Movimento dei Focolari
Maria Voce visita azienda dell’Economia di Comunione

Video: Mass media, vocazione all’unità dei popoli

I “mass-media”, oltre ad essere quel meraviglioso fenomeno che tutti conosciamo e che in certo modo caratterizza la nostra epoca, sono anche particolarmente vicini e di fondamentale importanza nella storia e nell’oggi del nostro Movimento, come ho avuto occasione di sottolineare in un mio intervento a Bangkok in Thailandia, nel gennaio 1997, quando la locale Università St. John’s ha voluto conferire a me, ma per il Movimento che rappresento, la laurea honoris causa proprio in scienze delle comunicazioni sociali. C’è, in effetti, una doppia affinità che lega profondamente a noi i mezzi di comunicazione e che ci spinge a parlarne. Anzitutto una affinità relativa ai fini. La finalità del Movimento dei Focolari è di concorrere ad attuare quello che i nostri giovani definiscono il sogno di un Dio, cioè l’accorata richiesta che Cristo fece al Padre poco prima di morire: “Che tutti siano uno”. E quale è lo scopo dei mass-media? La loro vocazione collettiva è palese: sono fatti anch’essi per far vivere gli uomini insieme. Ma non è soltanto lo scopo, per cui il Movimento lavora, che rende i mass-media tanto vicini alla nostra vita. C’è una seconda affinità ed è relativa al metodo: la spiritualità dell’unità, che è tipica del Movimento, non si vive soltanto in una dimensione personale, ma comunitaria, collettiva. Nello sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa possiamo rilevare un nuovo passo, anche lì, nel disegno evolutivo dell’umanità. Tale sviluppo immette, per così dire, in essa una tensione inarrestabile che va dalla complessità all’uno, dalla frammentarietà alla ricerca dell’unità, in tempo reale. Se prendiamo in esame la nostra spiritualità, ci accorgiamo che, proprio perché essa è via all’unità, è una via di comunione. In un mondo pervaso di individualismo, in una Chiesa che coltivava e proponeva antiche, ma sempre ammirevoli spiritualità individuali, lo Spirito Santo ha spinto il nostro Movimento, vent’anni prima del Concilio, a fare questa solenne sterzata verso gli uomini. Non è questo il momento per una analisi approfondita dei vari cardini su cui poggia la nostra spiritualità, ma possiamo affermare che in ognuno di essi c’è una spiccata intonazione comunitaria. E’ dunque una via collettiva. Si va a Dio attraverso l’uomo. Si va a Dio insieme con l’uomo, insieme con i fratelli che amiamo. E perché questo amore è reciproco, ecco la possibilità di vivere sul modello della Trinità, divenendo uno come Dio è uno, senza essere mai soli come Dio che è trino. E Cristo è in mezzo a noi, come ha promesso: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. Questa spiritualità si è rivelata poi nel tempo una spiritualità di popolo. E’ l’anima di una rivoluzione d’amore evangelico capace di diffondersi velocemente in tutto il mondo. E non solo tra cattolici, ma anche fra cristiani di altre Chiese, tra fedeli di altre religioni, tra uomini di buona volontà che aspirano ad un mondo unito. E’ un fenomeno di fraternità universale tra milioni di persone, presenti ora in 184 nazioni e animate da una profonda esigenza: sentirsi “una cosa sola ” tra tutti. Questa sete di sentirsi uniti è stata da sempre una nostra caratteristica, fin dai primissimi