conclusione del viaggio, una serata in famiglia con giordani e iracheni. È un momento intenso di condivisione fra i membri dei Focolari di Amman e la nutrita delegazione arrivata per l’occasione dall’Iraq. L’intera serata è stata arricchita da interventi spontanei che rivelano una vita profonda, spesso conquistata a causa delle molte sofferenze, soprattutto in Iraq. Padre Eimad, iracheno di Bassora, racconta che, nonostante l’esigua presenza cristiana in un ambiente musulmano, è stato possibile costruire rapporti di amicizia con leader della comunità islamica. Un rapporto che si fonda sul rispetto e l’apprezzamento reciproco.
Proprio al gruppo proveniente dall’Iraq, Maria Voce rivolge parole di affetto e ringraziamento: “Incontrarvi per primi all’aeroporto è stata per me una grande gioia. Vorrei ringraziarvi, sapendo quanto avete vissuto, per la guerra e anche la decisione difficile che avete dovuto prendere: andare altrove o restare nel vostro Paese. Vorrei ringraziarvi per la vostra scelta e per quanto avete fatto per sostenere la Chiesa ed i cristiani”. Omar, musulmano, sottolinea l’importanza prioritaria del rapporto con Dio. Se si desidera dialogare è necessario farlo su una base solida e, quindi, afferma: “Dobbiamo cominciare da noi stessi. Da quando ho conosciuto il Focolare ho cominciato a pregare di più e meglio. Questo mi ha aiutato ad andare avanti nel rapporto con tutti.” Nel corso della serata particolarmente toccante è la testimonianza di Mons. Salomone Warduni, vescovo ausiliare caldeo di Baghdad: “È una grande gioia essere qui con voi. Abbiamo visto come è cresciuto ed è oggi il Movimento in Giordania ed in Iraq. Senza di esso non avrei potuto fare quello che ho fatto nel seminario e come vescovo”. Il racconto dell’incontro con il Re, la Principessa Alia e il Principe El Hassan bin Talal, riempie tutti di grande gioia ed orgoglio.
Maria Voce, ricordando il sogno che Chiara Lubich aveva definito ‘folle’, quello di portare a Dio il mondo fra le sue braccia”, conclude: “Allora portare a Dio l’Iraq e la Giordania. Qui è nato l’uomo, sono nate le civiltà, potremmo dire che qui è nata l’umanità ed il sogno di Chiara ha le dimensioni del mondo e dell’umanità. E quello che voi riuscirete a fare attraverso il vostro amore reciproco avrà conseguenze sull’umanità. Vicino ad Amman c’è il Monte Nebo, da dove Mosè ha visto la Terra Promessa, Gerusalemme. Siamo qui per costruirla insieme questa Gerusalemme!”. “Questi giorni sono stati così belli che vi auguro di custodire questa vita, ma guardando fuori. Finché ci sarà qualcuno che non conosce l’amore di Dio, non possiamo dormire sonni tranquilli. Abbiamo ricevuto, diamo”. Così Giancarlo Faletti sintetizza il suo augurio per il futuro del Movimento dei Focolari in Giordania. Dall’inviato Roberto Catalano (altro…)
Set 10, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
Educazione, via privilegiata alla ricerca della pace. Con questo filo si sono intrecciati i percorsi di famiglie e scuola, animatori di gruppi e studiosi di pedagogia ed anche di giovani e giovanissimi di diversi contesti culturali, impegnati quotidianamente a confrontarsi con la questione educativa, presenti a Learning Fraternity (Castelgandolfo, Roma – 6-8 settembre 2013). Due giorni densi, venuti a cadere in un momento di estrema drammaticità, e di un levarsi universale ed accorato di voci per chiedere che non prevalga la logica della violenza e della guerra, ma quella della pace e della fraternità. In una lettera a Papa Francesco i 650 educatori provenienti da tutto il mondo scrivono: “Come cristiani e come cittadini sentiamo nostra la responsabilità e il compito di ricomporre i rapporti di convivenza nella giustizia e nell’amore, con la testimonianza personale e con l’azione educativa, volte a costruire e diffondere la cultura dell’incontro e del dialogo come unica strada per la pace“. 35 i Paesi di provenienza, 20 gli stand nazionali e locali e 35 i workshop (dai social media allo sviluppo sostenibile) che hanno offerto un ricco spaccato di quanto il principio della fraternità a tutte le latitudini attraversi le più diverse esperienze educative. Spaziano dalla prevenzione della violenza negli stadi a progetti di scuola nelle periferie più povere del mondo come Santo Domingo, Nairobi, Recife.
Come il progetto “Forti senza violenza”, sviluppato dalla collaborazione tra la band internazionale Gen Rosso, l’associazione Starkmacher, la Caritas di Colonia, il Ministero del lavoro e sociale Federale tedesco. Vi aderiscono scuole della Germania, istituzioni sociali per giovani a rischio, immigrati, carceri e orfanotrofi, coinvolgendo finora oltre 25.000 giovani. O come la scuola di Dalwal nel Punjab in Pakistan. Dopo varie vicende, la scuola conta oggi 209 studenti di cui solo quattro sono cristiani. L’impegno educativo – racconta la direttrice Valentina Gomes – è quello di formare, senza irenismi, “coscienze aperte a valori universali come il rispetto per la libertà religiosa, il perdono, la condivisione”. Tra i partecipanti, anche un gruppo proveniente dall’Egitto. Elhamy Naguib è un artista, e ha condotto un workshop sull’arte dei murales: fa parte della Fondazione “Koz Kazah” (arcobaleno) e racconta di aver usato questa forma di espressione artistica anche il 7 febbraio scorso durante le manifestazioni in piazza Tahrir. “Sono andato in piazza ed ho cominciato a disegnare riproponendo le grandi aspirazioni del popolo egiziano”. È così che la giustizia sociale ha preso la forma di una bilancia e la libertà di un uccello. “Non smettiamo di sperare in un futuro di democrazia per il nostro Paese”, confida Naguib. “Dove tutti siano uguali”.
A promuovere l’iniziativa Umanità Nuova, l’associazione Educazione e Unità, l’Ong Amu e il Movimento Ragazzi per l’unità, insieme a tutte le agenzie educative del Movimento dei Focolari, dai bambini alle famiglie: il percorso non si conclude quindi con Learning Fraternity, ma continua nella prassi educativa sperimentata a tutte le latitudini, per formare persone capaci di relazionarsi con gli altri nell’era sempre più complessa in cui viviamo. Impegno espresso nella lettura e sottoscrizione di un “manifesto”, un patto educativo in 10 punti, consegnato a Papa Francesco: “educare con la vita”, “imparare insieme per poter insegnare insieme”, “creare reti di relazioni”, “aiutare a realizzare il proprio cammino”, “accogliere il limite, per farne un’occasione di crescita e dialogo, ricominciando sempre”, sono una sintesi della sfida intrapresa. Rivedere in streaming: http://live.focolare.org/ Foto album su Flickr
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Set 10, 2013 | Centro internazionale, Chiesa, Cultura, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“Permettetemi di dirvi la mia gioia di essere con voi e di ringraziarvi per la presenza cristiana che siete in questo ambiente. Mi sento onorata di esserne parte insieme a voi”. Questo l’esordio immediato e spontaneo di Maria Voce in occasione dell’incontro con rappresentanti della Chiesa locale, lo scorso 5 settembre, presso il Rosary College di Amman. Oltre a Mons. Giorgio Lingua, Nunzio Apostolico in Giordania ed Iraq, erano presenti Mons. Selim Sayegh, vescovo emerito latino, Mons. Yasser Ayash, vescovo greco-cattolico, e Mons. Salomone Warduni, vescovo ausiliare caldeo di Baghdad, oltre ad alcuni archimandriti, religiosi e religiose – tra cui il superiore dei Fratelli Cristiani, la superiora delle Suore del Rosario, quella delle Suore Dominicane – e, soprattutto laici della Chiesa cattolica (latina, melchita e caldea) e delle Chiese ortodossa, luterana e anglicana. Oltre 300 persone che hanno offerto uno spaccato della realtà ecclesiale di questo Paese. La serata, inserita nel cammino ecclesiale all’interno dell’Anno della Fede, era stata organizzata per offrire il contributo che la spiritualità di comunione può portare alla fede. Due giovani hanno presentato il Progetto Mondo Unito con le ultime esperienze vissute ad Amman, che miravano ad un coinvolgimento della città con attività, soprattutto, di carattere ecologico ed ambientale. Una coppia ha condiviso la propria esperienza di impegno cristiano nel matrimonio, caratterizzato, nei primi anni, dalla sofferenza per l’assenza di figli ma anche dall’impegno in campo ecclesiale, in particolare quello della famiglia. “Spesso – ammettono – ci siamo chiesti cosa Dio volesse da noi per il fatto che non arrivavano figli. Dopo 6 anni, durante i quali tante altre coppie hanno pregato insieme a noi, è nata una bambina. Nel Movimento abbiamo imparato che tutti siamo chiamati alla santità e cerchiamo di impegnarci su questa strada”.
La carrellata è stata conclusa da Zena, una diciottenne che ha raccontato l’esperienza di trovarsi con un tumore a diciassette anni: “Tutti mi compativano, ma io mi sentivo fortunata che Dio mi aveva scelto per portare la sua croce”. Zena riconosce di aver avuto paura, ma in ospedale ha cercato di rendere felici soprattutto i bambini che erano con lei. “Ho visto molta gente soffrire e ho visto quanto era grande la fede di alcuni. Un giorno mi sono sentita sola. Ho telefonato in Focolare e mi hanno ricordato che anche Gesù si era sentito abbandonato”. Zena ora sta meglio, sprizza vita da tutti i pori e ha trascinato la sala in fragorosi applausi, soprattutto quando ha detto che, nonostante le cure impegnative, è riuscita a superare l’esame di maturità con il 95/100 dei voti. È su questa base che Maria Voce ha presentato, poi, il suo contributo. Ha sottolineato alcuni punti della spiritualità per arrivare a evidenziare come la spiritualità di comunione permetta di vivere a fondo l’Anno della Fede, e ha ricordato come “profonda eco ha trovato in noi il pressante invito del Papa Benedetto XVI a dare pubblica testimonianza della fede, della parola vissuta “come esperienza di un amore ricevuto”, “comunicata come esperienza di grazia e di gioia.
La presidente dei Focolari – in visita in Giordania dal 28 agosto al 10 settembre – ha ricordato come alcuni aspetti di questa spiritualità fossero davvero profetici al suo apparire sull’orizzonte ecclesiale. “Nei primi anni di vita del Movimento dei Focolari era una novità la comunione delle esperienze della vita della Parola. Queste risultavano inconfutabili, perché “vita”, e feconde, capaci di generare l’incontro vivo con Gesù, di far di persone disperse una comunità”. Ha, poi, sottolineato, quanto affermato da Papa Francesco nella recente enciclica Lumen Fidei: “È impossibile credere da soli. La fede non è solo un’opzione individuale che avviene nell’interiorità del credente, non è rapporto isolato tra l’“io” del fedele e il “Tu” divino, tra il soggetto autonomo e Dio. Essa si apre, per sua natura, al “noi”, avviene sempre all’interno della comunione della Chiesa”. “Grazie a questa spiritualità di comunione – ha concluso Maria Voce – abbiamo visto fiorire la comunione all’interno della Chiesa fra i vari Movimenti che la arricchiscono; fra i vari carismi antichi e nuovi. Inoltre abbiamo visto quanto essa contribuisce all’unità dei cristiani e anche ad aprire quel dialogo con persone di altre religioni, che rappresenta una delle frontiere più impegnative e urgenti del terzo millennio.” Molto stimolante la domanda di un sacerdote, provocata da un messaggio postato su Facebook. “Il mio cuore è cristiano ma la mia mente non crede nella religione. Non valutarmi come ateo, perché non accetto la tua valutazione. Chi sei per valutarmi?” “E cosa diciamo ai nostri giovani?” si è chiesto il sacerdote.
Giancarlo Faletti, copresidente dei Focolari, ha proposto l’opzione vita. “È significativo quanto dice questa ragazza: un’esperienza cristiana divisa fra mente e cuore. L’esperienza cristiana, vissuta insieme porta ad una presenza: Cristo nella comunità”. Nessuno resta indifferente ad una testimonianza di fede di questo tipo. “Abbiamo visto molti miracoli anche fra i giovani. Dopo qualche tempo di questa vita in coloro che sono accanto emerge questa domanda: ‘tu chi sei?’ ‘Perché mi ascolti?’ È a questo punto che possiamo dire: il mio segreto è una persona, Gesù che si è fatto vivo per me e per gli altri. Siamo chiamati a dare questa testimonianza anche sui moderni mezzi di comunicazione”. Dall’inviato Roberto Catalano Viaggio in Giordania (altro…)
Set 9, 2013 | Chiesa, Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Finisca il rumore delle armi! La guerra segna sempre una sconfitta per l’umanità». Parole gravi e severe di papa Francesco durante la veglia in piazza San Pietro per la pace in Siria, in Medio Oriente e in tutto il mondo. Nei giorni precedenti erano arrivate, incalzanti, adesioni da ogni dove. Da Amman, in Giordania, dove si trovava, anche l’adesione di Maria Voce a nome dei Focolari. Centomila persone pregano con Francesco durante quattro ore, in un silenzio imponente. Ovunque raccoglimento e compostezza. Questa volta non ci sono distintivi, né bandiere o cartelloni per dire le diverse appartenenze. S’impone, fin dall’inizio, solo la preghiera. Il Papa accoglie e venera l’icona della Salus Populi Romani. Poi un lungo intenso rosario che sembra recitato da una sola voce. Ma di più. Si percepisce pian piano l’istaurarsi di un colloquio con Maria, una sorta di a tu per tu che abbraccia l’intera piazza e riflette fiducia in Lei, madre di tutti, regina della pace. Tra la folla almeno un migliaio di musulmani raccolti qua e là a piccoli gruppi. In una decina, al di fuori delle transenne, recitano ad alta voce versetti del Corano e si uniscono così alle Ave Maria. Si respira un’atmosfera di rara universalità in quella Piazza. Ad ascoltare tutti è l’unico Dio.
La meditazione di Papa Francesco è densa, spirituale. Il suo volto è serio, concentrato. Prende spunto dalla Genesi, parla dell’armonia del creato voluta da Dio e del caos scatenato dall’uomo per la violenza e la contesa e «chiede alla coscienza dell’uomo: “Dov’è Abele tuo fratello?”». «Anche a noi è rivolta questa domanda e anche a noi farà bene chiederci: Sono forse io il custode di mio fratello? Sì, tu sei custode di tuo fratello! Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri!». Invece quando si rompe l’armonia, «il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere e da sopprimere». «Questa è la verità: in ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti!», afferma con forza papa Francesco, «e anche oggi alziamo la mano contro chi è nostro fratello». «Abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci… La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte!». «Possiamo uscire da questa spirale di dolore e di morte? Possiamo imparare di nuovo a camminare e percorrere le vie della pace?», si domanda il Papa. «Sì, è possibile per tutti!». Un applauso scrosciante, seppure breve, gli dà ragione. Ed egli continua: «Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: Sì, è possibile per tutti! Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le nazioni, rispondesse: Sì, lo vogliamo!».