tempi, quando una fitta rete di lettere metteva in comunione tra di noi il lavoro che Dio iniziava a fare nelle nostre persone, un lavoro che cresceva quanto più veniva partecipato. (…) Il Movimento ha un sito ufficiale nella rete Internet, dove viene proposta una presentazione dei contenuti ideali, della storia, della diffusione dei Focolari, con collegamenti a siti analoghi di altre nazioni e pagine di notizie aggiornate. (…) Come ho detto, i nostri “mass-media” sono nati da concrete esigenze, da piccole occasioni, come il desiderio di mantenersi in contatto o la necessità di aggiornare quelli che non erano presenti ad avvenimenti da noi ritenuti importanti, o dal dovere di sostenere spiritualmente quelli in difficoltà. Per molti anni non abbiamo dato pubblicità al Movimento e alla sua entusiasmante diffusione, e tuttora quella che c’è non è tanto opera del Movimento, ma viene spontanea. A noi importa soprattutto che ogni cosa continui a fiorire dalla vita, pur essendo sempre più convinti che i mass-media sono, per così dire, fatti apposta per noi, data la loro vocazione all’unità dei popoli. Del resto ricordiamo che i primi cristiani non avevano i media. Avevano il cuore che traboccava del messaggio di Cristo e passava di bocca in bocca a tal punto che, come disse Tertulliano, pur essendo nati ieri, avevano già invaso il mondo. E Gesù ha usato la sua bocca e non ha scritto niente, salvo sulla sabbia. Se diamo ora un rapido sguardo all’oggi dei mezzi di comunicazione, non possiamo nasconderci che, insieme ad un incalzante sviluppo che li rende ogni giorno più utili e affascinanti, essi presentino una serie di nuovi e grandi problemi per la società, per le famiglie, per i singoli. E’ quindi un panorama fatto di luci certamente e di ombre. Per citare solo alcune di queste: la globalizzazione che omogenizza le culture soffocandone le ricchezze; il relativismo etico che mescola messaggi autorevoli con altri superficiali o faziosi; la spettacolarizzazione dell’esistenza, che strumentalizza la sofferenza e il privato; l’eccessivo clima di competitività dentro le strutture produttive dei mezzi di comunicazione; l’invadenza eccessiva sul pubblico… Come usare i media senza esserne usati? Luci ed ombre, dicevo… I mass-media oggi sono o accolti acriticamente o biasimati per l’amoralità, la violenza, la superficialità che a volte propongono o sopravvalutati come infallibili strumenti di potere, quasi nuovi idoli di una umanità senza altre certezze. Noi sappiamo che sono semplici mezzi, ma intendiamo apprezzarne tutto “l’enorme potenziale assopito” secondo una felice espressione del Papa, vogliamo ed invitiamo tutti a farne un uso buono, fedele al messaggio profetico che contengono. Questo messaggio dice: “unità”. E qui vorrei elevare un grande grazie a Dio per come Egli non è assente nemmeno dalle moderne scoperte e dalle nuove tecniche, per come Egli conduce la storia. Ecco, infatti, che proprio ora in cui l’umanità sembra vagare nel buio dopo il crollo di forti ideologie e l’offuscamento di tanti valori, e d’altra parte proprio ora in cui si anela ad un mondo più unito, si reclama la fraternità universale, proprio ora ci troviamo tra le mani questi potenti mezzi di comunicazione, un segno dei tempi che dice “unità”. E non vi è, forse, in tutto ciò il dito di Dio? (altro…)

Maria Voce

E’ nata ad Ajello Calabro (Cosenza – Italia), il 16 luglio 1937, prima di sette figli. Il padre era medico; la madre, casalinga. Nell’ultimo anno di studi di giurisprudenza a Roma (1959) incontra all’università un gruppo di giovani focolarini e rimane affascinata dalla loro testimonianza evangelica. Terminati gli studi esercita la professione a Cosenza diventando il primo avvocato donna nel foro della città. Successivamente compie studi di teologia e di diritto canonico. Nel 1963, imprevista e “travolgente”, la chiamata di Dio a seguire la strada di Chiara Lubich a cui risponde con immediatezza: lascia una carriera promettente e parte per la scuola di formazione delle focolarine di Grottaferrata (Roma). Chiara le darà il nome di Emmaus, col quale da allora in poi sarà conosciuta nel Movimento. Esso, rimanda al noto episodio dei due discepoli in cammino con Gesù dopo la resurrezione e richiama il cuore del carisma dei Focolari: Gesù che si fa presente «dove due o più sono uniti» nel Suo nome. Dal ‘64 al ‘72 è in Sicilia nei focolari di Siracusa e Catania, dal ‘72 al ‘78 fa parte della segreteria personale di Chiara Lubich e nei successivi dieci anni vive nel focolare di Istanbul, dove intreccia rapporti a livello ecumenico con l’allora Patriarca di Costantinopoli Demetrio I e numerosi Metropoliti, tra cui l’attuale Patriarca Bartolomeo I, in quel tempo segretario di SS. Demetrio, oltre ad esponenti di varie Chiese. In questa metropoli turca a grande maggioranza musulmana, è un dialogo della vita che caratterizza i suoi rapporti con i seguaci dell’Islam. In qualità di esperta in diritto, dal 1995 è membro della Scuola Abbà, il Centro Studi interdisciplinare presieduto da Chiara Lubich, e dal 2000 è anche corresponsabile della Commissione internazionale di “Comunione e diritto”, rete di professionisti e studiosi impegnati nel campo della giustizia. Dal 2002 e fino all’approvazione avvenuta nel 2007 collabora direttamente con Chiara Lubich per l’aggiornamento degli Statuti generali del Movimento. Il 7 luglio 2008 viene eletta presidente del Movimento dei focolari e indica sin dall’inizio come stile della presidenza l’impegno a «privilegiare i rapporti» e a tendere con tutte le forze al fine per cui è nato il Movimento: perseguire l’unità a tutti i livelli, in tutti i campi, percorrendo le vie del dialogo aperte da Chiara Lubich. Il 27 luglio 2008, a conclusione dell’Assemblea generale Maria Voce viene ricevuta da Benedetto XVI nella sua residenza di Castelgandolfo, insieme al Copresidente Giancarlo Faletti e ad una rappresentanza internazionale del Movimento. Il 23 aprile 2010 papa Benedetto XVI la riceve in udienza privata. Il papa parla di «carisma che costruisce ponti, che fa unità» e invita a continuare nella sua attuazione con amore sempre più profondo e nella tensione alla santità. Nell’ottobre del 2008 partecipa e interviene al Sinodo dei vescovi su “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”. Il 24 novembre 2009 è nominata da Papa Benedetto XV nominata da Papa Benedetto XVI Consultore del Pontificio Consiglio per i Laici ed il 7 dicembre 2011 Consultore del Pontificio consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione. Numerosi i viaggi per incontrare le comunità del Movimento sparse nel mondo e proseguire nei contatti con personalità del mondo civile ed ecclesiale, dell’ambito culturale e politico, ecumenico ed interreligioso. Di particolare rilievo: gennaio 2009 in Africa, gennaio-febbraio 2010 in Asia, febbraio 2011 in Terra Santa, marzo-aprile 2011 in Nord America e marzo-aprile 2012 nei Paesi dell’Ispano-America, gennaio-febbraio 2013 in Australia e Nuova Zelanda, agosto-settembre 2013 in Giordania, marzo-aprile 2014in Brasile. Tappe importanti per rafforzare i legami di amicizia e collaborazione intrapresi nei quasi 70 anni di vita del Movimento dei focolari, e che lasciano intravedere nuovi sviluppi nel cammino di fraternità. Il 12 Settembre 2014 è stata eletta per il secondo mandato consecutivo. A giro di posta è arrivata la conferma della Santa Sede – come previsto dagli Statuti dei Focolari: “All’inizio di questo secondo mandato, auguriamo alla Dott.ssa Maria Voce particolare assistenza dello Spirito Santo e affidiamo il suo servizio all’intercessione materna di Maria Santissima, di cui oggi ricorre la festa del suo Santo Nome”, scrive il card. Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per il Laici.