E poi, quasi a mo’ di confidenza, prosegue: «Come vorrei che per un momento tutti gli uomini e le donne di buona volontà guardassero alla croce! Lì si può leggere la risposta di Dio: lì, alla violenza non si è risposto con violenza, alla morte non si è risposto con il linguaggio della morte. Nel silenzio della croce tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace. Vorrei chiedere al Signore, questa sera, che noi cristiani, i fratelli delle altre religioni, ogni uomo e donna di buona volontà gridasse con forza: la violenza e la guerra non è mai la via della pace!». Papa Francesco invita ognuno dei presenti a guardare nel profondo della propria coscienza, «vinci le tue ragioni di morte e apriti al dialogo, alla riconciliazione, guarda al dolore di tuo fratello e non aggiungere altro dolore». Conclude: «Perdono, dialogo, riconciliazione sono le parole della pace: nell’amata Nazione siriana, nel Medio Oriente, in tutto il mondo. Diventiamo tutti, in ogni ambiente, uomini e donne di riconciliazione e di pace». La preghiera poi continua. Prolungati silenzi, litanie, preghiere, canti. Una lunga adorazione eucaristica, per molti dei presenti forse la prima esperienza. Tutti orientati verso quell’ostia nell’ostensorio, verso quel Dio che lì, sacramentalmente presente, appare come forse poche volte, il cuore del mondo. E a Lui si prega. Alle coscienze si è nuovamente appellato papa Francesco all’indomani, 8 settembre, durante l’Angelus della domenica. E’ tornato a parlare di pace «in questo momento in cui stiamo fortemente pregando» per essa, e a denunciare il male. Ha esortato a «dire “no” all’odio fratricida e alle menzogne di cui si serve, alla violenza in tutte le sue forme, alla proliferazione delle armi e al loro commercio illegale». E, a braccio, ha incalzato: «Questa guerra di là, questa di là – perché dappertutto ci sono guerre – è davvero una guerra per problemi o è una guerra commerciale per vendere queste armi nel commercio illegale?». E’ tempo di dire “no” ai conflitti, all’odio, alle violenze verso i fratelli. Ma per pronunciare questo “no” «è necessario che ognuno di noi prenda la decisione forte e coraggiosa di rinunciare al male e alle sue seduzioni e di scegliere il bene, pronti a pagare di persona». Infine ringrazia tutti i presenti, come aveva fatto alla conclusione della veglia notturna. «Andiamo avanti con preghiere e opere di pace» perché «cessi subito la violenza e la devastazione in Siria e si lavori con rinnovato impegno per una giusta soluzione al conflitto fratricida. La ricerca della pace è lunga. Richiede pazienza e perseveranza». di Victoria Gómez (altro…)
Set 9, 2013 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Sono le voci di testimoni quelle che Roberto Catalano, nostro inviato ad Amman, ha raccolto tra i tanti siriani presenti nella capitale giordana per un incontro con Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari. Come sono percepiti e vissuti dai cristiani siriani gli avvenimenti tragici che stanno dilaniando il Paese, ha senso parlare di dialogo fra le religioni in questo contesto? «In Siria il dialogo c’è sempre stato, a livello ufficiale, promosso dal muftì, da altre personalità musulmane e dalle Chiese, che sono sempre state rispettate nel loro lavoro. In questo senso nulla è cambiato. La Siria in questi tre anni ha pagato però anche il prezzo dell’integralismo che si è manifestato con l’uccisione di esponenti dell’Islam sunnita moderato. Si tratta di persone di grande valore, come il chekr El Boudi, presidente del Consiglio internazionale dei professori di legge islamica. Amiche quarantenni mi hanno raccontato che fin dalla loro infanzia ascoltavano molto volentieri le sue prediche del venerdì, perché intrise di sentimenti e idee di amore, compassione, rispetto reciproco. Tutto questo è durato fino al momento della sua barbara uccisione avvenuta a Damasco alcuni mesi fa». E i cristiani? «A livello di popolo, con l’inizio delle violenze, è cominciata a serpeggiare tra i cristiani la paura, frutto, da una parte, di quella che potremmo chiamare la “memoria storica” di questa componente religiosa del Paese (per esempio la guerra libanese). Dall’altra, non dobbiamo dimenticare l’ingresso nelle varie città siriane di gruppi armati terroristici dichiaratamente ostili ai cristiani, che possono essere uccisi solo perché portano questo nome. Non che prima tutto fosse roseo, ma certo è che, seppur le leve del potere erano in mano ai musulmani (alaouti o sunniti), i cristiani erano rispettati e potevano accedere anche a posti di qualche responsabilità nell’amministrazione pubblica e nel mondo accademico. In ogni caso, sebbene quello che avviene in Siria non sia un attacco diretto ai cristiani, di fatto li pone di fronte al dramma dell’emigrazione, come unica via per sfuggire alle violenze e per assicurare un futuro ai propri figli. Il dialogo interreligioso non è solo questione siriana».
Come si vive la quotidianità sotto attentati e bombe? «Ad Aleppo i prezzi sono aumentati ancora. Nella parte sotto il controllo dell’esercito siriano il pane è introvabile perché le strade di accesso ai silos di farina sono sotto controllo dei ribelli. La strada che collega Aleppo-Homs-Damasco è pericolosissima. Soprattutto nel primo tratto si rischia realmente la vita. Ma viaggiare in tutto il Paese, a parte sulla costa, è diventato un terno al lotto. Percorsi che prima richiedevano tre ore ora ne necessitano anche 36. Dieci giorni fa terroristi di Jabat el Nouszra sono scesi dal Krak des Chevaliers verso la zona cristiana di Wadi Nazara, hanno eliminato i soldati in due posti di blocco, sono entrati nel primo villaggio cristiano dove si svolgeva una festa e hanno falciato i passanti, soprattutto giovani, che si trovavano nella strada principale. I morti sono stati almeno 18. Poi si sono ritirati. Questo ha gettato nel terrore le famiglie, molte delle quali già sfollate da altri posti della Siria». Esiste a qualche livello la speranza di una soluzione pacifica o politica al conflitto? «Non mi sembra che in queste settimane ci siano stati segnali positivi. Al contrario i combattimenti si sono intensificati in varie parti del Paese e, di conseguenza, la paura dei civili è cresciuta. L’impressione che ho avuto a Damasco la settimana scorsa è di sentire riecheggiare le parole di Isaia (53:7 ): “Era come agnello condotto al macello”. Mai come in quel momento ho capito la realtà dell’Agnello innocente che non può far nulla di fronte alla morte incombente e ingiusta. È questa la realtà della gente soprattutto dopo la minaccia dell’attacco da parte degli Usa: sgomento e desolazione. Ci si guardava negli occhi increduli come a dire: “Attaccheranno davvero?”. I mortai e i razzi dalla periferia sulla città erano molto più numerosi e l’attacco dell’esercito altrettanto pesante». Fonte: Città Nuova online (altro…)
Set 8, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Il progetto “Diritto allo Studio per i bambini birmani”, garantisce l’educazione primaria ai bambini birmani immigrati con le famiglie in Thailandia, per sfuggire a persecuzioni e condizioni di vita poverissime. Nello scorso anno scolastico, sono stati 640 i bambini coinvolti. I genitori, scappati spesso senza portare nulla con sé, lavorano come contadini, con stipendi non garantiti e saltuari. Sovente i bambini devono rimanere a casa ad aiutare i genitori nei campi. L’impossibilità di pagare le rette scolastiche e gli altri costi per lo studio, scoraggia le famiglie, contribuendo all’abbandono scolastico precoce. Il progetto è promosso dall’ong AMU (Azione Mondo Unito), in collaborazione con la controparte locale Good Friend Center, che dal 2006 lavora nella provincia thailandese di Mae Sot. Il Good Friend Center garantisce attraverso 8 scuole situate lungo il confine tra la Thailandia e il Myanmar, l’accesso gratuito all’istruzione a centinaia di bambini. Per aiutare le scuole a raggiungere una maggiore autonomia economica, si sono avviate delle attività produttive le cui entrate vanno a coprire parte dei costi scolastici (stipendi e corsi di aggiornamento per gli insegnanti, un pasto per i bambini, divise e materiale scolastico). Nel 2011 accanto alla scuola New Blood l’AMU ha sostenuto un progetto di allevamento di polli e maiali: un primo aiuto a sostegno dei 450 bambini che la frequentano. Da alcuni mesi, accanto alla scuola, si è affittato un terreno di 5 ettari per avviare una coltivazione di mais e fagioli, che dovrebbe dare un ulteriore contributo alla sostenibilità del progetto. Per questo nuovo anno scolastico sono iniziate anche 2 attività produttive a sostegno delle scuole di Mae Wah Khee e Pa Lu Gyi frequentate da 190 bambini: oltrea all’ allevamento di maiali, un allevamento di pesci. Il progetto prevede un investimento iniziale per l’acquisto di 3.000 pesci e di 10 maiali, lo stipendio per un anno del personale e per i mangimi. L’allevamento dei maiali dovrebbe diventare sostenibile dopo 15 mesi, mentre l’allevamento di pesci dovrebbe dare i primi contributi alle scuole già dopo 5 mesi. Queste attività vanno nella direzione di svincolare le scuole dagli aiuti esterni, continuando cosi a fornire un servizio gratuito a minori che altrimenti non avrebbero accesso allo studio. Fonte: New Humanity – AMU Notizie, (altro…)
Set 7, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Quaranta gli sportivi, allenatori, dirigenti, insegnanti, provenienti da 8 nazioni, fra cui India ed Argentina, protagonisti attivi della Summer School di Sportmeet (rete mondiale di sportivi e di operatori dello sport, espressione della spiritualità dei Focolari nel mondo sportivo). In Belgio, dal 30 agosto al 1 settembre, si sono confrontati sul tema del “valore e criticità della competizione, con momenti culturali importanti: la visita all’Ufficio Sport della Commissione Europea, dove il dott. Gianluca Monte – uno dei dirigenti – ha illustrato il lavoro e i progetti dell’Ufficio che dal prossimo anno avranno un carattere ancora più significativo nelle politiche europee. Il prof. Bart Vanreusel, sociologo dello sport, docente dell’Università di Lovanio, ha illustrato gli aspetti sociologici della competizione nello sport, fra enfatizzazione e criticità. La testimonianza di Frans Verbeeck, espressione della grande tradizione fiamminga nel ciclismo, ha affascinato i presenti con il racconto delle sue sfide ad un altro storico ciclista belga, Eddy Merckx.
Un intervento di particolare rilievo è stato quello di Michel D’Hooghe, membro dell’esecutivo della FIFA e presidente della Commissione Medica di FIFA e UEFA: uno sguardo a 360 gradi sul calcio mondiale di ieri e di oggi, sugli interessi economici legati al calcio, ma anche sui progetti sociali sostenuti dal massimo organismo mondiale del football. La visita a Respiro, una moderna palestra di Rotselaar che unisce i canoni del fitness di alto livello con la valorizzazione della dignità della persona, ha permesso ai partecipanti di sperimentare in concreto cosa significhi uno sport orientato alla fraternità. Appuntamento per tutti al congresso internazionale di Sportmeet, dal titolo Live your challenge, in programma in Italia, a Pisa, dal 4 al 6 aprile 2014. (altro…)
Set 7, 2013 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Durante i mesi di luglio ed agosto, in tanti paesi dell’emisfero boreale si sono svolte le Mariapoli, appuntamento annuale caratteristico del Movimento dei Focolari. Per alcuni giorni adulti, giovani e bambini, persone delle più varie provenienze, si ritrovano con lo scopo di vivere un’esperienza di fraternità, alla luce dei valori universali del Vangelo. In certi paesi, hanno come linea guida la “regola d’oro” che invita a fare agli altri quello che si vorrebbe fosse fatto a sé. È il caso dell’Algeria, che ha vissuto la propria Mariapoli dal 4 al 6 luglio presso il “Centro Ulisse”, a Tlemcen, con l’originale e impegnativo titolo “L’altro è me”. La comunità del Movimento in Algeria è in gran parte di religione musulmana e la vicinanza con il Ramadan – che richiede un’accurata preparazione -, ha indotto l’organizzazione a svolgere una Mariapoli di soli tre giorni. Nonostante la brevità, i giorni sono stati vissuti in modo intenso, così da permettere di andare a fondo nella scoperta dell’amore al fratello, secondo la spiritualità dell’unità e anche secondo il Corano. Sempre di più le persone che hanno già partecipato alle mariapoli precedenti, desiderano far conoscere questa vita ai loro amici e parenti. E così quest’anno si è dovuto rifiutare alcune iscrizioni per mancanza di spazio. 140 i partecipanti, quasi tutti musulmani, provenienti da diversi punti dall’Algeria, compreso il Sahara. Tante famiglie e numerosi i giovani. Il contributo di questi ultimi è stato di grande rilievo sin dalla preparazione, dimostrando la loro adesione a questo ideale di fraternità.
Anche i ragazzi e i bambini presenti hanno potuto fare l’esperienza di cosa significa amare il prossimo: “Ho capito tutto il bene che può fare l’amore al fratello”; “Mi sono sentita sempre amata”, dicevano due di loro. Alcune famiglie alla loro prima Mariapoli, erano stupite davanti a questo grande ideale di fraternità: “Mi è sembrato di toccare Dio con mano in questi giorni”, commentava una partecipante. “Ho scoperto come amare Dio senza complicarsi la vita”; “Ho trovato una grande serenità”; “Siete la mia seconda famiglia”… Tante espressioni che manifestano la sete di una vita fraterna così necessaria per allentare le tensioni, specie in questo periodo. È stato quest’amore concreto al fratello che ha contributo alla formazione di una comunità in questo Paese, nella quale l’amore e il rispetto prevalgono sulle differenze di cultura, tradizioni e religione. (altro…)
Set 6, 2013 | Centro internazionale, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il Royal Institute for Inter-Faith Studies (RIIFS), fondato ad Amman nel 1994 sotto l’alto patronato di Sua Altezza, il Principe El Hassan bin Talal, offre a livello accademico, con conferenze e pubblicazioni, un contributo per eliminare le tensioni fra le religioni e le culture, promuovendo la pace. Il RIIFS, infatti, mira a promuovere valori etici ed umani comuni, nello sforzo di eliminare stereotipi fuorvianti riguardo all’ ‘altro’. Per l’humus culturale e geopolitico nel quale nasce e per l’attuale criticità del problema, il focus principale del RIIFS è stato e rimane lo studio dei rapporti fra Islam e Cristianesimo, soprattutto nel contesto arabo. Negli ultimi due anni l’Istituto si è, inoltre, impegnato in quello che è stato definito il progetto di ‘Promozione del Messaggio di Amman’. Si tratta di un discorso, pronunciato dallo Sheikh Izz-Eddine Al-Khatib Al-Tamimi, Consigliere di Sua Maestà il Re Abdullah II per gli arabi islamici, Presidente della Corte Suprema del Regno Hashemita di Giordania, alla presenza di sua Maestà il Re Abdullah presso la Moschea degli Hashemiti, in occasione delle celebrazioni di Laylet Al Qader (La notte del destino), il 9 novembre 2004, che ha voluto essere una dichiarazione di impegno al dialogo da parte del mondo musulmano giordano ed un incoraggiamento a lavorare per esso sulle basi dialogiche del Corano. E’ in questo contesto che il Prof. Amer Al Hafi, Direttore Associato e responsabile del Comitato di Ricerca del RIIFS, ha invitato la Presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce, in questi giorni in Giordania, a rivolgersi ad un qualificato gruppo di rappresentati istituzionali per offrire il contributo che il Movimento dei Focolari porta nell’ambito del dialogo interreligioso, con una particolare attenzione ai rapporti con l’Islam. L’incontro si è tenuto presso la Arab di Thought Forum (Foro del Pensiero Arabo) alla presenza di una settantina di invitati, fra cui due ex-ministri e personalità di rilievo nell’ambito culturale. Il Dr. Kamel Abu Jamer, già Ministro degli Esteri del Regno di Giordania, ha aperto la serata presentando Maria Voce come un’amica “del nostro Paese, l’unica nazione della regione dove tutte le religioni sono libere di essere praticate, in osservanza del vero spirito dell’Islam che è uno spirito di pace. Ogni religione deve riconosce l’altro”.
L’intervento di Maria Voce si è incentrato sull’esperienza di dialogo nata grazie alla figura carismatica di Chiara Lubich, sottolineando, tuttavia, come il mondo attuale di fronte alle sfide che si trova ad affrontare abbia già in sé dei tentativi di dialogo di grande rilievo e fra questi, ha riconosciuto la Presidente, la Giordania offre un esempio significativo. E’ un “paese dove musulmani e cristiani vivono da centinaia di anni fianco a fianco, offrendo una grande testimonianza di buona coesistenza. Esprimo quindi la mia stima per la famiglia Hashemita che ha saputo sostenerla e svilupparla con saggezza e lungimiranza lungo gli anni.” Maria Voce ha manifestato anche grande apprezzamento per “le innumerevoli iniziative promosse da Sua Altezza il Re Abdullah II Ibn Al-Hussein per rinforzare la coesistenza, tra cui il Messaggio di Amman del 2004, la “Kalimat Sawa” (parola comune tra noi) del 2007 e la sua importante iniziativa internazionale del 2010, accolta dall’ONU, di indire ogni anno una settimana dedicata alla concordia tra le persone di differenti fedi.” Tracciando, poi, lo sviluppo del contributo dei Focolari al dialogo, dopo aver sottolineato l’amore come sua tipica metodologia che si realizza attraverso quella che Chiara Lubich aveva definito l’arte di amare, ha toccato le esperienze più significative di dialogo islamo-cristiano, di cui i Focolari sono stati testimoni in questi decenni. Si è fatto riferimento al rapporto nato in Europa con molti musulmani arrivati in questo continente per via di flussi migratori, l’esperienza di Tlemcen in Algeria, quella negli Usa con i seguaci dell’Imam W.D. Mohammad ed altre nel contesto del Vicino Oriente. Proprio in questi Paesi il dialogo assume un valore particolare. Infatti, “anche se cristiani e musulmani vivono insieme da molti secoli, spesso il dialogo interreligioso richiede il vincere incomprensioni del passato per riscoprirsi fratelli. Per questo siamo impegnati anche noi con iniziative diverse per riacquistare con forza questa mentalità. […] il lavorare insieme sulla base dell’amore e della misericordia porta numerosi frutti. Si sperimenta spesso in questa famiglia che il cristiano diventa un cristiano migliore, che il musulmano diventa un musulmano migliore, e che la società, frutto di questa collaborazione, diventa anche essa migliore. Leggi il testo integrale (altro…)
Set 6, 2013 | Centro internazionale, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Si parla assai del dovere di testimoniare che il cristiano ha nella vita sociale: testimoniare Cristo. Questo vuol dire in pratica che il mondo, vedendo come il cristiano parla, opera, scrive, soffre, o gode, capisce chi sia Cristo, a condizione che quel cristiano faccia ogni cosa in modo da dare onore a Dio mediante Cristo. La cosa parrà così ardua da sconfinare nell’utopia. E invece poiché ci è richiesta da Cristo medesimo, vuol dire che è possibile. Egli ha ritenuto possibile, ed esige da ciascuno di noi, che siamo perfetti in terra come il Padre nostro nei Cieli: nientedimeno! Nel tempo nostro la testimonianza si esige soprattutto nel settore sociale, economico e politico, poiché in esso più comunemente si nega Dio e si tradisce il Vangelo con ideologie materialistiche, con egoismi efferati, con abusi demagogici. Tocca al cristiano di purificare quell’ambiente, operando con la purezza della vita, la libertà della sua tenuta etica, il sacrificio di sé. Difatti la maniera sicura per curare i mali sociali sta nel curare la coscienza in noi del bene sociale e poi affermarla, con la parola, con l’azione, col voto, in casa, all’ufficio o all’officina, in posti di responsabilità e di esecuzione, fra grandi e piccoli. Qualunque cosa si faccia, anche se si mangi o si beva, si faccia in modo da onorare Dio. La gente scettica o incredula o dubitante si converte se riconosce in noi Cristo. Il fascino perenne e l’azione salutare d’un S. Francesco, derivano dal fatto che si riconosce in lui la sagoma di Cristo. Un compito enorme così viene a noi assegnato: un compito divino. Da me si esige d’essere Cristo vivo anche quando siedo in cattedra, anche quando scrivo su un giornale, anche quando assisto un canceroso in clinica. Ogni momento si ha da esserlo in relazione coi fratelli, pur se repellenti e avversi. Noi amiamo il fratello, e il fratello ci apre il varco a Dio. Per tal modo s’incarna il divino nella struttura umana, nella politica, nell’economia, nell’arte, nel lavoro. E poiché ciascuno di noi vive il suo tempo coi suoi bisogni e attese e problemi, per tal modo porta l’anima del Cristo, l’ispirazione del Vangelo nella soluzione della crisi della sua epoca, trasformandola in processo di purificazione, in mezzo per ridivenire liberi. Igino Giordani in: Parole di vita, Società Editrice Internazionale, 1954 (altro…)
Set 5, 2013 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
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Condividere buone prassi e iniziative presenti in contesti culturali assai diversi, per farne emergere linee pedagogiche condivise improntate alla fraternità e alla pace. Questo l’obiettivo di “Learning Fraternity” (Castel Gandolfo – Roma, 6-8 settembre), convegno-laboratorio a cui partecipano 650 educatori di 35 Paesi, articolato in conferenze, workshop, stand e ‘buone prassi’. Il convegno assume un rilievo e una finalità particolare mentre papa Francesco si fa portavoce del “grido della pace” che sale “dall’unica grande famiglia che è l’umanità”. Lo dicono in una lettera al Papa i promotori del convegno. Protagonisti del meeting saranno coloro che a vario titolo, si confrontano quotidianamente con il compito di educare: famiglie, insegnanti, animatori di gruppi, studiosi del settore, gli stessi ragazzi. A parlare di “Educazione e Globalizzazione” e delle connotazioni che essa assume in America Latina, Africa ed Europa, tre esperti: Nieves Tapia, coordinatrice del Programma Nazionale di Educazione solidale del Ministero di Educazione, Scienza e Tecnologia dell’Argentina, Justus Mbae Gitari, professore di Pedagogia alla Catholic University of Eastern Africa di Nairobi, Giuseppe Milan, professore ordinario di Pedagogia interculturale e sociale all’Università di Padova. Il tema “Educazione e Relazione” viene approfondito da Paula Luengo Kanacri, cilena, ricercatrice al CIRMPA, UniversitàLa Sapienza di Roma e da Teresa Boi, italiana, insegnante e pedagogista. Nei workshop si affronteranno tematiche trasversali: dalla cultura della legalità al rapporto genitori-figli, dalla prevenzione al bullismo alla comunicazione coi new media, dall’integrazione sociale all’apertura della scuola alla città, dallo sport alla danza.
Gli stand espongono buone prassi nei contesti culturali di 20 nazioni, tra cui Congo, Pakistan, Colombia, Egitto. Alcuni esempi: cominciando sotto un albero in un quartiere tra i più poveri della città di Santo Domingo, nasce la scuola “Café con Leche”, con attualmente 500 bambini e un percorso di scoperta di sé stessi e degli altri, nella diversità e ricchezza di etnie. Iniziato in Egitto, il progetto “la Pace incomincia da me” oggi coinvolge più di 1500 ragazzi, professori e direttori di 82 scuole in altri 40 Paesi, che promuovono il Festival internazionale per la Pace. In Italia il “Progetto Pace” porta avanti iniziative da 23 anni, interessando 100.000 giovani in più di 400 scuole, in rete con giovani di alcuni Paesi dell’Europa dell’Est, attraverso annuali viaggi umanitari, solidarietà a Paesi devastati da guerre o catastrofi, interazione con gli stranieri e coi diversamente abili. Sabato 7 settembre è prevista una trasmissione in diretta streaming con diverse nazioni (http://live.focolare.org). Il programma sarà idealmente collegato alla giornata di digiuno e preghiera, indetta da Papa Francesco per la pace in Siria e in tutto il mondo. Con New Humanity (ONG che gode dello Status Consultivo Generale all’ECOSOC dell’ONU), promuovono l’evento 4 agenzie educative dei Focolari: il Movimento Umanità Nuova, l’Associazione EDU (Educazione e Unità), l’ONG Azione Mondo Unito (AMU) ed il Movimento Ragazzi per l’Unità. L’evento gode del patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.
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Set 4, 2013 | Centro internazionale, Chiesa, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
La notizia, quasi inattesa, che confermava l’udienza, era giunta nel tardo pomeriggio di ieri e aveva riempito di soddisfazione i membri dei Focolari in partenza per i loro paesi al termine dei vari eventi a cui avevano partecipato nei giorni scorsi. Ecco le prime impressioni a caldo di Maria Voce, colte al termine dell’incontro. Maria Voce, un primissimo commento a caldo… «Sua Maestà ci ha accolto con grande calore, dicendosi onorato di questa visita, ed ha desiderato sapere come era andato il nostro lavoro qui in Giordania. Ho, quindi, ringraziato per l’accoglienza che il Paese ci ha riservato, sottolineando che il motivo della mia visita era proprio quello di portarGli il ringraziamento mio e di tutti i membri del Movimento. Ho, poi, avuto modo di informarlo che eravamo di vari Paesi, cristiani e musulmani, tutti legati da questo spirito di fratellanza universale. Mi è sembrato importante mettere in evidenza anche che una serie di incontri di questo tipo hanno potuto svolgersi proprio in Giordania grazie allo spirito di apertura e tolleranza che caratterizzano il Paese». Quale è stata la reazione di re Abdullah II? «Mi ha chiesto ‘E noi cosa possiamo fare per continuare questo lavoro?’. Ha espresso la sua preoccupazione per la situazione nella regione, per le grandi sfide e non ha nascosto la sua preoccupazione per le comunità cristiane. Soprattutto, però, mi ha detto che dobbiamo affrontare insieme questa crisi e queste incertezze».
Ci sono stati accenni alla sua recente visita a Papa Francesco? «Ho comunicato al re la nostra gioia nel vedere le sue foto con il papa sui giornali e vari organi di stampa. E lui subito ha sottolineato che si è trattato di una delle visite più belle che ha fatto in questi anni. E riferendosi al papa mi ha detto: ‘Abbiamo sentito di essere fratelli’». E alla conclusione della visita? «Da parte mia l’ho ringraziato perché il fatto stesso di avermi ricevuta ha dato visibilità a questa nostra presenza qui. Da parte sua, mi ha detto che in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo possiamo rivolgerci a lui. ‘Chiedete qualsiasi cosa e siamo a vostra disposizione. Sono vostro fratello e mi metto a vostra disposizione’». Dall’inviato Roberto Catalano Fonte: Città Nuova online (altro…)
Set 4, 2013 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo
«Due parole s’impongono in queste ore estremamente drammatiche e pericolose: impegno totale nel rispondere a papa Francesco con la preghiera e il digiuno e gratitudine per aver dato voce ai cuori di milioni di uomini di tutte le fedi e di popoli di tutte le latitudini».
Così Maria Voce esprime il sentire del Movimento dei Focolari da Amman, in Giordania, dove sta incontrando le comunità dei Focolari dei Paesi di Medio Oriente e Nord Africa. Un mosaico di Chiese (cattolici, copto-ortodossi, greco-ortodossi e greco-cattolici, maroniti, armeni, caldei, siro-ortodossi e siro-cattolici) ed una nutrita rappresentanza di musulmani provenienti dall’Algeria, Marocco, Turchia e Giordania. Papa Francesco afferma nel suo accorato appello che «non è la cultura dello scontro, la cultura del conflitto» a costruire «la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo: questa è l’unica strada per la pace». Ed è toccante sentire l’eco che arriva da famiglie e giovani della comunità dei Focolari di Aleppo: «Continuiamo nonostante tutto a costruire ponti di amore e unità con gli altri […], seminiamo la speranza nell’umanità sofferente attorno a noi, riempiamo i cuori tristi con la presenza di Dio, facciamo di tutto per portare l’amore agli altri. […] E preghiamo per la pace tanto minacciata nel mondo e nel Medio oriente, soprattutto in Siria, Egitto, Libano ed Iraq e perché trionfi l’amore di Dio nel mondo». Con tutti gli uomini di buona volontà, gli aderenti dei Focolari intensificano il loro personale impegno con il diffondere e moltiplicare “gesti di pace” cominciando dai propri ambienti, come incoraggia a fare papa Francesco. Inoltre si raccolgono in preghiera quotidiana per la pace alle ore 12, di ogni fuso orario, nei 194 Paesi dove il Movimento è radicato. Il motivo viene sintetizzato da Maria Voce: «Per metterci di fronte a Dio e porci al suo servizio, perché possa usarci come strumenti di pace in tutti i nostri Paesi”. I membri dei Focolari parteciperanno alla giornata indetta dal Papa per il prossimo 7 settembre per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero, unendosi alle forme più varie di preghiera, nelle parrocchie, nelle comunità, sulle strade e nelle case, in centinaia di città del mondo. Comunicato Stampa (altro…)
Set 3, 2013 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Nel contesto incantevole della cittadina svizzera di Einsiedeln, con i suoi prati verdi, il lago e l’Abbazia millenaria, si è svolto l’incontro annuale dei responsabili dei sacerdoti volontari, appartenenti al Movimento dei Focolari. 60 partecipanti di 11 nazioni europee, più un rappresentante del Brasile e uno dalle Filippine. Einsiedeln rappresenta l’ultima tappa di un pellegrinaggio ideale alla riscoperta delle radici del carisma dell’unità e dell’evolversi della vocazione dei sacerdoti volontari come una delle tante diramazioni dei Focolari. Trento (2009), Ottmaring (2010), Loreto (2011), Budapest (2012), Einsiedeln (2013), ognuno di questi posti, rappresentano una tappa significativa nella storia del Movimento. In particolare Einsiedeln e la vicina Oberiberg, dove Chiara Lubich e le sue prime compagne, agli inizi degli anni ‘60, hanno compreso in modo nuovo i vari aspetti del carisma che oggi caratterizzano la vita dei Focolari.
Attraverso le meditazioni e la visita ai luoghi percorsi da Chiara e dal primo gruppo, “ho riscoperto la bellezza dell’Ideale dell’unità – ha detto uno dei partecipanti – e voglio diffonderlo con la vita e la testimonianza dell’amore scambievole vissuto nella quotidianità”. In questa ottica, si è avuta una maggiore comprensione del significato di quei luoghi che li ha spinti a scegliere di andare ancora “nelle periferie esistenziali” a irradiare la luce del Vangelo, nella Chiesa e nell’umanità. “Era come aver ascoltato un concerto – così si è espresso un altro partecipante – che ti stupisce per le note nuove che vi si scoprono. Vogliamo ripartire dal Vangelo, come essenza della nostra vita e non dalle tante attività da fare; questi giorni sono diventati per me come un ‘trampolino di lancio’ per trascinare tanti a Dio”. Un altro punto focale dell’incontro: l’oggi del Movimento dei Focolari e del ruolo specifico dei sacerdoti volontari. Sono stati di guida di questo approfondimento i diversi interventi fatti da Maria Voce, presidente dei Focolari, durante quest’ultimo anno.

l’Abbazia benedettina
Insieme ai “luoghi della memoria” del Movimento, di grande interesse sono state le visite ad alcuni luoghi storicamente e culturalmente significativi della Svizzera: l’Abbazia benedettina, con i suoi secoli di tradizione spirituale e teologale; il paese natale di San Nicola di Flüe e della sua esperienza mistica. Il patrono della Svizzera, ha sorpreso tutti con la sua carica simbolica per la storia della Confederazione Elvetica, in una sintesi sorprendente tra spiritualità, cultura e politica; ancora, la Zurigo “riformata” di Huldrych Zwingli, con il suo richiamo vivo ad un’unità improrogabile tra le confessioni che si richiamano all’unico Vangelo. “Come sacerdoti della Chiesa – hanno concluso –, legati spiritualmente ad un carisma dei tempi moderni, abbiamo sentito in modo nuovo la responsabilità nei confronti dell’umanità di oggi: un’avventura divina che lo Spirito ci sprona a percorrere”. (altro…)
Set 3, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Quando Giovanni Paolo II ha visitato l’isola nel 1988 ha detto: «che Cuba si apra al mondo e che il mondo si apra a Cuba», oggi molti cubani aggiungono: «che Cuba si apra a Cuba»; quasi facendo eco alle parole di José Martí: «per essere grandi, basta cercare la grandezza». Da un po’ di tempo è in marcia un progetto per realizzare aziende con la logica della ESS (Economia Sociale Sostenibile) e dell’EdC (Economia di Comunione) in diverse località di Cuba. Il progetto si chiama «Formazione alla cultura della fraternità, appoggio e assistenza a piccole imprese economiche e iniziative socio-culturali». Patricia Silva e Marisol Cuadrado, argentine, hanno realizzato dei manuali, adatti al contesto cubano, rivolti a formatori ed imprenditori; alla fine dello scorso luglio, Marisol ´andata a Cuba insieme a Carolina Carbonell, della Commissione Nazionale Argentina dell’EdC.