Maria Voce visita azienda dell’Economia di Comunione

Cittadella Piero

Nel suo discorso, sempre Chiara ne indicò la vocazione: “La sua nota specifica,  l’inculturazione”. Nacque così la “scuola per l’inculturazione focolarina”, il cui scopo è  approfondire la vita del vangelo, “cercando di dialogare” con le varie culture e usanze dei popoli africani nella prospettiva della spiritualità dell’unità. Da allora la cittadella è diventata un luogo di formazione per tutte le branche e diramazioni del Movimento in Africa. La testimonianza di una vita evangelica volta a costruire l’unità fra tutti, che informa la vita quotidiana dei suoi abitanti stabili provenienti da 17 nazioni dei 5 continenti, coinvolge anche i numerosi visitatori. La Cittadella ha aperto, infatti, le sue porte a persone singole o gruppi che vi hanno individuato un luogo adatto per ritiri, corsi di formazione, riposo, convegni, conferenze professionali ecc. Dopo quasi 20 anni la Cittadella Piero, nei suoi diciotto ettari di prato verde,  si presenta  ormai costituita come una piccola città in cui  le  abitazioni, una falegnameria, vari laboratori artigianali sono accanto  alle scuole di formazione e di inculturazione, al centro di spiritualità per Sacerdoti e religiosi, ad un centro giovanile e ad una rivista: New City Africa. Non manca  la chiesa “Madonna della Luce” e un piccolo cimitero. Il centro Mariapoli (città di Maria) poi, accoglie i visitatori  offrendo possibilità di alloggio  e una sala per conferenze. Come raggiungere la Cittadella Piero: da Nairobi prendere la superstrada per Thika. La Cittadella si trova  sullo svincolo per Keniatta Road. Mariapolis Piero P.O. Box 552   01001 Kalimoni Nairobi -Kenya

Cittadella Faro – Križevci

Negli anni drammatici  della guerra (1991- 95)  si è manifestata davvero all’altezza del suo nome: oltre ai Croati, tanti sono passati dalla Serbia e dalla Bosnia,  ritrovando la forza di perdonare e di ricominciare. Con l’arrivo della libertà, alcune  famiglie vi si sono stabilite. Animate dall’amore reciproco,  sono in corso attività e imprese dell’ Economia di comunione. La Scuola materna “Raggio di sole” è un prezioso laboratorio che offre spunti per l’elaborazione delle linee della pedagogia di comunione anche alle Università di Zagabria e di Skopje. In collaborazione con la città si sta sviluppando una rete di sportivi che vogliono portare la cultura della fraternità anche nello sport. Un momento storico è stata la visita di Chiara nell’aprile 1999 che ha dato una nuova luce a tutte le realtà esistenti lasciando un’impronta indelebile in tutti gli abitanti e nella stessa città di Križevci.

Ohio

Avvertenza: tutte le informazioni geocodificate presenti in questo sito sono puramente  indicative. Gli oggetti rappresentati (ad es. luoghi d’incontro e quant’altro) e i servizi di localizzazione o navigazione, possono essere imprecisi o errati nello stabilire indirizzi, posizioni, prossimità, distanze, indicazioni e orientamento.

Dallas, Texas

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Los Angeles

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Maria Voce visita azienda dell’Economia di Comunione

Benvenuto sul nuovo focolare.org!

Lancio del sito da Maria Voce in un collegamento video dalla Spagna, 22 gennaio 2011.

A Chiara, che oggi a distanza di quasi 3 anni da quel 14 marzo 2008, ci guarda dal cielo. A lei, grande comunicatrice, che appena fatta la sua grande scoperta “Dio ci ama immensamente!”, ha sentito subito la forte spinta a dirlo a tutti, utilizzando i mezzi allora disponibili, come dimostrano le sue note centinaia di “letterine”. A lei, che ha sempre avuto una grande fiducia nei mezzi di comunicazione e nelle nuove tecnologie, guardandoli come strumenti per diffondere l’ideale di un mondo unito, come potrai sentire nel video pubblicato per l’inaugurazione del nuovo sito. A lei, dunque, va oggi la nostra gratitudine e a lei dedichiamo questo nuovo sito internazionale del Movimento dei Focolari. Abbiamo lavorato a questo progetto per oltre un anno insieme a tanti: dai focolarini della prima ora, alla redazione con rappresentanti di tutte le varie realtà del Movimento, ai delegati nel mondo, allo staff di tecnici, grafici, traduttori e consulenti. Una grande équipe che ci ha permesso di arrivare fino a qui, e che ringraziamo tantissimo. Il fatto che andiamo online non significa che il sito è “completo”, anzi sarà un ‘lavori in corso’ permanente. Un’entità viva, in continua costruzione e aggiornamento con il contributo di tutti voi. Il suo obiettivo: presentare la vita del Movimento dei Focolari nella sua unità e varietà. Ecco alcune novità che continueremo a costruire insieme: 4 parole per conoscere e comprendere il vasto mondo dei Focolari. 8 canali tematici per leggere in modo trasversale i contenuti del sito, dall’economia alla politica, dallo sport all’educazione, dalla comunicazione alla spiritualità. Focolari Worldwide: attraverso una selezione per nazione potrai trovare tutte le notizie dei Focolari in quella regione del mondo: mappe, link, notizie, eventi e contatti. Alle radici: uno spazio in Home Page per accedere direttamente alla sezione  “Chiara Lubich – la fondatrice”. Sullo stesso modello anche una sezione dedicata a Igino Giordani. Spiritualità: la “Parola di Vita ” è fra i contenuti più ricercati del sito attuale. Nel nuovo portale è valorizzata e arricchita da esperienze e contenuti multimediali, sia nella versione classica che in quella per  bambini e ragazzi. Linguaggio visivo: “emotional banner”, con immagini fotografiche per un primo piano sulle notizie di attualità, cornici colorate attorno ad ogni contenuto che richiamano il canale tematico. Contenuti multimediali: foto, audio, video, saranno raggruppati nella media gallery alla quale si accede direttamente dalla Home Page. Gallerie fotografiche più ampie accompagneranno notizie ed eventi. Verso il Web 2.0: Il primo passo verso l’interattività è la condivisione. Attraverso un semplice Click potremo condividere le notizie sui principali social network (Facebook e Twitter per il momento). Accesso diretto per “bambini” e “ragazzi”, con una grafica personalizzata. Interazione con altri siti: un box che aggrega le notizie provenienti da altri siti dotati di Feed Rss (Città Nuova, Net One e altri). (altro…)

[:de]484 Kinder haben ein Zuhause gefunden[:]

[:de]Seit vielen Jahren bemühen sich die Familien der Fokolar-Bewegung um Kinder in Not. Außer der 1993 lancierten weltweiten Patenschaftsinitiative, die heute 98 Förderprojekte in 52 Ländern mit 18.650 Kindern unterstützt, wurden seit 2001 auch 484 Kinder adoptiert. Sie kommen aus Madagaskar, Brasilien, Kolumbien, Peru, Philippinen, Vietnam, Litauen und Polen. Maria Pia und Angelo (Italien) haben Emanuele adoptiert, ein gehbehindertes  Kind aus Vietnam. „Mit seinem Lächeln erfüllt er unser Leben und weitet unseren Blick auf die Welt.“ Nach einer Operation mit nachfolgender Physiotherapie kann Emanuele jetzt richtig laufen, die kleine Familie ist glücklich. Doch die “frisch gebackenen“ Eltern können die Erinnerung an das Waisenhaus in Vietnam nicht abschütteln und entscheiden sich, ein zweites Kind zu adoptieren, dieses Mal ist es ein Mädchen. Doch auch damit nicht genug. Mit ihrer Überzeugungskraft gelingt es Maria Pia und Angelo, ihren kleinen Wohnort in der Nähe von Neapel für die Patenschaftsinitiative zu begeistern. Viele helfen mit, dass Kindern geholfen werden kann.[:]