“Sono stati giorni belli ed intensi: non si può tornare uguali a come si è partiti – ci racconta Carolina -. Insieme a Ernesto e a Kike, due economisti cubani con la passione per l’EdC, abbiamo iniziato una serie di workshop a La Habana, Camagűey e Florida. Queste ultime città del centro del Paese”. “Pensavamo che avremmo lavorato con degli imprenditori parlando di affari, ma quando comprendi Cuba ti rendi conto che devi retrocedere di qualche passo per iniziare con i sogni e con la costruzione di rapporti basati sulla fiducia. Per questo motivo gli workshop iniziavano sempre con una dinamica di presentazione a coppie: ognuno aveva a disposizione qualche minuto per conoscere l’altro, ascoltarlo, aprirsi a sua volta e poi presentare il proprio compagno. Le esperienze che ne sono nate sono state bellissime, come se da sempre possedessero l’abitudine alla comunione”. Dopo, si procedeva con il lavoro in gruppo, sull’esperienza dei primi imprenditori dell’Economia di Comunione, come sono stati gli inizi, come si sono decisi a rischiare per organizzare le loro imprese secondo questi principi.
Carolina ci sorprende: “La dinamica del nostro workshop è risultata essere un gioco: la caccia al tesoro. Attraverso diverse tappe li aiutavamo a scoprire i loro sogni, i loro talenti, il loro progetto di vita, il loro tesoro più grande… Un’esperienza forte l’abbiamo vissuta all’workshop di Florida con un meraviglioso gruppo di contadini”. “Abbiamo certamente scoperto il meglio di Cuba: la sua gente, molto più bella delle splendide spiagge che affollano i turisti – afferma Carolina. Abbiamo sperimentato che la cultura, il calore e la generosità di questo popolo non ha prezzo, né limiti. Molte volte un imprenditore rischia la sua impresa per salvare un vicino. Hanno i nostri stessi sogni: libertà, uguaglianza, sviluppo ed hanno il miglior capitale per riuscire. Nel nostro viaggio nell’Isola – continua – non abbiamo trovato amici, abbiamo trovato dei fratelli”. (altro…)
Set 2, 2013 | Centro internazionale, Cultura, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
1° settembre: accorato “grido” di papa Francesco per la pace in Medio Oriente.
30 e 31 agosto: ad Amman s’incontrano 500 giovani ed adulti, laici e sacerdoti, religiosi e vescovi, che rappresentano il Movimento dei Focolari in questa parte di mondo. Sono arrivati dalla Grecia fino all’Algeria (eccezion fatta per Libia e Tunisia). Presenti anche dal Marocco, dalla Siria, dall’Iraq e da alcuni Paesi del Golfo Persico, dagli Emirati Arabi. Sono momenti tutt’altro che facili in questa terra, e molti hanno fatto l’impossibile per essere presenti alla visita di Maria Voce e Giancarlo Faletti. Dalla Siria è arrivata una lettera accolta da un applauso scrosciante. “Sapete che viviamo un tempo difficile […] in mezzo a questo dolore, continuiamo nonostante tutto a costruire ponti di amore e di unità con gli altri […] seminiamo la speranza nell’umanità sofferente attorno a noi, riempiamo i cuori tristi con la presenza di Dio, facciamo di tutto per portare l’amore agli altri. […] Preghiamo oggi con voi per la Pace tanto minacciata nel mondo e nel Medio oriente, soprattutto in Siria, Egitto, Libano ed Iraq e perché trionfi l’amore di Dio nel mondo”. C’erano cristiani di un mosaico di Chiese (cattolici, copto-ortodossi, greco-ortodossi e greco-cattolici, maroniti, armeni, caldei, siro-ortodossi e siro-cattolici), ed una nutrita rappresentanza di musulmani provenienti dall’Algeria, ma anche da Marocco, Turchia e Giordania. Uno spaccato che fa dire che l’idea dell’unità non è utopia; come ha detto Maria Voce: «Vedendovi, come si fa a dubitare del mondo unito!» Si è respirata per due giorni aria di fratellanza vera. Chiara Lubich era stata in visita ad Amman nel novembre 1999; ma già nel ‘69 aveva affermato che “in tutto il Medio Oriente ci sono i focolai di guerra, per cui la pace è sempre in pericolo: cosa possiamo fare noi che portiamo l’ ideale dell’unità? Dobbiamo fare che questi fratelli si amino, questo corpo deve risanarsi. Qui ci deve essere la salute dell’umanità.”
Le esperienze dei diversi Paesi hanno sottolineato come i passi fatti dai Focolari siano mirati a questa finalità: portare il dialogo come via alla pace. Si è partiti dall’Algeria e Turchia, a raccontare come si è sviluppato il dialogo con i musulmani e quello ecumenico con gli ortodossi. Non è stato un cammino facile: tutt’altro! Chi partecipa a questa esperienza non ha reticenze nell’evidenziarne le criticità, ma anche la decisione di andare avanti. Fino al febbraio del 2012, quando nella sua visita a Tlemcen, Maria Voce ha confermato che in Algeria c’è la presenza di musulmani dei Focolari. Non meno profetiche sono le piccole grandi storie di come il Movimento è iniziato in Turchia, Grecia, Cipro, Libano, Terra Santa, Giordania, Siria, Iraq e Egitto. Si tratta di Paesi, dilaniati in un momento o nell’altro, dalla guerra, dove, nonostante le difficoltà, questo spirito ha trovato le strade per svilupparsi anche con attività di assistenza sociale, oltre che di impegni nel quotidiano per guarire ferite dolorose. E come ha fatto notare Mons. Giorgio Lingua, nunzio per la Giordania e l’Iraq, il dialogo è un rischio, ma costruisce rapporti di fiducia reciproca che si cementano nel tempo. Dal canto suo il Prof. Amer Al Hafi, musulmano, vice-direttore del prestigioso Royal Institute for Inter-faith Study di Amman, ha affermato: “Il dialogo è una grazia di Dio per noi. Attraverso il dialogo, io capisco quanto è grande Dio che ci permette di gustare la diversità”.
L’incontro con Maria Voce e Giancarlo Faletti ha affrontato le problematiche attuali di questa parte di mondo… che toccano tutti da vicino, come difficoltà quotidiane e la morte, per arrivare ai problemi che la guerra crea a famiglie e al loro futuro. Sono emerse anche le barriere esistenti fra i vari Paesi della regione e si è approfondito il rapporto fra musulmani e cristiani ed il ruolo dei musulmani all’interno dei Focolari. Alla conclusione, Maria Voce ha invitato tutti ad un momento di silenzio per chiedere il dono della pace: “mettendoci di fronte a Dio per porci al suo servizio, dicendogli di usarci come strumenti di pace […] in tutti questi Paesi”. Dall’inviato Roberto Catalano Foto: Claude Gamble (altro…)
Set 1, 2013 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Dolore condiviso Una compagna di mia figlia aveva perso in un incidente il padre e una sorella. Conoscevo solo di vista la mamma. La spinta era di andare a trovarla, ma ho capito che non bastava una visita: dovevo fare qualcosa di più. Sono passata al mercato, ho comprato vari generi alimentari e glieli ho portati. Non avevo però il coraggio di parlarle. Cosa potevo dirle? Come trovare il modo di consolarla? Mi sono fatta forza e sono tornata più volte a trovarla. Avendo saputo anche che aveva bisogno di soldi, le ho portato una piccola somma. Dopo alcuni giorni l’ho trovata più forte, con maggior fiducia nella vita e grata per quell’amicizia nata da un dolore condiviso. (P.G. – Bolivia) Licenziamento Nell’azienda dove lavoravo da 25 anni era arrivato il nuovo direttore, giovane e senza esperienza. Quale portavoce delle apprensioni dei dipendenti dovevo evidenziare i suoi errori al consiglio di amministrazione, di cui faceva parte anche la moglie. Rischiavo di perdere il posto, ma ritenevo che la verità dovesse essere detta. Nello stesso tempo non volevo rompere il rapporto, per cui cercavo le parole giuste per non inasprire la situazione. Dopo quasi due anni trascorsi così, una mattina il direttore mi ha comunicato il mio licenziamento. Pur scosso, ho risposto che avrei fatto tuta la mia parte fino all’ultimo giorno di lavoro. Poco prima del termine mi ha offerto di rimanere. La sua, diceva, era stata una decisione avventata. Nel frattempo però, io e mia moglie avevamo deciso di avviare una nuova azienda, per cui l’ho ringraziato, declinando l’offerta. L’ultimo giorno è stato ricco di sorprese, l’azienda ha organizzato una festa con doni e una lettera di ringraziamento. Anche gli operai mi hanno espresso gratitudine per quanto avevo fatto per loro. (E.C. – Svizzera)
Al lavatoio Giorni fa sono andata al lavatoio pubblico, vicino a casa mia, per fare il bucato. C’era un bel sole e tante donne lavavano i panni. Stavamo chiacchierando allegramente quando è arrivato un anziano. Non ci vedeva quasi. Aveva due lenzuola, una camicia e il suo turbante da lavare e chiedeva che gli facessimo un po’ di posto. Nessuna voleva spostarsi. Mi sono rivolto a lui: “Baba – gli ho detto come si usa con le persone anziane –, dammi le tue cose che te le lavo io”. Le altre si sono messe a ridere: “Con quella montagna di panni che ti ritrovi, mica dirai sul serio…?”. Ho ripetuto al Baba l’invito e ho cominciato a lavare le sue lenzuola. Era molto contento, mi ha dato la sua benedizione paterna e, prima di allontanarsi, ha voluto lasciarmi per forza il suo pezzetto di sapone che custodiva gelosamente. Nessuna rideva più. Nel silenzio, è successo qualcosa di nuovo. C’era chi prestava la sua bacinella all’altra, chi porgeva la brocca piena d’acqua a quella più lontana… Era iniziata una catena di collaborazione. (F.N. – Pakistan) (altro…)
Set 1, 2013 | Chiara Lubich, Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Spiritualità
http://vimeo.com/72202960 © Centro Chiara Lubich Mentre in alcuni paesi del Medio Oriente – dove convivono fedeli di diverse religioni -, si vivono situazioni difficili, proponiamo lo stralcio di una conversazione di Chiara Lubich durante un convegno di cristiani e musulmani amici del Movimento dei Focolari. Era il 1° novembre 2002. Il tema affronta “Alcune caratteristiche dell’amore al prossimo” e già dalle prime battute si coglie il rapporto fraterno fra i numerosi partecipanti, attuale e forte testimonianza di un’amicizia tra cristiani e musulmani che non solo è possibile, ma che è già realtà fra tante persone che abitano nei paesi attualmente in conflitto. “Carissimi fratelli e sorelle, è con grande gioia che vi do il benvenuto. Che il Signore benedica questo convegno e gli dia di portare ottimi frutti”, sono le parole con le quali Chiara saluta il gioioso auditorio. Inizia il suo intervento offrendo, anzitutto, l’esperienza del suo incontro con Dio: un Dio che è Amore e che spinge ad amare i fratelli. Sottolinea con forza che l’amore del prossimo, fatto di misericordia, benevolenza, compassione, solidarietà, carità… “è di un’importanza capitale se vogliamo costruire quella fraternità di cui il mondo ha tanto bisogno”. Ascolta il video: L’amore al prossimo (altro…)
Ago 31, 2013 | Cultura, Focolari nel Mondo
Il Burkina Faso, “la terra degli uomini integri”, stato dell’Africa Occidentale, è uno dei Paesi più poveri del mondo. La popolazione è concentrata nel centro-sud del Paese ma, a causa del forte tasso di disoccupazione, in molti migrano stagionalmente nei Paesi confinanti. Gran parte della sua economia è finanziata da aiuti internazionali. Bobo-Dioulasso è una città multietnica e multiculturale per via del suo storico ruolo di crocevia delle rotte commerciali trans-sahariane. In uno dei suoi quartieri più popolati e poveri, Sarfalao, dal 2005 l’Associazione Teens4Unity promuove il progetto Seme di Fraternità, rivolto ai ragazzi. L’iniziativa, inserita nel progetto di partenariato tra ragazzi del Nord e Sud del mondo Schoolmates, offre un doposcuola e borse di studio a chi non ha la possibilità di frequentare la scuola a causa della situazione economica e delle condizioni di povertà. Nel corso degli anni, il progetto si è poi ampliato offrendo ad un numero sempre più grande di ragazzi lezioni di sostegno scolastico e formazione umana e sociale, organizzate secondo i vari livelli scolastici: c’è chi ha bisogno di essere aiutato in inglese, chi in matematica, chi in francese…. Lo scopo: aiutarli a superare gli esami finali. Grazie alla borsa di studio due ragazze hanno frequentato un corso di formazione professionale: una sta prendendo lezioni di cucito ed un’altra sta studiando per diventare parrucchiera.
Ai ragazzi e anche alle famiglie dei più poveri viene fornito un pasto che spesso, per molti di loro, è l’unico della giornata. Nell’area riservata allo sport, con l’aiuto della Cancelleria dello sport dell’Austria, si sono potuti realizzare una tettoia, un recinto ed un deposito materiali. Attraverso il progetto gli insegnanti possono acquistare il costoso materiale scolastico che poi, rivendono alle famiglie a prezzo ridotto rendendone possibile l’acquisto. Questo consente ai genitori di sentirsi parte attiva nell’educazione dei proprio figli. Si cerca di fare tutto, sempre, con una profonda attenzione alla dignità della persona, in uno scambio reciproco basato sul dare e cercando di far crescere il rapporto fra insegnati, ragazzi e genitori. Alcune mamme, ad esempio, vanno, con gioia, a cucinare per tutti. Ad esse, di tanto in tanto, si dà una piccola ricompensa in denaro che permette loro di provvedere alle necessità della famiglia. Un ragazzo che riceve l’aiuto dal progetto, volendo a sua volta aiutare gli altri, ha fabbricato un’altalena per i più piccoli. Non mancano momenti di gioco e di vita insieme durante i quali si cucina, si imparano a fare i fiori di carta, caramelle, torte, marmellate, ecc… e ci si diverte con canti e allegria! In un momento di incontro con i ragazzi si è parlato di diritti e doveri dei bambini e dei ragazzi. Ne è nato un dialogo. Alla domanda se qualcuno poteva citare un diritto dei ragazzi, uno ha risposto: “Amare”! Fonte: www.school-mates.org (altro…)
Ago 30, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
“
L’aggravarsi della situazione siriana richiede una valutazione approfondita degli strumenti politici e diplomatici di cui la comunità internazionale dispone per la risoluzione di tale conflitto. In primo luogo riteniamo che vadano urgentemente esplorate tutte le possibilità ancora esistenti per soluzioni negoziali della crisi, sul solco delle iniziative che avevano preso avvio a Ginevra; tale percorso avrebbe, infatti, effetti di maggiore stabilizzazione all’interno e tra i Paesi dell’area medio orientale. In secondo luogo l’accertamento delle responsabilità sull’uso di armi chimiche deve avvenire con il rigore richiesto dalla gravità della violazione secondo modalità trasparenti e da parte di organi indipendenti sotto mandato dell’ONU, in condizioni di piena operatività. Nessun intervento deve, comunque, essere mai compiuto senza uno specifico mandato dell’ONU. Al di fuori di tale contesto nessuna iniziativa può considerarsi legittima. Leggi tutto (altro…)
Ago 29, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
«La mia azienda, la Tecnodoor sas, progetta e realizza serramenti automatici e manuali per usi industriali e civili a Isera (TN). Già dal 1994 aderisce all’Economia di Comunione, improntando l’attività ad un nuovo modo di fare impresa: rapporti rinnovati, massima collaborazione a tutti i livelli, sia all’interno con le maestranze e tra i soci, che all’esterno con la clientela. La crisi dell’attuale fase economica ci ha toccati proprio nell’aspetto che rappresenta la vita e la salute di un’azienda: i crediti. Dopo un’attenta valutazione delle inadempienze, decidiamo di prendere delle contromisure per riportarci nei bilanci, cercando strategie nuove per il recupero dei crediti. Ma come? Negli anni si è lavorato onestamente, ma soprattutto abbiamo costruito rapporti di fiducia con la clientela: come fare ora per non guastarli pur dovendo chiedere di saldare i debiti? Una notte proprio non riuscivo a dormire e rimuginavo tanti pensieri. La domanda di fondo era questa: come deve comportarsi un imprenditore che desidera essere coerente al “Progetto EdC” per recuperare i suoi legittimi crediti? Penso a quali sono i punti fondamentali da tenere fermi per non uscire dai “paracarri” e lucidamente via via mi si chiariscono alcune modalità operative: a) gestire “il recupero del credito” non come una cosa mia, ma come un incarico ricevuto; b) non rompere le relazioni, ma piuttosto cercare di rinforzarle; c) ascoltare tutte le sofferenze che anche l’altra azienda o l’altro cliente sta vivendo; d) esporre oggettivamente la “sofferenza” della nostra azienda e le conseguenze.