Maria Voce visita azienda dell’Economia di Comunione

Catalogna, prima tappa iberica della presidente dei Focolari

In pellegrinaggio a Montserrat – Il 17 gennaio, quasi a conclusione del soggiorno nelle terre della Catalogna,  Maria Voce si è recata presso il Santuario della Madonna di Montserrat, patrona della Catalogna, accompagnata dall’Abate P. Josep M. Soler. Incontro caratterizzato da stima reciproca, in continuità con la fraternità e la comunione che da anni segnano i rapporti tra i Focolari e i benedettini. Anche Chiara Lubich – nel suo soggiorno in Spagna nel 2002 – aveva affermato, durante la visita al Monastero di Montserrat: “Tante volte i movimenti possono offrire l’esempio della freschezza evangelica e carismatica, così come l’impulso generoso e creativo dell’evangelizzazione. Da parte loro, i movimenti possono imparare molto dalla testimonianza della vita consacrata, che custodisce molteplici tesori di sapienza e di esperienza”. L’abate si è detto lieto di sapere che Chiara Luce Badano – la giovane recentemente beatificata a Roma – era stata a Montserrat alcuni anni prima della sua morte. “Un’altra cosa che ci unisce!” ha esclamato Padre Josep. Sempre lunedì 17 il Cardinale di Barcellona, Mons. Sistach, ha accolto Maria Voce con grande affetto, ricordando la visita di Chiara nel 2002. E ancora in serata un incontro della Presidente con l’Arcivescovo de La Seu d’Urgell e coprincipe di Andorra, Mons. Joan-Enric Vives i Sicília. Il viaggio si conclude con la visita alla Sagrada Familia, consacrata lo scorso novembre da Papa Benedetto XVI, e all’editrice Ciutat Nova, edizione in catalano di Città Nuova. Ora si parte verso le terre della Andalusia, a Siviglia, nel sud della Spagna.

Focolare Paraguay

Avvertenza: tutte le informazioni geocodificate presenti in questo sito sono puramente indicative. Gli oggetti rappresentati (ad es. luoghi d’incontro e quant’altro) e i servizi di localizzazione o navigazione, possono essere imprecisi o errati nello stabilire indirizzi, posizioni, prossimità, distanze, indicazioni e orientamento.

Maria Voce visita azienda dell’Economia di Comunione

Focolare Quito

Il nome, Ecuador, viene proprio dalla linea equatoriale che passa a pochi chilometri da Quito, la capitale. In poco più di 280.000 Km2 troviamo una varietà incredibile di paesaggi e di climi: imponenti montagne, ghiacciai perenni che coronano i più alti vulcani della terra, la foresta amazzonica, la costa pacifica e le famose Isole Galapagos. Ma chi sono stati i primi ecuadoriani a conoscere lo stile di vita basato sul Vangelo proposto dai Focolari? Tutto inizia con Argenta Peñaherrera Perkins, figlia dell’Ambasciatore ecuadoriano presso la Santa Sede negli anni ’60. Argenta conosce il Movimento a Roma e quando ritorna a Quito coinvolge molti altri giovani in questa passione per la fraternità universale. Anna Sorlini, focolarina italiana che vive in Argentina, comincia a far visita a questo primo gruppo; siamo alla fine degli stessi anni ’60 quando già alcuni di loro partono per Buenos Aires per fare in prima persona l’esperienza di una Mariapoli. Da allora lo sviluppo del Movimento dei Focolari in varie città dell’Ecuador non ha avuto sosta. Il 10 agosto 1981 arrivano a Quito le prime focolarine che si stabiliranno nella capitale ecuadoriana, a 2800 metri sul livello del mare, nel 1989 si apre anche il focolare maschile, mentre nel 2008 si apre un altro focolare femminile, questa volta a Guayaquil, la città più popolosa dell’Ecuador, sulla costa sud del Paese. Oltre alle nutrite comunità di Quito e Guayaquil, ne troviamo ancora due, molto vive, a Esmeraldas e Ibarra. Ma ci sono persone e gruppi del Movimento in molte altre città: Ambato, Santo Domingo, Riobamba, Otavalo, Durán, Samborondón, ecc. Si stimano circa 2.500 membri del Movimento nel Paese. Nel 1990 Argenta dona al Movimento un terreno sul quale, poco a poco, sorgerà il piccolo Centro Mariapoli dell’Ecuador. Chiara lo chiama: “Concordia” (www.centromariapolisconcordia.org). Con il passare del tempo, nella vita del Movimento, si delinea un percorso che si rivela particolarmente consono alle sfide locali, in vista del mondo unito. Si tratta dell’interculturalità. L’Ecuador, infatti, è un Paese multiculturale per la presenza di etnie ben definite: meticci, afrodiscendenti, indigeni e montubi (contadini della costa sud). Un piccolo Paese, ma con un’immensa biodiversità sia ambientale che umana. La nuova Costituzione, approvata nel 2008, cita per ben 11 volte il termine “interculturalità” inteso proprio come unità nella diversità. Fin dal 2006 le Mariapoli ecuadoriane hanno avuto anche questa più o meno esplicita intenzione: vivere un’esperienza interculturale, aprirsi alle persone di altre etnie, proprio per generare, secondo un’espressione usata da Chiara nel Santuario di Guadalupe in Messico, uno scambio di doni fra culture: “Non è solo farsi uno con un altro popolo spiritualmente – disse in quell’occasione – scoprendovi magari e potenziando i ‘semi del Verbo’ presenti in esso, ma assumere anche noi, con umiltà e riconoscenza, quel qualcosa di valido, che offre la cultura dei nostri fratelli”. Ed è proprio questa l’esperienza appassionante che stiamo facendo all’interno del Movimento: conoscersi per riconoscersi, conoscere le bellezze delle varie culture per riconoscersi fratelli, bisognosi gli uni degli altri. (altro…)