Dopo quella notte insonne, ho voluto sperimentare sul campo il frutto delle mie riflessioni. Con animo il più possibile “distaccato” dal non facile compito e con la convinzione che ogni prossimo – sia che fosse un creditore, oppure un dipendente o un fornitore – era un “fratello”, mi sono messo ad ascoltare fino in fondo ognuno per telefono oppure incontrandolo di persona. Il risultato? Abbiamo cominciato a ricevere i pagamenti per intero o in modo dilazionato. Tuttavia la cosa più importante è che non si è rotto o incrinato nessun rapporto, ma anzi con tutti i clienti si è rafforzata la fiducia e la stima». (Pietro Comper) Fonte: Inserto EdC allegato a Città Nuova n.13/14 – 2013 (altro…)
Ago 28, 2013 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
“L’incontro con altri carismi è qualche cosa che mi affascina, e realizzarlo nei luoghi dove Chiara Luce Badano ha vissuto con radicalità il Vangelo, gli ha dato una sfumatura di novità e giovinezza”. Così scrive Alessandro, giovane religioso degli Oblati di Maria Immacolata, uno dei 22 giovani, che si sono dati appuntamento a Sassello, paese natale della giovane beata, dal 19 al 23 agosto. Il meeting “Di Luce in Luce – Chiara Luce per i giovani consacrati” è stato uno spazio per giovani religiosi e religiose di diversi carismi; un laboratorio in cui i partecipanti hanno scoperto ciò che li accomuna e si sono interrogati sulla loro vocazione, di volto giovane, della vita consacrata. Presenti da 7 congregazioni: Frati Minori, Oblati di Maria Immacolata, Suore Francescane dei Poveri, Missionarie di Santa Paola Frassinetti, Fratelli e Sorelle Francescane Missionarie, Piccoli Fratelli di Gesù Risorto di Nuovi Orizzonti e i Missionari della Gioia. “È stata un’esperienza forte – scrive Fra Andrea –; ci siamo lasciati ‘travolgere dallo Spirito’ che ci spingeva a far comunione tra i nostri carismi per far risplendere di nuova bellezza il volto giovane della Chiesa”. “Una splendida occasione di scambio, come giovane consacrata vicina alla spiritualità dei Focolari – commenta Suor Cinzia, delle Francescane dei Poveri –. Una ricchissima esperienza di comunione e un’ottima formazione, un’occasione per riflettere sulla santità del quotidiano cui tutti siamo chiamati. Ho veramente sperimentato che se tra diversi carismi si vive in relazione di amore e conoscenza reciproci, ci si avvicina a Dio”. L’incontro si è strutturato sulle tre parole che hanno costituito lo slogan della beatificazione di Chiara Luce: life, love, light.
Nella giornata Life, P. Theo Jansen, ha illustrato come la vita di Cristo, che anima la Chiesa, sia fiorita nei vari carismi e come li spinga ora alla comunione e all’amore reciproco. Nei laboratori ci si è interrogati su come i carismi rispondano alla missione di Gesù: «Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Gv. 10,10). Di fronte al disagio giovanile e alla crisi economica, due esperienze illuminanti: Matteo Zini (Nuovi Orizzonti), ha mostrato come il carisma della gioia, come vita in pienezza, porti la risurrezione negli inferi della strada (droga, alcool, prostituzione, delinquenza…); e Livio Bertola, imprenditore di EdC, come la vita del Vangelo rinnovi anche il mondo dell’economia. Alla sera, sfogo ai talenti: un simpaticissimo talent show, fatto di giochi, canzoni e cabaret. Nella giornata Love, Fra Andrea Patanè, ha parlato della scoperta dell’amore e delle sue implicazioni, così come intuito e vissuto da Chiara Lubich e dalle sue compagne; P. Jacopo Papi, ha cercato di attualizzare l’esperienza di Chiara Luce nella vita di giovani consacrati; e P. Donato Cauzzo, segretario del Prefetto della Congregazione dei Religiosi, ha evidenziato la forza dello Spirito che spinge i carismi alla comunione per far risplendere ancora di più il volto di Cristo.
Nella giornata Light, la testimonianza di Silvia, che ha vissuto l’esperienza gen con Chiaretta; di Lorenza, del gruppo delle famiglie nuove; e di Giuliano, barista, grande suo amico. Un momento forte: la visita a Sassello guidati da Simona, compagna di scuola di Chiara, e l’intenso momento di preghiera davanti alla tomba della giovane beata. Fra Andrea, dei Fratelli Francescani Missionari, riassume gli intensi 5 giorni vissuti insieme: “Un momento di Cielo, al di là di ogni aspettativa. Come ci hanno trasformati il Signore e Chiara Luce in questi giorni! E come era viva la comunione fra noi, pur nella diversità delle nostre chiamate!”. Sono partiti con questo desiderio di comunione, per portare a tanti la “fiaccola” che Chiara Luce ha voluto passare ai giovani. Prossimo appuntamento: Loppiano 2014. (altro…)
Ago 27, 2013 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Nella cittadella argentina dei Focolari, dal 18 al 19 agosto, 70 ebrei e cristiani hanno vissuto due intense giornate di studio e di dialogo, in occasione della XVII Giornata della Pace. Il tema di quest’anno: “L’amore al prossimo nella tradizione ebrea e nella tradizione cristiana”. Hanno aperto i lavori le testimonianze presentate da 6 ebrei e 3 cristiani, i quali erano stati ad un incontro interreligioso organizzato dai Focolari a Castelgandolfo (Roma), nel maggio scorso. Le loro esperienze hanno evidenziato gli importanti passi in avanti nella reciproca comprensione.
Qual è il segreto del successo e della continuità di queste Giornate della Pace? A dire dagli stessi partecipanti: “lo spazio di scambio sincero che si crea, dove regnano l’affetto ed il reciproco rispetto, dove si è certi della fiducia, dell’ascolto e dell’accoglienza degli altri”. I momenti salienti sono stati tanti. Primo tra tutti il ricordare l’incontro avuto con Papa Francesco che ha suscitato grande emozione. Lidia Erbetta, focolarina teologa, e la rabbina Silvina Chemen della comunità Bet El, hanno proposto, poi, lo studio del testo tratto dal capitolo 4 del Libro della Genesi. Si tratta del noto racconto di Caino e Abele, e della fatidica domanda: “Dov’è tuo fratello?”. Erbetta e Chemen hanno proposto una dinamica di gruppo sullo stile della “hevruta”, cioè lo studio fra uguali, secondo la tradizione della scuola talmudica per l’analisi dei testi biblici. Una hevruta che – questa volta – non si è svolta fra due, bensì fra sei membri: uno studio di gruppo e di comunione, con una riflessione finale molto interessante degli espositori.
Lo schema si è ripetuto il giorno seguente: questa volta con Francesco Canzani, dei Focolari, ed il rabbino Ernesto Yattah, sul testo del vangelo di Marco 12, 28-33; il brano evangelico dove Gesù ricorda che ciò che più conta è amare Dio ed il prossimo. La Giornata si è conclusa con la benedizione attorno all’olivo, tratto da Nazareth 15 anni fa da un amico ebreo, Ignazio Salzberg. Quest’albero è diventato un simbolo del dialogo ebreo-cristiano nell’ambito della cittadella Mariapoli Lia. Anche quest’anno, a detta di molti, si è creato quell’entusiasmo, frutto di un dialogo rispettoso, che porta come conseguenza il proposito di riviverlo nel contesto sociale dove ciascuno opera quotidianamente. (altro…)
Ago 26, 2013 | Parola di Vita
«Non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità» Dobbiamo amare poi, dice l’apostolo, oltre che coi fatti, anche nella verità. L’amore cristiano, mentre cerca di tradursi in fatti concreti, si preoccupa di ispirarsi alla verità dell’amore che troviamo in Gesù; si preoccupa di far opere conformi ai suoi sentimenti ed ai suoi insegnamenti. Dobbiamo cioè amare nella linea e nella misura mostrateci da Gesù. «Non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità» Come vivere allora la Parola di vita di questo mese? Il suo messaggio è fin troppo chiaro. È un richiamo a quella autenticità cristiana, su cui Gesù ha tanto insistito. Ma questa non è anche la grande attesa del mondo? Non è forse vero che il mondo di oggi vuol vedere dei testimoni dell’amore di Gesù? Amiamo allora con i fatti e non con le parole, cominciando dagli umili servizi che ci sono richiesti ogni giorno da parte dei prossimi che ci stanno accanto. E amiamo nella verità. Gesù agiva sempre in linea con la volontà del Padre; allo stesso modo anche noi dobbiamo sempre agire in linea con la parola di Gesù. Egli vuole che vediamo lui stesso dietro ogni prossimo. Infatti, quanto facciamo per ciascuno lo ritiene fatto a sé. Egli vuole poi che amiamo gli altri proprio come noi stessi, e che ci amiamo fra noi essendo pronti a dar la vita l’uno per l’altro. Amiamo dunque così per essere anche noi strumenti di Gesù per la salvezza del mondo.
Chiara Lubich
Parola di vita pubblicata in Città Nuova, 1988/8, p.11.
Ago 26, 2013 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Al limite orientale del Mediterraneo, punto di incontro di Asia, Europa ed Africa, il Medio Oriente è stato la culla di grandi civiltà e delle 3 religioni monoteiste. Per millenni i popoli di queste terre hanno esercitato un influsso notevolissimo sull’Asia minore e sull’Europa mediterranea. Egiziani, Assiri, Babilonesi, Ittiti, Fenici, Persiani, Greci, Arabi, Turchi hanno lasciato un’impronta incancellabile con la loro cultura, la loro arte, le loro religioni. È in quest’area che sono nate le tre fedi monoteiste: L’ebraismo, il cristianesimo, l’Islam; ed è qui che sorge la città Santa (delle 3 religioni), Gerusalemme. Giordania, 27 novembre 1999. Una data che resterà per tutti gli appartenenti ai Focolari di queste terre un giorno impossibile da dimenticare. La fondatrice Chiara Lubich, in visita in Medio Oriente, incontrò ad Amman un migliaio circa di membri del Movimento. Provenivano da più di 20 paesi (del Medio Oriente e anche oltre), alcuni con più di venti ore di pullman, altri in auto e in aereo, superando ostacoli inimmaginabili. Un migliaio di persone in rappresentanza di circa 25.000 aderenti del Movimento presenti in quelle terre. In quell’occasione, davanti a questa folla in festa, Chiara disse: “È meraviglioso stare con voi. Siamo tanti popoli ma un sol popolo qui in questa sala”.
E due giorni dopo, il 29 novembre, durante la VII Assemblea della Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace (WCRP), riunita sempre ad Amman, nel suo intervento la fondatrice dei Focolari presentò “l’arte di amare” (con le sue caratteristiche di amare tutti senza distinzioni, prendendo l’iniziativa, entrando nella “pelle dell’altro”, sapendo che ogni donna e ogni uomo è fatto a immagine di Dio), come una via efficace per costruire la pace fra le persone e fra i popoli. Giordania, 28 agosto 2013. L’attuale presidente dei Focolari, Maria Voce, insieme al copresidente Giancarlo Faletti, sono attesi sempre ad Amman dalla comunità dei Focolari in Giordania. Un viaggio che si protrarrà fino al 7 settembre e che, se pur preparato da tempo, oggi riveste un carattere importante e delicato a causa degli ultimi dolorosi eventi che hanno investito la regione, l’Egitto in particolare. Sempre all’Assemblea della WCRP del ‘99, Chiara Lubich affermò: “Siamo qui perché siamo convinti che, nonostante tutto, la pace sia possibile, anzi sia il solo cammino praticabile per un futuro degno dei più alti valori umani”. Forse possono essere, queste parole, la miglior chiave di lettura della prossima visita della presidente dei Focolari in Giordania. (altro…)
Ago 26, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
22 settembre 2010. “Mi auguro che da ‘Loppianolab’ emergano tante idee che, con una forte spinta spirituale, mettano in moto le qualità che hanno fatto grandi gli italiani: la creatività e l’industriosità, l’accoglienza e la solidarietà, la cultura e l’arte”, così Maria Voce, presidente dei Focolari, all’originale pluri-evento che si è appena concluso nella cittadella di Loppiano, nei pressi di Firenze.
Il suo auspicio è stato accolto da un auditorium stracolmo (oltre 1500 persone, più i tanti collegati via Internet), attirato e incuriosito da un evento organizzato da soggetti che si occupano di tematiche molto diverse fra loro. La stessa presidente Voce anticipava nel suo messaggio che “la novità emerge dalla stessa impostazione dei promotori dell’iniziativa: la messa in rete di proposte e di esperienze, di mondi diversi come l’economia, la cultura, la formazione, che alleati vogliono promuovere un progetto culturale rispettoso della dignità e della grandezza dell’essere umano, in una visione del Paese; la comunione di varie entità che agiscono in diversi campi: come il Polo Lionello Bonfanti dell’Economia di Comunione, l’Istituto Universitario Sophia, il Gruppo editoriale Città Nuova e la stessa Cittadella di Loppiano, per aiutare a esplorare e a percorrere insieme piste nuove.” Chi ha partecipato e seguito le numerose manifestazioni che si sono susseguite durante i quattro intensi giorni di questo variegato “laboratorio sperimentale di fraternità”, potrà concordare con Maria Voce che si è trattato di un “contributo originale, corale e qualificato al bene comune dell’Italia – a 150 anni dalla sua unità -, sulla scia del carisma di Chiara Lubich” il cui nucleo centrale appunto è proprio l’unità.
“La nostra amata Italia – afferma Maria Voce – ha bisogno di una spinta di idealità e di concretezza per rivitalizzare il suo corpo sociale”. E bastava girare per gli stand del Polo Lionello Bonfanti, per imbattersi con imprenditori che d’idealità ne avevano da vendere! Infatti, in quella Expo permanente si presentavano, oltre alla ventina di aziende stabili nel Polo, altre 72 aziende in rappresentanza delle più di 200 che aderiscono al progetto dell’Economia di Comunione in tutto il territorio nazionale. Ma anche girando per le stradine della cittadella immersa nel verde, scambiando qualche parola con alcuni dei suoi 900 abitanti provenienti da tutto il mondo, o ascoltando i neo laureati dell’Istituto Sophia (al suo terzo anno di vita), una convinzione si faceva strada nei presenti; certezza che Maria Emmaus Voce così esprimeva, a conclusione del suo messaggio: “Sostenuti dall’amore di Dio e fra noi questo appuntamento può essere un momento dimostrativo che il Vangelo di Gesù, riletto in chiave dell’unità, è capace di ‘fare storia’ ancora oggi.” E forse è stata proprio quest’interazione di soggetti così diversi, la forza dell’unità messa in atto, a generare un seme vitale che – vogliamo sperare – sarà in grado di “fare storia”. (altro…)
Ago 25, 2013 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
“Siamo felici e grati per questa onorificenza”, ha commentato Gerhard Pross, portavoce del comitato tedesco del progetto: “È per noi un’ulteriore spinta per far risplendere lo spirito dell’Insieme, della comunione e dei valori cristiani nella società e nelle Chiese”. Negli anni passati sono stati premiati, tra gli altri, l’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl, l’arcivescovo emerito polacco Alfons Nossol e la Comunità di Sant’Egidio. “Insieme per l’Europa” nasce ad Ottmaring (Augsburg, Germania), il 31 ottobre nel 1999, dopo che al mattino viene siglata la storica “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione”. Quello stesso giorno, infatti, presso il Centro ecumenico di Ottmaring, si svolge un primo incontro tra alcuni Movimenti e Comunità cattolici ed evangelici, per vivere insieme il Vangelo. Col tempo si delinea la fisionomia di “Insieme per l’Europa”, che si presenta come “un libero convergere di movimenti cristiani – cattolici, evangelici, riformati, anglicani e ortodossi – che, mantenendo la propria autonomia, agiscono insieme in determinate occasioni per scopi condivisi, portando il contributo del proprio carisma e della propria spiritualità”. L’obiettivo principale, dunque, è quello di lavorare insieme per “incrementare l’anima cristiana dell’Europa”.
Il Premio S.Ulrich è stato istituito nel 1993 dalla Fondazione europea di S.Ulrich, a Dillingen , la città natale del Santo, nella ricorrenza dei mille anni della sua beatificazione . Nella città e nella regione, infatti, si avverte una forte spinta a lavorare in favore della pace e per la costruzione di un’ Europa fondata sui valori cristiani. Il Premio viene assegnato ogni due anni a persone, iniziative o istituzioni coinvolte nell’ambito politico, religioso, culturale, scientifico, economico e sociale, secondo lo spirito di S.Ulrich per l’unità dell’Europa. Nella motivazione del Premio 2014 si afferma che “la rete di ‘Insieme per l’Europa’ si impegna per una cultura della comunione e una grande comunità solidale in Europa fondata sui valori cristiani. Favorisce lo sviluppo della libertà e del senso umanitario minati dalla crisi finanziaria ed economica in Europa”. Dotato di 10.000 Euro, il Premio sarà conferito al Comitato internazionale d’Orientamento di “Insieme per l’Europa” nel mese di maggio 2014, a Dillingen. (altro…)
Ago 24, 2013 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
“Con una gioiosa festa internazionale, nella chiesa parrocchiale di Sassello, abbiamo concluso il ‘Cantiere gens’ dal 13 al 16 agosto. Eravamo 20 gens, 15 sacerdoti e 20 tra seminaristi e giovani ‘in ricerca’, provenienti da 13 paesi (uno dalle Isole Marianne, Oceania), venuti per partecipare alla settimana “Sui passi di Chiara Luce“. Alcuni al primo contatto con il Movimento dei Focolari. “Carissimi gens, non finiremmo mai di raccontarvi ciò che hanno fatto o stanno facendo i nostri giovani nel mondo a tutte le latitudini e in tutti i vari ambiti. Tutti insieme siamo lanciati ad essere dei Vangeli vivi e testimoniare con il nostro amore reciproco che Dio è l’ideale più bello, appagante e liberante che un giovane possa incontrare qualunque sarà la sua vocazione”. Così Maria Voce e Giancarlo Faletti, rispettivamente presidente e copresidente dei Focolari, nel loro messaggio di apertura. 10 giorni vissuti a Sassello come una “Mariapoli”. Infatti, con noi c’erano anche famiglie con bambini, nonni, anche alcune suore. Facevamo insieme la Messa, i vari servizi, il Rosario recitato nelle lingue dopo cena; e qualche volta la meditazione insieme. Intenso il rapporto con la comunità parrocchiale di Sassello: la Messa festiva, la festa conclusiva… in uno scambio di doni che ha dato gioia a tutti. Il dono più bello: le ore trascorse in “intimità” con i genitori di Chiara Luce Badano, prima a casa loro dove ci hanno accolti con un cuore aperto e ci hanno raccontato della vita di Chiaretta fino ai 9 anni. Poi sono venuti a trovarci e ci hanno parlato della vita di Chiara Luce in rapporto col Movimento dei Focolari; con loro Chicca e Franz Coriasco, amici della giovane beata, che ci hanno raccontato la sua vita da gen. Capivamo che non potevamo conoscerla fino in fondo se non andando alla fonte della sua santità: il carisma di Chiara Lubich.
Toccanti anche le testimonianze delle persone che avevano vissuto insieme a Chiara Luce: il barista, Giuliano, ha messo in evidenza la sua normalità; Aldina, invece, ci ha portati a conoscere il segreto con cui Chiara Luce era arrivata a vivere quei “25 minuti”, cioè il suo sì per sempre a Gesù abbandonato quando ha saputo che la sua malattia era grave e irreversibile. Infatti, lei da quando, come gen 3, aveva sentito parlare di Lui cercava di vivere ogni momento della vita con un “per Te”, o “se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch’io”. Alcune impressioni: “Ho vissuto un’esperienza meravigliosa, dove non solo ho approfondito la conoscenza di una figura straordinaria come Chiara Luce, ma ho anche percepito il respiro universale della chiesa unita dall’amore personale di Gesù per ciascuno di noi. Voglio ancor più approfondire la spiritualità del movimento, ma anche nel quotidiano trasmettere quello che ho interiorizzato in questi giorni”. (Un seminarista) “Sono cresciuto nella fede e qui ho imparato che è importante riprendere”. (Uno dei giovani in ‘ricerca’). L’esempio di Chiara Luce :”mi ha fatto capire che non occorre avere una malattia per scoprire ed amare Gesù, ma sin d’ora seguirlo”; “è stato un dono grande di Dio per poter ricominciare a vivere alla luce dei santi ” (seminarista dell’Egitto); “mi ha aiutato a conoscere me stesso e ad amare gli altri nella sofferenza: dire sempre sì nei problemi” (seminarista del Pakistan); “mi ha dato la capacità di analizzare la mia spiritualità tramite le testimonianze che ci sono state presentate” (seminarista Colombia); “mi ha fatto scoprire un modo originale di avere un rapporto vivo con Cristo, mettendo in pratica il Vangelo” (sacerdote Benin). Di Alexander Duno (altro…)
Ago 23, 2013 | Cultura
Un valido strumento per formare le nuove generazioni. Una società globalizzata, liquida, dinamica. Che comporta una circolazione più libera delle idee, un nuovo modo di fare cultura, di comprendere il lavoro, di impostare le relazioni tra persone, Stati e comunità di popoli. È una realtà che il mondo dell’educazione deve avere presente nel formare i giovani. Sussidio per gli educatori, insegnanti e formatori su alcuni degli aspetti cruciali della società attuale. Il progetto si sviluppa attraverso 4 percorsi tematici:
- globalizzazione e fraternità
- intercultura
- economia e cultura della condivisione
- ecologia, sobrietà e consumi responsabili
In ciascun percorso si arricchisce di spunti teorici, proposte didattiche, schede per attività, buone prassi, riferimenti bibliografici, filmografici e sitografici. I curatori: Cecilia Landucci è insegnante di Lettere presso l’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Monte Porzio Catone (Roma). Dal 2009 è responsabile della sezione “Educazione e cultura” (Italia) del Movimento internazionale Umanità Nuova. Ha curato la parte “Scuola e Cultura” del libro “Una buona notizia”, ed. Città Nuova. Patrizia Mazzola, docente di scuola secondaria di secondo grado, ha insegnato per venti anni nei quartieri a rischio di dispersione scolastica – Ballarò e Brancaccio. Dal 2010 è referente per la formazione degli insegnanti nel settore Educazione allo sviluppo dell’AMU – Associazione “Azione Per un Mondo Unito” e fa parte della Segreteria internazionale delMovimento Umanità Nuova. Ha scritto, insieme ad altri autori, perla collana Passaparola dell’Editrice Città Nuova, il libro «Vivere in Rete», nel 2011 e vari articoli sulle tematiche educative perla rivista Città Nuova. (altro…)
Ago 22, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Mumbai è il centro economico dell’India ed una delle più grandi e popolose città del Paese. Ma gran parte dei suo venti milioni di abitanti vive per strada o negli slums, le baraccopoli che costellano il panorama urbano. In alcuni di essi, situati a quaranta minuti di treno dal centro città nell’area nord ovest, abitano in condizioni di estrema povertà circa quattrocentomila persone. Proprio qui nel 1997 dal desiderio di aiutare alcune famiglie dello slum è nato un progetto sociale in collaborazione con il “Sostegno a distanza” di Azione per Famiglie Nuove (AFN). Nel 2001, durante la sua prima visita in India, Chiara Lubich incoraggiò a proseguire e sviluppare questa attività come “risposta concreta alla povertà che ci circonda”. Da allora il progetto è cresciuto: oggi i bambini ed i ragazzi che vi partecipano sono 115, dai 4 ai 22 anni. Le attività mirano a sostenere la formazione scolastica, curare la nutrizione e la salute, migliorare la qualità della vita dei ragazzi e delle famiglie. Nel 2004 il progetto ha preso il nome di “Udisha” che significa “Il raggio di sole che annuncia una nuova alba”. Oggi Udisha partecipa anche al progetto Schoolmates, progetto del movimento ragazzi per l’unità, ideato per promuovere una rete tra classi e gruppi di ragazzi di vari Paesi e sostenere micro-progetti di solidarietà. Il team che co
ordina il progetto è formato da alcuni focolarini affiancati da insegnanti e collaboratori. Tra loro una psicologa e un medico che mette dispo sizione il suo ospedale pediatrico lavorando anche gratuitamente. Il Cardinale ed i vescovi della città più volte hanno espresso appre zzamento per la testimonianza data da Udisha dove si concretizza la linea di azione in favore dei poveri emersa nel sinodo diocesano. Anche a livello parrocchiale si è creata una intensa collaborazione con le diverse associazioni presenti. Grazie ad alcuni gen 2 Udisha è riconosciuta dall’università come centro nel quale poter svolgere le ore di “servizio sociale” richieste dal programma scolastico. Principali attività:
- Formazione scolastica. In India le scuole hanno 70 – 80 alunni per classe. Questo rende difficile seguire i ragazzi individualmente e tu tti, per superare gli esami, sono costretti a frequentare costose ripetizioni private. I ragazzi più poveri, non potendo permetters i queste spese, sono costretti ad abbandonare gli studi. Per questo ad Udisha si offrono gratuitamente ripetizioni delle diverse materie. Inoltre si provvede a coprire le spese per le tasse scolastiche, l’acquisto di materiale didattico e divise per i ragazzi. Periodicamente si organizzano attività extra/scolastiche a scopo culturale e ricreativo.
- Formazione interculturale. A Udisha convivono diverse religioni, ci sono cristiani, indù e musulmani. Tra gli obiettivi del progetto: contribuire ad una costruttiva integrazione culturale, religiosa e linguistica fra ragazzi, ma anche fra generazioni diverse. Per questo si promuovono scambi di esperienze e attività, collaborando in particolare con lo Shanti Ashram di Coimbatore.
- Assistenza medica. Molti ragazzi sono vittime di malnutrizione. Sono anche soggetti a rischio per epidemie stagionali legate a piogge o alluvioni. Per questo durante l’anno si effettuano visite mediche collettive coinvolgendo medici della zona e collaborando con altre organizzazioni. Si provvede anche ad integrare la dieta domestica con proteine e vitamine mediante la distribuzione di cibo adeguato e medicinali ricostituenti. Da qualche tempo è iniziata un’attività di counseling per ragazzi e genitori.
- Formazione per i genitori. Incontri di approfondimento e confronto su tematiche familiari sono organizzati periodicamente per i genitori. Sono occasioni per un arricchente scambio di esperienze, consigli e punti di vista.
- Microcredito. Da un anno è iniziata a Udisha una piccola esperienza di microcredito che coinvolge sessanta mamme dei ragazzi. Raccolte in tre gruppi attraverso incontri mensili sono state formate sul microcredito in un clima di fiducia reciproca indispensabile per il buon funzionamento dell’attività. Da quest’anno inizierà l’erogazione dei prestiti.
Fonte: www.school-mates.org (altro…)
Ago 21, 2013 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Video intervista http://vimeo.com/69074075 Trascrizione Erik Hendrik: Quale, secondo lei, il segreto dell’amore vero? Chiara Lubich: «Il segreto dell’amore vero è questo, sta in questo: che l’amore di cui noi parliamo è quello colto proprio dal Vangelo. Ora il Vangelo è la buona nuova che Cristo ha portato sulla terra, quindi è un amore così come è concepito in Dio, non sulla terra. Un amore perciò che si vede vivere dalle persone della Santissima Trinità, per esempio; il Padre ama tutti e fa cadere la pioggia e fa sorgere il sole per i buoni e per i cattivi, ama tutti; quindi è un amore che ci mette noi nella disposizione di amare tutti i fratelli, quindi non soltanto i parenti, gli amici o quelli che ci piacciono, ma bisogna amare tutti. Quindi durante il giorno noi dobbiamo prendere di mira, per amarli, ogni persona che incontriamo. Una seconda esigenza di questo amore, che poi non c’è sulla terra perché, appunto, viene dal Cielo, è che bisogna amare per primi, non aspettare di essere amati. In genere si aspetta di essere amati per amare, mentre invece così: bisogna amare per primi e lo dimostra Gesù, la seconda divina Persona fatta uomo, il quale è morto per noi quando noi eravamo ancora peccatori, il che significa che certamente non amavamo. E’ un amore, poi, concreto come quello di Gesù, appunto, che ha dato la vita, non un amore sentimentale, platonico, ma proprio che arriva alla concretezza, un amore che si fa uno con l’altro, con chi soffre e con chi gode e partecipa della sofferenza e porta un aiuto a quella sofferenza o partecipa della gioia. Questo amore se si pratica nel mondo – è il segreto del Movimento, l’ha praticato in tutte le nazioni del mondo -, in genere è corrisposto perché le persone si sentono amate e si trovano bene con noi, allora ci chiedono: “Ma perché?” E noi spieghiamo il perché amiamo. E allora ecco che avviene il dialogo fra noi e gli altri, che sono persone non tutte cristiane, non tutte cattoliche, ma tante volte di altre religioni, ma anche non credenti; che però anche i non credenti hanno nel DNA l’idea dell’amare, la forza di amare perché sono creati da Dio che è Amore. Ecco questo un po’ l’amore». (altro…)
Ago 20, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
“Il Village St Joseph (a nord di Nantes, Francia) apre le porte a tutti coloro che hanno bisogno di una pausa… Alle persone che soffrono di solitudine, alle famiglie, agli esclusi, dimenticati, o feriti dalla vita… Sapendo che la nostra povertà può assumere forme diverse: fisica, finanziaria, spirituale, psicologica, culturale…”. Così si presenta nel suo sito online l’originale luogo in Francia scelto per svolgere, nello scorso luglio, una settimana di workshop organizzata dagli imprenditori francesi che aderiscono all’Economia di comunione. “Creare imprese di Economia di Comunione”, il titolo scelto. “Sono stati giorni intensi – raccontano Chantal e Josè Grevin – nei quali abbiamo lavorato su alcuni progetti di creazione di imprese secondo lo spirito dell’EdC all’interno del villaggio. Siamo partiti dalle attività ivi esistenti: laboratori di mosaico, fabbricazione di prodotti per il giardinaggio.