Vivere la comunione come i primi cristiani. L’esperienza di una religiosa.

Sr. Maria Cristina racconta come la necessità di un gruppo di religiose di un’altra congregazione, appena arrivate dall’India, mette in moto in lei e nelle persone vicine, tanti gesti concreti di aiuto per farle sentire a casa. Un modo per sperimentare la vita con “un cuor solo e un’anima sola”. «Un bisogno di ridimensionamento ha portato alla chiusura della casa della mia congregazione dove mi trovavo, e sono stata invitata a passare ad un’altra poco distante. Data la vicinanza alla mia nuova comunità, il parroco ha chiesto se era possibile che continuassi ancora a dare una mano fino al momento in cui sarebbe arrivato qualcuno. Ho accettato. Dopo qualche tempo, sono arrivate alcune suore di un’altra congregazione, provenienti dall’India. Una di loro conosceva abbastanza bene l’italiano, le altre due no. Mi è stato così chiesto di accompagnarle nel loro inserimento in parrocchia e nel paese, aiutandole nella conoscenza delle famiglie, nella catechesi con i ragazzi e nelle altre attività, che prima svolgevo anch’io. Nel mio cuore avevo ben presente che era un’occasione per testimoniare la comunione tra sorelle di altri Istituti. Qualcuno meravigliato si chiedeva il motivo di questo trattamento a persone sconosciute come a delle sorelle. Mi sono venute in mente le parole degli Atti degli Apostoli: “La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune” (At 4,32). Ho cercato di comunicare alla gente che fra noi poteva essere  messo tutto in comune ed anche fra famiglie religiose poteva esserci  un aiuto reciproco. Concretamente mi sono messa nei panni delle suore ed ho visto il loro bisogno. Così abbiamo lasciato loro non solo la casa, ma anche tutto l’arredamento. È stato un modo per aiutarle ad inserirsi di più e cogliere che la comunione è al di sopra delle differenze. Anche le signore del paese si sono messe in moto, chiedendo cosa potevano fare. Insieme abbiamo sistemato la casa, l’abbiamo abbellita, abbiamo messo nella dispensa cose che potevano far piacere a loro, come per esempio il riso al posto della pasta, ecc. Prima della mia partenza, queste suore mi hanno ringraziato perché avevano  fatto l’esperienza di essere un’unica famiglia, non più due congregazioni distinte. Credo  che questo la gente l’abbia capito, ed  è stata una testimonianza di come si può vivere oggi la stessa comunione dei primi cristiani». sr. Maria Cristina