La nostra squadra era composta dai giovani partecipanti al workshop e da alcuni residenti del villaggio. Per tutta la settimana abbiamo lavorato aderendo pienamente ai ritmi della vita quotidiana del villaggio: momenti di preghiera, pasti in comune, veglie accompagnate da testimonianze. I residenti del villaggio sono persone ferite dentro, che hanno vissuto la dipendenza dall’alcool o dalla droga, o che hanno vissuto sulla strada. Adesso stanno ricostruendo la loro vita, grazie allo spirito di fraternità che si respira a St Joseph e alla vita di preghiera insieme che scandisce la giornata. Anche i giovani venuti per il workshop soffrono a causa di quanto vivono nelle loro imprese. Abbiamo vissuto tutti una forte comunione che ci ha ricolmati. Il workshop ci ha fatto scoprire alcuni aspetti essenziali dell’EdC riguardo ai poveri e alla necessaria relazione di comunione tra imprenditori ed essi. Ecco alcuni spunti: – Il lavoro come indispensabile per avviare la propria vita sulla via della guarigione e per ritrovare la propria dignità. – Per molti residenti, azienda è sinonimo di sofferenza. La società, infatti, li ha feriti; di conseguenza si sentono esclusi e ne provano repulsione e rigetto. – Essi considerano l’EdC un progetto attraente che li riconcilia col mondo del lavoro. – Nelle nuove imprese da creare, il lavoro di ciascuno dovrà essere considerato portatore di uguale valore, perché ognuno si sforza di dare il proprio contributo. E così la comunione fraterna fra tutti diventa davvero reale.
L’EdC, dunque, non può poggiare solo su degli imprenditori con una visione nuova dell’economia, ma anche su dei “poveri” che abbiano lo stesso modo nuovo di vivere i rapporti di lavoro. Al Village St Joseph abbiamo incontrato proprio questi “poveri”, rinnovati e salvati dalla vita del Vangelo. Alcuni di loro si sentono fortemente attratti dai valori proposti dall’EdC alla stessa stregua degli imprenditori, pur non volendo diventare tali, e vedono nell’Economia di comunione una possibilità per rientrare nel sistema economico, quello che li ha scartati. La collettività di questo villaggio partecipa in pieno al progetto EdC, non tanto attraverso la condivisione degli utili, ma perché evidenziano le ricchezze dei poveri: lo stile di vita sobrio, la qualità delle relazioni fraterne, il perdono, la fiducia nella Provvidenza, l’uguale dignità del contributo di ognuno”. Fonte: EdC online (altro…)
Ago 19, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Senza categoria
Abito in una piccola città vicino a El Paso, in Texas (USA), al confine con il Messico. Anche se è un posto che non offre tante possibilità, io sono cresciuto con i principi basati sull’arte di amare, che mi hanno insegnato nel centro educativo dei Focolari che frequentavo da bambino. Crescendo, abbiamo iniziato un gruppo giovanile di Ragazzi per l’Unità. Questo gruppo, anche se piccolo, aveva un impatto sulla città. Abbiamo chiamato il nostro primo progetto “colorare la nostra città”, lanciato da Ragazzi per l’Unità in tutto il mondo. Questo non voleva dire dipingere la città, ma portare gioia e tanta energia positiva. Una delle iniziative è stata quella di piantare degli alberi presso le stazioni di autobus. Queste piante non solo forniscono più ossigeno per l’ambiente, ma provvedono anche l’ombra per i cittadini che aspettano l’autobus. Altre iniziative: la raccolta di materiale scolastico per i bambini in Messico, l’invio di lettere di sostegno alle vittime del terremoto di Haiti e, recentemente, delle visite ad un centro per gli anziani per farli compagnia. Abbiamo sempre ricevuto il sostegno del nostro sindaco, il quale non solo ci ha dato i vari permessi per i nostri progetti ma anche il suo appoggio per realizzare un cambiamento positivo nella città. Anche se El Paso è abbastanza sicura, a causa della sua posizione al confine, le persone sono continuamente esposte alla violenza, all’ingiustizia e alla povertà. Perciò volevamo trovare il modo per trasmettere i valori di pace, fratellanza e l’amore per i giovani, non solo a El Paso ma anche a Ciudad Juárez, città che consideriamo “sorella”, situata dall’altro lato e considerata una delle città più pericolose del Messico. Così ci siamo impegnati per lanciare un programma radiofonico proprio a Ciudad Juárez. Ci sono voluti tre mesi per ottenere l’approvazione, ma alla fine abbiamo creato un’ora di programma chiamato “Ragazzi per l’unità – Dove solo l’amore può cambiare il mondo”. Per più di un anno, ogni settimana attraversavamo il confine con il Messico per andare in onda. Abbiamo condiviso le nostre iniziative e le nostre esperienze su come abbiamo cercato di praticare l’arte di amare nella vita quotidiana. All’inizio il programma era dedicato ai ragazzi ma poi abbiamo deciso di aprire il nostro messaggio a tutti. Gli ascoltatori inviavano i loro feedback attraverso il telefono o messaggi postati sul sito web della radio. Una volta, abbiamo ospitato un evento live. Siamo andati ad un ristorante a El Paso dove la radio trasmetteva in diretta. Ci hanno offerto un’ora di programma. La serata consisteva in giochi, condivisione della Parola di Dio e delle nostre esperienze su come ci siamo impegnati ad amare gli altri. I programmi radiali erano belli e divertenti, ma non sempre era tutto facile. Infatti, alcuni fra di noi hanno abbandonato il gruppo, ma non ci siamo lasciati scoraggiare, anzi abbiamo cercato di mantenere più vivo ancora il principio di amarci fra noi. Dopo circa un anno, però, si sono aggiunti altri ragazzi ed i nostri eventi hanno ripreso con forza! L’iniziativa più recente si chiama “Teens Got Talent Show”, per promuovere l’unità e lo spirito di servizio. Abbiamo invitato i giovani a condividere i loro talenti con la comunità. L’evento si è svolto due volte in una biblioteca locale e una in un centro per anziani. Alcuni, hanno dimostrato di avere dei talenti incredibili e, la cosa più bella: non si aspettano di essere pagati con dei soldi, ma solo con l’applauso di una folla felice. Jose Castro Fonte: www.livingcitymagazine.com (altro…)
Ago 18, 2013 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Come in una rete colorata, tante città sono state idealmente unite dalle molte “mariapoli” tenutesi nei punti più diversi del pianeta. I noti appuntamenti annuali dei Focolari, si sono svolti dalla Sicilia alla Bolivia, dalla Macedonia agli Stati Uniti. Ogni mariapoli ha avuto caratteristiche e temi diversi, ma tutte con lo stesso spirito, basato sulla fraternità universale e la costruzione di una società migliore e più giusta. Alcuni flash: in Russia, a Celiabinsk, dietro gli Urali, la mariapoli è stata una grande famiglia, con la presenza di alcune persone diversamente abili, che si sono sentite “uguali” e hanno dato il loro contributo al programma in modo molto vivo. Dall’altro lato dell’oceano, a Chicago (USA), i nostri amici musulmani, nonostante fosse Ramadan, hanno viaggiato senza acqua e cibo per non rinunciare alla giornata dedicata al dialogo interreligioso dove, tra l’altro, si sono donate esperienze sull’amore al prossimo raccontate da alcune famiglie, tra cui una coppia musulmana e una in cui il marito è ebreo e la moglie cattolica. L’internazionalità e l’interconfessionalità sono state evidenti anche in Macedonia, dove il tema scelto per l’approfondimento “L’altro da me, un altro me“ ha subito alimentato la comunione fra tutti, tra giovani e adulti, tra musulmani, ortodossi e cattolici, tra macedoni e albanesi e anche con quanti arrivavano dal Kosovo. La splendida cornice naturale, le passeggiate e i giochi sportivi sono stati l’occasione per aprirsi ed entrare nelle diverse storie di vita.
Il motto che potrebbe sintetizzare la mariapoli della Lituania è stato invece: “Essere ponti”. Un primo ponte è stato costruito con la Siria, invitando tutti a pregare il time out per la pace ogni giorno, e a raccogliere fondi per quella popolazione in guerra; quasi 450 euro, (cifra pari alla quota di 11 partecipanti alla Mariapoli). Ma tanti nuovi ponti sono stati costruiti anche tra persone di diverse lingue e culture: erano presenti estoni, lettoni e lituani. Le barriere della lingua sono state superate usando il russo, che gli adulti hanno ancora in comune, mentre i giovani usano tra di loro l’inglese. Anche dall’altra parte del globo, in Indonesia, la barriera linguistica non ha frenato l’unità: indonesiano, cinese e inglese: sono state queste le lingue utilizzate dai 125 partecipanti alla Mariapoli di Yogyakarta. Un po’ in tutto il mondo si è, dunque, vissuta un’esperienza straordinaria, la stessa che si ripete quando alla base dei rapporti vi è l’amore evangelico. Infatti, in Argentina il motto della mariapoli è stato “Un’esperienza di società rinnovata”, a sottolineare che è possibile trasformare la società se si inizia da noi stessi, da quello che ci circonda, essendo fedeli nelle piccole cose. Dai bambini agli anziani, tutti hanno sperimentato le varie sfaccettature dell’amore: tangibile, gioioso, vero, concreto. (altro…)
Ago 17, 2013 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Vogliamo assicurarvi che tutti i membri del Movimento in Egitto stanno bene», così ci scrivono dall’Egitto. «Il 14 agosto – continuano – è stata una giornata molto dolorosa per il Paese e, specialmente, per i cristiani. Come da tempo ci si aspettava, il Governo ha deciso di sgomberare le piazze occupate e purtroppo la reazione è stata sorprendentemente violenta, non solo contro l’esercito ma anche contro i cristiani. In tutto il Paese sono state bruciate le chiese più antiche e significative, i conventi, le scuole tenute da religiosi e religiose. Subito i musulmani moderati si sono schierati contro questi attacchi e molti si sono offerti di proteggere loro stessi le chiese. Ma tanti cristiani, grati, hanno risposto di non mettere in pericolo la loro vita perché i muri si possono ricostruire, passata la violenza, insieme. «La Chiesa Copta sta dando una forte testimonianza: Papa Tawadros ha chiesto ai fedeli di non rispondere in alcun modo agli atti di violenza e ha detto: “Bruceranno le chiese? Pregheremo nelle moschee. Bruceranno le moschee? Pregheremo nelle chiese. Bruceranno entrambe? Pregheremo insieme nelle strade, perché siamo tutti egiziani”. «A. M. di Assiut, una città molto colpita, ha detto: “Le chiese si sono trasformate in incensieri che arrivano fino al Cielo per chiedere a Dio che abbia misericordia del suo popolo e faccia miracoli.” «E’ stato proclamato un mese di stato di emergenza e, in molte città, c’è il coprifuoco dalle ore 19 alle 6 del mattino. Certo è una situazione gravissima e viviamo momenti di sospensione, ma siamo sostenuti dalla fede salda nell’amore di Dio, fede presente non solo in noi ma in tutti gli egiziani cristiani e musulmani. «Sentiamo forte il sostegno con la preghiera di tutto il Movimento nel mondo e, nella festa dell’Assunta, abbiamo affidato a Maria questo popolo che tanto la ama. Radicati nella vita del Vangelo che ci porta ad amare tutti e ad amarci fra di noi nell’attimo presente, offriamo questo grande dolore per rafforzare la speranza in una pace stabile non solo qui ma in tutto il Medio Oriente». (altro…)
Ago 16, 2013 | Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
L’albero della guaiava Davanti alla mia casa, da tanti anni, cresce un albero di guaiava, ma non ero mai riuscita ad assaggiare un frutto maturo perché, appena spuntavano, qualcuno li colpiva e cadevano a terra senza riuscire a maturare. Questo mi disturbava proprio! Un’altra situazione che mi infastidiva tanto: da alcuni anni mi impegno a dare da mangiare ai bambini della strada che suonano alla mia porta. Offro a loro i pasti ma puntualmente trovavo i resti buttati sul marciapiede, sulla mia macchina o nei dintorni del vicinato. Un giorno, dopo avere offerto loro la cena, ho ricordato le parole del Vangelo:” Tutta la legge è adempiuta in quest’unica parola: Ama il tuo prossimo come te stesso (Galati 5, 14)”, e ho pensato: “Com’è possibile che siano passati tanti anni e nemmeno conosca i nomi di questi ragazzi?”. Allora sono andato a cercarli e ho iniziato a dialogare con loro: ho chiesto i loro nomi, dimostrando interesse per le loro preoccupazioni; così mi hanno confidato i gravi problemi che le loro famiglie devono affrontare ogni giorno. Mi sono sentito meglio dopo averli ascoltati e credo che anche loro hanno percepito il mio genuino interessamento. Ora i ragazzi non buttano più sulla strada i rifiuti dopo aver mangiato, ma lo fanno nel bidone della spazzatura. E tornando al mio amato albero di guaiava, nessuno più lo colpisce ed ora ci sono tanti frutti maturi che riesco perfino a distribuire fra i miei vicini e amici. Il miracolo dell’amore reciproco ci coinvolge tutti ed è una benedizione per ogni essere vivente! (S. D. – Honduras) Era clandestino *
Avevo assunto Dominic del Marroco, da quattro anni clandestino in Italia. Questo lavoro gli avrebbe permesso il soggiorno e di mettersi in regola. In attesa di una sistemazione definitiva è stato deciso, d’accordo con i figli, che venisse temporaneamente ad abitare con noi. La sua presenza in casa ci ha aperto orizzonti nuovi. Ci racconta della sua gente, delle sue tradizioni, della sua casa, delle distese di prati,dei suoi cavalli… Si parla anche di Allah e di ciò che di buono e giusto accomuna tutti gli uomini. È proprio vero che la conoscenza profonda, l’accoglienza sincera fanno crollare muri secolari di paura e sospetto. (C.A. – Italia)
Il compleanno * Per la festa di compleanno di nostra figlia avevamo invitato alcune sue amichette. Data la situazione economica, non potendo far loro regali, abbiamo riempito un cesto di caramelle e giocattoli. Io avevo preparato due torte e i suoi fratelli palloncini colorati e ghirlande. Finita la festa, era avanzata una delle torte, la più bella. Andando a dormire, Mabelén era un po’ triste: il giorno prima era stato il compleanno di una bambina della sua stessa età, che non aveva fatto festa. Alla mia proposta di inviarle la torta rimasta, s’è illuminata: “Non soltanto la torta, anche i palloncini e le ghirlande!”. Era felicissima perché Consuelo avrebbe festeggiato pure lei. (D.Y. – Argentina) (*) Il Vangelo del giorno, Ed. Città Nuova, agosto 2013. (altro…)
Ago 15, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Generare, incontrarsi, intraprendere e custodire: sono i quattro verbi di LoppianoLab 2013 che aprirà le porte dal 20 al 22 settembre prossimi a Loppiano, nei pressi di Firenze. Proseguono i lavori del laboratorio per l’Italia che dal 2009 dal Nord al Sud del Paese hanno coinvolto oltre diecimila cittadini promuovendo iniziative e tavoli di confronto tra società civile, mondo economico e del lavoro, giovani, cultura e formazione. Durante tutto l’anno le proposte emerse sono diventate cantieri civili dove, con il contributo dei cittadini, si sono elaborati progetti e proposte sulle emergenze del Paese: legalità, lavoro, dialogo interreligioso ed emergenza educativa. «Al centro del programma di quest’anno è inevitabile che ci siano temi scottanti come quello del lavoro e della legalità – spiega Paolo Loriga, caporedattore della rivista Città Nuova –. I quattro promotori dell’evento: il Polo Lionello Bonfanti, il Gruppo editoriale Città Nuova, l’Istituto universitario Sophia e il Centro internazionale dei Focolari a Loppiano offriranno i propri contributi peculiari e saranno impegnati a tracciare una mappa di percorsi, di nuove piste di speranza e di futuro per l’Italia. Verranno inoltre raccolti i risultati di quanti (giovani, formatori e imprenditori) hanno sviluppato collaborazioni di vario tipo nel corso dell’ultimo anno. Saranno presenti le due scuole dell’Economia Civile e di Comunione, la rete tra aziende che hanno generato lavoro e innovazione, i laboratori di informazione civica. Si presenteranno varie azioni di legalità realizzate in rete con tanti cittadini e associazioni locali a Milano, Napoli, in Sicilia». Il titolo della manifestazione “Custodire l’Italia, generare insieme il futuro” porta con sé l’urgenza di prendersi cura del Paese, senza chiusure nei confronti dell’Europa e dell’area mediterranea, evidenziando invece le reti di interdipendenza che legano il rilancio di un territorio e di un settore alle persone e alle comunità che lì vivono e si impegnano. Anche quest’anno il Polo Lionello Bonfanti ospiterà la Expo delle aziende legate al progetto Economia di Comunione, offrendo spazi espositivi e d’incontro, dedicati anche ad imprese private e non profit che operano nell’ambito della sostenibilità e dell’economia responsabile. La Convention annuale verterà sul tema “L’Economia di Comunione al tempo della crisi: sperare e ricominciare tra esperienze ed idee”. Programma LoppianoLab Scheda d’iscrizione Informazioni: loppianolab.accoglienza@loppiano.it – 055.9051102
Ufficio stampa: sif@loppiano.it
Città Nuova: www.città nuova.it
Istituto Universitario Sophia: www.iu-sophia.org
Centro internazionale di Loppiano: www.loppiano.it
Polo Lionello Bonfanti: www.pololionellobonfanti.it
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Ago 14, 2013 | Cultura, Focolari nel Mondo
Fervono i preparativi per la preparazione del convegno “Learning Fraternity”, dal 6 all’8 settembre 2013 a Castelgandolfo (Roma), in risposta a due delle principali sfide educative del nostro tempo: “Educazione e Globalizzazione” ed “Educazione e Relazione”. Promosso da New Humanity, si tratta di un convegno-laboratorio rivolto a tutti coloro che sono protagonisti dell’educazione a vario titolo: la famiglia, tutto il comparto, scuola, i catechisti, gli animatori di gruppi, gli studiosi del settore, gli stessi ragazzi, provenienti da diversi Paesi di Asia, Africa, America ed Europa. Il convegno ha il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO “in considerazione dell’alto valore dell’iniziativa” ed in quanto fortemente in relazione alle attività di promozione educativa, culturale e scientifica che tale istituzione svolge in Italia ed a livello internazionale. Learning Fraternity è un progetto educativo vero e proprio e già in questi giorni ha iniziato a raccogliere da tutto il mondo tante “buone pratiche”, volte a diffondere un’educazione basata sul principio di fraternità. È avvenuto così ad esempio in Slovenia dove presso l’asilo Raggio di Sole (Sončni žarek) un gruppo di giovani esperti in comunicazione ha promosso un progetto di educazione ai media per i piccoli alunni (leggi).
In Messico, invece, il Collegio Santa Maria vede studiare nelle stesse aule ragazzi e ragazze di diversa estrazione sociale e di diverse condizioni economiche in un clima di amore fraterno. In Irlanda del Nord poi, dove la convivenza etnico religiosa vede da decenni una situazione di altissima precarietà, da oltre 20 anni due scuole cattoliche ed una riformata hanno formato un “circolo delle scuole” per promuovere la fraternità tra i propri alunni. Per ulteriori informazioni, aggiornamenti costanti sulle numerose “buone pratiche” che stanno giungendo in questi giorni da tutto il mondo in vista dell’evento e dei “contenuti” dal quale esso prende spunto, rinviamo al sito ufficiale di Learning Fraternity ed alle sue reti sociali. I principi alla base del convegno scaturiscono dall’ideale di fraternità promosso dal Movimento dei Focolari, da anni impegnato nella diffusione della fraternità anche in ambito educativo. Nel corso degli anni ne sono sorte svariate iniziative e progetti e con questo evento si vogliono osservare i frutti maturati nel loro insieme, a partire dal mondo dei ragazzi, dell’impegno sociale e del risvolto culturale. A promuovere tale analisi vi sarà New Humanity (Ong partner ufficiale dell’UNESCO), insieme alle sue associate, espressione del Movimento dei Focolari in vari ambiti sociali e culturali: il Movimento internazionale Umanità Nuova, l’Associazione Educazione e Unità, l’Ong Azione Mondo Unito (AMU) ed il Movimento Teens4Unity. Scarica programma dell’evento: https://www.focolare.org/wp-content/uploads/2013/05/invito_meeting_educazione_2013.pdf Informazioni: http://www.new-humanity.org/it/informazioni-pratiche-programma-e-iscrizioni.html Fonte: New Humanity online (altro…)
Ago 13, 2013 | Centro internazionale, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“Veramente siamo testimoni oculari che la Chiesa ha intrapreso un nuovo cammino alla sequela di Gesù in un mondo travagliato da tante sofferenze”, aveva detto l’arcivescovo di Bangkok, Francis B. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, in apertura dell’annuale convivenza fraterna di 50 vescovi amici del Movimento dei Focolari, di 4 continenti. In seguito al grande evento di Rio, l’incontro si è svolto nella cittadella del Movimento dei Focolari “Ginetta Cagliari”, nei pressi di San Paolo. “C’è un nuovo che sta agendo: lo Spirito Santo che chiama continuamente la Chiesa a ri-formarsi”, aveva rilevato il teologo Hubertus Blaumeiser. È il continuo richiamo di Papa Francesco. Come si inserisce in questo “nuovo”, l’esperienza dei vescovi? Ne ha parlato Brendan Leahy, neo vescovo di Limerick, in Irlanda: “Alla scuola di un carisma – che è dono dello Spirito Santo – ci lasciamo forgiare per essere innanzitutto noi stessi riformati nel nostro essere; e non solo a livello individuale, ma anche come vita comunionale tra di noi. La riforma parte sempre da una nuova esperienza di Dio. Vivendo insieme alla luce di questo carisma facciamo un’esperienza di Dio che poi viene comunicata al di là di noi in tutti i rapporti”.
È l’esperienza della presenza tangibile del Risorto che si rende presente con i suoi doni di luce, forza, pace, quando l’amore scambievole è vissuto in pienezza, come promesso dal Vangelo. È il punto centrale del carisma dell’unità dei Focolari. “La novità è che Gesù, con la sua venuta ci ha fatto conoscere la vita intima di Dio: ci ha immessi con Lui in questo circuito di amore che vige nella Trinità. Per questo amore la comunità cristiana è portata nella sfera di Dio e la realtà divina vive in terra dove i credenti si amano”. Lo afferma Chiara Lubich in un passaggio citato dall’attuale presidente dei Focolari, Maria Voce, che aveva presentato ai vescovi il tema: “L’amore scambievole, alla Scuola della Trinità”, in cui richiamava le ispirazioni centrali della fondatrice dei Focolari. Di qui la collegialità effettiva e affettiva vissuta con particolare intensità in questi 10 giorni di convivenza. Espressione di questo amore scambievole è stato il ricco scambio di esperienze sul Vangelo praticato nel quotidiano e sull’incidenza nella loro missione pastorale.

Il card. Joao Aviz
“Ho capito che debbo soprattutto creare un rapporto d’amore con le persone che lavorano con me e con chi arriva. Non avere altra misura che quella dell’amore”, ha raccontato il card. Joao Aviz, Prefetto del dicastero vaticano per la vita consacrata. “Per il solo fatto che ascolto, la metà dei problemi si risolve da sé. – Poi un giorno mi sono accorto che Gesù sulla croce non ha avuto risposta a quel suo grido: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?” Mi ha impressionato. I tempi di Dio non sono i nostri tempi. Poi, dove sembrava non ci fosse soluzione, ad un certo punto la situazione si capovolge”. L’incontro si era aperto con l’impegno dei vescovi di vivere, in profonda comunione con il Papa, il comandamento nuovo di Gesù, dichiarato solennemente al momento della concelebrazione eucaristica. E si è concluso, alla messa finale, proprio con il rinnovo della consacrazione a Gesù Crocefisso e abbandonato, misura di questo amore che abbraccia e trasforma i dolori della Chiesa e dell’umanità. Di Carla Cotignoli (altro…)
Ago 12, 2013 | Centro internazionale, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Perché su di noi si distendesse la grazia, Dio che è artista di inesausta fantasia mise in mezzo a noi una donna – la Nostra Donna – che ognuno ha motivo di chiamare Mia Signora (Madonna). E mise così in mezzo a noi l’amore con la bellezza. In lei, fra tutte le creature umane, una donna è stata messa al rango più alto, e a una donna è stato affidato il compito più grande mai affidato a essere umano: il compito di generare l’elemento di ricongiunzione tra l’umanità e la divinità, poiché tra le due si era aperto un baratro che il desiderio umano non riusciva a colmare. L’autore della società umana mise in mezzo a noi una donna come fonte di pietà e di gioia, d’ispirazione e di elevazione. E poiché questa donna è una vergine, educa a purezza e induce chi cade a purificarsi. Questa vergine è una madre, per noi fonte di grazia, sorgiva di poesia, legame di bontà. Se si toglie lei, la convivenza umana si fa più lugubre, come di orfani senza più carezza e assistenza. La sua gioia non la rimpiazzano le superbie dei negatori, le teorie folli dei dominatori, di quanti hanno interesse a eliminare Madre e Padre, per vedere negli uomini solo dei rivali da sottomettere. Con la festa dell’Assunta la cristianità ripete a mezzo agosto la festa che, in onore del Figlio, celebra nel cuore dell’inverno a Natale. E introduce in mezzo alla fatica un pensiero di bellezza, una poesia verginale che socialmente diventa una vittoria sugli egoismi e un ricordo degli obblighi di solidarietà. A chi non si lascia influenzare dagli appannamenti dell’orgoglio, della politica o della falsa scienza rimangono le assicurazioni messianiche, e cioè rivoluzionarie di questa giovinetta, per la cui azione non si resta mai orfani. Madre di tutti è la Vergine e la sua maternità sostiene, anche oggi, milioni di creature tormentate e disperate. Igino Giordani in: Le feste, Società Editrice Internazionale, 1954 (altro…)
Ago 12, 2013 | Cultura
Attraverso le Scritture e i testi di grandi testimoni della Tradizione della Chiesa il significato teologico e mistico dell’abbandono e della morte di Gesù. La nostra epoca è caratterizzata dal “dilagare del nulla”. Il non senso è avvertito come un negativo, un galleggiare sul vuoto. Dove trovare la luce? Partendo da tale invocazione di senso, nella consapevolezza che l’esperienza e la teologia mistica riconoscono nel nulla di Cristo la rivelazione dell’essere di Dio che è Amore, il volume traccia un percorso di riflessione sull’abbandono e la morte di Gesù come via di conoscenza di Dio. I contributi interrogano la Scrittura ela grande Tradizionedella Chiesa nei testi di San Paolo, Bonaventura, Giovanni della Croce, Teresa di Lisieux. La questione del nulla viene inoltre affrontata nella sua valenza speculativa entro la vicenda del pensiero occidentale (contributo del filosofo Massimo Donà). I curatori: Piero Coda, teologo, preside dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano. Per Città Nuova è direttore della collana Universitas e autore di numerose pubblicazioni, tra le quali: Dalla Trinità, l’avvento di Dio tra storia e profezia (2011). Julie Tremblay insegna Cristologia e Teologia trinitaria nella sezione inglese dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Mater Ecclesiae” della Facoltà Teologica della Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino “Angelicum” di Roma e Introduzione alla Teologia presso l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano. Alessandro Clemenzia ha conseguito la licenza in Teologia sistematica presso la Pontificia Università Gregoriana e il dottorato alla Pontificia Università Lateranense. Dal 2011 è docente incaricato presso il dipartimento di ontologia trinitaria del suddetto Istituto e presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale. Per Città Nuova ha pubblicato: Nella Trinità come Chiesa, in dialogo con Heribert Mühlen. Città Nuova Editrice (altro…)
Ago 11, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
«Sono tornata a casa ricca, con ciascuno di voi dentro di me», scrive una giovane della Sicilia ai coetanei con cui ha costruito il Meeting di Caserta 2013 (29 luglio – 2 agosto). «Lavorare fianco a fianco, spendersi insieme, capire l’altro, lottare, sognare, fare le ore piccole, stancarsi, scoraggiarsi e sempre ricominciare, crederci. Tutto questo fatto INSIEME ci ha uniti profondamente per l’Italia. Impossibile tornare indietro!». Il Meeting “LEGALITA’ – Protagonisti della nostra terra”, si è rivelato uno spartiacque per consapevolezza e impegno. A distanza di molti chilometri, sono riecheggiate le parole di papa Francesco a Rio: «Attraverso di voi giovani entra il futuro nel mondo. Non state alla finestra della vita!». Questa la convinzione: «per innescare un cambiamento occorre cominciare da noi». Per i 500 giovani dal Trentino e Lombardia fino a Calabria e Sicilia, Caserta è stata occasione d’incontrare la piaga dell’illegalità diffusa che attraversa l’Italia, di scontrarsi con essa in un territorio che ne sembra paradigma, di imparare a penetrarla e ad amarla. Invito e provocazione emersi dal dialogo con il giornalista siciliano Roberto Mazzarella.
I tre forum pomeridiani, Legalità e ambiente, Legalità e Accoglienza Legalità e Lavoro, hanno visto un dialogo serrato tra giovani e relatori, testimoni in prima fila nella lotta per la Legalità. Tra questi Enrico Fontana, responsabile rapporto ecomafia di Legambiente; don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e estremo difensore della legalità nella “terra dei fuochi”; il dott. Antonio Marfella, oncologo; Ivan Vitali, economista e direttore dell’Associazione “conVoi”. «La legalità non è l’obiettivo. Non è neppure un valore, ma un prerequisito, uno strumento per raggiungere il fine che è la giustizia». Parole di don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, accolte quasi con un fremito dai presenti. Come coniugare amore e legalità?, chiedono i giovani. Scandisce parole forti: «non c’è legalità senza uguaglianza», «se le persone non sono rispettate nei loro diritti e dignità, la legalità diventa strumento di potere e di esclusione». Ancora: «La denuncia, se fondata, è anche annuncio di salvezza», ma «il peccato di oggi si chiama delega»; ciascuno invece «deve assumersi la propria responsabilità», terza gamba della democrazia. «Quanto siamo disposti a pagare per le nostre scelte, per essere coerenti con i nostri ideali?» si sono chiesti i giovani a voce alta. La risposta si è misurata con le realtà vissute nelle mattine negli 11 campi di lavoro in terreni confiscati alla camorra: occorre fare comunità, essere il noi che costruisce legalità. Un noi testimoniato da Giuseppe Gatti (Sostituto Procuratore DDA di Bari) e Gianni Bianco (Giornalista RAI) coautori di La legalità del NOI.

Talk by sociologist Vera Araujo
Vera Araujo, sociologa, del Movimento dei Focolari ha coniato un’espressione comprensiva dei contenuti e delle esperienze del Meeting: la cultura della relazione, che presuppone e supera la legalità stessa, ma esige azione e interazione per costruire comunità laddove si trovano le “periferie dell’esistenza”. Un manifesto in cinque punti, firmato dai 500 partecipanti, ha riassunto gli impegni presi. Prossimo appuntamento “LoppianoLab 2013” (20-22 settembre) “Custodire l’Italia, generare insieme il futuro” e l’adesione all’iniziativa “Slot-machine” per premiare le virtù civili di quei locali che hanno rinunciato al gioco d’azzardo, che da fine settembre attraverserà molte città dell’Italia. A Caserta è rimasto un segno della vitalità di questo Meeting: un murales di 120 mq. dove 160 giovani a turno, in 90 ore, hanno raffigurato l’esplosione di colori a partire da un semplice tubetto. Di Victoria Gómez Vedi video riassuntivo su YouTube Foto galleria di Flickr: http://www.flickr.com/photos/99423333@N08/ (altro…)